Elezioni regionali 2024 / Politica / Sardegna

Acrobazie, incoerenze, pura comicità: la politica sarda è su “Scherzi a parte”

Li riconoscete?

Nessuno sa chi vincerà le prossime elezioni regionali, ma tutti sappiamo che l’affluenza alle urne scenderà drammaticamente sotto la soglia del cinquanta per cento. Perché i sardi diserteranno le urne come mai avevano fatto finora?

Per la gente normale il voto può essere un esercizio di emotività (e questa modalità sta diventando preponderante), oppure di interesse personale, oppure di razionalità: si vota uno schieramento e un candidato nella misura in cui sono in grado di proporci una visione credibile per il futuro prossimo venturo. La politica come sentiero per uscire dal marasma di oggi, insomma. Una visione nobile.

Certo, tutti noi sappiamo che la politica, essendo una tragica commistione di segrete ambizioni private e nobili aspirazioni pubbliche, vive anche di ambiguità, di cambi di rotta, di parole date e ritirate, di simulazioni e dissimulazioni, di dietrofront improvvisi. Ma è chiaro che stavolta in Sardegna si sta superando ogni limite finora conosciuto. 

Quelle ardite acrobazie che prima erano specialità di una ristretta categorie di politici (definiti per questo “politicanti”) ora sono patrimonio comune di tutti gli schieramenti. Ma ciò che è più grave è che anche per poter esercitare il loro diritto di voto i cittadini sono costretti a trasformarsi in acrobati della logica e guru dell’incoerenza, perché la diritta via è ormai definitivamente smarrita. Qualche esempio?

A destra, il segretario della Lega Matteo Salvini sponsorizza la ricandidatura del presidente Christian Solinas perché “squadra che vince non si cambia”. Ecco: come un elettore di centrodestra può essere convinto ragionevolmente a rivotare il suo schieramento sulla base dei risultati ottenuti in questi cinque anni dalla giunta Solinas? È chiaro che davanti a una posizione simile, l’elettore di centrodestra se ne sta a casa.

E l’elettore di centrosinistra, quali ragioni avrebbe per disertare le urne? L’asse del suo schieramento è composto dal Pd e dal Movimento Cinquestelle, due partiti che fino a poco tempo fa si contrapponevano in maniera violenta. Non avere spiegato bene questo avvicinamento provocherà una discreta quota di astensionismo, equamente divisa tra elettori del Pd (“Io una candidata grillina non la voto”) e dei Cinquestelle (“Alleati del Pd? Mai”).

Gli elettori dei Progressisti se ne stanno a casa perché non capiscono fino in fondo la scelta di abbandonare il centrosinistra per andare con Soru.

Ci sono poi antichi elettori di Renato Soru che sono rimasti scottati dai suoi fallimenti e non possono non notare le sue gigantesche ipocrisie nel condannare ora pratiche politiche che lui per anni ha agito perfettamente. Non c’è nessuna “rivoluzione gentile” in corso: e infatti anch’essi, in parte, non andranno a votare.

Poi c’è il caso, strabiliante, degli indipendentisti. Per anni Liberu ha additato come traditori della patria (sarda) tutti i partiti dell’autodeterminazione che osavano allearsi con i partiti italiani. Poi, improvvisamente, senza dare alcuna spiegazione, si sono accomodati al tavolo del centrosinistra, per transitare infine nello schieramento di Soru. Doppio carpiato con avvitamento.

Stessa operazione l’hanno fatta Irs e Progres. E infatti Bustianu Cumpostu, che pure guardava a Soru con grande favore ma che sul no ai partiti italiani è rimasto coerente, con una nota ha fatto notare le strabilianti acrobazie dei suoi ex compagni di strada. Immagino che molti indipendentisti non andranno a votare (anche se, in questo caso, non se ne accorgerà quasi nessuno).

Poi ci sono gli acrobati in proprio, i guastatori, gli pseudocandidati che non hanno fatto altro he confondere le acque con motivazioni alla fine incomprensibili.

Per mesi l’editore dell’Unione Sarda Sergio Zuncheddu si è mosso come se fosse il candidato alla presidenza della Regione per il centrodestra. Incontri, dichiarazioni, dibattiti, articoloni sul giornale (il suo), ammiccamenti agli elettori e alle forze politiche. Poi, improvvisamente, è sparito dal radar.

Dall’altra parte, il percorso di Graziano Milia ha del surreale. Anche il sindaco di Quartu ha messo in piedi il teatrino della candidatura, con tanto di presentazioni, incontri, dibattiti, indiscrezioni fatte filtrare sui giornali, salvo poi a parole smentire ogni volontà di candidatura, per poi dopo far credere ancora una volta che sì, si sarebbe potuto candidare, però anche no, vediamo… 

Insomma, una confusione totale culminata nell’incontro di ieri al Caesar’s, nella quale in apertura l’assessore e attore Marco Camboni, introducendo la serata con un intervento dall’intento ironico, mi ha citato senza nominarmi.

E poi ci sono anche i blogger… Ecco il titolo di un articolo uscito qualche giorno fa: “Il piano segreto di Soru e Zedda per sostituire Todde con Milia”: ma che bello il cabaret!

A seguire, risate e applausi.

Ecco, io non penso di fare cabaret quando scrivo i miei post. Cabaret è un’altra cosa: come ad esempio, da sindaco della terza città della Sardegna girare l’isola in piena campagna elettorale, convocare ogni volta centinaia di persone, invitare enfaticamente a ragionare sul futuro della Sardegna, far crescere l’attesa e alla fine affermare solennemente di non volersi candidare e nemmeno di voler fare una lista piccola piccola. 

Forse tutto ciò non ricade, come i miei post, nella categoria cabaret? In realtà, a pensarci bene, questo è di più, molto di più: questo è un circo, questa è comicità pura. Ieri il Caesar’s era un set di “Scherzi a parte”.

A questo punto è arrivata la politica sarda: gonfia di ipocrisie, senza coerenza, con giravolte, acrobazie, inversioni a U, senza linearità e senza pudore. E in questa situazione, perché sorprendersi se la gente non andrà a votare?

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18 Comments

  1. Fabrizio says:

    Egregio, lei sbaglia.
    Quello di un Milia che gira l’isola in lungo e largo per promuovere e illustrare un libro, non è cabaret. Le svelo un fatto, se vuole potrà facilmente controllare di persona. Cosa distingue un amministratore pubblico da un turista? Come sappiamo, la comunione di un amministratore, qual è Milia, si chiama giunta comunale E l’eucaristia laica di un buon amministratore comunale si compie assumendo responsabilità nelle decisioni. E queste si prendono deliberando. In tal senso, lei sa, dott. Biolchini, quante volte ha fatto il suo dovere il nostro prode? Nelle ultime 101 delibere di giunta, dallo scorso settembre a oggi, ha presenziato in giunta solo 13 volte. È stato votato dai quartesi per girare l’isola, scrivere e promuovere libri, dare vita a convention in hotel, etc etc etc?
    No, non è cabaret… dalle mie parti si chiama farsi gli affari propri, godersela: Questo è turismo. Cabaret è quando lo si sente dire, ogni 3X2, che è molto impegnato ad amministrare Quartu!

    Milia per alcuni potrà pure ssere un buon politico (anche se da almeno venti anni lo sento ripetere le stesse cose, di una noia mortale…), ma per come la vedo io resta un pessimo amministratore, soprattutto di risorse pubbluche, di quattrini dei contribuenti. E un conclamato perditempo. La prossima Regione avrà bisogno di buoni amministratori a tempo pieno, non di turisti.

    • Fabrizio,ha ragione Vito,io questa classe politica la definirei così”je seusu a frori”.
      Chieda ad Antonello Cabras che ne sa più di noi.

  2. Ciccio says:

    Ma quanta ipocrisia! Camboni ha colpito nel segno perché, il piano di sostituire Todde con Milia, forse poteva andar bene a Zedda ma certo non poteva esser digerito da Soru. Come noto a tutti, uno degli obiettivi della discesa in campo di Soru, prima ancora che circolasse il nome della Todde , era proprio quello di neutralizzare una possibile candidatura Milia.Obiettivo, a mio parere, del tutto legittimo: Milia, da anni, era fuori dal PD e Soru, dalle primarie per l’elezione dei segretari PD, era uscito vincente, essendosi speso tanto per Comandini quanto per Schlein. Era dunque nella logica delle cose che egli volesse e potesse dire la sua sul candidato alla Presidenza della Regione anche se – ne sono sicuro – per tale carica non pensava certo a se stesso.
    A fargli pensare a una simile eventualità fu, più di tutti, tal Massimo Dadea, già pluri consigliere regionale, già Assessore Regionale (nella giunta Soru) e che oggi preferisce, in modo più defilato, definirsi …. medico e scrittore; attività, queste ultime due, a cui in verità nessuno lo associava o l’associa. Fu lui, con la presentazione della sua memorabile opera letteraria “Meglio Soru (o no?”) che fece da apripista alla candidatura Soru. Salvo poi innestare ultra-fulminea retromarcia, allorché il celebre medico&scrittore decise di convertirsi, anima e corpo, alla causa della Todde.
    Succede. Succede in politica e succede anche tra i giornalisti. Del resto è successo anche a lei, egregio Dott. Biolchini. Fu infatti proprio lei, proprio lei che oggi punta il dito contro Renato Soru quasi a dipingerlo come il male assoluto, a esserne stato a lungo nientepopodimeno che … l’addetto stampa .
    E allora come dare torto al buon Camboni? Se la politica sarda é cabaret, un certo modo di fare giornalismo è avanspettacolo di infima categoria

    • Certo, l’addetto stampa per due mesi. Per scendere dal carro, esattamente vent’anni fa, dove forse anche lei ha sgomitato per salire.

    • luca trumas says:

      Più chiaro di di così.Infatti,visto le “acrobazie incoerenze e comicità varia”aggiungerei Vanitas e inviterei biolchini a leggere w.m.Thackeray sono certo che ritroverà se stesso.

  3. Vincenzo Di Dino says:

    Intanto che decidete per chi votare, vi invito a partecipare ad un incontro che potrebbe darvi delle idee, non solo in chiave regionale:

    A.R.K.A. Eventi Culturali e la Biblioteca “Emilio Lussu” della Città Metropolitana di Cagliari, vi invitano al 18° Festival Letterario & Solidale San Bartolomeo

    QUALE FUTURO PER L’EUROPA e quali opportunità per gli enti locali e la Sardegna

    Sabato 16 Dicembre 2023, dalle ore 16 alle ore 19.30

    Cagliari, Biblioteca Metropolitana “Emilio Lussu”, Sala Lilliu

    Programma

    Nicola Vallinoto, L’ABC dell’Europa di Ventotene. Piccolo dizionario illustrato.

    Interventi e contributi di:

    Pino Aprile, giornalista e scrittore;

    Roberto Castaldi, docente universitario, EURACTIV Italia;

    Antonio Mura, Europe Direct, Regione Sardegna;

    Stefano Murgia, Comitato Federale Movimento Federalista Europeo;;

    Tiziana Mori, europrogettatrice;

    Emanuele Palomba, segretario Gioventù Federalista Europea, Cagliari;

    Francesco Piludu. Direzione nazionale AICCRE;

    Modera: Vincenzo Di Dino, direttore responsabile http://www.laTestata.it

    Dibattito con gli Amministratori locali presenti.

    La serata verrà trasmessa in diretta Facebook su latestata.it

  4. sandro Aste says:

    L’Innominabile
    Alessandra Todde , la nostra candidata di coalizione del centro sinistra , non viene mai nominata per nome come invece viene fatto per tutti gli altri “aspiranti”.
    Non si fa il suo nome nemmeno nei commenti ne è degna di un semplice TAG a fine articolo .
    Forse perché non fa’ parte dei soliti giochi di potere ?
    O perché del M5S ?
    Non vorrei dirlo ma a questo punto mi viene da pensarlo ….forse perché è donna ?
    Non ci voglio credere,ma forse il vero motivo è un altro
    Uno e solo uno ,inequivocabile,indicibile ma imprescindibile ……la paura .
    Alessandra Todde è in gamba e ha le carte in regola per essere la nostra Presidente di coalizione
    Questa prospettiva fa’certamente molta paura a questa Destra impreparata .che non ha candidati presentabili e che ha oltretutto l’aggravante di aver già governato e di averlo fatto malamente sulla pelle di noi sardi .
    Si agita lo spettro dell’astensionismo che viene invocato come ineluttabile e unico scenario possibile per le prossime elezioni .
    questo non può essere e non è accettabile dal mio punto di vista ,perché per me ” chi non vota non conta ” e invocare oggi lo spettro dell’astensionismo non lo allontanerà di certo .Andiamo oltre questo triste scenario di sfiducia che alimenta solo la politica della paura .
    Io voglio candidare la politica della speranza .Abbiamo alti valori e obbiettivi per il futuro che vogliamo raggiungere per far si che le nuove generazioni abbiano un futuro migliore .
    La politica cos’è se non l’arte del compromesso ? Cos’è la politica se non la capacità di sintesi ? Così è e così hanno fatto gli alleati della coalizione PD e M5S che accettano il compromesso ,mettendo da parte le vecchie rivalità.
    Per il bene del paese hanno trovato la sintesi con la candidatura di Alessandra Todde Presidente che ci rappresenta uniti nella coalizione di centro sinistra
    i valori fondanti della nostra costituzione come l’antifascismo ci riunisce tutti .
    I Valori come la legalità contro la corruzione ,l’ambientalismo invece che il consumo del territorio ci unisce
    La sanità pubblica così come la scuola pubblica sono tutti valori che ci uniscono e ci separano al contempo da questa destra mai dichiarata antifascista e che fa’ propaganda con le ultra destre europee .questa destra che sponsorizza una sanità e una scuola privata .
    La politica di sinistra deve dare speranza alla gente ed essere espressione di concretezza nei propri obbiettivi .esprimere un sentimento di empatia con i lavoratori e gli imprenditori ,cosi come con le famiglie di questo bellissimo territorio che è la Sardegna .
    Io scelgo tutto questo e andrò certamente a votare la mia candidata presidente Alessandra Todde perché ho scelto la speranza in un futuro migliore .uniti si vince .
    #viva l’Italia Antifascista
    #viva Alessandra Todde.

    • ugoazzena says:

      Tutto molto giusto, e spero che potrà avere un seguito nella prossima legislatura. Ma, proprio per questo, fare il possibile per convincere anche il numero sicuramente elevato di chi neanche ci pensa ad andare a votare non mi sembra una cattiva idea.

  5. l’indipendentismo deve finirla con le “str*nz*te” tipo “askari”, “mai con gli italiani”: deve eleggere dentro le istituzioni anche con alleanze meramente tattiche e, possibilmente, crescere in strutture e voti.
    La purezza sterile la lasciamo alle vergini vestali tipo Bustianu

  6. Marius says:

    Hai dimenticato Arbau, passato in un batter di ciglia dal sottogoverno della giunta “Salvinas” al nuovo inciucio col Pd, stavolta con annessi pentastellati che detestava (invece, sempre a proposito della “Base”, di cui pochi avevano nostalgia, confrontare con le sviolinate del redivivo Cugusi alla Todde). Altre amenità? Beh, qualche settimana fa Giulia Lai di Liberu, allora felicemente accasata col “campo largo”, si lamentava del responsabile organizzazione di Progres che metteva sempre le faccine con le risate sui suoi post. Ora sono alleati, in nomine Soru. Altro che cabaret, o Vito, rimpiango le risate che ci faremmo se ci fosse ancora Buongiorno Cagliari, avresti spunti inesauribili.

  7. Pirino Salvatore says:

    Dopo aver assistito alla convenscion di Milia, e non aver capito che caspita vuol fare da grande Graziano, comincio a pensare che il non voto sia il voto migliore. Almeno, alle prossime elezioni regionali sarde.

  8. Supresidenti says:

    Est unu camboni si diceva in curva nord.. da seus acabendi beni Matteoli arroddugó..

  9. Maddalena says:

    Lei, Biolchini, è troppo buono nel definire “cabaret” l’ incontro di ieri al Caesar’s; per me, barbaricina rurale, solo una solenne ” picada pro su culu”.
    A tavolino saprei infarcire anch’io parole altisonanti senza dimenticare – come ha fatto il sindaco di Quartu – la Resistenza Antifascista.
    E la sede di questa auspicata Associazione di Tutti dove la apriamo? A nuraghe Losa?

  10. Mc Porc says:

    Vito, tu che non fai cabaret, anche se non ti manca il sense of humor, da persona persona seria andrai a votare. Come me che verro’ apposta dagli Stati Uniti per tre giorni affrontando le difficoltà del viaggio ed economiche ( parziale rimborso a babbu mortu dalla RAS come sardo iscritto all’AIRE) per senso civico. Ma dimmi, dicci, come voterai ? Anche turandoti il naso… Soru o la candidata PD-M5S ? No ri passisi pero’….

    • GNUranta says:

      Mi fate sapere per favore la data delle elezioni in anteprima, così faccio il biglietto anche io finché costa poco? 😀

  11. Danilo says:

    Perché, comunque, ha sempre ragione chi ci va !! Se la legge elettorale fosse legata ad un quorum, come un referendum, allora si potrebbe invocare astensionismo, che darebbe i suoi frutti. Ma con questa legge elettorale, bisogna andare a votare e VOTARE A SINISTRA. Se si ha qualche dubbio, rileggere la storia del fascismo.

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