Politica / Sardegna

Pigliaru almeno ci prova: mentre Soru si fa gli affari suoi e la Barracciu sprofonda nel ridicolo

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Anche l’ex velina Melissa Satta, nota per essere imparentata sia con Sebastiano che con Salvatore Satta, ha appreso con sorpresa della gaffe della sottosegretaria Barracciu

Può bastare mezza giornata in Sardegna del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Del Rio per capire e risolvere i problemi dell’isola? Certamente no. Però, se per una volta vogliamo guardare al bicchiere mezzo pieno, dobbiamo ammettere che finalmente il presidente Pigliaru è riuscito nell’intento di far venire in Sardegna un rappresentante del governo Renzi e con lui affrontare una serie di problemi in maniera organica. “Vertenza Sardegna” l’ha ribattezzata La Nuova Sardegna, ma purtroppo non è così perché una vertenza è qualcosa di più strutturato e presuppone un livello di interlocuzione diverso (ministri e presidente del Consiglio), chiamati a dare soluzioni concrete al termine una istruttoria sui vari temi molto più approfondita. Invece Del Rio come è arrivato è ripartito, non dando risposte praticamente su nulla e negando l’esistenza stessa della controversia tra la Regione e lo Stato (e quindi negando alla radice l’ipotesi della vertenza richiamata dai giornali).

Pigliaru comunque ci ha provato e ha fatto quello che ha potuto, potendo contare solamente sulla forza politica di cui dispone (poca) e sulla credibilità personale che ha (molta). In realtà, per costringere il governo Renzi ad affrontare in maniera diversa l’emergenza che si sta vivendo in Sardegna ci sarebbe bisogno di una vera e propria mobilitazione del Pd isolano, soprattutto dei suoi esponenti più importanti, quei pochi che a livello nazionale possono (almeno sulla carta) contare qualcosa: il segretario regionale ed europarlamentare Renato Soru e il sottosegretario alla Cultura Francesca Barracciu.

E invece cosa succede?

Due giorni fa, mentre i giornali locali davano conto della visita di Del Rio, il Fatto Quotidiano ci spiegava che

“il governo, attraverso la Consip – la società che cura gli acquisti centralizzati per lo Stato – sta per affidare i servizi telefonici e Internet di tutta la pubblica amministrazione per i prossimi sette anni al segretario del Pd della Sardegna, Renato Soru”. Un affare da “265 milioni per dare telefonia e Internet a tutta la pubblica amministrazione centrale e locale per sette anni. La base d’asta era 2,4 miliardi, il ribasso dunque dell’89 per cento. L’offerta di Telecom Italia, quarta classificata, è stata di 746 milioni, il triplo di Tiscali”.

Evidentemente c’è poco da spiegare: il governo nazionale a guida Pd potrebbe far vincere una gara di questa importanza alla società di un suo esponente locale. Senza nessun imbarazzo né da parte del governo né da parte dell’imprenditore-politico. Che evidentemente non ha molto interesse a mettersi contro Renzi per difendere con maggior vigore le ragioni della Sardegna.

E alla luce dei suoi interessi privati si capisce benissimo la benevolenza che il padrone di Tiscali accorda al governo Renzi. La Nuova Sardegna, 23 novembre. Dall’articolo “Un governo attento all’isola ma deve esserci più dialogo”:

«Credo che Renzi si stia comportando come il buon padre di famiglia che ha molti figli e molti problemi. Il suo obiettivo è chiaro: far uscire tutta la Nazione insieme dalla crisi senza lasciare nessun indietro e per questo continua richiamare ciascuno alle proprie responsabilità». E il rapporto con la Sardegna? «Il Governo ci sta dando una grande mano nel provare a risolvere le vertenze industriali e ci ha sostenuto quando siamo riusciti ad attirare i primi investitori stranieri». Per concludere: «Ma dobbiamo essere onesti anche nell’autocritica, perché diversi errori li abbiamo commessi noi e non a Roma ma a casa nostra».

Vertenza entrate, trivelle, servitù militari, statuto di autonomia a rischio, soldi per l’alluvione che non arrivano: per Soru “il governo ci sta dando una grossa mano”.

Soru poteva essere il condottiero dei sardi e invece, ha scelto di legarsi mani e piedi ad un partito nazionale perché solo in questo modo può alimentare quei rapporti e quelle relazioni che possono dargli la speranza di mantenere in piedi la sua impresa. Lo scrissi lo scorso 14 maggio (“Soru e Cappellacci, la prepotenza dei peggiori. Perché non meritano di essere loro i candidati alla Regione”) ed ora mi copio-incollo perché i fatti ormai sono sotto gli occhi di tutti:

Io penso che Soru (…) abbia solo bisogno di essere presente nel dibattito politico in maniera massiccia, e questo perché ha necessità di avere rapporti nazionali importanti per la sua azienda, Tiscali. Soru ha bisogno di essere un politico riconosciuto a livello nazionale perché questo gli consente di essere credibile anche come amministratore delegato di una azienda in ripresa certo, ma pur sempre in gravi difficoltà come la sua.
Noi finora abbiamo pensato a lui come ad un politico che fa anche l’imprenditore: è esattamente il contrario. Soru è soprattutto un imprenditore che ha capito che la politica può essere straordinariamente funzionale ai suoi obiettivi aziendali.
Se Soru avesse voluto fare politica sul serio avrebbe innanzitutto venduto Tiscali, perché è indecente che quel conflitto di interessi tanto sbandierato nei confronti di Berlusconi non valga anche per un imprenditore che dice di riconoscersi nei valori del centrosinistra. Invece non lo ha fatto, né lo farà: perché Soru amerà pure la Sardegna come afferma, ma di sicuro al momento dimostra di amare di più la sua azienda. Molto di più.

Ora, cosa possiamo pretendere dal povero Pigliaru se il segretario regionale del partito oggi egemone, invece di aiutarlo e fare politica, molto più semplicemente si fa gli affari suoi?

Poi c’è Francesca Barracciu, unico esponente politico sardo presente nella compagine governativa guidata da Matteo Renzi, con il ruolo di sottosegretario alla Cultura.

Ce la vedete voi la Barracciu assumere oggi una posizione dialettica nei confronti del governo e questo per difendere con maggior forza le ragioni della Sardegna? Per farlo dovrebbe avere una autorevolezza che, ahinoi, non ha. E questo non perché confonde Sebastiano con Salvatore Satta, ma perché nella gestione anche di questa piccola crisi ha mostrato tutti i suoi limiti politici e caratteriali, scaricando interamente sui suoi collaboratori una responsabilità che in ultima analisi era sempre e solo sua. Perché, come ha giustamente scritto su Facebook il giornalista Francesco Giorgioni

“La cosa più triste di questo infortunio è il tentativo di far ricadere ogni responsabilità su un povero addetto stampa. Come se ad un governante fosse concesso andare a tenere discorsi pubblici senza sapere di cosa parla”.

Senza nemmeno chiedere scusa per l’accaduto, in una intervista a Videolina la sottosegretaria ha intimato a tutti di non dubitare del fatto che lei, per gli studi che ha fatto, conosce bene la differenza tra Sebastiano e Salvatore Satta. Io però sinceramente mi sono stancato di dovermi fidare ciecamente della bontà delle sue affermazioni: sia se si parla di ottani, sia che si parli di letteratura. Per cui ora voglio essere libero di mettere in dubbio il fatto che sappia distinguere correttamente i due Satta, così come attendo fiducioso il responso della magistratura sui fondi destinati ai gruppi e che la ex consigliera regionale avrebbe tutti spesi in benzina. E allo stesso modo a questo punto mi sento libero di non credere che Soru metta l’interesse della Sardegna davanti a quello della sua azienda. Dubito ergo sum.

D’altra parte, come ha scritto sempre il Fatto Quotidiano, Soru è diventato prima europarlamentare poi segretario del Pd sardo, e per ottenere questi successi

“non è stato d’ostacolo il processo in corso per evasione fiscale (ma per i renziani sardi, come insegna il caso del sottosegretario Francesca Barracciu, le disavventure giudiziarie non intralciano bensì agevolano la carriera politica)”.

Riflessione finale: Renato Soru è stato presidente della Regione, Francesca Barracciu voleva esserlo. Questi due esponenti politici, che ora potrebbero e dovrebbero essere i primi ad aiutare Pigliaru a risolvere i problemi della Sardegna, invece lo stanno lasciando da solo.

Con un Pd sardo in queste condizioni, c’è veramente poco da rimproverare al presidente della Regione: se non di aver completamente sbagliato la sua giunta. Ma questa, cari amici, è tutta un’altra storia.

 

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36 Comments

  1. Buongiorno,
    hai letto i giornali oggi? “Mont’e Prama, mancano i fondi. Nel sito sospesa la guardiania notturna. Durante la sospensione per le vacanze di Natale il sito dei Giganti è a rischio tombaroli”.
    Questo è un grosso danno alla Sardegna, anzichè smenarla con la gaffe della Barracciu su Satta la sua colpa è lasciare che un sito come questo resti abbandonato. Anche la Barracciu è un politico sardo che va a tutelare gli interessi della Sardegna solo nelle chiacchiere? Questo è un fatto che va segnalato invece dei Satta.
    A parte questo.
    Buone Feste

  2. lucio porcu says:

    Custa est sa de duas bortas chi seu de accordu VB. Cessssss

  3. Pensando all’attività passata e presente di alcuni, molti, politici italiani si ha talvolta l’impressione di parlare di due persone diverse e molto distinte.

    Renato Soru 2004-2009 = ambientalista, definito persino “fondamentalista”; l’unico presidente sardo che ha davvero inciso in positivo (nella mia opinione) in materia ambientale in Sardegna (…) ecc ecc la storia la conosciamo

    Soru oggi = filogovernativo, quindi filorenziano, quindi filo sblocca italia?! Stento a crederci, forse sarò un illuso, ma c’è qualcosa che non torna. Non voglio credere che una personalità politica che ha fatto della difesa del territorio la sua bandiera, sia politica ma soprattutto personale, possa oggi compiere una tale marcia indietro nel nome del suo patrimonio.PARREBBE APPUNTO DI PARLARE DI DUE PERSONE DIVERSE

  4. Augusto says:

    Caro Biolchini, ti seguo spesso ma non condivido la tua analisi su Tiscali e sulla gara CONSIP. Devi sapere cheTiscali, il più piccolo degli operatori in competizione, che sta per aggiudicarsi la gara per i servizi in banda larga bandita da Consip, ha presentato l’offerta con il ribasso maggiore rispetto alla base d’asta della gara per i servizi pubblici di connettività. Dopo l’offerta più bassa di Tiscali (-90%), si sono piazzate: British Telecom (-80%), Fastweb e Telecom (-70%) Wind (-60-65%) e Vodafone (-50%). Quindi non molto distanti !!!
    Se hai letto il bando, alla prima andrà circa il tra il 55 e 60% alle altre società(non verranno estromesse) che hanno presento ribassi simili, andrà il resto della gara.

    Eppoi, pur essendo un società sarda Tiscali ha il capitale sociale “polverizzato” in borsa il 75% è in mano a piccoli risparmiatori e appena il 17% e ricoducibile a Soru. Questo giusto per completezza di informazioni. Forse per Tiscali sarebbe stato meglio che non avesse partecipato alla gara o fosse arrivata ultima ? In tali casi, cosa avresti scritto?

    Bye

  5. Ghostwriter says:

    Se ho capito bene si sta chiedendo a un giornalista di schierarsi per qualcuno, quando il problema italiano è proprio questo. I giornalisti sono schierati chi per l’uno, chi per l’altro, chi per l’altro ancora. Un giornalista, a mio modestissimo parere, dovrebbe essere pubblicamente equidistante da tutte le forze politiche quando svolge il proprio lavoro ed è quello che fa Vito da sempre, non risparmiando analisi e stoccate a chiunque anche e soprattutto a coloro che per idee potrebbero essere riconducibili a lui.
    Poi questo attaccamento a Renzi mi ricorda molto e non poco l’idolatria rivolta all’altro uomo solo al comando, ovvero il caro Silvio, maestro del caro Matteo che infatti ci gira sempre a braccetto. O se non sono loro in prima persona si vedono spesso i propri “bravi” che confabulano di ridicole riforme e vaccate varie ed eventuali.
    Criticare è sempre più difficile di fare, ma se nella realtà si fa solo finta di fare come fa Renzi e tutta la sua coorte è l’apice del ridicolo.

  6. Egregio “elenchipuntati”, lo so che i miei commenti non sono impegnativi, non posso certo competere con la tua classe sintattica e di contenuti.
    Tu, al mio cospetto, sei un novello Truman Capote.
    Io, un emulo di Doddore Meloni.
    Even if…
    Guarda che la parola latina “rebus” non è un nome impegnativo: come sicuramente sai in virtù del tuo sommo intelletto, altro non è che il dativo e l’ablativo plurali di “res”= cosa.
    Capppittto mi hai, o devo fartelo tradurre in limba da Benito Urgu?
    Risulta divertente che ti prendi gioco di me per il fatto che io sia renziano.
    Non sei il solo, consòlati: so bene che per voi intellettuali definirsi oggi renziano equivalga ad essere messi alla berlina e isolati dalla vostra boria.
    Ma tu che tanto critichi Renzi, hai il coraggio (ne dubito) di dirmi qual è il campione di partito o movimento che viceversa tu voti o preferisci?
    Vediamo, dimmelo. Non sarà che anche tu sei il primatista delle critiche verso gli altri, ma ti guardi bene dallo scrivere la tua parrocchia?
    Non preoccuparti: ho solo evidenziato un male tipico dell’Italia di ieri e di oggi.
    Infatti, come tu sai, la peggiore manifestazione del nostro carattere consiste nel criticare tutto ciò che appartiene agli altri, guardandoci bene dal dichiarare le miserie della nostra abitazione.
    Morale della favola: in confronto a te mi sento un poveraccio. Aiuto!
    Non preoccuparti, Vito: vedrai che un giorno avremo modo di scambiare due chiacchiere. O anche quattro.

    • Se vuoi anche sedici. Ti aspetto. Dove vuoi, quando vuoi, con chi vuoi. Sai dove trovarmi (purtroppo non posso dire lo stesso di te).

      • Egr. rebus, ho letto le sue considerazioni e mi consenta fare alcune puntualizzazioni.
        L’assioma voti presi: qualità del candidato! Non credo sia veritiero né saggio. Lo scaltro Soru ( giammai inetto) ben consigliato e assistito dai vertici del PD nazionale, ha ben sfruttato una serie di difficoltà e scontri all’interno del PD siciliano per ottenere una candidatura (quasi) sicura, in un contesto favorevole al PD nazionale. Quindi niente grande stima e valanghe di voti al politico Soru. Di quest’ultimo si ricorda la interessante ( ma naturalmente perfettibile ) ‘salvacoste’, ed altre ‘pensate’ tra le quali la tassa sugli yacht che ha prodotto pubblicità negativa alla Sardegna e introiti irrilevanti, una multa da 80 milioni lasciata in eredità ai sardi ossia ai contribuenti in generale. Da imprenditore ricordiamo una brillante capitalizzazione di Tiscali superiore alla quotazione Fiat ( del periodo), ma anche dei bilanci ininterrottamente in perdita ( ancora oggi); un’entrata tattica (al fine di accreditarsi nel PD che abbiamo visto tornargli utile nel tempo) nel quotidiano l’Unita da dove è andato via senza lasciare ‘tracce’ di stima da parte di giornalisti e dipendenti vari. Insomma chi lo dichiara inetto sbaglia. Diciamo che affidare a Soru le sorti della derelitta Sardegna ( come governatore prima e segretario del partito di maggioranza in Sardegna adesso) non credo sia stata una ottima scelta in nessuno delle due fattispecie. Pensare che quest’ultimo si batta per gli interessi dei sardi e della Sardegna é da ingenui, anzi consentitemi da sciocchi. Su VB di cui apprezzo sagacia giornalistica e arguzia letteraria, riconosco a Rebus il fatto che, criticare é molto più difficile che fare ( sopratutto bene). Ovvio che questa ultima locuzione vale per tutti scrivente compreso. Grazie
        Mario

      • El_Condor says:

        Uno degli ideatori della tassa sul lusso è oggi al governo della Regione…l’altro al governo del PD entrambi sotto la bandiera Renziana che fa sua la teoria del “random-caos” : butto in campo 100 cose impossibili saltellando con la favella e le slide dall’una all’altra, senza realizzarne nessuna (la pantomima degli 80€ non vale) e appena finiti i 100 voli pindarici valuto cosa sta andando male e cosa mi può rendere bello agli occhi della gente, che nel frattempo si è persa nel mio inutile parlare, ne sparo a caso altre 100 e riprendo il valzer dell’inutile, sempre attento a non parlar dei “veri” problemi, aborro, a titolo d’esempio, l’alluvione a Genova…tanto, lo so, la gente dimentica facilmente e perdona tutto all’imbonitore fiorentino!

  7. Riassunto delle puntate precedenti.
    Il popolo sardo, riunito in seduta comune sotto la direzione del dott. Vito Biolchini, con l’intervento straordinario della dott.ssa Lilli Pruna, e l’entusiastico consenso di tutti i convitati, decreta in via definitiva quanto segue:
    – Renato Soru è un inetto. E’ stato votato a valanga alle elezioni europee? Poco importante, tutti i sardi (e qualche siciliano) hanno preso un abbaglio, non sono intelligenti, funti malipigausu, sono ignoranti. Hanno osato contraddire il “verbo” del dottor Biolchini, che ormai vede e provvede per noi tutti poveri privi di comprendonio.
    – Pigliaru è un timido incapace. Eletto governatore per caso (probabilmente favorito da clamorosi brogli elettorali), non ne indovina una, non sa che pesci prendere, è il peggiore governatore che memoria ricordi. Cappellacci sì che era bravo!
    – Massimo Zedda, stai iniziando a tremare? Biolchini non risparmia neanche te.
    Sei un “sindachino”, come dicono i fascisti cagliaritani. Incomincia a fare le valige, perché le previsioni di Biolchini (su pindacciu casteddaiu), stanno per avverarsi.
    Alle prossime comunali Massidda (o Cappellacci) ti batteranno. Ipse dixit.
    – Ma le sorprese biolchiniane non sono finite: Barracciu, ma cosa mi combini? Perché questo lapsus, come ti permetti?
    Hai offeso anche Melissa Satta, quella che è in eterna lotta con Elisabetta Canalis a chi si comporta più da scema per farsi fotografare quando vanno al market col carrello a fare la spesa o a farci vedere le cosce!
    Ci pensate, cari corregionali, da chi siamo rappresentati in Italia? Da Elisabetta e Melissa, due cime della nostra intellighenzia.
    – Vito, devo chiederti un grande favore: mi stanno spingendo a candidarmi a sindaco di Siurgus Donigala, con una lista (orroreeee!!!!) di centrosinistra.
    Lo so, lo so, Vito, cosa pensi: essere oggi renziano è una condanna a morte, una negatività assoluta.
    Beati i berlusconiani, beati i sostenitori del nuovo pagliaccio in erba Salvini; beati i cri-cri grillini che possiedono le patenti di onestà e scommettono che l’uomo non è mai stato sulla Luna; beati i biolchiniani di ferro che tutto sanno e tutto dispongono.
    Io, ripeto, sono un miserabile renziano, uno status in via d’estinzione, perché Biolchini dall’alto della sua magnificenza ha bocciato senza appello e speranza l’ex sindaco di Firenze.
    Ma io, Vito, la tento: mi sosterrai nell’impresa che mi sono proposto di essere candidato a sindaco? O mi bollerai come sovversivo?
    Forse hai ragione: non possiedo l’arguta lungimiranza di Doddore Meloni e tutti gli altri quattro gatti indipendentisti che ci fanno ridere mattina e sera.
    Te lo ripeto ancora una volta, Vito: troppo facile stare in poltrona e criticare tutti.
    Muòviti, alzati, bùttati nella mischia, facci vedere le tue potenzialità. dimostra di non essere bravo solo con le chiacchiere. Così siamo tutti capaci.
    A Vito e a tutti i suoi aficianados: non preoccupatevi, in tutte le assemblee ci vuole almeno una voce contraria.
    Altrimenti, che gusto c’è?

    • Rebus, il tuo coraggio mi impressiona! E che stile! E che argomenti! Per cui, ti sfido a duello. Anche a Siurgius Donigala, se vuoi. Fissa tu giorno, ora e luogo: io ci sarò! Piuttosto, come farò a riconoscerti? Io sono pronto a tutto. Tu piuttosto, dimostra di non essere bravo solo con le chiacchiere. Così siamo tutti capaci.

    • elenchipuntati says:

      Menomale, il signor rebus è tornato. Mi mancava il suo delicato eloquio renziano. Chissà perché ha scelto un nome così impegnativo, sarebbe bastato chiamarsi “parole crociate facilitate”. I suoi commenti sono così prevedibili . Oh Vito, fai bene ad offrirgli uno spazio, che la settimana enigmistica proprio non ne vuole sapere

    • muttly says:

      Non lo dice il medico di candidarsi ma lo dice la democrazia che i rappresentanti devo essere criticati sulla base delle loro azioni, non esiste “troppo facile criticare” in politica, il giuizio e’ su cosa riescono a fare non su quanto denaro riescono a portare a casa con stipendi e prebende.

  8. Caro Biolchini, articolo pungente senza dubbio interessante. Da non politico e apartitico sottopongo a tutti alcune riflessioni. Che Tiscali abbia vinto una gara seppur con un ribasso delll’89% teoricamente é un fatto positivo per la derelitta Sardegna, almeno non dovrebbe licenziare e forse potrebbe assumere qualche disoccupato ( pazienza se vicino al lui o al partito ) sempre di disoccupato si tratta. Indubbiamente una delle prime ‘stravaganze’ notate dall’arguto VB é il ribasso. Domanda: dove siede il contabile cialtrone? Nel governo che fa’ una offerta totalmente sbagliata in eccesso? Oppure siede in Tiscali, sbagliando clamorosamente nel ribasso proposto? Seconda annotazione Soru rinviato a Giudizio è diventato eurodeputato e segretario del PD sardo. Io non sono lettore preparato, ma non vorrei che tra nuovi statuti e documenti vari, il rinvio a giudizio é un titolo di merito? Indubbiamente Pigliaru avrà difficoltà a poter contare sull’appoggio di Soru ( oramai Renziano di ferro) e la Barracciu alle prese con ripetizioni di letteratura. Soru ha dichiarato in alcune cene conviviali, con molta serenità e ‘non chalance’ che la sua posizione di Eurodeputato serviva a risolvere i suoi problemi e che i problemi dei sardi e della Sardegna venivano dopo, ancor dopo quelli del Pd. Ciò premesso riteniamo che Soru ( tralascio la Barracciu in questo momento per manifesta inutilità) possa dare una ‘ mano’ alla Sardegna? Forse si! Ma per farla affondare. Ricordate tutti che stiamo pagando la sanzione che Renatino ha lasciato in eredità alla regione a seguito del suo passaggio, 8o milioni circa se non sbaglio. Adesso prende un appalto e questo non mi dispiace. Tuttavia considerato il passato da imprenditore non abile nei bilanci ( sempre in Rosso record italiano delle società quotate ) ma senza dubbio abile nel manovrare i conti fiscali e amministrativ, i potrebbe venire il dubbio come il ‘malevolo’ VB espone che alla fine il conto lo paghi la Sardegna ovvero i sardi.
    Grazie per l’attenzione.
    Mario

  9. Paolo Bozzetti says:

    “Incappucciati, foschi a passo lento
    tre banditi ascendevano la strada deserta e grigia,
    tra la selva rada dei sughereti, sotto il ciel d’argento. …”

    Ora, per Sebastiano Satta, i banditi erano tre.
    Per Biolchini (perdonate il paragone) sono solo due: Renato Ubiquo EvaSoru e la Mitica Pantera di Sorgono.
    I conti non tornano, caro il nostro umile tenutario.
    Il buon Pigliaru fa, ancora una volta, la parte dello “smemorato di Collegno”, poverino … gli hanno accollato la responsabilità della campagna elettorale, l’hanno fatto presidente per sbaglio, non sapeva chi erano i suoi compagni di strada e neanche sapeva chi erano quelli in giunta (no, scusate, questi, ahimè, li conosceva, ma, probabilmente, non sapeva che stava sbagliando).
    Pensate, non si ricorda neanche che, anche lui, era renziano, ma non uno qualsiasi, perché, se non ricordo male, era il primo dei sardi.

  10. Lilli Pruna says:

    Un’analisi molto convincente. Complimenti, Vito.

    • la Barracciu ha dei problemi anche in cucina confonde lo zucchero con il sale ma la colpa e del suo staff non le ha ancora spiegato la differenza

  11. Articolo puntuale e ben articolato. Qualcuno ha mai pensato che Soru volesse fare l’interesse della Sardegna? Forse marginalmente, per decenza. Certo una base d’asta con una riduzione simile non si era mai vista, ma siamo il paese di Padre Pio…

  12. Antonello says:

    È strano: un ribasso sulla base d’asta dell’89% mo sembra non abbia senso. O chi ha fatto l’appalto non sapeva di cosa si stava occupando, oppure è un ribasso che fa perdere soldi a chi l’ha vinto. E mi chiedo se, anche alla luce della normativa contro la malavita organizzata, sia legale una riduzione così grande

  13. Davvero desolante la situazione da lei descritta. La giunta Pigliaru é in gran parte indifendibile ed é di ostacolo al Presidente. Pigliaru dovrebbe essere capace di modificarla immediatamente prima che lo faccia Soru. In quanto a Soru si capisce bene quali siano i suoi interessi, la Barracciu é molto incompetente e poi ….. basta é come sparare sulla Croce Rossa, una sola cosa ignoranza e arroganza sono una miscela esplosiva. Ultima riflessione entrambi dovrebbero essere impegnati a difendersi dai problemi con la giustizia, Soru in quanto rinviato a giudizio per evasione fiscale (reato odioso), la Barracciu intenta a cercare le pezze giustificative ai rimborsi dichiarati. Ma tant’è per Renzi nessuno é colpevole fino al terzo grado di giudizio.

  14. Gentile Biolchini, che Pigliaru abbia una credibilità personale è fuori di discussione e sono d’accordo con lei. Invece non è credibile che la Consip affidi con un ribasso dell’85% a Tiscali i servizi telefonici e internet della pubblica amministrazione. Lo stesso Fatto Quotidiano fa capire che un ribasso del genere getterebbe un’ombra su tutta l’operazione e che per questo non avverrà. Sui due Satta un velo pietoso, lì il ribasso è oltre l’85%.

    • Anche gli altri concorrenti hanno presentato un ribasso attorno al 70-80 % (non Telecom). In questo tipo di gare è normale un ribasso così.

      • Caro r, un ribasso all’85% è assurdo. O no? Anche se lo avessero proposto in dieci. O no?

      • El_Condor says:

        Un ribasso di questo genere fa pensare che la base d’asta fosse completamente fuori mercato, e, soprattutto, coloro che hanno scritto il bando hanno sparato cifre a caso, volutamente!?. Poi, se pure la base d’asta fosse “corretta”, ci sarebbe da fare un’osservazione su quella che potrà essere la “qualità” del servizio offerto con un rimbasso dell’89%. Infine, ma non ultimo, su come queste “gare” fatte sul MePa, e non solo, si possano “vincerefacile” si potrebbero scrivere dei trattati “scientifici”…
        campanilisticamente parlando, dico però, meglio che questi soldi arrivino ai lavoratori sardi che non a qualche nuovo testimonial della telecom! 🙂

  15. Non ho capito cosa pensi in realtà del fatto che Tiscali abbia vinto la gara consip. Cosa pensi delle modalità (lo stato spenderà un terzo di quello proposto da telecom), delle implicazioni dal punto di vista occupazionale per la sardegna (tiscali dovrà assumere personale e si garantirà altri anni di vita, anni di stipendi per un migliaio di lavoratori sardi, telecom verosimilmente avrebbe usato consulenze dai soliti accenture e compagnia bella), del fatto che Tiscali era l’unica azienda italiana in corsa (ricordiamoci che telecom è spagnola da un po’).
    Insomma, vanno bene le caustiche analisi politiche, ma qui si parla di risparmio per l’amministrazione (base d’asta 2,4 miliardi, telecom che ne offre 750, tiscali che fa i conti sui costi e si può permettere 256 milioni), di creare occupazione per la nostra sardegna!!! Io non riesco a capire che ci sia di male, come in questa operazione si possa vedere il marcio.
    Un politico non può avere un’impresa che partecipa a gare pubbliche? Finchè sarà legale che si smetta di fare questo tipo di illazioni. Basate su cosa poi, il governo affidandosi alla concorrente più economica sta facendo l’interesse dell’Italia.
    Prima ci si lamenta che non si fa abbastanza per la Sardegna e quando salta fuori qualcosa si ha da ridire?

    • L’opacità non sta nel fatto che l’azienda di Soru partecipi ad una gara pubblica e la vinca ma nella circolarità di “favori” che rende lecito il dubbio.
      Soru si è pubblicamente manifestato e schierato tra i renziani più “accesi” e Renzi ama esprimere la sua riconoscenza distribuendo nomine a chi si è distinto per foga e fedeltà.
      Il tutto a nostre spese ovviamente.
      A volte non ci si rende conto (o lo si ignora volutamente) della inopportunità di alcuni comportamenti non del tutto trasparenti; comportamenti che contribuiscono ad attribuire alla politica quell’immagine sporca e truffaldina che ci viene puntualmente restituita dalla cronaca e dall’aria che si respira nel mondo del lavoro dove il merito, le competenze e le capacità non hanno più nessun valore.

      PS: se tu fai assumere mio figlio dal tuo giornale io faccio assumere tuo figlio in una posizione di rilievo nell’azienda che dirigo. Un’esempio a caso!

    • riccardo says:

      Non ce ne frega niente che Tiscali abbia vinto ribassando troppo. Ha vinto una azienda sarda, quindi la Sardegna che avrà maggiore denaro circolante e maggiore occupazione. Possibile che dobbiamo sempre essere disuniti in favore del padrone? Se avesse vinto telecom lo stato italiano avrebbe comunque speso di più, anche soldi nostri, e non in Sardegna. Al di là delle parole, molto più di Soru è Pigliaru che accetta qualunque cosa venga decisa a Roma. A ogni riapertura della vertenza rinunciamo a una fetta di quanto lo stato ci deve senza mai farci dare niente peraltro. Da miliardi sono diventati milioni. Questa sarebbe schiena dritta?

  16. toroseduto says:

    Va be’ lo ammetto che mi son sbagliato-e accetto il Crucifige e così sia-chiedo tempo, son della razza mia-per quanto grande sia il primo che ha studiato (cit. guccini). si, lo ammetto, mi son sbagliato, sia su soru che su barracciu.

  17. Roberta says:

    Ma siamo sicuri sicuri che Casula abbia agito in buona fede? Lei è talmente presuntuosa che non capisce neppure quando le fanno lo sgambetto.

    • Anche a me viene il sospetto di uno sgambetto; questo non diminuisce la sua ignoranza e … arroganza? E se questi sono i metodi di lotta dei compagni di partito stiamo freschi tutti!

  18. Complimenti Vito Biolchini!!!

  19. Lantanio says:

    La BARRACCIU dovrebbe andare al Caffe’ Tettamanzi- Nugoro e pensare al grande giusprocessualista Satta…Ma quale dei due ? Anzi non ci vada , nemmeno nell’ultimo tzilleri di Santu Predu…La’ sanno distinguere tra Sebastiano e Salvatore Satta anche cotti a laddara !!

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