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Sardegna, un Comitato tecnico scientifico da barzelletta

Da Cagliaripad

In ogni immane tragedia che si rispetti c’è sempre un po’ di spazio per la farsa. E così, tra morti, intubati, ospedali allo sbando, famiglie preoccupate per la sorte dei propri cari, crollo economico, a farci ridere (amaramente) ci pensano gli scienziati del Comitato tecnico scientifico. Loro, più di una classe politica screditata con la quale bisognerà fare i conti a fine legislatura, sono l’immagine del nostro disastro.

Loro, che dovevano difenderci dalle strumentalizzazioni della politica, si sono invece ridotti ad esserne solo la squallida foglia di fico. In cambio di che cosa? Forse è di questo che si dovrebbe occupare realmente la magistratura.

La vicenda del via libera dato alla giunta Solinas per l’apertura delle discoteche ormai è chiara. È stato uno scienziato, proprio quello che più di tutti aveva detto di temere l’arrivo di turisti, a dare il parere positivo, anche a nome di un suo collega ed evidentemente all’insaputa degli altri due. Che poi in silenzio, si sono fatti da parte.

Silenzio grave, gravissimo il loro. Perché dovevano spiegare fino in fondo cos’era successo. Perché non hanno parlato? Perché hanno taciuto?

Già dopo poche settimane dalla sua istituzione il Comitato aveva visto la clamorosa defezione silenziosa di un altro suo componente. Nel silenzio complice di tanti (stampa in primis, opposizione a ruota). Come se niente fosse.

E noi oggi non sappiamo esattamente chi faccia ancora parte del Comitato e per quali motivi i dimissionari hanno lasciato. Tutto ciò è indecente.

Perché da subito il Comitato si è distinto per opacità. Qual è stato il concreto contributo che ha dato perché la crisi venisse affrontata nel migliore dei modi? Che soluzioni ha proposto? Che studi ha prodotto? O si è limitato solo ad avallare tutte le decisioni della giunta Solinas? Perché l’impressione è proprio questa.

La mail della vergogna l’ha pubblicata Cagliaripad. Leggetela bene.

Non è solo su Solinas che la procura deve indagare. Che scavino, che chiedano, che si facciano un’idea i magistrati su come in questi mesi il Comitato ha lavorato.

Se serve loro un articolo da cui partire, in questo blog qualcosa la trovano.

E agli esimi scienziati di cui possiamo fare a meno, qualcuno si assuma la responsabilità di mostrare l’uscita. In fretta. E senza l’onore delle armi.

Post scriptum
Per gli smemorati, una piccola antologia.

31 marzo 2020 – Coronavirus in Sardegna, un comitato scientifico opaco e nel segno del conflitto di interessi

5 aprile 2020 – Caro Solinas, che rapporti ci sono tra i componenti del Comitato scientifico e le case farmaceutiche?

13 aprile 2020 – Pensierini #18 AAA Cercasi consigliere regionale o giornalista curioso dell’attività del Comitato Tecnico Scientifico!

27 aprile 2020 – Ma quando il professor Luca Pani parla di “Deliri da incompetenza” si riferisce forse al presidente Solinas?

11 novembre 2020 – Comitato tecnico scientifico: trasparenza o dimissioni

18 Comments

  1. Stefano Reloaded says:

    “era un parere positivo su come era stata scritta l’ordinanza. Noi siamo sempre stati contrari ad aprire le discoteche’ (virgolettato attribuito a Stefano Vella dall’Unione Sarda)
    Le doppie erano tutte al posto giusto e la consecutio temporum ineccepibile.
    Nella delibera di istituzione del Comitato Tecnico Scientifico veniva richiesta competenza anche nella correzione di bozze?

  2. Maria Ignazia Massa says:

    Il ruolo di uno scienziato in un comitato tecnico è quello di far capire un problema complesso ai rappresentanti politici, che non possono conoscere tutto e si rivolgono agli scienziati perché facilitino questa conoscenza. Nel nostro caso temo che gli scienziati non abbiano capito che il ruolo che gli veniva affidato era, per così dire, decorativo, e che all’occorrenza sarebbe diventato utile per avvallare decisioni politiche. Chi l’ha capito è andato via per tempo.
    Se le scelte politiche spettano ai politici, i tecnici – pur avendo solo funzione consultiva- se le avvallano, diventano in qualche modo corresponsabili. Se il politico è sensibile al tema dei soldi altrui, lo scienziato non dovrebbe sentirsi così coinvolto, perché capisce che nella situazione attuale c’è un problema di vita e di morte, di sofferenza di chi muore e di chi sopravvive. Chi non si è ancora ammalato vive con la paura che arriverà il suo turno, molti dovranno inventarsi un nuovo lavoro, ecc.
    Abbiamo pochi valori in comune con questi politici che pensano che davvero possiamo credere che la situazione è sotto controllo e che in 40 giorni sarà pronto un piano che risolverà tutti i problemi. È probabile che continuino a smantellare svariati reparti di svariati ospedali per adibirli a reparti Covid, come se bastassero i letti se non ci sono medici e infermieri, o per esempio ossigeno.
    Le famose Usca sarebbero dovute essere diciassette, ma sono solo undici. In provincia di Oristano ce n’è una, formata da tre medici e tre infermieri che dovrebbero lavorare per 180000 abitanti circa: ce n’è d’avanzo, e così gli infermieri devono fare anche i tamponi.
    Divento più materiale e mi chiedo quanto è costata ai sardi e ai non sardi la decisione sulle discoteche, che avrà ripercussioni sulla vita, sulla salute, sull’economia di anni futuri. Penso che sarebbe stato meglio dire alle varie categorie legate al turismo che sarebbero state aiutate economicamente, ma che – con tutto il rispetto per i loro soldi- le vite umane sono più importanti.

  3. Il Medievista says:

    Ormai non commento neppure…

  4. Susanna Cardia says:

    E che dire della notizia di oggi che i vaccini antinfluenzali verranno venduti in farmacia a 12€, previa ricetta??? E, proprio adesso che ci dicono quanto sia importante farlo, dovremmo pure dire grazie a Solinas, quando fino all’anno scorso si facevano gratis e senza necessità di ricetta??? Dopo aver sprecato soldi in un comitato incompetente, ora fa pagare pure il vaccino… Al danno la beffa: ma non si vergogna???

    • Radio Pirri says:

      Dicono che sia tutto a gratis.
      Quello che però fa più paura è sentire Christian che parla di strategie, di possibili soluzioni,….di 7 fasi.
      Fino a quando lascia fare agli altri, c’è sempre la speranza che non sia tutto buio come sembra, ma quando si lancia in proclami che, all’apparenza, potrebbero sembrare anche verosimili, è di una pericolosità più unica che rara.
      È de du timi cumment’e su depidu.

  5. Grazia Pintore says:

    E semplificando dicessimo che Solinas ed i suoi accoliti sono degli incapaci? Diciamo anche che i sardi si sono fatti imbrogliare?

  6. Roberto Signorini says:

    Specialmente alla luce delle dichiarazioni odierne di Vella è indispensabile conoscere la mail che chiedeva il parere al CTS. Da quel poco che si capisce delle dichiarazioni appare evidente che se il parere (se così si può chiamare) è stato travisato evidentemente la costruzione della richiesta del parere è fondamentale.

  7. Radio Pirri says:

    Al netto di tutte le altre considerazioni, certe cose non si possono proprio vedere e sentire.
    Il “parere” di un CTS non può ridursi al contenuto di una mail sintetica sintetica.
    Rapprenta la sintesi di uno studio scientifico?
    Posta in questi termini, in assenza di qualunque supporto che faccia riferimento alle competenze specifiche, più che un giudizio tecnico scientifico, poco ha da invidiare, giusto per essere generosi, a un parere politico. Ma i politici, almeno in teoria, ci sono già, non serve che ce ne sia uno, due o quattro in più.
    Una “risposta” di quel genere poteva darla chiunque perché più che un parere di esperti, si configura come una impressione.
    Le impressioni sono legittime e dignitose da parte di qualunque cittadino, ma da un pool di esperti ci si aspetterebbe altro. E molto conta anche il contesto e l’interlocutore.
    Sarà pure vero che questi esimi professori “hanno lavorato” a titolo gratuito ma questo non giustifica il fatto che, su decisioni di questo tipo, non si siano almeno sentiti fra loro. A quel punto, decisamente meglio pagarli.
    Rimane poi la considerazione che una mail e neanche una relazione tecnica è il Vangelo, come minimo andrebbe letta e discussa.
    Siccome però la relazione non esisteva, almeno la mail.
    NB: la prossima volta meglio whatsapp. Decisamente più diretto e immediato. O, al limite, anche un SMS. Tra l’altro risposte del tipo ok, va bene, sono in riunione, adesso non posso, non mi seghisi sa conca e così via, sono addirittura già predisposte e non si perde tempo.
    Per cui, siccome penso di essere molto più tecnologico e all’avanguardia di tanti altri (non faccio per vantarmi ma quelle risposte nel mio telefonino ci sono tutte), quel PARERE lo avrei potuto dare tranquillamente anch’io (bastava che ne avessi parlato con Fisio o con Chicco).
    Ma…stiamo pazziando veramente?

  8. Angelo says:

    Unica parola che viene in mente è che siete degli sciacalli! In questo momento in cui più di altri è necessaria l’unione, gettate zizzania! Vi attaccate al
    I 2 minuti di differenza della mail, come che non si possa firmare ordinanza dopo accordi telefonici in attesa che attivi mail!! Assurdo.
    Vi dimenticate, o volete far credere, che la sanità disastrata la avete lasciata Voi con i Vostri 5 anni di pessimo governo!!

    • Zio Zack says:

      Cosa c’entra l’ora?
      Già un comitato tecnico scientifico di sole 4 persone mi sembra misero, poi in 2 si dimettono. La mail è tutto fuorché un verbale tecnico.
      Fa veramente schifo che si prendano decisioni importanti come se si trattasse di decidere una scampagnata tra amici.
      “Giua’ che dici, le apriamo le discoteche? Ma sì, all’aperto, con mascherina e distanziamento, però senza ballare, eh?”

    • Stefano Reloaded says:

      Questo “momento”, come dice lei, è frutto di scelte precise fatte da persone ben individuabili. Non è, come ha dichiarato oggi l’Assessore alla sanità, una situazione imprevedibile, calada de celu che lampu. Ci sono stati mesi per prepararsi alla “seconda ondata” che tutti gli esperti, anche quelli del comitato nostrano, davano per certa. Invece qui, siccome la prima non l’abbiamo praticamente vista, ci siamo messi di impegno per incrementare la seconda.
      Io la zizzania la semino. E getto benzina sul fuoco.

  9. E questo pseudo documento basterà alla procura di Cagliari per archiviare l’indagine?
    Poi chiedetevi sia andata a finire la sabbia del Poetto…

  10. Stefano Reloaded says:

    “Inevitabile e necessario che riaprano”
    Perché? Qual è la motivazione medico-scientifica di tale necessità?
    Comunque nelle barzellette sono sempre almeno in tre. C’erano un sardo, un inglese e un francese…

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