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Diario elettorale #6 Pensano di essere davanti alla Storia: ecco perché gli indipendentisti non hanno vergogna di nulla

La Nuova Sardegna, 15 gennaio 2024

Caro Diario, 
mancano 40 giorni alle elezioni regionali.

Sinceramente, non ho capito perché si sia sollevata un’ondata di sdegno nei confronti di alcune liste della Coalizione Sarda di Renato Soru le quali, grazie ad alcuni consiglieri regionali di centrodestra, potranno presentarsi alle elezioni senza dover raccogliere le firme. Non si era ancora capito che gli indipendentisti sono pronti a qualunque contorsionismo pur di raggiungere l’Obiettivo Supremo?

Certo, siamo indubbiamente davanti ad un caso clamoroso, non c’è che dire. Oggettivamente, la destra sta aiutando Soru e gli indipendentisti: che senso ha negarlo? E la democrazia, con le sue regole distorte dalla legge elettorale, non c’entra nulla: se la destra avesse ritenuto pericolose le liste beneficiate da queste “adesioni tecniche”, secondo voi le avrebbe agevolate ugualmente o non si sarebbe comportata come i consiglieri di centrosinistra, i quali non hanno voluto voluto aiutare la lista dei Rossomori, ora R-Esiste (sulla quale, però va fatto un ragionamento a parte e diverso, in un altro post), ben sapendo che questa gli toglierà voti?

Alla base di questo aiuto non c’è alcun amore per la democrazia quanto, semplicemente, un ragionamento di mera convenienza: da una parte e dall’altra. Se la destra trae vantaggio dal sostenere una coalizione scissionista del centrosinistra perché così indebolisce la candidatura di Alessandra Todde, gli indipendentisti hanno interesse a non raccogliere le firme perché sanno di non avere la forza organizzativa e forse neanche il consenso necessario per riuscirci. E in questo non c’è nessuna contraddizione: perché il centrodestra e la Coalizione Sarda hanno lo stesso identico obiettivo primario: far perdere il centrosinistra e Alessandra Todde.

Per affermarlo non bisogna fare un’opera di esegesi particolarmente raffinata, basta saper leggere senza alcun pregiudizio e senza scandalo ciò che gli stessi indipendentisti affermano e scrivono.

Perché i fatti dicono chiaramente che se non fosse stato per Renato Soru, due o tre sigle storiche sarebbero stati fuori da questa competizione elettorale. Mentre Liberu infatti si era da subito seduta al tavolo del centrosinistra, il tentativo di Irs e Progres di costituire insieme ai Rossomori e ad alcune liste di sinistra il cosiddetto “Secondo polo”, alternativo ai due schieramenti italiani, era fallito.

E così, mentre Liberu seguiva Soru nella sua avventura scissionista, le altre liste, trovatesi spiazzate e senz’arte né parte, si sono accodate, pensando così di aver trovato per strada il biglietto vincente della Lotteria Sardegna con il quale riuscire a resuscitare organizzazioni di fatto morte. Provando a fare legna da un albero che non hanno abbattuto loro.

È nata così la Coalizione Sarda, che per gli indipendentisti è ora lo strumento voluto dalla Storia (per loro, con la esse maiuscola) per provare a disarticolare il sistema italiano dei partiti, quando in realtà a mio avviso è solo un tentativo disperato di percorrere una scorciatoia e dare finalmente una poltrona in consiglio regionale a microleader già ripetutamente bocciati dall’elettorato. 

Che dentro l’alleanza soriana ci sia anche Azione di Calenda non li fa vacillare perché, come ha scritto qualcuno, “in questa situazione storica si fanno anche i patti col diavolo”. Quindi, avanti con l’ex presidente della Regione, tornato dal nulla col suo carico di contraddizioni (che niente contano davanti alla possibilità di riuscire a ottenere l’Obiettivo Supremo) e avanti anche con l’adesione tecnica di tre consiglieri di centrodestra, grazie a una mossa che ti fa perdere la faccia ma che con un po’ di cagnara, di acrobazie circensi e di benaltrismo si riesce mediaticamente a tamponare.

Gli indipendentisti si giocano il tutto e per tutto e non stanno lì a fare troppi calcoli. I nemici del loro candidato alla presidenza sono i loro nemici. Sanno utilizzare benissimo le armi della propaganda e nessun tipo di vergogna li fermerà. Erano morti, ora possono miracolosamente resuscitare. Hanno scelto Soru, si tengono Calenda, e presto forse dovranno chinare la testa anche davanti all’arrivo di Italia Viva di Matteo Renzi. E sarebbero pronti perfino ad accettare i sardisti di Christian Solinas pur di raggiungere l’Obiettivo Supremo. Perché pensano di essere davanti alla Storia, e via Roma val bene qualunque cosa.

D’altra parte, hanno ragione loro: cosa rischiano? Se va male, torneranno a non contare nulla. Ma se va bene, benché assenti in quasi tutti i comuni dell’isola (ovvero incapaci di fare politica dal basso), saranno paracadutati miracolosamente in consiglio regionale: il sogno di tutti. Perfino il loro.

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30 Comments

  1. c’è entrato di tutto in Consiglio da quando c’è… de tottu, ma se in qualche modo ci dovesse riuscire a entrare qualche indipendentista in su Cunsizu, a sollevare qualche dito, non va bene?

  2. Supresidenti says:

    Riassumo i commenti precedenti: o Biolchini la smetti di fare il Biolchini? Un imprassu amigu caru

  3. Se l’esito delle regionali sará pro Soru, i lividi provocati dai commenti odierni le sembreranno macchioline sulla pelle.

  4. Ignazio says:

    Grazie per i suoi consigli; biglietto dell’aereo fatto. Votero’ Soru e gli indipendentisti. Gli do’ un 20% di possibilita’ di cambiare le cose in meglio. Con i pupazzetti comandati da Roma(Todde, Solinas, Pigliaru e i loro sottoposti) zero assoluto, status quo, sa propiu bassa de sempiri. Rischia di passare come l’Emilio Fede di Casteddu con i suoi articoli ma tant’e’. Se va male cmq ho il mio lavoro, non devo chiedere favori e dare voti per elemosinare da vivere. Saludi

    • Amadeo says:

      Perfetto. Ennesimo esempio di come dalla storia non si impara niente. Eppure ne abbiamo prese di legnate in tanti anni di passione. Ma invece di rialzarci più combattivi, più consapevoli, più determinati, ogni volta ci siamo arresi a nuovi compromessi. E continuamo a fare sempre gli stessi errori.
      Ma tant’è. Le contraddizioni sono una brutta bestia, soprattutto quando si trasformano in pregiudizi.
      E quando portano a voler bene solo al nostro particolare dimenticando il mondo intero.
      Ma tutti i nodi verranno al pettine dopo il 25 febbraio. Allora si vedranno colpe e meriti, e accuse e giustificazioni. E i parolai si scateneranno. Qualunque argomento verrà usato pur di non assumere alcuna responsabilità.
      E i cattivi, quelli veri, se la ridevano.

  5. MARCO CASU says:

    Biolchini il blog È suo e decide cosa scrivere ma, ora che gli schieramenti si sono più delineati Le domando:non sarebbe meglio prendere a oggetto l’avversario , vero, il Centro destra? E’ lui che ha governato cinque anni.

    Sa , a prescindere dalle vie che ogni soggetto indipendentista ha preso, si corre il rischio di mettere in accusa una Idea che comunque sorge perché questa è una terra soggetta a Servitù Militari, Economiche, energetiche e peggio Culturali.

  6. Antonello says:

    Caro Vito, onestamente non riesco a comprendere il tuo percorso culturale e politico. Ormai appari come un giornalista militante a favore della coalizione PD – M5S.
    Io ti ricordo interno a Progetto Sardegna, poi, militante a favore di Zedda, critico delle scelte della sinistra nazionale e partecipante alle associazioni indipendentiste, i cui componenti, giovani, studiosi e, a me pare, puliti e appassionati, sono in Sardegna chiama Sardegna.
    Questi articoli che scrivi sono unilaterali, vera propaganda, privi di quell’analisi che, dove si parla di contraddizioni, dovrebbe tenere alto lo sguardo e descrivere quelle diffuse, presenti in ogni lista e coalizione.
    Personalmente stimo l’azione di Renato Soru e vedo la nascita della coalizione sarda con positività.
    D’altronde era quello che anche tu hai sempre testimoniato con le tue scelte. Dagli articoli, inoltre, traspare il risentimento personale verso Soru, forse derivato dalle vicende di 20 anni fa. Non credi che dopo tutti questi anni, di glorie, cadute e sofferenze, anche fisiche, la persona possa essere cambiata e che, per giuste cause, sia opportuno rivedere alcune posizioni? Un abbraccio caro.

    • Caro Antonello, tu credi in Soru. io no. Tutto qui.

      • Antonello says:

        Io non credo in nessuno, a volte neanche in me stesso perché mi rendo conto anche delle mie contraddizioni. Credo, come te, nella necessità di comporre una coalizione sarda che curi in maniera diretta gli interessi dell’isola e di chi la abita. Soru è un veicolo. Mette a disposizione se stesso e le sue notevoli risorse. Io ci sto, poi si vedrà chi aveva ragione.

  7. Le leggi elettorali sono costruite da chi governa per far perdere alle successive elezioni i propri nemici politici. Questa è piaga antidemocratica ha inizio con Mattarella, che volle assicurare una ciambella di salvataggio agli esponenti della prima repubblica dopo tangentopoli, questo nonostante il 95% dei si al referendum sulla preferenza unica promosso da Mario Segni.
    Da allora abbiamo assistito al penoso rituale delle leggi personalizzate e Calderoli non si pose neanche il problema di dichiarare la sua legge una porcata fatta apposta per danneggiare gli avversari politici. Nel 2017 Renzi ne confezionò una, che porta il nome di rosato, fatta per non far governare il M5S. La legge elettorale della regione sarda fu realizzata con lo stesso obiettivo. Viviamo in un conteso antidemocratico, costruito, non da partiti, ma da persone profondamente antidemocratiche, persone legate alle consorterie d’affari e massoniche. Non mi va di confondere i partiti con le persone.
    Sventolare presunte distanze ideologiche, culturali o d’interesse attraverso i simboli dei partiti è puro cazzeggio. Se allarghiamo bene lo sguardo sul panorama dell’offerta politica in campo osserveremo che c’è un gruppone di amici legati da comuni interessi di potere e dall’altra un unico nemico: Alessandra Todde.

    • Antonello says:

      Il sillogismo finale, quindi, ci dice che la coalizione PD M5S non è un “un gruppone di amici legati da comuni interessi di potere”.
      Sviluppi delle argomentazioni di impronta qualunquista e populista per poi salvare chi, a mio avviso, non è mai riuscito a differenziarsi, soprattutto in Sardegna.
      Un minimo di terzietà, suvvia.
      Posso accettare che non si riconosca a molti degli attivisti politici quel disinteresse che idealmente sarebbe necessario e auspicabile, ma che dal calderone si salvi una sola parte è pura azione di propaganda.

  8. Luca Carta Exana says:

    Invitando Vito a non trasformarsi in un addetto ai livori (con la i), penso che l’avere ricevuto l’aiuto interessato di Riformatori e compagnia poltronante è fonte di imbarazzo per i partiti indipendentisti. Quest’antidemocratico meccanismo elettorale -messo in piedi esclusivamente dall’unionismo- andava denunciato con forza e scardinato mesi fa. Proprio come NON sta avvenendo riguardo alle Europee del giugno prossimo, le quali ci vedranno ancora una volta sottorappresentati a vantaggio della ben più furba Sicilia. Che dire: L’Unione Farsa. Comunque, vado in controtendenza e dico che raccogliere le firme sarebbe stata un’occasione per i sostenitori dell’Indipendenza per farsi conoscere, chiacchierare con tantissimi potenziali elettori, i/le quali -apponendo la loro firma- avrebbero praticato un esercizio di democrazia. Si è invece scelto il sotterfugio, dedicando tempo a far girare belle grafiche sui social piuttosto che stare in mezzo alla gente. Però, vedi Vito, continui a confondere la bontà (io direi la necessità) del principio di autodeterminarsi come popolo con un’oggettiva difficoltà da parte del movimento, in primis a livello organizzativo. Eppure, se io ti chiedessi: -vuoi che il governo italiano continui a spadroneggiare nei nostri Territori e Mari Occupati militarmente? vuoi che il Sardo e le altre lingue di Sardinnia si estinguano, dopo esser perfino sopravvissute al regime fascista? vuoi che noi Sardi continuiamo a curarci altrove*, perché costretti da una sanità qui gestita come sappiamo? – Ecco, tu cosa risponderesti? Vuoi questo, o altro? Capiamoci.
    *Fondazione Gimbe informa che, nel 2021, i nostri pazienti hanno speso fuori Sardinnia oltre 86 milioni di euro.

    • Io risponderei così: Ma perché gli indipendentisti sardi si mobilitano con questo ardore solo per le elezioni regionali e mai per le amministrative?

      • SERGIO MASALA says:

        ottima considerazione

      • bachis says:

        si mobilitano per scannarsi l un l altro come scrisse sergio atzeni, sopratutto sul web, “stiamo avvelenando i pozzi” ma con l acido muriatico.

  9. Pigmalione says:

    Il dato di fatto è che la presuntamente democratica coalizione larga del centrosinistra, ha cercato di usare la legge elettorale come mezzo fascista per eliminare ogni altra opposizione che non fossero loro, costringendo gli elettori a scegliere tra le minestre riscaldate Todde o Truzzu. Non è andata così.
    Anche la lista dei Rossomori è stata esentata dalle firme e non fa parte della coalizione di Soru.
    Scorciatoia sicuramente ma permetterà a tutti gli elettori di avere più possibilità di esprimersi nell’urna, cosa che la legge liberticida non consentiva.
    La vergogna è che i Progressisti non abbiano aiutato e abbiano costretto le altre liste a chiedere il sostegno della maggioranza. Non erano in coalizione con loro fino alla settimana scorsa?
    Non userei questo argomento per attaccare Soru. Dà un’idea dello scarsissimo radicamento di alcune formazioni indipendentiste e non, ma di questi tempi raccogliere 5000 firme sarebbe una piccola impresa anche per i partiti strutturati, che ne sono esentati sedendo già in Consiglio.

  10. Giovanni says:

    Alla fine anche Renzi, oggi, è salito sul carro di Soru, assieme a Calenda, Emma Bonino e altri. Alla faccia della “coalizione sarda”. Forse con queste adesioni le liste potranno avvicinarsi al 10%, ma è altrettanto vero che ne risentirà anche il voto di opinione verso Soru che, comunque, sarà oltre il 10%. Ed è sul voto di opinione che la Todde deve giocarsi le carte in questi ultimi 40 giorni.

  11. Pierangelo Rombi says:

    Tutto giusto.

  12. Ospitone says:

    Condivido l’articolo.
    Da indipendentista sono deluso.Non mi sento rappresentato da chi ha rinunciato a fare politica “dal basso” e preferisce le scorciatoie (che non porteranno a nulla).Che alternativa vogliono essere se fanno esattamente gli stessi ragionamenti dei partiti “italiani” che tanto hanno criticato in passato. Questi atteggiamenti hanno allontanato i Sardi da un ideale, che molti condividono ma che da anni non è rappresentato con autorevolezza e coerenza.Aspetto ancora un movimento unito, affidabile,senza capi tribù ,con un programma vero e fattibile.Siamo ai minimi storici del movimento isolano.Queste elezioni daranno il colpo di grazia :anche perché ne Soru ,ne la Todde e meno che mai Solinas hanno qualcosa in comune con l’indipendentismo.Puro opportunismo insomma..Tuttavia e bene anche precisare che “Sardigna Natzione” e Bustianu Cumpostu si sono tirati fuori da questi giochi.Non sono un iscritto ma ho apprezzato la coerenza e il coraggio.Votare è un rebus.

    • Amadeo says:

      Au village, sans pretention,
      J’ai mauvaise reputation.
      Qu’ je m’demene ou qu’je reste coi
      Je pass’pour un je-ne-sais-quoi!

  13. La verità è che sia Truzzu che la Todde sono di destra.
    I 5s hanno governato con Salvini, hanno respinto i migranti, hanno attaccato il PD su Bibbiano. Recentemente hanno votato contro il MES, insieme a Fratelli d’Italia e contro il PD.
    La Todde, viceministra con deleghe all’energia con Draghi ha responsabilità enormi sul decreto che non prevedeva dei limiti in gw.
    Inoltre le dobbiamo il Tyrrhenian link.
    Peggio del peggio.

    • Amadeo says:

      Attenzione!!! L’esposizione involontaria alla conoscenza può provocare gravi danni alle vostre superstizioni e ai vostri pregiudizi.
      Quando ho saputo che PD e M5s cercavano di redimere l’assurdo infantile capriccio di Letta presentandosi uniti alle sarde elezioni, ho tirato un sospiro di sollievo. Forse ce la si fa. E invece…Presocratici contro socratici, scolastici contro nestoriani, idealisti contro materialisti, tutti uniti per far trionfare le destre pur di coltivare il proprio orto di 50 cm quadrati.

  14. A me sembra che questi movimenti assieme a tutti i loro microleader stiano costringendo a tutti i partiti, compresi FdI e Pd, a inserire nelle loro dichiarazioni parole come autonomia e indipendenza, e spingere addirittura la lista della candidata 5 stelle a inserire il nome del vero micro movimento indipendentista nel simbolo, il movimento che dichiarava che non avrebbe mai fatto alleanze con altri partiti (ricordiamo infatti che con questo pretesto furono proprio loro a far vincere la destra con Solinas le scorse elezioni). Ma detto questo mi chiedo, non è molto più interessante questo fenomeno da analizzare dal punto di vista politico, anziche il sostegno tecnico che non è nato sicuramente in questa tornata elettorale?
    A meno che uno non scriva con degli interessi elettorali specifici naturalmente.

  15. Alessandro Frongia says:

    Praticamente per te Vito sono tutti impresentabili e incoerenti tranne quelli della coalizione Todde. Senza stare a rimestolare l’immiscibilità di PD e M5S, dato che in questi anni si son detti di tutto e di più, di tutto e il contrario di tutto, inclusi insulti e “inciuci” vari, è curioso come per te sia normale che con la Todde ci siano partiti come i socialisti o gli ex di sinistra extraparlamentare che siedono al tavolo con Centro Democratico di Tabacci, ci sono Fortza Paris e La Base che pasteggiavano nelle coalizioni di centrodestra fino ad avantieri, ci sono partiti sett…Sedda, scusa il lapsus, che cianciano di indipendentismo con la stessa candidata Presidente che l’ha abiurato e i suoi sodali fanno giri di parole spiegando non-indipendentismi moderni, e ci sono infine liste civiche/civetta che contengono esponenti locali che fino a ieri facevano dell’anti-piddismo la loro agenda politica e degli strateghi del poltronismo dalla bella faccia come i Progressisti.
    Ora ci spieghi magari in un Diario #7, #8, #9 e #10 visto che il mischione è così gigantesco che un post non basta, per chi questi stanno correndo? Magicamente corrono tutti per vincere? E perchè? Perchè dovrebbero essere più coerenti di tutti gli altri? Perchè non si parla mai dei programmi? Perchè non parli di una coalizione che come esponenti della società chiama l’AD di CONAD a dire che il male della Sardegna sono i discount come l’Eurospin (???). Perchè non parli di una coalizione che parla di cambiamento ma ricandida tutti e in 5 anni non ha fatto opposizione?

    Ah no, alla fine è colpa degli indipendentisti, qualsiasi cosa esso voglia dire. La risolviamo così, non scomodarti 🙂

    • Vincent says:

      Il fatto che formazioni minoritarie debbano raccogliere 5000 firme viene visto come un fatto normale, anziché una stortura antidemocratica segna della peggior repubblica delle banane. Ma ormai in questo blog c’è un articolo al giorno contro Soru e/o gli indipendentisti. Lo stesso successe nella campagna del 2014, quando l’autore si schierò pesantemente in favore di Pigliaru e contro Michela Murgia. L’importante, oggi come allora, è provare a demolire qualunque coalizione minacci anche minimamente lo status quo.

      • Supresidenti says:

        Scusa vincent, premesso che un numero di firme tali ha come obiettivo eliminare la partecipazione dei Partiti minoritari come dici tu. Ma la soluzione non può essere accettare l’aiuto del psd’az. la soluzione poteva essere fare cinque anni di battaglie per cambiare la legge elettorale se si valuta che le elezioni siano così fondamentali come mi pare valutino queste formazioni minoritarie. Poi se si vuole e si ha voglia si può riflettere sul perché dopò vent’anni di politica si è ancora minoritari. Spassiari

      • Vincent says:

        Ciao Su presidenti, è da 10 anni che i partiti cosiddetti minoritari lottano per cambiare la legge elettorale. C’è stata anche una proposta di legge popolare da parte di Liberu nel 2019, che purtroppo non è andata avanti e non è mai stata discussa all’interno del consiglio regionale. Poi si può riflettere su mille cose, ma permettere anche alla formazione più scalcinata di partecipare alle elezioni penso sia alla base della democrazia, dopo di che saranno gli elettori a valutare. Spassiarì tue puru

    • Mc Porc says:

      Ecco, ben detto, Alessandro Frongia !
      Oh Vito, ma ddu bolis cumprendi che l’obiettivo di Renato Soru, legale-naturale-giustificato-giustificabile, È QUELLO DI VINCERE LE ELEZIONI e far ritrovare ai sardi che ci credono, il vero spirito indipendentista e la reale moderna autodeterminazione ?
      Semmai l’obiettivo del suo ego ( e si ddu pori pirmitti) è quello di diventare un grande statista sardo.
      Chi vuole ci crede, così come chi crede nella Todde o in Truzzu andrà a votare il loro leader seguendo ciò che il proprio partito gli indica o anche per fiducia e conoscenza verso il candidato consigliere in lista. Lo stesso è per chi adesso, in extremis, si accoda a Soru o a Truzzu o alla Todde per accalappiare uno scranno in consiglio o sperare in un leader che porti avanti le sue idee o il suo metodo.

      Smettila di dire che l’obiettivo di Soru sia quello di spaccare il centrosinistra e la Todde per far vincere la destra. Ci fai una brutta figura, sembra quasi che tu ti voglia vendicare per chissà quali motivi personali. E così spero che non sia.
      Censura, please, il pensiero di chi millanta che Soru voglia proteggere chissà quali interessi personali.
      Renatino Non di tenni abbisongiu. Economicamente è giai arriccu po sa vida e no deppiri prus andai in azienda.
      Il suo obiettivo, e quello dei suoi alleati vecchi, nuovi e nuovissimi e’ puramente orientato al guidare la Sardegna verso un rinnovamento tecnologico-ecologico e di creare coscienza identitaria tutta o quasi Made in Sardinia. Con i legami minimi indispensabili con Roma e il primo possibile distinguo e distacco con l’educazione scolastica e lo smantellamento progressivo e la riconversione delle servita’ militari e delle cattedrali nel deserto.

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