Cultura / Sardegna

Fare cultura in Sardegna: il caso della giunta di centrodestra di Santa Teresa Gallura e del festival “Teatri Peregrini”

Le Svampe, Teatri Peregrini 2016

Il comune di Santa Teresa Gallura ha un nuovo sindaco: è la leghista Nadia Matta, eletta lo scorso 26 ottobre, data dalla quale ricopre anche l’incarico di assessore alla cultura. 
Tra le prime decisioni prese dalla nuova amministrazione c’è anche quella di non finanziare più il festival “Teatri Peregrini”, una delle pochissime iniziative culturali di livello promosse nel territorio e portata avanti proprio da una associazione del paese. Perché l’amministrazione leghista non vuole più sostenere un festival che invece dovrebbe essere un vanto del centro gallurese, a dimostrazione che la cultura si può produrre e non solo importare? Mistero.
Sta di fatto che questa storia è esemplare perché mette in rilievo come una delle più grandi diseconomie con le quali gli operatori culturali si devono battere è rappresentata dalla inadeguatezza delle nostre amministrazioni locali, che impongono le loro tempistiche assurde a chi invece per tempo propone progetti e cartelloni. La compagnia, già finanziata dalla Regione, sta attendendo dal comune da mesi una risposta certa, risposta che non arriva e dunque il festival è stato già spostato a settembre.
Il caso Santa Teresa non è isolato, non è l’unico e non sarà l’ultimo, ma fa capire bene quali logiche perverse dominano spesso il settore della cultura e dello spettacolo. Non mancano le risorse né le idee: manca soprattutto una classe politica responsabile e adeguata.

Precisazione: ricordavo l’esultanza della Lega all’elezione della sindaca Matta, che però mi dicono non si leghista ma una berlusconiana di ferro. Prendiamo atto della notizia: con la speranza che magari sia proprio la Lega a risolvere questo pasticcio.

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TEATRI PEREGRINI, UN’EDIZIONE IN BILICO:
IL COMUNE DI SANTA TERESA GALLURA NON RISPONDE

Il festival multiartistico “Teatri Peregrini”, organizzato dall’associazione officineperegrine teatro è giunto per il 2021 alla settima edizione con tema “Ritorni”. Ogni anno progettiamo il festival durante l’inverno per portarlo in scena a giugno nel territorio della Gallura.

Tante idee e propositi, forze creative, e nuove progettazioni in favore di arte e natura. Ma anche un grande problema: dopo un’edizione, quella 2020, completamente auto-finanziata a causa della pandemia, e dopo un anno e mezzo di tagli che hanno colpito pesantemente il nostro settore, ci troviamo a ripartire, a “ritornare” al nostro lavoro e alla mostra missione in un’atmosfera di dialogo assente.

Il principale partner del Festival, infatti, il Comune di Santa Teresa Gallura a marzo ha cancellato Teatri Peregrini dal proprio documento unico di programmazione, senza nessuna comunicazione e spiegazione ufficiale da parte dell’amministrazione Matta. Abbiamo appreso di questa scelta una volta che era già stata ufficializzata ed è arrivata in un momento dove noi aspettavamo invece una comunicazione, di ben altro tipo, di confronto e sinergia, per il progetto di Teatri Peregrini Ritorni 2021 che avevamo da poco presentato e protocollato al Comune.

Davanti a questa brutta notizia abbiamo chiesto nuovamente un incontro ufficiale, che ci è stato dato per il 1° aprile. Con quasi tutta la Giunta presente, noi organizzatrici ci siamo presentate con relazioni delle edizioni passate, per parlare alla nuova amministrazione di cosa sia Teatri Peregrini: un evento aperto a tutti e tutte, ed in particolare alle fasce più delicate della società, bambini/e, adolescenti, anziani, disabili, migranti; un evento che ogni anno mette in dialogo lo spazio urbano con lo spazio naturale, che ogni anno mette in dialogo attività locali legate al turismo attivo e alla tradizione con le realtà ospitate provenienti da più parti d’Italia e del mondo, e mette in dialogo gli abitanti del territorio con i turisti; un evento che collega le arti tra loro e con altre discipline umanistiche e scientifiche; un evento che vuole offrire non solo il prodotto finito, lo spettacolo, il concerto, la mostra, etc., ma anche dare l’opportunità ad un pubblico sia neofita sia professionista, di fare esperienza del momento pedagogico e produttivo del teatro, del cinema, della fotografia, etc.

Abbiamo cercato di mostrare che il guadagno che offre un festival teatrale e multiartistico è prima di tutto un benessere intangibile, psicofisico, culturale, educativo, individuale e comunitario. Abbiamo cercato di evidenziare che è prassi nazionale che il contributo pubblico per le attività culturali (riconosciute Costituzionalmente un bene primario immateriale) rappresenti la pietra fondativa, alla quale il contributo della realtà privata si accoda. Questo perché se il privato dall’evento culturale ricava soprattutto visibilità e prestigio, il pubblico investe in benessere diffuso di una comunità più aperta, più sensibile, o, come direbbe Gianni Rodari, “non schiava”.

Soprattutto in un paese piccolo come Santa Teresa Gallura il collante sociale attivato da associazioni ed Istituzioni non ha prezzo e dovrebbe essere fondato sul dialogo e l’ascolto, e non su decisioni pre-impostate, le quali non verrebbero neppure comunicate se non dopo l’insistenza degli esclusi, ai quali si dà udienza ma senza volontà di sentire.

Ecco le parole del Sindaco Nadia Matta: “Parliamoci chiaro, la maggior parte di noi era per tagliarlo (il festival, n.d.r.), ma un paio di noi hanno mediato e ti stiamo concedendo questo incontro solo perchè siete un’associazione locale”.

Ad oggi l’amministrazione, dopo la nostra ultima richiesta protocollata il 4 maggio in cui chiedevamo se il contributo c’è o non c’è e se c’è di quanto è, non ha deliberato e ufficializzato nessun aiuto finanziario al festival e ci troviamo, dunque, nella condizione assurda di avere un festival sostenuto dai suoi partners privati e dalla Regione Autonoma della Sardegna ma non dall’ente pubblico locale.

Siamo abituate ed abituati a fare di necessità virtù, in quanto artisti e spettatori sensibili, quindi questa situazione di indefinito che viviamo con il nostro partner più importante da mesi, ci ha portato ad una grossa novità: non ci è più possibile fare il festival nel mese canonico di giugno, e lo volgiamo riprogrammare per settembre. In questo tempo i nostri partners privati si sono dichiarati disponibilissimi a questa scelta/esigenza: da parte nostra confidiamo ancora che la nuova amministrazione possa riaprire un dialogo con Teatri Peregrini. Oppure, se non lo ritengono valido socialmente e culturalmente, che dicano di no senza indugi e sotterfugi.

Per sostenere il festival chiediamo, a chi ne ha fatto parte e a chi lo ama, di scrivere al Comune di Santa Teresa Gallura, rappresentato dal Sindaco e Assessore alla Cultura Nadia Matta. Chiedete anche voi con noi, una risposta chiara, e non ipotetica o sommaria. Con oggetto “Teatri Peregrini 2021 Ritorni” a ufficio.staff@comunestg.itinfo@comunestg.it

Vittoria Nicoli
Regista e direttrice artistica del festival Teatri Peregrini

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2 Comments

  1. Ugo Azzena says:

    credo che il problema sia che un sindaco legaiolo abbia difficoltà a digerire “un evento aperto a tutti e tutte, ed in particolare alle fasce più delicate della società, bambini/e, adolescenti, anziani, disabili, migranti”

  2. Marinella says:

    “La maggior parte di noi era per tagliarlo….” Penso la riposta stia all’interno di questa frase. Perché volevano tagliarlo? Per carenza di fondi o per mancata condivisione di certi principi? Per entrambi? E quali principi? Certamente ideologici e di gestione del potere. Il non rispondere è già segno sia di disaccordo sia di pusillanimità. La seconda usata per nascondere il primo.

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