Politica / Sardegna

Sul pranzo di Sardara l’ombra del presidente Solinas. Ma anche del Pd

Un classico senza tempo

E siamo a trenta. A leggere Sardinia Post, alla lista dei presenti al pranzo di Sardara si devono aggiungere Stefano Esu (consulente dell’assessore all’Urbanistica, il sardista Quirico Sanna, e fratello del portavoce del presidente Solinas, Mauro) e l’addetto stampa dell’Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari Fabrizio Meloni (evidentemente al seguito dei tre manager presenti), mentre l’Unione Sarda in edicola oggi ci regala il nome di Luigi Puddu, eletto lo scorso 19 febbraio alla carica di direttore artistico del Teatro Lirico di Cagliari. Chi altro manca in questa strana combriccola? Un nome lo trovate più avanti (un po’ di suspance non guasta).

Se la domanda “chi erano i presenti?” sta riuscendo in qualche modo a trovare risposta (ma solo grazie al lavoro della magistratura perché chi è stato intervistato dai giornali si è chiuso in un contegno a dir poco omertoso), resta infatti ancora un mistero il motivo che ha visto riunirsi assieme in piena zona arancione dirigenti regionali, manager della sanità, musicisti, colonnelli dell’esercito, amministratori locali e imprenditori. Un gruppo troppo eterogeneo e troppo numeroso. E allora, perché è stato organizzato il pranzo di Sardara?

Una delle linee di difesa scelte dagli interrogati è stata: “Credevamo di essere stati invitati ad un incontro ristretto”. Sì, ma invitati da chi?

Intervistato il 12 aprile dalla Nuova Sardegna, il portavoce del presidente Solinas Mauro Esu ha detto: “Non ero presente a quel pranzo, né era presente mio fratello. E neppure ho organizzato io quel pranzo”. Sei giorni dopo, ha fatto una clamorosa inversione a u (“Ero a Sardara, nello stabilimento Sardegna Termale, invitato dal gestore degli impianti”), senza che il giornale, cui aveva mentito pochi giorni prima, gli abbia incredibilmente chiesto conto di questo cambio di versione. 

Non solo: a leggere i giornali, diversi interrogati hanno affermato (riporto il virgolettato dell’Unione Sarda di ieri) “di aver aderito con la convinzione di non potersi esimere da quell’impegno, convinti che fosse stato lo stesso Governatore a convocarli”.

Per alcuni dei presenti a Sardara dunque, Esu ha organizzato l’incontro di Sardara su input del presidente della Regione Christian Solinas.

E allora perché il pranzo di Sardara? Con quali motivazioni politiche?

L’altra linea è quella dell’imprenditore Gianni Corona che, intervistato ieri dalla Nuova Sardegna, allontana dal pranzo l’ombra di Solinas e afferma: “Mi assumo tutte le responsabilità di quello che è accaduto. Dietro quel pranzo non c’era nessuna organizzazione, non si doveva discutere di chissà quale argomento, non c’era alcun disegno politico, nessuna strategia. Erano solo amici che si incontrano”.

E ancora: “Pranzi come quello di cui si parla da giorni sono per noi relazioni personali che hanno rilevanza commerciale. Servono a farci conoscere, a informare. Sono aspetti a cui teniamo”. 

Niente politica, dunque: solo affari, evidentemente. Alla presenza però di alti dirigenti della Regione, stretti collaboratori del presidente Solinas e personaggi fortemente collegati ai partiti e alla pubblica amministrazione.

Una versione che, se anche fosse vera, sarebbe già terribilmente inquietante. Perché un imprenditore si presume che debba fare affari con altri imprenditori, non convocando in piena zona arancione direttori generali della Regione e altre figure di spicco della pubblica amministrazione, insieme a politici di centrodestra e di centrosinistra.

C’è da dire però che Gianni Corona non è certamente un imprenditore lontano dalla politica. Nel suo curriculum vanta anche una nomina, appena tre anni fa, ad amministratore unico della Cagliari Free Zone, la società nata nel 2016 per provare a realizzare la zona franca nel porto del capoluogo. Una nomina targata politicamente, come ci racconta l’articolo pubblicato il 24 maggio 2018 da Sardinia Post dal titolo “La zona franca nel porto di Cagliari, il Pd nomina il nuovo amministratore”.

Scriveva il giornale:

“La nomina di Corona è una scelta del Pd. Il commercialista è di area Cabras, come lo sono sia il presidente della Port Authority, Massimo Deiana, sia quello del Cacip, Tore Mattana. Ma per la nomina di Corona si è speso molto anche il consigliere regionale Franco Sabatini che nello scacchiere del Pd fa parte della maggioranza che governa il partito proprio insieme ai popolari-riformisti di area Cabras-Fadda. Corona, che fa il consulente della NonnaIsa di Villacidro ed è componente del Cda in Sarda Factoring (partecipata del Banco di Sardegna), è anche amico di Siro Marrocu, ex deputato e sua volta, da ex Ds, è uno dei big della corrente dem a cui appartiene pure Sabatini”.

Gianni Corona è anche fratello di Tore Corona, personaggio conosciutissimo della sinistra cagliaritana, membro della direzione regionale del Pd e attualmente presidente del consiglio di indirizzo della Fondazione Berlinguer, la cassaforte del patrimonio immobiliare dell’ex Pci. Infatti, come scrive l’Unione Sarda di oggi, a mangiare un pezzo di pane c’era anche lui. Che di sicuro avrà salutato Cristiano Erriu, ex assessore all’Urbanistica della giunta di centrosinistra guidata da Francesco Pigliaru, esponente del Pd e rappresentante della corrente Fadda.

Che bella storia.

Di sicuro a Sardara si sono incontrati un pezzo di centrodestra che governa la Regione con un pezzo di centrosinistra che ha governato la Regione fino a qualche anno fa. Hanno parlato di politica o di affari? Bella domanda. E perché la metà dei presenti alla vista della Finanza ha tentato la fuga? Solo perché coscienti di violare le disposizioni anti Covid o anche perché sorpresi nel corso di un incontro difficilmente giustificabile?

A leggere i giornali, dopo i primi interrogatori i magistrati stanno pensando di incriminare qualcuno per falsa testimonianza. Perché sul pranzo di Sardara qualcuno continua a dire troppe bugie.

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11 Comments

  1. ma se degli adulti ( e in posti di responsabilità) non osservano scrupolosamente le prescrizioni anti covid, con quale coraggio vado io “a dire cosa” ai ragazzini in piazzetta? fanno bene a prendermi a fueddus malus… poi dei retroscena, di che cosa dovevano parlare m’interessa poco ormai…

  2. Marinella says:

    Vedo rosso. Voglio dire, vedo una Sardegna in rosso. Che voltagabbana, prima in bianco poi e ancora in rosso! Come era il famoso slogan regionale, “abbiamo respinto quelli che venivano dal mare, respingeremo anche il covid” , aggiornando “… e anche le sue varianti.”. Questo a fine 2020 . Nel 2021 : “Sardi sicuri”. Sicuri di non sapere dover sbattere la testa per i vaccini, ora non si sa nemmeno se siamo o no ultra ottantenni, fragili, a rischio, capaci di prenotarci e informati su come farlo. Lo dico in generale, perché alcuni di noi sono stati sicuramente fortunati. Ha funzionato anche il tam-tam. In verità, le cose stanno andando meglio, ma la gente è stanca, sicuramente stanca e rassegnata. Che rilassatezza visibile ad occhi nudi quando la Sardegna sembrava una coccinella bianca coi puntini rossi, eravamo noi quattro gatti scemi e infantili a dire che la gente non manifestava consapevolezza del rischio, che tutti i centri in rosso costituivano un rischio in più, non parliamo dei turisti pasquali. Infatti, la preveggenza ha sicuramente funzionato.
    E certi dirigenti, decine di loro, persino sanitari, cosa fanno? Sicuri di essere invisibili (conseguenza fisiologica della variante covid sarda e non del potere) e sicuramente vaccinati, ma non adulti, vogliono festeggiare o discutere chissà cosa. Molti sembrano essere sicuri che l’argomento dovessero essere i 6milioni e 8centomila euri, che sembravano sicuri e ora sono, speriamo, molto meno.

  3. Maria Ilaria says:

    Ma soprattutto: questi qui Zoom non lo conoscono?

  4. Stefano Reloaded says:

    Boh… tutti a chiederci “chissà di cosa dovevano parlare e organizzare alle nostre spalle…” e invece magari, più semplicemente, sono solo una manica di miserabili che non hanno resistito all’invito per un tozzo di pane a gratis.

  5. Filippo says:

    In una Regione (e in uno stato normale):
    1. A che pro (domo) così tanti esponenti e funzionari della politica e non solo si sono riuniti? Tanto più quando non potevano?
    2. Perché possono mentire senza tinunciare ai loro incarichi?

  6. Omar Congiu says:

    Ma poi: chi e perché ha chiamato la Finanza ?

    • Pietro says:

      Questa domanda io me la sono posta appena ho sentito dell’affaire…

      E ti rispondo con un altra domanda:
      ma secondo te; una persona che vuole interrompere un assembramento cosa fa? Chi chiama?
      Se proprio deve : i vigili;
      oppure i carabinieri,
      o ancora la polizia…
      Ma a chi verrebbe in mente di chiamare la GDF?
      Perché propio la guardia di finanza?
      Ma solo io noto questo particolare?

      La soffiata la interpreto come un colpo basso dato da qualcosa interno alla politica regionale contro una fazzione di potere; …ma non ho idea del reale perché…
      ..sicuramente non è stato un passante di Sardara.

  7. Ignazio says:

    Alla fine, aldilà di tutte le evidenti accuse di mancato rispetto di quanto prescritto dalle restrizioni imposte dai DPCM, quello che salta agli occhi è il fatto che questi personaggi, a sentire le loro stesse affermazioni, erano riuniti a questo pranzo per “affari”. Per affari? Ma stiamo scherzando?
    Il livello gerarchico dei presenti, politico, amministrativo, militare, artistico, sanitario, per citarne alcuni, era altissimo. Il che porta automaticamente a chiedersi quali generi di affari ci fosse da discutere. Personalmente, anche alla luce di tutto quello che si legge sull’amministrazione dell’apparato regionale, tutto questo mi preoccupa e mi inquieta non poco.

  8. Pingback: Il Recovery Fund in Sardegna - le proposte dei Verdi - Enrico Lobina

  9. Franko says:

    Grazie Vito, ancora una volta e per l’ennesima volta vogliono fare passare l’innocenza e la banalità di un semplice pranzo tra compari( Sardara)… cosa difficile da fare credere.
    Per carità non è successo nulla di grave, perché quando perdi la dignità nulla è grave.

  10. Mariano IV says:

    Alle prossime elezioni, mi raccomando, un’altra bella campagna per il “voto utile”, per “battere le destre” e scongiurare qualsiasi partecipazione delle forze indipendentiste. Avete già considerato l’impiego del maiuscolo? Sarebbe qualcosa di diverso, rispetto alle ultime cinquanta volte: “VOTO UTILE”, “BATTERE LE DESTRE”… Perfetto!

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