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La lotta al Coronavirus secondo Giucas Solinas, l’Ipnotizzatore di Capoterra

Lo avete riconosciuto?

Con la sua voce profonda e ipnotica, il presidente della Regione Christian Solinas anche stasera ha fatto oscillare le sue slides davanti agli occhi dei sardi, nel tentativo di farli cadere in un sonno profondo e portarli così nel suo magico mondo. Un mondo magnifico, dove non valgono le regole del mondo reale, ma dove tutto assume contorni sfumati e fiabeschi e i malcapitati sono obbligati a credere a cose alle quali, da svegli, non darebbero mai alcun credito.

Gli esperti della Fondazione Gimbe dicono che, dati alla mano, la Sardegna fa pochi tamponi? Nel magico mondo del presidente i dati non contano e la Regione ha addirittura “rispettato i parametri indicati che dall’Organizzazione Mondiale della Sanità”. Peccato che Solinas sia rimasto fermo alla prima indicazione data dall’Oms e non abbia colto la seconda. Cioè, come spiega bene il sociologo Luca Ricolfi nel suo articolo dal titolo “Fase 2, l’errore nascosto: la strategia dei pochi tamponi per riaprire”, “da un po’ di tempo il vero problema sembrano diventate le resistenze dei poteri locali”: ovvero 

più tamponi = più casi = freno alla riapertura = minore consenso. Meno tamponi = meno casi = più riapertura = più consenso. È la maledizione della Fase 2: per minimizzare i rischi ci vorrebbero più tamponi, ma proprio la volontà di riaprire crea una diabolico meccanismo di incentivi a farne di meno.

D’altra parte, se in Sardegna si sono fatti pochi tamponi (ben sotto la media nazionale) come sarebbe stato possibile trovare i contagiati? “Quella del numero dei tamponi è una concezione giornalistica” ha avuto il coraggio di dire stasera Giucas Solinas. Ma pensava chiaramente di parlare davanti a una platea di persone ipnotizzate, cui mostrare con orgoglio, luccicante nel suo petto, la medaglia di latta di “Sardegna Regione Covid Free”.

E infatti, che ne è stato del famoso indice Rt, quello che, per stessa ammissione di Solinas, avrebbe dovuto consentire ai comuni sardi di anticipare l’apertura di gran parte degli esercizi commerciali già da lunedì? “Per 363 comuni su 377, quelli cioè dove il numero di contagi è inferiore a trenta, non è calcolabile” ha detto stasera il presidente. Una buona notizia? Mica tanto.

Questa, nel mondo reale, sarebbe stata classificata come una figuraccia, amplificata dalla decisione della Citta Metropolitana di Cagliari di non aprire comunque, nonostante un Rt favorevole. Ma per l’Ipnotizzatore di Capoterra no, le cose stanno diversamente. E allora ecco che lo vediamo armeggiare con misteriosi “panieri”, alambicchi virtuali attraverso cui distillare dati e provare a trasformare la materia puteolente di cui è fatta ogni figuraccia in oro zecchino.

Peccato che tra i ventuno parametri tenuti in considerazione dal ministro Speranza nel suo recente decreto, e a cui Solinas disperatamente si aggrappa per sovvertire la realtà, ben tre riguardino proprio i tamponi! 

Davanti a tentativi così imbarazzanti di imbonire i sardi (voce del verbo: “Attirare con lo sfoggio di una parlantina ciarlatanesca, cercare di convincere qualcuno ad acquistare una merce, a votare per un partito o ad assistere a uno spettacolo”), non possiamo neanche affidarci alla voce della scienza. Il Comitato Tecnico Scientifico cui la Regione si è dotata ha deciso di fare la parte della valletta dell’Ipnotizzatore di Capoterra e niente più, avallando ogni decisione senza però lasciare traccia scritta (magnifiche questi “pareri orali”certificati dal Direttore generale della Presidenza, meravigliose acrobazie giuridiche che neanche le Frecce Tricolori). 

E intanto le grandi domande rimangono senza risposta.

Perché la Regione non vuole fare i tamponi? Perché le Usca stanno partendo in ordine sparso? Perché la campagna di test sierologici, annunciata da settimane, non è ancora partita?

In realtà, sarebbe anche partita. Anzi, come ha detto oggi Solinas con un mirabolante giro di parole, si tratta di “ulteriori test che noi abbiamo avviato da qui a breve”. 

Davanti a capolavori retorici simili, roba da laurea ad honorem (e sarebbe la terza, eh!), poche chiacchiere: presidenti si diventa, ma di sicuro imbonitori si nasce.

E ora, svegliati Sardegna! Svegliati!

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10 Comments

  1. Radio Pirri says:

    Direi che bisogna anche pensare un po’ seriamente alla stagione balneare. E porsi anche il problema di differenziare le tariffe.
    Adesso non è che andare alla prima fermata o alla quinta è proprio la stessa cosa (miiiiiii). Oppure andare a Giorgino.
    Si potrebbe fare, per esempio, che se vai alla prima fermata, paghi un euro e ci puoi stare massimo un’ora.
    Se vai alla quinta, paghi 5 euro e ci puoi stare spamparazzato 5 ore e anche portando un po’ di pivelle.
    Oltre a una partitina a calcetto o a pallavolo.
    Rimane il problema di Giorgino però quello è un po’ più complicato ed è meglio pensarci ancora un pochino.

  2. Radio Pirri says:

    La peggior cosa che caratterizza questi Signori è che non gli si può neanche accordare l’attenuante dell’errore.
    E questo perché l’attenuante dell’errore presuppone la buona fede e l’autonomia di pensiero.
    Davanti a queste due categorie di è disposto a perdonare tante cose, perfino l’incapacità.
    Il discorso è che però, il caso in esame parte da un vizio d’origine, davanti al quale si tende a diventare inflessibili.
    Solinas è un Presidente (Gobernador non mi piace per nessuno e non capisco perché vengano chiamati in tal modo, figuriamoci per lui) che non ha mai affrontato un dibattito pubblico, ha sempre dato l’impressione di essersela giocata cun Is amighixeddus, a iscusi, piuttosto che informare gli elettori. E di essere stato eletto come “l’uomo qualunque” perché capitato al posto giusto nel momento giusto. Potevo essere stato eletto io o chiunque altro, tanto sempre di personaggi sconosciuti e a sorpresa si sarebbe trattato.
    Eletto perché percepito come una soldato pacioccone e ben voluto del CAPITANO ROSARIO MOJITO dellaMADONNA piuttosto che una persona con una idea propria e una propria personalità.
    Eletto tanto per cambiare.
    Personalmente ritengo che la Sardegna, al netto e nonostante le tante azioni improvvide succedutesi nel tempo e, soprattutto, le non azioni, probabilmente sia davvero un’area caratterizzata da un basso indice di contaggio. E questo poteva essere un valore aggiunto che ora ci poteva tornare comodo.
    A una condizione però. Che fosse stato esplicitato e reso credibile.
    Se poi l’intenzione è quella di riempire le coste (in tutti i sensi) facendo finta di non farlo, la cosa potrebbe essere perfino peggiore e oltremodo pericolosa.
    ___Ma oggi sono troppo contento. È STATA LIBERATA SILVIA ROMANO.___
    E, davanti a una notizia così bella, non ci si può esimere dall’essere felici. E anche buoni e con l’animo gentile e ben disposto.

  3. Il Medievista says:

    Non ho qusi più parole.
    Io non ho votato questo ciarlatano, ma in tantissimi lo hanno fatto.
    Una sola domanda, la stessa che fecero i giudici a Henry Landru:
    “PERCHE’?”
    Perché la maggioranza dei Sardi ha votato questa gente?
    La domanda ha purtroppo una sua risposta: Perché la giunta precedente è stata un capolavoro di immobilismo disastroso e in molti hanno pensato: “va be’, dai, proviamo con questi…”
    Fra le due scelte, il VUOTO.
    Questa è la Sardegna, tutto il resto sono corollari.
    Non mi aspettavo niente di diverso, ma esattamente quello che ci troviamo adesso.

  4. Teresa Vacca says:

    Adottando la strategia del più alto numero di tamponi oggi avremmo potuto organizzare la riapertura in piena sicurezza… Invece in questa incertezza la gente non uscirà di casa serena… E si sa l’economia gira perché la gente gira serena….

  5. Marisa says:

    La linea morbida di Stoccolma ha fatto sì che il tasso di mortalità da Covid-19 nel Paese arrivasse a 291 per milione di abitanti, molto più alto delle vicine Norvegia (40 per milione), Danimarca (87 per milione) e Finlandia (45). Persino maggiore degli Stati Uniti, che è il Paese con più decessi. “È un numero spaventosamente alto”, tenendo conto anche del numero esiguo dei tamponi effettuati , quasi come i nostri , quindi non mi sembra un esempio da seguire ,

  6. Belinda says:

    a me viene da piangere 🙁

  7. Franco Anedda says:

    A fine aprile Mike Ryan, capo del Programma di emergenze sanitarie OMS, ha dichiarato che la gestione svedese della pandemia era il modello da imitare:
    In Svezia hanno proibito unicamente gli eventi con più di 50 partecipanti, nessun altro obbligo.
    Qui ci è stato imposto un coprifuoco che neppure un colpo di Stato avrebbe ordinato.

    Come si manipola l’opinione pubblica per costringerla a subire privazioni intollerabili?
    Basta terrorizzare la gente con l’elenco quotidiano dei defunti, le sfilate di bare e imporre le privazioni come unica salvezza possibile.
    Il primo blocco ci è stato imposto per impedire il “collasso della Sanità”.
    In Lombardia c’è stato comunque, nelle altre Regioni no.
    In queste, imparando dal disastro lombardo, si è fatto in modo da impedire che gli ospedali diventassero centri di contagio, purtroppo a Sassari sono stati fatti dei gravi errori, ma in Sardegna il virus circola comunque poco.
    Il confronto con altri Stati potrà, in seguito, dimostrare che il blocco è servito a poco.
    Oggi, mentre le terapie intensive di tutta Italia sono quasi vuote, Ricciardi & c. minacciano una nuova “clausura”, qualora dovessero aumentare i contagi.
    Hanno cambiato l’obbiettivo: ora è l’aumento dei contagi, da impedire al costo di una ulteriore clausura.
    Ma, se l’80% dei contagiati sta bene, per quale motivo dobbiamo temerne l’aumento?
    In vista della prossima stagione invernale, l’unica protezione per gli anziani è ridurre la circolazione del virus, oggi possibile unicamente con l’immunità di gregge ottenuta naturalmente.
    La cura con il plasma dei donatori funziona, abbiamo già oltre 80.000 potenziali donatori di plasma, destinati ad aumentare ulteriormente.
    L’OMS, che ha ripudiato Ricciardi, indica il “modello svedese” come il più appropriato.
    Facciamo come gli svedesi, lasciamo circolare il virus, altrimenti finiamo in miseria e l’inverno prossimo torniamo pure a chiuderci in casa, con il frigorifero vuoto.
    Solinas questo lo ha capito, mentre i vari Sindaci pensano solo a pararsi il posteriore, tanto a loro lo stipendio arriva comunque.

    • hai scritto ottantamila potenziali donatori di plasma, quanti hanno meno di 60 anni?quanti sono disposti a farlo? quanti hanno sviluppato in modo sufficiente le sostanze che curano? quanto costa fare tutto ciò? quante trasfusoni sono necessarie per curare un malato ? riesci a dari le risposte?

      • Leonardo Masia says:

        Se l’80% dei contagiati sta bene, vuol dire che il 20% ha “qualche” problema (oppure non ne ha più perché… capisciammè).
        20% vuol dire 1 su 5.
        Come dire che questo virus è un po’ peggio della roulette russa.
        Se fai la roulette russa hai il 16,6% di possibilità di restarci secco (se la fai con un proiettile: con due fanno 33%).Altrimenti, non ti succede niente.
        Facile, no?
        Chissà mai perché, nessuno la vuole fare.
        Ma avere il 20 per cento di probabilità di finire in terapia intensiva (o all’altro mondo anziempo), non per tua scelta, ma perché “bisogna riaprire”, e vadano al diavolo le precauzioni, va bene.
        Mah!

      • Olga Oliveira says:

        no, non può perché ha sparato molto e a casaccio, la notizia inventata sta tutta in quel “potenziali”. come me che sono un potenziale astrofisico, se solo mi iscrivessi all’università e mi laureassi.

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