Sardegna

“Quelli del 60, la mia Dinamo. Auguri Dinamo” di Mauro Canu

1983-84: la squadra della Dinamo Sassari promossa in serie B. Da sinistra in piedi: Franco Ziranu, Claudio Castagna, Giancarlo Carrabs, Giuseppe Pirisi, Giampaolo Doro, Tore Fozzi, Pierpaolo Cesaraccio. In basso: Gennaro Guarino, Sergio Milia, Mauro Canu, Massimo Ricciotti, Luca Pirisi

L’epilogo.

Milia, play di grande valore, forse il migliore del raggruppamento; Guarino, cecchino pericolosissimo, specialista in contropiede e in grado di sostenere tutta la squadra con le sue realizzazioni a raffica. Carrabs e Giuseppe Pirisi, due pivot di grande temperamento, di taglia fisica e tecnica superiore alla categoria; Castagna, un giocatore poco appariscente, ma estremamente redditizio. Ora per strada hanno recuperato Canu, che attraversa un momento eccezionale di forma. Hanno sicuramente pane per i nostri denti”. 

Così si esprimeva, alla vigilia dei play off per la B, il coach della Stamura Ancona sul giornale della città marchigiana. E non aveva torto perché fu promozione in B. Inconsciamente aveva fatto un grande elogio a quelli del 1960. 

Di quella squadra, tutta made in domo, mi piace ricordare Tore Fozzi e Massimiliano Ricciotti che purtroppo ci hanno lasciato troppo presto, Giampaolo Doro e Luca Pirisi che completavano la banda in campo. Grazie all’abilità di Pierpaolo Cesaraccio in panchina, al supporto di Franco Ziranu, per noi più di un fisioterapista, all’impegno organizzativo di Gianni Noli e all’entusiasmo di Bruno Rubattu come sponsor, vincemmo un campionato incredibile tra lo stupore di molti ma non il nostro. 

Un passo indietro, settembre 1974. L’Avvocato (non dico Dino Milia perché chi a Sassari segue il basket e non sa chi è l’Avvocato non dovrebbe entrare al palazzetto) che due anni prima era diventato il presidente della Dinamo, fece una operazione intelligente e lungimirante. Creò il settore giovanile.

Nel 1960 non nacque solo la Dinamo ma anche un bel numero di giocatori che, ignari ai primi vagiti, si ritrovarono da quattordicenni o tredicenni nella Cantera ideata dall’Avvocato. Venne allestita una signora squadra allievi: Roberto Pellicano, Antonio De Giovanni, Maurizio Bazzoni, Pierpaolo Virdis, Giancarlo Carrabs e Sergio Milia arrivarono dal Sa Posada, Mauro Canu dal Sant’Orsola, Gennaro Guarino e Giuseppe Pirisi da Alghero e Nicola Satta dalla Demones Ozieri. Praticamente una quasi rappresentativa provinciale del periodo.

Quella squadra, allenata da Silvio Angius, seguita con grande attenzione da Piero Cuccuru, dal dottor Guarino e ovviamente dall’Avvocato, partecipò alle finali nazionali del campionato allievi. Fu la prima volta per una giovanile sarda. Eravamo competitivi con tutte le squadre giovanili dei club di serie A. L’anno successivo, il gruppo si rinforzò con Claudio Castagna da Nuoro e con l’inserimento di Luca Pirisi da Alghero. Partecipammo ad altre finali nazionali giocando sempre alla pari con i grossi club. 

Dieci anni dopo, quelli del 60, sette giocatori della Cantera, erano ancora lì in prima squadra a festeggiare una nuova serie B. L’ultima partita di un grande gruppo. Ho sempre pensato che quella promozione in serie cadetta sia stata molto importante per la società. L’Avvocato ritrovò entusiasmo e nuovi sponsor che consentirono alla Dinamo di incamminarsi verso i successi di oggi. 

Il 22 maggio dell’anno scorso l’ultima convocazione, non per dare il numero di maglia all’arbitro ma per salutare uniti e compatti il nostro Presidente. 

Quelli del 60, la mia Dinamo. Auguri Dinamo.

Mauro Canu 

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3 Comments

  1. Giagio Patorno says:

    Dico una banalità….. Per costruire il futuro, si lavora nel presente senza mai dimenticare il passato. Un passato ricco di storia, passione, sudore, sacrifici e successi indimenticati ed indimenticabili. Forza Dinamo. Giagio Patorno .

    • mauro canu says:

      Grazie Giagio hai perfettamente ragione. Ho voluto fare questo ricordo perchè, per me, è stato dimenticato dal presente.

  2. Sandro Piras says:

    Me li ricordo benissimo tutti tranne Riciotti. Ho giocato, nei campionati giovanili, contro tutti questi atleti,con una delle rarissime squadre di paese, la PlubiumPBS Ploaghe. Ed erano “susse” memorabili, distacchi nel punteggio anche di 60-70 punti. Però riuscire a fare un canestro contro la Dinamo o rubare un rimbalzo a Pierpaolo Cesaraccio (che era mio compagno di classe all’Azuni) diventava una medaglia da appuntare sul petto.

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