Politica / Sardegna

Così le primarie non servono a niente! Rinviamole di un mese, per costruire una grande alleanza contro la destra!

Il Pd sardo sbandiera la bellezza di 55 mila firme e vive il suo quarto d’ora di gloria: passerà in fretta. Perché niente fa supporre che il prossimo 29 settembre tutti coloro che hanno sostenuto in queste settimane Francesca Barracciu, Gianfranco Ganau, Roberto Deriu, Andrea Murgia e Simone Atzeni si recheranno a votare alle primarie del centrosinistra. Niente.

Ma il Pd vuole andare ugualmente alla prova di forza ed è una scelta sbagliata. Con un quadro politico così disastrato proseguire non ha senso e rischia di essere solo controproducente.

Non è infatti pensabile che la situazione di stallo nella quale il centrosinistra si trova, per responsabilità non solo del Pd ma di tutte le forze che compongono l’alleanza e Sel in particolare, si sblocchi grazie ad una grande affluenza (il partito prevede ottimisticamente tra i 50 e i 60 mila elettori) e con un successo al primo turno della candidata favorita, Francesca Barracciu.

La quale magari dopo questa ipotetica straordinaria vittoria dovrebbe cercare di rimettere assieme i pezzi di una alleanza al momento inesistente.

E se a votare si dovessero recare meno dei 50/60 mila ipotizzati, il Pd come gestirebbe questo disastro? Quale reale legittimazione avrebbe il vincitore? E con quale credibilità potrebbe rimettere assieme i cocci dell’alleanza e necessariamente allargarla (perché se questo centrosinistra non si allarga perde di sicuro)?

Ci vuole molto coraggio a pensare che fra meno di un mese 50 mila sardi andranno a votare per queste primarie che, piaccia o no, vengono disconosciute da quasi tutti i partiti che stanno al tavolo del centrosinistra. Nel novembre dello scorso anno in 74 mila si recarono ai seggi per le primarie a cinque convocate per scegliere il candidato premier, e due settimane dopo in poco meno di 66 mila sardi votarono al ballottaggio tra Renzi e Bersani.

E oggi, a poco meno di un anno di distanza, con la sola mobilitazione del Pd, quante persone ritenete che andranno a votare il prossimo 29 settembre? Veramente 50-60 mila?

Ma il punto non è neanche questo, il punto è tutto politico. Così organizzate queste primarie non hanno senso, e lo dice uno che nello scorso mese di maggio firmò un appello perché il candidato del centrosinistra venisse scelto tramite la consultazione popolare (“Sì alle primarie e con la sola carta d’identità”: un appello ai partiti del centrosinistra sardo per la scelta del candidato alla Regione).

A questo punto, a poco più di cinque mesi dalle elezioni, senza una piena legittimazione da parte di tutti i partiti che compongono il centrosinistra, senza definizione dei confini dell’alleanza, senza un minimo di programma riconosciuto da tutti i partiti, fare le primarie non ha senso. Perché il vincitore si troverebbe comunque davanti a questi stessi problemi che ci sono oggi, e magari con minori strumenti per risolverli. Oppure sarebbe tentato di risolverli sottobanco, con i soliti accordi di potere e la solita spartizione (dagli assessorati fino ai posti negli uffici di gabinetto…).

Per evitare il disastro una soluzione c’è, e consiste nella decisione di rinviare la consultazione di un mese. Una decisione che dovrebbero responsabilmente prendere i cinque protagonisti che ieri hanno depositato le firme: solo loro sono legittimati a farlo.

Un mese nel quale si dovrebbe accogliere la richiesta di Sel di stilare un programma condiviso; chiarire una volta per tutte se e come allargare l’alleanza al Partito dei Sardi e al Partito Sardo d’azione; valutare la possibilità di attivare un confronto con tutte le forze politiche che hanno come obiettivo primario quello di sconfiggere Cappellacci.

Perché questo deve essere l’obiettivo finale: battere la destra. Invece al momento questo obiettivo è sacrificato in nome dei percorsi personali di ognuno dei candidati o delle singole forze politiche.

Oggi più che mai il Pd è in una posizione di forza e ha dunque il dovere di stanare gli alleati che in maniera poco responsabile hanno trasformato queste primarie nelle primarie del solo Partito Democratico. Il Pd deve costringere Sel ad uscire dall’ambiguità, deve mettere in un angolo i Rossomori (capaci solo di interdire forze che arricchirebbero l’alleanza di voti e di contenuti), deve ridimensionare la supponenza dell’Italia dei Valori. Le prove di forza non servono.

E neanche muoversi nei confini di un centrosinistra classico non basta: il Pd deve varare una nuova alleanza che riunisca tutti coloro che hanno come unico obiettivo quello di sconfiggere la destra. Non sarebbe una operazione politica nuova, perché ad Olbia lo schieramento che sconfisse Nizzi fu guidato addirittura da un ex esponente di Forza Italia. Ora non ci sarebbe la necessità di arrivare a tanto, ma è chiaro che senza un impegno di questo genere questo centrosinistra perde. Con qualunque candidato.

Un modo per uscire da questo stallo c’è: rinviare le primarie di un mese (uno slittamento che non danneggerebbe niente e nessuno), definire una volta per tutte alleanze e programma, confrontarsi con tutte le forze (ma proprio tutte) che hanno come obiettivo prioritario la sconfitta della destra, e aprire la consultazione a chiunque voglia partecipare, anche senza la presentazione delle firme. I cinque candidati alle primarie del 29 settembre possono, se vogliono, imprimere questa svolta decisiva. Ma devono anteporre il progetto complessivo alle loro ambizioni personali (ovvero la loro paura di scomparire dalla scena politica).

Serve un gesto di coraggio e di generosità. Altrimenti si va verso il baratro, altro che 55 mila firme.

 

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33 Comments

  1. Salve!

    Un’info: ma IDV appoggia il candidato ciwatiano?
    Perché stasera alle ore 19 in via Gallura hanno organizzato un incontro.

    Se è così, allora Idv ha cambiato idea?Non cercavano un candidato unitario, ed erano ” fuori dai giochi”?
    Qualcuno ci spiega meglio, o sa di più?

    Qua’ non ci si capisce più nulla di queste Primarie…

    Grazie

    • No, idv sarda /partito non appoggia Murgia Andrea.

      Era solo un invito personale di un consigliere comunale Idv, suo amico.
      Idv, non appoggia alcun candidato alle Primarie del 29 settembre.

  2. Lorella Sassu says:

    I sovranisti troveranno il metodo (o la miglior forma estetica come direbbe qualcuno) per appoggiare la Barracciu. Si accettano scommesse!

  3. Giusto per capire.
    Non mi interessa chi siano i candidati alle primarie e chi le vincerà. E’ un problema di caste. Tanto le scelte, apparentemente fatte dagli elettori, sono sempre guidate dalle segreterie e dalle correnti. Mi interessa sapere invece, dai candidati, che cosa si vuol fare per risolvere qualche problemino che attanaglia la Sardegna:
    1) quali sono le alternative serie alla CIG in deroga che sta costando alla collettività cifre da capogiro e che solo in Sardegna sono intorno ai 100 milioni di euro l’anno. Se la risposta è l’attuale formazione professionale allora ci stiamo cascando per l’ennesima volta. Nel migliore dei casi alimentano gli utili di alcune agenzie formative, spesso sponsorizzate dagli stessi politici che fanno finta di moralizzare il settore;
    2) quali sono le proposte per evitare che (senza sbandierare zone franche e fiscalità di vantaggio inflazionando solo il dibattito senza alcun risultato concreto) i Sardi continuino a pagare, in controtendenza con il resto del Paese e soprattutto dell’Europa comunitaria, il gas, la benzina, il gasolio, i trasporti marittimi, un’infinità di beni di prima necessità, etc.. impoverendo ancora di più le scarse risorse finanziarie della maggioranza delle famiglie? Al momento l’unica chiave di lettura per questa situazione è che la Sardegna ed i suoi abitanti siano stati scelti come cavie di laboratorio per misurare la capacità di sopportazione dopo essere stati presi per decenni (se vogliamo storicizzare il fenomeno in effetti è consolidato da molti secoli) per i fondelli ed a calci nei denti;
    3) quali sono le proposte per far si che un sistema produttivo, dopo lo sperpero miliardario e l’incompetenza gestionale e direzionale dei vari Patti Territoriali, Consorzi, ZIR, (che hanno prodotto quasi esclusivamente processi penali e desertificazione industriale), possa sopravvivere in un contesto privo di qualsiasi infrastruttura logistica e soprattutto finanziaria?
    Dopo il massacro delle piccole e medie imprese, operato congiuntamente dal sistema di riscossione tributaria e dall’applicazione delle famigerate regole di Basilea, chi garantirà per gli imprenditori sopravvissuti ma che sono marchiati a vita dall’infamia di essere iscritti in CAI, CRIF, ed in altre banche dati alle quali attinge un sempre più severo sistema creditizio?
    Una proposta ce l’avrei, ma è meglio sentire cosa ne pensano e cosa propongono i candidati..

  4. Il leader del Partito dei Sardi Paolo Maninchedda, ricostruisce così oggi sul suo blog la vicenda delle primarie:
    “È il giorno delle primarie del Pd. Solo per riepilogare: noi non abbiamo presentato alcuna candidatura non per i veti, le contumelie, gli insulti e tutto il fuoco di interdizione messo in campo, ma perché abbiamo condiviso con le altre forze che stanno tentando di dare un’identità politica all’alleanza tra gli indipendentisti come noi, i sovranisti, e i partiti tradizionalmente designati di centrosinistra, lo sforzo di costruire prima un profilo politico competitivo dell’alleanza e poi di procedere all’individuazione del candidato alla presidenza. Le forze diverse dal Pd non hanno presentato candidati proprio in ragione del vuoto politico che caratterizza il momento attuale e noi abbiamo condiviso questa impostazione di serietà”.
    Dunque, per chi ancora non lo avesse capito, gli alleati del Pd non riconoscono a queste primarie il compito di individuare il candidato alla presidenza. E quando scoppierà il casino non dite che non l’avevate capito… Prima ci si ferma, meglio è.

  5. Gianfranco Carboni says:

    ahahhaahah domani riesci a fregare una testa LUCIDA.

  6. Anna Uras says:

    Biolchini il tuo problema e’ la frustrazione che ti accompagna a causa del sogno infranto di vederti candidato alla presidenza della regione. Ti rodono vero le 55 mila firme. Soprattutto le 24 mila di Barracciu ti rodono! Qualunque sia il numero di cittadini che andrà a votare (e saranno tanti e quanto ci scommetti che Barracciu catalizzerà anche il sostegno di altri partiti dl centro sinistra?) il vincitore o la vincitrice avranno sempre e comunque una legittimazione maggiore di un gruppetto di segretari (la maggior parte dei quali rappresentano al massimo lo 0,1%) grigi di partito che pretendono di decidere a tavolino. E tu sei vecchio dentro e fuori. Basta con le tue analisi preventive di sconfitta perché tanto queste non convinceranno nessuno e soprattutto i cittadini a disertare le primarie. Fatene una ragione in alternativa vota Murgia e piantala di rompere le scatole.

    • Anna, sei il mio mito.

    • Io quoto Anna Uras. Nèèèèèè !!! Cuccau! Ha ragione Anna!
      Sei vecchio dentro e fuori. Questa roba del sovranismo ti sta mangiando il cranio. Fattene una ragione. Non ti vuole nessuno come Presidente. Appena sentono che ci sei tu di mezzo scappano tutti. Poi questa cosa della lingua sarda a tutti i costi ha rotto i coglioni. Cosa volevi che ti chiamassero Su Presidenti? Io lo conosco Su Presidenti vero, e so che questa cosa non la sopporta nemmeno lui. Ti hanno mollato tutti. Non potevi votare PD come tutti? Per non parlare della Murgia, che non riesce a capire che sei solo colato perso di lei… e io infatti mi sto scocciando. Ho cercato di seguire il suo consiglio di un anno fa, quando affermava su facebook che sfruttavi il suo nome per avere visibilità, che eri un caso umano e che le persone che ti volevano bene dovevano starti accanto perchè avevi bisogno di curarti. Chi cazzo le ha pagate le sedute dallo psicoterapeuta, eh? La Barracciu poi manco lei ti caga l’hai capito si o no? Non ti vuole nessuno. Nessun giornale, nessuna redazione. Basta con questo stupido e sterile alibi che sei scomodo: sei turrato e scarso, lo vuoi accettare? Non sei nemmeno diventato scrittore che ultimamente va molto di moda…no aspe’… ho sbagliato va di moda essere scrittori e poi diventare giornalisti. E comunque ha ragione Anna… sei vecchio dentro e fuori. Basta uova al sugo col pane acciuppato, e la pesca tutti i giorni! Sei patetico.

  7. Perplesso says:

    Rileggevo l’articolo e i post.
    E mi chiedo: cui prodest?

    Davvero, mi sembra che questi qui’ siano ” impazziti”; una rincorsa alle Primarie, ai numeri, alla guerra tra guelfi e ghibellini nell’intento di allargare l’ alleanza.

    Nessun programma, solo frasi fatte o breve elencazioni ( quasi tutti ne hanno scelte 10), stile 10 comandamenti.

    Ogni giorno che passa spero che avvenga una” miracolo”: un ” illuminato/a” che ci Degni delle sue Energie per interessarsi delle umane disgrazie, ma poi, giustamente, detta persona penserà : ” ma chi me lo fa fare di mischiarmi con questi qui? Per perderci la faccia?”.

    Vi giuro, che alcuni ” papabili” prima della ” scelta” degli ufficiali, hanno fatto retromarcia proprio per questo: come biasimarli?

    Cosa mi auguro, cari miei: non so! Forse di risvegliarmi domani, senza l’incubo disoccupazione? So già che la mia azienda, mi licenzierà dopo Natale 2013.

    Questi sono i problemi, non le alleanze e i giochini del Risiko.

    Per questo, anch’io avrei voluto che la scelta del candidato, anzi CandidatA fosse fatta ” stile” consultazione 5 stelle: un sito dove chi pensava di avere i requisiti ( iscritto e militante al partito, ma senza incarichi), si proponeva, presentandosi, eppoi gli iscritti lo votavano.

    Fantascienza? No, Grillo lo ha fatto ( e a parte tutto, ed io ripeto sono un elettore di centrosinistra, ma senza gli occhi ” foderati di prosciutto”) , tante persone per bene sono state elette.
    Ecco, caro Vito, non si potrebbe promuovere sul tuo sito, una sorta di consultazione on line?

    Stai certo che ne verrebbero fuori delle belle.

    • Quoto l'articolo di Biolchini e ne suggerisco l'operativita' says:

      L’idea della ” consultazione” mi piace!
      Così come dello slittamento delle Primarie e dell’apertura a nuovi candidati.

      Ottimi suggerimenti, visto lo status quo.
      ——

      Si potrebbe creare una sorta di indice di gradimento.

      Tipo: chi vorresti che facesse parte della competizione in corso?
      Oppure: chi pensi che debba essere inserito nella competizione in corso?

      Credo d’aver reso l’idea!

      P.s. L’idea della consultazione popolare era la migliore!
      Post. Vagliamo insieme le opzioni, se davvero la sinistra vuole vincere; perché allo stato attuale, perde senz’altro.

      • Andiamo con i nomi! Ultimo in porta però!

      • Nuovi nomi da proporre per dare più chances di vittoria al centrosinistra, id est, per scegliere il "meno peggio" says:

        Con Ultimo in porta, ci assicuriamo la vittoria!

        Vito, dacci tu, idee per lanciare la competizione!
        Peschiamo anche da altri sondaggi?
        🙂

        Ps. Attenzione che qua’ alcuni pensano di avere già la vittoria in pugno!

      • Che ne dite, davvero, di esaminare vari ambiti lavorativi/associativi, e proporre altri nomi oltre a quelli ufficiali?
        ————-

        Potrebbe essere un’idea con persone di elevata competenza in quel settore per gli Assessorati.
        O ci sono sempre gli accordi sottobanco?
        ————–
        Avanziamo dei nomi?
        ————-
        Verifichiamo anche nei partiti chi c’è, e cosa fa?
        ———-
        Ma sopratutto, nomi che non abbiano già incarichi politici retribuiti, per avere un’indubbia credibilità, e non consentire il “salto della poltrona”, per quello ci bastano già, la maggior parte dei candidati attuali.

  8. Il centrosinistra deve avere un sussulto di Dignità, e reagire se davvero vuole sconfiggere, politicamente parlando, la peggiore giunta che la storia dell’autonomia sarda ricordi, quella di Capellacci, appunto.
    Non mi interessano i giochi delle aree, confermate da questa raccolta firme davvero, numericamente parlando ” insolitamente elevata”.
    Mi interessa avere un rosa di candidati aperta ad altre opportunità/volti, perché non mi piace scegliere ” il meno peggio”.
    Non è una mera questione “temporale”, ma di valutare la situazione senza farsi prendere dalla fretta /come dice il detto, “mamma gatta ha messo al mondo mici ciechi”.
    Per vincere, ci vuole una bella analisi del contesto, con opportunità, punti di forza, debolezza e minacce. Stilare il programma ” cucito” sulle competenze Vere del Governatore/trice e della squadra.
    Non ci si improvvisa cari amici, e sopratutto non si vince facendo i ” gradassi”!

  9. Buongiorno,
    se davvero “tutti” pensassero che gli attuali componenti/sostenitori di quella parte politica “accusata da tutti di aver dato vita alla peggiore giunta regionale di sempre” siano colpevoli di questo, forse il problema non si porrebbe.
    E’ difficile che qualcuno voti dei candidati che ritiene realmente peggiori degli altri.

    Però se la maggior parte delle persone scegliessero, votando, di confermare il centrodestra, cosa significherebbe? Significherebbe necessariamente che hanno sbagliato? E se vincesse il centrosinistra?
    Chiunque vinca forse significherebbe che gli elettori hanno ritenuto più affidabile quella parte politica rispetto all’altra o che sono soddisfatti o insoddisfatti di come la cosa pubblica è stata gestita nella legislatura appena conclusa.
    “Senza una piena legittimazione da parte di tutti i partiti che compongono il centrosinistra, senza definizione dei confini dell’alleanza, senza un minimo di programma riconosciuto da tutti i partiti, fare le primarie non ha senso. Perché il vincitore si troverebbe comunque davanti a questi stessi problemi che ci sono oggi, e magari con minori strumenti per risolverli.”
    Ma per tutto questo, mi chiedo senza saper rispondere, bastano 5 mesi? Le precedenti esperienze di alleanze contro e programmi di massima a livello regionale e nazionale (governi Prodi) a cosa hanno portato? Spingendo per definire un’alleanza contro costruita attorno a un minimo di programma, non sono sicuro che gli strumenti a disposizione del Presidente sarebbero maggiori.
    Mi sembra che molte persone che sono all’interno dei partiti del centrosinistra concepiscano le primarie come un obbligo, come una casella da spuntare nella check-list delle cose da fare, ma non sostenute da alcuna convinzione reale sull’utilità delle stesse, non come una opportunità di coinvolgimento dell’elettorato e quindi generalmente le svolgono, le lasciano decantare, si sentono liberi di stravolgerne gli esiti senza troppo preoccuparsi portando motivazioni casuali condite con la “massima urgenza” e inevitabilità a quello che poi si realizza.
    Secondo me servirebbe un rinnovamento della classe politica ed un approccio al paradigma primarie che diventi parte della filosofia del centrosinistra.
    Probabilmente una deflagrazione elettorale del PD aiuterebbe il rinnovamento, ma fino a quando gli elettori si fidano e li votano, hanno diritto di stare li.
    Così come lo avevano i votati Palomba, Pili, Soru, Cappellacci e i loro predecessori…
    Magari purtroppo, ma ne avranno il diritto…
    E intanto la Sardegna speriamo che se la cava…

  10. Carissimo Vito, rimango sconcertata dalla mission individuata per le prossime elezioni:

    – Un mese nel quale si dovrebbe accogliere la richiesta di Sel di stilare un programma condiviso; chiarire una volta per tutte se e come allargare l’alleanza al Partito dei Sardi e al Partito Sardo d’azione; valutare la possibilità di attivare un confronto con tutte le forze politiche che hanno come obiettivo primario quello di sconfiggere Cappellacci.

    Perché questo deve essere l’obiettivo finale: battere la destra. Invece al momento questo obiettivo è sacrificato in nome dei percorsi personali di ognuno dei candidati o delle singole forze politiche;-

    Potrebbero essere importantissime e per questo motivo, ogni mossa è degna della massima attenzione ma ne la sconfitta della destra, ne il salvataggio del PD, possono essere gli obiettivi.

    La consultazione per il Sindaco di Cagliari che ha portato la Giunta Zedda a governare la città, sarebbe fantastico poterla archiviare come l’ultima consultazione contro qualcosa o qualcuno.

    I sardi e la Sardegna ci interessano. Il centro sinistra può essere il luogo del cambiamento? che lo si dimostri subito, anzichè portare tonnellate di firme di candidati premier e anche se frutto di noiosi giochini, sarebbe infatti il caso, come suggerisci tu, di accogliere la richiesta di SEL di condividere un programma e dunque poi andare avanti con le primarie

    • Scusa Cristiana, se la mission non è battere la destra (accusata da tutti di aver dato vita alla peggiore giunta regionale di sempre) mi spieghi allora qual è? Affermare che interessano “i sardi e la Sardegna” è una bella frase, ma politicamente non ha consistenza.
      Inoltre, qui non si tratta di salvare il Pd che, a mio avviso, è il partito paradossalmente più in salute fra tutti quelli che compongono l’alleanza di centrosinistra. Sel, che sta malissimo, si nasconde dietro l’alibi del programma (che pure manca, ma per responsabilità di tutti) solo per mascherare la crisi della sua classe dirigente e l’incapacità a presentare anche solo un candidato alle primarie.

      • No la mission è dare finalmente una svolta per la Sardegna. In questo caso, benissimo se il centro sinistra si fa interprete della volontà di aprire una stagione di riforme sarde. In questo caso la possibilità di vincere sarebbe tanto auspicata quanto possibile. In caso contrario, non vedo motivo particolare per il quale rimanere in uno stagno, anche se, stagno di sinistra. Su SEL, sono daccordissimo. Il giochino che sta facendo è solo un giochino ma benvenga la condivisione e la chiarezza del programma, prima delle primarie.

      • Ma se vince Cappellacci o chi per lui, che svolta ci può essere per la Sardegna? Nessuno si salva da solo, neppure chi ha le migliori intenzioni.

      • Nessuna svolta. Se quello sarà il risultato, vorrà dire infatti che il centro sinistra, che in questo momento si trova nella condizione di assumersi le responsabilità di una politica finalmente coraggiosa, ha invece e ciecamente lavorato per la sua sussistenza: cito ” Ma devono anteporre il progetto complessivo alle loro ambizioni personali (ovvero la loro paura di scomparire dalla scena politica)” Biolchini; vorrà dire che ha menato il can per l’aia, che non ha saputo costruire con il tavolo che avrebbe avuto, che il Partito dei sardi è andato avanti con altri progetti, che i Rosso Mori hanno eretto i muri, che SEL ha continuato a sguisciare …..

  11. Carlo Murtas says:

    Mi sembra difficile che le 55.000 “anime morte” che hanno sostenute le candidature dei 5 concorrennti possano rivitalizzare queste primarie di apparato che nascono morte come lo sono politicamente i leader che le sostengono, con la grave ed inerte complicità dei partitini alleati. ‘E gente che sembra aver perso la passione politica e che se la gioca tutta sulla comunicazione, rispondendo in modo elusivo o non rispondendo affatto alle domande pertinenti dei giornalisti e degli elettori, come se fossimo tutti una massa di semideficienti, forse perchè non ha più niente da dire.
    Fra poco ci sarà la corsa a salire sul carro del nuovo leader nazionale Renzi e col nuovo riposizionamento che ne conseguirà , sempre con le stesse facce, si aprirà per tutti un altro giro ed un’altra corsa anche per i già bersaniani di ferro.
    Penso peraltro che quelli di SEL, seppur in modo confuso e con troppa improvvisazione, abbiano cercato con le loro proposte di salvare la baracca scricchiolante della Sinistra sarda ma è stato tutto inutile; e che forse il tempo per invertire la rotta, come tu proponi, ormai è scaduto.

  12. Ospitone says:

    Nessuna illusione……i successi cosi come le sconfitte ,si costruiscono nel tempo. Che tipo di fiducia possono riguadagnarsi i politici di un partito che in questi anni ,ha vivacchiato facendo finta opposizione.Troppo tardi per gli inutili tatticismi e trucchetti. del mestiere;Magari in grado di racimolare uno o due posti in più al Consiglio Regionale ma non certo determinanti ,per un cambiamento autentico.Che pena.
    Sarà Baratro, perchè manca una classe politica che riaccenda la passione.
    Sono tutti invotabili

  13. bachis efisi says:

    Vedo o Vito che anche tu soffri di ideologia cronica; la cosa che esclusivamente conta per te è la sconfitta di Cappellacci e la vittoria della sinistra; non la vittoria di tutti i sardi comunque abbiano votato e la pensino. Pertanto tutto ciò che sembra tornare utile alla vincita della tua ideologia va bene altrimenti è per forza negativo. E così con un centrosinistra allargato la vittoria è sicura, se torna utile parlare in sardo si parla in sardo, michela murgia non va bene perchè potrebbe (secondo te) togliere voti più al centrosinistra, e così di seguito.
    Ovviamente tu hai diritto di tifare chi ti pare e potresti anche avere ragione che la tua parte possa essere migliore dell’altra (anche se non spieghi se è per tutti i sardi). Non voglio credere che tu non metta in conto, almeno per spirito “democratico” ( lo uso come aggettivo e non col valore di icona appuntata sulla tua giacchetta) l’esistenza di un’altra o altre parti che si organizzano a loro volta per concorrere a vincere altrettanto legittimamente e con pari dignità. O non vorrai il brevetto e l’esclusiva, solo per te e la tua ideologia, dei buoni, dei migliori, degli intellettualmente onesti. Un mondo diviso in due insomma, ma soprattutto, come da tradizione, inclini al vae victis.

    • Vedo o Bachis che non mi sono spiegato bene. Non ho detto che ciò che conta per me è la vittoria della sinistra: ciò che conta per me è la sconfitta di Cappellacci. E’ una posizione estrema? Forse, visto che per te non è così.
      Non ho mai detto né mi sentirai dire che una parte sia migliore dell’altra, né che Michela Murgia non va bene perché può togliere voti al centrosinistra (merito suo e demerito di chi i voti li perde).
      Semplicemente ritengo che al momento nessuno degli schieramenti che dichiara di volersi contrapporre alla destra ha i voti per batterla: né il centrosinistra né tantomeno Michela Murgia.
      Per te questo non è un problema. Per me sì.

      • bachis efisi says:

        Vito gestire un blog come il tuo non è facile, ma è uno dei migliori, nonostante talvolta non si riesca a cogliere quell’opportuno distacco che ci si sarebbe aspettati dalle appartenenze ideologiche. Io credo, pur apprezzando la tua attestazione di umiltà, che invece tu ti sia spiegato bene. Per me il problema non è quale ideologia, ma è l’ideologia stessa. Criticare la negativa amministrazione cappellacci ( e perché poi non almeno nella stessa misura oppi?), non significa che sia auspicabile la vittoria del pd o peggio che questa debba avvenire per forza. Non mi interessa dividere il mondo in buoni e cattivi e neanche in destra e sinistra. Io, e rubo l’espressione a bolognesi, sono in cerca di candidato; qualcuno che a mio parere possa alimentare almeno la speranza in una sardegna migliore. Non ho certo dimenticato il tuo post pasquale sulla speranza. Michela murgia, che non è la mia candidata, per ora, peraltro vuole contrapporsi alla vecchia politica, quindi sia alla destra che alla sinistra, mi è parso.

      • Sì, così sembra, anche se poi bisogna veramente aspettare i programmi e non le dichiarazioni di intenti, nelle quali la Murgia ora sembra una discreta campionessa. Detto questo, il problema è che o si vince o si perde, e per vincere bisogna porsi nelle condizioni di vincere. La Barracciu non lo è, la Murgia ancor meno. Purtroppo per entrambe. Siamo tutti nella ricerca di un candidato, che sia vincente però: nei voti e non solo nelle intenzioni. La Murgia e la Barracciu questa speranza la devono alimentare anche con una dimostrazione d’intelligenza superiore, cioè l’ammissione che al momento Cappellacci è avanti e che esibire i muscoli non serve. Purtroppo la speranza di una Sardegna migliore stando all’opposizione non la si può alimentare. C’è qualcuno che vuole e contemporaneamente può vincere le elezioni? Ma veramente però. Io con questo profilo al momento vedo solo Cappellacci.

    • Come tutti i frequentanti questo spazio di discussione, osservo, leggo e cerco di formarmi una opinione, spesso questo è complicato per le ragioni addotte dai commentatori sono corpose e richiedono riflessione e non sempre tempo e strumenti culturali sono amici.
      Quando però mi capita di leggere, semplificazioni di questioni complesse anzi,concorrono a rendere più complicate le cose in ragione di argomenti complessi e, il dibattito sul futuro della Sardegna è uno di questi, con o senza la tornata elettorale prossima e quando chi senza obbligo formale alcuno decide di proporsi per guidare le istituzioni, allora trovo interessante capire, visto che sarò chiamato a delegare il mio potere sovrano, nell’esercizio di governo, quali sono i capisaldi ideali,programmatici delle leadership che decidono motu proprio di occuparsi dei miei affari di cittadino.
      Lo faccio attingendo allo studio,alla conoscenza e all’esperienza maturata sul campo.
      Ovviamente guardo con più attenzione le proposte nuove, di contenuto e di leadership, è indubbio sotto questo profilo, che la candidatura della signora Murgia rappresenti per i connotati di novità, genere e insediamento sociale la novità più rilevante in questo momento.
      Perchè come diceva J. Habermas se non si vuole precipitare di nuovo nell’oscurità, occorre salvare tanto la modernità quanto la ragione, leggo cosi infatti il ragionamento di Biolchini ed è per questo che trovo nel commento di Efisbachis come del resto nell’impostazione politica della sua candidata preferita un limite politico che depotenzia e fortemente la carica di innovazione e di cambiamento che la stessa potrebbe prefigurare nello scenario sardo. Quando si disgiungono modernità e ragione, quando si tende a omologare tutto, allora c’è qualche cosa che non funziona, storicamente parlando, se si perdono di vista le direttrici portanti e discriminanti del pensiero moderno e si tende a semplificare in nome dei sardi non si fa un ragionamento si fa tifoseria, cosa nobile ma allo stadio, e le prossime elezioni non sono un torneo di calcio, segneranno lo spartiacque tra la stagione dell’Autonomia che è morta e sepolta e quella dell’autogoverno e dell’autodeterminazione del popolo sardo e non mi paiono questioni di poco conto.
      Io stò con Bobbio, e trovo ancora ragioni pregnanti e serie per avere chiare le distinzioni che corrono tra destra e sinistra in questo terzo millennio, anzi a scanso di equivoci invoco proprio Bobbio:DESTRA E SINISTRA

      “Ragioni e significati di una distinzione politica.(N.Bobbio)

      ………Se mi si concede che il criterio rilevante per distinguere la destra e la sinistra è il diverso atteggiamento rispetto all’ideale dell’uguaglianza, e il criterio rilevante per distinguere l’ala moderata e quella estremista, tanto nella destra quanto nella sinistra, è il diverso atteggiamento rispetto alla libertà, si può ripartire schematicamente lo spettro in cui si collocano dottrine e movimenti politici, in queste quattro parti:
      a) all’estrema sinistra stanno i movimenti insieme egualitari e autoritari, di cui l’esempio storico più importante, tanto da essere diventata un’astratta categoria applicabile, ed effettivamente applicata, a periodi e situazioni storiche diverse, è il giacobinismo;
      b) al centro sinistra, dottrine e movimenti insieme egualitari e libertari, per i quali potremmo oggi usare l’espressione “socialismo liberale”, per comprendervi tutti i partiti socialdemocratici, pur nelle loro diverse prassi politiche;
      c) al centro destra, dottrine e movimenti insieme libertari e inegualitari, entro cui rientrano i partiti conservatori, che si distinguono dalle destre reazionarie per la loro fedeltà al metodo democratico, ma, rispetto all’ideale dell’uguaglianza, si attestano e si arrestano sull’uguaglianza di fronte alla legge, che implica unicamente il dovere da parte del giudice di applicare imparzialmente le leggi;
      d) all’estrema destra, dottrine e movimenti antiliberali e antiegualitari, di cui credo sia superfluo indicare esempi storici ben noti come il fascismo e il nazismo.
      Va da sé che la realtà è più varia di questo schema, costruito soltanto su due criteri, ma si tratta di due criteri fondamentali, che, combinati, servono a designare una mappa che salva la contestata distinzione tra destra e sinistra, e nello stesso tempo risponde alla troppo facile obiezione che vengono considerati di destra o di sinistra dottrine e movimenti non omogenei come, a sinistra, comunismo e socialismo democratico, a destra, fascismo e conservatorismo; spiega anche perchè, sebbene non omogenei, possano essere in situazioni eccezionali di crisi, potenzialmente alleati………..

  14. Vidarr says:

    Ma se SEL oscilla tra una candidata indipendentista che non vuole influenze romane ed uno che ha bisogno del permesso del vaticano, un mese non basta. Tocca rinviare le elezioni.
    Per il resto hai ragione, i partiti minori vogliono un confronto serrato sui contenuti, un programma da discutere nelle piazze, mica trattative sui posti, macché.

    Facciamo le primarie de pressi, almeno si capisce a chi devono chiedere “cosa”.

  15. Propongo Pili alle primarie del PD 😀

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