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Teatro Lirico, su mundu a fundu in susu! La Cgil attacca malamente Zedda, il Pdl invece lo difende! W la famiglia!

È proprio il caso di dirlo, su mundu a fundu in susu! Si è mai visto un sindaco di Sel attaccato duramente dal segretario regionale della Cgil e invece lodato da un consigliere regionale del Pdl? Forse no, ma nella vicenda legata alla nomina di Marcella Crivellenti quale nuovo sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari ne stanno veramente succedendo di tutti i colori, e stamattina ne abbiamo avuto la riprova.

Nelle redazioni rimbalzano quasi contemporaneamente due note: uno del segretario regionale della Cgil Enzo Costa, l’altro del consigliere regionale del Pdl, Carlo Sanjust.

Quella di Costa è una lettera rivolta a Zedda, dai toni che definire duri è eufemistico. Eccola qui. Tenetevi forte.

Caro Signor Sindaco,
sulla nomina del Sovrintendente del Teatro Lirico lei è incorso in un grave errore politico che rischia di minare la fiducia accordatagli dai cittadini di Cagliari. Non voglio entrare nel merito della scelta, sulla quale altri devono esprimersi, ma il metodo seguito suscita indignazione, ancor più perché tradisce lo spirito con cui lei si è presentato agli elettori tutti, e agli stessi lavoratori del Lirico.

Sconcerta l’errore iniziale, ma anche la perseveranza con cui lei continua a sostenere una nomina che non rispetta le minime regole di trasparenza. Perché non si tratta solo di interpretare norme e statuti, o di far valere verbali, ma di governare con quel senso di rispetto per la cosa pubblica e per tutti i cittadini su cui le scelte ricadono e ai quali non si può certamente rispondere che “la nomina spetta al sindaco”. Punto e basta, archiviate le promesse di condivisione e crescita insieme, alla città e per la città. Da soli però non si va lontano, e l’arroganza del potere, in questi tempi difficili più che mai, non è tollerabile. Il Teatro Lirico, con le sue maestranze e il carico di aspettative e potenzialità della più importante realtà culturale dell’Isola, merita ben altro.

Lei ha dimostrato incapacità di ascolto, prima ancora che di dialogo, svelando la mancanza di sensibilità e valori che ci si aspettava avesse metabolizzato nella sua storia politica. Ora si tratta di fare un passo indietro, ravvedersi, recuperare. Errori se ne possono fare, ammetterli è un fatto di coraggio e intelligenza. Spetta a lei, Primo cittadino, dimostrare senso di responsabilità.

Enzo Costa
segretario generale della Cgil

Qual è il senso di un attacco così diretto? È evidente che la partita non è più solo quella del Lirico, ma del governo della città. In queste ultime settimane Zedda ha mostrato un decisionismo sconosciuto e molto poco gradito a larghi settori del centrosinistra cittadino. I paragoni con Soru si sprecano, con la differenza che Zedda di Soru non ha certo né il carisma né la visionarietà. La nomina della Crivellenti assurge dunque a casus belli, e la presa di posizione di Costa è tanto dura quanto chiara: “Da soli però non si va lontano, e l’arroganza del potere, in questi tempi difficili più che mai, non è tollerabile”.

Capito, amici di via Puccini? Anche perché Costa è sempre stato uno dei maggiori sostenitori di Zedda nel corso di tutta la sua carriera politica, dalla Sinistra Giovanile ad oggi.

***

Però la politica è bella perché è varia. Poco dopo l’arrivo della nota di Costa, il quotidiano on line Sardegna Oggi riprende una nota pubblicata su facebook dal consigliere regionale del Pdl Carlo Sanjust.

“Il mio pensiero del giorno lo dedico alla vicenda Ente Lirico, pur senza entrare in dettagli che nemmeno conosco. Trovo stucchevole le argomentazioni poste dai maggiorenti del centro sinistra sulla scelta effettuata dal Sindaco Zedda.

La Crivellenti non avrebbe l’esperienza e il curriculum per guidare il teatro. Ma non sono le stesse persone che poco più di un anno fa hanno affidato non le sorti di un Teatro ma quelle dell’intera città di Cagliari ad una bravissima persona priva però di curriculum e di esperienza? Stento a capire la lamentela, se andava bene l’uno deve andare bene anche l’altra o quanto meno dalle il beneficio del dubbio.

Quanto al centro destra, sono del parere che si debbano rispettare le scelte di chi governa, denunciare eventuali irregolarità, vigilare ed essere propositivi, ma ci si deve sempre ricordare del giudizio degli elettori.

Zedda sta dimostrando comunque coerenza e solo per questo, a parer mio merita rispetto, sará il tempo a dirci se le sue scelte saranno state giuste o meno”.

Che il consigliere Sanjust sia il cugino di Ugo Sanjust (compagno di Marcella Crivellenti) è solo un particolare trascurabile. O no?

 

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242 Comments

  1. sergio says:

    … io continuo a credere che la soluzione della vertenza debba essere un onere della politica, riallacciando il filo del processo dall’interno del partito di Sel http://www.selinsardegna.it/?p=1139, interessante anche la riflessione della Spocci tra i commenti.

  2. LAVORATORE says:

    (…”Ebbene, la mia solidarietà va ai lavoratori di Energit, ai precari del comune, ai lavoratori dell’Alcoa, della Carbosulcis, dell’Eurallumina, di Porto Torres ed ai tanti che quotidianamente lottano e soffrono per il posto di lavoro.”…)
    PROVOCAZIONE: SONO TUTTE AZIENDE DOVE LE ASSUNZIONI SONO STATE FATTE PER CONCORSO? IN QUEI POSTI NIENTE TRASSE? NESSUNO SPRECO DI RISORSE? TUTTI CON LA COSCIENZA PULITA? TUTTI SENZA RESPONSABILITA’ POLITICA PER LA SITUAZIONE IN CUI SI TROVANO?
    O sindaco, te l’ho già scritto che la trasparenza non si misura dai bicchieri di Mojito?

  3. Di Legno says:

    Aprire le buste della manifestazione pubblica di interesse sarebbe lasciare campo libero alle “trasse”. Invece nominare la Crivellenti no.

    • di sicuro la nomina di Meli o di Siciliano, scelti tra i CV della manifestazione d’interesse, sarebbe stata trasparente e finalmente priva di “trasse”.

      • senzasenso says:

        Ma noi ci aspettavmo qualcosa di diverso da SEL e da Zedda. Se la “vostra” difesa è “ma anche prima”, “ma pure il PD”, “ma pure i sindacati” etc.etc., va bene, ne prendiamo nota per le prossime elezioni.

      • Anonimo says:

        …ma infatti non ho mai negato che il metodo sia sbagliato!
        Non capisco però perchè a parità di metodo sbagliato ci sia una reazione cosi diversa…
        …e potete anche prenderne not per le prossime elezioni, del resto 20 di centrodestra hanno sempre dato soprintendenti all’altezza…

      • Matteo says:

        Non è che ci voglia una laurea o chissà quale perspicacia per rispondere alla tua domanda: perché gli elettori di centrosinistra stanno sempre attenti e vogliono sempre delle spiegazioni, soprattutto da chi hanno votato più che dagli altri. Al contrario, come la storia cagliaritana e non insegna, gli elettori di centrodestra non protestano mai, almeno finché il loro orto produce frutti siano essi coltivati legalmente o dentro gli armadi.

      • quindi i dipendenti del lirico e i sindacati sarebbero, secondo il ragionamento che fai (che condivido in senso generale ma non nello specifico), sono stati dei destrosi semi-lobotomizzati che per 20 anni hanno votato destra senza protestare e nell’ultimo hanno sono diventati dei comunisti ipercritici elettori di sinistra che criticano (a ragione) ogni cosa fa il sindaco?
        qui stiamo parlando di loro, non di un comune elettore di centrodestra o centrosinistra (su cui ti do ragione)…

      • Matteo says:

        Tato, con tutto il rispetto, ma ho scritto in italiano (credo).
        Non ho parlato dei lavoratori del lirico, ma degli elettori in generale. La levata di scudi contro la Crivellenti non è stata solo dei lavoratori del lirico, ma anche di chi, come me, è un semplice elettore che non critica la scelta in quanto tale, ma ne critica le dinamiche e l’oggettività del cv premiato.
        Ora, ovviamente non sono d’accordo con l’interpretazione delle mie parole, nel senso che:
        – i lavoratori del lirico protestano da anni e anni, che ci fosse la destra o la sinistra poco conta (basti pensare agli striscioni che tutti hanno potuto vedere esposti negli ultimi anni fuori dalla struttura)
        – altro discorso sono i dirigenti che loro sì hanno probabilmente qualche scheletro da nascondere
        – il mio discorso era più generale e riguardava questo blog e l’atteggiamento di chi non capisce che sarebbe meglio rispondere alle critiche ed alle domande piuttosto che far finta di nulla o fare doppi carpiati perché un elettore medio di destra domande non ne fa, al limite ha pretese, mentre quello di sinistra le fa e se non gli si risponde non è che si sbatte la testa al muro, semplicemente non vota più per quell’aggregato (partito, coalizione).

        In sostanza, volevo solo sottolineare ce l’opinione pubblica di sinistra, solitamente vicina agli aspetti culturali, è normale che critichi più di un’opionione pubblica destrorsa che solitamente è più realista del Re. Vedere lo stesso atteggiamento dal sindaco e da Sel non mi sorprende granché, ma sicuramente mi delude enormemente.
        Cagliari è e resta una città di destra, ma si sta perdendo un’incerdibile occasione di cambiarne la mentalità. A meno che non si pensi che i voti del ballottaggio indichino la natura dell’elettorato più di quelli del primo turno (io penso il contrario, ad esempio).
        Se vuoi ti posto un link esplicativo sulla natura destrorsa dell’elettorato della nostra città, ma solo se vuoi.
        Per il resto non hai idea di quanto vorrei sbagliarmi su Zedda, sulla Crivellenti, su tutta la faccenda, ma, purtroppo, il video del Mediterraneo continua a dare ragione a chi pensa che Zedda sia in procinto di rimanere vittima dell’autoreferenzialità selliana e della poca voglia di riorganizzare in maniera moderna il settore culturale cagliaritano.

      • alle volte basta poco per capirsi, nell’intervento precedente pensavo stessi parlando nello specifico dei lavoratori del lirico… per il resto sono d’accordo con molte delle cose che scrivi… quello che sto cercando di dire è che il casino sollevato per la nomina (discutibilissima) della Crivellenti è troppo sproporzionato rispetto al suo vero “valore” per non farmi pensare che ci sia qualcosa di anomalo dietro tutto questo…

      • Lavoratore del Lirico di Cagliari says:

        Giusto!

  4. Anonimo says:

    Gira voce che il discorso di Zedda nei prossimi giorni dara’ parecchio da lavorare a piu’ di uno studio legale cagliaritano. Stay tuned.

    • sergian says:

      querela per lesa maestà?

    • pinupretzisu says:

      Da quanto sento (e leggo,visto che il discorso è stato trascritto !!) direi che non c’è spazio per alcuna iniziativa legale,

      leggiti le dichiarazioni di serra in relazione all’affermazione, ben più grave, di bersani che gli dava del ladro: i suoi legali, che sono gente seria, gli hanno spiegato che non si può far nulla perché parla nell’ambito del proprio ruolo politico.

      Poi, per carità, un avvocato che accetta di scrivere un esposto c’è sempre, ma probabilmente lo farà per soldi o per farsi pubblicità, oppure per entrambe le ragioni, come tanti altri d’altronde in questa vicenda.

      • Anonimo says:

        Lei legge molto male signor Giuseppe il Preciso. Studi, e poi ne riparliamo. Comunque, ci dia del Voi.

      • pinupretzisu says:

        ma perché ?
        questo “anonimo” che scrive con continuità nel blog è un collettivo tipo wu ming ??
        🙂

      • Gentile pinupretzisu,
        no: “Anonimo” è il nick singolo di una personalità disturbata da sindorme schizoide.
        Cordialmente,

      • Anonimo says:

        No, chiediamo venia, volevamo dire “ci dia del GOI”. Perche’ in ogni complotto che si rispetti la Massoneria non puo’ mancare. Gloria al Grande Architetto.

      • Sovjet says:

        Zunk firmati oppure fai firmare il tuo allievo…queste sono argomentazioni che tiri fuori solo tu! 🙂

    • Anonimo says:

      gira voce che sono solo cazzate !

  5. Ad Ainus la mala Pasqua says:

    A parte le convinzioni di Ainis e del sindachetto di Chiagliari, qualche affermazione andrebbe sottoposta all’attenzione dei diretti interessati, che non sempre sono i lavoratori del Lirico.

    “…il Consiglio di Amministrazione ha nominato con voto unanime il sovrintendente, una donna dal curriculum ineccepibile, salvo poi da parte di alcuni consiglieri il ripensamento su pressione pretendendone la revoca della stessa nomina.”
    Questa è un’accusa gravissima di cui, credo, dovrebbe essere chiamato a rispondere dagli interessati che vengono accusati di essersi lasciati intimorire da pressioni non meglio identificate dal sindachetto.
    Altra affermazione grave, fatta dopo aver finito il veleno da sputare sul Lirico, è la seguente con la quale accusa chi fra i suoi alleati lo contesta, di non gradire il suo modus operandi (compresa quindi la nomina della Crivellenti) perchè non si presterebbe a spartizioni e favoritismi.
    “”Chi era convinto anche nell’ambito del centrosinistra che “Ora tocca a noi” voleva dire la sostituzione di quelli che c’erano, e facevano le “trasse”, con noi che dovevamo spartire la stessa torta e le stesse fette, hanno trovato pane per i loro denti.””
    Anche di questo penso che dovrebbe essere chiamato a rendere conto dai suoi alleati del centrosinistra, che dovrebbero anche ricordargli che senza il loro appoggio sarebbe già a casa, visto che i suoi numeri non gli permetterebbero certo di proseguire il mandato.

    • Sovjet says:

      Finalmente si fa sul serio! Sono perfettamente d’accordo, che sia chiamato a rispondere di ogni sua parola. Che produca ogni prova di cui dispone. Se qualcuno ha assistito alle sedute del CdA che sia chiamato a testimoniare. Se qualcuno ha segnalato candidati, gli sia chiesto perché e a nome di chi. Che si metta in bella mostra, se veramente esiste, quella “tela di ragno” di interessi che giravano attorno al Lirico di cui parlava il sindaco.
      Vediamo, finalmente, se gli armadi di tutti coloro che hanno a che fare col Lirico saranno tutti vuoti o se qualche scheletro inizierà finalmente a saltare fuori.
      Qualsiasi cosa succeda non potrà che fare bene a questa città, troppo abituata al nuoto subacqueo.

      • Anonimo says:

        Gli armadi dei lavoratori sono vuoti, signor Sovietskij Soyuz, come le loro tasche. Se ci sono singoli che hanno sbagliato, pagheranno. Come e’ giusto che sia. La sua puerile minaccia e’ spuntata, al sindaco conviene chiedere scusa.

      • Sovjet says:

        Mi faccia capire, adesso chiedere che sia fatta chiarezza rispetto alla gestione del Teatro è minacciare? Guardi che a me non mi erano neppure venuti in mente gli armadi dei lavoratori e mi meraviglio che siano invece venuti in mente al lei. Magari sa cose che io non so…
        Come diceva quel tale “la verità vi renderà liberi”. Una minaccia anche quella?
        Ma veramente stiamo abbondantemente oltrepassando il ridicolo.

      • Gentile “Ad Ainus la mala Pasqua”,
        vedo che i miei esegeti aumentano di numero, quale onore. Buon lavoro!

        Bravo! Sono d’accordo con lei e con Sovjet in toto. Visto che ci si sfida all’apertura degli armadi, allora apriamoli e vediamo un pochetto (citazione dotta da Lillo&Greg, mica no!, altro che Kundera…) cosa si trova. Dov’è il problema? per una volta ci guadagnerà di certo la città, il lirco e la cultura.
        Anzi, visto il fantasioso nick: apriamo l’uovo prima di Pasqua, subito subito. Non vedo l’ora. Vediamo un po’ se anche gli altri componenti del CdA sono d’accordo.

        Cordialmente,

      • Sempronio says:

        Non vedo l’ora che si aprano gli armadi o Sovjet. Così raccontiamo perchè Zedda non ha mandato via Dibenedetto, cosa c’entra Alberto Triola il vendoliano con la cacciata di gennaro solo dopo il periodo di prova, e cosa c’entra Zedda con qualche bilancino da lui approvato della Fondazione. Apriamoli sti cassetti.

      • Sovjet says:

        Caro Sempronio, e figurati che problemi avrei io! Tutto all’aria aperta.
        Ti risulta che abbia scritto “controlliamo tutto tranne quello fatto da Zedda”?
        Non proprio. Io credo fermamente che questa città possa essere minimamente amministrata se si fa completa chiarezza su tutto e poi si agisce con trasparenza nell’ambito delle proprie prerogative, assumendosi le responsabilità che i cittadini hanno delegato col voto.

      • Gentile Sempronio,
        si è dimenticato la morte di Yara Gambirasio, i tragici accordi di Yalta che divisero il mondo in blocchi, l’ostracismo verso le teorie shardanike e la colpevolezza di Parolisi, che non sarà mai dimostrata per colpa di Zedda, che non si decide a confessare di essere il telefonista che fece scoprire il corpo della povera Melania.
        Ci sarebbe anche da notare la mancanza di carta igienica nel cesso del secondo piano, quello di fianco alla scala, mai una volta che ci sia!
        Speriamo che le cose procedano e Salvo Sottile ce ne renda conto.
        Non si dimentichi di salutare Caio.
        Cordialmente,

    • Gentile Biolchini,
      Broz mi ha preceduto, ma stavo per postare lo stesso link.
      Premetto che mi è spiaciuta la mancata pubblicazione del mio ultimo commento sul Lirico. Non perché ci tenessi particolarmente, ma perché, a mio avviso, mi rafforza nella convinzione che Lei e i suoi amici stiate commettendo un errore politico grave (dico «amici» senza alcun desiderio di polemica; solo per indicare l’insieme di coloro che apparentemente la pensano come lei). Nel post cancellato esprimevo (ed esprimo) il dubbio che molti di coloro che si ritengono intellettuali siano al contrario affetti da una forma grave di conflitto di interessi (spero che in questa forma lei ritenga il post pubblicabile) quindi inadatti ad una visione distaccata del problema.
      Ciò che vorrei sottolineare, invece, è un passaggio di Zedda che ho preceduto (e lei non ha gradito, ovviamente): che il fatto che la sinistra stia amministrando la città non significa che la torta vada spartita con le stesse modalità precedenti ma a favore di nuovi commensali (ricordo che disse che ci volevo proprio io per farglielo dire: adesso lo dice anche Zedda). Ammetterà che le mie argomentazioni di tipo politico (e tattico, riguardo gli interessi del Lirico e dei lavoratori che operano nell’ambito dell’Ente) si stanno rivelando corrette (e non mi riempie di gioia perché, se me ne accorgo io, vuol dire che lei ha gli occhi foderati di salame).
      Orbene: non è detto che lei -in buona fede, guardi che ci tengo a sottolinearlo e non per piaggeria, l’ho detto spesso in altra sede – non è detto che lei intenda rivendicare la fetta di torta, ma è di sicuro ciò che appare ad un osservatore neutrale che veda la faccenda dall’esterno. Così come appare a coloro che stanno osservando le proteste surreali dei lavoratori del Lirico.
      Ciò detto, riscrivo ciò che scrissi qualche giorno addietro: attenzione, perché nelle partite politiche – e questa lo è, perché la politica gestisce, giustamente, i beni comuni – giocano gli squali e, se si vuole giocare, non si può essere sardine, neppure quando si pretende di mettersi al riparo sotto la pinna di un altro squalo, come hanno mostrato di voler fare le RSU con gli assurdi applausi a persone che alla lirica, Lirico e cultura in generale, hanno mostrato «per decenni» di non essere assolutamente interessati.
      Ci sarebbe anche da parlare di tecnici che «sanno cosa sia la cultura» e di coloro che pretendono di mettere il naso nelle politiche culturali «senza conoscerle», ma se parlassi di questo dovrei dire cosa ne penso di alcune proposte di chi «conosce la cultura» e questo a lei piace poco (e non me ne lamento, ci mancherebbe pure che lei accettasse argomentazioni, o toni che non le aggradano). Quindi evito.
      Cordialmente (sul serio, non mi faccia aggiungere l’emoticon, lo detesto),

      • Peppino says:

        Immensa delusione rispetto al comizio di Zedda (al quale ho assistito). Non una risposta ai tanti perchè. Solo slogan e retorica propaganda. Dimenticando che con la manifestazione di interesse ci sarebbe stata per la prima volta nella storia del Lirico una scelta di comando fuori dalla logica dell’assegnazione “privata” da parte del sindaco. Tutti i sindaci finora hanno formalmente risposto allo stesso modo, e cioè che ci si dovesse fidare del loro giudizio sulla bontà della scelta. E anche Zedda ha scelto la strada del fideismo.Ma io non mi fido. Voglio il nuovo anche nella forma oltre che nel contenuto. A spiegarmi che la libertà passava anche attraverso l’amore per la lirica che, accomuna i popoli nella libertà, è stato un partigiano, comandante della Brigata Garibaldi e medaglia d’oro della resistenza, quando io gli esponevo il mio piccolo-borghese pensieroche metteva la cultura “classica” all’inferno. Però non valeva Zedda. Riguardo allo squalo tanto caro ad Ainis, dovrebbe studiare un pò di etologia prima di avventurarsi in scocchezze simili. Gli unici pesci che riescono a salvarsi dalla famelica bramosia degli squali sono i pesci che vivono in immensi branchi, si spostano come un tutt’uno e, sotto attacco, prendono le sembianze di un unico immenso pesce, che gli squali si guardano bene dall’attaccare. Ergo di fronte agli squali è meglio essere sardine, anzi esserlo è l’unico modo di sopravvivere. Nel mare e nel mondo.

      • Gentile Peppino,
        posso dirle che non capisce un tubo? Legga bene (sa leggere, vero?). Ho detto che alle sardine non conviene cercare protezione sotto la pinna di uno squalo nell’illusione che sia un alleato. Certo che converrebbe stare assieme ad altre sardine in un banco (e non in un “branco”, lei ha studiato etologia dove le RSU del Lirico hanno studiato tattica politica, immagino!) peccato che il banco non ci sia: esattamente ciò che dico da qualche tempo (ma non pretendo che lei lo capisca).
        Capisco invece che non le piaccia ciò che dico, ma non confonda banco con branco, altrimenti si mette sullo stesso piano delle RSU del Lirico (chissà se loro hanno studiato etologia o se invece non converrebbe sedere ad un “banco” – e non ad un branco – e studiarne un po’).
        Cordialmente,

    • pare una dichiarazione di guerra… si deve ammettere che sta migliorando la sua dialettica rispetto all’inizio…
      certo è che con le parole si può dire quello che vuole, ma il perchè non abbia scelto un nome dalla manifestazione di interesse proprio non emerge… parla della fine delle spartizioni di potere e la sua nomina sempre invece fare parte di quella logica… mah…

      (ps: immagino che anche non essendo un esperto di lirica e teatro lirico, questo tipo di commento invece sia gradito e accettato dai democratici commentatori di questo articolo…)

    • Matteo says:

      Da persona che non condivide la nomina della Crivellenti (giusto per essere chiari e dire subito come la penso), sentire il sindaco dire “dal curriculum ineccepibile” mi ha fatto davvero pensare che il mio sindaco, il sindaco he ho sostenuto e votato, pensi che non sappiamo leggere. Ma forse sono io che mi sbaglio.
      In secondo luogo i lavoratori del lirico (del quale non faccio parte) criticano la Crivillenti non perché sta loro sulle palle, ma perché ha fallito in un ruolo nettamente inferiore. Insomma, non sono fischi preventivi, ma paure legittime di chi conosce i propri polli. Se domani dicessero a Zedda (e a chi lo difende su questa vicenda) che il sindaco Fantola (facciamo finta che abbia vinto lui) ha nominato una persona dal cv dubbio per un ruolo nella stessa “azienda” dove ha fallito per un ruolo meno importante, voi e Zedda con voi cosa avreste fatto? Onestà intellettuale porterebbe a dire “le barricate”, ma esiste ancora qualcuno con onestà intellettuale? Qua si continua a discutere di tutto, di donne in gravidanza, di uscite infelici, di errori di comunicazioni, di idee da difendere, ma solo un punto resta fermo: sui punti focali della polemica si fa un carpiato con doppio avvitamento per evitare di affrontarli. Il cv? Perfetto. (Vorrei capire dove, come, perché e su quali basi, perché è qui che manca la trasparenza). I fischi sono preventivi (Vorrei capire cosa ne pensa Zedda e cosa ne pensano in Via Puccini riguardo l’esperienza della Crivillenti al Lirico nel ruolo occupato in passato).
      Senza alcuna polemica, è solo che nessuno risponde mai su quelli che sono i veri due punti focali della questione. E non va bene, che si sia d’accordo o meno.

      • Qui siamo in un blog, via Puccini invece è un luogo reale facilmente raggiungibile.

      • Matteo says:

        Non vivo in Italia, ma la risposta sarebbe comunque povera. Grazie lo stesso, è evidente l’assenza di argomenti.

      • Come vuoi che ti risponda a nome delle 200 persone che frequentano la sede? Bisognerebbe chiedere a loro, non pretendere che vengano qui per scriverlo a te.

      • Matteo says:

        Non ti sto dietro. Se ti raccontassi tutte le volte che sono venuto in Via Puccini e nessuno, dico nessuno, si sia degnato di chiedermi chi fossi e cosa volessi..Ma voi continuate oure con la vostra auoreferenzialità, esattamente come avete fatto al Mediterraneo l’altro giorno con i vostri applausi intellettualmente onesti. Chapeau.

      • Sovjet says:

        E cosa facevi in via Puccini? Hai chiesto informazioni a qualcuno su come renderti utile, hai partecipato a qualche incontro, hai chiesto la parola e ti è stato impedito di parlare…non ho capito bene che cosa ti aspettavi succedesse. Da noi le persone che vogliono dare una mano, se ne hanno voglia, entrano e chiedono come possono farlo. Dal momento che tutti possono entrare nessuno ti chiede chi sei e cosa vuoi (posto che non si entra in un circolo politico per ordinare un caffè di solito).
        Poi gli autoreferenziali saremmo noi! Noi cerchiamo di fare politica, male o bene che sia, almeno ci proviamo. E c’è anche un sacco di gente che si trova bene.

      • Matteo says:

        Non sto qui a raccontarti tutte le vicende che potrei citare, ti bastasse che ho indossato diverse volte la maglietta ora tocca a noi dietro i vostri banchetti. Non chiedo nulla in cambio, sia chiaro, ma quando qualcuno da una mano o si propone almeno saperne il nome sarebbe il caso. Ma non sono problemi miei, voi continuate pure così, senza problemi. Non parlo di te, Sovjet, che conosco (almeno di vista) e sul quale non ho granché da dire, ma ci sono ben altre figure che di certo non fanno il vostro bene, anzi. E mi fermo qui, perché non sono di certo io ad aver detto ”del tuo voto non ce ne facciamo nulla” e nemmeno ”non me ne ferga nulla se hai anche fatto votare” salvo poi ricredersi leggendo due mie righe che dimostravano la mia appartenenza politica più che pro-zedda e Sel. Io le ho subite queste parole e da uno che conosci bene. Così come ho subito, io e chi era con me, gli sguardi un po’ storti di altri personaggi a te molto vicini (almeno politicamente). Ma fa nulla, non sono io il problema. E noto, con piacere, che di tutte le mie parole tu e Broz continuate a rispondere sempre alla parte meno importante del discorso, ma tant’è.

      • Lavoratore del Lirico di Cagliari says:

        Infatti: i fischi non sono preventivi, ma sono fischi contro “un’orchestra” che abbiamo già fallire in esecuzioni molto più semplici…

  6. Anonimo says:

    C’è un punto inaggirabile nella discussione e consiste nella mancanza di titoli della Signora Crivellenti. Per quanto ambiguo sia l’articolo dello statuto, per quanto elastica possa essere l’interpretazione, non arriva però alla possibilità di nominare chiunque. E su questo punto è andata a picco la procedura. Ora qualche palombaro tenta il recupero, ma non c’è nessuna possibilità. Quando un’Amministrazione produce instancabilmente atti illegittimi dà, ovviamente, una brutta immagine di sé, ma, sopratutto produce danni. Il lirico deve essere “rimpicciolito” e questo avverrà naturalmente. Ma proprio una prospettiva di questo tipo avrebbe richiesto una speciale capacità e notevoli conoscenze ed esperienza. Invece è accaduto il contrario. Buona giornata. Ma non trasformiamo una discussione in una sputacchiera.

    • Peppino says:

      A me piacerebbe che tutti quelli che hanno inviato il proprio curriculum nella manifestazione di interesse, e anche tutti quelli che pensano per una ragione o per l’altra di avere i titoli necessari a ricoprire l’incarico , venissero invitati ad un pubblico dibattito nel quale esporre le proprie strategie, le proprie squadre (se ce ne fosse davvero bisogno, visto che le nuove figure si aggiungono a quelle già esistenti) il piano industriale che hanno in testa e dicano. in buona sostanza, dove vogliono andare a parare. Di cittadini in grado di valutare ce n’è davvero tanti, checchè ne dica l’illustra Ainis, basti solo pensare a quanti a Cagliari conoscono almeno la grammatica musicale, viste le migliaia di persone uscite negli anni da conservatorio, scuole civiche, o come me, autodidatti, e un’idea della lirica se la sono fatta (molti di più di quelli che frequentano le mostre e non sanno fare di meglio di dire “mi piace” o “non mi piace” non avendo magari mai sentito parlare delle teorie del colore), Non fraintendetemi, non dico che solo chi conosce i “segni” della musica debba aver bocca, tutt’altro e ci mancherebbe, ma solo per ricordare as Ainis che le cacchette di mosca sul pentagramma (che lo autorizzano a dire ciò che dice) non le riconosce solo lui , e tanti e tanti trovano quest’argomento (della cultura) tanto fondamentale da intasare il blog ogni volta che se parla, Chiusa questa parentesi è naturale che poi le decisioni le deve prendere il presidente della fondazione, e cioè il sindaco, Però se si conoscono tutte le campane è più facile riconoscere poi un campanaro da un altro. E anche questa è democrazia.

  7. zunkbuster says:

    Un po’ di cronologia:
    – Ainis pubblica il suo articolo alle 15:32 (non appare ma basta passare il mouse sulla data per visualizzarla);
    – Sovjet ha la splendida idea di linkarlo qui alle 16:16 (l’orario mi appare visualizzando il blog dallo smartphone). Come mai ti tieni così sott’occhio il blog di Ainis? Sono fondamentalmente fatti tuoi, io ne faccio a meno, e comunque non posterei cose che non condivido senza adeguato commento. Se le condividi, vabbeh, meglio non commentare …
    – Gianluca Floris posta un breve e civilissimo commento nel blog di Ainis alle 16:28.
    Una domandina per Sovjet: che ci azzecca postare un articolo che attacca pesantemente (usiamo un eufemismo) Gianluca Floris che qui, in questo post, non ho presente se sia intervenuto ma, se l’ha fatto, l’ha fatto per quel che mi ricordo in modo molto civile, pacato e prudente? Forse intendevi “per chi si lamenta del dibattito, eccovi Ainis”, ma Floris non era il bersaglio pìù adatto in questa sede. Voglio credere e sperare che comunque quel che ti ha portato a postare quell’articolo sia questa motivazione, perché davvero se c’è qualcuno che non merita attacchi per la prudenza fin troppo eccessiva delle posizioni assunte quello è proprio Gianluca Floris. Poi vabbeh, vorrei vedere relativamente ad altri post, o magari agli splendidi esempi di giornalismo british dell’ex direttore di Sardegna 24, se un artista che vive di e per quella “lirica” che molti squallidi qualunquisti dalla demagogia parafascista considerano inutile viene pesantemente chiamato in causa.

    • Sovjet says:

      Caro Zunk vedo che fai il pinupretzisu…
      Allora, Ainis mi manda una mail col link del suo post. Io lo leggo, certo non è leggero con Gianluca Floris, ma quando mai lo è stato.
      A Gianluca ho già spiegato come la penso, così come l’ho spiegato ad Ainis. Per altro, a leggerlo capendolo Ainis, non parla di Gianluca Floris in quanto cantante professionista (rispetto al quale non ha nulla da criticare, come emerge dalla lettura dei commenti al post incriminato), ma come paradigma dell’intellettuale cagliaritano. E qui secondo me sbaglia, perché tra i balbettanti intellettuali cagliaritani, è l’unico che accompagna a critica sempre una proposta.
      Dal momento che qui si discute di Lirico e che Ainis è uno dei commentatori principali di questo blog (magari gli invidi il primato supplendo la qualità con la quantità), ho deciso di postarlo. Perché, aldilà di quello che dice di Gianluca, ma se vuoi ne analizziamo i passaggi, esprime una posizione interessante. Certo non è la tua, che ormai sei acriticamente schierato contro Zedda. Per motivi tuoi, non esclusi quelli di militanza (non è che vale solo per me) o di accreditamento e lo fai col tuo nick qui e con la tua identità vera da altre parti. Non preoccuparti, non la rivelo, perché se lo vuoi fare lo farai tu.
      Ma cosa dice il post di Gianluca? È un post dedicato a lui, “ad hominem” scritto da un fascista, come dice il mio amico Marco Zurru?
      Vediamo.
      In verità Ainis se la prende con tutti, politici, giornalisti, intellettuali e politici. Con Gianluca sembra avere un conto personale, ma non è che sia da meno con lo stesso Marco Zurru o con Alessandro Mongili (che, lui sì, ha avuto “l’onore” di un post ad personam…) o anche Michela Murgia, Fois e i mostri sacri della cultura isolana. Qui dice solo che Gianluca si guarda sotto l’ombelico, mentre gli altri intellettuali si fissano l’ombelico…magari alla fine è pure un complimento, fra tanti intellettuali gregari magari Gianluca è uno dei pochi “alfa”…
      Il secondo passo in cui cita Gianluca è quando scrive che per lui un suo post può essere intitolato “le dieci cazzate sul Lirico di Cagliari che non bisognerebbe mai dire”. Aldilà del termine “cazzate”, mi sembra che critichi quello che scrive e che non insulti l’autore.
      Cita Gianluca anche in una terza parte, dove lo accusa (a mio avviso a torto) di non avere consapevolezza che il problema vero sta nell’analfabetismo musicale che porta il cittadino a non difendere la cultura come difenderebbe un ospedale, una scuola o una fabbrica.
      Infine c’è la parte sulla dimensione del pene…che è stato detto anche a me su questo blog, senza che nessuno si sia scandalizzato più di tanto. Il passaggio trae origine dalla frase finale di un post di Gianluca:

      “Perché, infine, si parla così male di chi fa di mestiere l’artista?
      Per invidia, perché facciamo il lavoro più bello del mondo, perché viviamo di musica e siamo capaci di dare brividi ai tanti che ci vengono ad ascoltare. Perché siamo capaci di studiare e il nostro potere è quello di capire, di interpretare. Perché è uno dei pochi lavori che nobilita sia chi lo fa sia chi ne fruisce. Per questo ci odiano: perché di mestiere regaliamo attimi di felicità. E questo, gli invidiosi, i gretti, proprio non ce lo perdoneranno mai.”
      http://costruiresumacerie.org/2012/10/10/vi-spiego-cosa-e-il-lirico-di-cagliari-dal-mio-punto-di-vista/

      Diciamo che questo passaggio ha fatto incazzare non solo Ainis, solo che lui lo ritiene una sfida a chi ce l’ha più lungo.

      A sentire i commenti (indotti anche dal fatto che Gianluca è notoriamente incazzoso e piuttosto reattivo) sembra che Ainis abbia dato dello stupratore pedofilo a Gianluca Floris. In verità non è così. Ma nessuno ha letto il post, tu compreso, perché era molto più comodo buttarla a casino.
      Io credo che lo stesso Gianluca, a rileggere con più calma, si renderà conto che l’attacco – condivisibile o meno che sia – è sulle sue posizioni e sulle sue argomentazioni e non sulla sua persona. Certo, si incazzerà lo stesso, ma è un’altra cosa. Non credo che soffra del complesso di lesa maestà. Perché lui, Gianluca Floris, è intelligente. E ne darà prova anche sul suo profilo FB quando qualcuno – che pure dovrebbe essere esperto in materia – lo invita a querelare, sparando evidentemente un’emerita cazzata e lui risponde “no, grazie”, che lui non è solito querelare. Dimostrando certo più buon senso del maldestro consigliere.
      Per questa ragione ho linkato il post, perché non lo ritenevo diverso da altri commenti fatti da Ainis su Gianluca, ma interessante in alcune sue posizioni.
      Tenuto conto che io di Gianluca Floris sono amico, con Ainis non ci siamo neppure mai visti. Poi se Gianluca mi chiede di dissociarmi pubblicamente dalle valutazioni di Ainis su di lui lo faccio tranquillamente perché in effetti la penso diversamente.
      Adesso che sai tutto puoi evitare di giocare al complottista, che di David Icke ne basta uno!

      • Peppino says:

        Sol Sol Sol MIb Fa Fa Fa Re Il destino incombe su tutti, caro Sovjet, ma, come dice il nostro poeta, “O forse non è qui il problema, e ognuno vive dentro i suoi egoismi vestiti di sofismi”. Possiamo trovare tutte le scappatoie intellettuali, gli arrovellamenti razionalizzanti, riscoprire il puro e fulgido ideale…ma la sostanza non cambia. Almeno per quanto riguarda me, che dubito di tutto e non ho mai ingoiato rospi per difendere una latta di benzina. Credo fortemente che Zedda abbia commesso un errore politico, anche se mi piange il cuore doverlo dire, e non me la sento di ripercorrere la strada dei distinguo e delle necessità storiche. Per me viene prima la morale e poi il potere. Se zedda facesse il rivoluzionario gesto di accettare il dialogo (ve la ricordate l’autocritica?), gli vorrei più bene ancora. Ma proprio per questo non smetterò, come ho fatto con chi ci governava prima, di stare di vedetta. Anche se al posto di Zedda ci fosse Lenin in persona. Del resto gli si chiede di riparare ad un errore seguendo una strada democratica, mica di barricare rue de la huchette.

      • Sovjet says:

        Caro Peppino, visto che abbiamo in comune la passione per il cantore di Pàvana, ti rispondo un po’ alla gesuita, con una domanda: posto che il nostro giovane sindaco abbia fatto un errore iniziale, trovi che tutto quello che è successo dopo, lettera di Enzo Costa compresa, sia stata invece una soluzione? O si sarebbe potuto arrivare ad una soluzione più mediata e meditata?
        Io credo di sì, se ci si fosse concentrati più sulle carte che sui giocatori (giocatrice in questo caso). Ma quando non si sta al problema concreto ed entrano in gioco anche altre vicende allora ogni soluzione si fa più complessa. Soprattutto se poi passa la linea che il Giusto stia tutto da un lato e l’Errore dall’altro.
        L’autocritica io me la ricordo, ma l’autocritica la si può pretendere dopo averla fatta per primi, perché soprattutto si fa non si chiede.
        Sulla strada democratica concordo, ma può essere percorsa se le barricate sono sgombrate dai due lati della strada.

      • zunkbuster says:

        Si vabbeh, se fosse così semplice tutte queste belle cose le avresti scritte prima. Quanto ai “gombloddisti”, non lo sono, chiedevo giusto qualche chiarimento con ampia facoltà di prova e di giustificazioni che ho ipotizzato io stesso, non mi sembra che intendessi in alcun modo metterti sotto accusa. Sei una persona intelligente e di te ho grande rispetto, che ormai abbia perso la stima nei confronti di alcuni esponenti del tuo partito non impedisce di poter praticare l’antica arte di separare il grano dal loglio. Per questo ci si interroga, caro Sovjet: a chi non ritengo un interlocutore degno non avrei manco pallidamente e lontanamente formulato i suddetti quesiti. Quando si manipola una materia controversa, bisognerebbe sempre porsi il problema del noto detto che qui non riporto perché potrebbe essere preso per battuta omofoba, e di come una cosa neutrale dal punto di vista di chi vive una certa situazione sotto un ottica diversa può essere presa dal diretto destinatario. Quando non succede, mi da profondamente fastidio, indifferentemente da chi sia la “vittima” … anche Paolo Maninchedda, figurarsi, che non mi piace politicamente per niente, rispetto agli attacchi a testa bassa del giornale di cui Bellu, che oggi si diletta a riciclare spazzatura da Facebook (anche contro il PD e i “bersaniani” in particolare), era un tempo direttore lo gratificò. Ma poi ognuno si regola un po’ come vuole. E lasciamo perdere pure Gianluca Floris, che stimo, che forse ho visto qualche volta, ma col quale ho un rapporto meno inteso di quello che forse avrai tu, dato che ti cita come amico da qualche parte. Quando ritengo giusto difendere Massimo Zedda difendo anche lui, stai tranquillo, e siccome ho ancora il vizietto di parlare con la gente, ho perso il conto delle persone suggestionate dall’Unione Sarda a cui ho sempre tentato di spiegare con pacatezza la situazione, ad esempio su questioni come Stadio e Anfiteatro abilmente strumentalizzate. Ritengo che con le scelte sbagliatissime e indifendibili sulla questione Lirico, Zedda stia giungendo verso un punto di non ritorno quanto alla rottura del patto fiduciario che si era creato col suo elettorato … da “ora tocca a noi” a “ora tocca a moi” (moi alla francese, ossia me), ecco la situazione che si percepisce, come è stata descritta con sagacia da Castedduonline, richiamando una battuta che sarebbe stata formulata nei corridoi delle assemblee del PD, ma certamente non da me. E quanto ai secondi fini che con scarsa onestà intellettuale e dubbio tatto mi attribuisci – per non parlare di altre basse insinuazioni che molto correttamente riprendi da Facebook, rispetto a quesiti che riguardavano solo quanto scritto QUI – tranquillizzati caro Sovjet. Magari anziché di militanza, si tratta esattamente, e ancora, del problema di difendere gli amici da basse insinuazioni e campagne diffamatorie insistenti e diffuse, e qui ci fermiamo, perché potremmo facilmente procedere sul solco della battuta “su cagau si faidi beffa de su pisciau”, che non è il modo di continuare costruttivamente un qualsiasi rapporto. Prima di sparare minchiate sulle persone che non si conoscono bene, caro Sovjet, bisognerebbe conoscerle. Ti racconto un aneddoto. Un fracco di anni fa, qualcuno tentò di strumentalizzarmi al fine di indebolire e porre in difficoltà Andrea Raggio, di cui pure politicamente non condivido quasi nulla. Ciò sarebbe stato vantaggioso per me, ero giovane e non avevo ancora deciso di mollare la politica attiva, chissà magari un domani avrei potuto fare il sindaco di Cagliari, dato che anch’io ho “servito” presso il gruppo consiliare del PCI, e del tutto gratuitamente, come si usava all’epoca. Rifiutai sdegnosamente la proposta, e lo feci non nei corridoi, ma intervenendo in pubblica assemblea, incurante delle diffide degli artefici della manovra che poi mi dissero: “Dovevi stare zitto”. Questo sono io, e sono altamente indifferente al fatto che qualche persona male informata sia poi andata a dire in giro addirittura che Andrea Raggio mi avrebbe poi in qualche modo favorito. Ma candu mai? Comunque, e qui cerco di essere costruttivo, il web deforma incredibilmente i rapporti personali, e lo fa soprattutto rispetto alle persone che si conoscono “dal vivo”. Ho bloccato su Facebook persone – lontane politicamente dalla sinistra, anzi per meglio dire “deluse” da “certa sinistra”, quella di un fastidioso apparato militar-industriale che pensavamo di distruggere anche grazie a Massimo Zedda e che invece è ancora lì, arrogante e presuntuoso – che poi mi hanno abbracciato con un “siamo amici più di prima”. Lasciamo perdere le minchiate da web, poi, dato che sembri sapere chi sono, magari ne discutiamo più tranquillamente quando si potrà davanti a un caffè o a una birretta (non quella di Bersani, tranquillo): il fatto che abbia maturato una profonda irritazione nei confronti di certi modi di agire di esponenti del tuo partito e che abbia ormai perso grandemente fiducia in Massimo Zedda, come quegli “innamorati” di cui parlava la “ex segretaria di circolo” qualche commento più sotto, ma essendo sempre pronto a cambiare idea se come ha fatto altre volte saprà stupirmi/stupirci, non mi impedisce di dividere il personale dal politico, arte che pratico fin dall’adolescenza. Sempre, ovviamente, che si eviti il ricorso ai toni sprezzanti in cui purtroppo stai cadendo già da due post, reazione davvero sproporzionata rispetto ad una singola battuta nata dall’irritazione del momento.

      • Sovjet says:

        Caro Zunk, non entro nel merito della tua risposta, ma ti ringrazio per i toni e per l’approccio più meditato.
        La battuta “fraindendibile” la immagino – forse è vero che è un po’ omofoba – ma descrive bene la situazione. Ma vale per tutti, per chi lo fa e per chi lo rischia.
        Io in genere un’opinione me la faccio ragionando sulle cose e discutendo, non ce l’ho come idea innata. Tant’è che ho sempre parlato di “sarabanda” di cazzate o di “Fiera dell’Est” delle cazzate, mettendoci anche l’approccio utilizzato dal sindaco. Che non è sbagliato in sé, perché è nella sua discrezionalità fare così, ma è poco coerente con quello che in teoria un sindaco espresso da un partito come Sel dovrebbe fare: ovvero prndere le decisioni dopo un’intensa attività di dialogo. Ma non confondiamoci: questo non significa che poi il sindaco debba semplicemente avvallare decisioni altrui, la responsabilità è tutta sua. Il culo in gioco, per tornare alla battuta, è il suo.
        Detto questo, quando parte l’attacco con colpi sparati ad alzo zero si risponde e punto. Io trovo incomprensibile un livello di scontro di questo livello, perché è dannoso per tutti. Meglio sarebbe stato, e anche questo l’ho scritto, sfidare nei fatti Presidente, CdA e nuovo sovrintendente, con un piano industriale che presentasse la visione e lo sviluppo del Lirico. Che non potrà più essere un santuario intoccabile, ma sarà destinato irrimediabilmente a vedere ridotte le risorse pubbliche. Ma, come forse sai bene, nella gestione dei conflitti, se si ragiona in termini di questioni di principio non se ne esce mai, soprattutto in una vicenda dove gli interessi in gioco non sono piccoli e si cerca di impostare un gioco negoziale a somma zero. Infatti, per come si è sviluppata la vicenda, non c’è più possibilità di uscirne tutti bene: o la Crivellenti fa il sovrintendente, è quindi vince il sindaco oppure la Crivellenti non fa il sovrintendente e quindi perde il sindaco. Se Massimo tenesse un po’ meno alla questione avrebbe già gettato la spugna e succeda quel che succeda: qualsiasi risultato men che positivo gli avrebbe fatto gioco. Invece ha un’idea sua, condivisibile o meno, che vuole portare avanti e lo fa con la caparbietà necessaria.
        Rispetto al complotto, che immagino sia riferito ai movimenti per imporre candidati propri (ma se così non fosse scrivimelo), mi pare che non sia esattamente un complotto ma realtà. In primo luogo perché sono cose che succedono per ogni posizione di rilievo, in secondo luogo perché ormai si sanno nomi, cognomi, sponsor e alleati.
        Infine, rispetto ai toni sprezzanti, ormai avrai capito che io non porgo mai l’altra guancia (sarà la reazione per aver fatto il liceo dai preti…), ma reagisco di conseguenza con la stessa intensità: a violenza con violenza, a garbo con garbo.
        Per la birra, ho già un appuntamento simile con Marco Zurru, ma subito dopo sono diponibile! 🙂

      • Simplicius says:

        Scusa Sovjet, maa secondo te aprire le buste della manifestazione di interesse e sottoporre i curricoli al vaglio del cda, presidente compreso, sarebbe un cedere ai poteri forti?

      • Sovjet says:

        No. Scegliere un nome che ti arriva per sms però sì…che sia fra quelli che hanno inviato curriculum o no.
        Tu cosa ne dici?

      • Simplicius. says:

        E infatti avrebbe fatto male a scegliere quel nome (forse dipende da chi manda l’sms, ma questo è un altro discorso) Secondo me la trasparenza sarebbe stata la cosa migliore. Aprire le buste, magari dicendo “questo no perché ha attivato pressioni indebite”, sarebbe stata la cosa da fare. Tutto nasce dalla mancanza di trasparenza. Proprio da Zedda, poi…..

      • Catilina says:

        Beh, se l’sms arriva dal PD orrore. Mentre se arriva da un Sanjust…….

      • Peppino says:

        Torra! Lo vogliamo capire che il punto non è l’idea che si è fatto Zedda del Teatro lirico, chè ha il diritto di avere tutte le idee che vuole e realizzarle se ne ha la capacità e le palle, ma la persona che ha scelto per mettere in pratica queste idee? La Crivellenti, già imposta al teatro (ecco dove vanno a finire i contributi pubblici) da Roma (Alemanno) e dimostratasi inutile se non dannosa per le sorti del teatro stesso ha la massima fiducia del sindaco. Perchè? Cosa sa lui che gli altri non sanno? Non c’entra niente Vendola? Non c’entra niente Sel? Non si trova in Sardegna una persona con le qualità necessarie a guidare una transizione storica? Non la si trova tra i curriculum inviati (e nemmeno letti)? Perchè è sulla persona che si insiste e non sulla visione strategica (non mi risulta però che Zedda ne abbia mai parlato prima del primo ottobre)? O si trova una risposta a queste domande o si rimane con l’amara delusione che tutto questo è stato fatto solo per favorire un accozzo (di quelli grandi grandi) Se poi è vero che è sempre stata contigua alla destra berlusconiana e ha poi preso la tessere di Sel solo in vista del traguardo sovrintendenziale (120.000 svanziche una sull’altra, olè)…

  8. Anonimo0 says:

    Il dott. Ainis è tornato!!
    Questa è una vera e propria epifania. Siamo tutti contenti, davvero !! Bentornato dott. Ainis.
    Lo sapevo, dott. Ainis. Lei non delude mai !! Sono felice, eravamo veramente annoiati a discutere in questo blog senza avere la possibilità di interloquire con strami di cameratesca memoria.. Troppa attenzione in questo blog agli argomenti e poco liquame gettato in faccia ai potenziali (solo potenziali, per carità..) ragionamenti degni di sensata fondatezza. Per carità.. mai arrivare al nocciolo dei temi proposti da chi ci ospita. Insomma.. una palla mortale. Grazie, dott. Ainis, per la sua epifania.
    Ora che è tornato possiamo discutere apertamente. Non subito, però.. Ora, almeno per ciò che mi riguarda, è un pò tardino.. Non ho barba incanutita come la sua, ma i baffi sì. Quindi, dopo quest’ora (anche se a lei e agli altri potrà fregar niente..), dopo una dura giornata di lavoro vado a a nanna.
    Ci vediamo su questo blog prossimamente dott. Ainis. Io le porto le pastiglie per la tosse insieme ad un paio di occhiali nuovi. Almeno, spero le servano solo gli occhiali dott. Ainis, e non un bonifico per un corso di lettura o per una specialistica visita oculistica. Mi firmo Anonimo0, dott. Ainis. Non è una doppia o è uno 0 (ZERO, glielo scrivo per esteso. A questo punto non mi fido..). Nel secondo caso, insomma ciò che in letteratura si chiama analfabetismo di ritorno (eh.. lo so, l’età gioca brutti scherzi..), può farsi leggere – nel caso sia contingentemente impossibilitato – il prezioso testo di Giuseppe Prezzolini, “Saper leggere”. Lo trova anche in Ibs (le arriverà in un paio di giorni).
    Insomma, congedandomi da lei devo dire che mi sono pentito. Già, forse mi sono troppo velocemente congratulato con lei, dott. Ainis, per la recuperata forma. “Un’altro” errore.. Va beh.. e passi anche questa…, per ora. A presto dott. Ainis.

    • Gentile Anonimdoppiozero,
      specifichiamo: questa volta l’ha detto lei che è un doppio zero, non io. Altrimenti Biolchini mi dice che sono offensivo.
      Cordialmente,

      PS – Coraggio , continui a percorrere la via dell’esegesi, se si impegna a sufficienza può farcela.

      • Anonimo0 says:

        Allora, ripeto (riscrivo) con calma: “Non è una doppia o è uno 0 (ZERO, glielo scrivo per esteso…)”. Tutte le persone in difficoltà, dopo un breve percorso di accompagnamento riuscirebbero a capire che ci si riferisce all’ultimo elemento del nick dott. Ainis, non mi faccia “un’altro” errore… Dunque, il nick si legge (glielo evidenzio per esteso): Anonimozero. Ecco qui, speriamo che ora le sia chiaro. Però, che fatica…! E ora… spero che Biolchini me lo faccia passare… (che fatica!)

  9. Gentili tutti (coloro che mi citano),

    è vero, non sono intervenuto nella discussione perché somiglia assai di più ad una lite da bar. Per cui ho scritto un po’ di righe altrove per farlo notare: si parla di tutto fuorché di Lirico e di lirica. È curioso, ancora una volta, che ci si rifiuti pervicacemente di articolare un qualunque ragionamento in merito.
    A chi conviene? Non saprei, per certo ci rimette il Lirico, la lirica e la cultura in generale. Come corollario, anche i lavoratori del Lirico, ma questo devo averlo già detto in precedenza, quindi non vale.
    Noto anche un certo fastidio degli «intellettuali», che sono bravissimi a cavare citazioni dal buco ma tollerano malissimo le critiche (soprattutto quando pizzicano).

    @gianlucafloris
    Mai sostenuto che lei sia intervenuto nella diatriba: ho detto – e lo ripeto con convinzione, dopo averle risposto nel blogghino – che lei non ha descritto il Lirico (e la lirica!) per ciò che è. Punto! Se poi non ammette di essere criticato, eviti di esprimersi. Rispondermi che sono una testa di cazzo può essere liberatorio (per lei, sai la soddisfazione!) ma è un argomento abbastanza debolino, anche perché si nota il fastidio (suo) e la carenza di dialettica.
    Invece la ringrazio per il «blogghino» (davvero carino!): ho corretto il titolo del blog. Ci voleva un genio come lei: i mediocri come me non ci arrivano.
    Ah, anche per la sua preoccupazione per il fatto che nessuno mi caghi: un sentito ringraziamento.
    @Anonimoo
    Geniale il suo nick! E dove mi aspetta, all’OK Corral insieme a Doc Holliday? Non si dimentichi le pastiglie per la tosse, mi raccomando. La riconosco dalla doppia “o”? Io invece ho la barba (come Biolchini, ma da molto tempo prima di lui). Anche gli occhiali, di nuovo come Biolchini e di nuovo da molto prima di lui. Come mi distingue da Biolchini? Non credo che si troverà all’OK Corral.
    Per diventare un mio esegeta, invece, si metta in coda e studi: per ora è un po’ debolino.

    Cordialmente,

    • Peppino says:

      non le credo Ainis. Lei non è intervenuto perche in questo blog non ci sono specchi in cui specchiarsi e ammirare la propria coda da pavone. Faccia la cortesia, studi e capisca quello che legge chè mi sembra un nozionista come ne abbiamo conosciuto dall’asilo all’università.

  10. Peppino says:

    Buonasera a tutti e scusate il ritardo, ero uscito con la botte e il lanternino , ma quello che cercavo non l’ho trovato. A dire il vero cercavo qualcuno che mi dicesse: Minchia sabri, ma lo sai che a Cagliari è cambiato tutto? Non si fa politica vecchia, tutto è alla luce del sole. Le scelte si fanno dopo aver ascoltato tutte le parti e aver fatto assemblee popolari nei quartieri, nelle scuole, nei posti di lavoro: Si viene nominati al Lirico dopo aver passato una durissima selezione di fronte ad un “tribunale” di intellettuali svedesi e danesi, nulla si fa se è uguale a quello che la vecchia politica “degli altri” ha già fatto. Le parole lottizzazione, inciucio, convergenze parallele, la forma è rispettata, lo dice la legge che posso fare così, a Cagliari non esistono più. Tutto è cambiato con le elezioni del 2011, mai più zone oscure, nebbie e sospetti. Scusate era un sogno. ma molti fra noi ci hanno sperato.

  11. arroscia says:

    Se Zedda avesse portato un/a più o meno illustre sconosciuto/a organozzatore/trice di eventi che non avesse la tessera di Sel (in extremis, suppongo), che non fosse pugliese, che non fosse già stato/a infilato a forza nello stesso teatro grazie ai buoni uffici della parte politicamente opposta…
    se lo stesso Zedda non avesse bandito una manifestazione di interesse soltanto per prendere tempo…
    forse avremmo continuato a fidarci e lo/la avremmo messo alla prova, almeno la parte di noi più scandalizzata da questa vicenda, la parte di noi che nonostante tutto aveva pensato che una nuova Cagliari fosse possibile.

  12. ex segretaria di circolo says:

    Caro Vito,

    a leggere gli attacchi contro il nostro sindaco mi viene da fare un riflessione: molte critiche sembrano venire da un innamorato tradito. Personalmente ho sostenuto il sindaco dopo le primarie, non lo ritenevo pronto per questo compito e sinceramente speravo si trovasse un altro uomo o donna di sinistra per rappresentarci, ma così non è stato ed era giusto a quel punto fare di tutto per farlo vincere. Mi ha però sempre lasciata perplessa questa bulimia di fiducia ed entusiasmo nei suoi confronti, in pieno stile provendoliano e ho sempre pensato fosse rischiosa per lui e per chi lo sosteneva. Alzare le aspettative in maniera eccessiva e concentrare tutto nelle mani di un’unica persona, non è mai una buona mossa. Dunque non mi sorprende, se oggi qualcuno/a si sveglia dal torpore, non mi convince però neanche la smania con la quale tutti (tranne i fedelissimi!) fanno a gara nel giudizio negativo. Certamente c’è del vero, se volessimo essere precisi ci sono cose peggiori dell’Ente Lirico, ma sino ad oggi Massimo Zedda era come la Madonna, dovremmo però evitare che nel superare l’amore tradito non mettessimo tutto in un unico calderone, dimenticando che le responsabilità sono del Sindaco, ma anche, in diversi casi, del consiglio che forse non vigila abbastanza e non sempre è all’altezza. Dall’altra parte spero che questo episodio aiuti Massimo Zedda a scendere dall’altare e a guardarsi intorno, perchè tra chi l’ha sostenuto ci sono anche giovani e meno giovani in grado di consigliare e dare una mano senza bisogno di considerarlo un santo. In fondo è passato appena un anno, possiamo ancora farcela.

    • Catilina says:

      Per scendere dall’altare e guardarsi finalmente intorno servono due cose: umiltà e intelligenza. E poi non è passato un anno, sono passati un anno e mezzo dalle elezioni vinte. E poi con la vicenda del Lirico il Consiglio Comunale non c’entra una cippa.

      • ex segretaria di circolo says:

        Cara Catilina,
        il mio discorso era più generale e riguardava l’intero mandato. Esiste comunque una responsabilità politica sulle cose, dalla quale nessuno si può esimere. In particolare un consigliere.

      • zunkbuster says:

        Chi semina vento …

  13. Anonimo says:

    Non solo fa Caldo, ma parrebbe siano stati avvistati alberi di Meli in zona Thotel…
    E se dalla padella si cadesse nella brace? Si salvi chi può…

  14. Anonimo0 says:

    Quando si dice “prendere sul serio le cose”.. Diversi giorni fa avevo consigliato al dott. Ainis di tornare a frequentare il suo blog. Detto-Fatto: http://gabrieleainis.wordpress.com/2012/10/19/le-macerie-del-lirico-e-il-meccano-n10/

    Devo fare i miei complimenti al dott. Ainis, o a chi ci sta dietro (non è questo il punto).
    In primo luogo ha evitato di ripercorrere le strade dell’errore maldestro percorse tempo fa: incredibilmente non esiste neanche un altro “un’altro”. E questo dott. Ainis (senza ironia) mi rassicura: la perfezione dimostrata in passato torna a galla in modo – direi – prepotente. In questi giorni di meditazione solitaria nel deserto piemontese avrà avuto modo di studiare a fondo un po’ di sintassi e ne siamo tutti lieti.
    Ciò che non mi rassicura è l’incredibile armamentario utilizzato per affrontare i temi che lei ha proposto in modo notevolmente caotico, con l’unico fil rouge che appare legare in modo energico diversi momenti di rara vertigine apologetica: l’abominio nei confronti di chi non difende quello che lei reputa l’unico appartenente al genere umano residente a Cagliari che di cultura ha capito qualcosa. In questa operazione tutti sono marchiati, con segno differente in ragione dello status professionale e/o della capacità critica e/o propositiva dimostrata in questo blog e in altri contesti sulla rete. La penna è notevole, niente da dire (anche se altrove ha dimostrato indubbiamente più classe), ma quando vomita geniali atti di esecrazione capaci solo di stendere nell’arena della discussione una piramide di aporia intristisce dott. Ainis, perché al posto dell’inchiostro usa fango, e il fango scaraventato su altri quasi sempre rimane attaccato a chi alza il braccio per primo.
    Ma sullo scrivente e sugli argomenti richiamati nel suo atto d’accusa avrò modo di tornare dott. Ainis. La aspettiamo.

  15. Faccio umilmente notare che sulla vicenda Crivellenti non mi sono mai espresso, se non su Facebook per far notare che, comunque, almeno adesso il Lirico aveva un sovrintendente.
    Nel suo blogghino adesso Gabriele Ainis se la prende con me dicendomi che dico cazzate.
    Leggetelo qui e godetene tutti, così qualcuno se lo caga.
    Ad Ainis i miei più vivi complimenti.
    http://gabrieleainis.wordpress.com/2012/10/19/le-macerie-del-lirico-e-il-meccano-n10/

    • Peppino says:

      Ho appena letto le castronerie di Ainis e posso dire che se il suo narcisismo andasse di pari passo con la sua competenza potrebbe anche esssere accettato, così come si accettano le mani alzate dei primi della classe alle domande della maestra. Ma in questo caso affermo che Ainis è un troll e che la sua supponenza e prosopopea non sposta di un millimetro l’aliga sotto casa. Lei è un bambino viziato, Ainis, e gode del suo bastiacontrarianesimo che, purtroppo per lei, è solo stupida e immotivata considerazione di sè.

    • Vito Biolchini says:

      Caro Gianluca, niente di nuovo sotto il sole.
      Quando si tratta di cultura, Ainis parla di cose che non conosce e usa perfino toni e argomentazioni molto offensive.
      Comunque abbiamo letto di peggio, caro il mio pavido e muto intellettuale!

    • Anonimo says:

      Si sente “organo”… millo Sovjet, millo…

    • zunkbuster says:

      Magari ti ci senti anche tu ad aver fatto questa battuta da bambini scemi, caro Sovjet. A questo punto spinge la militanza?

      • Sovjet says:

        Quale battuta, magari è un lapsus freudiano, ma il termine era “orfano” non “organo”. Sai nella mia tastiera la “f” e vicina alla “g” e può capitare.
        Infatti l’anonimo sopra l’ha capito, tu, come ogni tanto ti capita, no. Ogni tanto si vede che ti si appanna il comprendonio.
        Riguardo alle battute da bambini scemi io rileggerei le cose che scrivi in giro per il web, che magari qualcosa la trovi.
        La sinistra sarda è strana: qualche giorno fa, sul profilo di un mio contatto, alcuni personaggi irridevano il buon Nichi Vendola con battute sugli ortaggi, alludendo alle inclinazioni del nostro. Ecco queste sono battute da bambini scemi, per esempio.
        E tu, che hai dimostrato di essere dotato di memoria prodigiosa (questa sì te la invidio!) Saprai che per fare outing nel PCI quando l’ha fatto Vendola ci volevano palle. Per essere scemi invece bastava pagare la tessera.

      • zunkbuster says:

        Caro Sovjet, faccio solo sommessamente notare che Gianluca Floris ha chiesto espressamente a chi si sentisse suo “amico” di dissociarsi dalle inqualificabili affermazioni del signor Ainis. La mia irritazione nasce solo da qui, avendo letto quell’indegno articolo molto prima di vedere il tuo link qui. Capirai che gli animi non potevano essere molto distesi.

    • arroscia says:

      E’ un refuso per “orfano”? o lo dici in riferimento al suo gran parlare di organi e organetti?

  16. Supresidenti says:

    Nemmeno un pessimista come me avrebbe immaginato che a distanza di un anno e mezzo la coalizione con la quale mi sono candidato senza troppa fortuna (nella lista fds, che non sono le ferrovie) si potesse trovare in queste condizioni. mi permetto non essendo un esperto in materia di commentare solo su un aspetto. due anni fa mi sono avvicinato al teatro lirico dove i lavoratori erano in agitazione da diversi giorni. mi sono trovato di fronte persone disponibili e competenti, oltre che un vecchio vicino di casa, e mi sono sembrate persone oneste. da allora non mi hanno dato nessun motivo di cambiare opinione su di loro (certo potrei commentare anch’io sulla cazzata della maternità, ma credo di essere una persona seria). E, aggiungo, per una volta sono pronto a scommettere sulle battaglie sindacali.
    E’ in situazioni come queste che, con tutta probabilità, non esser stato eletto non è poi così male.
    Chiudo ringraziando ancora una volta l’amico Vito perche questo blog oramai è rimasto uno dei pochi spazi aperti di discussione in questa città. L’invito, pertanto, è di uscire dall’anonimato quando si commenta (poi, fate come vi pare ovviamente).
    saluti da supresidenti
    che poi sarebbe Matteo Murgia.
    a si biri

  17. Bruno Ghiglieri says:

    Vogliono fare giornalismo vero? E allora perché non drizzano le antenne e iniziano a chiedersi come mai tra i possibili top player nella squadra della neosovrintendente si annoveri un dirigente noto per aver distrutto documenti ed essere scappato con i computer dal suo ufficio (è vero, per essere ottobre c’è molto Caldo in questi giorni in città). E magari, andando oltre i fatti accertati e le strane coincidenze, potrebbero pure indagare sulle modalità di applicazione del modello “auditorium di Roma” al Lirico: in che modo verrebbe adattato alla realtà cagliaritana? Quali sarebbero i soggetti privati coinvolti? Magari gli stessi che hanno avuto gratis l’anfiteatro romano per organizzare i propri spettacoli a spese del Lirico? Quegli stessi organizzatori sempre in attesa di un risarcimento dopo lo smontaggio della legnaia? Nessuno si è preso la briga di domandarlo al sindaco. Ma no, è molto più redditizio gridare al complotto maschilista sindacale-massonico.

    • zunkbuster says:

      Caro Ghiglieri, il gombloddo esiste, me l’hanno confermato stamattina i miei amici del GOI. Ah resti tra noi … ci sono di mezzo pure i rettiliani …

    • alberto says:

      …ridicoli! siete ridicoli…!!! Caldo non è neppure nei pensieri della Crivellenti. Se ne sta a Firenze, tranquillo tranquillo. Robe da matti!

      • Bruno Ghiglieri says:

        Sicuro, Alberto? Le mie fonti, molto attendibili, dicono che sì, nella Fiorentina si trova bene, ma come Acquafresca in rossoblù ha lasciato il cuore e tornare non gli dispiacerebbe. Il mercato è sempre aperto. Specie se chi lo ha cercato vuole ricambiare vecchi favori. Certo, sono voci. Ma il dovere di un cronista, dice un vecchio luogo comune, è fare il cane da guardia di chi gestisce la cosa pubblica, ovvero indagare, verificare, cercare conferme o smentite, non strumentalizzare la battuta infelice di un sindacalista per ordire una fitta trama a sostegno del proprio beniamino politico.

  18. Simplicius says:

    L’attendibilità di un sito la fa il numero di contatti, pagine lette e tutti gli altri indicatori. (Lilli Pruna (chi?) cerca di aiutare Bellu (chi?) a farsi pubblicità per Sardiniapost (Quale?). È il solito metodo per farsi bellu con il potente di turno, conosciamo bene il prodotto.
    La Signora Crivellenti non ha i titoli previsti dalla legge per ricoprire quell’incarico
    La Signora Crivellenti è criticata dai lavoratori perché la conoscono bene.
    È falso che i lavoratori ce l’abbiano con lei perché è donna. Bellu mente.
    È falso che ci sia rifiuto settario, Bellu mente; il rifiuto è per una persona che non ha titoli e competenze. Punto.
    Dal punto di vista giornalistico Bellu sposa una causa che non c’è e quello che è più grave che la sposa sapendo esattamente quello che fa.
    Per fortuna sappiamo bene che fine fanno questi esperimenti giornalistici.
    Tanti auguri di cuore a Bellu.
    P.S.
    Avete visto il sondaggio di Bellu sulle primarie sarde? Andate a vedere in quanti hanno votato, così vi fate due risate.

  19. Bruno Ghiglieri says:

    Oggi ci mancava anche l’opinione qualificata di Lilli Pruna, nota musicologa ed esperta di management dello spettacolo.

    • zunkbuster says:

      Ah una delle imperdibili blogger di SardiniaPost … stanno riuscendo in modo formidabile ad assommare il peggio di Sardegna 24 e il peggio di Sardegna Democratica … complimenti a Bellu …

    • Anonimo0 says:

      Guarda che ormai si stanno muovendo tutti insieme ( e penso anche in modo coordinato).. A bellu a bellu tutti coagulati intorno a questa incapacità di capire il problema politico che questo modo di gestire la scelta della Sovrintendente ha creato in ambiti un po’ più vasti di via Puccini…

    • alberto says:

      non credo che se un esperto di management dello spettacolo scrivesse pro Crivellenti farebbe molta differenza: per voi va lapidata. Punto e basta.

      • zunkbuster says:

        Certo non lo sapevi che siamo tutti fascisti? Piuttosto tu che eri critico fino a qualche settimana fa, ci spieghi le ragioni del tuo salto mortale avvitato e carpiato?

      • Chi lo dice lo è says:

        Fascista è chi il fascista fa

      • alberto says:

        nessun salto mortale avvitato e carpiato caro Zunk… Semplicemente non sono affatto concorde con i modi che si stanno usando. Tutto mi dà l’ìdea di crociata e di massacro. Non si può dire “scusate io non la penso come voi” che si viene insultati, messi all’angolo, calunniati. Ecco questo a me non piace.
        Adesso mi darete addosso…prego…fate pure.

      • totalmente d’accordo con te

      • zunkbuster says:

        Tocca lassa perdi … non sei sicuramente San Paolo e la Crivellenti non è Gesù, quindi non credo alle conversioni sulla via di Damasco. Quanto alla disinformazione e alle campagne diffamatorie mi sa che ne sta facendo di più qualcun altro. Zedda e Crivellenti non sono povere vittime, e nessuno ci prende per i fondelli. Tuo Benito.

      • Matteo says:

        viceversa ne prendiamo atto

      • Peppino says:

        Se tu avessi un collega di lavoro (o una collega) che sai essere entrato per accozzi de la derecha, e sai per esperienza che è un asino ignorante e incapace, tanto che tu devi lavorare il doppio per rimediare alle sue cazzate, e un giorno te lo vedi promosso a direttore generale con motivazioni che sai essere false e mammamialiturchi, che fai, non ti viene il sospetto di essere stato preso per il culo? E non ti incazzi neanche poco poco? Alberto, ricordati che chiudere con il passato e criticare i propri dirigenti, perchè al partito serve ogni tua critica e non la tua ottusa obbedienza (citazione), è fare la rivoluzione.

  20. Lavoratore del Lirico says:

    Bene. Tolgo il disturbo perchè tanto ho capito una cosa: chi non vuol capire non capirà mai, e noi lavoratori del Lirico saremo sempre visti nello stesso modo.
    Diamo fastidio e non so perchè…
    Ringrazio Vito Biolchini per i suoi articoli e tutte le persone che hanno dimostrato di voler capire. Per gli altri… No, non lo dico.
    Un saluto a tutti, comunque sia.
    Spassiaisì.

    • Anonimo says:

      e molto DURA CAPIRE CHE IL LAVORATORE LIRICO e solo un semplice dipendente e niente di piu’ si vede che tanti anni di studi non sono bastati , hai ragione chi non vuole capire non capira’ mai

      • zunkbuster says:

        Bravo fascio … “han fatto uno sciopero quei quattro ignoranti, volevano avere i salari aumentati … “. E questi sono i casi in cui, tessere o non tessere di partito, mi sento sempre, indomabilmente, orgogliosamente comunista …

        https://www.youtube.com/watch?v=XzYGtsfKZV4

  21. Luca S. says:

    Con tutto il rispetto: hai vinto un concorso per fare il custode? Hai studiato 10 anni in conservatorio, oltre al liceo e all’università, per fare il custode? Hai frequentato masterclasses in perfezionamento di vigilanza per fare il custode? Quante partite a carte hai giocato durante le tue ore di lavoro da custode? Quante volte hai cazzeggiato durante le tue ore da custode, tanto nessuno lo vedeva? Hai esibito la tua bravura da custode davanti a 1700 persone 80 volte all’anno? Hai studiato il repertorio che di settimana in settimana ti veniva dato dal tuo direttore per fare il custode?
    Vedi bene, caro ex custode, che sputare sul lavoro degli altri, anche il più nobile, anche il più umile, anche il più utile, é molto facile. Io da ragazzo, mentre facevo liceo e conservatorio e viaggi in Campania per frequentare corsi musicali di perfezionamento, arrotondavo con il rimborso da giocatore di pallavolo, lavoravo in altri settori (anche servizio d’ordine, quasi un custode come te) e arrivi tu a dire che siamo cosa? Che ci vorrebbe una passata di cosa?
    Da bravo, lascia perdere.

    • Anonimo says:

      caro Luca S.mi cadi nei luoghi comuni, e pure sei un’uomo di cultura , i custodi secondo te cazzeggiano ?e giocano a carte ? sinceramenteio io a carte non so’ giocare , mi sembri un po’ troppo permaloso ,non sei, mentalmente pronto che siano altri a decidere chi vi deve amministrare, e’ ti ricordo che tu e i tuoi colleghi siete dei semplici dipendenti, e questo succede anche negli enti ospedalieri persone che hanno studiato come hai fatto tu e non si lamentano non fanno contro manifestazioni come fatte voi nella tua risposta c’e’ molto vittimismo. un ex custode

  22. La CGIL ha finalmente scoperto che Massimo Zedda non è all’altezza del ruolo e la Sinistra cagliaritana ha finalmente capito che le elezioni si sono vinte con i voti del centrodestra…

  23. Anonimo says:

    ma in quale altra azienda si e mai visto che dei semplici dipendenti decidono che li deve amministrare, siete viziati e senza voglia di lavorare e una passara de alcoa e de carbonsulcis. un ex custode.

    • Anonimo says:

      La passata di Alcoa la vogliono i sindacalsti degenerati di Alcoa che hanno ammazzato tutta l,economia sana e durevole che c’era intorno. Esseri orribili che ora danno inverosimili lezioni di uso del territorio e delle risorse. Il povero custode inquinava, avvelenava ed era contento dei suoi conterranei che non potevano più coltivare la vigna. Una miseria che sta finendo, per fortuna. Chi canta e suona e fa divertire non inquina e non ammazza. Alcoa ha sulla coscienza la salute anche dei bambini. Il custode ha sbagliato nome e obiettivi. Povero lui. Vada, vada a sentire un po’ di musica. Gli farebbe bene ed è gratis. Non senta orrori mediocri. Il teatro arrivava sino al Sulcis con il decentramento. Ma custode è sordo. Provi a rispondere e avrà argomenti che lo annichiliranno.

  24. Lavoratore del Lirico says:

    Come già ebbi occasione di fare su queste pagine per il bilancio 2009, pubblico una piccola analisi del bilancio 2010.
    I sapientoni si procurino il suddetto bilancio perchè così potranno, una volta tanto, parlare con cognizione di causa.
    Da questi quattro conti si vede come per l’ennesima volta si tenti maldestramente di accrescere i costi del personale al fine di dimostrare che è proprio il personale a costituire il problema fondamentale. E infatti, come ho già detto, l’unica soluzione trovata è stata quella di tagliare le nostre retribuzioni e competenze già maturate.
    L’analisi del bilancio 2009 è davvero spaventosa, e ancora di più si vede come tutto venga gonfiato a discapito dei lavoratori. Buon divertimento.

    BILANCIO TEATRO LIRICO 2010

    Pag. 16

    Il dato più eclatante è quello che riguarda il costo del personale artistico a tempo determinato.
    Nel 2010 sono stati impiegati (come mostra la tabella a pag. 2) 18 lavoratori a tempo determinato (10 in orchestra e 8 nel coro) contro i 26 (13 coro e 13 orchestra) impiegati nel 2009.
    Nonostante gli 8 lavoratori in meno, il costo di salari e stipendi del personale artistico è salito (secondo quanto riportato in bilancio) di 212.899 euro dal 2009 al 2010. Riassunto: meno ne chiamano e più spendono! Da chiarire di certo…
    Questo significherebbe che il reddito medio lordo annuo di un lavoratore a tempo determinato del settore artistico è passato da 30.337 euro nel 2009 a oltre 55.000 euro nel 2010 (+181%).
    Proposi, a questo punto, di mostrare le nostre buste paga, ma a nessuno interessò vederle. Maglio credere alla balle, invece che sapere che al Lirico si guadagnano mediamente 25.000 euro lordi annui, vale a dire uno stipendio medio di 1500 euro.
    E’ opportuno mettere in evidenza che stiamo valutando la voce “salari e stipendi” senza tenere in considerazione gli oneri sociali a carico del Teatro. Si può affermare che ridurre del 30% circa l’utilizzo dei lavoratori a tempo determinato per il settore artistico ha prodotto una incremento di spesa del 181%. Ripeto per i non udenti: da quello che si evince dal bilancio 2010, assumendo meno personale i costi del teatro sono aumentati! Se qualcuno mi spiega come sia accaduto gliene sarò grato.

    Altra spesa misteriosamente accresciuta, dal 2009 al 2010, è quella per stipendi e salari del personale tecnico a tempo determinato.
    Risulta infatti che aver assunto, nel 2010, ben 26 lavoratori a termine nel settore tecnico in meno rispetto al 2009, ha comportato un risparmio di soli 20.061 euro (si sono spesi 1.148.271 euro nel 2009 per 56 lavoratori contro 1.128.210 euro nel 2010 per 30 lavoratori). Questo significherebbe quindi che il reddito medio lordo annuo per un lavoratore a tempo determinato del settore tecnico è passato dai 20.504 euro del 2009 ai 37.607 euro del 2010 (+183%). Il dato può anche essere letto nel seguente modo: una riduzione del personale tecnico a tempo determinato del 47% circa ha portato ad un aumento di spesa del 183%.

    I redditi annui lordi pro capite dei lavoratori degli altri settori non subiscono variazioni di rilievo dal 2009 al 2010 a parte i lavoratori a tempo indeterminato del settore amministrativo che vedono calare il loro reddito lordo annuo pro capite di circa 1600 euro (passano da 40.347 euro del 2009 a 38.658 euro del 2010).

    Un’anomalia nelle voci del bilancio 2010, che troviamo anche nei bilanci degli anni precedenti, è quella di inserire fra salari e stipendi dei lavoratori anche le cosiddette prestazioni extra contrattuali. Queste non possono far parte delle spese per il personale ma devono essere inserite nei costi dei cachet, mentre vengono invece inserite in un unico valore di spesa che ingloba prestazioni straordinarie, accessorie, premio di produzione, varie contrattuali e rinnovo CCNL oltre alle suddette spese per prestazioni extra contrattuali. Il tutto accresce falsamente il costo del personale di oltre 1.000.000.

    Ci si chiede inoltre cosa siano le spese indicate a pag. 15 alla voce “servizio elaborazione dati” che risulta più che triplicata dal 2009 al 2010 (da 51.428 euro a 177.784 euro).

    • Lavoratore del Lirico says:

      Se poi interessa vedere cosa succedeva nel bilancio 2009, basta chiedere e i curiosi saranno accontentati…
      Oppure leggano qui:

      http://vitobiolchini.wordpress.com/2011/07/02/teatro-lirico-di-cagliari-le-balle-spaziali-del-maestro-meli-su-sardegna-24-giornale-di-famiglia/

      e vedano il lungo commento di Dinamite Bla.

    • zunkbuster says:

      L’avete fatta una bella segnalazione alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti?

    • Sampei says:

      Si va bene l’analisi che può essere condivisibile dal punto di vista del bilancio, ma se non ho capito male ….. Sempre in tasca sono finiti! cambierebbe solo il capitolo di di spesa, ma la sostanza non varia… O no?

      • zunkbuster says:

        Non varia unu corru, comunque spetta alla magistratura dire una parolina.

      • Lavoratore del Lirico says:

        Ecco, spiegateglielo anche voi che varia e anche di molto… Ma o Sampei, poitta non ti n’di andasa a piscai sparedda e mumungioni?

      • Luca S. says:

        Ma in tasca di chi? Non certo nostra, anzi… Ne stiamo pagando le conseguenze sulle nostre, di tasche! Ne rispondessero i responsabili di quello sfacelo!

      • Lavoratore del Lirico says:

        Dici “se non ho capito male”: hai capito male. In tasca di chi? Nostra? Ma cosa dici? Scoprirle, quelle tasche!

    • ne so poco di lirica says:

      ah si, oltre che giuristi ora siete anche aziendalisti

      come puoi confrontare il costo dei lavoratori a termine col loro numero se non conosci la durata del contratto?
      Quanto invece all’aumento del costo del salario, ne so poco, ma prova a scoprire se qualcuno è stato promosso: l’aumento di stipendio si giustificherebbe ampiamente.
      e se così fosse, chiediti magari se i sindacati ne sappiano qualcosa

      poi, la tua tesi secondo cui il costo del lavoro nel bilancio è “gonfiato” è francamente ridicola per chiunque abbia due nozioni in croce di economia aziendale: anzi, prova troppo, e dimostra che effettivamente i costi per personale sono enormi.

      • Lavoratore del Lirico says:

        Ne sai poco di lirica e anche di conti… Prova che i costi sono enormi perchè le cifre sono taroccate e anche male!
        Ma chi ti ha detto che non conosciamo la durata dei contratti?
        Ne sai poco di questo, ne sai poco di quell’altro e allora che parli a fare?
        Qui non è questione di economia ma di matematica. Come si può far credere che il costo del personale è un problema e scrivere in bilancio che a fronte di minori assunzioni si è speso di più?

  25. Lavoratore del Lirico says:

    http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/13527.pdf

    http://www.cislcagliari.it/uploaded_files/news/1611/file.pdf

    Questo è in risposta chi dice, non sapendo, che ai tempi di Meli i sindacati tacevano…
    Si informino, signori, e dopo parlino.

    • Neo Anderthal says:

      Non per dire, ma gli articoli postati sono postumi, risalgono a quando il “buco” era già abbondantemente scavato.
      Ma mentre si trapanava a tutt’andare il sindacato -almeno uno dei tanti- che diceva?

      • Lavoratore del Lirico di Cagliari says:

        Ti sbagli.

      • ne so poco di lirica says:

        sarà ma se i comunicati criticano il triennio precedente, mi sbaglio anch’io?

      • Neo Anderthal says:

        Chiedo scusa al Lavoratore del Lirico, ma o le date indicate sono sbagliate, o sono io che non ho capito, o forse non mi sono espresso bene.
        I link indicano interventi pubblicati dopo la conclusione dell’esperienza di Meli come sovrintendente, mi pare.
        La domanda è questa: durante le gestioni che sono ora indicate come le protagoniste di una gestione che possiamo chiamare “disinvolta” o “poco attenta ai dati principali di bilancio”, i sindacati che dicevano? Protestavano? Si o no? Come?
        Non può essere invece che le gestioni “generose” premiavano a destra e a manca senza trascurare la creazione, con gli stessi mezzi, di un consenso “interno” all’Istituzione?

        Lo chiedo perché in effetti non lo so – e per favore, io faccio questa domanda per capire meglio, non perché ho capito e mi va di accusare qualcuno- ma premetto che se anche fosse successo la responsabilità principale sarebbe sempre in capo ai dirigenti, non certo ai lavoratori.

  26. Luca S. says:

    Cagliari: dal conflitto d’interessi agli interessi nel conflitto…

  27. La mia posizione è data dal fatto chenon ho mai praticato dell’autoerotismo.. pensando all’operato dell’attuale Amministrazione, nè però vedo all’orizzonte una valida alternativa che possa far meglio, anzi sono proprio sicuro del afatto che non ci sia, nemmeno se ci lasciano in autogetione, perchè finirebbe tutto in una guerra civile di stampo casteddaio.

    -Da tecnico, mi piacerebbe uno snellimento delle procedure e della burocrazia, esageratamente contorta e ritardante come certi preservativi..

    -Da cittadino, mi piacerebbe risoconoscermi nelle scelte dell’amministrazione, toccando con mano la discontinuità con meccanismi arcinoti..causa dell’arretratezza e del mancato sviluppo, delle enormi potenzialità della nostra città.

    Da tifoso del Cagliari, vorrei che nascesse un altro Gigi Riva!!

  28. Bisognerebbe chiedere a E.Costa come mai la sola Uil ha sostenuto noi precari della Provincia nella lotta per la stabilizzazione.. e loro hanno fatto una presenza di facciatain una riunione.. su SJ preferisco non commentare la dichiarazione e l’opportunismo politico, che fa comunque parte del gioco.
    LA CGIL, come noto, ora come ora difende con opportunismo le lotte che gli interessano, che conviene cavalcare..

    Assistendo al balletto di critiche che si sentono dire sul’operato di Zedda e dela sua giunta, osiamo dire:
    c’è un’attitudine diffusa al portare in trionfo un vincitore tanto voluto, quanto, una vola issato sull’albero maestro, prenderlo a pomodorate per farlo cadere.
    Forse , le spettative di tanti erano diverse, si pensava che una volta sindaco, alla maniera di un mago con improvvisi poteri soprannaturali potesse magicamente risolvere le annose questioni ..che bloccano, ogni forma di sviluppo del nostro territorio, storicamente..
    Dalla questione stadio, passando per le piste ciclabili etc etc, siamo tutti improvvisamente ipercritici e tanto preparati, quanto integerrimi, sulla gestione delle cose pubbliche.
    Non per scontentare nessuno, ma, temo non sia esattamente così.
    La contropartita, alla maniera di ciò che è capitato al buon Soru, da voi citato, è quella di una lapidazione, a mò di martellata sui coglioni stile Tafazzi..ergo, tradotto ai giorni nostri, una volta allontanato lo spauracchio Fantola, (se di spauracchio si può parlare) , il rischio è quello di ridare in mano la città al centrodestra, che, è peraltro ben saldo,, a livello di poteri all’interno della sala motori del Comune di Cagliari, avendo dirigenti e figliocci, comodamente sparsi, nei posti che contano qua e là nei vari enti, non solo in via Roma..
    Accade che ,questi, gongolino nell’assistere alle toppate del sindaco, (e alle conseguenti critiche), talvolta, favorite dal comportamento di questi stessi, che, fanno cross sbagliati agli amministratori, per non metterli in condizione di far goal, ergo.. tengono calda la poltrona che , sanno benissimo che tornerà sotto un culo conosciuto..
    Tutto questo per parlare a tutte 2 le fazioni cioè.. ai critici e agli amministratori:
    io non.. “difendo a spatatrack” (per citare un luminare del commercio chela usava comesuaespressione preferita)..operato dell’Amministrazione Comunale, (in quanto tecnico da un lato e cittadino dall’altro, riconosco meriti e demeriti della stessa), nè però mi sento di unirimi al coro dei vaffa anti-Zedda.
    Secondo me, se di errori si può parlare, si deve palrare del fatto che sono stati messi in circolo parecchi inesperti e “turisti amministrativi”, e questo è un errore ipergrave imperdonabile,per tutto ciò che ne consegue, cioè, inesperienza, paura del buio, panico, o decisionismo improvvisato nel tempo sbagliato, come la nomina della Crivillenti potrebbe rappresentare..ad esempio.
    Dobbiamo accettare che davvero al mondo possa esistere un Renzi, che sputa nel piatto nel quale ha mangiato per anni, per cambiare modo di mangiare?
    Dobbiamo anche noi cadere nel qualunquismo rottamatore di chi forse sagliando schieramento, parla un linguaccio becero neo liberista e qualnquista, populista alla Grillo, senza porsiil problemadi ciò chegli accadrà quando gli toccherà governare?
    E’ ovvio che non paga nemmeno il finto buonismo bersaniano, l’estremismo moderato di chi accetta tutto per forza, solo per appartenenza di schieramento.
    Secondo me occorre essere meno stragisti nel giudizio sull’Amministrazione, per ciò che compete noi cittadini, un pò più scafati, concreti, esperti , in linea con i bisogni reali della comunità, meno idealisti e rigidi, per la parte di competenza dell’Amministrazione stessa, che si ricordi che sta là perchè noi ce l’abbiamo messa, a ricoprire una carica che non è per sempre.. come i diamanti.. e che non porti, poi, qualcuno, a piangere lacrime di coccodrillo, quando un nuovo manager neo liberista, nuovo di zecca, brillantissimo, illuderà altre allodole..
    OGGI PIU’ CHE MAI.. FORZA CAGLIARI, ALZATI E CAMMINA!

    • Peppino says:

      E’ proprio vero che siamo figli dela cultura cattolica.

    • CIcerone says:

      Il tuo ragionamento potrebbe funzionare, se non per un piccolo particolare: gli unici che sostengono Zedda sono l’Unione, Carlo Sanjust e Porcelli (oltre ai sellini, almeno ufficialmente). E anche l’ultima interrogazione di Farris non mi pareva proprio a testa bassa contro il sindaco. Zedda ha identificato i suoi nemici solo nel PD e ora anche nei sindacati. E visto che per lui i nemici sono questi adesso continua a correre da solo. La cosa che deve fare il PD non è chiedere poltrone come ha fatto Davide Carta con la sua interrogazione farsa sul lirico. Quello che il PD deve fare è garantire appoggio a Zedda per tutta la legislatura lasciandolo in pace sugli assessorati e lasciandolo lavorare come sa e come può. È la maniera migliore per levarcelo dai piedi al più presto, visto come sta lavorando. Zedda nel primo anno e mezzo ha lavorato malissimo e ha messo le basi per lavorare ancora peggio perché il suo team del cerchio magico ha già detto quello che deve dire e di più non potrà fare. Nessuno si fida più di lui che ha buttato al cesso una manifestazione di interesse per una macchina da 22milioni di denari pubblici per metterci la signora a “intuitu personae” senza avere mai aperto le buste. Nessuno si fida più di lui che non ascolta nessuno specialmente i membri della sua maggioranza. Zedda pensa che parlare con i suoi alleati sia cedere ai poteri forti e non capisce che invece sarebbe normale condivisione della azione politica. Zedda invece non ha vergogna di prendere le decisioni alleandosi solo con l’opposizione di destra e questo lo pagherà caro politicamente. Se Zedda avesse interesse per il governo della città, avrebbe lavorato diversamente modificando lo stile dirigista dei destri che sono sempre stati a palazzo di città. Lavorando così non sarà automatica la sua ricandidatura a sindaco per il secondo mandato perché a sinistra si chiederanno giustamente altre primarie, anche se i due Davide Carta e Ninni Depau cercheranno di opporsi per difendere come sempre il loro sindaco. Ma loro sono solo in due.
      Adesso, a proposito, sono veramente curioso di vedere come andranno le primarie per Vendola a Cagliari. Perché come minimo Zedda dovrebbe portargli in dote quei 2500 voti che gli fecero vincere alla grande su Antonello Cabras. Come minimo gli deve portare in dote quelli, senza che ne manchi nessuno. Solo che ho paura che in via Puccini non ci stiano 2500 persone. Un partitino sul bordo del cinque per cento, che a Cagliari sull’onda del candidato sindaco è arrivato nemmeno alla metà dei voti del PD, ha fatto l’errore di ragionare come un partito da 60% di voti. E non se lo può permettere, Zedda/berluschino. Innanzitutto non ha i soldi di Berlusconi e non si può comprare che un paio di consiglieri di maggioranza con un paio di poltroncine, poi non ha nemmeno la visione ampia di Soru sul futuro del nostro territorio e sulle strategie, non ne ha la cultura e la preparazione.
      Lasciamolo lavorare Zedda, lasciamogli dire le balle che abbiamo visto in consiglio. La nomina della Crivellenti è regolare? e allora falle il contratto. Basterà un avvocato neolaureato per fargli un ricorso dove i soldi li dovrà rimettere lui di tasca. O Massimo, faglielo il contratto alla Crivellenti, dài. Stiamo aspettando.

  29. su bixinu says:

    Ci sarebbe una unica cosa che, sola, potrebbe togliere d’impaccio Zedda e far ripartire un dialogo politico e civile che possa portare a soluzione un problema che rischia di essere l’inizio della fine di un’esperienza di centro sinistra che difficilmente potrà ripetersi qui a Casteddu. Basterebbe che la signora Crivellenti, anche alla luce della non proprio benevola accettazione della sua nomina, dichiarasse di non essere più disponibile a ricoprire l’incarico. Sono gesti che si fanno spesso quando il proprio nome, anzichè unire divide, come in questo caso. E’ mai possibile che nessuno glielo abbia suggerito? O le è stato ordinato il contrario?

    • Lavoratore del Lirico says:

      120000 euro all’anno… Col cavolo che rinuncia!
      Sarebbe la cosa migliore, come dice Su Bixinu, e salverebbe la faccia sua e di Zedda, ma i soldi sono i soldi…
      Non danno la felicità ma ne sono un ottimo surrogato!

  30. paulsc says:

    “Che il consigliere Sanjust sia il cugino di Ugo Sanjust (compagno di Marcella Crivellenti) è solo un particolare trascurabile. O no? ”
    Mi fa sorridere quest’ultima frase da parte del signor Biolchini. Allora, qualcuno (come a volte accade in questo blog) potrebbe supporre che alcune sue dichiarazioni sul settore cultura siano da collegare ad un suo “conflitto di interessi” con alcune operatrici culturali. Cosa ne pensa, Biolchini? Io eviterei di darmi la zappa sui piedi e tratterei i contenuti, evitando la dietrologia sulle parentele.
    Che alcuni esponenti della destra cittadina tendano la mano a Zedda non è poi così strano in una politica democratica. Peraltro, questo voler richiamare, come leggo più volte, Zedda ai suoi doveri verso chi l’ha votato, è un’idiozia. Un’idiozia non politica ma costituzionale. Il nostro sistema costituzionale vieta il cd. mandato imperativo, secondo cui l’eletto è direttamente responsabile verso l’elettore. Zedda è il sindaco di tutti e non deve niente a nessuno, se non alla città intera. Paradossalmente deve dimostrare qualcosa in più ai sostenitori di Fantola e non ai suoi sostenitori. In democrazia funziona così.
    Il commissariamento, visto che Zedda non mi pare voglia far marcia indietro, fa paura a tutti. In un teatro da anni in agitazione (da quando Zedda era ancora all’asilo), pensare ad un commissariamento significa fare un salto nel buio. E’ meglio che ci riflettano tutti.

    • Peppino says:

      In democrazia funziona così? Nella democrazia cristiana. Hai dimenticato l’aggettivo.

    • zunkbuster says:

      C’è una piccola differenza caro signore: Vito Biolchini ha sempre parlato alla luce del sole del preteso “conflitto di interessi”. Il signor Sanjust ha perorato la causa della Crivellenti badando bene a NON informarci del suo rapporto sentimentale con suo CUGGINO, cosa che potevamo tranquillamente ignorare. Io, ad esempio, preferendo di gran lunga frequentazioni di periferia e “de bidda” alla sola idea di prendere anche un caffè con certi personaggi della Chiagliari bene, non ne sapevo nulla. Su Porcelli forse ci sarebbero altri ragionamenti da fare, ma temo che non sarebbero molto politici.

  31. Sovjet says:

    Certo che il nostro sindaco deve aver fatto una bella cura ricostituente e aver messo su un bel po’ di muscoli e barra in poco tempo…
    Così veniva descritto solo 5 mesi fa…
    “La lezione che arriva è chiara: non c’è più tempo da perdere con strade che non portano da nessuna parte. Apprezziamo che il sindaco voglia fare tutto in maniera la più trasparente possibile, però l’emergenza gli impone anche e soprattutto di fare in fretta. Zedda ha il mandato politico e la piena fiducia dei cittadini, e se domani nominerà senza alcun bando il nuovo soprintendente, nessuno si scandalizzerà, anzi. Ma il sindaco sembra invece non volersi prendere mai nessun rischio e nascondersi dietro al dito del “bando”. In questo modo forse fa una bella figura, ma non aiuta il settore a sopravvivere.”

    Quando si dice prendere alla lettera un consiglio! 😀

    • Vito Biolchini says:

      Caro amico soviet, prendo atto con dispiacere che i sostenitori di Sel ormai combattono battaglie di retroguardia e non affrontano il problema politico che sta nascendo a Cagliari.
      La frase che hai estrapolato da un mio post diceva (e dice) una cosa molto semplice: il sindaco ha un mandato politico, lo attui nella forma e nei modi previsti, senza inventarsi formule che non esistono: punto. Sul lirico, prima ha parlato di bando internazionale (negando poi di averlo anche fatto…), poi è passato alla manifestazione di interessi, poi alla fine è spuntato un curriculum dal nulla. La mia frase “e se Zedda domani nominerà senza alcun bando il nuovo soprintendente, nessuno si scandalizzerà, anzi” voleva e vuole dire che non c’era bisogno formalmente di un bando ma bastava una decisione del cda, presa in maniera trasparente e condivisa. Serviva una decisione politica, non una manifestazione di interessi. Non abbiamo avuto né l’una né l’altra, e da qui è nato un casino di proporzioni gigantesche, con risvolti legali che purtroppo non mancheranno.

      • Sovjet says:

        Caro Vito, il significato di quello che scrivi credo che siano in grado di interpretarlo tutti i tuoi lettori, basta andare al post da cui è estrapolato per farsene un’idea.
        Ma non buttarla in politica pure tu, il commento è mio e non di Sel e infatti mi sono firmato col nick che uso su questo blog. Interviente a nome di Sel chi ha il ruolo di riportare pubblicamente le posizioni di Sel. Che sono quelle di un partito che non si riduce tutto ad un sindaco, sia pur con grande visibilità nazionale o un consigliere regionale, abile quanto si voglia, ma col lavoro quotidiano che giovani e meno giovani fanno costantemente, facendo politica per passione.
        Sel inoltre, come io stesso ho raccontato su questo blog, ha consentito ad una lavoratrice del Lirico di raccontare la sua esperienza ad una sua Assemblea regionale (il nostro direttivo), cosa che ha fatto attaccando frontalemente Massimo Zedda. Quindi non tiriamo in ballo Sel, che in quanto ad apertura e capacità di ascolto non ha da prendere lezioni da nessuno, primo fra tutti il sindacato (di cui io, per altro, sono dirigente provinciale e regionale).
        Sulla vicenda, s ci fosse un pochino di neutralità e buon senso, si dovrebbe riconoscere che ad una “cazzata” di Massimo Zedda è succeduta una sarabanda di cazzate da parte di tutti i protagonisti in campo. Salvo che adesso, quelli che fino a poco tempo fa erano i distruttori del teatro, sono diventati improvvisamente i suoi salvatori. Ma tu lo sai, perché sono tutte cose che io ho appreso leggendo i tuoi post.
        I risvolti legali sono la cosa minore, perché il sindaco la sua scelta l’ha fatta in buona fede. La dimostrazione oggettiva della mancanza dei requisiti esiste solo nella testa degli ingenui o si pensa che non ci siano avvocati che interpreteranno in maniera opposta, argomentando finemente, il passaggio staturario sul requisito del sovrintendente?
        Come scrivevi ad inizio del post di cui ho estrapolato il brano? “La saggezza popolare ci avverte che talvolta “il meglio è il nemico del bene” Sono perfettamente d’accordo con te!

      • Peppino says:

        Ahi militanza! Quante cose si fanno in tuo nome.

      • Sovjet says:

        E lo so, odio gli indifferenti… 😉

    • Peppino says:

      Ecco perchè mancava da un paio di giorni, egregio Sovjet! Pensavo si fosse messo in stand-by perchè, da persona sensibile quale la ritengo, avesse un qualche pudore a mischiarsi con sloganisti e malati infantili del comunismo. E invece spulciava e spulciava nel passato del nostro Biolchini per trovare una frase che potesse rialzare le quotazioni del suo ragionamento. Lei può difendere quando e come vuole l’operato di Zedda, ne ha naturalmente tutti i diritti, e può naturalmente credere che quello che Zedda ha fatto sia giusto e in linea con lo spirito di rinnovamento che tutti abbiamo auspicato. Ma per cortesia non cada nella ricerca dei mezzucci che sinceramente non mi aspettavo da lei. Cordialmente.

      • Sovjet says:

        So che è chiedere troppo e lei di certo non è tenuto farlo, perché – e la prego di credermi lo dico senza ironia, sarà occupato in impegni più importanti. Ma se spulciasse invece quello che ho scritto io avrebbe una cognizione della mia posizione più precisa.
        Non mi pare di aver mai detto che io, nei panni di Massimo Zedda, avrei operato allo stesso modo. Ho detto che è prerogativa del sindaco proporre i nomi e del CdA nominarli. Posso perfino ammettere che da un sindaco Sel ci si sarebbe aspettati un comportamento differente. Ma d qui a criminalizzare Massimo Zedda, come qualcuno si sta divertendo a fare (per motivi che immagino altri rispetto alla sorte della musica lirica) ce ne passa.
        Io di solito uso le categorie di “giusto” e “ingiusto” con una certa cautela: spesso possiamo giudicare giuste o meno le scelte dopo anni. Prendiamo il sindacato per esempio, avvallò in altri tempi modelli di sviluppo che oggi sappiamo fallimentari, ma che ai tempio sembravano “giusti”.
        Nella vicenda del Lirico io credo che si sia, come nella canzone di Branduardi, ad una sorta di “Fiera dell’Est della cazzata”, dove ad una prima (il padre che compra il topo al mercato, che se ne fa una mazza di un topo), se ne susseguono altre di dimensioni sempre maggiori (gatto, cane, bastone e su su fino al Signore sull’Angelo della Morte).
        Inoltre, io avrei aspettato a vedere il piano industriale e il team chiamato a realizzarlo prima di scatenare l’inferno (infatti più che nel Teatro Lirico pare d’essere all’Anfiteatro in pieni giochi gladiatori!). Invece, se il merito ci sta tutto, i toni sanno un po’ di pianificazione a tavolino. D’altra parte, forse per qualcuno il problema è il curriculum della signora Crivellenti, ma per qualcun altro il problema è che il nome non è quello pro(im)posto.
        Quindi non derubrichiamo la vicenda come impazzimento improvviso di Zedda – che magari a scelto il male minore – perché mi sa che la vicenda potrebbe essere molto più complicata.
        Ma, e lo scritto (così non deve spulciare troppo), credo che il tema debba essere come uscirne, posso che arrivati a questo punto se ne possa uscire senza che qualcuno dei contendenti si rompa comunque tutte le ossa, perché se l’alternativa davanti a cui uno è messo è “o vinci o muori”, poi si esce o vincenti o morti.
        Quindi nessun mezzuccio, semplicemente invito alla coerenza e correzione delle valutazioni: adesso sappiamo per esempio una cosa nuova del nostro sindaco che il mio amico Vito non sapeva: quando reputa, a torto e a ragione, sa prendersi rischi anche grossi e non si nasconde dietro un dito. Sapere una cosa in più è sempre meglio di saperne una di meno.
        Non uso il “cordialmente” perché è roba di Ainis, ma le ho scritto di certo senza acrimonia.

        PS Sui giapponesi ho già scritto, credo che dopo una rapida riflessione possa concordare con me.

      • Peppino says:

        Facciamo così: convinciamo Massimo a proporre un altro candidato, di sua fiducia ma che non sia la Crivellenti, chè la conosco e so quali danni possa fare, e poi ce ne andiamo tutti a berci una birra e a suonare la chitarra contenti che l’esperienza della sinistra al governo di Cagliari sia stata salvata. Ps per i giapponesi le avevo già risposto ma concordo con lei che il brodo troppo lungo stanca anche gli ammalati. A si biri

  32. Occasionale says:

    Mi avete trattato da troll, specie quel Sovjiet. E invece avevo ragione. Zedda sa che Cagliari è di destra.

  33. visitatrice attonita says:

    Questo blog è quanto di più violento si possa immaginare,si potrebbe fare la sceneggiatura per un film di Paul Haggis,comunque basta con questi toni da comari crastule avete stufato;prima eravate tutti allenatori ora siete tutti sovrintendenti!

    • zunkbuster says:

      Ti sbagli siamo tutti aspiranti assessori alla Curtura del Comuno di Chiagliari.

    • Neo Anderthal says:

      Scusa Visitatrice, così percossa e attonita, ma se per te le opinioni e il dibattito -anche aspro- sono violenza “si biri chi n’ d’hasi biu pagu, de fumm’e maccarronis”.
      Sara perché ho vissuto fino ad adesso nella felice ignoranza di chi sia Haggis (non è quello dei pannolini, vero?) e quindi sono un po’ terra terra, ma se proprio non sopporti tutto e tutti, in questo blog, puoi sempre non leggerlo.

    • Anonimo says:

      volete un sovrintendente trasparente, ? la figlia di un vetraio.

  34. Luca S. says:

    Quel che mi da’ fastidio é leggere l’incipit di molti commenti: “premetto che non so nulla di lirica”… “premetto che non so nulla di musica”… ci tengo a dire che non sono esperto del settore”… e poi tutti giù a criticare questo, difendere quello, accusare e diffamare.
    Insomma, se non sapete nulla della materia che cacchio commentate a fare? Ve l’ha ordinato il dottore? Siete malati di tuttologia?
    E allora mi permettano queste persone che tutto sanno e di tutto scrivono di parlare di loro. Premetto che non so nulla della vostre famiglie, ma come mariti siate scarsi, anzi sono convinto che le vostre mogli siano dei cessi, le vostre case acquistate rubando soldi ai lavoratori onesti e i vostri figli andrebbero internati, cosi saremmo liberi dalla criminalità.
    Magari in qualche caso ci ho azzeccato (…), ma vi farebbe piacere se qualcuno vi giudicasse senza conoscere la vostra realtà?

    • magari alle persone che “non sanno di un certo argomento” piace informarsi, farsi un’idea, avere un’opinione e parlarne e confrontarsi con chi ne sa di più… e magari cambiare la propria opinione se lo ritengono o tenere la propria linea…
      così, giusto per avere una crescita personale e culturale superiore a quella che si avrebbe passando le giornate a guardare x-factor…

      poi magari mi sbaglio e siamo solo persone che vivono corrose dall’invidia di non fare un lavoro strafigo e non riescono a capire la sensibilità e il livello culturale di pochi eletti…

    • Sovjet says:

      Premetto che sono espertissimo in cazzate. E questo commento lo è!
      Così va bene?

    • BimboRosso says:

      Questo mi sembra minimizzare. Come scritto da Vito nell’articolo non è un problema di musica, ormai è un problema politico con tutto quello che ne concerne. In questo caso si parla di amministrazione della cosa pubblica, nomina di persona più o meno in grado di gestire soldi pubblici, modi e atteggiamenti. Nessuno è tuttologo ma ognuno può esprimere la propria opinione sul campo dove meglio crede di esser preparato dato che questa volta ce n’è l’occasione.

    • senzasenso says:

      Ricapitoliamo:
      1- il Lirico è un bene di tutti i sardi, quindi va difeso da tutti.
      2- il Teatro lirico è di Cagliari, nel 2011 ha avuto 10.000 spettatori su 120.000 abitanti, non è quindi di nicchia.
      3- Di Lirica possono parlare solo gli addetti ai lavori, voi sudici ignoranti plebei non avete diritto di opinare su questi temi.

  35. Vito Biolchini says:

    Su youtube l’intervento di ieri del sindaco Zedda in consiglio comunale sulla nomina del nuovo sovrintendente.

    http://www.youtube.com/watch?v=Tz_UJSysRL8&feature=player_embedded

    • la cosa che mi da più fastidio è la candida innocenza con cui mente sapendo di mentire… da suo elettore ho creduto sempre nella sua buona fede, ma questa storia è troppo sporca… e dubito che lui sia totalmente impazzito nel fare questa nomina davvero solo di testa sua…

  36. pietro says:

    «Pronto a denunciare il Mibac se il Massimo non viene commissariato»
    Questo dice il sindaco Leoluca Orlando (a quanto pare anche il ‘Lirico’ di Palermo ha qualche problemino).

    “La cultura è come la marmellata, meno la si ha e più la si spalma”.

  37. http://www.radiopress.it/2012/10/massimo-zedda-in-consiglio-comunale-crivellenti-in-possesso-dei-requisiti-richiesti/

    Nel caso qualcuno non lo abbia ascoltato ancora. Può essere un elemento aggiuntivo alla discussione.

    • Simplicius says:

      Dai uno sguardo alla legge e allo statuto della Fondazione. Può darsi che abbia i requisiti da lui, ma non dalla legge. Poi uno se ne può anche fottere della legge.

      • Spiega anche la sua interpretazione della legge. Hai già sentito il discorso prima che lo postassi o sei riuscito ad ascoltare 18 minuti in appena 5? 🙂

  38. ciccio says:

    Mi fà senso dover constatare che la cosidetta “cultura” riceve soldi e decisioni che si trovano praticamente e solo a CAGLIARI.
    Ne emerge che solo chi trovasi ad essere cittadino di codesta gradevole città ha diritto ad acculturarsi ulteriormente.
    Succede la medesima evenienza con altre cose. Ad es.: sanità, trasporti portuali e aeroportuali infrastrutture, banche, uffici pubblici etc.
    Altro esempio: sede principale di Abbanoa che per quanto trattasi pur sempre di una scassatissima azienda DEVE avere comunque sede e consiglio di amministrazione praticamente e solo a CAGLIARI. Nuoro andasse a cagare!
    Purtroppo gli “altri” sono praticamente e solo SARDI e quindi obbligati ad essere sudditi.

    E’ ora di finirla….è ora che la finiate di accapparare tutto e di più…..smettetela di vantare politici capaci che mai avete avuto….quelli attuali, tutti, fanno letteralmente schifo. Altro che “cultura”.
    Buonanotte

    • Neo Anderthal says:

      Sono d’accordo con Ciccio su tutta la linea:
      Ora Basta!
      Il porto container va spostato sull’Ortobene!

  39. Di Ghisa says:

    Che il consigliere Sanjust sia il cugino di Ugo Sanjust (compagno di Marcella Crivellenti) è solo un particolare trascurabile.

  40. spigolando says:

    Solo buon senso, da Sardinia post: Queste ventidue parole sono il frutto di un incontro avvenuto in modo del tutto casuale due giorni fa, dopo che in redazione arrivò la segnalazione di certe dichiarazioni rilasciate da due sindacalisti del Lirico, un uomo e una donna. Fino a quel momento avevo seguito senza passione e senza particolare interesse la vicenda. Certo, ne andava registrata la cronaca, dando voce alle parti in causa. L’avevamo fatto in modo sistematico. Ma sul fronte delle lotte sindacali c’erano e ci sono situazioni ben più drammatiche, dalla Carbosulcis all’Alcoa.

    Della vicenda del Lirico mi sorprendevano soprattutto i toni alti ed esasperati, la drammatizzazione. E non conoscendone i protagonisti, con la sola eccezione di Massimo Zedda, avevo difficoltà a formarmi un’idea. Certo, mi pareva inverosimile che Zedda, un uomo di 36 anni con la maturità politica di un ottantenne, potesse aver messo in gioco la sua credibilità per nominare Sovrintendente del Lirico di Cagliari un mostro di incompetenza. Perché più o meno così veniva descritta Marcella Crivellenti.

    Lessi le dichiarazioni dei due sindacalisti e restai di stucco. Parlavano con tono sprezzante del fatto che la donna designata alla guida del Lirico aspetta un bambino. C’era in quelle parole una volgarità e una violenza del tutto estranee al normale linguaggio sindacale, anche delle vertenze più aspre. Scrissi di getto un commento, lo pubblicai, pensando che la cosa sarebbe finità là. Invece no. Scoprii che, senza rendermene conto, forse perché spinto soprattutto da un mix di indignazione e nausea, di aver fatto qualcosa di straordinario. “Coraggioso”, addirittura, come mi fecero sapere diverse persone con mail e telefonate. Insomma, scoprii che la nausea non era solo la mia. E che parecchi che la provavavano allo stesso modo aspettavano da giorni che qualcuno si decisse a esprimerla pubblicamente. Fino a quel momento infatti non si era
    levata alcuna voce per richiamare le regole della correttezza, della civiltà e della buona educazione.

    Poco dopo ho ricevuto una telefonata di Marcella Crivellenti. Non l’avevo mai sentita prima, nè incontrata. Era una telefonata di ringraziamento, come si usa qui da noi, in Occidente, tra persone civili. Dopo i convenevoli le ho domandato se fosse disposta a dare un’intervista e mi ha risposto di no. “Non è il momento”, ha detto. E ho dovuto darle ragione. Ma, fuori dall’intervista, si è andati avanti nella conversazione, sempre rigorosamente col “lei”, e alla fine, quando è finita, ero molto dispiaciuto per la mia città. Ho infatti scoperto che quelle offese alla maternità non erano state che l’ultima stilla di una damigiana di veleno che è letteralmente esplosa subito dopo che il sindaco di Cagliari ha annunciato la nomina. Accuse (se le scrivessi qua o su qualunque giornale, mi procurerebbero un’immediata querela per diffamazione) pronuziate in modo sistematico e insistente dietro lo schermo del sindacato.

    Ora io non so, non ne ho proprio la competenza, per sapere se la scelta fatta da Massimo Zedda sia stata giusta o sbagliata. Ma so che un Sovrintendente è fondamentalmente un manager, un organizzatore culturale. E so anche che al Lirico di Cagliari, come in tutti i teatri, i soldi saranno sempre meno e si tratterà di rivedere alla radice l’intera impostazione. So che questi sono atti quasi rivoluzionari che mettono in discussione privilegi e rendite di posizione. Perché dire, come ha detto la Crivellenti, di voler adottare il modello del Parco della Musica di Roma significa annunciare che il Lirico di Cagliari diventerà un polo culturale capace di ospitare iniziative diverse, accanto alla programmazione musicale tradizionale (la programmazone musicale lirico-sinfonica, ha chiarito anche questo, resterà ovviamente la base forte del teatro). E tutti saranno messi in discussione. Ecco, questo spiega molto. Spiega i toni alti e anche l’odio.

    La Crivellenti ha gli strumenti culturali, le conoscenze manageriali, i contatti per farlo? Secondo il primo cittadino di Cagliari sì. Se n’è assunto la responsabilità.
    Se ha sbagliato ne risponderà. Come accade in tutte le democrazie. Devo dire che le mie perplessità su questa lotta durissima per la difesa della lirica e della cultura sono cresciute quando, conclusa la telefonata, ho visto un video girato la sera del consiglio d’amministrazione terminato per mancanza di numero legale.
    Ecco, ho avuto qualche difficoltà a credere che Felicetto Contu e Gualtiero Cualbu, accolti da un tripudio di applausi e di strette di mano, siano dei campioni della difesa della cultura e del sindacato. Anzi, sono propenso a ritenere che Cualbu, se il sindacato interno di una sua impresa contestasse la nomina di un dirigente, reagirebbe piuttosto male.

    E ho anche avuto qualche esitazione nel riconoscere ai rappresentanti di questo governo regionale nel Cda del Lirico l’autorevolezza per farsi portatori di criteri di rigore prussiano nelle nomine, visto che rappresentano un governo regionale che ha adottato criteri di scelta scandalosamente clientelari anche per nomine delicatissime come quella del direttore della Carbosulcis. Insomma, alla fine, ho trovato una conferma dell’eterna regola secondo la quale chi grida e impedisce agli altri di parlare, chi non usa argomenti ma insulti, forse sa di non essere totalmente dalla parte della ragione. E per questo usa la forza. Non è bello. Un tempo si sarebbe detto che è anche un pochino fascista.

    • Giulio says:

      Sindacalisti fascisti. Ci mancava l’opinione di Bellu, effettivamente.

    • zunkbuster says:

      E quindi?

      • spigolando says:

        E quindi un pò di pacatezza e non intimidazione a testa bassa per far piegare la testa al sindaco, che ha preso una responsabilità chiara: sarebbe salutare per il Lirico, e per tentare di ricomporre per il bene di tutti.
        Poi magari se guardate e riportate i dati veri e completi (cari Zunk, Floris, ecc) senza parlare solo alla pancia forse gli operai della Vinlis o di Alcoa avrebbero di che riflettere: dati di costo straordinari, patti sindacali, garanzie e monte ore, costo trasferte, benfit ecc dei “lavoratori” difesi da Costa con veemenza, che confondono il ruolo di un manager con quello di un direttore artistico (il 90% dei curriculum delle “manifestazione d’interesse che sbandiera RSU del lirico nel suo sito). Non è, in astratto un male, che un sovrintendente nuovo non provenga o non vanti aderenze con le Agenzie e il “cerchio magico” della Liricaufficiale in perenne deficit: e finalmente. Si giudichi sul suo “piano industriale” o no? E quando ci sarà il direttore artistico sulla qualità artistica? Questo sindacato è “sospetto”: tratta i lavoratori da parco BUOI / voti da usare e “preservare” x qualche mese fino alle prossime consultazioni, come gli operai di Alcoa, i minatori del Sulcis ecc. Nessun tentativo di visione economica differente. Con i pastori non ci sono riusciti ed è infatti guerra fratricida… E Stiamo parlando degli stessi sindacalisti che, come certi politici, c’erano da “professionisti” con Meli e pure molto prima….

      • zunkbuster says:

        Ah e risponde pure? Ma non l’ha capito che le sue argomentazioni compulsate in buon italiano ma palesemente strumentali e come sempre tendenti ad indicare il dito anziché la luna non convincono nessuno, se non chi è già convinto? Stia sul pezzo anche lei e non divaghi, grazie.

      • Pitticcu su feli, oh zunk!

      • Anonimo says:

        ordine , ordine, cribio ! e anche le stia sul pezzo.

      • Bruno Ghiglieri says:

        Dovresti “spigolare” meglio. Studia attentamente il decreto legislativo 367/1996 e la normativa seguente, senza trascurare lo statuto del Teatro Lirico. Ci sono tutte le risposte. Sarebbero spazzate via in un colpo solo tutte le strumentalizzazioni, le più suggestive letture politiche, i più appassionati commenti della più bella penna di Sorgono. I miei maestri di storia e di giornalismo mi hanno insegnato ad attenermi ai fatti e ai documenti. Fallo anche tu, fatelo voi tutti. Vedrete che non ci saranno più complotti di sindacalisti venduti e maschilisti, corrotti e pagati da Felicetto Contu.

      • ne so poco di lirica says:

        ma se io premetto che so poco di lirica (e giù rutti), tutti i dipendenti del lirico ed esperti di cultura non dovrebbero premettere “premesso che non ho alcuna conoscenza di diritto”

        oppure vogliamo pensare che siamo tutti giuristi e tutti in grado di interpretare leggi e statuti ?
        …la supponenza è una gran brutta bestia, sia per i musicisti, sia per i sindacalisti, sia per i vari commentatori del blog

      • Bruno Ghiglieri says:

        Le leggi in questione sono chiarissime. Non serve essere giuristi per comprenderle e soprattutto rispettarle.

      • Anonimo says:

        Gentile Spigolando, il succo è molto più ristretto. Nessuno dubita della gentilezza della signora Crivellenti. Il succo sta tutto nella sua assenza di titoli che ha scandalizzato anche persone miti e gentili quanto la signora. E resta indiscutibile l’inadeguatezza del curriculum. Anche lei è garbato, lo si capisce anche da come si esprime, ma non ha titoli per fare il sovrintendente. Anche io sono di norma gentile, ma non potrei fare il sovrintendente. Anche mia madre è gentile, ma non è sufficiente per essere sovrintendente. Anche il mio idraulico è una persona squisita, il mio avvocato, il mio dentista, ma non possono fare i sovrintendenti. La scelta, lo riconoscerà, non è stata trasparente e la violenza non è dove lei la vede. Si tratta, è solo un parere personale, di reazioni proporzionate alle azioni del Sindaco che, lo ammetterà, sono un poco sconsiderate. Punite, alla fine, dai fatti. Saluti cordiali.

      • Lavoratore del Lirico says:

        ” E Stiamo parlando degli stessi sindacalisti che, come certi politici, c’erano da “professionisti” con Meli e pure molto prima….”.
        Ma ci sei o ci fai? Ma cosa stai dicendo? Eccone un altro che parla solo per dare aria ai denti.
        Siccome non sai un accidenti di niente, ti informo che dall’era Meli sono passate almeno tre RSU totalmente diverse, e che la RSU durante il periodo di Meli non ha fatto altro che denunciare ciò che faceva questo signore. Peccato che alle RSU di allora Meli dicesse che erano solo dei terroristi e si rifiutasse (poteva farlo) di mostrare le cosiddette carte. Ma di cosa parli??? Non sai nulla, stai zitto!

      • Lavoratore del Lirico says:

        http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/13527.pdf

        Questo è in risposta chi dice, non sapendo, che i sindacati tacevano…
        Articolo del 2004.

    • Bruno Ghiglieri says:

      Ora è troppo, questo articolo è rivoltante. Mi fa ancora più ribrezzo perché scritto da uno che sulla pubblica piazza pronunciò le seguenti parole, in riferimento ai curricula dei giornalisti: “Sardegna 24 attingerà tra le eccellenze delle scuole di giornalismo, perché questo è un mestiere che se esercitato da incompetenti può fare danni”. E’ la stessa persona che quando Lorefice fu nominato alla Carbosulcis gridò (giustamente) allo scandalo. Il curriculum di un manager di teatro evidentemente non conta nulla, se dovesse fare danni sarebbe un fatto irrilevante, pazienza per i lavoratori e per il pubblico: Zedda se ne assumerebbe la responsabilità. Complimenti. Ma c’è una frase che suona inquietante, perché sembra riassumere la posizione del governo Monti in materia di istituzioni musicali (e non solo), non ancora espressa con chiarezza e con i crismi dell’ufficialità, ma già nota agli addetti ai lavori: “So anche che al Lirico di Cagliari, come in tutti i teatri, i soldi saranno sempre meno e si tratterà di rivedere alla radice l’intera impostazione”. In poche righe Bellu, uomo di sinistra, concede l’imprimatur a un governo che vuole affossare la cultura e allo stesso tempo riesce a dare del fascista al segretario regionale della Cgil. Davvero sinistro.

    • per chi vede il tutto da fuori, l’opinione di Bellu non è per nulla aliena…
      io non so nulla di lirica e di teatro lirico, ma la “violenza” delle azioni sindacali mi lascia senza parole… e i primi due commenti di “giulio” e “zunkbuster” su questa riflessione di bellu, non fanno altro che avvalorarne questa tesi…

      di sicuro Zedda ha disatteso le aspettative di chi si aspettava una nomina pulita e condivisa, ma la reazione che ne sta scaturendo è davvero spropositata… mi sembra anche superiore alla reazione che è seguita la nomina di Lorefice alla carbosulcis… insomma l’idea è che questa nomina sia la cosa più grave che sia successa in Sardegna nell’ultimo anno…

      attenzione, io non voglio minimizzare o negare che ci possa essere stata un’anomalia nella nomina, ma trovo sempre più assurda ed esasperata la reazione…

      io non ricordo se quando è stato nominato Di Benedetto sia stato concordato con i sindacati e neppure se successivamente ci sia stata una mobilitazione di massa contro… purtroppo seguo la cosa da troppo poco tempo per sapere come si sono comportati i sindacati e i dipendenti negli anni in cui il disastro del lirico si è venuto a creare…

      e comunque, parere mio personale, i motivi che stanno dietro a questa azione così forte del sindacato non stanno nella mancanza di competenze della Crivellenti, ma penso che ci sia dell’altro dietro… forse beghe personali dovuto al fatto che la conoscono tutti e non sta simpatica a nessuno… o forse altro… che ancora non capisco.

      • Bruno Ghiglieri says:

        E’ la stessa “violenza” dei lavoratori dell’Alcoa e della Carbosulcis. Li muove la paura di vedere la propria azienda morire. E commenti come il tuo, caro tato, fanno il paio con le manganellate della polizia.

      • zunkbuster says:

        Tato per favore, lei è una persona seria, non mi cada in queste argomentazioni falso-ingenue …

    • Peppino says:

      La manipolazione di Bellu a difesa di Zedda è veramente una cosa sporca, degna di Sallusti o di Belpietro. Prendere un particolare marginale, isolarlo dal contesto e utilizzarlo per creare fango con cui sommergere gli avversari del suo protetto. La disistima nei suoi confronti (che dura da 42 anni) esce rafforzata e spero che anche i giapponesi oggi scatenati si rendano conto che questi metodi li usava anche Iosif Vissarionovic Dzugasvili.

      • Sovjet says:

        Ascolta Peppino, aldilà delle posizioni differenti sulla questione, devo dire che questa abitudine che sta prendendo qualcuno di voi di definire “giapponesi” chi sostiene Massimo inizio a trovarla noiosa. Perché di definizioni nei libri di storia se ne trovano tante. E se devo essere sincero, tra l’essere il “giapponese” di Massimo Zedda” oppure l'”utile idiota” di Cappellacci e Farris, preferisco il Sol Levante.
        Quindi, facciamo che da una parte si evita il termine “giapponese” di Zedda e dall’altra non si inizia ad usare quello di utile idiota del centrodestra!

      • Peppino says:

        Errore. I “giapponesi” da te citati sono non quelli che sostengono Zedda. Sono quelli che difendono un suo errore (secondo me) a prescindere e non fanno il minimo sforzo per individuare il nucleo del problema. Se il termine è antipatico o irrispettoso per qualcuno lo eviterò d’ora in poi senza alcun rammarico, se ne trovano tanti di ugualmente evocatori di eroico isolamento. E poi è un po’ superficiale accostarlo all’ “utile idiota”. Altre storie

      • Sovjet says:

        I “giapponesi” sono coloro che difendono un errore a prescindere e non fanno il minimo sforzo per individuare il nucleo del problema. Gli “utili idioti” sono coloro che in perfetta buona fede fanno il gioco del nemico, senza fare il minimo sforzo per individuare il nucleo del problema.
        Il punto forse sta proprio qui, il nucleo del problema…

      • Matteo says:

        E magari la smettiamo anche di fare i soliti confronti con il centrodestra. Mi spiego meglio: se il metro di paragone sono i Farris o chicchessia (così come Berlusconi e i suoi adepti a livello nazionale) allora diventa davvero troppo facile eccellere. Che ne dite, Sovjet e tutti coloro che si espongono a questo tipo di paragone, iniziamo ad alzare il livello dei confronti o facciamo finta che siccome possono tornare gli altri allora tutto va bene e nessuna critica è concessa? Sono davvero stanco, da elettore di sinistra (senza centro), di accontentarmi, di turarmi il naso, di esprimere una preferenza non per ciò che porta chi scelgo, ma per evitare che a decidere siano ”gli altri”. E, inoltre, ribadisco: il problema è lo statuto e la scelta di un cv che non lo rispetta. Il resto è fuffa, esattamente come è fuffa infilare ogni tre per due le questioni Alcoa e CarboSulcis. Consiglio a Vito, la prossima volta, di fare un post multidisciplinare così da accontentare tutti, in modo da evitare che parlando di mele ci si ritrovi con i soliti commentatori che per non aver voglia di parlare di mele (non gli piacciono, non si trovano d’accordo sull’argomento, non sanno come giustificare le proprie idee o posizioni) cerchino di spostare l’attenzione non su un altro frutto almeno simile o anche diverse, che so, le mele cotogne o le pere, ma addirittura iniziano a parlare di macchine. Lo so, il discorso è contorto, ma possibile che si continui ad andare fuori tema e ad attaccarsi alle virgole?

    • Di Legno says:

      Beh sì. Anche la Cgil nazionale dovrebbe muoversi, perché la Scuola Civica di Musica di Nuoro si avvicina (per numero di dipendenti e bilancio) al Teatro Lirico di Cagliari.

    • Adriano says:

      Meno male che per Sel Soru ha fallito perché era solo al comando….

    • Anonimo says:

      à la guerre comme à la guerre…
      Dove c**o volete portare questa esperienza cittadina di sinistra?? Siete assolutamente irresponsabili!!

    • Sovjet says:

      Non c’è gusto in Italia ad essere intelligenti. (Cit.)

      • Anonimo says:

        No, Sovjet. C’è più gusto a fare il Giovanni Drogo alla Fortezza Bastiani.

      • Sovjet says:

        Non credo, io sono di quelli che parte per primo senza aspettare troppo…e poi, i tartari sono già fra noi, anzi, comandavano fino ad un anno e mezzo fa!

      • Anonimo says:

        I tartari sono nella vostra mente Sovjet… Qui nessuno sta discutendo la tenuta del governo di Zedda, né tantomeno Zedda nel suo complessivo operare (almeno per ciò che ha fatto sinora). Qui si sta discutendo una scelta ben precisa. Il casino sollevato da questa scelta è notevole anche e perché “stona” irrimediabilmente con tutto ciò che è stato detto e fatto nel recente passato. Stona, appunto (questa me la segno.. :-)). Di Lirico si parla.

      • Adriano says:

        Guardateli, credono di essere noi. (Cit.)

  41. Massimo says:

    Occhio.
    Roma, 17 ottobre 2012
    URGENTE
    Via e-mail

    Al Signor Ministro
    Lorenzo Ornaghi
    Ministero per i Beni e le Attività Culturali

    Siamo con la presente a rilevare come la.nomina del Sovrintendente al Teatro Lirico di Cagliari
    sia avvenuta con modalità palesemente irregolari rispetto a quanto stabilito dallo Statuto della
    Fondazione, risultando pertanto chiaramente illegittima.
    Tale nomina è stata effettuata direttamente ed esclusivamente dal Sindaco anche in violazione
    dell’articolo 9 dello Statuto della Fondazione che prevede invece che siano i Consiglieri tutti a
    maggioranza assoluta e in due diverse sedute del Consiglio ad eleggere il Sovrintendete.
    Il mancato rispetto delle regole e l’assenza di un’approfondita verifica e confronto sull’idoneità
    dell’unica candidata individuata dal Sindaco, ha determinato, oltre a una decisa e preoccupata
    mobilitazione dei lavoratori, una forte presa di posizione di quattro consiglieri del C.d.A. che hanno
    chiesto la convocazione di una nuova seduta urgente determinando la mancanza del numero legale.
    Pertanto, Signor Ministro, Le chiediamo un urgente intervento che ripristini la legalità e il rispetto
    delle regole a garanzia dell’individuazione di candidati di comprovata competenza e capacità per
    ricoprire il delicato e importante ruolo di Sovrintendente che dovrà procedere al necessario rilancio
    del Lirico di Cagliari.

    Silvano Conti
    Coordinatore Nazionale
    Produzione Culturale SLC-CGIL

    • pinupretzisu says:

      di nuovo questa idiozia della “doppia seduta” ??
      che vergogna, ora l’hanno portata anche in ministero.

      • zunkbuster says:

        Pino hai già preso abbastanza zuccate quando hai tentato di fare il saputello. Ti consiglierei di non insistere, stai diventando comico.

      • pinupretzisu says:

        negare il contraddittore per non rispondere
        dove ho già visto un metodo simile?

        prendi posizione sul merito, se puoi, sennò trolleggi e basta

      • zunkbuster says:

        In poche battute: il D. Lgs. 367 del 1996 che lo Statuto della Fondazione del Lirico, rispetto ai membri del CdA, parlano costantemente di “nomina”, perché si tratta di “nominati” e non di “eletti”. Il termine “elezione” ricorre solo rispetto alla nomina del sovrintendente (art. 9 dello Statuto). Trattandosi di atti fondamentalmente a contenuto contrattuale con obbligazioni corrispettive, è evidente che l’atto di “elezione”, non essendo paragonabile a un atto unilaterale come la procura, richiede una risposta da parte dell'”eletto”, che può prendere le vesti dell’accettazione, con tutte le clausole che si associano comprese quelle sul compenso. Per quanto riguarda il CdA, la regola per cui il sovrintendente decade insieme ad esso si riferisce, chiaramente, ai casi in cui questo sia interamente ricostituito, ad esempio all’uscita da un commissariamento. Il caso del San Carlo di Napoli docet: Salvatore Nastasi, che era commissario, tentò fino all’ultimo di nominare alla sovrintendenza Pietrantonio, perché il 1 gennaio 2009 sarebbe cessato il potere commissariale, si sarebbe reinsediato un CdA e questo avrebbe riassunto la legittimazione alla nomina del sovrintendente. Nastasi non ci riusciì, perché si opposero la Regione e il Comune. Il CdA della Fondazione, come disegnato dalla legge e come in ogni società, associazione o fondazione di diritto privato, ha continuità giuridica indipendentemente dalla data di nomina e di scadenza di carica dei suoi singoli membri, e non può essere confuso con un’assemblea elettiva come il Consiglio comunale. Per cui non si può in alcun modo parlare di “elezione” con riferimento al CdA, sicché il termine è giocoforza riferito al sovrintendente, tanto è vero che si parla di “elezione” dello stesso con riferimento a tutte le Fondazioni. Tutto il resto è fuffa. Casomai nessuno ha notato che lo Statuto della Fondazione del Lirico è “fuorilegge” rispetto alla previsione di un numero massimo di sette componenti rispetto ai nomi previsti, di cui almeno uno obbligatoriamente designato dalla Regione e dal Comune. Ancora: la posizione del consigliere Arru, prima a quanto pare sponsor di Meli, poi allineato e coperto sulla posizione del sindaco, è alquanto precaria, poiché è designato dal CdA in assenza di componenti designati da soci privati, sicché paradossalmente l’ingresso anche di un solo socio privato ne determinerebbe la decadenza. Ancora: sarà proprio vero che si può esercitare discrezionalità quanto alla ratifica della nomina di Baggiani, fatta da Floris in extremis magari con scarso fair play, ma in modo legalmente inattaccabile? Il precedente relativo a Cualbu suggerirebbe cautela. Ma vabbeh che parlo a fare?

      • pinupretzisu says:

        se vuoi te lo spiego in privato…o giù in piazzetta se preferisci 🙂

      • Lavoratore del Lirico says:

        Concordo con zunkbuster. Pinupretzisu è sempre più Pinunoncumprendunudda.

  42. Pentesi-lea says:

    L’on. Sanjust probabilmente ha le idee poco chiare circa la differenza che sussiste tra l’incarico di un sindaco e quello di un sovrintendente: il primo consiste in un servizio alla comunità accessibile a qualunque cittadino che abbia raggiunto la maggiore età ( “Sono eleggibili a sindaco….gli elettori di un qualsiasi comune della Repubblica che abbiano compiuto il diciottesimo anno di eta’…” T.U.E.L., art. 55:), piuttosto la legge indica quali requisiti il candidato non debba avere (tipo: condanne penali, ibid. art. 58) ma non è richiesta esperienza pregressa nel settore; il secondo è un incarico professionale di natura manageriale che – al contrario – richiede competenze specifiche (“Il Sovrintendente deve essere scelto tra persone dotate di specifica e comprovata esperienza nel settore dell’organizzazione musicale e della gestione di enti consimili”, Statuto Fondazione Tetro Lirico di Cagliari). Comprendo bene la confusione dell’on. Sanjust in un momento storico in cui la politica viene concepita da molti avventurieri senz’arte né parte come un mezzo per sbarcare il lunario…ma è tutta colpa della crisi!
    Consiglierei all’on. Sanjust di trovare argomentazioni più cogenti per perorare la causa di parenti e affini.

  43. zunkbuster says:

    Povero Massimo Zedda, da idolo delle folle di sinistra a idolo dei thatcheriani de noantri, degli sgangherati indipendentisti anti-italiani, di Porcelli e di Carlo Sanjust. Ma salvarì o Massi!

  44. Luca S. says:

    Quanti Lucio P ho incontrato nella mia vita…
    – che il teatro lirico sia “la più importante realtà culturale dell’Isola” lo dicono i numeri, c’è poco da spaventarsi, cosi come il Cagliari calcio o la Dinamo basket lo sono nello sport.
    -se non vivi vicino a cagliari non hai accesso diretto a questo bene, cosi come se non vivi a Sassari per le qualità di Sassari, a Nuoro per quelle di Nuoro e via dicendo. Ma se hai passione viaggi, se vinci il concorso ti trasferisci e lavori nel settore che da sempre ha fatto parte della tua vita. E fare un lavoro che piace suscita sempre un mare d’invidia…
    -se ritieni che la lirica non faccia parte del tuo dna culturale son problemi tuoi. Il teatro ha più abbonati del calcio e ricadute economiche che, se studiassi un po’ più certe carte (Studio Ambrosetti: per ogni euro investito in cultura vi è un ritorno diretto e indiretto di 2,47…), capiresti che val bene esserci ed appassionarsi. L’opera é patrimonio italiano, come i lavori di Michelangelo, Alighieri, Giotto, Leopardi. E’ quella “cosa” che ha permesso all’Italia di essere conosciuta nel mondo in positivo. A me fa cagare il jazz ma non per questo sparo a zero su Paolo Fresu…
    – e i sardi dovrebbero appassionarsi sulla nomina di un ente che “ha permesso alla politica” (ti mancava questa precisazione) di bruciare i soldi ? Si, dovrebbero, per impedire a quella stessa politica di perpetrare nell’errore.

  45. Il biografo says:

    Perché Biolchini finge di cadere dalle nuvole davanti al volgare attacco di Enzo Costa? Il segretario della Cgil ha solo gettato la maschera, reagendo (in modo scomposto, evidentemente) ad un sindaco che, solo contro tutti, ha dichiarato la nudità del re, con la stessa limpida semplicità del bambino della fiaba. Che il disastro del Lirico fosse in gran parte imputabile ai sindacati e al loro scellerato modo di stabilire priorità in base a questioni di bottega, lo sapevamo tutti, a Cagliari. E tacevamo. Ma Zedda l’ha detto, invece. Le dà fastidio, un sindaco che decide con la sua testa, dottor Costa? Le scombina il gioco un sindaco veramente di sinistra che spariglia i giochi corporativistici di una Cgil (quella sì!) sempre pronta a venire a patti con chiunque?
    Ciò che veramente vi fa male, amici del PD, non è che il PDL abbia teso una mano al sindaco, ma che tutto sommato, in un soprassalto di onestà intellettuale, Sanjust e Porcelli siano più a sinistra di voi. E sicuramente più a sinistra di Costa. Ma lì, si sa, ci vuol poco.

    • zunkbuster says:

      Di Legno

    • Adriano says:

      Sì, a me scombina il gioco di una vita un sindaco veramente di sinistra che fa cose della destra più bieca.

    • Matteo says:

      ”in un soprassalto di onestà intellettuale, Sanjust e Porcelli siano più a sinistra di voi”. Le parole onestà, intellettuale, Sanjust e Porcelli sono volutamente affiancate per creare un ossimoro o ci credi davvero a quello che scrivi? Che ci fossero giapponesi (cit.) o scimmie ammaestrate (cit.) che difendessero per professione di fede il nostro eroe era chiaro, ma che si arrivasse a scrivere corbellerie di tal portata mi sembra troppo. Fra poco arriveremo a Farris compagno con tanto di citazioni di hegel ad minchiam pur di difendere l’indifendibile. Ame sembra che i difensori a prescindere e gli attaccanti a prescindere si stiano dimenticando del punto focale: la nomina della Crivellenti non rispetta lo statuto e questo è il punto. Il resto sono chiacchiere da bar, solo che prima restavano al bar, adesso ognuno (me incluso) si ritiene in diritto di dire la sua anche contro l’evidenza. P.s. Avviso ai naviganti: Vito magari sposta voti, i commenti no. Non siamo in campagna elettorale, mancano ancora 4 anni, sarebbe gradita maggiore onestà intellettuale

    • Lavoratore del Lirico says:

      ” Che il disastro del Lirico fosse in gran parte imputabile ai sindacati e al loro scellerato modo di stabilire priorità in base a questioni di bottega, lo sapevamo tutti, a Cagliari. ”
      Ecco un altro genio. Ma che cacchio stai dicendo?
      Il disastro del Lirico è imputato alle spese non controllate di Meli e Pietrantonio (leggasi Caldo).
      Chi doveva sorvegliare, CdA e revisori dei conti, diciamo che… “non si è accorto di nulla”.
      I sindacati, invece, sono da quasi venti anni aul piede di guerra a denunciare gli sprechi, ma tu non sai nulla e sei solo il solito che parla a vanvera.
      Informati, prima, e così facciano tutti. Ricordatevi che proprio qui furono resi pubblici per la prima volta i bilanci del teatro, da dove era chiaro che chi stava mandando in rovina tutto non erano certo i sindacati.
      Già, ma tu hai la malattia di tanti: premere i tasti del pc e scrivere parole a casaccio…

  46. Gianfranco Carboni says:

    Io qui lo dico e non lo nego: lo avevo detto. Una risata ci seppellirà. Tutto all’incontrà.

  47. ignazio says:

    come dire…circostanziale e strumentale…

  48. No, no….ma stiamo andando bene!
    Roba da matti…
    Ma come cazzo si fa a difenderlo?
    Ma perchè difende così la Crivellenti?
    Massì….scirarindi e abbassa la cresta: guarda che se tiri troppo la corda….rischi di strozzarti!

  49. Fourthciucciu says:

    Niente di strano, la Crivellenti è imparentata con i Sanjust, il “tengo famiglia” va benissimo alla destra anche quando governa la sinistra.

    Quello che stupisce è che Zedda non abbia fatto tesoro dell’esperienza Soru, l’uomo solo al comando può funzionare con gli elettori di Berlusconi non con gli elettori di sinistra.

    L’uomo intelligente è quello che riconosce di aver sbagliato, Zedda stai lavorando bene, sei giovane e hai un futuro luminoso davanti a te, ma ricordati che l’umiltà non è una forma di debolezza, anzi.

    Ascolta chi ti sostiene, lascia perdere le lusinghe degli adulatori di professione o dei furbastri interessati, non sono la Cgil o il Pd il tuo nemico, non ti dice niente il fatto che l’Unione Sarda e gli esponenti delle solite famiglie cagliaritane ti stiano facendo la corte?

    Il metodo Soru ha fallito, tu provieni da una scuola più nobile, quella della grande tradizione popolare e capacità amministrativa e politica del Pci.

    • Anonimo says:

      ma per favore, boh, ma quale scuola più nobile . . . ma per favore

      • Adriano says:

        Scuola nobile del PCI? Là che Massi nel 1989 aveva 14 anni. E per fortuna. Se ne avesse avuto di più sarebbe anche in imbarazzo per la scuola nobile del maestro Napolitano contro quella di Berlinguer.

  50. Hai dimenticato il terzo: Claudio Cugusi.

  51. Sentiamo cosa scriveva, sull’Ente Lirico, il sig. Ugo Sanjust.
    Sicuramente é un omonimo.

    http://forumcivico.blog.tiscali.it/2010/11/03/la-situazione-dellente-lirico-%E2%80%93-di-ugo-sanjust/

  52. Michela says:

    Costa dice le stesse cose che dicevi tu negli scorsi giorni.
    Ma detto da te non vale…tu volevi essere Assessore e Massi non ti ha scelto! ahhahhahhhahhhahhhahhahhh! Mischini… in Via Puccini!

  53. Lucio P says:

    quello che mi preoccupa è che il teatro lirico sia “la più importante realtà culturale dell’Isola”. che singifica che,
    -se non vivi vicino a cagliari non hai accesso diretto a questo bene
    -se ritieni che la lirica non faccia parte del tuo dna culturale (diciamo il 99% dei sardi?, diaciamo il 95 per essere buoni) sei escluso dall’agenda culturale dell’isola

    – e si sardi dovrebbero appassionarsi sulla nomina di un ente che ha bruciato i soldi che dovrebbe essere tuilizzati per interessi culturali che non gli riispecchiano. Questa è la solita guerra di potere all’italiana che i pariti italiani continuano a riproporre molto bene in terra sarda.. augurius…

    • Me ne vado says:

      E’ arrivato…

    • irlandesu says:

      d’accordissomo con te Lucio P….questa e’ cultura in Sardegna !!!! e pensant ca funt is mellus …funt kenz’e bregungia …sa cosa prus toga e ca si ponint arriri si naras calincuna cosa contra a custa porcheria de su teatru liricu …
      O Biolchini ma atras cosas de iscriri no tenis???
      Unu lettori cotidianu de su blog cosa tua e ca ti stimat meda

      • Peppino says:

        O s’irlandesu, ses pagu bessiu. Ki andas a Donostia poris biri sa genti euskadì prenendi su teatru liricu, ki du bindi como cultura insora.

  54. Sparallestru says:

    a me risulta che Enzo Costa sostenesse Antonello Cabras alle primarie.

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