Cagliari / Cultura

A Cagliari nasce lo “Studentato Occupato Sa Domu”! Ed ora cambierà la politica della giunta Zedda sugli spazi culturali?

studentato

Ricordo bene che già qualche mese fa un gruppo di giovani aveva occupato la sede staccata della scuola Manno di via La Marmora a Cagliari (nel quartiere Castello), abbandonata da anni, con l’intento di far nasce un centro culturale autogestito. Il tentativo durò però solo poche ore, stroncato subito dalla questura e dal comune. Stasera invece è andata meglio a circa 350 tra studenti medi e universitari, riunitisi sotto la sigla “Studentato Occupato Sa Domu”. Come hanno raccontato loro stessi in una nota stampa

da subito sono intervenute le forze dell’ordine che hanno minacciato denunce e uno sgombero imminente, ma successivamente anche il preside della scuola e il sindaco di Cagliari Massimo Zedda sono arrivati allo studentato occupato. Abbiamo avuto un incontro con entrambi ai quali abbiamo spiegato i motivi che ci hanno spinto a quest’azione e i problemi che vivono tutti i giorni gli studenti e gli universitari di Cagliari e zone limitrofe.

Evidentemente la campagna elettorale già in corso per le comunali del 2016 suggerisce all’amministrazione cagliaritana di centrosinistra di abbandonare l’atteggiamento di chiusura totale nei confronti di operazioni come questa. Per cui per fortuna niente sgombero e anzi massima disponibilità:

Al termine di questi incontri abbiamo ottenuto, molto probabilmente per lunedì, un incontro tra gli studenti occupanti e le istituzioni: il presidente dell’Ersu, Luca Funedda, l’assessore regionale alla pubblica Istruzione Claudia Firino, e il sindaco di Cagliari.

I giovani dello “Studentato Occupato Sa Domu” contestano i tagli all’istruzione, la mancanza di alloggi per universitari (“solo 725 posti letto nelle case dello studente a fronte dei 15.000 studenti fuori sede presenti”). Non solo: nelle loro intenzioni la scuola di via La Marmora (“uno dei tanti posti abbandonati o lasciati all’incuria presenti in città, uno stabile abbandonato al degrado da più di tre anni”) la scuola potrebbe diventare un polo culturale:

perché sentiamo il bisogno di uno spazio indipendente di ricerca e formazione, che possa essere un laboratorio politico, culturale e sociale, aperto agli studenti e a tutta la cittadinanza e slegato dalle logiche di profitto che stanno trasformando le università e le scuole in aziende, invece che un luogo di formazione e condivisione di saperi.

Riusciranno i nostri eroi nell’intento? Ce lo auguriamo caldamente. E ci auguriamo soprattutto che approfittando di questa occupazione, l’amministrazione Zedda compia una virata di 180 gradi e finalmente inizi a concedere a gruppi ed associazioni culturali i tanti spazi pubblici abbandonati da tempo in città. Era una promessa fatta in campagna elettorale che però è stata clamorosamente disattesa.

Finora la politica degli spazi culturali perseguita dal centrosinistra a Cagliari è stata a dir poco disastrosa, con bandi fatti male e ancora campati per aria, progetti morti sul nascere (come quello della “Casa delle associazioni”), e scelte sballate e mai messe laicamente in discussione. Tuttavia per cambiare rotta non è mai tardi, e non è un caso che il Pd cittadino nelle ultime settimane stia dichiarando ai quattro venti che la politica culturale della giunta Zedda ha bisogno di una “verifica”.

“Nei prossimi giorni all’interno dello spazio organizzeremo iniziative e momenti di confronto aperti a tutto il quartiere”, promettono i giovani dello Studentato Occupato Sa Domu.

A Cagliari c’è bisogno di cultura autogestita e autorganizzata. Speriamo che sia la volta buona.

 

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17 Comments

  1. vorrei chiedere: allo stato attuale (26/12/2014) le autorità hanno deciso di accettare l’occupazione o hanno posticipato lo sgombero? sapete nulla?

  2. Anche il Museo Aquilegia si occupa di cultura ed aveva uno spazio regolarmente assegnato dall’amministrazione comunale. Poi la nuova amministrazione ha deciso di affidare tutti gli spazi tramite bando ed il museo è stato chiuso. O tutti o nessuno.

  3. L’associazione culturale alfabeto del mondo lotta da oltre due anni contro lo sfratto dall’edificio di via eleonora d’arborea, una ex scuola abbandonata al degrado. I volontari hanno restaurato l’edificio a loro spese, effettuando anche lavori urgenti di straordinaria manutenzione come riparazione del tetto, rifacimento impianto idraulico, sostituzione delle grondaie. lo stabile era infestato da piccioni, ragni, formiche, topi, zecche e scarafaggi. I volontari lo hanno reso vivibile e decoroso e trasformato in un centro culturale destinato alle persone socialmente svantaggiate. ogni anno 400 immigrati hanno frequentato i corsi gratuiti offerti dall’associazione.
    Nonostante le innumerevoli manifestazioni culturali di protesta il comune di cagliari ha rifiutato di cedere lo stabile in locazione, e ha anche rifiutato una offerta di canone di 18.000 euro all’anno offerto dai volontari che operano in regime di autofinanziamento.
    Dopo estenuanti tentativi i volontari di Alfabeto del Mondo hanno iniziato ad imballare i 6.000 libri destinati alle persone socialmente svantaggiate. Adesso è tutto pronto per il trasloco. l’edificio tornerà nel degrado più totale e le persone socialmente svantaggiate resteranno senza assistenza. E’ molto triste e sconfortante.

  4. MMC-PDS says:

    La città ha bisogno di spazi di confronto e dialogo culturale ma anche di occasioni per praticare attività sportive all’aperto e in mare. Purtroppo in città le cose sono cambiaate di poco e si è passati dall’immobilismo al propagandismo e nulla di più. Un esempio: sia Zedda che la RAS hanno ri-approvato a Maggio 2014 il deleterio Piano Regolatore Portuale, sottraendo a tutta la cittadinanza cagliaritana nello specifico, ma sarda in generale, di avere in uno dei più grandi porti del Mediterraneo, ormeggi per piccoli natanti a buon mercato e creare così i presupposti per diffondere la cultura del mare che purtroppo manca a quasi tutti gli isolani.

  5. è uno spazio meraviglioso e sconvolgente che raccoglie memorie e paradossi. ci ho fatto una bella partitella a basket, quando mi ricapita di tirare a canestro con cagliari sullo sfondo?

  6. Ghostwriter says:

    Però Cagliari è città italiana della cultura. Anche se alcuni tralasciano il fatto che sia un contentino dato per fare un po’ di bella figura tutti, sia un titolo condiviso con le altre perdenti e che valga quanto un titolo nobiliare in Italia…

    Poi nella realtà di chi vive la cultura, e l’Università dovrebbe farne parte, anche se negli ultimi tempi si è dimostrata molto lontana da questa, ma molto ammanicata con la politica, succedono cose come queste, perché con gli slogan son bravi tutti, i Floris e i Zedda senza distinzione.

  7. supresidenti says:

    Nel 98 nacque un bambino. Nella stesso anno doveva nascere la casa dello studente. Il bambino tra due anni andrà all’università e non troverà la casa della studente ma se gli va bene la totale indifferenza delle istituzioni. I palazzi vuoti in città sono decine e che ci sia qualche coraggioso che se li riprende mi pare cosa buona e giusta. E mi da un po di speranza.

  8. LANTANIO says:

    civilista sine canonista parum valet, canonista NIHIL valet…. Errata corrige ma tanto il nostro non lo sa…..Rimane immoto…..

  9. LANTANIO says:

    Zedda potrebbe rispolverare i libri di diritto e cercare di sbarcare qualche esame…Civilista sine canonista nihil valet, canonista sine civilista nihil valet, studio duro indefesso e disperatissimo ? Siete pronti ?

  10. muttly says:

    La vergogna e’ che i giovani debbano arrivare a questo perche’ le autorita’ si ricordino che sono loro le menti che possono costruire e cambiare il futuro dell’Italia, sempre che non decidano di andarsene prima vista l’attenzione concentrata su altre fasce di eta’…

  11. toroseduto says:

    su, ragazzi, che l’imminenza della campagna elettorale può fare miracoli!!! voi avete ragione da vendere, ma la triste realtà è che la politica va acchiappata al momento giusto, e che la ragione e la coerenza, spesso, con la politica non c’entrano un bel niente. vi auguro di ottenere il risultato da zedda nonostante zedda.

  12. L’intera società ha bisogno di azioni di questo tipo.Riprendiamoci gli spazi collettivi, riprendiamoci gli spazi culturali, riprendiamoci il diritto allo studio per tutti.Sperando che lunedi non arrivino i manganelli e l’arroganza vista ieri pomeriggio, a mettere ordine e disciplina.Forza ragazzi, Resistere, Resistere, Resistere.

    • Noi di Alfabeto del Mondo stiamo lottando da due anni, ma è tutto inutile. non c’è più sordo di chi non vuol sentire! la nostra missione è quella di rendere effettivo il diritto costituzionale del diritto allo studio regalando la cultura a chi altrimenti non potrebbe permettersela. Hanno scritto centinaia di articoli, ne hanno parlato su diversi telegiornali e trasmissioni radiofoniche, ma non è servito a niente. Ci siamo arresi. Adesso la sede è chiusa, da 6 mesi stiamo traslocando e le persone socialmente svantaggiate sono rimaste senza assistenza. Avremmo preferito dover utilizzare le nostre energie per qualcosa di più proficuo anzichè per trasportare mobili ed attrezzature in altra sede già sapendo che non potremo più assicurare lo stesso servizio di prima per mancanza di spazi sufficienti per tutti.

  13. Bravi, ragazzi. Il quartiere e l’intera città hanno bisogno di voi!

  14. Lucida says:

    Coraggio…

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