Cagliari / Pensierini

Pensierini #3 – Sgomenti per Notre Dame, con un pensiero a Tuvixeddu, al Poetto, al Chiostro di San Francesco e all’Anfiteatro romano di Cagliari…

Parigi, 15 aprile 2019

La tragedia di Notre Dame di Parigi appesantisce i nostri cuori. Nessuna vita umana è andata perduta, eppure ci sentiamo mutilati, sanguinanti. Razionalmente comprendiamo che un incendio fa parte dell’ordine naturale delle cose, che altri ce ne sono stati nella storia della cattedrale francese e che, probabilmente, altri ce ne saranno ancora. 

Il fuoco non ha ucciso Notre Dame, le ferite saranno dolorosamente rimarginate. Un fatto di cronaca non interromperà la sfida che l’uomo ha lanciato ai secoli. Come ad Assisi, quando parte della volta affrescata da Giotto crollò per il terremoto.

Notre Dame ci porta ad interrogarci sul rapporto tra bellezza e spiritualità e sulla necessità di tutelare ciò che l’uomo o la natura hanno realizzato nel corso dei secoli e che è giunto fino a noi.

Ieri, mentre guardavo sgomento al fuoco che distruggeva il tetto della cattedrale, ho pensato alle nostre piccole e immense devastazioni cagliaritane generate non dall’incuria, ma dalla cattiva politica, dalla stupidità e dall’ingordigia. Ferite ancora aperte e che nessuno vuole sanare.

Ho pensato alla necropoli di Tuvixeddu, prima assediata dal cemento e poi abbandonata al suo destino.

Ho pensato alla spiaggia del Poetto, perduta per sempre.

Ho pensato al chiostro duecentesco di San Francesco: una parte ora è stata inglobata da alcuni ristoranti, tra le volte gotiche potete ordinare una bistecca o una birra. Come se niente fosse.

Ho pensato poi all’anfiteatro romano.

La procura di Parigi ora indaga per “distruzione involontaria” della cattedrale di Notre Dame. Non mi risulta che i magistrati cagliaritani abbiano mai aperto neanche un fascicolo per cercare di capire come sia stato possibile martoriare, mutilare e devastare il monumento più grande della romanità in Sardegna.

Nulla di nulla. Come se la colpa fosse stata di un evento naturale. Come neanche il fuoco di Notre Dame.

Che rinascerà, ne sono certo. Mentre Cagliari non reagisce e subisce da anni pressoché in silenzio le devastazioni che le vengono inferte.

Impareremo qualcosa dal disastro di Parigi?

5 Comments

  1. Francesca Ricci says:

    San Francesco è stata requisita dallo Stato in quanto bene di proprietà di un altro Stato, quello Pontificio, che era stato sconfitto. Secondo me c’è sempre stata una sorta di volontà latente di cancellarlo, ma non potendolo distruggere materialmente lo si è fatto morire….
    Ora, si è mai visto uno Stato che fa causa a se stesso????…
    I ristoranti dentro il chiostro sono il male minore….

  2. Batmanunza says:

    Imparare qualcosa? Magari…
    Il problema per ciò che giustamente riporti sta nel fatto che non c’è stata una lezione: niente analisi critica e quindi niente sintesi dell’accaduto. Ergo nessuno o pochi hanno imparato dalla vicenda dell’Anfiteatro (per esempio). Se, infatti, chiedi in giro molti ti diranno che facevano bene, prima Delogu e poi Floris, ad impiegare il sito per i concerti cittadini. Noncuranti dell’abuso che se ne faceva.
    Ma siccome siamo campioni del ragionamento dicotomico, l’unica alternativa all’abuso è il disuso. Ed ecco che nessuno è stato in grado di rendergli la dignità, lasciandolo – non dico nell’incuria e degrado – orfano dei tanti che avrebbero voluto visitarlo.
    Finché saremo ostaggi di questo giogo “abuso/disuso” saremo costretti a ripetere in eterno la stessa esperienza, consumando (abuso) o svendendo (disuso) un patrimonio inestimabile che, in fondo, neanche meritiamo (per il semplice fatto che lo abbiamo ereditato).

  3. Picciocchedda says:

    Interessante, come risolverebbe il problema dell’Anfiteatro?

    • Semplice: restaurandolo e restituendolo in tempi rapidi alla sua fruizione principale che è quella culturale. Sull’inchiesta giudiziaria ormai non ci spero più.

      • Picciocchedda says:

        Chissà, magari lo faranno con la nuova giunta. Non conosco quali possano essere i passaggi e gli atti amministrativi, se ci fossero i soldi, come si dovrebbe procedere? Chiedo, magari qualche esperto potrebbe rispondemi!

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.