Politica / Sardegna

I vescovi sardi si affidano a papa Francesco: “No ad un seminario tradizionalista a Cuglieri!”. Voluto da Cappellacci e dal… Pd!

I vescovi sardi ormai sperano solo in papa Francesco. Perché se fosse per la politica, di destra e di sinistra, l’ex seminario di Cuglieri tornerebbe in tempi brevi a nuova vita, gestito però da un gruppo di cattolici ultra-tradizionalisti: quelli che contestano il Concilio Vaticano II, quelli delle messe rigorosamente in latino. Il seminario di Cuglieri diventerebbe così un luogo di formazione di stampo reazionario, proprio mentre la Chiesa di Francesco guarda decisamente al futuro e abbatte steccati secolari.

Ecco perché i vescovi sardi attendono con impazienza l’arrivo domenica a Cagliari di papa Bergoglio: perché gli chiederanno di intervenire direttamente presso il presidente Cappellacci affinché la Regione non affidi il grande complesso edilizio di Cuglieri, abbandonato da quarant’anni, all’Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote, una congregazione con sede a Gricigliano, in provincia di Firenze, ma con centri anche in altre parti del mondo (Francia,
Gran Bretagna, Belgio, Germania, Svizzera, Svezia, Irlanda, Spagna, Gabon e Stati Uniti).

Fondata nel 1988 da monsignor Gilles Wach, nel 2008 l’ISCRSS è stata dichiarata “società di vita apostolica in forma canonicale di diritto pontificio” con un decreto emanato dalla Commissione vaticana Ecclesiae Dei, la commissione istituita da Papa Giovanni Paolo II per facilitare il rientro nella Chiesa di quei religiosi e di quei gruppi che, non condividendo la riforma liturgica del concilio Vaticano II, seguirono monsignor Marcel Lefebvre nel suo scisma.

Da subito il presidente della Conferenza episcopale sarda, l’arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio, ha manifestato il proprio disappunto per l’iniziativa dell’ICRSS, formalizzata con una richiesta arrivata alla Regione nell’aprile dello scorso anno. Una lettera, spedita recentemente a Cappellacci e con la quale i vescovi sardi si propongono per gestire nuovamente l’antico seminario pontificio (costruito nel 1927, abbandonato nel 1971 e acquistato dalla Regione nel 1976), non ha avuto però alcuna risposta: silenzio totale. I promotori della petizione con la quale si chiede l’affidamento del complesso edilizio all’ICRSS sono invece stati ascoltati proprio ieri dalla Commissione consiliare Bilancio e si aspettano dalla visita del papa di domenica un via libera definitivo.

Sponsor dell’operazione non è solo il presidente Cappellacci (insieme all’assessore all’Urbanistica Rassu) ma soprattutto (e sorprendentemente) anche il consigliere regionale del Pd, l’oristanese Gian Valerio Sanna.

Insieme al suo compagno di partito Antonio Solinas e all’ex Pdl Mario Diana (anch’egli di Oristano), Sanna ha dapprima presentato lo scorso 10 ottobre una interpellanza con la quale chiedeva la concessione all’ICRSS dell’enorme stabile (14 mila mq, con un volume di 83 mila mc!); non soddisfatto, quattro mesi dopo (era il 19 febbraio) ha anche presentato un dettagliatissimo esposto alla Corte dei Conti “sulla mancata messa a reddito dell’ex seminario di Cuglieri”.

L’ICRSS infatti si propone di prendere in concessione l’edificio per mezzo secolo, pagando un affitto di 14 mila euro all’anno per i primi cinque anni. Secondo Sanna, Cappellacci, dopo aver espresso un parere positivo all’operazione, ora sta temporeggiando e questo potrebbe configurare un danno all’erario.

Il consigliere del Pd sa bene che la Chiesa sarda si oppone al progetto, perché nell’esposto afferma che “sembrerebbe che successivamente a tale istanza (dell’ICRSS, ndr) si siano contrapposte valutazioni di ordine esclusivamente religioso inerenti al non gradimento da parte della Conferenza episcopale sarda dell’insediamento di  tale istituto nel contesto regionale, valutazioni del tutto rispettabili, ma sostanzialmente estranee alle valutazioni di competenza dell’Amministrazione regionale in materia di gestione e valorizzazione del proprio patrimonio”.

Secondo il consigliere del Pd “tali valutazioni, seppure dovessero sussistere, non potrebbero inficiare o condizionare la determinazione dell’Amministrazione regionale che, al contrario, è chiamata a riscontrare le diverse opzioni in ragione dell’interesse pubblico prevalente e perciò della immediata messa a reddito del complesso immobiliare, sia per impedirne un naturale decadimento da mancato utilizzo, sia per accogliere l’opportunità di una Organizzazione religiosa che intende accollarsi ed investire risorse proprie nel recupero funzionale dell’intero compendio, dopo decenni di abbandono”.

Insomma, per Gian Valerio Sanna che a Cuglieri si formino sacerdoti che contestano il dettato del concilio Vaticano II e che celebrano messe in latino non è un problema. Per i vescovi sardi invece lo è, eccome se lo è. L’apertura di un seminario del genere sarebbe un colpo durissimo per la chiesa e la società sarda, perché rischierebbe di riportare indietro l’orologio della storia di mezzo secolo, con gravissime ricadute su di un clero che, più di quello di altre regioni italiane, ha bisogno di fare dieci passi in avanti e non cento indietro.

L’ultima speranza si chiama papa Bergoglio, i cui primi atti da pontefice rendono ottimisti i vescovi sardi. Lo scorso 29 luglio Francesco ha infatti proibito ai frati francescani dell’Immacolata di celebrare la messa in rito antico. La decisione di Bergoglio ha destato scaplore nel mondo cattolico perché si è posta in evidente contrasto con quanto deciso invece nel 2007 da Benedetto XVI, il quale aveva “sdoganato” la messa in latino.

A Cuglieri in 1700 hanno firmato la petizione proposta dal Comitato Pro Seminario che chiede di affidare lo stabile ai lefebriani, “anche per favorire il risveglio di attività economiche e culturali in un territorio depresso e pesantemente provato dalla crisi”.

Richiamandosi addirittura all’appello di Francesco di non lasciare i conventi vuoti, nel suo blog otto giorni fa Gian Valerio Sanna ha rilanciato la richiesta di affidare l’ex seminario pontificio di Cuglieri all’ICRSS. Ma probabilmente il senso delle parole del Papa era un altro. E forse sarà lui stesso a chiarirle definitivamente a Cappellacci domenica a Cagliari. Almeno i vescovi sardi lo sperano ardentemente.

 

 

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120 Comments

  1. Ignoranza abissale..L’ ICRSS non è lefebvriano anzi lefebriano… Scriva solo di ciò che conosce.

  2. Elia Sanna says:

    Non voglio prendere le difese di nessuno ma vorrei ricordare a tutti i lettori di questo blog, visto che mi sono occupato della vicenda del seminario di Cuglieri con diverse corrispondenze per la Nuova Sardegna.
    Mi da fastidio solo una cosa che questa non e’ la chiesa di Papa Francesco.
    Il seminario di Cuglieri, dopo la crisi delle vocazioni, venne chiuso.
    I vescovi di allora, grazie ad un presidente simile al Cappellacci odierno, chiesero alla Regione di acquistare il complesso Dell ex. Seminario.
    Incassarono centinaia di milioni per quella strana operazione finanziaria.
    Negli ultimi. 20 anni la Regione spese miliardi per ristrutturarlo.
    Ora la chiesa sarda lo rivuole gratis pur di non darlo alla comunita fiorentina.
    Ora c’è un bando pubblico che mette il bene sul mercato.
    Chi lo vuole deve pagarlo.

  3. Pelegrinus del Webus says:

    Quest’articolo fa della desinformazione !

    Questi non sono lefebvriani …

    Ma visto che fare “redutio ad hitlerium” aiuta a demonizare e screditare un avversario, va di moda oggi fare una “redutio ad lefebvrianum” per screditare ogni cattolico che non la pensa “tango bravo”

    Insomma ! Una visione giornalistica orrientata !

    BRAVO PER LA DESINFORMAZIONE ! Menomale che internet esiste e che sappiamo leggere

    PS: Quando si vede il clero sardo, ci si viene da chiedere chi è il piu reazionario: il clero romano o il clero sardo ? A mio avviso, il clero sardo a tutto della mente reazionaria e di piu.
    Dunque occhio al clero di casa invece di andare a cercarne oltre l’isoletta.

    Pelegrinus del Webus

  4. Marcello Mette says:

    Vorrei spezzare una lancia in favore del sig.Mainardi,che nella strenua difesa dell’ICRSS dal pregiudizio e dall’aticlericalismo,si è tirato addosso critiche dovute alla sua passione ,anche perchè da una ricerca sul web,non si trova traccia di problemi arreccati alle popolazioni che già ospitano i loro seminari.Lungi da me l’idea di fare il difensore d’ufficio,perchè il Signore in qustione non ne ha bisogno.

    • Piero Mainardi says:

      Signor Mette. La ringrazio della difesa. Tenga presente che il tutto è partito da un articolo che affronta la questione in maniera faziosa e sleale. Io vivo a contato con i canonici dell’Istituto e vedo il bene che fanno alle anime, vedo la loro solida formazione cristiana, vedo il loro amore per la liturgia e vedo il bene concreto (morale, spirituale e materiale) che fanno alle persone. Per cui leggere questo articolo e i commenti da questo volutamente e surrettiziamente sollecitati, quasi un appello affinchè non arrivassero sull’isola i fanatici sostenitori dell’ oscurantismo lericale costituiscono un rigurgito di laicismo a anteclericalismo Ottocentesco, evidentemente mai sopito. Ho letto falsità, luoghi comuni e insinuazioni nell’articolo che non stanno in piedi. Posso reagire o pure solo voi avete il diritto di parola e di critica, giacchè voi rappresentate le sorti magnifiche e progressive, dell’umanità? Gente che magari non mette piedi in chiesa dal suo Battesimo pretende di giudicare un Istitituo di Diritto Pontificio, la sua opera e i suoi fedeli sulla base di informazioni fasulle e di criteri non adeguati. Come qualificare un’opinione coem questa “gente storicamente dedita all’asservimento”. Personalmente mi ritengo molto più libero intellettualmente di chi l’ha formulata. Che dire di un IGnazio Attene che ha già pronto le fascine per il rogo della sua santa e laica Inquisizione perchè crede di aver scoperto una connessioen tra L’Istituto Cristo Re e l’associazione Cristo Re, cui apartengo, quando tra queste due realtà, fino alla fine del 2010 ignoravano reciprocamente l’esistenza? Mi si dice che lo Stato laico non deve niente alla Chiesa. se risponde che storicamente lo Stato laico, col Risorgiemnto a spogliato la Chiesa di molti dei suoi beni a cominciare dal Quirinale, risponde con una battuta certo, ma non è forse una verità storica? Eppure la cogliete come occasione per strapparvi farisaicamente le vesti. E risponde a la persona che si firma Fede che sostiene che nei miei interventi rispetto a chi ha opinioni diverse dalle mie manifesto “superbia, intolleranza e disprezzo verso chi ha opinioni diverse dalle tue”. Personalmente, ho questo metro: con chi ha voglia di dialogare senza pregiudizi e senza mettersi sul piedistallo a imaprtire lezioni, rispondo a tono e anche con pazienza. Rispetto a chi invece è prevenuto e in malafede, come in molti interventi (a partire dall’articolo in sè) e pretende di impartirmi elzioni di civiltà so essere tagliente, sprezzante e sarcastico.

  5. La sua idea pare l’avessero avuta tempo fa’ imprenditori dell’est Europa . Forse questo qualcuno ha omesso di dirlo ………

    • Marcello Mette says:

      Sig.ra Clara,siccome io vivo e lavoro a Cuglieri,questa notizia in paese non mi risulta averla mai sentita ,le sarei grato se mi facesse sapere quando e a chi hanno ufficialmente fatto la richiesta di presa in carico della struttura e le condizioni proposte,altrimenti fra un po’qui le occasioni mancate crescono come i funghi,per quanto riguarda l’idea non ho ancora depositato il copyrigt…

  6. Ludovico il Pio says:

    Condivido appieno quanto scrive Biolchini nell’articolo e diffido dai maestrini che spacciano per non lefebvriani persone che con i seguaci dello scismatico Marcel Lefebvre hanno più di un’analogia!! Mentre la società progredisce, si vuole tornare a pizzi, merletti, messe tridentine e sfarzi vari! Per carità!!! La struttura dell’ex seminario di Cuglieri, proprietà della Regione Autonoma della Sardegna, meriterebbe una destinazione migliore, un centro di cultura e non una conventicola di tradizionalisti. Ricordo che siamo nel 2013. Amen.

    • Ignazio Attene says:

      Ha ragione. di ben altro ha bisogno la Sardegna, Cuglieri, il suo territorio, per uscire dall’arretratezza economica e culturale. Meno che mai, ha bisogno di gente storicamente dedita all’asservimento, non certo al progresso e all’affrancamento delle popolazioni

    • Marcello Mette says:

      Ci illumini Lei Sig. Pio sulla destinazione ideale da dare all’ancora EX seminario,con relativo finanziamento,e molto più importante , chi???Perchè le sfugge un piccolo particolare,prima della richiesta dll’ICRSS questo quasi rudere non interessava nessuno,guarda caso, ora se lo contende un sacco di gente che però pare non abbia il becco di un quattrino per sistemare un coplesso di quelle dimensioni,pur di allontanare qusta maledetta seta medioevale che da quel che si legge pratica ancora l’inqusizione !!!!!Però, ben vengano pizzi e merletti,se hanno del grano in saccoccia!!!Dopo quanto,le do un’idea per venirle incontro,un bel resort con piscine e SPA,centro congressi,campi da tennis,mini club ecc.ora io ho messo l’idea,trovi un’imprenditore!!!!.Buon divertimento….

      • Marcello Mette says:

        Ah! Ignazio scusa,visto che la vedi come il Sig. Pio ,puoi aiutarlo a trovare i fondi per risolvere il problema !!!

      • Ignazio Attene says:

        beh, sicuramente la tua potrebbe essere un’idea, anche se secondo me, oltre che la ricerca di imprenditori privati, che mai è stata fatta, la Regione stessa ha usato negli anni una marea di soldi pubblici (nostri), per finanziare attività che con il benessere della collettività, poco c’entravano. Certo hai ragione, non è facile. Non è facile sopratutto esprimere una classe dirigente adeguata,.all’altezza del compito. Ma questo è un discorso che ci porta lontano…

    • Piero Mainardi says:

      Attene e Ludovico il Pio (?!) quanti slogan ad effetto, quanta stupida prevenzione, quanto povertà umana e intellettuale ….

      • Ludovico il Pio says:

        Mainardi, moderi i termini. La stupidità e la povertà intellettuale e umana la dimostra lei con il suo commento. Se vuole polemizzare ha trovato pane per i suoi denti. Voi fascisti e lefebvriani non vi smentite mai

      • Ignazio Attene says:

        Egregio signore,
        l,ultima volta che l’ho sentita mi disse che tanta gente fa a meno della mia “cultura”. Cosa sicuramente vera che, però non riesce proprio e lei, visto che risponde ad ogni mio commento.
        Sapere di avere un così affezionato lettore è per me, sicuramente rinfrancante e gratificante. La informo purtroppo che da questo momento la mia attività intellettuale mi chiama altrove e ritengo di avere perso con lei fin troppo del mio prezioso tempo. La invito dunque a trovarsi altri punti di riferimento. Addio

      • Piero Mainardi, in tutti i tuoi interventi hai manifestato superbia, intolleranza e disprezzo verso chi ha opinioni diverse dalle tue. E’ questo l’insegnamento che hai ricevuto dai sacerdoti del Cristo RE? E’ questa la cultura che volete introdurre a Cuglieri? Ebbene preferiamo la nostra ignoranza!

      • Piero Mainardi says:

        La polemica è possibile farla su argomenti reali. In tutta questa faccenda non avete portato un solo argomento serio ma solo slogan e pregiudizi che vi rendono ciechi o ottusi.
        Del seminario è possibile fare qualsiasi cosa o anche lasciarlo cadere a pezzi prima che darlo all’ICRSS. e per l’occasione vi fate pure clericali, portavoce dei vescovi sardi o vaticanisti ed ermeneuti del nuovo pontefice.
        Da un lato possiamo dire che siete liberissimi di farlo, come io sono liberissimo di dirvi quello che siete e che cosa in realtà vi muove. Cioé un profondo odio ideologico facilmente dimostrabile dal tono dell’articolo e dal tenore dei vostri commenti.
        E da un altro lato credo che ragionare con criteri ideologici significhi privarsi preventivamente della capacità di giudicare correttamente la realtà: tanto quella sulla destinazioe del seminario quanto quella dell’ICRSS di cui parlate senz a conoscere.
        Francamente quindi se c’è qualcuno che è ignorante, fanatico, superbo e sprezzante questo non credo di essere io. Se poi invece volete che vi risponda per le rime allora saremo in due.

  7. Luigi Cglieri says:

    Bravo! allora perchè non togli la parola Reazionari dall’articolo, perchè non scrivi che non sono Levfevriani, perchè non scrivi che sono riconosciuti dalla chiesa di Roma e sono di diritto pontificio, perchè non dici che riconoscono il concilio vaticano II…. ecc…
    PERCHE’???

  8. Vito Biolchini ha detto: Non c’è un solo elemento oggettivo riportato nel mio articolo che può essere smentito: nessuno.
    A parte che ci sono errori enormi e diffamazioni gravi. Perché non sa neanche leggere l’articolo che ha copiato su http://www.icrss.it della storia dell’ICRSS. Infatti i superiori dell’ICRSS sono stati ordinati dal Beato Giovanni Paolo II. Ma il Biolchini mette l’ICRSS nei “gruppi che, non condividendo la riforma liturgica del concilio Vaticano II, seguirono monsignor Marcel Lefebvre nel suo scisma”. Quindi Giovanni Paolo II è accusato di essere lefebvriano, perché ha ordinato dei sacerdoti dell’ICRSS. Per quanto riguarda la riforma liturgica, il Biolchini è un ignorante. Il Novus Ordo è stato indetto nel 1970, invece la Messa del Concilio Vaticano II è la Messa del Vetus Ordo, o messale del 1962 (del Beato Giovanni XXIII), che viene celebrata in tutto il mondo e anche dai Istituti Ecclesia Dei, di cui fa parte l’ICRSS. Quindi per il Biolchini il Vaticano II è diventato lefebvriano!!!! Ma nessuno può smentire l’articolo!!!! senno che? si viene brucciato??

    E’ eloquentissimo il silenzio del Biolchini al mio intervento: diffamate, diffamate, rimanerà sempre qualcosa. L’articolo è stato scritto su ordine di qualcuno che aveva come unico scopo di diffamare, ora il giornalista, smascherato, si rifuggia nel più disonesto silenzio, perché vede che ora il suo articolo è tutto ridicolo.

  9. Ignazio Attene says:

    vorrei chiedere a Gian Valerio Sanna, che già è intervenuto in questo spazio, una sua opinione sulla risposta data il 21 settembre da Piero Mainardi, che mi risulta essere membro del Cristo Re, a Antonello Scanu che affermava, giustamente che l’Italia è uno stato laico e nulla deve alla chiesa. Personalmente, la risposta in quanto cittadino italiano, mi ha profondamente offeso e ho detto la mia al Mainardi. Chiedo troppo a un esponente del partito da me, finora sempre votato o anche lui, come la on. Caterina Pes, eletta nel nostro territorio, utilizza il mio voto per fare altro rispetto a quello per cui il voto era stato dato? Per esempio governare insieme al partito del pregiudicato Berlusconi ?

    • Luigi Cuglieri says:

      Non mi sembra che questo sia l’argomento di questo Blog….. scriva sul sito di Gian valerio

      • Ignazio Attene says:

        è proprio questo l’ARGOMENTO!

      • Piero Mainardi says:

        Ignazio Attene, posa il fiasco perchè sei brillo. Io faccio parte dell’Associazione Cristo Re (associazione laicale riconosciuta dalla Diocesi di Livorno, esistente e costituitasi ben prima di sapere che esistesse un quasi omonimo, ma completamente diverso Istituto Cristo Sommo Sacerdote.e ben prima che questo Istituto venisse a Livorno su invito del vescovo. per il resto vedo solo odioe malafede da parte tua.

      • Ignazio Attene says:

        amo troppo Cuglieri e la sua gente che in così grande numero ha firmato in buona fede questa petizione, l’odio non fa parte del mio DNA, così come la malafede. Lascio all’intelligenza dei lettori trovare la differenza, se esiste, tra l’associazione e l’istituto di cui si parla. Personalmente faccio volentieri a meno di tutte e due, essendo questi, quanto di più lontano dalla mia cultura e storia personale. Ringrazio i responsabili di questo Blog che in questi giorni mi hanno permesso di formulare il mio pensiero

      • Piero Mainardi says:

        Inutile dirle che cè un sacco di gente fa a meno della sua “cultura”. Le differenze sono di ordine cronologico, di stato, di azione. per il resro una è una associazione cattolica laicale, l’altra una società di vita apostolica di diritto Pontificio. Il fine di ciò che è cattolico è uno solo: portare il messaggio di Cristo nel mondo attraverso la Chiesa e incarnarlo nella prorpia vita e il più possibile nella società secondo il principio della regalità sociale di Cristo. Il che non significa imporre di credere a chi no vuole, coem fate credere voi.

    • Ignazio Attene says:

      mi accorgo di aver esposto male il mio pensiero, quindi, per dovere di chiarezza devo precisare che non posso aver votato nel 2009 l’on, Sanna, essendo io in quegli anni ancora residente in Veneto dove in quell’anno neanche si votava. Ero sicuramente impegnato l’anno prima a votare per le politiche l’on. Calearo che penso sia ricordato, sicuramente dall’on, Pes da me citata, ma penso anche dall’on. Sanna come campione del rispetto del mandato elettorale del PD. Mi scuso con l’on, Sanna, non avevo alcun diritto di risposta da lui.

  10. Anch’io sono convinta che si debba andare avanti nel bene, nella condivisione, nella chiara comunicazione, nell’apertura agli altri anche con una parola chiara, comprensibile da tutti. Anch’io, Ignazio, sono rinfrancata da questo commento.

  11. Peppe Loche says:

    Hai preso visione di una valida alternativa che nessuno ancora conosce ?
    Perché nel contribuire a sottovalutare le facoltà intellettuali e la ragione dei miei compaesani, si corre il rischio di entrare a far parte di quella cerchia di persone che schiave dell’abitudine, dell’aspettativa e dell’indugio, se ne fanno di essa ragion di vita, e che nel diffondere amaro scetticismo o de profundis ai singoli progetti ed iniziative popolari , contribuiscono in maniera significativa all’organizzazione ed all’allestimento del funerale del paese e del proprio territorio.
    Forse 1800 persone si sono stancate della recitazione della cantilena del de profundis, e si fanno ragionevolmente promotori di un nuovo inno alla gioia, con la consapevolezza che le opportunità vanno colte allorquando si presentano, coraggiosamente rischiando il certo per l’incertezza di un’altra valida alternativa attesa ormai da decenni di rimpianti .
    Ma di cosa dobbiamo aver paura ?, se non della follia alla rinuncia delle opportunità , ben scortate da sordi che non vogliono sentire ?

  12. Luigi Cuglieri says:

    Qunado Cappellacci poteve decidere non l’ha fatto. Ora decide l’asemblea del Consiglio regionale, per questo serveno le petizioni popolari. La III commissione ha votato all’unanimità per l’affidamento all’istituto Cristo Re ( e non Christus Regis. che vuol dire altra cosa!)ora la parola passa al Consiglio…….. le scelte personali del Presidente non hanno nessuna validità non m’interessa cosa sceglie LUI.
    Mi dispiace Signor Biolchini ma la partita non è ancora finita

    • fernando says:

      anche quando GVSanna poteva decidere non l’ha fatto …………..e ora si metta da parte !!!!!!!!!

  13. Vito Biolchini ha detto: Non c’è un solo elemento oggettivo riportato nel mio articolo che può essere smentito: nessuno.
    A parte che ci sono errori enormi e diffamazioni gravi. Perché non sa neanche leggere l’articolo che ha copiato su http://www.icrss.it della storia dell’ICRSS. Infatti i superiori dell’ICRSS sono stati ordinati dal Beato Giovanni Paolo II. Ma il Biolchini mette l’ICRSS nei “gruppi che, non condividendo la riforma liturgica del concilio Vaticano II, seguirono monsignor Marcel Lefebvre nel suo scisma”. Quindi Giovanni Paolo II è accusato di essere lefebvriano, perché ha ordinato dei sacerdoti dell’ICRSS. Per quanto riguarda la riforma liturgica, il Biolchini è un ignorante. Il Novus Ordo è stato indetto nel 1970, invece la Messa del Concilio Vaticano II è la Messa del Vetus Ordo, o messale del 1962 (del Beato Giovanni XXIII), che viene celebrata in tutto il mondo e anche dai Istituti Ecclesia Dei, di cui fa parte l’ICRSS. Quindi per il Biolchini il Vaticano II è diventato lefebvriano!!!! Ma nessuno può smentire l’articolo!!!! senno che? si viene brucciato??

  14. Massimo says:

    Poche cose concise:

    1) l’ICRSS NON c’entra NIENTE, NIENTE, NIENTE (lo ripeto ancora) NIENTE con i “Lefebvriani” ossia della FSSPX.

    2) celebrare secondo Messale del 1962 non vuol dire tornare indietro, in quanto non fu mai abrogato ed é con questo Messale che i padri conciliari celebravano

    3) il concilio non ha mai abrogato ne la Messa tradizionale ne il latino, v. la costituzione sacrosanctum concilium

    4) Il motu proprio sulla Messa tradizionale é una legge della chiesa e deve, ripeto, DEVE essere rispettata, altrimenti si compie un abuso, così come sbaglia chi non riconosce anche la validità e liceità e santità della Messa celebrata secondo Messale del 1970

    Questo dice la chiesa, le altre cose sono falsità e calunnie

  15. C’è da mettersi le mani nei capelli, a sentire ancora citare Pio X, nonostante la storia abbia ben chiarito quale zavorra immane questi papi reazionari e “re” abbiano costituito nella vita dell’Italia e degli italiani tutti. Voi direte (voi bellarminiani dall’animo malvagio) che sono cose da decidere tra di voi ,eletti e unti per grazia del dio a cui voi credete, perchè l’ultima parola è vostra, ma vi dimenticate quanto pesi e influisca il vostro credo, attraverso il condizionamento sulla politica italiana e sulla morale comune, sulle persone che magari vorrebbero pensare con la loro testa ed evitare i vostri sulfurei incensi. Per cui, pur considerando privi del senso di sé e quindi lontani dall’umano intelligere i creduloni, gli insicuri, i bisognosi di allucinazioni rituali, gli orfani del mito intelleggibile, i bisognosi d’amore che credono Cristo e non Paolo di Tarso fondatore del cristianesimo, tra i maliziosi e ultraconservatori baciapile e gli ingenui speranzosi nella realizzazione di un mondo fiabesco (dove il male sarà sconfitto dal bene) io sto con i secondi. Ma solo da tifoso interessato all’arrivo dei cosacchi nelle fontane di piazza San Pietro.

    • Ignazio Attene says:

      a leggere questo commento mi sento, in qualche modo rinfrancato, grazie!

      • Piero Mainardi says:

        A me invece disgusta

      • Il problema, egregio signore, è che lei può scrivere tutto quello che le passa per la capa e a nessuno viene la tentazione diabolica di denunziarla alla santa inquisizione perchè sia, dopo giusta e salutare tortura, consegnato al secolo per essere abbruciato a monito ed esempio. Mi sa che lei sarebbe stato un crociato intorno all’anno mille, un consigliere di Bonifacio VIII contro la povertà di santo Francesco, un inquisitore con tanto di tenaglie arroventatate contro Giordano e Galileo, un esaltato tridentino contro il monaco martellatore, un sanfedista contro libertè egalitè fraternitè, un estensore dell’ “indice” col galantuomo Mastai e un fustigatore dei “giudei deicidi” con l’angelico Pacelli. Lei può pensare ciò che vuole, ma se lo fa regola se la tenga per sè e la segua lei, che io normalmente ho altro da fare. Cose brutte brutte di sesso autoimposto che farebbero piangere il dotto e sensibile Montini, vostro intercessore.

      • Piero Mainardi says:

        No Montini sbagliò in quella circostanza. Il cappuccio prima che escano certi tipi umani diventa cosa santa.

      • Ignazio Attene says:

        ma senti chi vogliono portare dentro casa mia! Vergognatevi!

      • Piero Mainardi says:

        Attene, io sono cattolico è casa mia è ogni casa del Signore ed è casa mia anche dove si forma chi custodisce la casa del Signore. Quindi il seminario è casa di tutti tranne di quelli come te e simili.

  16. Peppe Loche says:

    Scrivo questa mia, con il piacere di condividere pareri ed opinioni che magicamente, tutto ad un tratto, improvvisamente ed inaspettatamente, pare abbiano risvegliato l’interesse verso il Seminario, preso in considerazione ormai solo per cavalcare le varie campagne elettorali politiche succedutesi via via negli ultimi 40 anni , dalle amministrative comunali , alle provinciali, regionali , fino a sfiorare le nazionali….

    Nel corso degli anni ci hanno allegramente preso in giro, da chi sognava scuole di protezione civile, chi scuole forestali, chi vorrebbe rivivere l’era dei concerti, e chi aspetta il miracolo del papa..

    Nel frattempo qualche restauro è stato fatto, la cura è perfettamente riuscita, ma il Seminario è morto , fra l’indifferenza generale di chi non riesce ancora a cogliere e a capire la potenzialità che potrebbe esprimere in termini di occupazione, e di benessere non solo economico, ma in un senso più profondo ,coinvolgendo e caratterizzando la qualità della vita di ogni singola persona indistintamente.

    O forse potrebbe esserci l’interesse macabro di mantenerlo in questo stato per continuare a regalarci sogni.. ma in cambio di cosa? Il territorio non esprime più le potenzialità degli anni addietro, il bacino d’utenza dei votanti si è catastroficamente ridotto, con un economia basata fondamentalmente sull’assistenzialismo e sussidi di varia natura, che nel tempo tendono a minare la dignità del lavoro e non meno della persona, calandogli un velo sugli occhi , capace di non farci vedere al dì là del naso..

    Adesso ci si presenta un opportunità…., è lì.. ,posta su un piatto d’argento, dovrebbero semplicemente coglierla ed accoglierla, in considerazione della presa visione di progetti reali e concreti, con piani di sviluppo capaci di dar luce ad un territorio ormai in ombra da troppo tempo.

    E a noi cittadini di Cuglieri , poco importano le guerre interne della politica religiosa, capaci anche questa volta al pari della politica regionale di calarsi nei panni “ de S’Accabbadora” per infliggere l’ultimo colpo , ignorando le ultime volontà di circa 1800 firmatari, sottoscriventi un deciso NO all’eutanasia del nostro territorio.

    • fernando says:

      Proprio per levarci quel velo e vedere oltre il proprio naso, hai preso visione del progetto presentato dall’ICRSS con relativo business plan ? conosci il progetto presentato dai vescovi ?visto che si parla di ricadute ecomiche , di indotto, di opportunità da prendere al volo sarebbe saggio e opportuno fare valutazioni basate su atti concreti e non su supposizioni o si dice.
      per quanto riguarda le 1800 firme ho forti dubbi che tutte le persone in questione abbiano capito per cosa stavano firmando certamente non era per il NO all’eutanasia considerato che stiamo già recitando il De profundis da anni…..

      • Marcello Mette says:

        Ma di cosa stiamo parlando?Bussiness plan,progetto dell’ICRSS,progetto dei vescovi, come che si debba aprire un’azienda e non, che si dia finalmente una destinazione d’uso ad un EDIFICIO ,pietre messe una sull’altra ,che in 40 anni ha ingoiato miliardi di lire in interventi divenuti nel tempo inutili e obsoleti perche realizzati senza criteri di oggettive destinazioni.Ma da quello che si legge in questo blog,pare che Capellacci anzichè affidare quello che per la Regione Sarda è stato un magazzino di arredi scolastici dismessi, come massimo utilizzo che ne ha fatto in 35 anni di possesso,debba decidere su chi amministra meglio,il ministero religioso.A me, che sono uno dei firmatari la petizione,non interessa che si faccia una revisione della storia della chiesa dal concilio vaticano ai giorni nostri,a me interessa che si trasferiscano a vivere nel nostro paese 10,100,1000,persone,con tutte le ricadute che se ne avvrebbero,e sicuramente non m’importa se alla fine delle loro preghiere dicono amen anzichè così sia….

  17. La Nuova Sardegna di oggi: “Il Seminario di Cuglieri andrà alla Chiesa sarda. Il presidente Cappellacci ricostruisce la vicenda: Primo sì alla Christi Regis, ma poi è arrivata l’offerta dei vescovi e io scelgo loro”.
    Game over.

    • Viva i vescovi.
      Dov’erano?
      Dove saranno?
      Cosa faranno?
      Spero molto nel concorso dello Spirito Santo Paraclito: ha aiutato i cardinali a scegliere il Papa, aiuterà anche i vescovi a fare i vescovi.
      Speriamo (la speranza, dopo tutto è una Virtù)…

      • Piero Mainardi says:

        Ma lo Spirito Santo lo mettete pure nel caffellatte? E lo vedete solo nelle decisioni che vi piacciono?

      • Caro Mainardi, io sono credente, e Credo nello Spirito Santo, sul quale non scherzo, anche per non infrangere un Comandamento.
        Quanto alla decisione in questione, se leggesse meglio ciò che commenta in modo aggressivo e supponente, avrebbe notato che ho chiesto – a proposito dei vescovi sardi – “dov’erano”. Cioè, per capirci, “dove fossero, quando il seminario andava in malora etc. etc.”.
        Tanto per chiarire che – avendo personalmente amministrato la cosa pubblica – sono diventato molto intollerante nei confronti del “meglio” contrapposto al “bene”, soprattutto quando viene sbandierato da qualcuno che le leve per fare il bene le ha avute, ma non le ha usate.
        Ora, Cappellacci ha revocato una sua decisione?
        Avrà avuto le sue buone ragioni, e se ne farà carico, per esprimersi in sano politichese.
        Ma, siccome resto credente, spero che il Signore lo abbia aiutato, e lo aiuti ancora, sia nelle decisioni che mi piacciono, che in quelle che non mi piacciono; anzi, soprattutto in quelle.
        E così sia.

      • Piero Mainardi says:

        Non si tratta di essere supponenti, ma solo arrabbiato e non nei suoi confronti ma del tipo di reazioni che si leggono per una vicenda del genere: a partire dai vescovi per finire al giornalista fazioso che ha cercato di scatenare un poverone su una vicenda che, in qualche misura, ha o può avere una notevole ricaduta (aldilà di quella economica) sulle anime.

  18. SARDONICO says:

    Che c’è?Riaprono i lager?
    Mandano i figli che non riescono a sfamare dai talebani?
    Consiglio vivamente la visione del film “Madeleine”:forse capirete …

    • Piero Mainardi says:

      Questi lager, strano a crederci, piacciono ai giovani e crescono a dismisura, sarà che son diventati tutti masochisti?
      Forse saranno proprio questi lager a evitare di avere iun casa i talebani.

  19. grazia pintore says:

    Cuglieri,quanti ricordi!Avevo 23 anni quando,d’estate,andavo ospite da mia cugina,Mi ricordo gli alberi in fiore delle mandorle o meglio “sas cuccuzzas”(non so se si dicecosì delle mandorle fresche) A parte le rimembramze,la proposta del Signor Mette mi sembra la più valida.

  20. Ignazio Attene says:

    a sentire l’autore dell’articolo e i vari commenti pare non ci siano alternative. L’EX seminario di Cuglieri deve tornare in mano ai preti! Siano questi seguaci dei vescovi (dipinti come progressisti), siano reazionari, non c’è scampo. Si dimentica di dire che questo complesso (comprato con soldi pubblici, quindi nostri) appartiene alla collettività. Vero è che i nostri inetti amministratori regionali, succedutisi negli ultimi 40 anni, niente hanno fatto per fare fruttare questo patrimonio. Non sono riusciti in tutto questo tempo a promuovere un’azione verso imprenditori (pubblici o privati, italiani o stranieri) per trovare una soluzione. Ora, pare, non trovino niente di meglio che riconsegnare il tutto ai vecchi proprietari, che il loro mestiere in affari lo conoscono da sempre. Il seminario era sorto in epoca di regime e oscurantismo fascista. Evidentemente siamo nuovamente in tempi simili. Non ci resta che lasciarci condurre nella preghiera (meglio se in latino, che fa più solenne), per procedere santamente nei prossimi cinquantanni

    • Piero Mainardi says:

      EX oscurantismo lux … evidentemente.

      • Ignazio Attene says:

        capisco che la tua aspirazione sia quella di riportare indietro la ruota della storia fino ai secoli più bui del medioevo. Purtroppo per te però, il Rinascimento, per nostra fortuna lo abbiamo avuto.. Dai fatene una ragione, svegliati anche tu, starai meglio.

      • Piero Mainardi says:

        Sono vigile, tranquillo e soprattutto vaccinato contro i vostri insipidi luoghi comuni. Siete voi che usate aggettivi ed avverbi subliminali e subdoli e a sproposito per orientare il giudizio delle persone. E’ un vostro problema, un problema che investa l’onestà intellettuale e il rapporto con la verità delle cose.

  21. Francu says:

    Questi cattolici tradizionalisti sono fuori di testa o vito. Per loro la vita comincia quando cominci a pensare di farti una sega!

    • Piero Mainardi says:

      C’è invece chi passa la vita a fare quelle cose e tuttavia fa cosa meno dannosa rispetto a quando si mette a riflettere e a scrivere. Come in questo caso.

  22. leoncavallo says:

    tutte balle come quelle della zona franca… giusto per darsi arie
    il seminario è della Regione e può venderlo o regalarlo a chi vuole… non tiriamo in ballo vescovi che non gradiscono o frati che vorrebbero insediarsi a forza…

  23. Gian Nicola angotzi says:

    Sono pienamente d’accordo con marcello mette. Per quanto mi riguarda lo possono dare anche ai raeliani, l’importante e’ che si ponga un vincolo sull’assunzione di personale di cuglieri. L’indotto successivo sarebbe poi automatico.

  24. Piero Mainardi says:

    “L’apertura di un seminario del genere sarebbe un colpo durissimo per la chiesa e la società sarda, perché rischierebbe di riportare indietro l’orologio della storia di mezzo secolo,”….. Sì, la riporterebbe esattamente a quando le vocazioni abbondavano per effetto di una formazione sacerdotale impeccabile.che suscitava nel popolo cristiani cattolici e non cristiani anonimi.

    • muttly says:

      Magari se andiamo tutti a cavallo torneremo tutti eroi epici dotati di spada…
      Non risulta che nessun santo sardi sia frutto di formazione sacerdotale impeccabile

      • Piero Mainardi says:

        Al amssimo andrete col mulo … ma non risulta che nessun cristaino si sia formato da solo, abbia ricevuto l’istruzione religiosa da solo e i sacramenti da solo. I sacerdoti dietro la loro sorte metafisica personale si porteranno dietro tante persone: santi se in paradiso, dannati se all’inferno. E’ sempre stato così.

      • muttly says:

        Evidentemente conosce solo gli ultimi secoli della storia millenaria della chiesa, per pensare che serva lo studio e una guida “studiata” anziché la vita vissuta per essere cristiani e possibilmente santi, cosa per cui lo studio non è ne sufficiente e spesso neanche necessario.

      • Piero Mainardi says:

        La vita vissuta senza maestri, soprattutto nella vita spirituale è superbia.

      • muttly says:

        Un maestro mi pare basti, gli altri derivano da lui, se poi si mettono a fare i circoli autoreferenziali in latino non servono che a se stessi, questo è abbastanza evidente.

      • Piero Mainardi says:

        Direi che i circoli sono più autoreferenziali tanto si ristrengono gli strumenti di comunicazione: il latino è lingua divenuta “sacra” e universale, i volgari lingue quotidiane e nazionali. In più l’autoreferenzialità del progressismo è nota causata da una forma inguaribile superbia su tutto ciò che gli si oppone.

  25. muttly says:

    I Cavalieri dell’ ordine del KKK rilanciano offrendo 28 mila frà per i primi 5 anni, oleusu biri che nel PD non dicono nulla e si mettono pure loro il cappuccio bianco ?

  26. AleSestu says:

    Ma guardate che i preti ormai, il latino, non lo conoscono più.
    È tutta scena.

    C’è padre Pizarro che spiega tutto bene.
    http://tinyurl.com/n4aa4gl

    • Piero Mainardi says:

      E’ invece tutta sostanza. Messa, fede, dottrina e stile sacerdotale di sempre con gran ristoro per le anime. E in più tanta gioventù dato che l’Istituto è formato nella quasi totalità da sacerdoti under 35

  27. Questa è l’apertura di prima pagina della Nuova Sardegna di oggi: “Il Papa tra Sos dei vescovi e caos 131 – Le diocesi sarde sul seminario di Cuglieri: “Aiutaci a riaverlo, alt alla Regione”. Pagina tre: Sos dei vescovi al Pontefice: “Rivogliamo il seminario”.
    Evidentemente sono ancora un giornalista 🙂

    • Antonello Scanu says:

      In qualità di giornalista dovrebbe pure evidenziare, perchè così è e ne è ben al corrente se è un vero giornalista, che l’Italia è uno stato laico e nulla deve alla chiesa. Anche se a sbattere i piedi per terra e il Papa in persona, che è pure capo di uno stato estero…..

      • Piero Mainardi says:

        Lo stato laico alla Chiesa ha rubato quasi tutto con Risorgimento. A cominciare dalla residenza di Napolitano che era residenza papale. Per non parlare di tutto il resto di terre e conventi sottratti a religiosi e all’uso dei poveri con cui lo Stato e i suoi parassiti hanno fatto cassa o trasformato in altro.

      • Ignazio Attene says:

        è una provocazione o una farneticazione? Avanzare diritti di proprietà anche sul Palazzo del Quirinale mi sembra la seconda. Poveri noi sardi se anche esponenti del Consiglio Regionale vi prendono sul serio!

      • Piero Mainardi says:

        Scusi. Se io vengo a casa sua, butto fuori lei e cin infilo il presidente del consiglio d’amministrazione della mia Ditta, dopo 150 anni è probabile che i miei successori ci chiudano sopra un occio, essendosi sistemati altrove. Non di meno resta un atto violento e un furto. Almeno alivello storico.

      • Ignazio Attene says:

        l’ex seminario di Cuglieri a buon diritto è anche casa mia. In casa mia persone, capaci di concentrare in poche righe affermazioni così deliranti non entrano! Amen

      • Piero Mainardi says:

        Ignazio Attene: la verità storica è un delirio?

  28. grazia pintore says:

    Quando il rivoluzionario papa Bergoglio si potrà anche interessare anche del Seminario di Cuglieri ma,penso,che ci saranno problemi molto più importanti da affrontare.Ma vi rendete conto di com’è pratico quest’uomo eccezionale?L’avete sentito quando ha detto di non trasformare le case(dopo avere sfrattato povera gente) in alberghi di lusso ed usare queste enormi proprietà in posti di accoglienza per gli extracomunitari.Mi sa che fra un pò bisognerà accogliere anche italiani che avendo perso il lavoro perdono anche le case.La Sardegna ha una situazione economica così disastrata che,mi auguro.il Papa pensi ad aiutare il signor Cappellacci a risolvere qualche problemino impellente.Vi rendete conto di com’è grande questo Papa che ha conquistato tanti non credenti con il suo parlare semplice e chiaro e,sopratutto,con la sua apertura mentale.Uno che dice. :chi sono io per poter giudicare gli omosessuali,è un vero cattolico che ricorda,a tanti smemorati,la parola di Cristo.

    • Piero Mainardi says:

      Ciò senza dire che il male è male (che non implica giudicare la persona ma un suo comportamento pubblico) ci si ricorderebbe meglio della parola di Cristo?= Ma siamo su Scherzi a parte forse?

  29. “I tradizionalisti sono statici e involuti”
    “Se il cristiano è restaurazionista, legalista, se vuole tutto chiaro e sicuro, allora non trova niente. La tradizione e la memoria del passato devono aiutarci ad avere il coraggio di aprire nuovi spazi a Dio. Chi oggi cerca sempre soluzioni disciplinari, chi tende in maniera esagerata alla “sicurezza” dottrinale, chi cerca ostinatamente di recuperare il passato perduto, ha una visione statica e involutiva. E in questo modo la fede diventa una ideologia tra le tante”.
    Chi lo ha detto?

    • Giovanni Sanna says:

      Un coglione

      • Papa Francesco.

      • Piero Mainardi says:

        San Pio X (che fu papa ed è pure santo) ha detto l’esatto contrario. Sarà il caso di contestualizzare meglio certe parole che sono indirizzate non a chi segue la Tradizione ma a chi la segue in modo sbagliato?

    • Luigi Cuglieri says:

      riporto un comunicato stampa ufficiale della diocesi di Albenga <Imperia………Potrebbe essere interessante…Papa Francesco durante la meditazione mattutina di Sabato scorso ha elencato tre comportamenti negativi. Anzitutto la disinformazione, quando cioè diciamo «soltanto la metà che ci conviene e non l’altra metà; l’altra metà non la diciamo perché non è conveniente per noi». Poi la diffamazione: allorché «una persona davvero ha un difetto, ne ha fatta una grossa», bisogna raccontarla, «fare il giornalista, no? E la fama di questa persona è rovinata»! E la terza è la calunnia: «dire cose che non sono vere. Quello è proprio ammazzare il fratello!». Disinformazione, diffamazione e calunnia «sono peccato! Questo è peccato! Questo è dare uno schiaffo a Gesù attraverso i suoi figli, i suoi fratelli. Le chiacchiere non ti faranno bene, perché ti porteranno proprio a questo spirito di distruzione nella Chiesa. Segui me! È bella questa parola di Gesù, è tanto chiara, è tanto amorosa per noi».

  30. Vincenzo Di Dino says:

    L’articolo di Vito è troppo interessante per lasciarlo cadere nel vuoto e strappa l’intervento.
    Premesso che, come Gianni Campus, non ho nulla né contro il latino, né contro la messa in latino, troverei molto negativo invece che una struttura di quel rilievo diventasse per pochi spiccioli (e tanti anni) preda di un “ordine” fuori contesto sia nell’ottica della Conferenza Episcopale Sarda che della Storia. Il messaggio del vescovo di Roma Francesco è molto chiaro e sicuramente lo ribadirà in occasione della visita a Cagliari alle autorità competenti.
    Se le cifre riferite da Biolchini fossero veritiere (circa 1.000 euro al mese per tutto il Seminario! Basti pensare che la Provincia di Cagliari per Sala Polivalente e spazio antistante per 6 giorni vuole circa 2.000 euro! O che per sdemanializzare un metro quadro di terreno regionale ci vogliono dai 300 ai 400 euro!) allora sì che si creerebbe un danno erariale!
    Il seminario che ha una valenza storica, architettonica e ha avuto una valenza sociale ed economica e un’importanza sia per la formazione di tanti religiosi e non solo che per la città di Cuglieri che si è sviluppata grazie allo “sgocciolamento” derivante dal seminario, può tornare ad avere rilevanza se verrà utilizzato da più soggetti sotto il controllo comunale e/o regionale. Mi risulta che il Comune abbia già ricevuto delle proposte da parte di Università italiane e straniere che immagino molto più consistenti di quelle dei “religiosi” e molto più convenienti sia dal punto di vista culturale che di formazione anche in chiave di ritorno dei cervelli, centro di sviluppo, rilancio turistico (e non parlo di farlo diventare una struttura alberghiera, sia chiaro), possibilità di commercializzare prodotti a chilometro zero.
    Inoltre la Regione sta finanziando il Comune di Cuglieri per un progetto pilota di Marketing Territoriale che consiste nel “Gurulis Anima Mundi”, Borsa del Turismo Religioso in Sardegna e che vedrebbe, se il medesimo Assessorato darà il via libera, proprio nel Seminario (in una parte considerata agibile) la sede di questa prima borsa che arriva in un momento propizio (poco dopo la visita di Francesco) e in totale assenza, a causa della crisi economica, di altre borse simili che fino a poco tempo fa la stessa Opera Pellegrinaggi ha caldeggiato in varie parti d’Italia (e a una riscoperta dei pellegrinaggi da parte dell’Assessorato regionale del Turismo e dei finanziamenti dell’Unione Europea).
    Il progetto pilota ha ben chiaro il valore del Seminario, di mons. Angotzi e di Cuglieri. Questo centro non fu bombardato nell’ultima guerra mondiale grazie al fatto di essere sede della Basilica pontificia minore vaticana, fortemente voluta da mons. Angotzi, figura straordinaria che, come ricorda la professoressa Pupa Tarantini coordinatrice GAL del progetto pilota di marketing territoriale di Cuglieri, “la sua indole lo porta ad essere un prete d’azione che declina il suo impegno sacerdotale con una forma atipica per i tempi di ‘cittadinanza attiva’. Con grande sensibilità sa calarsi nella realtà ponendosi in una posizione di ascolto proattivo che gli permette di capire i bisogni non solo spirituali ma anche materiali della comunità a lui affidata. Dà risposte concrete regalando certezze e suscitando sentimenti positivi di speranza”. Mons. Angotzi era una figura moderna che si inquadra nel solco che Francesco sta tracciando. Ci racconta, non solo la centralità della persona, ma gli accadimenti del periodo (fine ottocento – primi novecento) e documenta passaggi solenni come quello relativo all’incoronazione del simulacro di Santa Maria della Neve del 1893 (basti pensare che l’incoronazione di Santa Maria di Bonacattu risale solo al 2011). Tutte queste notizie le rileviamo dai tre dei setti scritti di mons. Angotzi, al quale verrà dedicata una mostra, che saranno rieditati grazie allo stesso contributo regionale e che verranno donate anche a Francesco.

    • Piero Mainardi says:

      Oridne fuori contesto???!!!!! ma ci si rende conto di quel che si scrive o si scrivolo le aprole a caso? L’Istituto è pienamente cattolico, in comunioen con Roma ha apostolati anche in Italia (vedi Livorno) dove svolge un eccellente lavoro. Ha proprio in Sardegna sacerdoti diocesani affiliati, organizza campi estivi e proprio dalla sardegna arrivano notevoli gruppi di ragazzi. Ma si finisce di scrivere con il deretano e si comincia a scrivere con cervello chiamando le realtà con il loro nome?

    • Parole che vengono dal cuore del Sig. DI Dino.
      io vorrei solo dire che se noi Cuglieritani avessimo metà dell’energia, della costanza, dell’amore della Dott.ssa Tarantini, Cuglieri non sarebbe caduta così in basso. Spero che la fiducia e la dignità che questa donna mi ha restituito, riesca ,dopo questo evento a far capire ai miei concittadini che solo con la collaborazione di tutti possiamo riportare Cuglieri al suo antico splendore.

  31. Luigi Cuglieri says:

    Alcune considerazioni:
    1. essere progressisti non significa essere intolleranti, ma precisamente il contrario pertanto Ginavalerio Sanna agisce conforme ai suoi principi.
    2. I cultori della tradizione nella chiesa esprimono semplicemente la loro fede e hanno tutto il diritto di essere quello che sono
    3. poiché si parla di Levfevriani va precisato che questi non sono in piena comunione con la chiesa, pertanto è fuorviante assimilarli alll’Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote che ha chiesto in concessione l’ex seminario di Cuglieri, dal momento che essi godono del diritto Universale della chiesa, poiché come vedo dall’articolo, sono stati riconosciuti da Benedetto XVI , e non per essere emarginati ma poiché siano una ricchezza per tutti.
    4. La perplessità dei vescovi è ingiustificata è ingiustificabile, se loro che sono guida alla comunione emarginano fratelli di fede vanificando e opponendosi al riconoscimento che l’istituto di Cristo Re ha da parte della chiesa.
    5. come mai Lei da giornalista conosce così con dettagliata chiarezza l’opinione del Presidente della Conferenza Episcopale Sarda Mons Miglio e le paure dei vescovi sardi dal momento che la C.E.S. non ha mai espresso la propria opinione e contrarietà nei confronti dell’Istituto Cristo Re?

    Lei ha molte informazioni in proposito ( sarebbe bello sapere se sono date dai diretti interessati citati nell’articolo!), ma mi permetto di osservare che non so con quali argomenti i vescovi sardi convinceranno Papa Francesco a schierarsi contro questo Istituto di Diritto Pontificio, dal momento che il Papa ad argomentazioni simili a altri vescovi ha già risposto che la diversità nella chiesa è una ricchezza…………….. preferisco non commentare l’etichetta di REAZIONARI data all’Iistituto, perché a questo punto non so più da che parte siano.

    • Rispondo solo al punto 5: la contrarietà al progetto e le paure della Ces sono talmente note che sono state riportate a più riprese anche dai cronisti della Nuova Sardegna.

      • Piero Mainardi says:

        Come sia possibile scrivere un articolo spazzatura come questo proprio non lo so. Se lei non conosce L’Istituto Cristo Re, se lei non conosce il cattolicesimo e le problematiche interne si occupi più proficuamente di altre cose.

      • Non c’è un solo elemento oggettivo riportato nel mio articolo che può essere smentito: nessuno.

      • Antonello Scanu says:

        Questo però lo afferma su una convinzione sua personale. O per lo meno dovrebbe specificare a quale parte del lungo intervento fa riferimento, visto che non si capisce se si riferisca all’etichetta di “reazionario” al icrss o se intenda sollevare il problema della paura dei vescovi sardi. Le faccio presente che alla seconda riflessione può corrispondere un “peso specifico” più determinante della prima, che, a mio modesto parere, corrisponde a sua volta a una offesa gratuita di cui potrebbe fare a meno e che potrebbe essere frutto di una ignoranza in materia becera e fuorviante…..
        Quanto al primo caso, essendo il problema di portata regionale, vale il riassunto di tutto quello che è stato detto sull’appartenenza dell’Istituto al cuore della Chiesa madre.

      • Piero Mainardi says:

        A parte il tono, a parte le semplificazioni di giornalismo schierato, questa affermazione è del tutto gratuita: “ultra-tradizionalisti: quelli che contestano il Concilio Vaticano II”. Mi porti un solo documento nel quale l’Istituto contesta il Concilio.

      • Piero Mainardi says:

        Poi si ripete: “Insomma, per Gian Valerio Sanna che a Cuglieri si formino sacerdoti che contestano il dettato del concilio Vaticano II e che celebrano messe in latino non è un problema”. E’ evidente che il suo schierarsi politicamente ed ecclesialmente lo porta a giudizi sommari, inmprecisi se non sbagliati che rischaino di alimentare guerre intestine al cattolcesimo sardo e non. E poi che cos’ha contro la Messa antica? Sa che esiste un motu proprio scritto dal papa (il papa è sempre uno) che ha la liberalizza affermando ch enon era mai stata abolita, e così facendo riparando ad un ingiustizia che è andata a detrimento di tante anime?

      • Giovanni Sanna says:

        Non c’è nulla di obbiettivo nel suo artico Biolchini, Spaccia le sue opinioni per fatti. Non è con le apodissi che si rende servizio alla verità.

    • Giovanni Sanna says:

      Meno male che c’è qualcuno che capisce!

  32. Antonello Scanu says:

    Secondo me, a prescindere dalla legittimità della liturgia tridentina o riformata, ci si dovrebbe chiedere: come mai i vescovi della Sardegna intera, invece che quello della sola diocesi di Bosa-Alghero (nella cui giurisdizione canonica ricadrebbe) temono la riapertura del Seminario in Cuglieri?. Secondo il codice di Diritto Canonico infatti, ( e perdonatemi se sbaglio!), il Vescovo di competenza territoriale, in qualità di “Dominus”, sarebbe sufficiente per pronunciarsi sulla legittimità della presenza di un istituto “entro le proprie mura”.
    Ora, essendo Monsignor Morfino apertamente contrario nonostante le consistenti richieste arrivate alla sua cattedra, mi chiedo quale “spinta” abbia sollecitato il pronunciamento degli altri Vescovi, in sede di Conferenza e molto di più “al di fuori”…..
    Non è che per caso dobbiamo pensare che all’origine della proposta QUALCUNO sia stato ,invece, molto favorevole e poi abbia rigirato la frittata????
    Da buon Cuglieritano……

  33. Da credente. non praticante, e da non elettore del PD, non comprendo la polemica posta in essere nei confronti del consigliere regionale Sanna.
    A mio parere, Il consigliere fà bene a ricordare al governo regionale l’opportunità di mettere a reddito un bene regionale, altrimenti abbandonato; a maggior ragione se recuperato a spese dell’affituario.
    Quì non si tratta di chiesa moderna o chiesa antica, si tratta anche di portare una nuova “attivita” in un territorio depresso; con essa nuove opportunità di sviluppo e, perchè no, di lavoro.
    Riguardo all’episcopato sardo, non capisco ( ne approvo ) le ingerenze sull’amministrazione pubblica, in merito all’assegnazione del complesso. L’episcopato, dopo essersene disfatta (e chissà a che prezzo !), vuole avere, in ogni caso, voce in capitolo sul bene che “moralmente” appartiene ancora a loro; e chi ha frequentato l’ambiente ecclesiastico sa bene cosa significhi la mia affermazione.

    • Riccardo Tomassini Barbarossa Di MONTENOVO says:

      SONO PIENAMENTE IN ACCORDO SU QUANTO ESPRESSO DA FRANCESCO UTZERI. Ancora una volta saranno i Cuglieritani e le zone depresse limitrofe a pagarne le conseguenze. Forse se avessero proposto di fare del seminario di Cuglieri una bella moschea con tanto di Muezzin in limba non avrebbe suscitato tanto interesse clerical politico RICK

  34. Oggi ringraziando la riforma un cattolico Italiano può assistere ad una cerimonia religiosa posso rispondere e capirne il significato, mentre per quanto concerne la musicalità strimpellata dei canti concordo pienamente con Gianni Campus, mezus sa musicalidade Sarda e gai siada

    • potremmo usare il Bittese:

      …Ne nos condamnes creaturas tuas,
      Una anima est, si perit, non das duas.
      Misera anima! Si erras et varias
      Per difficiles vias et tortuosas,
      Et non repudias tantas phantasias,
      Et culpabile pompas et damnosas,
      Intrare est impossibile per vias
      Angustas, triumphales et gloriosas,
      Et possibile ruere in fatales
      Et profundas cavernas infernales…

    • Piero Mainardi says:

      Risponde a tutto (spesso a pappagallo) ma ha perso il senso del tutto, cioé del mistero enorme che accade alla santa Messa. Bel guadagno!

  35. Ma non si vergognano i vescovi?
    Proprio un bell’esempio di fraternità e di carità sacerdotale!
    Che paura fa un seminario del genere? Forse temono che i fedeli facciano il confronto con l’inconsistenza di certo clero modernista?

    • muttly says:

      Ma un pò di vergogna per scrivere prima di capire no ?
      Proprio un bell’ esempio di pensiero applicato !
      Che paura fa un ritrovo di persone contro la chiesa stessa che sono state “accolte” per non scomunicarle ?
      Forse hanno paura che i cuglieresi capiscano in latino che il pontefice romano non è degno di guidare la chiesa cosa che Lefebvre farebbe meglio ?

      Vada a informarsi prima che è meglio…

      • Piero Mainardi says:

        Forse sarà meglio che ti informi prima te, dato che l’Istituto Cristo Re è altro dalla fraternità sacrdotale san Pio X. Sei davvero ignorante dato che nessun componente dell’Istituto è peraltro transitato dai Lefebvriani e questo sia detto senza polemica nei loor confronti. Che l’Istituto nasce senz aalcun rapporto con il medesimo. Vatti davvero a informare prima di aprire bocca. E comunque Giam hai fatto centro.

  36. Sarebbe bellissimo poter recuperare quella struttura e farla rivivere nella sua funzione originaria. Sinceramente non capisco cosa ci sia di male nel rito “tridentino”, nella bellissima Messa dei nostri nonni, e tantomeno capisco l’astio di alcuni prelati verso la liturgia tradizionale. Benedetto XVI ha chiarito (una volta per tutte, spero) che tale rito non è mai stato abolito… quindi? Nella Chiesa dovrebbe esserci spazio per le varie sensibilità liturgiche.

  37. gian valerio sanna says:

    Conosco Vito per essere un professionista serio ed aperto e mi meraviglia non poco il commento quantomeno stupito del mio interessamento per l’utilizzo dell’ex Seminario di Cuglieri. Proverò a convincerlo della mia buona fede. Il primo punto è l’aspetto del rapporto con la chiesa. La chiesa che emerge dalle ultime esperienze papali parla di una comunità di credenti in cammino per la riconciliazione anche con le sue manifestazioni più conservatrici dopo un percorso coraggioso che chiede alla comunità ecclesiale di confrontarsi e non più confliggere al proprio interno. Perchè la chiesa più progressista dovrebbe poi aver paura di confrontarsi con altri fratelli che amano e prediligono maggiormente una spiritualità più originaria ed essenziale? Non sarebbe per la conferenza episcopale Sarda uno stimolo nuovo ed una ragione in più per essere cristiani più esigenti e convincenti? Secondo aspetto è la parte laica del problema. La Giunta Regionale ha il dovere e l’obbligo di utilizzare i suoi beni e metterli a reddito. Questo dovere prescinde dalla fede di ciascuno e dalle interferenze di chi avesse altri interessi perchè lo Stato è laico e da laico deve operare. Da Consigliere regionale pro tempore credo che, dopo i fiumi di denaro che hanno cercato di ristorare la disperazione del Sulcis, della Sardegna centrale e di tante altre realtà in crisi, spetti anche a questa area della Sardegna il diritto di poter continuare a sperare sapendo bene che questa iniziativa può avviare un segnale di novità e di sviluppo come la presenza del Seminario regionale aveva a suo tempo realizzato nel Montiferru e nella Planargia.

    • Rimango stupito perché da un esponente di un partito progressista non mi attenderei un supporto così convinto ad una iniziativa di stampo conservatore, se non reazionario. Non si tratta di mettere in discussione la legittimità delle posizioni dell’ICRSS: c’è spazio per tutti. Ma la politica deve scegliere, coerentemente con i valori ha deciso di rappresentare. Il Pd con i cattolici tradizionalisti (che si portano dietro un sistema di valori che non è certo progressista, ma anzi tutto il contrario, non stiamo certo parlando di una “spiritualità più originaria ed essenziale”) secondo me non c’entra niente.
      La parte laica del problema: perché la Regione non risponde alla Conferenza episcopale sarda? Perché il bene non viene messo a bando?

      • Piero Mainardi says:

        La dolamanda vera da porsi invece è questa: perchè la Conferenza episcolape sarda preferisce abbandonare un proprio bene (luogo di formazione sacerdotale) a qualsiasi uso piuttosto che lasciarlo a un uso cattolico e congruo rispetto alla sua origine?

    • Marcello Mette says:

      Dopo 40 anni la C.E.S.si ricorda di aver abbandonato,non solo la struttura in oggetto,ma un’intera comunità,che oggi si ritrova con un solo parroco e nessun sacerdote.Per quanto riguarda l’immobile,chi amministra la cosa pubblica deve solo usare la matematica,per far quadrare conti economici.Se ad un eventuale investitore dell’ALCOA,non venisse dato il permesso di aprire la fabbrica,perchè di religione ortodossa, o perchè, anzichè alluminio decidesse di convertire la produzione,i cassintegrati cosa farebbero???La nostra zona oggi economicamente è più depressa del sulcis, considerata la zona più povera d’Italia,perchè non gode di nussun ammortizzatore sociale,in quanto da noi la crisi non ha chiuso nessuna fabbrica!!!Qui abbiamo bisogno di un volano che faccia partire un minimo di economia ,non di discussioni intelletul-correct sulle varie correnti religiose;assegnare subito la stuttura a chi intende ristrutturarla,vuol dire manodopera immediata,rimetterla in funzione,sarebbe indotto duratturo,sia economico che culturale per tutta la zona del montiferru.Tutto il resto,a chi non si rassegna ad abbandonare la propria terra,non gliene può fregar di meno,per dirla in modo popolar-ignorante!!!

      • Aemilius says:

        Perchè non lo offriamo agli Stati Uniti per farne una succursale di Guantanamo o di Abu Graib? Creerebbe molto più lavoro, farebbe girare molti più denari, sarebbe senza dubbio un ottimo “volano che faccia partire un minimo di economia”:
        Non c’è avvenire per quella terra che rinuncia alla propria dignità e in nome di valori economici rinuncia a tutto il resto. Questa è la triste realtà, per la Planargia-Montiferru come per tutta la Sardegna. Altro che intellectual-correct…

      • Marcello Mette says:

        Aemilius,non so dove risiedi,di conseguenza non posso conoscere che sacrificio ambientale o di rinuncia identitaria abbia dovuto fare la tua comunità in cambio di qualche posto di lavoro ,perchè volenti o nolenti,sull’altare dello sviluppo economico qualsiasi zona ha sacrificato qualcosa ,non so se conosci la realtà socio-economica non solo di Cuglieri,ma di tutto l’Oristanese,ti assicuro che qui ogni iniziativa che può dare anche un solo stipendio ci serve come l’acqua e non esagero!!Ma paragonare l’ICRSS ai carcerieri di Guantanamo mi sembra un pò esagerato,perchè da quel che mi risulta sono una corrente religiosa riconosciuta dal Vaticano ai quali sono disposto svendere la mia dignità!!!!

    • Ignazio Attene says:

      Gent. On. Sanna
      Non capisco perché da subito è intervenuto a commentare l’articolo, per convincere l’autore della sua “buona fede” e non ha poi più ritenuto di intervenire, nonostante i commenti abbiano superato i cento. Stamani ho scritto sul suo sito con una mail, o non so come si chiama (non ho dimestichezza con questi mezzi di comunicazione), per cercare una risposta a una domanda che da storico elettore del PD mi è rimasta senza risposta: Cosa c’entra l’Istituto Cristo Re o Sacerdote o come lo chiamate con la tradizione democratica del PD?
      Grazie

  38. Non mi è chiarissimo cosa ci sia di male nella celebrazione di qualche Messa in Latino.
    Quando viaggio, e mi trovo la Domenica a cercare in paesi di varie lingue una chiesa cattolica che celebri una Messa, mi trovo più a mio agio con il Latino, invece che – mettiamo – con il Maltese, lingua rispettabilissima quanto incomprensibile ai più.
    Lungi da me la volontà di criticare il Papa, ma – talvolta – prego in latino, come molti hanno fatto negli ultimi duemila anni; non per protesta o per qualche insofferenza, ma solo perché a quelle parole s’intona ancora il canto che le accompagnava quando ero bambino. Quel canto mi piace francamente molto più delle musiche attuali, spesso di valore musicale modestissimo e – se non bastasse – strimpellate in modo improvvido.
    Credo che Francesco, dato per così informale, sia invece stato – se è vero che ha espresso quel divieto – fin troppo formale.
    Amen (è Latino?).

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