Politica

A destra o con i progressisti? Il tripolarismo sta finendo, il Movimento 5 Stelle decida da che parte stare

Chi siamo? Da dove veniamo? Ma soprattutto…

Devo ammettere che Luigi Di Maio ce la sta mettendo veramente tutta per farmi vincere quel mezzo euro che qualche settimana fa puntai sull’ipotesi di un ritorno anticipato alle urne. Da quel giorno molte cose sono successe ma il capo politico del M5S è andato dritto per la sua strada e penso che alla fine mi darà quella soddisfazione che merito.

L’elenco delle sue mosse a favore dello scioglimento anticipato delle camere è impressionante. Cito a memoria, colto dall’eccitazione per una vittoria che già pregusto.

Dopo la rottura di SalviniDi Maio ha provato a far passare l’idea (balzana) che la Lega potesse disfarsi del suo segretario per riformare in tempi rapidi l’alleanza giallo-verde. Della serie, “la Lega va bene, Salvini no”. Tentativo miseramente fallito.

Poi, sapendo dell’ostilità del Pd zingarettiano ad una soluzione di continuità con il sedicente “governo del cambiamento”, il capo politico ha imposto Giuseppe Conte quale unico presidente del Consiglio possibile e immaginabile, sperando nella rottura. Niente da fare, il Pd ha accettato Conte. Disdetta!

A quel punto sono entrati in azione i creativi. “Perché non sottoporre alla piattaforma Rousseau l’ipotesi di Fico premier?”. Il presidente della Camera, intuito il trappolone, si è sottratto. Scallonisi!

Ma è quando il gioco si fa duro che i duri iniziano a giocare.

I famosi dieci punti? Improvvisamente diventano venti!

Le trattative con il Pd stanno andando bene? Allora la sorte del nuovo governo la decideranno non i gruppi parlamentari ma gli attivisti sulla piattaforma Rousseau: poco più di centomila persone, a fronte dei dodici milioni di voti raccolti dal Movimento nel marzo dello scorso anno (sei milioni dei quali, a onor del vero, già volatilizzatisi: chissà perché).

Giuseppe Conte mi sta mangiando la pastasciutta in testa? Allora esco dal Quirinale e ci cravo un casino, rilancio la politica del vaffanculo proprio mentre il suo creatore, Beppe Grillo, di fatto la sconfessa e chiede a tutti un gesto di responsabilità.

Ancora non mi basta? Il nuovo governo rischia di andare in porto? Propongo Alessandro Di Battista quale prossimo ministro agli Affari europei. Le comiche.

Presto probabilmente vincerò mezzo euro, ma vorrei perderlo.

Perché la fase tripolare della politica italiana si sta avviando al tramonto, e a certificarlo è anche la perpetua irrilevanza dei 5 Stelle a livello amministrativo, oltre che il fallimento dell’esperienza di governo con la Lega. E mentre la destra è bella che autosufficiente, il fronte progressista (se lo posso chiamare così) rischia di non nascere per semplici calcoli di convenienza personale, o perché parte dei 5 Stelle si sentono più affini alla Lega che non a qualunque altro schieramento in campo. 

In realtà, Di Maio preferisce tornare alle urne mantenendo comunque il controllo di un movimento che a quel punto sarebbe forse il terzo partito, piuttosto che accettare la sfida della politica. Ma attenzione: questa è la stessa logica che ha portato all’estinzione della sinistra in Italia, massacrata da classi dirigenti che non hanno saputo accettare il cambiamento, non si sono fatte da parte al momento giusto e hanno anteposto la loro carriera a qualunque altro ragionamento.

Martedì gli attivisti 5 Stelle non sceglieranno solo se dare il via libera del Movimento al nuovo governo, ma dovranno scegliere tra Di Maio e Conte, tra un possibile ritorno a destra (e che destra!) e la nascita di uno schieramento progressista di cui sarebbero perno ineludibile. Ma il no potrebbe sancire anche una loro futura probabile irrilevanza.

Perché il tripolarismo sta finendo, è chiaro. Il Movimento 5 Stelle allora guardi al futuro. La questione non è solo se sostenere il nuovo governo Conte ma guardare in prospettiva e decidere alla fine da che parte stare: con la destra, con i progressisti o, semplicemente, sparire.

Ps
In caso di vittoria, suggeritemi a chi devolvere il mio mezzo euro.

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4 Comments

  1. Stefano reloaded says:

    È vero, Di Maio le ha tentate tutte. Ma vuoi che il PD potesse rinunciare a cogliere, a qualsiasi costo, l’ennesima occasione per tentare l’autodistruzione? E allora vanno bene la discontinuità nella Contenuità, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio al posto dei vice presidenti che non dovevano esserci, i 10 punti che diventano 20 manco fosse Lascia o Raddoppia, etc…
    Quando hai scommesso il mezzo euro, non hai pensato, almeno per un secondo, che c’era di mezzo il PD?
    Ma… stai perdendo il tuo tocco da Stampunieddu?

  2. Vincenzo Di Dino says:

    Bravo! 7+ Questa volta te lo meriti… chiama Virginia e diglielo!

  3. Gianni Campus says:

    Ridateci il vaffa!

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