Coronavirus / Sardegna

Ci scrive un professore dell’Università di Sassari: “Vaccinati con l’AstraZeneca poi ritirato ma la parola d’ordine è minimizzare: perché?”

Sono un professore dell’Università di Sassari. Pochi giorni fa, la mia amministrazione mi ha proposto di vaccinarmi martedì 9 marzo, con AstraZeneca. Dopo la sorpresa iniziale (non faccio parte di una categoria a rischio, visto che l’Università è chiusa e facciamo lezione a distanza ormai da un anno), ho deciso di accettare l’invito per senso di responsabilità, ma con più di una preoccupazione.

Il 9 marzo ho ricevuto il vaccino, come tanti della mia Università (oltre mille persone). La sera, dopo una decina di ore, è arrivata una febbre non alta che mi ha fatto passare la notte insonne, il giorno seguente mal di testa, debolezza, brividi, dopo di che è restato solo un persistente fastidio al braccio: niente di importante, dunque, ma diversi colleghi mi hanno riferito di reazioni avverse assai più pesanti, e per più giorni. In ogni caso, gli effetti collaterali di una qualche entità sono stati ben più diffusi di quanto la lettura del modulo del consenso informato lasciasse intendere.

L’11 marzo, nel primo pomeriggio, è iniziato un tam-tam di notizie: casi di trombosi dopo(che non vuol dire per) aver ricevuto il vaccino AstraZeneca, con alcune morti da approfondire. Si è appreso quasi subito che l’Aifa aveva sospeso il lotto ABV2856: da lì a scoprire che noi dell’Università di Sassari eravamo stati vaccinati con dosi proprio di quel lotto, il passo è stato breve.

Lo sconforto iniziale è stato inevitabile: possibile, ci siamo chiesti in molti, che la nostra amministrazione non potesse spedirci una mail ufficiale e/o emettere un comunicato sul sito web con cui ci dava tempestivamentela notizia, anziché farcela apprendere direttamente dalla stampa? Magari aggiungendo un numero di telefono a cui rivolgerci in caso di reazioni avverse di una certa entità?

Preoccupante, poi, è stato leggere o ascoltare sugli organi di informazione che noi dell’Università di Sassari saremmo tutti monitorati: io e i colleghi che conosco non siamo stati contattati da nessuno, e lascio intuire la preoccupazione di chi si è trovato a passare il terzo giorno di febbre. O del collega portatore di pacemaker al quale, dopo un iniziale dubbio nella scelta fra il vaccino Pfizer o quello AstraZeneca, è stato inoculato quest’ultimo.

Contattare gli interessati consentirebbe poi di verificare, su un campione gestibile di persone, se chi ha ricevuto una dose di vaccino del lotto sub iudiceabbia avuto reazioni avverse in percentuale e in intensità più elevate rispetto ad altri che hanno ricevuto il vaccino AstraZeneca da altri lotti. Un compito da Università, mi parrebbe.

Dulcis in fundo, il 12 marzo, nella tarda serata, è arrivata una mail dell’amministrazione (“informazioni sullo stato attuale della campagna di vaccinazione”) in cui siamo stati avvisati di un videomessaggio del nostro Rettore che, ormai a babbu mortu, ci informava con alcuni addetti ai lavori di ciò che sapevamo già da più di 24 ore. La parola d’ordine, come si può vedere, è tranquillizzare e minimizzare: ad esempio, sentir parlare di “pochissimi eventi avversi” farebbe davvero sorridere, se non ci fosse da incazzarsi (per la mia esperienza è vero il contrario: pochi casi di persone che non abbiano avuto una reazione avversa di una qualche entità).

Una domanda, allora. Sassari è una piccola città, certe notizie volano, e appare evidente il contrasto fra ciò che si conosce attraverso l’esperienza dei propri conoscenti e certe dichiarazioni che mirano a dare l’impressione di efficienza e di controllo totale degli eventi. Se si vuole creare un clima di fiducia verso questi nuovi vaccini, non sarebbe più semplice ed efficace dire quel che si sa e, possibilmente, le cose come stanno?

Un professore dell’Università di Sassari

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17 Comments

  1. Giovanni says:

    Mi pare che quello che è successo dopo la data di pubblicazione di questa segnalazione e quello che sta ancora accadendo a oggi (7 aprile 2021) confermi che le considerazioni e le preoccupazioni qui espresse fossero fondate. Il balletto delle informazioni sul vaccino AstraZeneca, i continui cambiamenti di strategia sul suo uso (a quali fasce di età, eventualmente distinte per sesso, destinarlo), le aperture e le chiusure nei suoi confronti stanno a indicare che si naviga a vista… La strategia del “tutto è sotto controllo” appare piuttosto goffa e dannosa. Forse è meglio trattare i cittadini come degli adulti maturi, informandoli solo di ciò che è noto, anziché come minorenni sotto tutela.

  2. Giuseppe says:

    E in aggiunta, dopo avere a lungo girovagato per trovare la strada della Fiera, non è nemmeno riuscita a trovare un parcheggio per la macchina!

  3. Giuseppe Arca says:

    Tanti ringraziamenti al professore universitario che ci fa sapere di aver fatto il vaccino e che:
    “dopo una decina di ore, è arrivata una febbre non alta … il giorno seguente mal di testa, debolezza, brividi, dopo di che è restato solo un persistente fastidio al braccio: niente di importante, dunque …”.
    Grazie ancora, professore, per questa importantissima notizia: il vaccino anticovid è come tutti gli altri vaccini.
    E chi l’avrebbe mai detto?

    • Complimenti sinceri, lei ha colto l’essenziale del post. Scommetto che alle elementari zoppicava un po’ sui riassunti…

      • Giuseppe Arca says:

        Sono anch’io un professore universitario e non zoppico sui riassunti. Ho citato testualmente, tra virgolette.
        Se controlla e non si distrae, se ne accorge.
        Saludi e trigu.

  4. Radio Pirri says:

    A dire la verità, per quanto riguarda Sassari, c’è anche un’altra spiegazione.
    Ci sono un casino di Iuventini.

  5. ettore says:

    Alla domanda del Professore, c’e’ una semplicissima risposta: Non si può!! Da quando c’e’ l’Onnipotente alla barra di comando, visto che si sono imbarcati (quasi) tutti, qualsiasi posizione avversa e’ bandita. Tutti tranquilli e avanti… Come avrete notato, Solinas stesso che sia nella prima che nella seconda ondata era stato stoppato da Boccia col Passaporto sanitario e i tamponi obbligatori, a questo giro ha potuto ( e chissa’ quanto ne sara’ felice…) far sentire la sa voce e ottenere finalmente l’imprimatur dalla Gelmini.
    In tutto questo l’unica “contro” rimane la Meloni, che a mio modesto giudizio, alla lunga sara’ quella che, dal punto di vista elettorale, se e quando si tornasse alle urne, ne trarra’ i maggiori benefici….

  6. Marinella says:

    Mi correggo: l’amica MSN ha vissuto una pessima esperienza durante le vaccinazioni alla Fiera di Cagliari, ancor peggio, per via della cattiva organizzazione e indicazione dei percorsi.

  7. Marinella says:

    La situazione della città di Sassari è, era, già in partenza diversa e più grave da quella di altre parti dell’Isola a causa del maggior numero di contagi e delle difficoltà ospedaliere. Per cui credo che alla popolazione si dovrebbe riservare una cura particolare anche nel sostegno psicologico. Immagino che il Rettore si sia consultato anzitutto con gli avvocati, su cosa dire e fare e così sono passati quei due-tre giorni durante i quali, vice versa, dai notiziari e dai programmi di dibattiti o di chiacchiere è piovuto di tutto e (in minor proporzione) il contrario di tutto. Brutta esperienza, comunque, e al Rettore si dovrebbe chiedere come minimo di rendere ufficiali i dati sulle reazioni al vaccino delle persone vaccinate, in maniera dettagliata, e accompagnati dalla loro analisi statistica, disaggregata. Come suggerisce , appunto, lo/la scrivente, cavia suo malgrado.
    Come completamento posso suggerire di leggere, nella pagina facebook di Maria Spissu Nilson, le disavventure altrettanto stressanti per poter raggiungere le postazioni di ‘tamponaggio’, intorno e negli spazi della Fiera di Cagliari.

    • Non si trattava di un “tamponaggio” ma della prima somministrazione del vaccino Pfizer. Si sono verificati episodi molto spiacevoli sia riguardo i vecchi lasciati all’esterno anche in sedia a rotelle e molti in pessime condizioni, che le informazioni carenti per quanto riguarda come arrivare al punto vaccini. Grazie

  8. Mario Pudhu says:

    Zustu su chi at nadu su Professore cun custu artículu!!!
    “minimizzare” est che a “esagerare”: no solu andhant male ambarduas maneras de fàghere ma est fintzas carchi cosa de prus grave (ma mancari prus “interessata”), fintzas ponindhe chi no ndhe morzat mancunu, isperamus!

  9. Non ci sta bene nulla…neppure il fatto che siamo zona bianca…Mi domando quand’è che ci liberiamo una volta per sempre di questa sinistra becera e antiquata?

    • Giuseppe arca says:

      Mai

    • Marinella says:

      A me sembra una zona indefinita, considerato che ogni tanto ci sono comuni rossi, non in senso politico, oddio …. non segnalati sulla cartina …. minimizzare, mi raccomando, dal momento che la gente non sa calcolare nemmeno il metro di distanza, che è notoriamente una manovra rivoluzionaria di sinistra. Come pure il mettersi la mascherina. Invece è solo incultura, becera e antiquata.

    • Marinella says:

      Come era quella della fu zona bianca? Con il presidente Solinas che scarica tutto sulla irresponsabilità delle gente, che è cosa assodata, certamente, ma non maggiore dell’irresponsabilità della politica che ora si sta tappezzando con altre poltrone costosissime , milioni e milioni , e rifacimenti amministrativi del tutto inutili, ma Ugualmente costosi, soprattutto adesso che le energie e i soldi servono per l’emergenza. Roba di sinistra becera e antiquata. Povero Lussu!

  10. Dice bene il professore: all’Università di Sassari il rischio contagio è quasi zero visto che ci si può laureare senza neanche entrarci… Solinas lo sa bene e dando la priorità ai docenti dell’Ateneo sassarese ha così pensato di sdebitarsi…

    • Roberta Gandolfi says:

      Anche in altre regioni danno la priorità a noi dipendenti universitari, ma concordo che sia immotivata visto che siamo in Dad. È il caso di Parma dove insegno. Aggiungo che, personalmente e dopo gli ultimi fatti, ho preferito disdire la chiamata per il vaccino astrazeneca arrivata per noi dipendenti. Io oltretutto ho fatto il covid un anno fa e pare che non sia consigliabile fare il vaccino mentre ancora si hanno anticorpi. Ma anche qui le informazioni non sono chiare…

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