Politica / Sardegna

San Raffaele, servitù militari, vertenza entrate e nuovo statuto: Pigliaru nella morsa del governo! E i sovranisti perché stanno a guardare?

 Operazioni militari in una spiaggia di Teulada

I nodi iniziano ad arrivare al pettine: tutti e tutti assieme. Oggi attraverso il Corriere della Sera il Qatar inizia ad esercitare la sua enorme pressione in merito all’operazione San Raffaele: a leggere l’incredibile articolo di Sergio Rizzo (“Liti, veti. Il Qatar minaccia di andarsene”) è detto chiaramente che la colpa della scarsa capacità italiana di attrarre di capitali esteri è da attribuire ad una classe politica come quella sarda e non, ad esempio, alla nostra enorme corruzione. Poi ditemi se, riguardo all’operazione olbiese, non avevo ragione a parlare di nuova “servitù sanitaria”

Servitù militari: le promesse del governo restano, appunto, promesse. Per il momento l’idea geniale del ministro Pinotti è quella di superare la dicitura “servitù militari” e definire i poligoni “nuovoi presidi di protezione civile e antincendio”. Intanto a Teulada si spara in piena estate e i turisti sono costretti a scappare (come bene ha raccontato l’Unione Sarda di oggi in “Tintarella sotto le bombe tra le dune di Porto Pino”).

Vertenza entrate: tre giorni fa è scaduto il termine dei dieci giorni entro i quali il governo avrebbe dovuto comunicare i maggiori introiti per le casse regionali. Silenzio. Le ripercussioni le leggete in questo lucidissimo intervento del sindaco di Sedilo, Umberto Cocco (“Dalle emergenze si esce con politiche di qualche respiro”).

A Roma intanto si lavora per demolire la specialità della Sardegna, come denuncia il senatore del M5S Roberto Cotti.

Tutti i fronti sono aperti e sbaglia il presidente Pigliaru a volerli affrontare separatamente, a meno che non abbia già deciso di andare allo scontro frontale su tutto, senza alcun argine di mediazione. Ma se invece l’obiettivo è quello di trovare un accordo con lo Stato e con il Governo, la strategia migliore è quella di mettere tutto sullo stesso tavolo: San Raffaele, servitù militari, vertenza entrate e nuovo statuto. Un tavolo unico in maniera tale da poter impedire la strategia del divide et impera ed avere la speranza di portare a casa qualcosa.

Se compromesso deve essere che compromesso sia, ma prendendo in considerazione globalmente tutte le variabili del problema Sardegna. Altrimenti il rischio è quello di uscire con le ossa rotte da ognuna delle partite in gioco.

Il momento è cruciale ma Pigliaru sembra solo. Il sardo continua a fare le sue botteghe, mentre i partiti sovranisti tacciono. Da Rossomori, Partito dei Sardi e Irs ci si attende invece un contributo forte, originale e magari anche alternativo su temi così importanti. Altrimenti il rischio è quello ritagliarsi un ruolo da da ancelle al Pd, limitandosi a coltivare il proprio orticello assessoriale. Ai sovranisti gli elettori hanno chiesto altro.

 

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13 Comments

  1. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere..!
    Pigliaru e i sovranisti uniti nella madre di tutte le battaglie contro le basi?
    Sono anche pronto a scommettere che tra qualche mese la chiusura di un poligono li renderà tutti felici e convinti di aver vinto la guerra.
    Senza rendersi conto di quanto si possa essere ridicoli e anche ottusi. Insieme a voi giornalisti che state ancora ad osservare qualsiasi dito che indica la luna.
    L’altra faccia della luna che ci aspetta invece e’ questa:

    http://www.isprambiente.gov.it/it/evidenza/sicurezza-nucleare/criteri-per-la-localizzazione-del-deposito-nazionale-dei-rifiuti-radioattivi

    Andate a pagina 7 della guida tecnica. La presenza di poligoni di tiro attivi potrebbe essere il solo fattore in grado di escludere la Sardegna quale regione PRIVILEGIATA in Italia, per il deposito nazionale di scorie radioattive. in tutti gli altri parametri e requisiti siamo tristemente primi.

  2. su bixinu says:

    Aldilà del dramma personale cui Paolo Maninchedda fa riferimento, e che rispetto in quanto tale, l’intervento sul suo blog chiarisce la sua posizione in merito alla questione San Raffaele e sugli assetti futuri della sanità sarda.
    http://www.sardegnaeliberta.it/dove-sono-oggi-le-cugurre-corporative-che-vomitano-contro-il-bambin-gesu/

  3. “è evidente che Maninchedda è uno dei migliori assessori di questa giunta.” (Biolchini 13 giugno 2014 at 19:25)
    .
    “questo è un blog libero e, se usa un linguaggio rispettoso, ognuno può dire quello che vuole.” (Biolchini 10 giugno 2014 at 10:32)

  4. Sull’articolo di Vito c’è poco da dire.
    Al massimo si potrebbe scherzare. Come fa Naracixiri. Che ricorda il consulente Sedda (semiologo!) ai lavori pubblici.
    http://naracixiri.wordpress.com/2014/06/12/un-maninchedda-paga-sempre-i-suoi-debiti/
    Tanto per dire “cosa fanno i sovranisti”. Ad esempio.
    Mi ha colpito invece il commento di Enzo. Che dice (tra l’altro):
    “Comunque io mi sono detto “perché a ENEL gli sono stati concessi non so quanti MW di eolico installato nell’area Portovesme senza che ci fosse la contropartita? Per esempio una unità di ricerca e sviluppo sulle rinnovabili?”
    Ecco: come mai in Sardegna gettiamo tonnellate di soldi in carrozzoni come il CRS4? Quello che si vanta di aver scansionato le statue di Monte Prama? Che non ci vuole neppure la laurea. E lo sa fare un buon perito specializzato nel reverse engineering con un grano di skill nella zucca?
    Perché nella nostra felice isola la politica “si fa” per gestire il consenso.(E in questo i “sovranisti” di Vito non sono secondi a nessuno. Tanto per dire.)
    E gestire il consenso ha poco a che fare con un centro di ricerca sulle rinnovabili (vento e sole, ma anche bioderivati; lasciati colpevolmente nelle mani dei novaresi. Quelli dei cardi!)
    Nel senso che nel pacco di personaggi vincitori delle elezioni non ce n’è uno capace di sognare una Sardegna (seria) diversa da quella di sempre (le cazzate invece le sanno sognare benissimo). Non diversamente da chi li ha preceduti.
    Centro di ricerche?
    Sono arrivati. Hanno afferrato il coltello. Hanno tagliato le fette. Punto. Il resto verrà. Tanto siamo abituati a vivere pericolosamente sul filo del fallimento. Ci sarà bene qualcuno che ripiana, presto o tardi.
    Per sognare un centro di ricerche sulle rinnovabili (ma anche su altro, ad esempio il pecorino) bisogna essere capaci. Di sognare.
    Pigliaru, nella migliore delle ipotesi, è capace di sognare di essere diventato il presidente della RAS.
    Poi si sveglia.
    I sovranisti no. Sono sveglissimi.

    • Come tutti coloro che si sforzano di raccontare la realtà politica, Naracixiri alterna analisi estremamente efficaci ad analisi palesemente strumentali, fino ad epiche coglionate (come quella sull’incidente che ha visto coinvolto Palomba: è evidente che chi ha scritto quella stupidaggine, peraltro irriguardosa del dramma che c’è stato, non ha la minima conoscenza del giornalismo e delle sue pratiche). Prendo atto che finora nessuno è stato risparmiato dal blog anonimo, tranne una forza politica ben precisa.
      Sui sovranisti nulla da aggiungere a quello che ho già scritto, se non che è evidente che Maninchedda è uno dei migliori assessori di questa giunta. Sfido a dire il contrario soprattutto quelli che fino a qualche mese fa si strappavano le vesti per un filologo ai lavori pubblici. Far notare che Sedda è un semiologo significa non non sapere esattamente cosa sia un semiologo né cosa sia un politico. Poi può discutere di tutto: ma non a senso unico.

      • Vito, quando parli dei sovranisti purtroppo non sei credibile.

        Lo sappiamo in tanti cosa sia un semiologo e anche cosa sia o forse dovrebbe essere un “consulente” dell’assessorato ai lavori pubblici della regione.

        Sicuramente dovrebbe essere un tecnico e non un politico. E non dovrebbe essere uno che non ne capisce una mazza del settore.Uno che non sa fare nulla, manco il politico dato che è stato trombato a tutte le votazioni e con tutti i tanti partiti con cui si è presentato perché’ i sardi non lo votano manco morti. Ed ecco che viene pagato la bellezza di 3500 euro al mese coi soldi nostri facendo finta di fare il consulente e facendo anche finta di fare politica per la sua famiglia o il suo partito.
        Questi hanno la faccia come il culo. Toglietevi le fette di salame dagli occhi.

  5. Io non credo che la Sardegna sia pronta al nuovo. Si continua a volere, facendo finta di niente per l’enorme spreco di risorse che c’è stato, Alluminio, carbone, piombo-zinco, fumi di acciaieria ecc ecc (ma lo sanno i sardi che nel Sulcis sono transitati per l’industria più soldi pubblici che nelle province di Trento e Bolzano messe insieme? Ma lo sanno i sardi che il Sulcis è talmente compromesso nel suo ambiente che nessun grande investitore turistico e agricolo è disposto a spendere un solo euro?) Un sindaco mi ha detto che nella sua comunità è evidente lo sfinimento perchè le famiglie, nella maggior parte dei casi, stanno esaurendo gli ultimi risparmi disponibili. “Tutti i giorni penso di dimettermi perchè mi sento del tutto inutile. Come si può governare una comunità se non ci sono soldi? Se devo amministrare chiacchiere è meglio che me ne stia a casa mia”. Questo mi ha detto.. Caro Biolchini sono trent’anni che se ne parla di cambi di rotta e soltanto Soru tentò di fare qualcosa senza riuscirci: Pigliaru ha confermato l’impegno per salvare l’industria e sono stra sicuro che stia sbagliando. Comunque io mi sono detto “perchè a ENEL gli sono stati concessi non so quanti MW di eolico installato nell’area Portovesme senza che ci fosse la contropartita? Per esempio una unità di ricerca e sviluppo sulle rinnovabili? Se c’era la multinazionale di cui non faccio nome che propose una unità di produzione di pale eoliche con 150 unità lavoro in cambio di 100 MW di installato perchè, come al solito, si è preferito ENEL?”. Io credo che i sardi siano dei pessimi negoziatori e ottimi svenditori”. Si stanno muovendo gli scagnozzi di George Soros, dei fondi di Buffet e altri che possiedono liquidità impressionanti. A oggi, la Sardegna, e Pigliaru in questo caso, che cosa è in grado di offrire a questi signori in cambio di investimenti? Sono curioso di come andrà a finire la vicenda San Raffaele, e se finisce come io penso è meglio che chi ha votato Pigliaru ci rifletta molto bene prima di restituirgli ancora consenso. Per quanto riguarda i sovranisti è meglio che si nascondano. In regione gli uomini di Oppi e Cappellacci contano 100 volte quello che contano tutti loro messi insieme. Ma non si vergognano…..

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  7. paolo55 says:

    Quanto siano importanti le riconversioni delle Servitù Militari si potrà vedere su quante risorse il presidente Pigliaru e la sua Giusta destinerà dei Fondi Europei 2014/2020 e su questo non dovremmo aspettare molto entro il 27 Luglio l’assessorato al Programmazione dovrà inviare obbligatoriamente la programmazione alla Commissione Europea …..altrimenti pazienza altri 5 anni sprecati….

  8. massimiliano says:

    Io non credo che in queste battaglie Francesco Pigliaru sia solo. Per quanto riguarda iRS, abbiamo cominciato a contribuire già dalla campagna elettorale mettendo sul tavolo comune le nostre idee e le nostre conoscenze sui temi più spinosi. Sulle questioni Statuto, servitù Militari, Vertenza Entrate, Patto di stabilità, Bonifiche, Abbanoa, ecc. il Presidente e la giunta conoscono benissimo quali sono le nostre posizioni. Nel nostro piccolo, attraverso la presenza di Gavino in Consiglio, non stiamo facendo mancare di certo il nostro supporto elaborativo. Siamo di fronte ad un lavoro di confronto istituzionale molto delicato, dove si rischia fortemente che tutto salti da un momento all’altro, per le ragioni che tutti conosciamo, (penuria di fondi, necessità “inderogabili” della Difesa e più). E’ anche vero che di “tavoli”, nel corso delle legislature passate né abbiamo visti a centinaia, con risultati a dir poco deprimenti, è altrettanto vero però, che finora Francesco Pigliaru ha avuto il giusto atteggiamento, pacato ma nello stempo irremovibile. Ciò che mi auguro e che auspico con tutto il cuore, è che prosegua così per tutta la legislatura.

  9. gaetano murru says:

    vedrete cosa faranno gavino sale e manighedda….una rivoluzione! ahahahah come godo…

  10. Dai sovranisti non mi aspetto niente says:

    “Da Rossomori, Partito dei Sardi e Irs ci si attende invece un contributo forte, originale e magari anche alternativo su temi così importanti”
    Eh, appunto. Quindi, per poter dare questo contributo, serve che nei Rossomori, nel Partito dei Sardi e in Irs ci siano persone forti, originali e magari anche alternative. Che non ci siano perché in questi partiti, per formare il direttivo interno, anziché promuovere un reclutamento e una selezione per competenze, i fondatori abbiano lavorato soltanto per cooptazione e nomine dall’alto di elementi di modesto valore, tali da non poterli mettere in ombra?
    Se i fondatori di questi partiti avessero fatto questo non ci sarebbe da stupirsi, succede in tutti i partiti italiani (con i risultati che vediamo), del resto i soldi per fondare il partito li hanno messi loro e dunque è giusto che scelgano loro i collaboratori a loro piacimento, anche se non sanno fare niente.
    Semplicemente Vito non stupirti poi del loro silenzio.
    Ciao

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