Elezioni comunali a Cagliari 2019 / Politica / Sardegna

Zedda porta Cagliari subito al voto! Un azzardo che il centrosinistra rischia di pagare a caro prezzo: ecco perché

Massimo Zedda (foto Vistanet)

 

Sinceramente, non capisco perché l’ormai ex sindaco di Cagliari Massimo Zedda abbia voluto a tutti i costi portare la sua amministrazione ad elezioni anticipate: ormai è quasi certo che nel capoluogo si andrà al voto il prossimo 26 maggio o comunque prima dell’estate.

L’ipotesi di una reggenza capace di traghettare il Comune fino al 2020 sarebbe stata più saggia sotto tanti punti di vista (e fra poco li esamineremo). Zedda però ha deciso di far precipitare la situazione, mettendo in difficoltà tutti gli schieramenti ad eccezione del centrodestra, vittorioso alle recenti regionali.

Perché lo ha fatto? Evidentemente perché è convinto di dare al suo centrosinistra più chance di vittoria tornando alle urne tra 76 giorni che non fra dodici mesi. Eppure alle regionali a Cagliari Zedda ha preso appena il 4 per cento in più rispetto a Christian Solinas: un risultato modesto, che avrebbe meritato un’analisi più disincantata e che invece è stato spacciato per grande vittoria.

Un’altra ipotesi è che Zedda non sia riuscito a governare questo suo passaggio da un capo all’altro di via Roma, e alla fine ha deciso che i pretendenti alla carica di sindaco si dovessero scannare fra di loro. Benché da mesi stesse pensando di tornare in Regione, Zedda non ha infatti lavorato seriamente ad una ipotesi di una successione.

Un errore che rischia di rivelarsi fatale, perché alle comunali Zedda si gioca molto del suo prestigio e della sua autorevolezza politica. I cagliaritani saranno infatti inevitabilmente chiamati a dare un giudizio sui suoi otto anni di governo. Continuità o discontinuità? Questo sarà il tema portante della campagna elettorale, non ce ne saranno altri. E se il centrosinistra non vince, la colpa sarà soprattutto di Zedda (esattamente come Luciano Uras ha detto a Fordongianus che se Zedda non ha vinto alle regionali è stato per colpa di Francesco Pigliaru).

Ecco perché io penso che l’ex sindaco e il suo schieramento pagheranno amaramente questa scelta di far tornare i cagliaritani subito alle urne.

Temporeggiare sarebbe servito a tre cose.

La prima: provare a chiudere alcune partite fondamentali che avrebbero potuto così costituire una solida base programmatica da presentare agli elettori. Invece ora con quali carte in mano si presenterà il centrosinistra cagliaritano? Qualcuno può cortesemente indicare su quali successi conseguiti da questa amministrazione, soprattutto in questo suo brevissimo secondo mandato, si potrà basare la prossima campagna elettorale?

La seconda: trovare un candidato credibile. Come analizzato da Casteddu on Line, dei quattordici tra assessori e consiglieri di maggioranza che a Cagliari si sono presentati alle ultime regionali, nessuno è stato premiato dal voto. Nessuno. Segno che il candidato sindaco del centrosinistra non siede nei banchi di palazzo Bacaredda. Il centrosinistra avrebbe avuto bisogno di più tempo per trovare una figura nuova o quanto meno più credibile di quelle coinvolte da Zedda nella sua esperienza amministrativa. Invece i nomi che circolano sono solo di assessori, e non basteranno le primarie a dare loro quella autorevolezza necessaria a presentarsi al voto con le carte in regola.

La terza: costruire una alleanza più ampia. Mi ha colpito molto l’apertura di ieri di Zedda ai 5 Stelle. Ma sarebbe bastato fare due telefonate per capire che le dichiarazioni di Di Maio su possibili alleanze a livello locale al momento sono solo a livello di ipotesi e nulla più. Non solo: anche il mondo indipendentista e di sinistra (a cui il centrosinistra dice sempre di guardare), dopo la disfatta del 24 febbraio, avrebbe avuto bisogno di più tempo per riorganizzarsi.

Dunque, la prima decisione di Massimo Zedda da leader riconosciuto del centrosinistra sardo a me sembra tragicamente sbagliata e aprirà le porte per il ritorno in grande stile della destra al governo della città capoluogo.

Ma saranno come sempre le urne a dirci la verità.

 

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16 Comments

  1. Gianni Pisanu says:

    Come tutti i 1500 candidati alle regionali, come mai il solo Zedda dovrebbe tergiversare o rinunciare? La metto giù facile dopo aver letto dappertutto un fracco di contumelie intorno allo stipendio da consigliere del solo Zedda: il mondo è pieno di pidocchi. A scanso di equivoci avrei preferito per il secondo mandato di sindaco un rischio ballottaggio rinunciando ad imbarcare gli pseudo sardisti, e al voto mi sono comportato di conseguenza.

  2. Qualcuno a sinistra si è probabilmente illuso che il 44% di Cagliari alle Regionali significhi automaticamente vittoria in caso di una nuova elezione a Sindaco, E’ interessante notare che nel 2016 Zedda ha vinto col 51% dei voti di cui il 7% arrivavano dal PSd’Az(quindi dalla Lega, ma allora nessuno si era lamentato, gli accordi con tra lega e PSd’Az non erano ancora chiusi ma di fatto era il segreto di pulcinella), 51% – 7% = 44% (esattamente il risultato di Zedda alle Regionali a Cagliari).
    Quindi oggi come nel 2016 Zedda sa che al 50% da soli non ci si arriva e la sinistra deve cercare alleanze per evitare un pericolosissimo ballottaggio e come nel 2016 “il fine giustifica i mezzi” quindi è pronto ad allearsi con chiunque, forse per questo che ha teso la mano ai 5 Stelle (che rifiuteranno).
    Infine, se devo pensare ad un “totonomi” per il candidato di sinistra alle comunali, mi gioco 1 euro sull’attuale assessore alla Pianificazione strategica e Urbanistica.

  3. Edoardo says:

    E’ la vendetta di Zedda, il ragazzetto precocemente viziato dal potere e sopravalutato dal Pd e certi alleati cagnolini dei cosiddetti partiti di pseudo sinistra, contro la città di Cagliari e elettori del Pd e aree connesse. Sarà dura trovare un nome che sfondi, altrimenti le destre si riapproprieranno della città, poteri forti e massoneria.

  4. mhm, io ho questa chiave di lettura: meglio 2 anni con stipendio da sindaco per poi non potersi più ricandidare o meglio 5 anni di stipendio da consigliere regionale e potersi poi ricandidare?
    Altre logiche non ne vedo.

  5. angelo says:

    è solo una tappa intermedia prima del suo lancio verso le prossime politiche

  6. Stefano says:

    Infopoint subito chiusi al suo arrivo, ascensori di Castello guasti da anni, via Mercalli chiusa per lavori e mai piu riaperta da anni…. È stato un errore dei Cagliaritani votare questo impreparato e interessato al potere

  7. Non è detto che sia un azzardo. Dipenderà dal programma, dalle alleanze nel centro sinistra e dal candidato sindaco. Opportune le primarie. Tempi stretti, ma si tratta di evitare i personalismi e i soliti litigi.

    • Efisio says:

      Non so se Zedda abbia fatto bene a provocare le elezioni anticipate, in ogni caso ora bisogna pedalare perchè, con tutti i limiti che può aver mostrato questa amministrazione in questi 8 anni, il percorso intrapreso va in una direzione che deve essere battuta nel modo milgiore, non abbandonata.

      Zedda lascia certamente una città migliore di quella che ha trovato e da cittadino del mondo quale mi sento e residente a Cagliari quale sono, ne ho tratto giovamento e ne sono riconoscente.

  8. Forza Larry says:

    Cominciamo a dire che la “parentesi” degli 8 anni di Zedda è stata un “errore” della cittadinanza cagliaritana, fondamentalmente di Destra. Per almeno 20 anni, perché non vedo eredi forti del Sindaco uscente, le mani sulla città saranno quelle leghiste e dei compari di Governo. Fanno gola, molta gola, l’area della Fiera, di Calamosca, dell’ex Ospedale Marino e dell’attuale in dismissione, Tuvixeddu e il Porto senza contare S.Elia.
    L’ipotetica e inverosimile “alleanza” con i 5Stelle è, ovviamente, una presa in giro, una boutade e il 99% della Sinistra, pur di non fare patti con i pentastellati (io compreso), voterebbe senza dubbio Forza Italia o Riformatori. Comunque…4 o 5 o 6 lustri…di destra destra ce li sbucceremo bene bene. E così i cagliaritani potranno lamentarsi della differenziata, delle piste ciclabili, dei bus, degli extracomunitari, del Poetto, di Tuvixeddu, dei locali affidati alle associazioni culturali, della fibra ottica, della Metro, delle rotonde, delle pedonalizzazioni, delle navi da crociera, dei ristorantini, dei turisti nel centro….finalmente potranno lamentarsi con un bel Governo di Destra che risolverà tutto.
    Un’altra amministrazione di centrosinistra la vedremo forse quando Massimo avrà i capelli molto molto molto bianchi.
    Ma questi sono i cicli della vita.

    • Efisio says:

      Dopo che hanno votato l’immunità per Salvini, i grillostellati hanno esaurito definitivamente il loro mandato politico che era quello (come dico dal 2013) di fermare l’avanzata della sinistra (o meglio, purtroppo, centrosinistra) per permettere alle destre di riorganizzarsi dopo esser state travolte dallo scandalo del bunga bunga (scandalo di mutande che gli Italiani bigotti come sono non hanno perdonato a Berlusconi).
      Il gioco è fatto: 8 ex consiglieri di forzaitalia ora sono consiglieri della Lega, a breve cadrà il governo e torneranno tutti assieme Salvini, Berlusca e.. Di Maio tornerà a versar loro da bere come faceva da ragazzetto….

  9. Virgilio says:

    Mi pare che commettiate tutti un errore di sopravvalutazione di Massimo Zedda. Applicando il rasoio di Occam il perché è piuttosto chiaro: il denaro.

    • Efisio says:

      Non credo che il denaro possa essere l’unica spiegazione, infatti Zedda poteva andare in Regione, prendere quello stipendio a cui ha rinunciato 8 anni fa (ma allora per i ragionamenti si usava un semplice rasoio Gillette…), decadere da sindaco e lasciar le redini alla vicesindaca Marras, permettendo al centrosinistra di mantenere quindi il governo della città.
      No, non credo sia una scelta di portafoglio, ancorché sarebbe del tutto comprensibile, giustificabile e poco biasimabile in una terra che ha deciso ancora una volta di farsi governare da un massone che fa da prestanome degli interessi lombardi.

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