Politica / Sardegna

Ci scrive un Vecchio Giornalista: “Storia di un mutuo chiamato Solinas (seconda parte)”

Il maialino e il sirbone

Mi giravo e rigiravo nel letto senza riuscire a prendere sonno. Accanto a me Doloretta, la mia ex moglie, dormiva beata. Ma io tremila lire al mese dovevo pagare: tremila! Ed ero dilaniato tra atroci dubbi. Da una parte mi domandavo come avrei fatto a cacciare fuori tremila lire al mese (tremila!) per tre anni, visto che il mio contratto sarebbe durato solo un altro anno e mezzo. Dall’altra mi chiedevo come diavolo avesse fatto Doloretta a comprare una pelliccia di visone a rate, senza la mia firma. 

Sta di fatto che c’era riuscita e io adesso dovevo pagare! E se mi addormentavo facevo un sogno ricorrente: sognavo di camminare cercando di fare passi larghissimi: insomma, più lunghi della gamba.

Chissà come le trascorre il signor Christian le sue notti. Prenderà sonno o non riuscirà a dormire pensando all’emergenza Covid? O alla sanità allo sbando? O alla continuità territoriale a pezzi? Oppure alla dispersione scolastica? Ma no, il problema che gli toglie il sonno è un altro: come diavolo farà a restituire 880 mila euro alla banca?

Perché alla fine, la realtà come sempre ha superato la fantasia: benché precario, c’è riuscito il signor Christian a farsi dare il mutuo per quel monolocale da 540 metri quadri e giardino! Uno su mille ce la fa! E quell’uno, è lui!

Ora però io me lo figuro sudato ogni notte che non riesce a prendere sonno. Il salvadanaio a forma di maialino che lo aveva attirato verso quella banca ora si è trasformato in un sirbone che gli pesa sullo stomaco come la pubblicità dell’Effervescente Brioschi. 

Quanto pagherà di mutuo al mese il signor Christian per i prossimi trent’anni? Tremila euro? Come le mie tremila lire! Sono un mucchio di soldi, io lo so bene! E la questione è complicata. Il signor Christian si rotola nel letto fantasticando improbabili entrate in grado di risolvergli il problema? I mutui, si sa, fanno brutti scherzi! “Chissà chi era quell’Antonello dall’altra parte del telefono, quello con cui ha parlato il funzionario…” pensa nell’oscurità della sua cameretta, “Magari se riuscissi a contattarlo personalmente…”. 

Tremila euro al mese di mutuo sono un bel dolor’ e conca. Anche perché è legittimo pensare che alle prossime elezioni il nostro presidente difficilmente farà il bis. A meno che gli altri non candidino Topo Gigio, Solinas dovrà trovarsi un lavoro vero. Ce la farà?

Ma qualcosa mi dice che alla fine a doverci prendere qualcosa per digerire saremo noi comuni mortali, come sempre. 

Le banche ai precari il mutuo non lo concedono. Mai. Non è andata proprio così?

Ah, no? (cit.)

Ps
Alla fine il visone Doloretta lo ha restituito.

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4 Comments

  1. Maria Ignazia Massa says:

    Forse non andrà mai in pensione. I politici se lasciano una carica ne prendono un’altra, forse remunerata anche meglio (altrimenti perché cambierebbero?). L’esercizio del potere è gratificante, ma è noto che se ti pagano molto è perché vali molto. E questa è un’altra soddisfazione… impagabile (!)

  2. Stefano says:

    Deve aver ricevuto qualche avvallo da parenti stretti, altrimenti aveva già gran parte dei soldi

  3. Penso che non avrà problemi: pensione e vitalizio buonuscita del Consiglio, lauta pensione da Presidente, se poi sorgessero problemi farà vendita finta di un piccolo bene con compromesso vero e caparra assicurata da parte di qualcuno da lui precedentemente incaricato, nominato, promosso ecc

  4. Si sarà fatto I suoi conti. Avrà una lauta pensione e vitalizio del Consiglio regionale ben arrotondata dagli anni come Presidente. Avrà una lauta liquidazione. Se proprio dovessero sorgere problemi li risolverà con una finta vendita e una giusta caparra da trattenere gratis da coloro che da lui sono stati nominati, incaricati ecc

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