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Sondaggi preelettorali: chi sta inquinando i pozzi?

La Nuova Sardegna, 22 dicembre 2023

Meno di due mesi dalle elezioni regionali del 25 febbraio e infuria la battaglia dei numeri: sotterranei, parziali, credibili, inverosimili. I sondaggi sono una cosa seria ma non sembra serio il modo con cui ora vengono branditi dalle varie coalizioni, in una guerra psicologica che punta a convincere soprattutto gli elettori indecisi. Soprattutto quelli che guardano al centrosinistra, diviso tra Alessandra Todde e Renato Soru. E qui viene il bello e viene da chiedersi: chi sta mentendo?

L’unico sondaggio di cui i giornali hanno parlato è quello della Ghisleri, riportato dalla Nuova Sardegna il 22 dicembre scorso in maniera abbastanza fumosa e ambigua. Sul duello Soru-Todde il quotidiano sassarese scrive che “l’ex governatore godrebbe di maggiore popolarità, tra altro con un dato in crescita, rispetto alla candidata del Campo Largo. Sull’attendibilità la Todde sarebbe più apprezzata, fino a una sostanziale parità fra i due negli altri quesiti”.

Per la Nuova Sardegna “esisterebbe poi una classifica finale (…) ma allo stato dell’arte sarebbe poco attendibile”. Nessun dato, dunque.

Da qualche settimana invece nel suo blog Paolo Maninchedda, che sostiene in maniera dichiarata la candidatura di Soru, sostiene che nei sondaggi l’ex presidente sia al 30 per cento. Non solo: nel post di oggi dal titolo “Soru compresso e il Deus ti salvet Maria” pubblica i dati di una rilevazione (“di area di centrodestra”, precisa) secondo cui Soru è dato addirittura al 38 per cento. Chi abbia fatto questa rilevazione, quando e per conto di chi, però non è specificato.

Lo schieramento della Todde in queste settimane non ha mai fatto filtrare esiti di sondaggi se non in maniera indiretta e ad uso dei singoli giornalisti, sostenendo che le rilevazioni danno Soru in una forbice tra il 12 e il 16 per cento, e la candidata del centrosinistra e quello del centrodestra in sostanziale parità.

Io stesso dieci giorni fa ho ricevuto poi da una fonte di destra una slide riguardante i sondaggi sulle singole liste ma non li ho pubblicati o resi noti per un motivo molto semplice: dal lontano 1993 sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti e devo verificare le fonti. Non posso accontentarmi di una informazione approssimativa. Non mi basta una paginetta, di un sondaggio devo sapere tutto: chi lo ha commissionato, quali sono state le domande poste, quale il campione, eccetera eccetera.

Una cosa però è certa: gli entourages di Soru e Todde raccontano di sondaggi profondamente diversi tra di loro. Per i sostenitori dell’ex presidente, Soru è in testa (o comunque può vincere), per quelli della candidata del centrosinistra invece Soru in quattro diversi sondaggi sarebbe fuori da tutti i giochi e andrebbe poco oltre il risultato che fu di Michela Murgia dieci anni fa.

Alle elezioni mancano meno di due mesi. È vero che il centrodestra non ha ancora espresso il suo candidato ma non penso a questo punto la situazione possa modificarsi in maniera radicale. Sui sondaggi qualcuno sta provando a inquinare i pozzi. La sera del 25 febbraio scopriremo chi è stato.

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12 Comments

  1. Oscar Piano says:

    Caro Pigmalione posso dirti che siamo stanchi dei grossi imprenditori in politica? Già gestisce tutta l’,informatica in regione cosa vuole ancora Soru? Ha emanato leggi che poi ha aggirato per primo? (Vedi l’acquisto della villa sul mare dopo la legge salvacoste!!!) Il sig. Soru deve tutto ai suoi legami con la massoneria di Armando Corona. Mi dispiace ma io con i massoni non ci sto.

  2. ULTIM'ORA says:

    ULTIM’ORA: 25 febbraio, grazie alla divisione insinuata da Soru (arrivato terzo e quindi fuori dal Consiglio regionale) tra le opposizioni, vince la destra… a breve si riuniranno per sapere chi sarà il presidente… 😀 😀 😀

  3. Elio Furcas says:

    Non credo di sbagliarmiI se vi dico che i sondaggi di riferimento da prendere in considerazine sono quelli nazionali.
    Il partito (fascista)di Meloni ha il vento in poppa e in questo momento.
    fino a febbraio non succederà nulla perché calino i sondaggi del suo partito .
    In Sardegna si confermerà questa tendenza come dappertutto.
    Vuol dire che la Sardegna si sceglierà un po’ più fascista il giorno dopo le elezioni.
    Il fatto che in Sardegna il centro sinistra presenti due liste non fa aumentare i voti,anzi li danneggia,complessivamente perderanno voti sia il PD che il 5S.
    In sostanza credo che la somma dei voti della lista Todde più i voti della lista Soru non arriveranno al 30%.
    Non sono pessimista ,sono realista,
    Ditemi perché gli elettori dovrebbero votare Todde,eterna sconosciuta,e senza risultati politici sia quando era al governo che allopposizione,.
    Soru conosciutissimo dal nostro elettorato per essere stato presidente del Regione con scarsissimi risultati,infatti ha tentato il bis e sapete tutti com’è andata.
    Siccome contava nel PD si candida alle europee per essere eletto parlamentare europeo ,non chiedo quali risultati ha portato (nessuno),ma quante volte è stato presente alle riunioni del Consiglio europeo?
    Poi, ognuno di noi può sempre sperare in un miracolo.

  4. Giovanni says:

    Visto che siamo in tema di voli pindarici. Provo a fare anche io il mio personale volo pindarico. Parto dai dati, in Sardegna, delle elezioni politiche 2002 alla Camera, quindi con il medesimo elettorato attivo con il 53,17% dei votanti. Al centrodestra (unito) aggiungo i voti di Italexit, Italia Sovrana e Popolare e Vita: siamo al 45%. Alla coalizione di Todde metto i 2/3 dei voti del PD, la metà dei voti di Alleanza Verdi e Sinistra e il Movimento 5 stelle: siamo al 38%. Alla coalizione Soru metto 1/3 dei voti del PD (e sono anche troppo largo), la metà dei voti di Alleanza Verdi e Sinistra (ipotizzando che i Progressisti rimangano con Soru), + Europa e De Magistris: siamo al 17%. Considerando gli indipendisti al 2% nella coalizione di Soru spalmati sulle due coalizioni andremmo con il Centro destra al 44%, Coalizione Todde al 37% e Coalizione Soru al 19%. Questi i voti di lista. Sui voti del presidente, per valutare il voto disgiunto, prendo le elezioni del 2014 dove il governo di centro destra uscente (Cappellacci) ha pagato il 5% di voti disgiunti Immaginiamo che il voto disgiunto vada 2/3 sulla coalizione Soru e 1/3 sulla coalizione Todde. Questo sarebbe il risultato finale: centrodestra 39%, coalizione Todde 38,5%, coalizione Soru 22,5%. Se fossi Comandini, comincerei a proporre a Massimo Zedda la candidatura unitaria a sindaco di Cagliari

    • Marius says:

      Con tutto il rispetto, queste somme virtuali sono un po’ somme di mele con pere. A parte che tutti gli analisti seri dei flussi elettorali sconsigliano vivamente la comparazione di dati disomogenei, ci sono due peculiarità relative alle elezioni regionali rispetto alle politiche che balzano subito all’attenzione e di cui l’analisi proposta non sembra tenere alcun conto, e che corrispondono a tendenze nazionali consolidate.
      La prima è il tasso di astensionismo che alle regionali è notevolmente superiore rispetto alle politiche, e rischia di sballare i conti in modo abbastanza serio.
      La seconda, che non farà piacere agli sfegatati tifosi della Todde, è il notevole e costante ridimensionamento del Movimento 5 Stelle alle regionali, e alle elezioni locali in generale, rispetto, sempre, ai dati delle politiche. Magari non si ripeterà la catastrofe del 2019, quando i loro consensi si ridussero a un quarto rispetto a quelli delle politiche, dato che allora incise parecchio il trauma relativo all’estromissione in corso d’opera di Mario Puddu per noti motivi giudiziari, ma nulla lascia pensare che si discosteranno di parecchio dal magro dato delle regionali scorse, intorno all’11 per cento quanto al candidato presidente, sotto il 10 per quanto riguarda la lista.
      Alla Todde, quindi, dobbiamo togliere una decina di punti buoni, anche ammesso che Soru sia davvero “basso” come si sostiene col solito ottimismo della volontà “de sinistra”. E quanto allo scontento nel centrodestra, è più probabile, per l’assenza di alternative votabili, che qualche “disgiunto” vada a Soru, ma è improbabile che vada qualcosa alla Todde, perché l’attuale “campo largo” totalmente spopolato di moderati è, per gli elettori centristi, assolutamente invotabile.
      Quanto a Massimo Zedda, Progetto Sardegna è stato a suo tempo molto forte in città, Soru è molto forte in città. Non credo che candidandosi contro di lui andrebbe in porto.

  5. Luca Carta Exana says:

    Fai benissimo a richiamarti alla trasparenza, scientificità e professionalità nell’arte del sondare! Per dire, Alessandra Ghisleri (Euromedia Research) si è giocata la credibilità nel 2016: in occasione del referendum costituzionale italiano, fino all’ultimo diede (Renzi)Sì e (Renzi)No in reale competizione. Be’, finì 40,9 a 59,1. Dopo una simile figuraccia, io avrei cambiato lavoro. Morale: dobbiamo tener presente chi commissioni certi sondaggi e, ancor più, CHI li realizzi!

  6. Non mi fido neppure io di questi sondaggi interessati. Solo una riflessione sulle previsioni di Paolo Maninchedda. Ricordate le scorse elezioni regionali? Si presentò con la sicurezza di passare. In molti lo pregammo perché facesse una lista unica con Andrea Murgia e Mauro Pili, un matrimonio di interesse a tempo. In verità lo proponemmo a ciascuno dei tre. Insieme sarebbero stati con tutta probabilità eletti. Tutti e tre ci risposero che i sondaggi e la grande partecipazione di popolo alle loro manifestazioni elettorali, erano la prova provata di un sicuro successo. La storia ci racconta come andò a finire: andarono a schiantarsi tutti e tre. Perciò, caro Paolo Maninchedda, appoggia pure Soru, ma, per favore evita di dare numeri, con la probabilità di fare ancora una volta una magra figura. Saludos

  7. franco turco says:

    ne riparliamo quando conosceremo il nome del candidato del cdx e vedremo le liste presentate (al netto del frullato di cambio di casacche che quest’anno ha raggiunto il suo apice) solo allora si potranno fare previsioni credibili..

  8. Pigmalione says:

    Il sondaggio è di Winpoll, la grafica non mente. Però, il dato dell’affluenza al 75% e le precedenti rilevazioni fatte su scala locale da questo istituto non ci permettono di considerarlo credibile, è un sentimento, un’ipotesi, un volo pindarico. Dobbiamo affidarci al nostro istinto e alle nostre valutazioni. E io, se mi baso su queste, pur non dando fiducia a questo sondaggio non ho dubbi a ritenerlo più credibile di quello fantascientifico che vedrebbe la Todde al 45% alla pari con la destra.
    Soru sta facendo una vera campagna elettorale, batte il territorio da oltre un anno prima con la presentazione del libro e poi con la campagna per le primarie che poi sono state assassinate; ha coinvolto elettorato, categorie, associazioni. Soprattutto ha un pensiero e un’idea di quello che farebbe. Cosa che con onestà intellettuale non può non riconoscergli anche chi ha critiche da fare per quanto fatto 20 anni fa.
    Dall’altra parte c’è “il momento del noi” che è l’espressione paradigmatica di una classe politica inutile e incapace di fare opposizione, trincerata in se stessa, che si prepara a salire su quegli scranni e si è chiusa a spartirsi a chi andrà quell’incarico, a chi quell’assessorato, a chi quell’altra prebenda. Ora tocca a noi, ma solo prendere il potere, di governare chi se ne importa. Ma hanno fatto i conti senza l’oste, pensavano che gli elettori fossero un loro diritto acquisito e invece una coalizione fatta in modo sicuramente più democratico glieli sta portando via.

    • Adriano Salis says:

      Hai ragione Pig.
      Soru “ha un pensiero e un’idea di quello che fa”!
      Ha un pensiero fisso: impedire che si consolidi l’alleanza M5S-PD in Sardegna (anticipazione dell’ipotesi di accordo anche nelle altre Regioni che andranno al voto dopo di noi) e, soprattutto, che Alessandra Todde possa diventare LA (articolo femminile determinativo singolare) Presidente della Regione Sardegna.
      Inoltre, odia talmente i 5Stelle – come Maninchedda peraltro – che non gli passa manco per l’anticamera del cervello l’idea che la sua presuntuosa auto candidatura possa riuscire nel miracolo della resurrezione di un centrodestra altrimenti boccheggiante.
      In Campidano amiamo ripetere, con un certo orgoglio, che: “Su burricu sadru d’uncosciasa un’otta scetti” ma stavolta temo che in tanti non abbiano fatto tesoro dell’assurda scelta divisiva fatta da Enrico Letta nelle elezioni politiche che ci hanno “regalato” il governo Meloni…e che vogliano invece farsi “incosciare” anche nelle elezioni regionali sarde.
      Temo, cioè, che Soru e i suoi sostenitori – sia quelli entusiasti per aver trovato un “capo” (compreso un altro ex segretario regionale PD) che quelli pentiti per aver cavalcato la tigre – ci stiano preparando un cocktail imbevibile: una base di arroganza e presunzione, una spruzzata abbondante di ingratitudine (negli occhi di partiti, movimenti e associazioni di base che ora sostengono Todde ma che hanno votato Soru per ben 3 volte, 2 alla Regione e 1 al Parlamento europeo), un pizzico di sopravvalutazione euforica sui propri risultati da sondaggio farlocco, un cetriolo per dare un tocco di verde…et voila, il cocktail è servito.
      Rimane solo il dubbio su che nome dargli.
      A te la scelta: Va bene Solinas o è meglio Truzzu?
      I migliori auguri di buon 2024! Ne abbiamo proprio bisogno!!

  9. Giovanni Marco Ruggiu says:

    Bravo Dott. Biolchini, prima di leggere risultati e conclusioni, metodologia e metodi per valutare una inchiesta statistica.

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