Politica / Sardegna

Ci scrive un Vecchio Giornalista: “Storia di un mutuo chiamato Solinas (prima parte)”

Già, come richiederlo?

Io me lo immagino il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas che va a chiedere il mutuo in banca in viale Bonaria a Cagliari. Le mani sudate per l’ansia, la cartellina con tutti i documenti, l’ultima busta paga, la planimetria del monolocale mansardato e il terrore che gli chiedano il certificato di abitabilità. Ha due lauree in giurisprudenza è vero, ma gli ultimi giorni li ha passati nell’ansia, intento a preparare ogni eventuale risposta nella speranza di risultare convincente.

Cioè, la famiglia avallerebbe anche, ma lui, lo sappiamo, vive di politica, dunque è precario. Anzi è “il precario” per antonomasia: basta un articolo di giornale un po’ più aggressivo del solito che cade la giunta e lui resta senza una lira.

Quindi la situazione in viale Bonaria è critica: perché il povero Solinas un contratto a tempo indeterminato non ce l’ha. Altrimenti mica si starebbe tentando il concorso per diventare magistrato del Tar, abbiate pazienza!

Ecco, ora è come se lo vedessi il nostro presidente, seduto nell’ufficio della banca in viale Bonaria, l’aria condizionata a palla e lui tutto sudato che attende impaziente il suo settorista. “Il mutuo non me lo possono rifiutare!” pensa, “Ho già visto al mercatino dell’usato una cucinetta componibile nuova nuova a trecento euro, c’era anche il frigo incluso”.

Il funzionario guarda la piantina della casa, la gira e la rigira tenendo il foglio con due dita, come se gli desse fastidio anche toccarla. Scuote la testa, fa una telefonata rapida ad un certo Antonello, uno evidentemente importante, poi scuote ancora la testa, butta l’occhio velocemente sugli altri documenti: “Signor Christian, non ci siamo. Cinquecentoquaranta metri quadri, venti stanze, il giardino: mi scusi, ma lei per noi non è in grado di dare sufficienti garanzie. Ci dispiace”.

Il giovane non sa cosa dire, ha le lacrime agli occhi. Ci aveva tanto fantasticato su quella piccola casetta. Certo, era umile, ma lui l’avrebbe abbellita con amore. Era sicuro che facendo anche un secondo lavoro o vendendo qualche terreno di famiglia (pochi ettari, in realtà, roba che neanche le capre ci andrebbero a pascolare), sarebbe riuscito a onorare il debito… Ma la banca, crudele, non gli crede. 

Solinas si alza, mesto. Ormai il sudore si è raffreddato e con lui tutti i suoi sogni di indipendenza. Il capo chino, l’andatura lenta: tutto rimandato. A quando, non si sa.

Di solito alla gente comune le cose vanno in questo modo. Non è andata proprio così? 

Ah, no? (cit.)

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4 Comments

  1. Angelo says:

    Caro Vecchio Giornalista tutto ciò che sai fare è contestare un politico che chiede un mutuo in banca? Dov’è il possibile reato giudiziario o la violazione delle norme morali? Ed allora tutti i giornalisti che lo hanno fatto? Questo sono i sardi invidiosi e astiosi. Ma questa è l’opposizione di sinistra? Sapete solo odiare e criticare. A proposito nessun giornalista ha fatto notare che dietro le campagne elettorali di certi personaggi di sinistra ora in regione c’erano le lobby dei palazzinari cagliaritani….meditate gente meditate…

    • Muttly says:

      Visto il gran successo della campagna anti-Covid nel 2020, della continuità aerea e marittima sono pienamente meritati i denari dello stipendio giusto ? Ah no, non è meritocrazia è invidia, che barba e che noia questi sardi che sono sempre i più poveri d’Italia e quando un politico sardo si compra una villa pensano che non sia meritata

    • Antonello says:

      Ahahahahahahah

  2. Il Medievista says:

    Rivolgiamo “Buongiorno Cagliari” con Biolchini & Arthemalle!!! Oggi è ricominciato quell’altro programma, ma non c’è paragone!

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