Elezioni regionali 2024 / Politica / Sardegna

Ci scrive Anonimo Turritano: “Ma perché nessuno parla degli affari di Tiscali?”

E se Domani, io non dovessi, rivotare te….

Una persona che conosco e stimo (ma che preferisce restare anonima), ha inviato al blog questa riflessione che mi sembra ben documentata e potrebbe aprire il dibattito sul conflitto d’interessi che riguarda uno dei candidati alla presidenza della Regione Sardegna.

***

Ho letto con molto interesse la lettera di Gianni Loy pubblicata da Vito Biolchini sul suo blog. Professor Loy ha rappresentato benissimo un desiderata comune a tutto quell’insieme di attivisti, associazioni, sindacati e cittadini che compongono il mondo progressista e democratico isolano. 

La missiva si inscrive però nell’ambito degli auspici. Perché la politica è “sangue e merda”, come ricorda la famosa massima del ministro socialista Rino Formica. Del primo elemento per ora non abbiamo che visto qualche schizzo, qualche goccia: il grosso arriverà a urne chiuse, quando il sangue scorrerà copioso, sia a destra che a sinistra. Il secondo elemento invece rappresenta ciò con cui, ahinoi, abbiamo a che fare ogni giorno, anche se nelle cronache politiche non sempre viene rappresentato come realmente è. 

Da qui l’auspicio di Loy e di tanta parte del mondo progressista e democratico, che tiene conto e ragiona di come le cose dovrebbero andare, basandosi su dichiarazioni e comunicati, riportati pedissequamente nelle cronache  Perché in tanti credono ancora che esista la voglia di ricomposizione in nome di un principio superiore, quello dell’unità contro l’avversario (che in realtà non se la passa tanto meglio). 

Invece la realtà è ben diversa. Oggi Soru ha finalmente affermato ciò che gli osservatori più onesti affermano da tempo e cioè che di ricomporre non ne ha intenzione (con buona pace per i Progressisti).

Chi è un po’ più scaltro di faccende politiche sapeva da subito che il reale interesse di quel campo che va dai centristi fino a Rifondazione comunista (sic) passando per gli indipendentisti, che probabilmente dovranno stare mano nella mano con Calenda e Renzi non era l’unità del centrosinistra per sconfiggere la destra in Regione ma uno e solo uno: farla pagare chi al Pd (per mille motivi), chi ai Cinquestelle (per motivi opposti, non gli si perdona di aver attuato politiche progressive, come il reddito di cittadinanza e il superbonus 110). 

Tenendo bene a mente la massima di Formica e la vecchia ma sempre attuale prima regola del giornalismo d’inchiesta (“follow the money”), appare sempre più chiaro che ci sia il rischio che questa assurda campagna elettorale sia mossa da interessi tutt’altro che cristallini o politici, men che meno morali.

La chiave per comprendere questa campagna elettorale potrebbe stare in una notizia passata distrattamente sotto gli occhi di tutti e mai davvero analizzata per l’importanza che merita: la vendita dell’infrastruttura di rete da Tim al fondo americano KKR (approfondimenti su Geopop, Fanpage e IlSole24Ore).

Per essere chiari, si tratta della rete dove viaggiano le informazioni – tutte le informazioni: da quelle sanitarie alle nostre preferenze su colori, abbigliamento, etc. – vendute agli americani (provate a immaginare il putiferio se invece avessimo venduto ai cinesi!).

Una notizia così sarebbe dovuta essere approfondita, sminuzzata e analizzata in ogni sua parte, in ogni sua implicazione passata, presente e futura. A una notizia del genere si dedicano pagine e pagine di giornali, per giorni e giorni. Si invitano i migliori esperti ai talk, si ingaggiano le migliori firme del giornalismo investigativo per andare a fondo.

Invece? Il nulla o quasi. Giusto qualche titolo per giustificarsi e dire che la notizia è stata coperta. 

Ma tornando alle cose sarde, che c’entra questa notizia con la Sardegna e le prossime elezioni regionali? 

C’entra, c’entra eccome. 

Un ottimo pezzo di ben tre anni fa, pubblicato su Domani e dal titolo “La banda larga degli interessi”, spiega benissimo perché la vendita a KKR è strettamente collegata agli attuali protagonisti della campagna elettorale. 

Questa è una di quelle notizie che gira per le chat, che chi di dovere sa, ma che non si ha interesse a far uscire, perché i personaggi coinvolti sono molto potenti e anche abbastanza permalosi. 

Ma la politica è sangue e merda. E i giornalisti dovrebbero saperlo. E fare il loro dovere. Altrimenti, a che serve il giornalismo?

Anonimo Turritano

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7 Comments

  1. Graziano Bachis says:

    L’articolo insinua, non chiarisce un bel nulla contrariamente a quanto dá ad intendere il titolo, quindi, con riferimento a quanto diceva Formica, si può classificare tranquillamente come quella materia che non è sangue.

  2. Sarò ingenuo io ma non ho capito quale sarebbe il conflitto di interessi. Me lo potreste spiegare?

  3. Marius says:

    Il Turritano è molto poco anonimo, dato che esiste un post fotocopia su un social network, solo appena più sintetico. E probabilmente non è neanche Turritano.
    Per il resto, sono d’accordo con Ivan: le allusioni formulate dal giornalista possono voler dire tutto o niente. Non abbastanza per fornire alla magistratura elementi concreti per dare inizio a un’indagine, e neppure per rendere concreti gli estremi per una querela per diffamazione.
    E’ vero che questa storia della cessione della rete TIM è curiosamente passata in cavalleria.
    Di certo la premier postfascista, dato che l’acquirente è americano e che oggi, dopo che lei stessa e più d’un esponente del suo partito (ricordo un parlamentare cagliaritano che scriveva “Putin is my friend”) avevano dato a intendere di seguire una linea ben diversa, la suddetta premier vuole superare chiunque quanto ad acritico atlantismo ed americanismo, non ha fatto un plissé, laddove invece, rispetto a una questione ben meno rilevante inerente a Pirelli, ha scatenato il “golden power” contro i cinesi. Sicuramente, sotto questo profilo, la storia è da approfondire.

  4. C’è un problema, al di là dell’anonimato “tira sa perda e cua sa manu”.
    Essere socio di Tiscali e della compagnia americana non implica illeciti da parte di Soru.
    Nel non detto si può immaginare di tutto.
    Soru o no Soru, il metodo è discutibile. Esistono gli esposti se ci sono illeciti.
    La questione assurda è che l’italia vende le sue reti di telecomunicazioni. Ricordare il caso Genchi?

  5. Marco Atzori says:

    Boomerang…………conosci il significato?

  6. Luca Carta Exana says:

    Chi non si firma con nome e cognome finisce dritto nel tuo spettacolo sulle elezioni!

    • Però guarda, a parte che l’anonimato sul web ha una dignità diversa, provate a chiedervi perché questa persona vuole restare anonima e capirete tante cose… In ogni caso, io so chi è e l’articolo mi sembra ben argomentato.

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