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Pensierini #13 Ragazzi, contrordine! Non è più la dorsale del metano ma… dell’idrogeno!

H come idrogeno

Perché cambiare le cose quando basta cambiare le parole?

Non vi piace il metano perché inquina? Perché ha un odore che vi mette in imbarazzo? Oppure siete contro la dorsale perché costa troppo, perché è un’opera inutile, perché siete ambientalisti talebani e il vostro imam ha già lanciato la fatwa anche contro chi scorreggia all’aria aperta?

Niente paura, la soluzione è a portata di mano. 

Accogliendo i preziosi suggerimenti dei consulenti Snam, da ieri la Voce della Dorsale ha dettato la linea a tutti i sardi: basta parlare di metano! La dorsale trasporterà… idrogeno!

Proprio così: idrogeno. Qualcuno di voi ha qualcosa contro la lettera H per caso? E allora, che problema c’è? Direi che abbiamo trovato la soluzione che accontenta tutti. Se il metano inizia a diventare imbarazzante, mettiamo in campo l’idrogeno e gli ambientalisti resteranno spiazzati. E a quel punto lo Stato italiano (cattivone!) non potrà che rilasciare in tempi rapidi tutte le autorizzazioni che ci servono!

Idrogeno: perché non ci abbiamo pensato prima?

Scusate, ma se qualcuno per motivi incomprensibili dovesse odiare anche l’idrogeno, come la mettiamo? Snam consultant, quid tu mihi commendas?

“Diremo che la dorsale trasporterà mirto, fil’e ferru, limoncello! Oppure ciogga minudda! E che problema c’è? In Sardegna hanno creduto alle promesse di Solinas, vuoi che non credano anche ad una cosa così?”.

Geniale.

Perché il vero business non è dato da ciò che la dorsale trasporterà ma dalla sua stessa costruzione. L’importante è pagare progetti, costruire tubi, movimentare terra. Che poi un tubo lungo oltre 500 chilometri serva realmente ai sardi, questo è un problema che si vedrà dopo.

Poi è chiaro che la Snam all’idrogeno ci sta pensando davvero (basti solo leggere questo articolo e dare uno sguardo a questo link). Ma sono ancora progetti sperimentali, che nulla hanno a che vedere con la nostra isola e tanto meno con il progetto della dorsale per come è stato venduto ai sardi finora.

Ma di fronte al disastro comunicativo che, nonostante tutti gli sforzi, sta travolgendo il fronte della dorsale e i suoi superpagati consulenti, serviva cambiare le carte in tavola: ed ecco quindi spuntare improvvisamente l’idrogeno al posto del metano.

Magari anche per provare a mettere in difficoltà i giovani di Fridays For Future che in Sardegna sono in prima fila contro questo progetto inverosimile e che domani, venerdì 14 febbraio, torneranno in piazza per ribadirlo.

***

Venerdì 14 febbraio, giornata in cui in gran parte del mondo si celebra l’amore in tutte le sue forme, invitiamo i sardi ad abbandonare le consuete celebrazioni consumistiche e a fare un grande gesto d’amore per la loro terra, scendendo in piazza con noi per chiedere alla Regione di bloccare lo sciagurato progetto di metanizzazione dell’Isola. 

MENTRE IL MONDO GUARDA A SISTEMI DI ENERGIA ALTERNATIVI, CHE CONDUCANO AL NECESSARIO ABBANDONO DEI COMBUSTIBILI FOSSILI, LA SARDEGNA CONTINA A GUARDARE AL PASSATO. 

Gli studi più recenti dimostrano che il metano non può essere considerato un combustibile di transizione, poiché questo è un potente gas serra il cui effetto – in termini di riscaldamento dell’atmosfera – è 80 volte superiore a quello della CO2 nei primi 20 anni dopo l’emissione. E se la sua combustione è meno impattante a livello climatico, le perdite nei processi di estrazione e trasporto sono ingenti, e negli ultimi due decenni avrebbero azzerato i benefici sul clima portati dalla conversione a metano degli impianti a carbone nello stesso periodo. 

C’è chi nonostante ciò parla ancora della metanizzazione come di un progetto innovativo, ma era tale soltanto decenni fa. Il metano è un progetto scaduto! Oggi come oggi, la sua assenza non è uno svantaggio, ma rappresenta al contrario un’occasione per la Sardegna, che può investire da subito nella ricerca e nella produzione di energia con sistemi alternativi e nell’efficientamento energetico; evitando gli inevitabili successivi costi di smaltimento dell’infrastruttura del metano. 

VOGLIAMO CHE LA SARDEGNA SIA UN ESEMPIO E UN PUNTO DI RIFERIMENTO E NON L’ULTIMA RUOTA DEL CARRO. 

La metanizzazione suona come l’ennesima servitù imposta alla Sardegna, insieme alle deleterie servitù militari, e dopo i tristemente famosi piani di rinascita dei decenni passati – che hanno lasciato sull’isola devastazione ambientale e disoccupazione – decantati dall’Assessoressa Pili, che in una recente dichiarazione paragonava la metanizzazione alla forzata industrializzazione dell’isola, in un parallelismo che aveva del grottesco. 

Benché la metanizzazione non presenti alcun risvolto positivo per i sardi, sono consistenti i profitti prospettati per le aziende coinvolte, le quali hanno da tempo avviato una campagna di disinformazione. Ne è un esempio la vergognosa presenza della SNAM – una delle più grandi aziende costruttrice di metanodotti nel mondo – in un istituto scolastico di Sassari, dove, pochi giorni fa, ha spiegato in un incontro con gli studenti l’imprescindibile necessità della metanizzazione della Sardegna: un luogo di crescita e sviluppo di spirito critico come la scuola trasformato in uno spazio di propaganda. Come voler affidare la sicurezza della propria abitazione a un ladro seriale. 

È ORA CHE I SARDI PRENDANO PAROLA E CHE PORTINO ALL’ATTENZIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA QUESTO NUOVO PROGETTO CALATO DALL’ALTO, CHE HA L’ODORE DELL’ENNESIMO SPORCO AFFARE SULLA NOSTEA PELLE. 

Nel corso del corteo incontreremo anche i precari della scuola in lotta per non perdere il loro lavoro dopo anni di servizio. Solidarizzare con loro è molto importante, perché le nostre rivendicazioni fanno parte di un’unica lotta: quella degli sfruttati contro gli sfruttatori, quella contro un sistema capitalista predatore che non ha alcuna remora a sfruttare il nostro pianeta fino all’ultimo albero e per trarne profitto, e allo stesso modo sfrutta le persone fino all’ultima goccia di sudore per poi abbandonarle a loro stesse, senza un lavoro, in un pianeta devastato. Soltanto con rovesciamento di questo modello, soltanto quando i diritti degli esseri umani a un lavoro dignitoso e a un ambiente sano verranno messi sopra il profitto di pochi, avremo quella giustizia climatica e sociale che chiediamo a gran voce. 

A SAN VALENTINO BRUCIA DI PASSIONE, BRUCIARE METANO NON È LA SOLUZIONE! 

14 FEBBRAIO – ORE 09:00 – PIAZZA DEL CARMINE FRIDAYS FOR FUTURE – CAGLIARI 

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5 Comments

  1. La lettera H non risolve il complesso tema energetico in Sardegna anzi dimostra che si va avanti a tentoni con programmi scritti su misura per non dispiacere a nessuna delle lobby energetiche in campo. Quella dei costruttori è salva in ogni caso.

  2. É un periodo storico di cambiamenti positivi per l’ambiente perché prima non si è mai fatto niente ed ora la natura picchia il pugno sul tavolo.Attualmente,dico attualmente l’idrogeno c’è lo fanno vedere ad impatto zero basta scomporre gli atomi di H2O,la tecnica esiste ed è pronta,noi non siamo pronti ai cambiamenti repentini anche perché nel nostro interno esiste uno spirito conservatore e magari investimenti di denaro già fatti convinti che quella era la strada giusta.

  3. come diceva a BC il Dott.Castagna di Elio, se non va bene nemmeno l’idrogeno faremo il gasdotto a troddio. E’ un acronimo ovviamente: T.R.O.D.D.I.O

  4. Bruno w says:

    Bravi ! Voi l’avete capita. Onore ai sardi, avanti così.

  5. mauro canu says:

    Ho notato anch’io la paraculata del direttore della Nuova Vergogna; evidentemente ci crede tutti tonti e scemi. Chissà perchè le vendite sono in caduta libera? Oltre tutti i problemi di innovazione e altri che richiami in altro articolo, credo che il principale sia di credibilità dei contenuti e di totale inutilità per la nostra quotidianità

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