Politica / Sardegna

I lavoratori della formazione professionale tornano in piazza: “Noi, presi in giro dalla politica sarda”

La mia amica Alessandra mi guarda e mi dice: “Per anni abbiamo aiutato le persone senza lavoro e senza istruzione a compilare i moduli per accedere ai servizi sociali, adesso quei moduli li compiliamo per noi e le nostre famiglie”.  Ottantotto persone fra qualche giorno non potranno più godere di alcun ammortizzatore sociale. Sono professionisti della formazione professionale che per anni hanno aiutato migliaia di giovani a imparare un lavoro. Poi dieci anni fa arrivò Soru e la sua furia si abbatté sul sistema degli enti di formazione. Con il taglio delle risorse arrivarono centinaia i licenziamenti di addetti assunti a tempo indeterminato, che furono prontamente sostituiti da schiere di precari. La formazione subì un colpo durissimo, solo in parte venne riformata, e per i lavoratori espulsi il consiglio regionale varò alcune leggi che prevedevano il loro reinserimento nel sistema e in attesa li ricollocavano a tempo determinato negli enti regionali. Una soluzione tampone, ora non più perseguibile. La giunta Pigliaru finora non ha dato risposte e per questo motivo gli 88 lavoratori da venerdì 27 inizieranno un sit in davanti all’assessorato del Lavoro, a Cagliari. La politica li sta di nuovo prendendo in giro, non applicando una legge che è stata invece approvata dal consiglio regionale. Chissà come andrà a finire.

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Lavoratori della Formazione Professionale – attuazione dell’ art. 4 della legge 10

Sono trascorsi 13 mesi dall’approvazione della legge regionale 10/2013 che all’art. 4 trova una soluzione alla grave e non più sostenibile condizione di precarietà che i lavoratori della Formazione Professionale, cessati o sospesi dal lavoro entro il 31 dicembre 2012, stanno vivendo ormai da troppi anni e quasi 12 mesi dall’approvazione di una seconda Legge, la 22/2013, che indica gli strumenti operativi per l’applicazione della prima.

Dal 1° luglio 2014, venendo meno i requisiti per il godimento degli ammortizzatori sociali, questi lavoratori saranno senza lavoro e senza alcun sostegno economico, nonostante le leggi che li tutelano siano state prima redatte e sottoposte al voto del Consiglio Regionale, grazie soprattutto alla volontà ed alla determinazione delle forze politiche attualmente al governo della Regione, e quindi abbiano superato l’esame da parte del Consiglio dei Ministri sia sotto il profilo della legittimità costituzionale che sotto quello della compatibilità con la normativa statale e comunitaria.

Considerate le numerose richieste di incontro inviate al Presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru e gli appelli indirizzati all’Assessora al Lavoro Virginia Mura, preso atto del totale silenzio e della mancata risposta da parte degli stessi, i lavoratori annunciano che se nei prossimi giorni non avranno rassicurazioni riguardo la definizione di soluzioni risolutive in termini di applicazione delle norme citate, intendono mettere in atto ogni forma di lotta per il riconoscimento dei loro diritti e riprenderanno la mobilitazione a partire da venerdì 27 giugno 2014 con un sit-in permanente presso l’Assessorato del Lavoro a Cagliari.

 

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4 Comments

  1. I LAVORATORI l.47 SOSPENDONO MOMENTANEAMENTE LE INIZIATIVE DI MOBILITAZIONE

    Si è svolta questa mattina l’audizione della II commissione del Consiglio Regionale con una delegazione dei lavoratori della Formazione Professionale L.47 in mobilità o cassa integrazione. Nel corso dell’incontro tutti i componenti della Commissione hanno manifestato sensibilità e grande attenzione ai problemi che i lavoratori hanno avuto modo di rappresentare, condividendo con gli stessi l’impellente necessità che venga posta la parola fine a questa annosa vertenza attraverso la richiesta al competente Assessorato al Lavoro, di dare immediata attuazione alle leggi approvate lo scorso anno dal Consiglio Regionale. La Commissione ha perciò preso l’impegno di convocare entro la prossima settimana l’Assessora al Lavoro Virginia Mura.

    I lavoratori, valutando positivamente gli impegni presi dalla II Commissione, pur mantenendo lo stato di agitazione, hanno deciso, in attesa di conoscere l’esito della audizione in Commissione della Assessora al Lavoro e le conseguenti iniziative che si intenderà intraprendere per dare finalmente attuazione alle leggi, la sospensione delle iniziative di mobilitazione programmate per domani venerdì 27 giugno 2014.

  2. Ho avuto un incontro ravvicinato proprio nel mezzo del cammin della mia vita, con il mondo della formazione professionale e ho visto cose che voi umani … Con tutta la comprensione che si può provare per chiunque sia in difficoltà, me compresa, la formazione professionale andava obbligatoriamente smontata.completamente Era il 1996 e l’Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale si chiamava Luca DEIANA

  3. Questa è una delle tante vergogne della politica sarda. Tanto più grave perché colpisce e discrimina 80 persone rispetto ad altre centinaia per le quali è stata trovata un’adeguata sistemazione. Ma è una vergogna che fornisce l’immagine di una politica ormai incoerente e allo sbando: la giunta di centro sinistra disattende una legge proposta dai suoi consiglieri quando questi erano all’opposizione. Ed è una vergogna che segna la continuità del centro sinistra con la politica del centro destra: la prima delibera della giunta Pigliaru è stata proprio quella che ha bloccato la applicazione della legge regionale che avrebbe permesso una soluzione dignitosa per queste persone.
    E qui emerge anche il ruolo deleterio della classe sindacale sarda, che una volta sistemati i loro amichetti e servi non solo si disinteressano, ma ostacolano la definizione della situazione di questi poveracci, che evidentemente sono figli di nessuno.
    E non veniteci a dire che non ci sono risorse, ché per quello che volete voi i quattrini si trovano. Sempre.

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