Politica / Sardegna

Per i sondaggi Pigliaru insegue Cappellacci! E se non attacca malamente la Murgia (in calo), queste elezioni non le vince!

I sondaggi di Datamedia questi sono e questi commentiamo: con tutte le riserve del caso, ovviamente. Tuttavia, a soli 22 giorni dalle elezioni regionali in Sardegna il quadro che si delinea sembra essere abbastanza chiaro.

Punto primo: ad oggi la percentuale dei votanti supera a stento il 50 per cento. A scanso di sorprese clamorose, alla fine dovrebbe attestarsi intorno al 60-65 per cento. A chi andranno i voti di chi oggi e’ indeciso ma alla fine si rechera’ alle urne? Gli studiosi dei flussi elettorali affermano che, con questi dati di partenza ad appena tre settimane dal voto, le preferenze “last minute” si distribuiscono sempre in maniera equilibrata tra le forze in campo e raramente determinano uno stravolgimento dell’esito finale.

Punto secondo: il candidato del centrodestra e’ in testa ma le sue liste inseguono quelle del centrosinistra. Strano, perche’ generalmente avviene il contrario. Come spiegare questa anomalia, tenuto conto anche le che liste a sostegno di Cappellacci sono meno di quelle che appoggiano Francesco Pigliaru? Perche’ Cappellacci, interpretando al meglio la legge elettorale, fa campagna per se stesso, non per il suo schieramento.

Punto terzo: perche’ Pigliaru ha meno voti delle sue liste ed e’ costretto ad inseguire Cappellacci?  Vedi sopra: evidentemente Pigliaru viene percepito soprattutto come il candidato del centrosinistra, schieramento nel quale non tutti erano a favore della sua nomina. Pigliaru pero’ e’ soprattutto poco conosciuto: cio’ e’ quanto dice in maniera piu’ diretta il dato che lo riguarda. Per questo adesso dovrebbe fare una campagna piu’ chiara, piu’ incentrata sulla sua persona e meno sulla coalizione che lo sostiene, che ha la forza di andare con le sue gambe. Dovrebbe buttarsi nella mischia e soprattutto smetterla di tenersi buona Michela Murgia che invece e’ la sua principale competitor. Pigliaru vince se riesce a convincere gli indecisi a votare lui anziche’ la candidata di Sardegna Possibile. Ma se Pigliaru continua a mandare segnali di pace alla Murgia o ad attaccarla blandamente, queste elezioni rischia seriamente di perderle. Dovrebbe invece far passare a questo punto un messaggio incontrovertibile: chi vota Murgia (lei, non le sue liste) rischia di far vincere Cappellacci.

Punto quarto: Michela Murgia non vincera’ le elezioni e anzi piu’ cresce la percentuale dei votanti, minore e’ il consenso che lei raccoglie. Non ci credete? E allora date uno sguardo al sondaggio di Datamedia di 12 giorni fa: la Murgia era al 24 per cento, oggi e’ al 20: altro che candidata “saldamente al terzo posto” di cui parla l’Unione Sarda di oggi (il quotidiano sta sostenendo la scrittrice in maniera impressionante, prendetevi i giornali dell’ultima settimana e guardate quanto piu’ rilievo ha lei di Pigliaru, soprattutto in termini di fotografie).  Michela Murgia e’  l’unico candidato in calo di consensi e se ci fossero stati i grillini, la sua percentuale si sarebbe probabilmente dimezzata. E la discesa in campo di Pigliaru (stando a questo sondaggio) ne ha azzerato le possibilita’ di vittoria.

Punto quinto: l’irrilevanza di Mauro Pili. Continuo a ritenere che il suo dato sia ampiamente sottostimato e che alla fine sara’ questa la vera sorpresa delle elezioni.

 

 

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45 Comments

  1. Pingback: Democrazia Oggi - Caro Vito, per chi un voto utile?

  2. Andrea caboni says:

    Alla fine Kelledda avrà la giusta e meritata preferenza dei tantissimi sardi che giustamente hanno detto basta alla solita presa per il culo propinata dalle filoitaliche coalizioni di sinistra a quelle di destra di turno…
    Ci saranno delle belle sorprese

  3. Pingback: Ultimo sondaggio! Solo Cappellacci e Pigliaru competono per la vittoria, incubo liste per la Murgia, Pili in lieve risalita! - vitobiolchini

  4. Michele says:

    Leggo ora che la Murgia ha dichiarato di aver intrapreso la professione di scrittrice per sbaglio.
    è l’unico momento divertente di questa orrenda e noiosissima campagna elettorale

  5. Davide Corda says:

    Sempre la solita solfa…se si vota X, Y, o Z vince Berlusconi…il miglior modo per non far cambiare il PD facendolo vivere di rendita e di consegnare l’ isola ai partiti italiani a tempo indeterminato. Non so quanto possa convenire a Pigliaru il dissotterramento dell’ ascia di guerra…gli argomenti di Michela Murgia contro il prof (vedasi candidature di persone poco pulite) sarebbero molto fastidiosi per la base elettorale del PD. Uomo avvisato…

  6. Uno che chiudesse la porta…scusate l’intromissione, ma dal mio modestissimo punto di vista, nessuno dei tre candidati “serrara sa porta”. Pili?me lo ricordo quando era presidente in alternanza con Florisi e Masala, ricordo la sua demagogica campagna elettorale “cacceremmo via la tirrenia” eja, e’ ancora li infatti. Ed io devo essere preso in giro in continuazione da questi? Diceva l’Oscar e dico anche io “io non ci sto'” .

    Pigliar(iddu)? No comment, Classico snob di casta e lobby, lontano dalla gente e dal popolo.

    Murgia, secondo no commet…farebbe meglio a fare la scrittrice che la politica…ma queste sono opinioni strettamente personali, come quelle di ognuno di voi.

    Ma il punto di domanda e’: ma i grillini fuori tutti, morti tutti, arriviamo per tutti, tutti brutti tutti uguali tutti vecchi, per chi voteranno? Vista la mancanza di un loro candidato?
    Potremmo essere delucidati sulla loro posizione politica, o posizione di movimento qual si voglia, chi appoggeranno e/o verso chi sono orientati in questa campagna elettorale Sarda? Forse i sondaggi potrebbero modificarsi.

  7. Paolo Bozzetti says:

    Ho fatto un sogno (ma, senza dubbio, sarebbe stato molto più bello dire “I have a dream”):
    l’ArcangeloBiolchini era apparso sulla Punta laMarmore e con voce potente parlava a tutti i Sardi:
    “Adottate Pigliaru, ma votate Murgia. È cosa buona e giusta che il PD si faccia ancora un po’ di Purgatorio, finché non candida la …”
    e in quel punto di fondamentale, le forze demoniache, hanno staccato il collegamento e l’apparizione è scomparsa.
    Mi permetto umilmente di tentare una sintetica analisi del sogno.
    Pigliaru è educato, in linea di massima dovrebbe essere una brava persona, ma, sotto sotto, c’è qualcosa che non torna (non si capisce come si sia buttato senza salvagente in quel bel acquario pieno di barracuda della sua coalizione), come assessore tecnico,poi, oltre ad abbandonare, improvvidamente, la nave del CapitanoSoru, ha lasciato tracce poco positive (molto negative).
    Quindi possiamo invitarlo a cena (perchè è educato, in linea di massima dovrebbe essere una brava …) ma basta così: è un ostaggio della sua coalizione (di cui non stiamo lì a ripetere le malefatte e i limiti – comunque sempre meno, e di molto, di quelle del centrodestra).
    Perciò cambiamo aria, battipanniamo i materassi elettorali, disinfettiamo. per togliere quel leggero tanfo di ipocrisia e diamo fiducia alla Murgia: al massimo ci deluderà, come tutti gli altri, ma può anche darsi che non lo faccia.

  8. Carlo Murtas says:

    Tutte le riflessioni degli intellettuali e dei tecnici continuano a sottolineare quanto sia alta la posta in gioco con queste elezioni ed il rischio che con un Cappellacci 2 la Sardegna venga
    definitivamente assegnata ad essere la pattumiera coloniale dei grandi potentati economici.
    Anche Soru risvegliatosi dal torpore di oppositore-fantasma degli ultimi anni e dall’abulìa della politica politicante, cerca di affondare il colpo mettendosi al servizio di Pigliaru, suonando la sveglia sul grave pericolo che corre l’elettorato progressista, diviso com’è, di dover rinunciare alla possibilità di poterci costruire come sardi il nostro futuro, abbandonati alla deriva delle forze del mercato dominate dalla grande finanza , rispetto alle quali Cappellaci, come ampiamente dimostrato sin dalla prima fase del suo governo, non potrà che svolgere un ruolo puramente notarile, mascherandolo con le iniziative più fantasiose ed irrilevanti, di volta in volta tratte dal suo variegato repertorio da pattaccaro
    ‘E per questo che la simpatia che tutti abbiamo per Michela Murgia, affascinante come donna e come scrittrice, non deve distrarre le nostre energie dall’obbiettivo di tenere il fronte progressista e sovranista unito per fare fronte comune contro la Destra; e non si può non riconoscere il fatto che Pigliaru, sebbene costretto a rincorrere perchè partito in ritardo, disponga di una visione, di un’elaborazione programmatica , di una cultura istituzionale, che non può non imporsi rispetto al fragile, seppur appassionato , progetto di “Sardegna Possibile” della generosa Murgia.
    Sono considerazioni ragionevoli che dovrebbero imporsi con la sola forza dei fatti.

    • Paolo Bozzetti says:

      Vorrei poter liquidare il tuo commento, dicendo che. molto probabilmente, le “visioni” a disposizione sono certamente le tue, quando parli di elaborazione programmatica e di cultura istituzionale del PD sardo.
      Ma in quello che tu scrivi, leggo le mie stesse convinzioni dell’ultima campagna regionale del 2009.
      Non è facile ammettere che il tuo partito (era anche il mio) ha perso, in parte (spero non in toto) quella cultura (istituzionale, politica, amministrativa) a cui si fa riferimento.
      Non è facile ammettere che il tuo partito si è reso complice della gestione Cappellacci, declinando il ruolo destinato all’opposizione nella peggior maniera possibile (primo fra tutto il CapitanEvaSoru, come tu stesso denunci).
      Non parliamo della questione morale (dove l’ultimo distinguo con il centrodestra pare essere la capacità di essere almeno responsabili degli eventuali errori e l’affermare una piena fiducia nell’operato della magistratura).
      Queste persone hanno tradito la nostra fiducia, dimostrando tra l’altro di non saper gestire le loro beghe interne, dando vita ad una coalizione alla cui base non c’è nessun accordo, ma il solo obiettivo di cercare di vincere le elezioni (poi, il resto si vedrà se si vincerà – nel caso Pigliaru li porterà a fare la novena al Santuario del Miracolo a Bitti per trovare uno straccio di accordo).
      Non è facile staccarsi per una volta da decenni di appartenenza e comunanza; rifiutare il richiamo per la “difesa del Piave” e fare “fronte comune”.
      Non è facile.
      Ma a tutto c’è un limite.
      Io, come misero elettore del csx, (ragionevolmente sulle basi delle riflessioni esposte), ho deciso di dare fiducia a quel progetto fragile, ma appassionato, di Michela Murgia.
      Se questo comporterà la vittoria del Cappellacci, la colpa starà in tutto quello che i partiti di centrosinistra hanno fatto (o non fatto o fatto male) nei cinque hanni di opposizione e nelle scelte per la campagna elettorale.

      • Carlo Murtas says:

        ‘E da anni che non rinnovo la tessera del PD ed ho disertato tutte le primarie, a partire da quella per il Sindaco di Cagliari in poi.
        Non avendo però nostalgia per l’arcigno Yahvè/Soru divinità gelosa e possessiva del suo popolo, non mi sento a maggior ragione di dovermi abbandonare al tiepido abbraccio della Dea Madre/Kelledda, divinità solare benigna mediterranea , e declinazione al femminile del bisogno di salvezza di un popolo di sudditi/bambini che si lanciano stremati sulla sua zattera, faccendosi cullare dalle onde di un progetto politico debole, velleitario, perdente.
        Con Pigliaru possiamo almeno illuderci di essere un tassello di un’intelligenza collettiva che lavora per costruirsi un futuro alternativo, combattendo in mezzo alle macerie politiche di merda e di sangue che il governo Cappellacci e l’opposizione-fantasma di Soru ci lasciano in eredità.
        Votando la Murgia rimane solo la magra soddisfazione di aver assestato la giusta punizione al PD, e l’irresponsabile ed inutile abbandonarsi verso l’ orizzonte di una languida e velenosa deriva nichilista.

      • Paolo Bozzetti says:

        Vedo che il destino ci riserva derive del tutto differenti.
        Tutto sommato questo dolce abbandonarsi alla nostra Dea Madre lo trovo umanamente stimolante e anche più costruttivo.
        Sopratutto se lo compariamo con l’opera eterna dedicata alla costruzione del grande Cervello Sociale Sinergico.
        Non è da tutti suonare, così armoniosamente, il flauto dell’impossibile paradosso dell’intelligenza collettiva nella terra dell’individualismo assoluto.
        Saluti

      • Andrea marras says:

        Buon giorno
        Provate a leggere le interviste ala Murgia e a Pigliaru sul Manifesto on line di oggi 29 Gennaio. Non mi sembra così fumoso il programma di Pigliaru. La Murgia continua a non convincermi se non nelle critiche al PD. Poi il passaggio sul ppr di Soru….
        Comunque mi farebbe piacere una tua opinione, una vostra opinione
        Andrea Marras

      • Paolo Bozzetti says:

        Andrea ti ringrazio per l’indicazione delle interviste,
        Vorrei rispondere con un esempio preciso su Pigliaru.
        Parla del Ppr e giustamente dice che va semplificato, specificando poi che lo faranno attraverso le autocertificazioni e i controlli più severi..
        Bocciato.
        Il Ppr deve essere semplificato, sostituendo l’attuale ottica del controllo (quasi vessativo) con l’avvio di una cultura di trasformazione del territorio basata dalla messa a disposizione di un sistema di micro e macro modelli di intervento che, se scelti dal soggetto pubblico o privato, permettono l’immediata approvazione e realizzazione. (Vuoi fare un cancello o una recinzione, scegli tra i cinque modelli proposti dall’Ufficio e in tre giorni installi. Vuoi realizzare una trasformazione in centro storico, scegli uno dei modelli proposti e apri il cantiere).
        Oltre a diffondere qualità nel costruito, si limita il numero delle pratiche da inoltrare all’Ufficio Tutela, e si permette un funzionamento migliore del sstema con tempi ridotti nelle risposte.
        Un esempio che descrive la lontananza di questi tecnocrati da una nuova cultura di governo che si avvicini alle esigenze del cittadino e crei qualità.
        Invece i micro modelli della Murgia (pur se opportunamente temperati da alcune regie a livello regionale) convincono di più, anche perchè iniziano a porre in concreto un’altra esigenza fondamentale nello scenario sardo: decentralizzare la macchina regionale.

  9. Radio Londra says:

    Una cosa è certa.
    Non conoscevo Pigliaru e, dopo averlo sentito a Videolina, l’impressione è che sia una brava persona ma anche uno che non buca lo schermo.
    E’ un docente universitario e forse anche bravo ma l’impressione è che la dialettica non sia il suo forte. Non è un Antonio Sassu, tanto per capirci.
    Da l’impressione di un diesel ma forse, con l’handicapp del poco tempo a disposizione per scaldare i motori, sarebbe servito di più uno un po più sprintoso e che morde la pista.

  10. Andrea marras says:

    Non è vero che i sondaggi non sono credibili. danno delle indicazioni, delle tendenze e mi sembra che quello per le elezioni regionali sia, al momento, abbastanza credibile.
    IL dato che dovrebbe far riflettere il mio candidato, Pigliaru, rigurda le liste che lo sostengono. prendono molti più voti di lui, e allora caro Francesco devi trasmettere qualche emozione in più. Soru era animato e tormentato dal suo progetto di cambiamento della Sardegna. Il tuo programma è credibile, realizzabile, ma devi farci innamorare. I tanti sardi che hanno voglia di cambiare devono pensare che tu sia la persona giusta, quella che rappresenta il cambiamento. Non solo la Murgia, perchè, sarà antipatica, saccente , ma dice delle cose, soprattutto per chi appartiene ad una area progessista e di sinistra, condivisibili. Magari il suo programma è un pò confuso, però non si può fare finta di niente. Adesso è in competizione con Pigliaru, ma sarà una nostra interlocutrice. Caro Pigliaru devi convincere gli elettori della Murgia che il tuo programma è più credibile e più adatto a cercare di risolvere i problemi della Sardegna. Anche quelli che sostengono le liste di centro sinistra e che ancora sono tiepidi nei tuoi confronti. Ne conosco tanti e mamma mia che fatica.
    Andrea Marras

    • Giuseppe says:

      Il fatto che Pigliaru sia “salvato” dalle liste che lo sostengono è sintomatico e al di là dei sondaggi, è un fatto che si percepisce: per ora la sua è ancora una mera presenza/assenza, per tutte le ragioni correttamente espresse da Andrea. Ciò aumenta e rafforza la sensazione che lui la partita, seppur volendola giocare, la stia ancora guardando dalla tribuna.

  11. Marcello Salaris says:

    leggo con grande interesse il blog e anche questo articolo. Sono andato a vedermi il link che parla del sondaggio di datamedia. Questo qua è il link http://scenaripolitici.com/2014/01/sondaggio-datamedia-25-gennaio-2014-regionali-sardegna-cappellacci-cdx-388-32-pigliaru-csx-356-murgia-sp-201-affluenza-bassa-ma-crescita-51.html
    Da questo sondaggio si leggono anche altre cose interessanti: che han provato ad intervistare 3876 persone, che 2876 non han risposto o non han voluto rispondere, che delle mille restanti 490 han detto che o non voteranno o non san chi votare. I restanti 510 fondamentalmente si son divisi tra i tre candidati maggiori in maniera diseguale, cento e poco più a testa. Un campione davvero poco rappresentativo di quei 3876 che son stati contattati. Questo sondaggio dice fondamentalmente che chi ha già deciso cosa votare si divide in queste percentuali. Difficilmente quelli che ancora devono decidere si distribuiranno in queste medesime percentuali. Ricordo che l’anno scorso, poco prima delle elezioni politiche, il 5 stelle era dato a oltre dieci punti percentuali dal pd e poi è diventato il primo partito. Non credo che il pd, con il peso dei suoi trenta e passa indagati, possa recuperare voti tra chi è indeciso o lontano dalla politica. Ma che andarà a votare comunque, in buona percentuale. Io sarei molto più cauto sui dati di questo sondaggio.

  12. Paolo Cantarella says:

    La storia del governo Pigliaru è già scritta. Sarà come Palomba, ma senza i soldi che aveva in cassa il giudice. Ma chi lo può votare? Meglio Kelledda o anche un Cappellacci bis per due anni fino alla condanna. Il PD in Sardegna ha bisogno di purgatorio.

  13. giorgio.m says:

    l’analisi di Vito e’ suggestiva ma:
    – votare cappellacci significa “cosi’ va bene”
    – votare pigliaru significa “non cambiera’ granche’ ma il potere passa di mano e occupiamo le poltrone noialtri”
    – votare michela murgia vuol dire cambiamo tutto con tutti i rischi che un cambiamento comporta

    la coalizione di pigliaru sara’ ingovernabile, il suo programma e’ un libro dei sogni , si perdera’ nei meandri della politica come Palomba, onesto e serio ma intrappolato piu’ dai suoi che dall’opposizione, ricordate? trionferanno le clientele del pd !
    la coalizione di cappellacci manterra’ il potere ai soliti noti con l’autorizzazione dei voti;
    entrambi hanno a disposizione ingenti risorse economiche , solide clientele e centri di potere, banche, universita’, sindaci, consiglieri, amministratori di societa’ regionali, appaltatori ecc. che vorranno essere confermati.
    invece mi pare che Michela Murgia, senza soldi, sanza apparati di partito, sostenuta da un solo partito che ha solo il sostegno dei giovani attivisti di PROGRES , senza poteri da difendere, senza pacchetti di voti, ma che vedono un possibile futuro diverso, comunque siano da sostenere, che meritino un maggiore rispetto, per il grande contributo alla politica quella vera e pulita, quella bella!
    e , indipendentemente dalla parcentuale, per il fatto di essere riusciti a portare 20.000 firme, per aver superato tutti gli ostacoli burocratici, che siano anni che si battono per un radicale cambiamento politico, e non solo per questi motivi si dovrebbe essere tutti quanti grati e sperare in un loro buon risultato, potrebbero non vincere ma con una loro significativa presenza in consiglio tante cose potrebbero cambiare in meglio.
    lo spero proprio!

  14. alberto says:

    Mi pare un’ottima analisi sinceramente. Non posso dire di essere un analista politico ma mi interesso da anni e devo dire che trovo le sue considerazioni molto interessanti. Complimenti.

  15. muttly says:

    Se questi sono i dati significa che PDL e PD hanno come elettori solo i loro iscritti o affiliati, SP invece può parlare al 50% di coloro che delusi da PDL e PD, non vanno a votare.

  16. Caro Vito, sentirti cazzeggiare alla radio per un po’ è divertente ma come analista politico lasci parecchio a desiderare. E visto che ti piace citarti, ti ricordo i discorsi che facevi al tempo dell’elezione di Zedda. Il Cindaco fece l’esatto contrario di quanto predicavi e vinse.
    Nel caso di Pigliaru, il problema non è sottrarre voti a Michela Murgia buttandola in rissa quanto trovare qualche parola chiave abbastanza forte da far pensare che il PD sia capace di far bene al governo della Sardegna. E questo per riprendersi i voti di chi, gravitando genericamente in area progressista, si guarda bene dal votare “questo” PD.
    Fino ad ora Pigliaru ha semplicemente mostrato ciò che è: il ripiego di un partito incapace di esprimere una candidatura politica di rilevo per insanabili conflitti interni e poca progettualità. Se si fosse presentato con cinque parole d’ordine capaci di coinvolgere i progressisti avrebbe fatto un boccone di Cappellaci. Ma non può.
    Primo perché non è capace; non è attrezzato. Secondo perché è e sarà comunque espressione di una mediazione tra gruppi di potere.
    Chi ha visto l’intervista di Muroni su Videolina si è reso conto dell’inadeguatezza di Pigliaru. Prima di tutto come proposta politica ma anche come personaggio. E’ legato, sa benissimo di non poter usare parole forti perché scatenerebbe un casino enorme all’interno del baraccone che l’ha messo sul palco. Un esempio: come potrebbe dire che da ora in poi deve finire la lottizzazione del carrozzone amministrativo quando il PD non ha avuto la forza di rinunciare a posizioni di potere con operazioni vergognose condotte con una ferocia e arroganza degni del miglior berlusconismo?
    Per farla breve, oggi lo scontro è tra due gruppi che hanno occupato posizioni di sottogoverno locale tramutandole in consenso: PD e FI (ex PDL). A questo consenso devono aggiungere altri voti per vincere. A destra è facile: demagogia, promessa di espandere la rapina di territorio, intenzione di proseguire come prima sui rapporti clientelari tra governo e elettorato. A sinistra non è così, perché molti, come me, chiedono una svolta nel modo di far politica e Pigliaru non incarna questa esigenza.
    Queste elezioni finiranno come in Friuli: metà delle persone non voteranno e si tirerà la monetina per sapere se il prossimo presidente sarà Cappellaci o Pigliaru. Sul medio termine non saprei quale potrebbe essere il male minore.
    Michela Murgia è un fake, un troll della politica che ha bisogno di attenzione. Lei sarà il vero vincitore anche perdendo le elezioni.
    Per chi non l’avesse vista, si guardi l’intervista di Muroni: Pigliaru riesce nel miracolo di farlo sembrare un giornalista politico… a tratti.
    http://www.videolina.it/video/dentro-la-notizia/57492/faccia-a-faccia-con-francesco-pigliaru.html

  17. Roberto says:

    che brutta fine hai fatto Vito, a suggerire a Pigliaru di attaccare (!!) malamente (!?!) un avversario politico… non commento neanche del perchè Pigliaru non si può permettere di farlo, e comunque manco ci pensa; ma tu, ti ricordi di quando avevi tantissimi che ti seguivano e ti ascoltavano? ecco. Ora sei questo

  18. Supresidenti says:

    o cugurra 😀

  19. @Roberto Ecco il link alla fonte, era gia’ nel post incriminato
    http://networkedblogs.com/SObqs

    • Roberto (il primo) says:

      Grazie. Comunque, come ti ho segnalato, il titolo di questo post dice una cosa non vera, e penso che sarebbe giusto correggerlo.

  20. Secondo me il sondaggio non è molto attendibile anche stavolta. Dubito che Pili si fermi al 3% e Sardegna Possibile potrebbe essere parecchio sottostimata proprio come Grillo alle politiche. Ricordiamoci che Grillo era dato al 15 nei sondaggi, con punte in basso del 13 e in alto del 17, 18. Ha preso il 25,5, soprattutto grazie alla marea cresciuta nell’ultima settimana prima del voto e al comizio finale di Roma.
    Poi, è chiaro che la Murgia non è Grillo.

    Pigliaru non è un politico, non può infiammare una campagna elettorale e in più non lo conosce nessuno. Già fermarsi vicino a Cappellacci è un ottimo risultato, viste le premesse. Se dovesse vincere, sarebbe veramente un miracolo, di cui non darei comunque solamente a lui il merito

    • riccardo s. says:

      michela murgia più parla, più si fa vedere in dibattiti televisivi, più perde voti! è supponente e denota ignoranza in campo amministrativo. Grillo riusciva a coinvolgere le persone con le sue invettive ma intelligentemente ha impedito ai suoi “adepti” di partecipare a trasmissioni televisive……

  21. Se ho ben capito, adesso vi confrontate prendendo come “vangelo” (perché non c’è altro) i sondaggi di Datamedia, dei fratelli Crespi.
    Vi ricordano qualcosa questo cognome ed il Cavaliere che li ha praticamente fatti conoscere al pubblico e foraggiati economicamente?
    Per come la vedo io, giudico “impossibile” che Cappellacci abbia circa il 39% di consensi. Per cui questi numeri lasciano il tempo che trovano.
    A circa 20 giorni dalle elezioni emerge un solo dato significativo: Pigliaru subisce critiche a prescindere da tutti gli opinionisti (Vito Biolchini compreso).
    State dimenticando che è stato candidato in extremis, un nome poco conosciuto, ma sta dimostrando una compostezza ed una linearità tali, che a lungo andare saranno premiati dall’elettorato.
    Vedere per credere.

    • Se ricordo bene, i Crespi diedero Soru vincitore, di poco, come presidente nel 2009…
      Quindi se questo sondaggio è loro, si potrebbe anche buttare direttamente nel cestino.

  22. Roberto says:

    Perchè devi dire bugie Vito? Quei due sondaggi non possono essere paragonati, e in qualunque modo hanno un intervallo di confidenza del +- 3%, per cui per quel che ne sai la Murgia potrebbe esserre addirittura in aumento

    • Non possono essere confrontati? Li ha fatti la stessa societa’, con lo stesso metodo! Dodici giorni fa la Murgia era al 24 per cento, oggi al 20. Non e’ difficile da capire. Ma non fai prima a dire che non credi ai sondaggi anziche’ darmi del bugiardo? Io ad esempio, ai sondaggi non ci credo.

      • Roberto says:

        Li faccio i sondaggi. Se l’intervallo è al 3% il dato di Michela Murgia potrebbe essere in crescita, cosa non capisci?

      • Roberto says:

        Ah e comunque anche il set di domande è diverso. Ma infatti se tu leggi i commenti della stessa datamedia, nessuno si azzarda a dire che sardegna possibile è in calo. Uno potrebbe sbilanciarsi in un giudizio del genere se la differenza percentuale fosse di più, e comunque molto superiore all’intervallo di confidenza, anche perchè i campioni hanno grandezza diversa. Facci attenzione.

      • Roberto says:

        Ma tra l’altro non riesco a trovare il 24% nello scorso sondaggio, io leggo che MM ra data a 11, dove lo hai trovato?

      • Veramente c’e’ un link proprio in questo post…

      • Roberto says:

        Sì c’è un link a un altro tuo articolo, ma non trovo la fonte originale

  23. GhostWriter says:

    La credibilità di questi sondaggi è notoriamente sotto lo 0. La maggior parte delle società che li fanno son legate a partiti o altri enti affini. Grillo ci mise la bandiera su questa faccenda ma è cosa risaputa che sono usati per cercare di pilotare il voto.

  24. Che dall’uovo pasquale elettorale salti fuori Mauro Pili in qualità di sorpresa oppure come una bella ragazza da una torta ad una festa di addio al celibato è improbabile e datamedia ha ragione, anche se i sondaggi sono fallaci e disorientanti. Ma lo sono sempre meno di noi singoli.

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