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Good news! Fino al 25 ottobre le proposte delle scuole alla Regione per poter insegnare in sardo qualunque materia!

(Cagliari, viale fra Ignazio)

Poi non dite che non ve lo avevo detto, che non vi avevo informato, che non vi avevo avvertito. E soprattutto, se potete, fate girare l’informazione perché molti insegnanti (che pure sono interessati a questo tema) purtroppo sono sempre gli ultimi a sapere le cose. Però anche i genitori possono fare la loro parte, informando opportunamente gli istituti in cui studiano i loro figli (io, ad esempio, lo farò).

La notizia è questa: entro il 25 ottobre le scuole sarde (comprese le scuole dell’infanzia) possono presentare le proposte per la sperimentazione dell’utilizzo della lingua sarda durante le lezioni, qualunque sia la materia insegnata. Avete capito bene: qualunque materia.

Ogni corso dovrà avere una durata minima di 24 ore, ripartite in almeno 2 ore settimanali per 3 mesi nella stessa classe. Lo stanziamento per il 2013 ammonta a 455 mila euro. Non è una grande cifra ma se spesa bene può iniziare a dare ottimi frutti.

Per ciascun istituto che ricorra a un esperto esterno sarà concesso un contributo massimo di 3 mila euro, mentre per ciascun istituto che impieghi un docente interno il contributo sarà di massimo 1.550 euro.

I documenti si trovano qui: http://www.regione.sardegna.it/j/v/13?s=240109&v=2&c=3&t=1

Ulteriori informazioni potranno essere richieste al Servizio Lingua e cultura sarda dell’Assessorato della Pubblica istruzione:
Carla Uras, tel. 070 6065092, e-mail: curas@regione.sardegna.it
Lorenzo Daga, tel. 070 6064946, e-mail: ldaga@regione.sardegna.it
Cristina Baiocchi, tel. 070 6064544, e-mail: cbaiocchi@regione.sardegna.it

A me sembra una bella notizia. Poi, chi vuole, può anche scannarsi in furiosissimi dibattiti concernenti questioni di lana caprina, tipo in quale tipo di sardo tenere le lezioni, se non sia meglio insegnare l’inglese, il cinese, il portoghese… Dite quello che volete. Noi intanto andiamo avanti.

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14 Comments

  1. Questa iniziativa del servizio Lingua Sarda è interessante sopratutto per verificare se esiste davvero una richiesta di insegnamenti in sardo. Prevedo un fallimento perché le scuole hanno altri problemi, perché difettano in capacità progettuale, perché c’è poco tempo per presentare i progetti, perché la maggioranza dei genitori non vuole quello e non farà pressioni, perché i professori non ne vogliono sapere. Ci sarà un po’ di interesse solo da parte dei consulenti esterni che vedranno l’opportunità di guadagnare qualcosa. Per fallimento intendo che non si riesca ad impegnare tutta la somma di 455 mila euro oppure che si divida tutto fra tre/quattro scuole del centro Sardegna. Vedremo

    • juanna says:

      esisterebbe la richiesta caro AA se le scuole e i dirigenti si impegnassero a informare le famiglie invece di pensare a riempire scartoffie. le scuole hanno altri problemi? quali? crocifissi da appendere ai muri?…i pof delle scuole parlano di avvicinare i bambini alla loro lingua e alla loro cultura…e la nostra è quella sarda!

  2. Leggete al proposito il blog di Pietro Porcella tutt’ora presente nella home page di http://www.sardiniapost.it e intitolato “Bilinguismo: l’esempio hawaiiano”….

  3. pietro porcella says:

    oh Vito……tra gli altri….pietro porcella aveva gia’ trattato l’argomento sul suo blog http://www.sardiniapost.it col titolo “bilinguismo: l’esempio hawaiiano” e tui asi promittiu chi faiasta una condivisioni… tindi ses scaresciu ?

  4. Edmondo Costa says:

    Hai già detto quasi tutto nella chiusura del post. Contenti voi………………..

    • Pepyxeddu says:

      deu seu cuntentu. Costa ? genovese ?

      • Edmondo Costa says:

        No, Sassarese, Sardo, Italiano, Europeo, Mondiale!

      • senzasenso says:

        grande risposta! Aggiungerei universale.

      • Ignazio says:

        Dia a acciungi “bipede”

      • Edmondo Costa says:

        ???????

      • Pepyxeddu says:

        Apu fattu cussa pregunta, po cumprendi si vosteti podiat tenni una certa sensibilidati po sa questioni de sa limba sarda. No mi ollu avventurai meda, ma su sassaresu est unu dialettu toscanu imbastardiu cun innestus e intreccius genovesus. Aici puru su galluresu ca est unu dialettu, prus de tottu, cursu de su gruppu toscanu antigu. Podit essi custu chi strobada sa sensibilidadi po sa questioni ? Cun rispettu Con rispetto
        Regards
        Pepyxeddu

      • Edmondo Costa says:

        Ho preferito rimanere con i piedi sulla terra!

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