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Fondazione Mont’e Prama, quando le conoscenze sono più importanti delle competenze

Cabras, 1° luglio 2021

È possibile dire senza che nessuno si senta offeso, senza rischiare di ricevere telefonate vagamente intimidatorie o di leggere post allusivi su Facebook, che gran parte delle persone scelte per far parte della Fondazione Mont’e Prama non sembra avere quelle competenze adatte per (parole del ministro Franceschini) “occuparsi di tutto ciò di cui si occupano i musei moderni: informazione, didattica, valorizzazione del patrimonio, marketing”?

Mentre alcuni dei maggiori siti e luoghi di interesse culturale italiani hanno aperto le porte a manager stranieri con esperienza e formazione internazionale, nel cda di Monte Prama siederanno un giornalista (Anthony Muroni, presidente), un musicista (Paolo Fresu), un dentista (Efisio Trincas), una insegnante elementare (Graziella Pinna) e un sindaco (l’ingegnere idraulico Andrea Abis, dipendente regionale): nessuno di loro ha mai diretto un museo di una pur qualche rilevanza o ha mai studiato a fondo le problematiche specifiche della gestione dei beni culturali. Unica eccezione, Patricia Olivo (segretaria regionale dello ministero in Sardegna), nominata nel cda, insieme a Paolo Fresu, da Franceschini.

Già, Fresu: perché? Basta essere dei musicisti di fama internazionale (nonché organizzatori di un festival jazz tra i più rinomati in Italia) per poter far parte di un ristretto gruppo di persone che deciderà le sorti di siti archeologici di straordinaria importanza e complessità come Mont’e Prama, Tharros, la torre di san Giovanni e il tempio ipogeico di San Salvatore? Evidentemente no. Per questo sarebbe cosa saggia se Fresu facesse un passo indietro, consentendo al ministro di nominare un esperto con maggiori competenze specifiche. Caro Paolo, a giovarne non sarebbe solo la Fondazione ma anche la tua reputazione.

La battaglia per la presidenza del cda, che per mesi ha bloccato la nascita della Fondazione, l’ha vinta evidentemente il presidente della Regione Solinas. Ma per Muroni vale lo stesso ragionamento fatto per Fresu: se non si ha una competenza specifica, essere nominati a un incarico non rende automaticamente all’altezza di quell’incarico. Questo non significa necessariamente che questo cda lavorerà male, per carità: vuol dire semplicemente che in Sardegna le relazioni continuano ad essere più importanti delle competenze, le conoscenze preferite alla conoscenza. E chi è finito in questo cda (così come in molti altri voluti da Solinas) di relazioni evidentemente ne ha messo in campo tante, giocando di sponda a destra come a sinistra, con i Cinquestelle, con gli indipendentisti e probabilmente, perché negarlo, anche con la massoneria. 

Così nascono le carriere politiche in Sardegna: dal nulla. Nel segno del fraintendimento tra ciò che si dovrebbe essere e ciò che realmente si è. Alla Gianni Chessa o, più banalmente alla Christian Solinas. Con titoli specifici assenti o farlocchi, partendo da un piccolo ente o da una giunta comunale (di destra o di sinistra non fa differenza, l’importante è la poltrona, anche se gratis), in maniera tale che poi in virtù di incarichi così raggiunti, nessun ulteriore e più prestigioso obiettivo (dal consiglio regionale all’Onu) possa essere più precluso.

Perché per fare carriera e occupare un posto di potere in Sardegna non è prioritario avere una competenza e studi specifici ma essere in buone relazioni con tutti, piacere a tutti: e questo per accontentare tutti e soprattutto per non ricevere critiche da nessuno. Si chiama “trasversalismo” ed è la qualifica fondamentale richiesta alle classi dirigenti isolane.

E infatti davanti a queste nomine nessuno osa proferire pubblicamente verbo, tranne poi parlare privatamente di “vergogna”. Anche perché le competenze si hanno o non si hanno. E in questo caso la risposta mi sembra lampante.

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13 Comments

  1. Tore Pistincu says:

    PURTROPPO L’INCHIESTA DI PILI SU VIDEOLINA…HA FATTO BRECCIA IN TANTE PERSONE…PER CUI PASSA IL MESSAGGIO CHE SIA MEGLIO EVITARE L’INTRUSIONE DI CHI CON COMPETENZA, PASSIONE E TANTO TEMPO PERSONALE..SI OCCUPA DI ARCHEOLOGIA…MA ALLA FINE TORNERETE TUTTI A CERCARLI…PERCHE’ LA CONOSCENZA NON LA SI PUO’ COMPRARE…

  2. caro Biolchini,
    Lei postula che figure non specializzate nel settore dell’attività museale siano inappropriate per ricoprire incarichi politici nell’organo di gestione in questione.
    Ma si tratta di figure comunque eminenti nel loro campo professionale: Fresu musicista di livello mondiale, Muroni grosso giornalista, Trincas grande regalatore di bandiere dei quattromori a soggetti dalle sembianze indistinte fra faccia e culo.
    Costoro, come anche gli altri consiglieri designati (a me sconosciuti) non potranno far altro che mettersi sotto e acquisire le necessarie competenze, ora non possedute, nel solo modo consentito agli umani: studiare, studiare, studiare, studiare e studiare e poi ancora studiare. Altrimenti rischiano figure fin troppo facili da catalogare.
    Certo, studiare e studiare e poi ancora studiare…
    Lei pensa che non gli passa manco per la testa, di farlo?
    Anch’io.

  3. Manuela says:

    Caro Vito, tristissimo gioco il “trasversalismo”. Mi piacerebbe capire come mai quando mi occupai in commissione al Senatocome del degrado di Mont’ePrama, e ne denuncia l’abbandono, nessuno in regione alzo un mignolo. Abbiamo archeologi, studiosi del sito che per primi hanno portato alla luce lo scempio, ma a loro nessun invito come competenti, non sono “trasversali”. Peccato! Per la Sardegna e la Cultura.

  4. Marinella says:

    Quando ho letto , in un messaggio di un amico, non mi veniva da credere . Anzitutto il ministro Franceschini, non ha dei consulenti per informarsi e per poi comprendere che anzitutto bisogna investire nei musei già esistenti? che, in secondo luogo, non c’è ombra di archeologo in quel comitato? E Fresu, che pensavo fosse per lo meno nato a Cabras o dintorni, invece no, non sa dire no, grazie, mi occupo d’altro se per caso non lo sapeste. All’amico che mi ha informata, ho detto che si tratterà del solito poltronificio che, mi dispiace dirlo, non è un prodotto della natura, per cui ‘così vanno le cose’ ,ahimè, bisogna rassegnarsi e non stupirsi. Che bisogno c’è di una fondazione? Per slittare sempre di più verso il,privato?

  5. Pingback: Giganti e subalternità: politica coloniale/clientelare, diversivi ed equivoci da sfatare ~ SardegnaMondo

  6. Mario Pudhu says:

    … Antiogu, no ca est «prassi normale», ponimus puru in totu su mundhu, est cosa normale! Antzis, si est goi mancu cumprendhimus cantu est grave e dannu e anormale, ca su normale est cosa chi andhat bene!!!
    E faghet meraviza chi ti meravizes tue de sa meraviza de Vito Biolchini, chi própriu meravizadu no est!
    Bi at chérfidu solu una educatzione forte e segura e istògomo forte po no caciai, altrimenti detto vomitare, nessi contendhe cosas goi, ca goi no est a guvernare, est a mandhare e andhare innoromala, si a guvernare tenet sensu e ndh’amus bisonzu, ca sinono est a èssere sempre e solu punto e capo cun sas porcherias de sempre, sempre cun contighedhos de segamigasu, de afariedhos personales, de nanismu civile.

  7. Antonio says:

    Tutto come previsto: se l’archeologia non è più discorso, studio sull’inizio e sul principio della conoscenza ma esercizio di bottega e di marketing e sovrintendenze e istituti culturali – musei compresi – sono grandi e raffinati depositi e negozi commerciali, dobbiamo aspettarci altro? Franceschini, private e prestigiose università italiane che “formano” al marketing, sindacati che federano persone e luoghi di cultura e mezzi di comunicazione sono ovviamente le maschere che indossano i rappresentanti del CdA della Fondazione. Certo fa ancora impressione che artisti e figure istituzionali di tutela della cultura si prestino ad essere trasformati in agenti di commercio all’ingrosso e al minuto!

  8. Susanna says:

    Caro Vito, io sono arrabbiata e pure stufa di vergognarmi per le malefatte di questa Giunta! Plaudo quindi al fatto che tu faccia sentire la tua voce -che è anche quella di molti sardi- per indignarti e informarci su fatti e nomi che a volte neppure conosceremmo. Grazie!

  9. Antonio Ciambella says:

    Leggo che si fa riferimento al M5S.
    Il contenuto dell’articolo è fin troppo bonario.
    Ma il M5S che c’entra?
    L’articolista non faccia di ogni erba un fascio mettendo insieme Massoneria e M5S, se ha degli elementi precisi ne faccia riferimento specifico, altrimenti non pratichi uno sport caro a molti italiani: il “qualunquismo”

    • Le rispondo qui come ho risposto su Fb all’onorevole Desirée Manca:
      Forse quel passaggio andrebbe letto meglio, ma se non si è capito di sicuro è colpa mia. Nessuno però associa il M5S in Sardegna alla massoneria (ci vuole una certa fantasia a leggere in ciò che ho scritto questa affermazione). In ogni caso, mi rispiego meglio: chi vuole entrare in un cda spesso si fa il giro delle sette chiese, tutto qui. Lei non è stata coinvolta? Mi fa piacere, non avevo dubbi.
      Ma già che ci siamo vorrei avere anche una sua opinione sui nomi scelti da Solinas e Franceschini (nel merito e nel metodo). Perché l’opposizione in consiglio regionale per il momento mi sembra che taccia. Tutta.

      • Pier Gavino says:

        Tutto giusto un analisi perfetta che però non racconta niente di nuovo sotto questo cielo, è una prassi gia collaudata in Italia da anni ormai , si è solo rubato,copiato il copyright.

        Un piccolo appunto:

        La Maestra elementare è molto più di una “Maestra elementare “.
        Scoprire che il suo ruolo storico è uno dei pochi meritati vi fara ricredere .
        Come si è accertato per gli altri ruoli ,già conosciuti da tempo , sarebbe stato opportuno verificare anche l’operato in questi anni della stessa che da decenni combatte seriamente senza strilli ,cineprese o meritati salotti televisivi , per valorizzare i vari siti abbandonati.
        Ma forse era più urgente buttare due righe così per continuare nel solito qualunquismo .
        Un altra occasione persa .

  10. Giuseppe Pinna says:

    Analisi perfetta ma troppo eufemisticamente
    bonaria!

  11. Antioco Floris says:

    Caro Vito, mi stupisco del fatto che ti stupisca. È prassi del tutto normale in Italia e ancor più in Sardegna dove sembra addirittura una regola non scritta.

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