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Il sindaco Sala e quel suo sguardo coloniale su un’Italia irrimediabilmente ridisegnata dal Covid

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala

Chissà se il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha già realizzato quanto sia stata infelice la sua dichiarazione di oggi “Per le vacanze mi ricorderò di chi chiede patenti di immunità”.

Frase minacciosa, che prefigura ritorsioni di carattere economico nei confronti di quelle regioni che, più in maniera propagandistica che altro, provano a difendersi dal contagio chiedendo che tutti i viaggiatori in arrivo esibiscano un certificato di non malattia.

In realtà, Sala ha detto male una cosa che in tanti a Milano pensano, cioè che, per usare le parole di una ragazza intervistata oggi dal Tg3, “L’Italia senza la Lombardia non fa niente”.

Vero? Falso? Dipende dai punti di vista. Nemmeno i milanesi senza gli studenti universitari del sud che spendono 500 euro al mese (magari in nero) per una stanza di pochi metri quadri, non fanno niente.

Ciò che la frase di Sala tradisce è dunque la natura egoistica della Milano di oggi, abituata a prendere molto e a restituire poco (oppure con cospicui interessi) al resto del Paese. “Milano attrae ma non restituisce quasi più nulla di quello che attrae”, affermò non a caso sei mesi fa il ministro per il sud Giuseppe Provenzano, anche lui del Pd come il primo cittadino.

Un’analisi spietata, che colse nel segno e che oggi non può che tornarci alla mente, nel momento in cui Milano si trova per la prima volta sul banco degli imputati per come ha gestito l’emergenza Covid.

La città appare come smarrita, perché si deve giustificare davanti al mondo. Aver fallito tragicamente la sfida in un campo in cui si vantava di essere eccellenza, cioè la sanità, ha minato la sua autostima.

Nella sua reazione scomposta, Sala tradisce quindi inconsciamente una visione coloniale dell’Italia secondo cui il nord mantiene il sud. E per chi osa mettere in discussione i rapporti di forza, è pronta la ritorsione economica. Eppure a me sembra che è proprio sulla debolezza del sud che il nord sta facendo le sue fortune. 

L’infelice uscita di Sala (che è un sottoprodotto del centrosinistra italiano e nulla più) svela dunque il timore delle classi dirigenti del nord che le rendite di posizione siano finite. Milano sa di avere perso la sfida e ora ha paura. Perché con il Covid sono emersi dei protagonismi territoriali che impongono un’idea di Italia nuova, in cui si dovrà tener conto delle differenze più di quanto non sia stato fatto finora.

Con la sua frase, Sala ci sta intimando di non andare avanti in questo progetto folle, ci dice di non azzardarci a pensare di poter fare a meno del radicato approccio coloniale alla questione italiana. 

Però questa è la sfida. Peccato che a condurla in Sardegna sia una giunta dalle scarsissime capacità. E che (qualcuno lo spieghi a Sala), mai oserà mettersi contro i lombardi, verso i quali il presidente della Regione Sardegna Solinas ha una riverenza quasi sacrale, essendo la Lega il suo primo alleato.

Sindaco Sala, lo avrebbe mai detto?

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27 Comments

  1. Radio Pirri says:

    Dapprima le diatribe e gli scontri sul fatto delle mancate zone rosse e di chi fosse la colpa, poi “il tisentimento” di Sala che sarà stato anche un po’ spocchiosi ma, che, in fondo, ha dato anche l’impressione di essere uno “uno sfogo istituzionale” da Sindaco di Milano. Quando però c’è pure chi va oltre Sala, si potrebbe verificare anche l’effetto iniziaente impronosticabile di arrivare a…rivalutare Solinas. Perfino come un prossimo venturo statista.
    https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=http://www.massimofini.it/articoli-recenti/1943-ma-chi-se-la-caga-la-sardegna&ved=2ahUKEwiDx7zUy93pAhVI26QKHTY9DNIQFjAEegQIARAB&usg=AOvVaw0iyHu-6fxBipcOioQ1Ac9i&cshid=1590910597812
    Non per altro ma perché, pur avendone detta qualcuna che ci sta, visto che ormai lo slancio l’ha preso e che nessuno ha niente contro la Corsica, potrebbe proseguire con questa bella inerzia e continuare tranquillamente anche ad andare a far quello che gli pare. Giusto per non dire che potrebbe perfino andare a fare in…c.

  2. Ottobre Rosso says:

    Fabrizio, per me puoi anche pensare che io sia lombardo e che mi finga sardo per chissà quali oscuri motivi di colonizzazione, ció non mi cambia la vita e le tue scarse capacità di argomentazione non cambiano il mio pensiero. Sta di fatto che Solinas non puó essere scambiato per un bravo politico nemmeno guardandolo da Marte, basti pensare che si è ricordato della richiesta di proroga del regime di continuità territoriale solo qualche giorno prima della scadenza, lasciandoci in sospeso fino all’ultimo anche in quel frangente; nemmeno il buon Pigliaru, che di certo non spiccava per dinamismo politico, era arrivato a tanto! Fingersi sardi o lombardi in un blog o in un social network serve a molto poco, è più utile liberarsi del pensiero dietrologico e dedicarsi ad analisi più approfondite dei nostri (di noi sardi) errori più o meno recenti.

  3. Ottobre Rosso says:

    A volte non ci si crede a quello che si legge nei commenti, sembrerebbe quasi che noi sardi si soffra in massa di perdita della memoria a medio/breve termine :
    da presidente della Regione che esegue meno tamponi in Italia a impavido paladino della salute dei sardi, da assessore alla sanità di una regione i cui malati di tumore, purtroppo, devono recarsi continuamente a Milano, a creatore dello slogan “vieni solo se sei sano e riparti più sano”.
    Decine di ordinanze, note esplicative, confusioni e ridefinizioni continue di test, analisi sierologiche, anzi no molecolari, anzi no facciamo come per l’ingresso in sud america dove ti chiedono la vaccinazione: dilettanti allo sbaraglio, che continuano comunque a piacere al cittadino medio.
    Nella nostra terra quindi il turismo non è fondamentale, il commercio è allo stremo, l’industria è estinta, il manifatturiero non è mai stato di casa, l’edilizia pubblica/grandi opere ha fatto solo delle rapide apparizioni, l’edilizia privata è in ginocchio, agricoltura, allevamento e pesca non sono abbastanza tutelati; quindi di cosa dovremmo campare, esattamente, noi sardi?
    Andiamo a lavorare tutti in carrozzoni sovradimensionati (ne cito solo alcuni) come regione, anas, comune, provincia, consorzi di bonifica, a spese di quei contribuenti che pian pianino non contribuiranno più? Continueremo a occuparci ognuno del proprio orticello in modalità “basta che io abbia il mio stipendio e degli altri chissenefrega” o inizieremo finalmente ad avere una visione d’insieme?

    • ettore says:

      Grazie!!! Cominciavo a pensare di essere un visionario….

      • fabrizio says:

        Siete troppo simpatici…ve la suonate e ve la cantate tra voi lombardi su facebook, twitter e sui vari social e siti di informazione sardi, spesso pure fingendovi sardi, tra improbabili seppur roboanti dichiarazioni d’amore e preoccupazione per quello che accade “nella nostra terra”, alla “nostra economia”, al “nostro benessere”,e ripetendo “noi sardi”, pensando in realtà solamente al prossimo sito da cementificare, alla prossima attività da acquisire, alla prossima pedina da piazzare, alla prossima stabilimento da ampliare e far pagare a caro prezzo e al prossimo sardo di cui liberarvi.

  4. Stefano reloaded says:

    Meno male che ci pensa il nostro assessore ai turismi a chiarire i dubbi di costituzionalità del lasciapassare tra regioni. È una questione di educazione.
    https://www.radiopopolare.it/patente-di-immunita-per-la-sardegna/

  5. ettore says:

    Gentilissimo Gianluca Masala.
    Ho intravisto la Sua risposta al mio commento, di spalla della pagina ,ma non riesco a vederla tra l’elenco dei commenti stessi.. Rispondo qui sperando che Lei legga..
    Faccio parte della schiera di quelli che aprirebbero tutto . Credo , dopo aver letto tonnellate di articoli su quello che ci occupa, che volenti o nolenti, con questo scomodo compagno di viaggio ci dovremo convivere. E , confortato da innumerevoli ed illuminati pareri, sono altresi’ convinto che un tampone negativo possa trasformarsi in positivo nell’arco di tempo di un battito di ciglia. Abbiamo vissuto dalle mie parti esperienze molto variegate in merito , compresi dei risultati che rasentano l’ incredibile. Tanto per farle un esempio , un conoscente che dopo essere stato positivo , finito il periodo di quarantena obbligatoria e sottoposto a tre tamponi consecutivi in tre giorni, ha avuto il primo negativo, il secondo positivo, per ritornare negativo poi il giorno successivo col terzo. E questo la dice anche lunga sulla credibilità ‘ dei tamponi stessi.
    Ritengo quindi che quanto richiesto da Solinas , aldila’ della fattibilità ormai prossima allo zero, sia anche perfettamente inutile. Non si avra’ MAI l’assoluta certezza che nelle due, tre settimane che si passano in vacanza si possa evitare certamente il contagio.
    Se poi vogliamo parlare anche delle conseguenze intrinseche che questa scelta comporta, e’ chiaro come ci si trovi di fronte a difficolta’ insormontabili per venire in Sardegna. Il dover effettuare prenotazioni di aerei o traghetti, degli alberghi, e naturalmente saldare i conti che questo prevede, senza avere la certezza di poter sbarcare nell’isola perché il contagio e’ evidentemente possibile per tutti, porta inevitabilmente alla rinuncia al viaggio. Giusto per evitare di finire cornuti e mazziati.
    Sono invece convinto che un monitoraggio costante delle temperature corporee, un controllo serrato dell’uso dei mezzi di contenzione e anche un severo controllo per evitare gli assembramenti, sarebbero assolutamente accettabili da chicchessia.
    Noi qui , con questo visus ci conviviamo giorno dopo giorno e i dati conosciuti vi possono dire quanto si sia insinuato nelle nostre comunita’ , ma non per questo qui si rinuncia a vivere, a lavorare e ad attendere a tutte le occupazioni del vivere normale. Lo si fa, stando attenti e rispettando le indicazioni che ci sono state date in maniera ampia ed esaustiva.
    Poi, ovviamente, ci sara’ sempre qualche cretino che viola le regole, ma questo e’ valido dalle Alpi alle piramidi.
    Mi creda non deve pensare che qui siamo una manica di incoscienti con la passione dell’untore. Siamo gente responsabile, abituata ormai da tre mesi buoni a girare attorno a questo nemico e forse oggi ci fa molta meno paura di quanto lo facesse a fine febbraio.
    Per rispondere alla Sua domanda, quindi direi si.. Per quanto mi riguarda qui ci puo’ venire chiunque.
    Inglesi, american, brasiliani e… sardi.
    Si immagini Lei piuttosto cosa sara’ la Sardegna a novembre se il calo dei turisti sara’ del 70/80%… Siete poco piu’ di 1.5 mln di persone… Quanti di questi lavorano direttamente o indirettamente di turismo???…
    Quanto lo stato potra’ farsi carico del problema???
    Il rischio e’ che tutto questo sia moooolto peggio del virus.
    Ma ognuno potra’ fare i propri conti….

    • ettore says:

      Devo aver fatto un po’ di confusione. La risposta avrei dovuto darla al Sig. Sergio Masala invece che a Gianluca Masala…
      Chiedo scusa…

    • Gianni says:

      Com’è umano lei a pensare al “benessere dei sardi”; forse pensa solamente ai mancati profitti fatti sulla pelle di un territorio che non le appartiene e del quale la gente come lei può fare a meno. Un altro commentatore qui sotto lo ha già scritto; la maggior parte delle strutture turistiche in sardegna sono a proprietà milanese, e per esperienza personale le posso anche dire che fanno tranquillamente a meno di personale locale, anzi spesso se ne fanno un vanto. Quindi, cito nuovamente il commentatore perchè ha scritto un un qualcosa di attendibile, i soldi passano di mano lombarda a mano lombarda però in territorio sardo, lasciando solamente i resti e il territorio martoriato. I dati scientifici dicono che la lombardia è la regione italiana con il maggior indice di contagi, una quantità eccessiva rispetto al resto delle regioni, quindi qualcosa non funziona; e i lombardi hanno pure il coraggio di voler uscire dalla loro regione, circolare e magari far ripartire le restrizioni. Il resto d’italia può anche riaprire, il rischio è minimo se un calabrese viene in sardegna o viceversa. Se però un lombardo viene in sardegna, il rischio di richiudere tutto è altissimo. Boccia ne tenga conto. Qualche giorno fa un genio romagnolo con la sua imprudenza ha causato la quarantena di decine di persone. Perchè rischiare? E stia tranquillo che i sardi non verranno a fare l’elemosina a personaggi come voi, che continuate a diffondere questo spauracchio della rovina se la stagione turistica dovesse essere al ribasso quando state pensando solo ai soldi che per un anno non incasserete, e che non vi potrete spartire tra di voi. Le vacanze fatevele a Bergamo, si sta tanto bene! Organizzerete dalle parti del lago di Como rievocazioni storiche dove adorerete il dio Umberto, il principe Trota e tutta la cricca leghista. E la processione terminerà a Milano, capitale morale d’italia dove canterete tutti in coro “milano non si ferma”, tutti ammassati e in compagnia; tanto il certificato di buona salute e voi non serve!

      • Ettore says:

        Lei deve avere la sindrome del ladro di motorini dello sketch di Albanese…

      • a me sembra che il signor Gianni non abbia detto una sola cosa fasulla; la Sua risposta da signorotto Lombardo invece denota incapacità di argomentare e replicare a tono. Sintomatico che tra le poche e confuse righe usi la parola “ladro”, sarà la forza dell’abitudine. Del resto essere smentiti così, colpo su colpo, capita di rado..

      • Maddalena Mesina says:

        A me non sembra che Ettore meriti questo tono di risposta.
        Anche perché non sono sicura che egli sia un signorotto lombardo che fa soldi sulla bellezza di questa isola ( e non mi sogno di dire NOSTRA, sebbene i miei antenati – almeno da 7 generazioni a oggi – siano nati e vissuti in Barbagia)
        L’espressione di Sala è da stigmatizzare senza se e senza ma ( sono d’accordo con Biolchini) ma io -personalmente – sono MOLTO distante anche dal linguaggio e dalle posizioni di Solinas.
        Per giugno avevo programmato una vacanza in Basilicata; come e dove potrei avere – in Sardegna -un certificato NO COVID se la Basilicata lo richiedesse?

      • francesca says:

        Grazie Signor Gianni ha detto molto bene e in maniera sagace 🙂

  6. Francu says:

    Mio nonno diceva sempre che se un sadico incontra un masochista si crea la combinazione perfetta. In questo caso il padrone milanese arrogante e prepotente incontra il sardo servile e accomodante (lasciate perdere la fierezza e orgoglio sardo in berritta buono per i film tipo l’uomo che compró la luna). La nostra storia è una storia di asservimento al quale troppo spesso ci siamo adeguati. Da sempre così anche oggi, quando si vuole aprire ad un turismo che potrebbe rappresentare un rischio. Altre 2 considerazioni. Chi blatera che potremo vivere di turismo oggi ha la risposta del perché è una minchiata. Con solo il 7% del PIL sardo figurati che ulteriore disastro sarebbe se dipendessimo solo da quello.
    I posti di lavoro generati sono nemmeno così tanti perlopiù stagionali e di bassa qualità e scolarizzazione. Buoni forse per i villici locali di Villasimius e Castiadas, ma poco utili alla causa della vera emancipazione dei Sardi. Infatti i laureati di qualità fuggono. A noi rimane il nenno di Quartu che apre i lettini per il resort milanese.

  7. Antoni P says:

    Il sindaco Sala assurto a suo periodo a salvatore del centrosinistra italiano si rivela per quello che è veramente: una via di mezzo tra un Luca Cordero di Montezemolo e Chiara Ferragni. Buon amministratore quando Milano era facile da amministrare, scomparso quando le cose si sono fatte più complicate. In questa emergenza di lui si ricorderà il passo falso degli aperitivi e del #milanononsiferma e una bella foto in posa con le inutili frecce tricolori.

  8. Bravo il dott. Biolchini a parlare di colonialismo nel titolo dell’articolo odierno. Stamattina c’è una intervista a Sala su La Stampa dove rincara la dose; il titolo riassuntivo è questo “Il turismo in Sardegna lo hanno inventato i Milanesi”; intanto c’è da ricordare che il turismo pesa sul PIL sardo in quantità stimabile intorno al 14%; e poi non bisogna dimenticare che circa il 90% dei soldi che “i milanesi” portano in Sardegna vanno dritti nelle tasche di strutture e complessi turistici amministrati e gestiti da..milanesi; con presenza di sardi minima e con paghe altrettanto minime; insomma delle attività dei milanesi in Sardegna rimangono solo le briciole, per le quali a sentire costoro dovremmo prostrarci ai loro piedi, e rimangono i rifiuti, spesso tossici; vedasi Sarroch e Portovesme. E poi ricordiamo che i lumbard dicono sempre che la loro vita “l’è tt un laurà”, ora come mai pensano da maggio a fare viaggetti vari? Rimangano dove stanno, “a laurà” e vengano prolungati i divieti per loro; i dati più recenti dicono che il 66% dei nuovi contagi di ieri è avvenuto in lombardia, ricordiamo tutti i vari #milanononsiferma, gli aperitivi, “il virus qui non c’è”. A #milanononsiferma solo la curva dei contagi e il rischio di continuare a infettare il resto dell’Italia.

  9. Sergio Masala says:

    Essendo stato egli stesso, Solinas, senatore leghista

  10. stefano says:

    Sala tradisce il suo pensiero da razza padrona del nord, ma Solinas non fa miglior figura. La salute non si protegge con la propaganda. e forse è ora che i sardi pensino a quanto male si è fatto eleggendo una giunta leghista. la Lega gli interessi li ha al nord e Solinas non andrà mai contro il suo mentore Salvini. anzi, ne copia il vezzo propagandistico che a lui porta righe sui giornali e alla Sardegna solo problemi. perché chi verrà più in vacanza questa estate con la confusione patentata che questo presidente ha generato?

  11. ettore says:

    Mi trovo in completa sintonia con Sala pur essendo la mia convinzione politica agli antipodi. E il motivo principale e’ quello della reciprocita’ . Nessuno qui in Lombardia chiedera’ ad un Sardo o a qualunque altro Italiano indipendentemente da dove provenga un documento che attesti la sua salute per poterci venire. Chiunque arrivi e’ benvenuto. Abbiamo combattuto e si continua a farlo questo maledetto virus, ma aldila’ di questo, rimane salva ed impregiudicata la facolta’ per chiunque di arrivare a Milano. Mi pare che il tempo abbia ampiamente dimostrato tutto questo e vedere le miserie di chi cerca sempre di proteggere esclusivamente il proprio orticello, non puo’ che far sorgere reazioni come quelle di Sala. Atteggiamenti come quelli di Solinas ma anche di tanti sardi , faranno disamorare di questa regione tanti continentali.

    • Andrea Mereu says:

      art. 16 della costituzione: “Ogni cittadino puo` circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce
      in via generale per motivi di sanita` o di sicurezza.”
      Le limitazioni le stabilisce la legge,. Quando sarà consentita nuovamente la circolazione delle persone fra le regioni, Solinas non potrà chiedere certificati a nessuno. A parte il fatto che dovrebbe spiegare come controllerebbe gli arrivi nelle decine di porti e porticcioli della Sardegna…

    • Sergio Masala says:

      Scusa Ettore ma mi sembrano le stesse valutazioni e considerazioni del consigliere comunale di Milano profugo Amicone ( o qualcosa del genere). Ti rivolgo la stessa domanda…a parti invertite, cioè con la Sardegna epicentro dell’epidemia, avresti fatto in tutta sincerità lo stesso ragionamento?
      Ho i miei dubbi…e non lo dico certo per prendere le difese di Solinas…

      • Sergio Masala says:

        …che…aggiungo, nell’imbarazzante proposta del cosidetto passaporto non ha discriminato nessuno in particolare…mentre Sala punta proprio il dito….

    • Nina Marteddu says:

      Non so se a parti invertite, sardi contagiati e milanesi sani, lei la penserebbe allo stesso modo. Il mio pensiero politico è molto più vicino a Sala che a Solinas,(che fa solo propaganda), ma in questa occasione Sala ha detto un sonora sciocchezza. Noi sardi abbiamo molta paura del virus perché i nostri ospedali non sono abbastanza attrezzati per affrontare una eventuale diffusione del contagio. Siamo un popolo generoso e ospitale, in Sardegna i lombardi, e non solo, sono i benvenuti a condizione che lo facciano in sicurezza per la loro e la nostra salute. Tutto qui. Spero che questo momento di difficoltà lo affronti e superi insieme tutto il popolo italiano senza distinzione tra regioni!!!

  12. Gianluca Masala says:

    Non ci sono grandi motivi di supporto al governatore sardo, ma la richiesta di una sicurezza sanitaria da parte della Sardegna verso i cittadini di altre regioni che si spostano per le vacanze, cos’altro è se non una strategia per salvaguardare la nostra salute (dei sardi)? La verità è che in Lombardia si pensa di non dover sottostare a regole di nessuno tipo a loro imposte in terra sarda. Auspichiamo tutti (qui in Sardegna) che vengano definiti i protocolli di sicurezza, al più presto, e chi non li vuole rispettare vada a fare le vacanze altrove. Semplice. Queste ritorsioni simil mafiose non intimidiscono nessuno. Anzi, la Sardegna faccia punto di forza della sicurezza sanitaria, e il turismo ne guadagnerà in qualità.

  13. Roberto says:

    Posto che quella di Sala è stata una uscita scomposta e sbagliata, probabilmente dettata da una reazione istintiva, penso che la prima a Sbagliare sia stata la nostra giunta regionale voltando le spalle, per becera propaganda misera e infruttuosa, a una città che da sempre da ai giovani sardi miriadi di opportunità di formazione e lavoro ( il sottoscritto ne è un esempio). Avremmo fatto ben altra figura se avessimo cercato delle strategie atte a salvaguardare la nostra salute, ma allo stesso tempo con uno spirito di collaborazione in sinergia con quelle regioni che, ripeto, da sempre danno opportunita di crescita ai nostri giovani e nn solo e che da sempre amano venire in vacanza e a spendere soldi nella nostra isola. Credo che il tuo articolo abbia bisogno di una visone ben piu ampia che vada oltre il singolo evento..

  14. ANGELO says:

    Spero sinceramente che la frase del Sindaco di MIlano sia solo una caduta di stile senza un retro pensiero così miserabile come descritto nell’articolo.
    Se così non fosse saremmo tutti , al nord e al sud destra e sinistra (sinistra si fa per dire), molto mal messi e con poche speranze per un Paese migliore……………
    Angelo
    TORINO

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