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“Paci vs Cappellacci: chi ha ragione? Fate voi!”: il giornalismo secondo Ponzio Pilato

Pilato

 Ponzio Pilato, santo protettore di tutti i giornalisti che si occupano di politica. A fare come ha fatto lui non si sbaglia mai!

“Quid est veritas?” chiese Ponzio Pilato a Gesù. E quello gli rispose: “Ti è arrivato il mio comunicato stampa?”. “Sì”, disse il romano, “però sto aspettando anche quello di Barabba. Pensavo di postarli entrambi sulla mia pagina Facebook”. “Su Facebook?” fece il Salvatore. “Sì”, proseguì Ponzio, “chi di voi raccoglierà più mi piace’ avrà salva la vita. Tu quanti amici hai?” “Dodici” risposte Cristo. “Pochini… Scusa Gesù, ma non ho voglia di sporcarmi le mani”, continuò Pilato, “fra qualche giorno è Pasqua, mia moglie vuole andare a Santa Margherita già da domani. Il tuo è un caso complicato, mi toccherebbe leggermi tutte le carte, e mì che la Bibbia è lunga anche se manca ancora il Nuovo Testamento!”. Gesù annuì.

“Se io ti prosciolgo succede un casino che mi tocca passare il fine settimana chiuso qui in piazza Repubblica”. “Sì, ti capisco. Secondo te perché non mi sono sposato?” disse il Nazareno, cercando con una battuta di stemperare la tensione.

“Scusa Cristo, ora come arriva il comunicato di Barabba metto tutto on line. Sei d’accordo? Però anche tu, solo dodici amici…”. “In realtà sono undici” disse Gesù, “uno si è cancellato ieri”.

Come andò a finire la storia lo sappiamo tutti.

Oggi nelle caselle di posta dei giornalisti che si occupano di politica sono arrivati due comunicati stampa: il primo, alle 14 e 12, lo ha inviato l’assessore al Bilancio e vicepresidente della Regione Raffaele Paci; il secondo (alle 17.03) lo ha mandato l’ex presidente della Regione Ugo Cappellacci. Alla stessa notizia viene data una interpretazione diametralmente opposta. Eppure si parla di numeri. Chi ha ragione?

Oggi non ho voglia di fare il giornalista che si sforza di capire e di farsi capire, e che in questo modo si fa nemici a destra e a manca. Oggi me la prendo comoda e faccio anch’io come i miei colleghi, adoratori di Ponzio Pilato: copia e incolla dei comunicati stampa, un titolo qualunque (“Paci-Cappellacci, è polemica”) e il lettore è servito. Della notizia non si capisce nulla? Non si sa chi abbia ragione e chi ha torto? Non è un problema mio.

Siete grandi e vaccinati, cari lettori del blog. Anche voi dividetevi in due tifoserie come succede dappertutto e scannatevi secondo copione. Se siete di centrosinistra date ragione a Paci, se siete di centrodestra date ragione a Cappellacci, se siete grillini provate a convincermi che Paci e Cappellacci dicono la stessa cosa, se siete indipendentisti date torto a Paci e a Cappellacci contemporaneamente. Ma se volete ragionare con la vostra testa provate a fare uno sforzo e ditemi: chi ha ragione fra i due? Quid est veritas? Oggi il giornalista lo fate voi.

Buona fortuna.

***

SBLOCCA ITALIA, LA SARDEGNA INCASSA 230 MILIONI ANCHE PER IL 2014. PACI: RISULTATO IMPORTANTE, LA GIUNTA RISPETTA IL MANDATO DEL CONSIGLIO

Cagliari, 6 novembre 2014 – La Sardegna incassa un importante risultato grazie al decreto Sblocca Italia, diventato legge poche ore fa: i 230 milioni di euro all’anno di riserve erariali non solo resteranno in Sardegna dal 2015 per i successivi 4 anni ma anche per il 2014. Il Governo infatti ha riconosciuto il diritto a lasciare quella somma nell’Isola anche per quest’anno, soldi da utilizzare per pagare i debiti commerciali.

“E’ un risultato importante, che ci dà ragione nella trattativa che stiamo portando avanti con il governo centrale – dice l’assessore a Bilancio e Programmazione Raffaele Paci – La Giunta sta così rispettando pienamente il mandato ricevuto dal Consiglio regionale lo scorso 2 ottobre con un ordine del giorno unitario. Dunque i soldi dei sardi rimangono ai sardi – ribadisce il vicepresidente della Giunta –  e allo stesso tempo viene certificata la sovranità della Sardegna in materia di entrate così come stabilito dallo Statuto. Sulle riserve erariali abbiamo proposto al Governo una soluzione semplice ma al tempo stesso molto forte nei suoi significati politici e simbolici”.

La decisione dello Stato di ‘riservare’ a se l’incremento delle tasse stabilito per abbattere il debito pubblico andava infatti a confliggere con il diritto della Regione Sardegna della compartecipazione a tutte le entrate erariali. “In questo modo invece – conclude l’assessore Paci – garantiamo il rispetto dei principi sanciti dal nostro Statuto”.

 

RISERVE ERARIALI, CAPPELLACCI (FI): “LO STATO CONTINUA A TENERLE. GIUNTA ESULTA PER DISFATTA SU TUTTI I FRONTI”

CAGLIARI, 6 NOVEMBRE 2014. “Renzi è un benefattore? Forse nella visione distorta della Giunta Pigliaru, ma non certo per la Sardegna”. Così Ugo Cappellacci (Forza Italia) replica alle dichiarazioni dell’assessore Paci riguardo alle riserve erariali. “Con la conversione in legge del decreto cosiddetto Sblocca Italia – sottolinea Cappellacci- si confermano i contenuti dell’accordo patacca Renzi-Pigliaru del mese di Luglio, non solo negando il miliardo e duecento milioni dovuto alla Sardegna come adeguamento del patto di stabilità, ma riducendo altresì la disponibilità di risorse di 300 milioni di euro rispetto al 2013, fermandosi a 2.696 milioni per il 2014.

L’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale è l’esatto opposto di una conferma delle volontà della Giunta: suona come una sconfessione dell’operato dell’assessore Paci, che si era sottomesso al Governo, impegnandosi per iscritto a ritirare tutti i ricorsi e perfino a rinunciare agli effetti di quelli vittoriosi.

Per quanto riguarda le riserve erariali – prosegue Cappellacci – è falso dire che i soldi dei sardi restano ai sardi: con lo sblocca Italia lo Stato mantiene le riserve. L’unica novità è che è stato deciso dallo Stato centrale non di restituirle alla Sardegna, ma di destinarle per quattro anni alla riduzione del debito commerciale nell’isola.

Insomma, oggi e in futuro lo Stato centrale continuerà a fare ciò che vuole di quei soldi. Siamo di fronte all’ennesimo tradimento dello Statuto e della sentenza della Corte Costituzionale n. 241, che ha sancito l’inapplicabilità alla Sardegna delle riserve erariali. Ai danni dell’accordo fregatura – ha aggiunto l’esponente forzista- e del cosiddetto decreto “Sblocca Italia” si aggiungono gli scippi di 84 milioni del Fondo Sviluppo e Coesione, 65 milioni per coprire gli 80 euro, 97 sottratti con la legge di stabilità. Insomma – ha concluso Cappellacci- incomprensibilmente l’assessore continua ad esultare per una disfatta su tutti i fronti”.

 

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3 Comments

  1. Frantziscu Sanna says:

    Un genitore dopo aver sequestrato al figlio i soldi guadagnati con dei piccoli lavoretti glieli restituisce dicendogli: “va bene, hai ragione… questi soldi sono tuoi ma dovrai usarli per comprare solo ciò che deciderò io”.
    Ecco spiegata la grande conquista annunciata dalla giunta regionale sui 220 milioni di entrate erariali. ‪#‎sovranismofordummies‬

  2. Fabio Curreli says:

    Ma é chiarissimo ! Chi ha ragione ? Ma Ponzio Pilato, é ovvio! L’Italia dá un acconto alla Sardegna del totale dovuto;Paci santifica un miracolo che finora era avvenuto solo al passare di una cometa su quel di Betlemme; Se poi manca qualcosa al totale dovuto, suvvia l’importante é beatificare il miracolo!
    Capellacci che non era mai riuscito nell’intento, ingelosito, afferma che peró il saldo non é completo quindi é inutile festeggiare.
    Pilato allora si beve tutto e che fa? Santifica i doni (n.d.r. 300M), Osanna il Signore (n.d.r. l’ Italia) e non crocifigge Gesú….. non era cosi che finiva la storia?

    PS: a Paci : atteros annos menzus eh eh eh!

  3. Ci vuole una bella faccia tosta. La Giunta è contro lo sblocca Italia ma nello stesso tempo ricava centinaia di milioni di euro dallo stesso sblocca Italia. Leggete cosa scrive un nostro quotidiano.

    Sblocca-Italia, la Sardegna guida la rivolta delle Regioni

    Si teme uno “Sfascia-Isola”. Chieste modifiche al decreto del governo. Rischi su trivellazioni, impatto dell’edilizia e inceneritori di Pier Giorgio Pinna

    L’assessore regionale all’Ambiente,… L’assessore regionale all’Ambiente, Donatella Spano, e il governatore Francesco Pigliaru

    SASSARI. La Sardegna guida la ribellione di tutte le Regioni sullo Sblocca-Italia. La giunta capeggiata da Francesco Pigliaru si oppone in maniera frontale al governo Renzi. Le due anime del centrosinistra si sfidano sulla difesa del paesaggio. Già schierate su fronti avversi per le valutazioni delle servitù militari, adesso assumono posizioni antitetiche sulla lotta in parlamento per il decreto da convertire in legge.

    Concezioni diverse. Sì, perché quelli che a Palazzo Chigi appaiono come semplici provvedimenti per snellire la burocrazia e per favorire lo sviluppo economico, letti nell’isola si configurano in maniera del tutto differente, trasformandosi spesso in pericoli gravissimi. Tanto che molti parlano apertamente di incubi ambientali e sociali.

    Si va dai rischi per i nuovi inceneritori e le ombre sulle trivellazioni alla caduta dei vincoli a tutela del patrimonio naturalistico. Dal via libera a una corsa sfrenata alla caccia di gas e petrolio a un’altra maxi-beffa sulle bonifiche mancate. A ben guardare, in Sardegna su questa partita gli ecologisti, che per primi hanno lanciato l’allarme parlando di “Sfascia-Isola”, hanno così al loro fianco la giunta. E l’alleanza s’allarga ora a tutte le altre Regioni.

    Ma che cosa ha fatto sino a questo momento l’esecutivo guidato da Pigliaru per cercare di modificare il progetto governativo? Ricordare qualche tappa dell’azione svolta dalla giunta regionale aiuta a capire meglio. Due i canali attivati. Uno, come sottolineano negli assessorati ai Lavori pubblici e all’Ambiente, si fonda sul confronto diretto con il governo. L’altro riguarda il dibattito alle Camere.

    Lungo la prima direttrice, in queste ultime settimane, c’è stato uno scontro molto serrato. Da una parte Renzi e i suoi sostenitori, dall’altra la Sardegna, che si è fatta promotrice di una serie d’iniziative per eliminare dallo Sblocca Italia pesantissime criticità. «Contro la decretazione centralizzata legata al recupero di energia dai rifiuti”, rammentano alla Regione, “la giunta sarda è stata in prima fila nel guidare la rivolta delle Regioni, che hanno condiviso e approvato le nostre richieste di riformare il testo governativo».

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