Politica / Sardegna

Continuità territoriale, il festival delle bugie della giunta sardo-leghista

Sanremo 1956: Luciana Gonzales canta “La vita è un paradiso di bugie”

È passato un giorno intero
E non hai mentito ancora
Che cos’è questo mistero
Mi smarrisce, m’addolora
D’ogni strana tua invenzione
Ho bisogno un po’ crudele
La vita è un paradiso di bugie
Quelle tue, quelle mie

Al Festival di Sanremo del 1956 Luciana Gonzales arrivò terza con la canzone “La vita è un paradiso di bugie”.

***

L’incontro “decisivo” per le sorti della continuità territoriale era stato annunciato per lo scorso 28 gennaio a Bruxelles. Salvo poi scoprire che, in realtà, non era mai stato convocato.

“È stato rinviato al 3 febbraio” si disse penosamente, mentre il presidente scompariva come d’incanto dai radar e dalle conferenze stampa per una improvvisa influenza (“È afono”).

“Niente più Bruxelles, andremo a Roma, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri” aggiunsero qualche giorno dopo i nostri eroi, giustificando l’evidente declassamento con l’opportunità di coinvolgere nella trattativa il governo.

Va bene, andate a Roma.

Ma ieri il presidente Solinas è rimasto a Cagliari e si è collegato con Bruxelles e Roma in videoconferenza.

La prossima volta gli basterà suonare a un citofono? Non è da escludere.

Il risultato del vertice definito pomposamente “decisivo” (da loro e non da altri, sia chiaro) è banalmente sotto gli occhi di tutti: un rinvio che sa di bocciatura solo perché non disponiamo di altre fonti se non di un comunicato stampa di poche righe in cui il presidente Solinas afferma che 

“La Regione ha chiarito tutti gli aspetti relativi ai documenti e alle integrazioni richieste dalla Commissione nel corso delle interlocuzioni avvenute nelle settimane scorse relative al progetto della nuova continuità. Rimaniamo adesso in attesa di un aggiornamento della riunione odierna – in tempi brevissimi – per chiudere definitivamente la partita e dare operatività al progetto”

e

“Attendiamo ora una risposta definitiva da Bruxelles per consentire al ministro l’adozione dei nuovi decreti e restituire certezze ai sardi ed agli operatori su frequenze dei collegamenti, rotte e tariffe”.

Il presidente Solinas ora ha fretta (la continuità attualmente in vigore scade il prossimo 16 aprile) solo perché come uno studente disordinato ha la consapevolezza di avere perso troppo tempo e la fine del quadrimestre è già arrivata. In carica da quasi un anno, confidava nella benevolenza dei professori (leggasi: proroga della continuità) e invece è stato chiamato all’interrogazione e messo in un angolo.

Non solo: l’argomento a piacere che il presidente Solinas si era scelto e che aveva strombazzato per tutta la campagna elettorale (leggasi: tariffa unica), non è stato accettato dai professori (lo si sapeva già da tempo), i quali lo hanno banalmente interrogato sul programma, non solo di questo quadrimestre ma anche degli anni scorsi.

E i professori di Bruxelles sono più severi di quelli, che ne so, dell’università di Sassari.

Bugie, improvvisazione, patetici sotterfugi. Nella vertenza trasporto è questa è la cifra della giunta sardo-leghista che guida la Regione, in cui non spicca (si fa per dire) l’assessore regionale ai trasporti, il leghista Giorgio Todde, che oggi ha il coraggio di dire ai giornali

“Sono fiducioso sulla proroga della continuità territoriale aerea in scadenza il 16 aprile, noi crediamo di poter risolvere la situazione”.

Ma sì, dai: fateci vedere di cosa siete capaci.

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One Comment

  1. Francesco Utzeri says:

    Egregio Biolchini,
    davanti a questi ” dilettanti allo sbaraglio”, che non riescono ad ottenere, non la continuità territorile, tanto sbandierta in campagna elettorale, ma neppure un straccio di appuntamento con gli ultimi burocrati europei, cosa pensare ? Forse che i sardi, per l’ennesima volta, si sono asserviti al colonialismo ( o provincialismo, fate voi ) italico; o forse perchè hanno pensato bene a “sistemare” se stessi ed i loro accoliti, fregandosene dei problemi degli isolani, isolati. A questo punto, forse, è auspicabile che questa benedetta ( o maledetta ) continuità vecchia e nuova, sia bocciata su tutta la inea; decada e si lasci fare al libero mercato. In fondo, dove c’è vera libera concorrenza, la tariffa la fa chi acquista i voli.

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