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I giornalisti sardi contro la Regione: “No al bavaglio dell’informazione sul Coronavirus”!

L’homepage del sito dell’Unione Sarda

Per chi se la fosse persa, la notizia (data ieri sera da questo spettabile blog) è la seguente:  “Coronavirus in Sardegna, la Regione si crede in Cina: non comunica ma mette il bavaglio a medici e operatori sanitari!”.
Questo pomeriggio l’Ordine dei Giornalisti della Sardegna e l’Associazione della Stampa Sarda (il nostro sindacato unitario) hanno preso una posizione molto dura contro l’assessore regionale alla Sanità, il leghista Mario Nieddu. Due piccole considerazioni.
La prima: ma con una crisi di queste proporzioni in corso, un assessore alla Sanità non dovrebbe sforzarsi di comunicare meglio anziché impedire agli altri di farlo?
La seconda: Ordine e Assostampa possono fare pressione perché la comunicazione della Regione ai cittadini sull’emergenza Coronavirus raggiunga uno standard quantomeno accettabile?

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NO AL BAVAGLIO DELL’ INFORMAZIONE SUL CORONAVIRUS. ORDINE DEI GIORNALISTI E ASSOCIAZIONE DELLA STAMPA SARDA IN DIFESA DELLA LIBERA CONSULTAZIONE DELLE FONTI

L’Ordine dei giornalisti della Sardegna e l’Associazione della stampa sarda apprendono che l’assessore alla sanità della Regione Sardegna ha emanato una direttiva sull’attività di comunicazione istituzionale verso la popolazione indirizzata alle Direzioni generali delle Aziende sanitarie, ai direttori dei presidi ospedalieri e al direttori dei reparti di malattie infettive nella quale “si chiede di avviare senza indugio opportuni provvedimenti disciplinari verso chiunque non si attiene strettamente a tale disposizione, ribadendo che qualunque attività comunicativa di codeste aziende deve essere autorizzate da questa Regione”.

Ordine dei giornalisti della Sardegna e Associazione della stampa sarda ritengono il provvedimento un tentativo di limitare la libera manifestazione del proprio pensiero. L’art.21 della Costituzione non può essere messo in discussione da nessuno, tanto meno in momenti delicatissimi della vita del Paese come quello che siamo attraversando.

Il tentativo di introdurre la “fonte unica” è grave e pericoloso. I giornalisti della Sardegna da sempre impegnati a respingere ogni tentativo di bavaglio all’informazione, rassicurano i propri lettori e i teleradioascoltatori che continueranno, come sempre, a consultare le fonti che ritengono più autorevoli per fornire un’informazione sempre più completa e aggiornata. I medici e gli operatori della sanità, protagonisti in questo momento di un impegno professionale apprezzato e pesantissimo, hanno piena solidarietà da parte della popolazione che nei loro confronti continua a conservare il massimo della fiducia e della stima.

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7 Comments

  1. Grazia Pintore says:

    Scusate,qualcuno aveva dubbi che i leghisti fossero fascisti? io,assolutamente no,bastava sentire gli sproloqui del loro capo.Svegliamoci,apriamo gli occhi e difendiamoci dagli ignoranti prepotenti.

  2. Pingback: Contrasto pandemia: verso la criminalizzazione degli esclusi e dei nuovi arrivati

  3. Oscar Piano says:

    leghismu cummenti fascismu!!!! Deu d’appu sempri pensau e nau!!! Chi si boleus liberai de custa genti c’esti scetti una cosa de fai: REPUBBRICA INDIPENDENTI DE SARDIGNA!!!

  4. Ignazio says:

    Eh… Buongiorno!

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