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Prima Ainis, poi l’Untore: non so chi mi ha diffamato ma so il perché

unt

Perché le vittime di violenza spesso non parlano e non denunciano i loro aggressori? Perché si sentono deboli, perché hanno paura e perché temono di non ottenere giustizia. E soprattutto perché, benché vittime, inspiegabilmente si vergognano.

Tutto questo io l’ho provato sulla mia pelle in questo ultimo anno e mezzo in cui sono stato bersaglio di ripetuti attacchi da parte di un blog anonimo, quello dell’Untore, di cui ora si può e si deve parlare, visto che l’autorità giudiziaria ritiene di aver individuato colui che nell’ombra, protetto da sistemi informatici praticamente inviolabili, ne era il titolare.

Il signore in questione non l’ho mai visto né conosciuto e ritengo che non possa essere il vero autore dei post (una decina) che mi sono stati dedicati. Leggo sui giornali che ci sono indagini in corso e mi auguro che diano i frutti sperati, smascherando una rete di collaborazioni che immagino ben ramificata e straordinariamente qualificata.

Attendo sviluppi. Sarei curioso di scoprire chi si è accanito in questo modo contro di me. Intanto rifletto a voce alta.

***

Ieri, nel corso di una iniziativa contro la violenza sulle donne, Maria Antonietta Mongiu ha descritto in maniera precisa un particolare tipo di violenza, quella che oggi a Cagliari si esercita contro gli intellettuali. “Quando agli argomenti si risponde con le offese, con le allusioni, con i sospetti di interessi personali, quando non si entra nel merito delle questioni ma si risponde in maniera scomposta, allora si esercita una violenza”, ha spiegato bene la professoressa. E io purtroppo, come lei, so cosa significa.

È strano essere colpiti da un anonimo, non sai come difenderti. Non sai se reagire e se sì, come farlo. Intanto però subisci il colpo, perché siamo esseri fatti di parole. Le parole salvano, ma le parole anche condannano. Ho cercato di andare avanti per la mia strada, cercando di non farmi condizionare, non parlando con nessuno di ciò che stavo vivendo, combattendo la paura di essere colpito per ogni articolo che scrivevo, ostentando una normalità che però non c’era più.

Perché sono stato attaccato in questo modo? E da chi?

Certamente non poteva sfuggirmi che quasi sempre finivo nel mirino degli anonimi diffamatori dopo che, su questo blog, criticavo l’operato dell’amministrazione cagliaritana di centrosinistra. C’era una evidente correlazione tra le mie analisi e l’azione di discredito, correlazione che peraltro avevo già notato in precedenza, operata da un altro blog anonimo, quello a firma del sedicente Gabriele Ainis.

Nel famoso “blogghino”, con l’evidente compiacimento della sinistra governativa cittadina, il sedicente Ainis aveva ad esempio provato a difendere Zedda nei mesi caldi del caso Crivellenti (che per inciso scopro oggi essere, secondo Sardinia Post, “vittima di una campagna denigratoria”: però sarebbe stato interessante leggere nell’articolo in questione i nomi di chi questa campagna l’avrebbe orchestrata e perché, altrimenti il risultato è che si iscrivono automaticamente, e irresponsabilmente, nel novero dei mestatori d’odio, quelle persone che quella nomina l’hanno contrastata con solidi argomenti e a viso aperto).

Ad Ainis venivano girati informazioni di evidente provenienza politica, per cercare di arginare la ricaduta dei ragionamenti pubblici che io in questo blog proponevo ai miei lettori. Il resto lo facevano le solite offese, nel tentativo evidente di screditare la mia professionalità, di ridicolizzarmi, per togliere, attraverso un blog anonimo, peso alle mie argomentazioni.

Il rapporto tra l’anonimo e l’area politica che lo ha adottato per i suoi lavori sporchi è stato così smaccato che un noto esponente della sinistra governativa cagliaritana si è vantato pubblicamente e a più riprese non solo di conoscere l’identità di Ainis, ma anche di averlo addirittura incontrato. Sarebbe interessante, ai fini dell’indagine in corso, avere anche la sua testimonianza per scoprire se Ainis e l’Untore fossero la stessa persona (e io penso che lo sono).

Tramontata la stella di Ainis, è arrivato l’Untore. La battaglia di fondo era sempre la stessa: colpire chi ritiene che la cultura e l’identità sarda abbiano una loro propria specificità e difendere, in ambito archeologico, la supposta ortodossia dell’accademia e delle soprintendenze. Solo che i difensori della “verità ufficiale” colpivano nell’ombra mentre gli altri non avevano paura di esporsi con nomi e cognomi. Incredibile, vero?

Le vittime designate sono state inizialmente poche, una in particolare: Antonello Gregorini, tra i fondatori di Nurnet. Io non so in che modo Antonello potrà mai essere risarcito delle terribili falsità che l’Untore ha riversato su di lui, cercando di colpire la sua credibilità, la sua reputazione, la sua dignità. E fa specie che un giornale molto diffuso come La Nuova Sardegna pochi mesi fa abbia preso spunto dalle “critiche” dell’Untore per scrivere un articolo su Nurnet: pure questo abbiamo dovuto subire.

La mia impressione è che questo gioco del blog anonimo sia sfuggito di mano al suo stesso inventore che, settimana dopo settimana, capace di garantire una assoluta impunità ai suoi sodali, ha iniziato ad imbarcare ignobili specialisti della diffamazione, desiderosi solo di scatenare il loro livore contro il mondo dell’archeologia indipendente e quattro o cinque giornalisti, peraltro tutti più che precari.

Confesso che da bambino sognavo di fare l’archeologo: ma non penso di essere stato colpito dall’Untore per questa mia carriera mancata, piuttosto per quella che poi ho effettivamente intrapreso.

Dunque in questo tritacarne ci sono finito anche io. Rispetto ai tempi di Ainis, il gioco però si stava facendo più duro. L’Untore ricorreva a pochi argomenti (e meglio se totalmente falsi), conditi da molta, molta volgarità, e questo con un unico obiettivo: screditarmi in tutti i modi.

Perché sono stato attaccato in questo modo? E da chi?

So bene che il mio modo di fare giornalismo è scomodo e che suscita reazioni contrastanti, so di non piacere a molti; ma questo giornalismo è scomodo soprattutto per me, che mi sono sempre esposto in prima persona e non ho mai usato l’arma dell’anonimato per colpire in maniera vigliacca nessuno.

Chi invece, confidando in una assoluta impunità, ha provato ad addossarmi la responsabilità di avere fatto fallire Radio Press? Accusa profondamente infamante (perché non c’è niente di peggio di provare a trasformare una vittima in un carnefice); accusa inoltre inverosimile (ero un dipendente, mica l’editore), che nessuna delle persone che hanno lavorato in radio e che dal fallimento sono state travolte può sostenere neanche nascondendosi dietro il più sicuro anonimato.

Chi ha provato a convincere i suoi squallidi lettori che io lavorassi in Rai senza concorso e grazie ad aiuti politici? Peccato che come tutti i miei colleghi sanno (o possono facilissimamente verificare), io della Rai sono solo un collaboratore precario a partita Iva (per quelli come me non si fanno i concorsi) e ho iniziato a collaborare con la Rai tanti anni fa per un motivo molto semplice: perché io la radio la so fare. Però bisognava colpire l’immaginazione di chi non è dell’ambiente per minare la mia credibilità e la reputazione, che sono il mio unico capitale.

L’Untore poi ha colpito anche i nostri affetti, cercando di minare la serenità familiare mia e di altri: perché colpire la mia compagna, accusandola nientemeno di rubare soldi pubblici?

***

Così come con altre sue vittime, l’Untore ha provato a farmi perdere il lavoro: non c’è riuscito.

Però ha fornito argomentazioni malate ad un’area politica che si è sentita minacciata dalle mie analisi e che ha rilanciato le sue anonime quanto inconsistenti accuse: “Biolchini attacca Zedda perché voleva qualcosa in cambio da lui”, “Biolchini attacca Zedda perché voleva soldi per la sua compagna”, “È un fallito che deve tutto alla politica”, e cose così. Di questo ho le prove e non avrò certo bisogno delle indagini dell’autorità giudiziaria per farmi un’idea precisa su chi ha provato a speculare su questi ignobili falsità.

La domanda però resta: perché dunque sono stato attaccato in questo modo? E da chi? A chi ho dato fastidio?

È ovvio che io so, ma che evidentemente non ho le prove. Quelle dovranno trovarle gli investigatori.

Ora anche io presenterò la mia bella denuncia. Lo devo a me stesso, alla mia dignità. Perché adesso la possibilità di smantellare questa ignobile rete che ha colpito nell’ombra da una posizione di forza persone che non potevano difendersi, ora è reale.

Io da questa vicenda esco a testa alta, qualcun altro meno.

Tuttavia il problema resta: in questa città la violenza contro chi propone punti di vista diversi e non convenzionali e non ha paura delle proprie idee è crescente. Agli argomenti si risponde sempre più spesso con i pettegolezzi, mai nel merito.

Però sono stati mesi pesanti, nei quali non nascondo di avere perso parte della mia voglia di intervenire nel dibattito pubblico per paura di essere attaccato da persone squallide di cui però adesso non vedo l’ora di conoscere l’identità. E che mi auguro vengano fermate e messe nella condizione non di scrivere più una riga: da nessuna parte.

 

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69 Comments

  1. Gabriella says:

    Leggo questo articolo di novembre 15, solo oggi. Personalmente ti ringrazio delle cose che scrivi e di essere fuori dal coro. Abbiamo una grande necessità di individui che si prendano la responsabilità di esporsi, di pensare criticamente, di parlare a voce alta…il potere ,oggi sempre più indecente , usa la confusione,la paura, se non la violenza esplicita,per controllare la vita della gente. Grazie. Gabriella

  2. maddalena says:

    Tutta la mia stima e la NOSTRA solidarietà, a Te caro Vito e alle persone che ti stanno vicino toccate dalla calunnia. La gramigna cresce ovunque rigogliosa e cerca di mangiarsi l’erba buona…. Non sempre ci riesce per cui coraggio e “sa giustizzia siddus papidi e su fogu du s’abbruscidi”

    • Caro Antonello sono assolutamente daccordo su quello che dici…ho conosciuto alcuni studiosi che come te sono stati colpiti con la diffamazione nella maniera piu ‘ subdola , ossia anonimamente. Credo che a maggior ragione devi andare avanti con le tue idee e i tuoi studi personali non lasciando che questi impostori abbiano la meglio. Ti faccio i miei migliori auguri.

  3. Pingback: Denunciati dalla Polizia di Stato in Sardegna quattro blogger 60enni - vitobiolchini

  4. Alessandro Sabatini says:

    Non leggevo il blog da molto tempo.
    Speravo di trovare bei spunti di riflessione su Cagliari e la Sardegna, e invece solo mestizia.

    Massima solidarietà a Vito Biolchini.

  5. Pingback: “Dagli all’Untore”. La Polizia Postale ferma i diffamatori online. | Associazione Casa dei Diritti

  6. Ghostwriter says:

    Piena solidarietà. Non c’è altro da dire.

  7. New Entry says:

    Io comunque spero che si dia una esaustiva e definitiva risposta ai quesiti posti in merito alla gestione della”cosa pubblica” sollevati dall’ Untore blog.Sarebbe una tutela per chi é stato chiamato in causa e sarebbe importante per il cittadino confuso.

    • Ma come ti permetti di rilanciare ancora la merda che quel sito, chiuso dalla procura e riaperto in maniera vergognosa, ha gettato su persone innocenti? Che cosa devo spiegare al cittadino confuso? L’Untore non ha mai posto alcun quesito serio su nulla: solo diffamazioni, terrificanti ed evidenti. Dovresti vergognarti per quello che hai scritto. Ma d’altra parte c’era un New Entry che partecipava al blog dell’Untore, e mi sa che eri tu.

      • New Entry says:

        La mia attività in rete é alla luce del sole . Lei e chi lo crede opportuno si rilegga pure i miei interventi e se si ritiene in diritto giudichi pure. Credo che le sommarie caccie alle streghe portino solo isterismo.

      • Dagli all'Untore says:

        Lei sicuramente non ha mai sentito il proverbio “Un bel tacer non fu mai scritto”. Peraltro in buona compagnia di altri che sbarellano su Facebook. Abbia comprensione di Biolchini, che non credo proprio sia dell’umore giusto per sentire paternali oltretutto sgraziate da chi ha fatto qualche commento da Ainis. I suoi commenti, signor “New Entry”, li ricordo bene anch’io, ed erano equilibrati e pacati, a maggior ragione non si comprende questo agitarsi. Keep Calm!!!

      • New Entry says:

        Ha ragione, a volte perdo proprio il controllo, spero di non aver spaventato i bambini.
        Comunque, e lo dico seriamente, grazie per aver definito ciò che scrivo ” equilibrato” e”pacato”, é quello che cerco di essere, sforzandomi, nei limiti della mia cultura e della mia intelligenza, di aver chiara la distinzione tra fatti e opinioni.

      • New Entry says:

        E qui chiuderei l'”off topic”.

      • LUCIDA says:

        Alla luce del sole, uno che si firma con un nickname…

      • New and Last Entry says:

        Bisogno di nuove polemiche per animare il blog? Comunque che ci creda o meno, per quanto continui a credere nell’importanza dell’anonimato per dare importanza alle sole idee, questa vicenda mi ha fatto riflettere. Però dovendo scegliere dove rendere palese la mia identità non sarebbe in blog dove sembra contare solo l’appartenenza (e anche un certo spirito di pettegolezzo). Auguri per la sua apparente discesa in campo e di buon natale a tutti.

    • Atropa Belladonna says:

      Benissimo, gliela dò tranquillamente la mia risposta esaustiva-così tranquillizziamo i cittadini (ovviamente posso solo parlare per me): come preannunciato con gran pompa su quel blog sono arrivate lettere diffamatorie firmate “Vera Farina” al mio rettore, al mio direttore, ai miei colleghi, al giornale della mia città, al ministero, alla dirigenza scolastica dell’Emilia Romagna e forse anche al papa, non so. Il titolo della lettera era “Peculato all’università”. Si sosteneva che io avevo preso un rimborso spese dal mio ateneo per partecipare ad un convegno all’Università di Sassari sulla scrittura nel 2011. Ovviamente ci sono voluti meno di 5 minuti per verificare che non era vero: l’informatizzazione di ogni rimborso effettuato è operativa da almeno 10 anni. Rimborso mai richiesto da me e di conseguenza mai elargito. Non ho mai ricavato un centesimo dalla mia passione per l’archeologia sarda: anzi ne ho spesi e tanti, per viaggiare e per documentarmi.
      E questo è solo un esempio delle torture e violenze continue subite da quel sito; le lettere diffamatorie sono 3: dal 2010 a questa parte. Nel maggio 2015 ho finalmente sporto denuncia, perchè l’accusa era così puntuale e la sua falsità così immediatamente dimostrabile che non si poteva esitare. Ma avrei dovuto denunciarli prima, lo so. Mi pento solo di questo.
      Alcuni oggi piangono o comunque si rammaricano perchè uno “spazio libero” (sic!) adesso tace. Ma mi dica una cosa: il blog Monte Prama non ha forse dovuto chiudere, cedendo alle violenze continue degli autori di quel blog (e non me ne vergogno, perchè bisogna anche pensare alla salute fisica e mentale)? non era forse anche quello uno spazio libero? Oppure ce lo “siamo meritato” e “cercato”? Siamo nel Pleistocene forse, con le clave?
      Se lo legga il nostro ex-blog e provi a cercare se ci sono diffamazioni personali, o razzismo o discriminazione o “nazionalsocialismo atlantideo”. Non le troverà

      • New Entry says:

        La ringrazio per queste sue spiegazioni e per aver interpretato correttamente il pensiero.

      • Atropa Belladonna says:

        Prego, però io alla sua domanda ho risposto; lei non ha risposto alla mia

      • New Entry says:

        Se me lo consente, la considero una domanda retorica.

    • Lantanio says:

      IL cittadino è tutt’altro che confuso …E’ molto bene informato, direi, grazie a Vito Biolchini e ad altre testate online…Vediamo in queste ore lo sgretolarsi della gioiosa macchina da guerra di SEL…. consiglieri comunali Cagliaritani che si alleano con altre forze politiche , gente che scappa con un’accelerazione che non possedeva nemmeno la Maserati Ghibli guidata da Fantozzi inseguto da Ivan il Terribile XXXII ferocissimo alano nero .
      Un campionario di coraggio e coerenza costellato dalle assunzioni all’Agenzia del Lavoro…MA quale cittadino confuso !! Ma dove ?
      Gli unici ad avere una grossa confusione son quelli di SEL in questo momento Fantozziano..

  8. Dagli all'Untore says:

    Qualcuno ha fatto notare che le questioni sollevate circa una certa coincidenza di direzioni tra le affermazioni del diffamatore mascherato – che potevano anche essere legittimamente sostenute a viso aperto senza attacchi squadristici contro chi la pensava diversamente – e gli orientamenti su talune questioni di una certa area politica, risulterebbero addirittura portare a illazioni dannose per il sindaco Zedda.
    Bene, per respingere ogni possibile illazione dannosa, gli appartenenti a tale area politica non hanno che da fare una sola cosa: prendere in modo chiaro e netto le distanze dai metodi di tali cybersquadristi, a prescindere dal fatto che ciò risponda a esigenze di opportunità sotto qualsiasi profilo.
    Questo, finora, non è accaduto, anzi, chiunque abbia voglia di farsi un giretto tra Facebook e Twitter potrà notare chi ha diffuso i post diffamatori del cosiddetto Ainis e chi ci ha relazionato allegramente sui social.
    Troppo comodo.

  9. Stefano Deliperi says:

    Caro Vito, chi ti conosce sa chi sei e non si fa certo influenzare da ‘ste cose. Però ‘ste cose pesano e avvelenano ingiustamente la vita delle persone. Se posso consigliarti, fai i passi giusti in sede giudiziaria.
    In gamba.

    Stefano Deliperi

  10. Massima solidarietà al tenutario, ed agli altri diffamati, ovviamente, per quanto mi riguarda. Speriamo che questi personaggi vengano puniti per le loro azioni, le motivazioni alla base delle quali le hanno già elencate altri, una volta per tutte. A certa gente, a quanto pare, la discussione civile non sembra piacere molto.

  11. Antonello Pabis says:

    Dato il ritardo, non aggiungo altre parole, se non che a settantanni, quando sento queste schifezze e incontro quel tipo di persone, mi viene ancora da fare a cazzotti.
    Ancora di più dalla tua, Vito! Decisamente!

  12. Fourthciucciu says:

    Questa è la deriva presa dalla rete, falsa libertà, tutti possono dire di tutto, parlare, o meglio scrivere, senza filtri.
    Non voglio essere ipocrita, ci casco spesso anch’io, ragionamenti che mi partono dalla pancia e non dalla testa, la verità assoluta non esiste.

    • New Entry says:

      Io credo che la nostra società, in qualunque settore e a qualunque livello, sia malata di “fazionismo”. L’incapacità diffusa di concepire la realtà al di fuori di riduttivi schieramenti avvelena anche il dibattito culturale impedendo lo scambio costruttivo, perché si dividono gli interlocutori in “amici” e “nemici” e si rifiutano e squalificano aprioristicamente i contenuti diversi dall’”ortodossia” del proprio schieramento. In quest’ottica l’aggressività appare giustificata, perché rivolta contro il nemico di turno, il sostegno è unidirezionale, e qualunque contenuto è viziato dal peccato originale della “non appartenenza”, con buona pace dell’approccio critico.

      • New Entry says:

        Aggiungo anche che una caratteristica del “fazioso” è la proiezione, e che questo mio ragionamento, nella sua ottica, si traduce e liquida in un rassicurante : “Sta parlando degli altri, non di me”.

      • Fourthciucciu says:

        Perfettamente d’accordo, aggiungo anche che la “mirabolante” opportunità data dalla rete non ha migliorato la qualità delle informazioni e dell’informazione ma solo la quantità, ormai si legge ogni genere di sciocchezze, comprese le mie per essere onesto.

  13. maria grazia caligaris says:

    Sono sconcertata! Piena solidarietà a te e a Tiziana ma spero che si arrivi presto a una verità. Non posso accettare la gratuità di attacchi così offensivi. Un abbraccio

  14. Penso che in primavera ci divertiremo molto

  15. lantanio says:

    Si attende un fraterno gesto di pace del primo cittadino, faccia in modo che il suo modus operandi, paurosamente civico non sia infangato da queste mosche cocchiere dello schifo civico. Si scusi a nome della città col dr biolchini. Grazie

    • New Entry says:

      Ma cosa c’entra Zedda? Ad infangarlo sono le assurde illazioni.

      • Lantanio says:

        Posto che bisognerebbe usare, in primis, il cervello.In questa sede si chiede semplicemente che ZEDDA prenda le distanze da tali diffamatori appestanti.
        Egregio new entry usi la tastiera per scopi più nobili..Tali esseri hanno anche difeso il Sindaco Zedda e , sinora, silenzio dai suoi pretoriani e dallo stesso…Ciò non implica che lui abbia un ruolo ma, vivaddio, prenda le distanze con la sua fluente oratoria civica da tali sparatori di perrerias ……manco le navi di Putini nel Baltico scagliano le accuse deliranti dirette contro il Dr Biolchini.
        Occorre un disegnino ?

      • New Entry says:

        Ripeto: cosa c’entra Zedda? E comunque forse Putin riesce a mantenere toni più pacati nelle sue risposte ad Erdogan, che dice?

      • Lantanio says:

        Egregio New Entry le chiedo venia se le son sembrato poco pacato, tuttavia, le stesse scuse e per molto peggio non sono state fatte da Ainis e dall’Untore alle parti lese,
        Tali propalatori di nefandezze sulla vita professionale e umana del Dr Biolchini e di altri valenti professionisti non hanno certo chiesto scusa. Io ho semplicemente chiesto che i settori sani di certe forze politiche governative a livello locale, Sindac in primis ( forze oramai fallimentari e destinate all’oblio) prendano le distanze da tali antiestetici delatori.
        Per quanto riguarda Putin con Erdogan non parlerei di toni pacati ma di spaventosi bombardieri Sukoi che Erdocane si sogna la notte…..
        Putin è uomo d’azione non
        uomo di fuffa come molti politici Italiani e loro lacchè.
        Le dico solo staremo a vedere “chi tutto c’e’ in questa lurida e infamante vicenda”, Auspico che anche lei stia dalla parte di Biolchini e altri, spernacchiati per mesi la saluto e lascio la discussione.

  16. Lantanio says:

    Da cittadino vedo il grande civismo della sinistra estrema e non con gli avversari …La stessa che sta smutandando la Sardegna di Ryan Air, la stessa del Lirico….. prima di sparlare degli altri guardate in casa vostra.SOLIDARIETA’ A VITO BIOLCHINI

  17. Fourthciucciu says:

    e ci seisi acconciu, Lissia, gassata o ferralelle?, tottu unu bellu minestroni.

  18. Non entravo da molto sul tuo blog. Rimango basito. Solidarietà piena.

  19. Lo Garitmo says:

    Oggi indagato un quarto, il “grande” giornalista Mauro Lissia. Verrà interrogato dagli stessi magistrati che frequenta ogni giorno per lavoro. Eh già.

  20. Non conosco le vicende ma da collega giornalista, e ora blogger, esprimo solidarietà, simpatia e ammirazione per chi ho il coraggio delle sue idee e la esprime in modo chiaro, diretto e libero. Chi lo fa sa a priori che dovrà pagare un prezzo per la sua libertà, o almeno correrne il rischio. Nel prezzo c’è anche l’amarezza di battersi contro le ombre di opportunisti tanto vigliacchi quanto dannati.

  21. Nulla da aggiungere amico mio. Nulla da aggiungere se non la stima per te e Tiziana. Nulla da aggiungere se non, nascere e morire vigliacchi a senso solo per donnucole e omucoli. L’importante è stare bene con se stessi e poter tenere sempre la testa alta. Con affetto e stima. Gianfranco Carboni

  22. Caro Vito,
    hai fatto benissimo a parlare chiaro, e ciò che importa non è tanto il discorso del “cui prodest”, quanto che la valente azione della Polizia Postale che, ne sono certo, consentirà di smascherare appieno, oltre agli esecutori materiali, gli ideatori e i collaborazionisti del vomitevole progetto “Ainis-Untore”, ti dia la forza di risollevarti appieno rispetto a una situazione che peraltro con grande professionalità hai saputo minimizzare.
    Sebbene conosciamo, in molti, i nomi più “gettonati” quanto ad essere coinvolti quali mandanti e collaboratori dell'”Untore” – e prima ancora di “Ainis” che, ricorderai, qualcuno aveva la faccia tosta di gabellarci per persona reale giusto un po’ “estrosa” – spetterà ora alla Polizia Postale identificare appieno questi lestofanti e far si che siano puniti severamente: e non per diffamazione, ma se ne sussisteranno i presupposti per violenza privata, stalking e se del caso perfino estorsione, data la gravità di un’azione demonizzatrice delle persone che ha inteso colpirle nella loro dignità personale, professionale e nella stessa intimità.
    Ora l’auspicio è che non solo in questo blog, ma in generale, sulle tematiche politico-culturali più rilevanti a livello cittadino e specie ora che si approssimano le elezioni comunali, sia ripristinato un dibattito che, per quanto franco e duro, torni pienamente leale e libero, senza gli infami e squadristici condizionamenti, indegni di ogni principio democratico, che ci sono stati negli ultimi tempi.
    Ad Maiora!

  23. Claudia says:

    Mi auguro che vengano smascherati al più presto questi meschini, pericolosi e al tempo stesso patetici individui. Le opinioni espresse a viso aperto e firmate con nome e cognome, con onestà e fierezza come hai sempre fatto tu, possono essere condivise oppure no, ma meritano rispetto. Evidentemente hai toccato a qualcuno i nervi scoperti… magari quel qualcuno non ha le competenze e i mezzi intellettuali necessari per controbattere civilmente, quindi ha preferito agire nell’ombra gettando fango su di te, Tiziana e altri che hanno espresso pareri non graditi. Ma ora, mi auguro, il loro gioco vergognoso è finito, e presto vedremo le loro brutte facce. E magari dovremo chiudere la finestra perchè dalla strada si leverà potente il grido :” O iscimprusuuuu! ” Coraggio, amico, un abbraccio!

  24. Mi viene in mente che io in certi luoghi ho messo piede confidando nella buona fede di chi all’epoca li frequentava. Vedo, ora, ricorrere certi nomi e lati riferimenti che mi fanno ricordare anche perché alla fin fine trassi un’impressione non positiva dell’ambiente in questione. Ricordo pure una certa polemica “via blog”…Ricordo male, forse. O forse no.

  25. luisa sassu says:

    Ci sono ancora persone capaci di stupirsi per la barbarie e la maleducazione applicate alla politica. Io, per esempio. E non voglio dire che questa capacità sia una virtù anziché un difetto. Perché lo stupore che ho provato (e che provo) è così grande che resto senza parole : un po’ perché il silenzio è d’oro, un po’ perché non dispongo di armi non convenzionali nel mio arsenale dialettico. La storia che ci racconti, caro Vito, è così allucinante che dovrebbe indurre tutti a leggere con occhio critico la disinvoltura di certi comportamenti che, sebbene gravissimi sotto il profilo etico politico, sono stati derubricati a mere espressioni di cattivo gusto. La storia che ci racconti è così allucinante che dovrebbe aiutarci a riconoscere il degrado che ha trasformato le posizioni politiche in fanatismo, impedendo a molti di accedere, appunto, allo stupore pe la barbarie che si fa politica. E tra quei molti, quasi tutti osservano indifferenti o compiaciuti l’annientamento del nemico. Barbarie che si autoalimenta. Effetto moltiplicatore della barbarie. Il nemico è chiunque esprima dissenso ed eserciti pensiero critico. Come da copione, il numero dei nemici cresce proporzionalmente alla “sacralità ” del capo e all’opportunismo della sua corte. Si, Vito, ciò che ci racconti è tristissimo e inquietante. Il fatto che siano emerse le prime responsabilità penali è un conforto. Forse scoraggerà la tentazione di replicare la barbarie in una campagna elettorale che si annuncia lunghissima e indifferente, se non estranea, ai precetti costituzionali della rappresentanza, della disciplina e dell’onore. Chiudo esprimendoti anch’io tutta la mia solidarietà e la mia stima. Tieni duro fai anche tu la tua “bella denuncia “. C’è bisogno di verità e desiderio di giustizia.

  26. Fourthciucciu says:

    Se mi diffami ci sarà un perché e vorrei scoprirlo stasera

  27. Supresidenti says:

    Ad ogni modo, i ragazzi sulcitani non vedono l’ora di conoscerti. Tu continua ad essere ciò che sei Vito che il tuo esempio serve a tenere vive tante persone ed io sono una di queste. Un abbraccio.

  28. marco m. cocco says:

    Vito, hai scritto: “in questa città la violenza contro chi propone punti di vista diversi e non convenzionali e non ha paura delle proprie idee è crescente”. A me è capitato di venire insultato ed emarginato (all’interno di un gruppo politico) perché ho provato a ragionare in modo propositivo ed etico sulla nostra città con alcuni cittadini indipendenti. Chi mi ha attaccato? Gente non cagliaritana, spregiudicata, che cerca di “prendere” Cagliari per i propri sporchi giuochi di potere.

  29. Caro Vito, ovviamente comprendo tutta l’amarezza per questa vicenda ma so anche che la tua intelligenza, unitamente all’esperienza maturata nella tua professione, ti consentiranno di rimanere sul pezzo. Per il resto credo ci sia ben poco da stupirsi, questo in cui viviamo è un sistema totalmente marcio che si regge sulle connivenze, i più sporchi compromessi, l’affarismo più becero….Un sistema retto da persone per le quali il senso più profondo dell’esistenza è solo esercizio da liberi pensatori, lontani questi, dico io, dalla melma nella quale convivono beatamente! Un abbraccio

  30. La mia solidarietà. Ed un appunto: non c’è molta differenza tra tra i tempi di Ainis e quelli dell’Untore. Almeno per il sottoscritto, inquadrato tra i dilettanti di archeologia da distruggere, no. Da subito Ainis ha composto addirittura poemetti pornografici, diffamato ed ingiuriato persone colpevoli di non allinearsi, di discutere di temi spinosi come i Shardana, Monte Prama, archeoastronomia, scrittura tra i Nuragici e non ricordo più che altro. E da subito, accanto ad esso hanno collaborato figure di spicco dell’intellighenzia sarda: non dico neppure cose nuove giacchè alcuni tra essi ebbero almeno la dignità di firmarsi.

  31. Ospitone says:

    Il senso di giustizia ,l’amore per la verità è un fatto di DNA,alcuni fanno fatica,per altri è un’atteggiamento naturale:non costa nulla.
    In questo senso ,credo che la tua stanchezza sia solo passeggera,e la voglia sempre intatta.Quello che fai è unico,originale e solo che ai tempi del “pensiero omologato” dai disturbo ai meschini.
    Rimani te stesso e (ribadisco)non tradirti.

  32. “Quando non si può attaccare il ragionamento, si attacca il ragionatore.”
    Paul Valéry

    Generalmente sono in disaccordo con te, Vito, ma ora mi sento in colpa per non aver preso posizione contro untore & c.
    Non avevo preso posizione semplicemente perché penso che la diffamazione, fatta in rete, faccia più male alla credibilità dell’autore che all’onore del diffamato.

    Con stima.

  33. Conosco la violenza del pensiero politicamente corretto. Conosco, per averne fatto le spese, la violenza di chi ti toglie il pane per ragioni ideologiche. C’è poco da fare. Recentemente, per aver criticato le modalità di un concorso, sono stata minacciata di denuncia. Che altro? Non cedere, andare avanti e trovare tutte le modalità possibili per tutelare e diffondere le proprie opinioni. Nel mio piccolo cerco di farlo e so che anche tu resisti e non ti lasci scoraggiare. Ora che sono più serena e meno arrabbiata, per ridere con gli amici dico che quelli che mi hanno discriminata e umiliata, adesso possono solo spararmi per ridurmi al silenzio. Continua così, Vito, continua così.

  34. Grazia Pintore says:

    E’ da molto tempo che non scrivo su questo blog,ma ora è il momento di dimostrare tutta la mia solidarietà a lei signor Biolchini.Non so cos sra succedendo in Sardegna,in questo periodo,pare che vadano di moda gli untori,persone squallide e vigliacche.Prima o poi saranno punite,l’importante è essere in pace con la propria coscienza cosa che manca a questi poveri e meschini personaggi.

  35. ..tra gli altri…..dagli all’untore….la pazienza è la virtù dei forti…pilloni chi no biccara ha biccau……lo sappiamo Vito che sei troppo puro per essere attaccato…..aloha from New York by Mc Porc

  36. Egregio Biolchini , “all’umile tenutario di questo blog” va la Stima, il Rispetto, la Solidarietà da parte di una insignificante quotidiana lettrice. Sentimenti che estendo alla sua compagna e a tutti coloro che sono fatti oggetto di strali anonimi calunniosi. Non so se Ainis e l’ Untore siano la stessa persona -non so cosa abbia scritto l’ Untore – pero’ devo confessare che in questo blog leggevo con piacere gli interventi di Ainis: mi sembravano una voce fuori dal coro con ragionamenti non banali….; per quanto sferzante e ruvido non lo trovavo offensivo. Ma l’ amarezza di questo post mi arriva tutta e diventa anche mia; il sospetto che la calunnia anonima sia arma usata “a sinistra”(?) equivale a scoprire i pozzi avvelenati… Nottata lunga, lunga, quella che si presenta. Ma non ce ne andremo a raccogliere ghiande. Non molli Biolchini!

  37. Caro Vito, questo tuo commento mi mette i brividi ma mi dà speranza. Come sai, anche io sono stato colpito da Ainis, ma non dall’Untore. In questo secondo caso ho promosso un documento di pubblica denuncia di quel blog. Spero che questi generatori di ingiuria siano individuati, ma credo che dietro di loro non possa non esserci qualcuno, e non possano non esserci, in qualche forme, interessi che si sentono minacciati.
    La speranza sta in ciò che dici: in Sardegna chi osa essere indipendente è in qualche modo perseguitato. Porre questo problema, enunciarlo, dirlo, e il fatto che tu lo faccia, mi dà speranza. Bisogna infatti prenderne coscienza. Bisogna prendere coscienza del fatto che esprimersi sia necessario, anzi sia un dovere. Noi non abbiamo l’abitudine, in Sardegna. Dalla lingua, alle idee, ai gusti, noi ci mascheriamo troppo. Ma esprimersi, non è che il primo passo verso la libertà.
    Esiste un prezzo da pagare, bloguntori o denunce per diffamazione, che comunque è sempre meno alto dell’olio di ricino e delle bastonate prese da mio nonno ai tempi del fascio. Coraggio.

  38. Chi va al mulino si infarina. Chi va con lo zoppo impara a zoppicare. Chi va con l’Untore si unge. E chissà perché ho l’impressione che qualche “unto del signore” di cui abbiamo dovuto spesso subire l’ammorbante pontificare a vanvera, a forza di unto non si ritrovi fritto. Forza Vito!

  39. Monica says:

    Mi dispiace moltissimo Vito, per te e anche per Tiziana. Per quello che può valere ti stimo moltissimo, anche se non sempre la penso come te. Ti sei sempre esposto in prima persona e questo ti fa onore. Fa specie che chi ha messo su questa meschinità sia talmente vigliacco da non avere avuto il coraggio di affrontarti a viso aperto. Tipico dei bulli, tipico di chi sa di non valere nulla rispetto alla vittima. E, non avendo argomentazioni non ha altra scelta che ricorrere a calunnie per screditare l’altro. Quaqquaraqquà direbbe Sciascia, pezz’e merda dico io. Un abbraccio a te, a Tiziana e a tutti gli altri colpiti dalle meschinità di questi esseri ignobili.

  40. nurcopy says:

    http://www.sardiniapost.it/cronaca/il-giallo-delluntore-blog-in-cella-il-responsabile-ma-si-indaga-sui-complici/. Adesso che il gestore del blog è stato beccato, bisogna vedere se si riuscirà a inchiodare chi creava i contenuti.

  41. Tra tutti i danniche ha fatto la sinistra italiana…. Pure ainis e untore. Questa è veramente la ciliegina sulla torta! Scherzi a parte, la mia solidarietà a prescindere da tutto. Questo untore fa veramente schifo..

  42. bernardo says:

    Ma davvero quelli hanno detto che sei un fallito e devi tutto alla politica ? L’hanno detto proprio quelli? E loro, di cosa vivono? Zappano la terra, scavano in miniera, catena di montaggio, infermieri, operai, tranvieri. Insomma, ita traballu fainti? Ah, cumprendiu. Bivinti de politica

  43. Forza Larry says:

    🙁 Managgia Vito, non pensavo che la cosa fosse scesa così in basso 🙁
    Mi ricordo di “Ainis” e ricordo che frequentava (o aveva avuto legami) con un partito la cui sede sta in una (adesso) famosa strada di Cagliari, tanto da pensare che lui fosse dentro proprio quel partito. Di Untoreblog non ricordo nulla perchè forse non leggevo neanche le sue accuse infamanti.
    Io ti conosco bene e conosco bene la tua storia professionale.
    Tutto ti si può dire tranne che sei stato aiutato da qualunque partito, da qualunque politico o da qualunque “padrino”. Non per altro…ma perchè ha “fatto incazzare” (lo dico in senso positivo per chi fa la tua professione) destra, sinistra, centro e anche gli extraparlamentari.
    Se fossi stato aiutato veramente da qualcuno…forse ora avresti un presente con più certezze e un futuro tranquillo (te lo dico sempre con sincerità e ammirazione).
    E quando hai lavorato in Assessorato è stato SOLO perché le tue competenze erano state riconosciute da chi proprio non sapeva nulla della tua vita privata (l’Assessore piemontese Dirindin) ma aveva visto la tua professionalità.
    Ovviamente, non c’è bisogno che te lo scriva, a te va la mia solidarietà e la mia ammirazione per quello che fai.
    Magari sesi unu “cagacazzu” (sempre in senso affettuoso e tu lo sai) 😉 però a me piaci così.
    Non mollare perchè ora voglio proprio vedere come va a finire questa storia.

  44. Lantanio says:

    Un dubbio ma Ainis e L’Untore potrebbe provenire da un cicrcolo del csx ubicato a San Benedetto? Un circolo nel quale vengono sparate perreriasa che manco la Bismarck con i suoi pezzi da 38 cm sk/c34 ……

    • Forza Larry says:

      Ehhhhhhhhhhhhhhhh. NONFARRENOMMMIIII NONFARRENOMMI 😀

      • Lantanio says:

        Se è del cerchio magico di un noto fuoricorso Cagliaritano si spera vivamente, dopo la cacciata elettorale dell’ attuale Civica Amministrazione, che questo Rodomonte della tstiera vada a vendere fazzoletti ai semafori cittadini

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