Cagliari / Sardegna

Una fondazione per Gigi Riva

Gigi Riva

Forse mai come in quest’anno in cui non c’è più, Gigi Riva è stato con noi. Con intitolazioni di campi sportivi, libri, iniziative, ricordi, trasmissioni e manifestazioni. Come se tutti avessimo il desiderio di tenere con noi non solo la persona, ma anche il simbolo di una stagione che vorremmo non passasse mai. Una stagione fatta di impegno e di gioia di vivere, di riscatto e di speranza.

Un anno dunque è trascorso e molti ancora ne passeranno. Ma l’emozione non basta, i sentimenti non bastano. Se vogliamo che la memoria vera di Riva non passi o, peggio, che l’uomo diventi un’immaginetta sbiadita e l’esempio si tramuti in una sfilza di luoghi comuni e retorica, allora serve di più.

Io penso che serva una Fondazione Gigi Riva. E questo, essenzialmente per portare avanti in mondo concreto i valori che ci ha lasciato.

Il primo, quello della sportività. La Fondazione Gigi Riva deve promuovere i valori dello sport a tutti i livelli, sostenendo soprattutto nel calcio la lotta al razzismo e a tutte le discriminazioni.

Il secondo, quello dell’accesso allo sport per i bambini e le bambine che nelle zone del mondo più povere non hanno un luogo dove poter giocare a pallone. La Fondazione Gigi Riva potrebbe promuovere la realizzazione di strutture sportive e sostenerle nel tempo. In Sardegna, in Italia, nel mondo.

Il terzo, quello della memoria. La Fondazione Gigi Riva si farebbe carico di raccogliere, catalogare e studiare l’enorme patrimonio giornalistico, letterario, audiovisivo e fotografico legato non solo al calciatore ma anche al Cagliari dello scudetto, in relazione alla Sardegna di quel preciso periodo storico. Un archivio per comprendere in che modo Riva e i suoi compagni hanno inciso nell’immaginario isolano e non solo.

La Fondazione Gigi Riva deve essere sostenuta dalle istituzioni ma deve essere soprattutto una fondazione popolare, alla quale tutti possano contribuire. Perché il ricordo e la memoria generino frutti in grado di cambiare la vita delle persone. 

Esattamente come Gigi Riva ha cambiato la nostra.

Tags: , , ,

2 Comments

  1. Caro Vito,
    certo, son daccordo con te su una ‘Fondazione Gigi Riva’ che coordini e valorizzi le tante iniziative (belle e brutte) su di lui, magari con sede alla Scuola Calcio Gigi Riva a Sant’Elia (poi nel futuro stadio) e diretta da Nicola e Mauro con l’aiuto delle loro splendide figlie.
    Nipotine a Lui care che si riconnetterebbero col grande nonno nella duplice veste di segreteria organizzativa e presenza e rappresentanza familiare alle manifestazioni.
    Una ‘Fondazione’ che raccolga sì, ricordi, iniziative, testimonianze, scritti e filmati su di Lui, facendone un archivio-museo storico unico, ma anche una Fondazione che crei un evento annuale sociale in suo ricordo.
    Un evento non tra i professionisti moderni così lontano da quel calcio, ma un evento che ci riporti a quei suoi più bei valori come uomo: l’inclusione verso i più deboli e i meno fortunati, la possibilità di dare a tutti, anche ai meno dotati fisicamente la possibilità, per un giorno, di dare un calcio a un pallone o un colpo di testa alla pelota, dopo un passaggio ricevuto dai campioni o gli istruttori.

    “Una stamborrata e unu corpu de conca !”

    Così avevo proposto di chiamarla quella ‘Giornata Giggi Riva di calcio per tutti’.

    Ne parlai proprio con lui due sere di seguito mentre Lui cenava al ristorante di Giacomo.
    ” Se proprio proprio la dovete fare ‘sta benedetta statua, non voglio stare dentro a uno stadio, in un luogo chiuso – mi disse – voglio stare tra la gente, a Sant’Elia con libero passaggio.
    Il quesito che ci eravamo posti era su cosa fare se ci fossero stati dei fondi in surplus nella sottoscrizione popolare che facemmo per la statua.
    Lo aveva posto Adriano Reginato in una delle riunioni del Comitato ‘ Una statua per Gigi Riva’ dopo che Gigi aveva dato il suo placet a fare la statua.
    Nel Comitato oltre a me (Presidente) ed Adriano Reginato, c’erano Giovanni Dore, Oliviero Salvago, Stefano Arrica e Ferdinando Secchi. Poi cooptammo anche Nicola Riva , Mauro Pinna ( geometra Dir. Tecnico di Sant’Elia) e Alessandro Camba (coordinatore degli ex rossoblù e tutore di Nenè negli ultimi tempi).

    Una giornata di festa in Giugno a fine scuola e fine campionati riservata ai ragazzini delle scuole medie..
    Dentro a un campo di calcio che uniscano le persone e che diano la possibilità per una giornata all’aria aperta di divulgare alcune delle cose più belle che Gigi ci ha lasciato, oltre ai gol.
    Rilanciare il ‘verbo’ di umiltà e riconoscenza verso chi ti ha accolto e con te fa famiglia.

    Era il 2018 e questo, credimi, è quello che voleva lui, ti sto svelando un particolare che non ho mai scritto prima se non nelle chat col Comitato “Una statua per Gigi Riva”
    Tu sai bene (anche se fai finta di non ricordare)di quella mia iniziativa di dedicargli una statua gigante a Sant’Elia davanti al Lazzaretto.
    Simbolo di Cagliari, visibile dal cielo, da terra e dal mare.

    Lo sai bene perché l’idea la pubblicai la prima volta proprio su questo blog e sai bene, perché ne sei parte ( ‘tra gli altri’) di come le invide, i dispetti le bugie o le omissioni tra i giornalisti, politici e organi di stampa spesso stravolgono o cornerizzano le informazioni.
    Quella statua s’ha da fare e Michele Boero sta riattivando l’iter per il Comune di Cagliari. Spero lo faccia anche il Cagliari Calcio.
    Io l’avevo proposto 9 anni fa, con Lui in vita.
    Dopo lo stop per la legge fascista 1188 del 1927 che ci impediva di proseguire siamo riusciti (pilu-pilu) a fare il murale all’Amsicora, ma ora, che in noi è crescente il desiderio di santificare Giggixeddu Nostru Gloriosu, facciamola questa statua, facciamola questa Fondazione e teniamolo vivo nel nostro eroe finche camperemo anche noi.

  2. Susanna says:

    Sarebbe una bellissima iniziativa!!!

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.