Elezioni regionali 2019 / Politica / Sardegna

La sinistra ha un futuro in Sardegna? Solo se la smette di difendere i suoi privilegi e le sue dinastie

Dinastie

Belli i dibattiti stimolati da Sardegna Soprattutto. Fa piacere leggere questa rivista on line che, suggerendo letture di grande interesse che spesso sfuggono anche agli occhi attenti alle cose della politica e sollecitando i nostri intellettuali a intervenire su questioni dirimenti, mette la Sardegna in collegamento con l’Italia e con il mondo.

Così dopo il voto del 4 marzo si è aperta una riflessione sul futuro della sinistra in Italia e nella nostra isola.

Se Paolo Flores d’Arcais (nell’intervista sull’Huffington Post rilanciata da Sardegna Soprattutto) dice che “votare 5 Stelle è l’unica cosa razionale che si possa fare oggi in Italia”, Franco Mannoni (nel suo pezzo “Ma la sinistra ha un futuro in Sardegna?”) afferma invece “il rischio che corriamo con le prossime elezioni regionali in Sardegna, in caso di vittoria dei Cinquestelle, è quello dell’omologazione ulteriore agli schemi italiani e, quindi della definitiva subordinazione dell’autonomia speciale”.

Chi ha ragione?

Di sicuro anche nella nostra isola esiste una sinistra che ha più paura dei Cinquestelle che non della destra. Perché? La risposta ce la dà sempre Flores d’Arcais:

“C’è una società civile per il privilegio (che se ne frega della corruzione) e una società civile per l’eguaglianza (che la corruzione vuole aggredirla). Far parte della società civile di cui parlo non significa semplicemente essere fuori dai partiti: significa aver lottato contro Berlusconi, essersi opposti al governo D’Alema e alla partitocrazia protetta da Napolitano con Monti, Letta e Renzi”.

Allo stesso modo, in Sardegna c’è una società civile che si è contrapposta a logiche di potere (politico e non solo) e invece una che le ha assecondate: a tutti i livelli, in tutti i territori e a più riprese.

Franco Mannoni dice che ha apprezzato molto la lettura data da Lucrezia Reichlin al voto del 4 marzo (opportunamente rilanciata da Sardegna Soprattutto)e io sono assolutamente d’accordo con lui). E infatti anche io penso che

La società meridionale ha risposto con un messaggio forte. Logorata da un tasso di mobilità intergenerazionale estremamente basso, si è ribellata alle dinastie nelle posizioni chiave nelle istituzioni (università, professioni, sanità, politica). Quelle dinastie che hanno mal speso o non speso i fondi europei della coesione territoriale e che difendono da sempre privilegi acquisiti.

E se prossime elezioni regionali fossero l’opportunità, proprio per chi sta a sinistra, di dare una spallata definitiva alle dinastie che governano da troppo tempo la Sardegna e che ora stanno cercando, fuori tempo massimo, di rifarsi per l’ennesima volta una verginità politica?

 

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6 Comments

  1. Gianni says:

    Flores d’A ha dichiarato:”Potrei riempire un intero numero della mia rivista con le critiche che ho mosso a lui e ai suoi metodi. Però, riconosco che votare 5 Stelle è l’unica cosa razionale che si possa fare oggi in Italia”.
    Lei l’ha fatto?
    “No. Quando sono arrivato al seggio, le mie viscere hanno protestato contro le insopportabili cose che hanno combinato negli ultimi mesi di campagna elettorale, e ho votato Potere al popolo”. Pertanto mi domando se Flores ha problemi alle viscere, oppure se ormai la gente ingoia di tutto vedi Facebook, oppure se siamo in un manicomio, oppure boh.

  2. Nuccio Monello says:

    La Sardegna avrà un fulgido futuro solo se saprà agire con #Autodeterminatzione, finlmente unita e compatta sotto la guida di un leader valido ed insperato, Anthony Muroni.

  3. Ma franco mannoni che giudica gli onesti,ma non fatemi ridere ?

  4. oscar piano says:

    La ritengo molto dura anche perchè chi ha gustato il potere ( e non parlo di corruzione) per troppi anni semplicemente non riesce a vedersi esautorato da quegli stessi cittadini che prima lo hanno osannato.. Il discorso poi, se allarghiamo il campo a tutto il panorama politico, diventa ancora più pesante. Moltissimi, direi quasi tutti gli elettori, non hanno mai preso in considerazione il fatto che il politico, più no meno, passa mentre i burocrati,. vera piaga del sistema, restano anche oltre la pensione. Basta vedere quello che stanno combinando alla Raggi a Roma o al sindaco di Livorno per non parlare di casa nostra qui a Carbonia.
    Non sono un pentastellato ma semplicemente uno che osserva questa situazione da circa 30anni, cioè, più o meno, dalla prima Giunta di Sinistra alla R:A:S:. Personalmente ho visto azioni di boicottaggio da parte di Funzionari Regionali al limite della legalità. Giubiliamo questi burocrati e avremo risolti molti dei problemi politici a tutti i livelli!!!

    • Valentina says:

      Sono pienamente d’accordo con te, ma mi chiedo: quei burocrati chi li ha messi li se non la stessa politica? All’inizio magari facevano comodo a qualcuno (vedi i commenti su dinastie&soliti noti) poi si sono rivelati per quello che erano: incompetenti. Cattiva politica e burocrati incapaci vanno sempre di pari passo, sono due facce della stessa medaglia

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