Bachisio Bandinu è un intellettuale che da decenni indaga i temi della Sardegna. Ha affidato al blog questa sua riflessione sul dibattito oggi in corso sulle rinnovabili nell’isola. Sono parole preziose, che meritano di essere ascoltate.
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Forse per la prima volta, nella storia della Sardegna, si sta formando una presa di coscienza a forte diffusione popolare contro quella che può essere definita la più grave servitù che la nostra Terra si appresta a subire. Da qualche anno a questa parte si assiste infatti a una crescente mobilitazione popolare contro la speculazione sulle fonti rinnovabili, che minaccia l’identità ambientale e l’auspicabile prospettiva di un autonomo modello di sviluppo economico e sociale che generi salute e benessere diffusi.
In questo quadro positivo di coscienza, intenti e proposte (tutte utili e valide) si stanno insinuando e si stanno diffondendo motivi di conflittualità e di lacerazione tra gruppi, tra comitati, tra associazioni. È un fenomeno estremamente pericoloso, e purtroppo è anche un retaggio storico, che divide, crea sospetti, lancia accuse, inventa complotti. Produce le tifoserie. L’energia positiva si scarica a massa, si disperde e si consuma in contrapposizioni laceranti.
Occorre sanare il conflitto. In questa prospettiva può essere utile un incontro di tutte le componenti, per fortuna numerose e appassionate, per svelenire le polemiche, ma soprattutto ricomporre l’unità di intenti verso l’obiettivo comune.
Si tratta di consolidare, rinforzare e arricchire attraverso un momento di dibattito che valuti tutte le risposte, le proposte, gli interventi, gli obiettivi, che ci permettano di contrapporre allo Stato le ragioni, i diritti e le necessità vitali del Popolo sardo.
Ciascun gruppo, ciascuna associazione, ciascun comitato, ciascuna singola persona, mette sul tavolo tutte le carte da giocare, per impostare un piano di difesa e di attacco delle ragioni più valide a profitto del Popolo sardo. Così si definisce il quadro di saperi giuridici, politici, sociali, culturali che si rifanno ad articoli della Costituzione italiana e dello Statuto sardo, alla legge urbanistica, all’estensione del Piano paesaggistico, e altro.
Fondamentale il ruolo dell’Anci che rappresenta più ampiamente le comunità locali. Del tutto necessaria la presenza della Giunta regionale, per chiarire le decisioni prese e da prendere, ma soprattutto per intendere, in senso più decisamente politico, la volontà del Popolo sardo.
Nessuna primogenitura e nessun atteggiamento da verità in tasca: questa è una battaglia che si può vincere soltanto uniti, con un complesso di strumenti e un inedito esercizio dell’intelligenza collettiva. Pertanto l’incontro-dibattito che si propone, proprio perché è in gioco il futuro della Sardegna, acquista il valore e il significato di una embrionale Assemblea Costituente: un incontro di conoscenze e di passione per fare comunità e scrivere il nostro futuro, come poche volte nella Storia abbiamo fatto.
La battaglia giuridica e politica con Roma non è affatto facile, anzi incontrerà difficoltà enormi, perché nel contenzioso tra Stato e Regione, la Consulta dà quasi sempre ragione allo Stato.
Un motivo in più per essere uniti.
Se c’è un consenso diffuso, l’incontro-dibattito si può mettere in atto, se si ritiene superfluo e inutile, valga almeno il proposito di conciliazione: disarmati tra di noi, armati contro il comune nemico.
Grazie.
Bachisio Bandinu
Ma a Bachisio Bandinu non gli viene il dubbio che Tutto questo can can messo su da Mauro Pili e L’Unione sarda, nasconda, neanche velatamente, interessi fortissimi che riguardano le energie fossili? Non gli viene il dubbio che l’obiettivo è conservare il sistema basato, se non sul carbone, almeno sul gas? Non sarà che l’obiettivo sia la dorsale del gas con tutte le sue diramazioni di cui Pili è il fautore da quando era presidente della Regione?
In questa contestazione vedo solo un’ignoranza diffusa, l’incapacità di verificare l’effettiva portata del problema, e la mancanza totale di proposte serie operative che veramente facciano gli interessi dei sardi.
Una proposta intelligente di Bachisio Bandinu. Aggiungo che forse bisognerebbe capire che certi problemi si possono risolvere protestando a Roma e non solo in Via Roma.
Roberto Cotti, ex senatore Movimento 5 Stelle
È vero, c”e una coscienza nuova di ciò che ci appartiene e che vorremmo conservare, arricchendolo con tutte le innovazioni compatibili con quello che siamo.
Il dibattito ormai avanzato, le proposte in campo e le norme varate dalla Regione, a cui ne dovranno seguire delle altre, sono sufficienti perché in un “tavolo istituzionale” sardo si possa arrivare ad una intelligente e trasparente sintesi condivisa dai vari soggetti che ad oggi si sono proposti per tutelare il bene Sardegna e il suo sviluppo
Di questo ci sarebbe bisogno piuttosto che di un “incontro dibattito” in cui le parole avrebbero l’unico effetto di ricominciare tutto daccapo e magari di radicalizzare posizioni che invece hanno bisogno di “purificarsi” e di integrarsi a vicenda.
03.09.2024
Tonino Satta
Ciao Roberto
Se queste sono parole spese da Bandinu sulla transizione energetica “la piu grave servitù che si appresta a subire la Sardegna”
Dubito che conosca a fondo la nostra/sua terra…
Un abbraccio
Ornella Ghidu
Tra quelle “che si appresta a subire” la più grave è questa. Non parla di quelle che già abbiamo subito
o subiamo da decenni e più (servitù militari, industriali, di sfruttamento natura, di gestione trasporti ecc.)
A cosa servono gli intellettuali? A questo. Gratzias.
Il problema è che la Todde ha il peggior difetto che può avere un politico: è permalosa. Non le si può dire nulla che subito si altera. Si schianerà in un anno perchè oggi chi la sostiene è il PD più il movimento 5 stelle e una serie di consiglieri regionali eletti con voto di opinione. Nel momento in cui il PD si farà da parte, i 5 stelle si scioglieranno come neve al sole e i consiglieri regionali si dovranno cercare un lavoro.
Qualcuno,forse più di qualcuno ci stanno pensando seriamente.
Todde non è solo permalosa,racconta anche bugie per il momento sul Decreto Draghi.
Che sfiga questa Sardegna,non ne azzecca una….
Biolchini è sconveniente scrivere sul tuo giornale Che Todde ha raccontato balle sul decreto Draghi,vero?
Ecco finalmente grazie Bachisio Bandinu
E intanto i primi atti vandalici…
Mi piacerebbe conoscere dal Prof Bandino chi sono i nemici della Sardegna.
Altrimenti rischiamo di criminalizzare i comitati autogestiti.
Un solo dato: chi sta’ colonizzando la Sardegna con l’eolico e il voltaici ,sono delle semplici srl con 2000 euro di capitale versato.
Queste società non mettono una lira di tasca propria,prenderanno i nostri soldi che noi paghiamo nelle bollette elettriche,e i soldi del pnrr.
Alla fine dei conti,quando avranno sfruttato per bene la Sardegna chiuderanno battenti e spariranno,a noi sardi resteranno i rottami di quegli impianti e i danni da pagare.
È successo sempre così.
La storia non ci ha insegnato nulla.
Gli studiosi della sardegna non mancano.
Ciò che manca è l’indignazione e le proposte per la tutela della nostra terra.