Politica / Sardegna

Nuovo statuto e assemblea costituente: lunedì 9 a Cagliari “Est ora – Movè(m)us, la Sardegna verso la sua nuova Costituzione”

Il tema è centrale, visto che ormai non c’è più nessuno che non dica che lo statuto di autonomia sia da riscrivere. Sì, però chi lo deve fare? Ne parliamo lunedì a Cagliari. Vi aspetto.

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Riformare lo statuto di autonomia della Regione è ormai ineludibile e per farlo è necessario il contributo di tutta la società sarda. Per questo la Fondazione Sardinia, l’associazione “Carta di Zuri” ed il sito Sardegna Soprattutto organizzano per il lunedì 9 giugno il seminario/convegno “Est ora – Movè(m)us: la Sardegna verso la sua nuova Costituzione”. Al centro dell’incontro due temi fondamentali: l’assemblea costituente e il nuovo statuto di autonomia della Regione Sardegna. Appuntamento a partire dalle 16 nella sala del Palazzo Regio, in piazza Palazzo a Cagliari.

Nel corso dell’iniziativa si farà il punto su tutti i progetti di statuto presentati nell’ultimo trentennio e, dopo l’introduzione del presidente Fondazione Sardinia Bachisio Bandinu sul tema “L’identità e il popolo”, verranno analizzati sette punti fondamentali sui quali potrebbe vertere il nuovo statuto, ciascuno esposto ed approfondito da un relatore: “La Sardegna è una nazione” (Piero Marcialis della Fondazione Sardinia); la Sardegna sviluppa e mantiene una posizione singolare per quanto si riferisce alla lingua, alla cultura, al diritto civile ed all’organizzazione territoriale (Maria Antonietta Mongiu, Sardegna Soprattutto); la Sardegna è un’isola ricca di territorio e di biodiversità (Vincenzo Migaleddu); la Sardegna considera l’Italia uno stato plurinazionale (Nicolò Migheli, Sardegna Soprattutto); la Sardegna convive fraternamente con i popoli dell’Italia ed è solidale con gli altri popoli del mondo (Mario Medde, Carta di Zuri); la Sardegna sottolinea l’importanza dei diritti e dei doveri, del sapere, dell’educazione, della coesione sociale e dell’eguaglianza (Vanni Lobrano, Carta di Zuri); la Sardegna partecipa all’Unione Europea, in coerenza con i valori e il modello di benessere e di progresso europei e offre amichevole collaborazione alle comunità ed alle regioni vicine per formare, a partire dal Mediterraneo, una euroregione per il progresso degli interessi comuni (Pietro Soddu).

Il residente dell’associazione Carta di Zuri don Pietro Borrotzu interverrà invece sul tema “L’etica della storia: la libertà cristiana e la comunità sarda”.

Vi saranno dunque le presentazioni delle quattro proposte di Statuto avanzate negli anni scorsi da Lorenzo Palermo, Mario Floris, Piergiorgio Massidda e Antonello Cabras.

Il seminario sarà coordinato da Salvatore Cubeddu, direttore della Fondazione Sardinia.

 

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9 Comments

  1. Urgekitana says:

    “la Sardegna convive fraternamente con i popoli dell’Italia”… ma non farebbe a convivere normale, senza fraternamente; cioè buon giorno, buona sera e basta, mangiamo il panettone a Paskixedda, guardiamo Quark ma basta così. cioè cerchiamo semmai di convivere fraternamente tra sardi che secondo dove vai a fare una gita volano colpi. e imparateci il sardo in televisione a noi che siamo italiofoni!

  2. Logudoresu says:

    è tutto interessante, ma, il titolo dell’incontro da dove l’hanno tirato fuori?!

    non so in Campidanese, ma in Logudorese si dice “movimus”

    movo, mòves, mòvet, movimus, movides, mòven

    • In “logudorese” si dice anche movimos, moimus, moimos, moghimus etc…
      quindi il “logudorese” non esiste…esiste il Sardo. E intendidela.

      • Logudoresu says:

        ma non : “movemus”, sembra una traduzione in Sardo fatta da uno che di Sardo non ne capisce un tubo

  3. Efis Pilleri says:

    Leggo il libro MARIO MELIS della collana PENSATORI SARDI, edita da L’UNIONE SARDA.
    “La vecchia bandiera federalista trova mille mani che la elevano al cielo; ma il federalismo passa per vie obbligate. Il federalismo si realizza tra eguali e la via è l’indipendentismo… Il nostro indipendentismo è funzionale, costituendone la base essenziale ed irrinunciabile, al federalismo”.
    Mi auguro che la pubblicazione di questo testo faccia giustizia almeno della bufala secondo la quale Mario Melis, del quale sono stato compagno di militanza e diretto collaboratore per tanti anni, non fosse indipendentista o fosse addiritura contrario all’indipendenza della Sardegna. In realtà Mario Melis è stato sempre fortemente contrario soltanto ad un tipo di indipendentismo che si trovava sia nel PSDAZ che al suo esterno: l’indipendentismo parolaio.

    • Efis stimau,
      ma brullendi ses?
      Sa fràsia chi torras a scriri tui, custa fràsia e totu, amostat propiamenti chi Màriu Melis no fiat indipendentista ma fideralista. Po issu s’indipendèntzia fiat unu mesu po arribai a unu fideralismu beru (fideralismu intru de ogualis). Ddu torru a nai in italianu: per Mario Melis l’indipendenza era un mezzo e il federalismo il fine.
      No ddoi at nudda de mali, a essi in d-unu Stadu fiderali cun atras natzionis est unu disìgiu leìtimu cumenti atrus, bastat a ddu nai craramenti: “seu fideralista, no indipendentista”.
      Est fàtzili a ddu cumprendi, chi scieus beni is diferèntzias, a su chi stabilessit sa scèntzia polìtica e su deretu internatzionali, intru de “fideralismu (logu fiderau)”, “autonomismu (logu autònomu)” e “indipendentismu (logu indipendenti)”.
      Giai chi nci seus, permitimì una domanda, giai chi tui a su tempus nci fiast: “Cun su dinai de 13 consilleris arregionalis chi tenestis, a su chi m’arregordu, poita no eis obertu una scola de pipiesa, elementari e mesana privada parificada innui fai letzioni totu in sardu po pesai giai de su tempus una genia de piciocus e piciocas sardas bilìnguas cumprius?”

      • Efis Pilleri says:

        Caro Amos,
        la visione federalista di Mario era, a mio parere, del tutto coerente con l’indipendenza della Sardegna. La Sardegna indipendente potrebbe concorrere alla costituzione degli Stati Uniti d’Europa, da protagonista, senza il peso insopportabile del colonialismo italiano. La visione di Mario Melis era totalmente condivisa, nel Parlamento Europeo, dai parlamentari di Scozia, Catalogna, Euskadi, Corsica, ognuno, ovviamente, per la propria patria. Se hai piacere di approfondire questa discussione, contattami all’indirizzo mail: costituentesardista@excite.it
        Quanto all’altro punto: nei miei 11 mesi da Segretario nazionale del PSDAZ, sono state promosse dal Partito molte iniziative a livello culturale e per la Lingua sarda: tra esse la costituzione della Fondazione Sardinia su impulso del Vicesegretario Salvatore Cubeddu.Tante altre cose si sarebbero potute fare se quella esperienza fosse proseguita. Invece sono stato sfiduciato proprio quando il bilancio del Partito era stato risanato con l’apporto determinante del Segretario amministrativo Arnaldo Vallascas. Il ripiano era stato ottenuto facendo versare ai 10 consiglieri regionali ai due deputati, al senatore ed al parlamentare europeo le quote previste dallo Statuto. Avevamo trovato un disavanzo di 250 milioni di lire e lasciammo un avanzo di oltre sessanta milioni. Come puoi ben comprendere i “cinquestelle” non hanno inventato niente…,
        Iscusamì po sa longhesa de custu interventu. Mancai at a essi mellus a s’agattai, in pari cun atrus cumpanjus, po’ ndi kistionai a bellu a bellu, ken’e pressi o logu istrintu po’ iscriri. A si biri cun saludi.

  4. Brunello di Montalcino says:

    bla, bla, bla…

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