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“Coronavirus in Sardegna, stato di emergenza fino al 31 luglio”: l’ultimo disastro comunicativo del presidente Solinas

17 marzo 2020: Our President nella Situation Room di Villa Devoto a Cagliari

“Come 31 luglio? Ma non finiva tutto il 25 marzo?”.

Amici e parenti mi scrivono in privato per chiedermi motivazioni di questa decisione presa dal presidente Solinas e che ora rimbalza impazzita sui siti e sui social senza che nessuno ne capisca compiutamente senso.

Cosa implica esattamente la dichiarazione da parte della Regione dello “stato di emergenza regionale sino al 31 luglio 2020 per consentire una tempestiva attuazione delle disposizioni nazionali secondo le specificità del contesto isolano”?

Che dovremmo restare chiusi in casa per altri 136 giorni? Che ci saranno i carri armati per strada? Che cosa, esattamente?

Nessuno lo sa, perché nessuno ha pensato bene di doverlo spiegare. Come tutte le decisioni prese dalla Regione Sardegna finora, maglia nera nel campo della comunicazione istituzionale. Capace di pubblicizzare un Numero Verde che non funziona (oggi sull’Unione Sarda c’era la testimonianza di una persona in difficoltà che per cinque giorni ha chiamato il numero ma non è riuscita a parlare con nessuno) e di mandare in tv un assessore alla Sanità che, mentre tutta l’isola si chiede perché la metà dei contagiati appartiene alla categoria delle professioni sanitarie, con medici e pazienti del reparto di Cardiologia di Sassari letteralmente chiusi dentro il reparto da tre giorni senza che nessuno li faccia uscire, con i giornalisti che si scagliano contro l’assessore leghista per la sua smania cinese di mettere il bavaglio all’informazione, con medici e infermieri disperati per la mancanza di Dpi (mascherine), con tutto quello che è successo al Santissima Annunziata di Sassari e al San Francesco di Nuoro, ebbene, l’uomo con Alberto da Giussano sul bavero, con sguardo stranito dice ai sardi che 

“il personale sanitario non è a rischio. Il sistema funziona. Non si devono allarmare i colleghi medici e il personale sanitario. Assolutamente”.

In quale realtà parallela vive l’assessore alla Sanità Mario Nieddu, l’uomo con Alberto da Giussano sul bavero? 

Ora poi questa storia del 31 luglio. 

Ancora una volta un comunicato stampa calato dall’alto (“Regione dichiara lo stato di emergenza, istituita un’unità di crisi, scattano nuovi provvedimenti”), con provvedimenti importanti che andavano adeguatamente spiegati (troppo difficile fare una diretta Facebok?) e che invece hanno gettato nello sconcerto i sardi. Al punto che alle 20.48, a poco più di un’ora dalla prima comunicazione, la Regione, evidentemente travolta da un’ondata di rabbia collettiva, ha dovuto inviare una stringata “precisazione:

La dichiarazione di stato di emergenza è esclusivamente finalizzata ad assicurare una maggiore autonomia e allo snellimento delle procedure di azione sul territorio, e non ha alcuna attinenza con nuove restrizioni che allo stato attuale non sono in programma.

Ok, non staremo chiusi in casa fino al 31 luglio: ma allora perché gettare in pasto all’opinione pubblica questa data, peraltro già fissata per tutto il territorio nazionale lo scorso 31 gennaio dal Consiglio dei Ministri (ecco la Gazzetta Ufficiale)?

Forse perché dire ai sardi che la Regione proclamava nientemeno che “lo stato di emergenza” doveva essere un trofeo da esibire in pubblico, come dire “lo vedete cari sardi quanto ci stiamo impegnando per voi?”.

Ma anche la propaganda va maneggiata con cura. Ed ecco che ciò che doveva rassicurare i cittadini, alla fine invece li ha esasperati e preoccupati senza motivo.

Un disastro comunicativo costruito con cura, non c’è che dire.

Post scriptum
Siccome la comunicazione è stata rimossa dal sito della Regione e opportunamente corretta, mettiamo qui la versione originale: a futura memoria e a beneficio degli storici.

IL PRESIDENTE SOLINAS DICHIARA LO STATO DI EMERGENZA REGIONALE SINO AL 31 LUGLIO E PREVEDE MISURE OPERATIVE DI PROTEZIONE CIVILE

Cagliari, 17 marzo 2020 – “In conseguenza del rischio sanitario, dovuto alla grave emergenza epidemiologica in corso, abbiamo dichiarato lo stato di emergenza regionale sino al 31 luglio 2020 per consentire una tempestiva attuazione delle disposizioni nazionali secondo le specificità del contesto isolano. Inoltre, con l’approvazione delle Misure operative di Protezione civile abbiamo definito la catena di comando e di controllo, il flusso delle comunicazioni e delle procedure da attivare per fronteggiare l’emergenza Covid-19 in Sardegna”. Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, illustrando le scelte odierne della Giunta regionale per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
Le misure operative prevedono un sistema di coordinamento con un Comitato operativo regionale (Cor), istituito presso la Protezione civile regionale, composto dal Presidente della Regione, dagli assessori della Sanità, della Difesa dell’ambiente, dei Trasporti, dai direttori generali della Presidenza e degli Assessorati coinvolti, della Protezione civile, di Areus e dal Commissario straordinario di Ats, che opera in collegamento coi Dipartimenti di prevenzione/sanità pubblica delle aziende sanitarie locali e con un rappresentante della Prefettura di Cagliari, che ha lo scopo di garantire il raccordo con le altre prefetture del territorio regionale.
Istituita l’Unità di crisi regionale (Ucr), presso l’Assessorato regionale della Sanità, che garantisce e monitora l’applicazione uniforme nel territorio delle procedure sanitarie previste dalla Regione e dal Governo e coordina le diverse componenti istituzionali deputate all’attuazione e gestione dell’emergenza infettiva. Opereranno anche due Unità di crisi locale, istituite presso le Assl di Cagliari e Sassari, che assicurano il coordinamento e l’esecuzione delle procedure previste dai protocolli sanitari e dalle raccomandazioni ministeriali e riferiscono all’Ucr sulle misure adottate e da adottare.
“A causa della rapida evoluzione della situazione epidemiologica e dell’incremento dei casi – ha aggiunto il presidente Solinas – oltre quelli della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Giunta ha emanato una serie di decreti restrittivi validi per la comunità sarda, con effetti immediati anche in altri settori oltre a quello sanitario, come nella gestione dei trasporti da e per la Sardegna, con controllo e supporto per assicurare spostamenti motivati anche all’interno del territorio regionale, l’approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale e l’assistenza alle persone che, rimanendo isolate, non possono accedere ai servizi essenziali attraverso gli strumenti informatici. Uno degli effetti, che ha riguardato in particolare la Sardegna, è stato il flusso in ingresso di persone domiciliate nelle secondo case e il rientro di sardi che si trovano fuori dall’Isola per motivi di lavoro o di studio. Se ciò dovesse comportare un incremento rilevante dei casi, si potrebbe delineare uno scenario difficile per il Sistema sanitario regionale che potrebbe avere difficoltà a fronteggiare l’emergenza e la nostra condizione di insularità renderebbe ancora più complessa la realizzazione di interventi di soccorso sanitario da parte di altre Regioni”.
“Per assicurare l’attuazione degli interventi urgenti e dei servizi di soccorso, il Direttore generale della protezione civile, sentito il presidente Solinas, convocherà a breve il Comitato operativo regionale, con la partecipazione degli Assessori regionali competenti, per assicurare il coordinamento degli interventi urgenti e delle strutture operative regionali con quelle nazionali e degli enti locali”, ha evidenziato l’assessore della Difesa dell’Ambiente, con delega alla Protezione civile, Gianni Lampis.

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13 Comments

  1. Michela says:

    Ma c’è da vergognarsi che nonostante l’aumento dei contagiati certi ospedali non abbiano tamponi mascherine x proteggere loro e noi stessi ma fatevi sentire denunciate e cercate di rispettare le leggi.

  2. Grazia Pintore says:

    Amo i miei corregionali,ama la mia splendida isola ma continuo a non capire come i sardisti abbiano permesso ai leghisti di vincere,non riesco a rassegnarmi,anche se obbiettivamente,non mi sembra che siamo stati mai governati da persone esperte.Questo virus ci sta dimostrando che è essenziale la competenza,la preparazione e non l’improvvisazione.

  3. Sebastiano Piras says:

    Consiglierei al sergente Garcia di ritornare nel fumetto dal quale la dabbenaggine di gran parte dei sardi gli ha permesso di uscire

  4. Francesco Sanna says:

    In compenso il comunicato stampa figura ancora nel sito istituzionale della Conferenza delle Regioni e delle Provicie autonome…
    Provare per credere:
    http://www.regioni.it/dalleregioni/2020/03/17/sardegna-il-presidente-solinas-dichiara-lo-stato-di-emergenza-regionale-sino-al-31-luglio-e-prevede-misure-operative-di-protezione-civile-607426/

  5. giovanni cadau says:

    Questi non si possono commentare.Posso solo dire che ancora non si sono resi conto che devono governare.

  6. A prescindere il fatto che la maggior parte dei contagiati Sono all’interno degli ospedali come medici e infermieri maniere estrittive ci devono essere ma non a questi livelli Anche perché sono i sardi prima a rimetterci non ci sta lavoro non c’è niente questo ultimo ultimatum mette a dura prova tutta la regione economia 0 lavoro 0 e senza aiuti .Sono molto arrabbiata però devo anche dire Io che vivo a Roma che sarebbe giusto veramente l’intervento dell’esercito soprattutto qua e fare stare a casa le persone incompetenti Ci vorrebbe una linea dura per tutte queste persone che non hanno ancora capito cosa devono fare o fanno finta di non capire la gravità della situazione mettendo in difficoltà tutti quanti

  7. Libero says:

    https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/02/01/20A00737/sg

    DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DEL 31 GENNAIO 2020
    1) In considerazione di quanto esposto in premessa, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 7, comma 1, lettera c), e dell’articolo 24, comma 1, del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, e’ dichiarato,
    per 6 mesi dalla data del presente provvedimento,

  8. Babette says:

    Io un’idea ce l’ho: mandare sul lastrico tutti, mandando in rovina la stagione, in modo che poi per recuperare trovino man forte nella gente disperata che avrà come prorità una rimonta economica “costi quel che costi”,così da avere carta bianca per cementare anche sugli scogli

  9. Valeria says:

    E il pasticcio, scritto con i piedi, emanato poco prima della firma del decreto Conte del 9 marzo, che imponeva l’isolamento a chiunque fosse arrivato in Sardegna a far data dal 23 febbraio? prontamente chiarito, a seguito di mille richieste interpretative, con distinzione tra vechie zone rosse e nuove (tutta l Italia) il giorno dopo con ritiro del modulo di autocertificazione pubblicato nel sito e compilato da tanti.

  10. Marco Matta says:

    Un’altra palese dimostrazione che siamo in mano a degli incompetenti, persone che si improvvisano amministratoti ma che in realtà sono degli emeriti cretini. Meno male che ancora c’è qualche giornalista serio come Vito che li smaschera

  11. alisandru says:

    a dir poco vergognoso ; la sardegna è già in un disastro economico sociale. La nota è sparita . Ci nascondo forse qualcosa che non sappiamo?

  12. ce poco da dire e capire, se la gente non sta chiusa in casa e il virus non scema qui sara un bagno di sangue.in questa regione non ci sono strutture sanitarie per gestire un emergenza del genere ( a dire il vero non gestivano piu manco l ordinario nel pubblico, figuriamoci ora) e tutti i giovani e vecchi infetti che dovessero aver bisogno di respiratori morirebbero, non è pensabile che si riaprano i confini della sardegna e neanche quelli italiani e degli altri paesi se l epidemia non si plachera.mi sa che su questo sito ce gente che ancora non ha capito cos e successo e la portata….

  13. Ignazio says:

    A ogni dichiarazione di stato didi emergenza, corrispondono dei conseguenti atti. Ne vedremo delle belle…

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