Politica / Sardegna

Al via la campagna per le regionali! Cappellacci si ripropone, ispirandosi a Berlusconi e a… Mauro Pili!

Con la partecipazione alla trasmissione di Videolina “Dentro la notizia”, Ugo Cappellacci ha iniziato ufficialmente ieri la sua campagna elettorale in vista delle prossime elezioni regionali, previste fra dieci mesi. Il presidente ovviamente ha negato l’evidenza, allontanando il sospetto che le sue fossero parole dettate dalla necessità di blandire gli elettori: a smentirlo le pagine pubblicitarie nei tre quotidiani sardi di stamattina, nelle quali, per lanciare la prima iniziativa pubblica (prevista per sabato 6 alla Fiera di Cagliari), si usano gli slogan che il presidente ha testato ieri per la prima volta davanti al grande pubblico: “C’è una Sardegna che non ha paura”.

Di Cappellacci invece bisognerebbe avere paura, se non altro per la disinvoltura con la quale si è trasformato in pochi anni da fedele esecutore della politica berlusconiana a leader della rivolta isolana “che non ha paura di rischiare pur di far valere le proprie ragioni”. Una inversione a “U” da ritiro di patente immediato.

Piuttosto è interessante osservare come la nuova strategia di Cappellacci debba molto sia al Cavaliere di Arcore sia al nemico giurato del presidente, il deputato Mauro Pili.

Da Berlusconi Cappellacci ha mutuato le strategie comunicative e una dialettica tesa a negare la realtà, o quantomeno ad annacquarla il più possobile. I problemi della Sardegna sono causati da un governo “debole e traditore”. Ma quale governo? L’ultimo guidato da Monti o anche quello precedente di Berlusconi? “Non esistono governi amici, da settant’anni i governi sono contro di noi sardi”. La colpa è quindi di tutti e di nessuno. Non solo: “Il nemico sta in Europa”, e noi sardi “dobbiamo avere coraggio, la politica non può essere il tentativo di conquistare il miglior posizionamento”. Esatto. Al di là dei toni suadenti (quasi dimessi) sconosciuti al Cavaliere, Cappellacci ha dimostrato ieri di aver perfettamente imparato la tecnica della negazione ad oltranza della realtà.

Dal detestato Pili invece Cappellacci sta mutuando l’approccio paraindipendentista. Il centrodestra berlusconiano da tempo infatti attinge a piene mani da quel serbatoio di temi e suggestioni che appartengono non alla destra ma alla tradizione autonomista e indipendentista isolana. Pili è stato il primo a cercare di conciliare gli opposti, a proporsi a Roma come fedele esecutore berlusconiano e a Cagliari come erede di Emilio Lussu. Ora Cappellacci copia Pili (il che è tutto dire…) e trova davanti a sé sconfinate praterie, perché il centrosinistra sardo invece non riesce, neanche strumentalmente, a fare proprie battaglie storiche dell’autonomismo (che pure invece deve molto a questo filone politico), come i trasporti, le dinamiche coloniali dell’economia, la lingua o la zona franca.

La zona franca, appunto. Cappellacci sa bene (perché evidente a tutti e sono i fatti a parlare) che si tratta di un obiettivo non solo molto ambizioso ma anche molto difficile da raggiungere in tempi certi, stante l’attuale quadro politico. Però Cappellacci cavalca l’onda e si bea degli applausi a scena aperta dei descamisados sulcitani, i cui interessi demagogici evidentemente coincidono con quelli di un governatore aspirante Peron, non pochi anni fa scelto dal capo perché affidabile in quanto a remissività politica e che oggi si erge a leader delle folle affamate, diventate improvvisamente tutte esperte di diritto doganale e comunitario.

Di Cappellacci spaventa la grande spregiudicatezza nel cavalcare strumentalmente temi che sfuggono al suo controllo politico diretto. La zona franca è solo il primo ma anche il più importante, quello che dominerà (e lui se lo augura) la prossima campagna elettorale. Il presidente parte avvantaggiato, perché oggi è più facile ingannare che svelare gli inganni. A meno che non si abbia la forza, la capacità e la credibilità di smontare pubblicamente le bugie seminate a piene mani da questo centrodestra irresponsabile. Volendo, non sarebbe neanche difficile e ci sarebbe pure da divertirsi. Ma bisognerebbe avere un’idea della Sardegna diversa da quella, molto debole, che oggi il centrosinistra propone confusamente ai suoi elettori. Ecco perché le chance di riconferma di Cappellacci non sono poche.

Un’ultima considerazione. Le elezioni regionali sono previste per il mese di febbraio dell’anno prossimo, ma non si esclude che slittino di qualche mese per consentirne lo svolgimento insieme alle elezioni europee. È pensabile che Cappellacci abbia iniziato la sua campagna (perché l’ha evidentemente iniziata) con tutto questo anticipo? Non è che invece sta pensando di anticipare i tempi, cogliendo di sorpresa gli altri schieramenti che al momento non hanno neanche uno straccio di candidato presidente? Meditate gente, meditate.

 

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9 Comments

  1. scusate, avete notato che lo spot di cappellacci sta 24 ore su 24 sull’homepage dell’unione?

    vi sembra normale? dovrebbe essere vietato

    • Perché vietato? E’ pubblicità: ha pagato, gliela pubblicano. Non siamo in par condicio.

      • certo, però è incredibile che questi siano già in campagna elettorale, quando sentono l’odore del sangue non capiscono più niente!

        comunque l’hanno tolta dopo qualche giorno, evidentemente aveva pagato poco 🙂

  2. Carlo Murtas says:

    ‘E vero, Cappellacci non va proprio sottovalutato per la grande spregiudicatezza politica e comunicativa che sta esibendo, pari, per dimensioni, solo all’ estensione della sua faccia tosta.
    Cappellacci chi ?, ironizzava intempestivo qualche sbruffone della nostra parte politica al momento della presentazione per lo scontro elettorale con Soru, e dovette ricredersi molto in fretta, perchè Cappellacci è quello che, in modo esemplare, ” fece il culo a Soru “.
    ‘E pur vero che beneficiò in quel contesto, in modo determinante, dell’incursione isolana del “great fool” della politica italiana, che oggi funzionerebbe molto meno, ma ha dimostrato in questi anni, con le sue repentine inversioni di marcia e le sue immaginifiche trovate , di saperci fare per stare a galla nel suo governo del “nulla quotidiano”, ed è giusto invitare la nostra parte politica, e noi stessi, a prenderlo sul serio e sopratutto a non incartarci nell’organizzare una efficace reazione all’offensiva mediatica che sta scatenando.
    Che sia fondato o meno il sospetto di Biolchini che Cappellacci voglia giocare la carta delle elezioni anticipate per cogliere di sorpresa l’eterno addormentato Centrosinistra, ciò non toglie che, in questo passaggio molto delicato, occorra mobilitarci molto rapidamente, e l’iniziativa di SEL di promuovere anche qui il laboratorio “Crocetta”, col PD e le 5 Stelle, va senz’altro in questa direzione.

  3. anonimo says:

    Bella pubblicità quella vista sulle pagine dell’Unione Sarda e che Vito pubblica in questo post. Pagata da noi tutti, lo sapete? I costi della pubblicità di ughetto vengono pagati dalla Regione……. ma perchè, oltre a negare la cosa, non ci mostra copia della fattura?? Votatelo!!!!!!

  4. SINCERAMENTE CAPPELLACCI, IN QUESTI 4 ANNI HA LAVORATO BENE, IN SARDEGNA C’E’ ABASTANZA LAVORO PER TUTTI,LA SANITA’ VA BENE GRAZIE ALLA GRANDE GRANDISSIMA ASSESSORA, I TRASPORTI HANNO PREZZI GIUSTI E ROGOLARI, CAPPELLACCI SI RIPROPONE AI SARDI COME IL VOMITO COME QUANDO AI MANGIATO TROPPO,CAPPELLACCI HA LA STESSA FACCIA DA C..O DEL CAVALIERE SI RIPROPONE CUMENTI SA GANA MALA, SI VEDE CHE E CONVINTO DI NON AVERCI FATTO ABBASTANZA MALE , MA I SARDI SONO FORSE DEI MASOCHISTI ???

  5. MammaTigre says:

    “Una inversione a “U” da ritiro di patente immediato.” Bravo Vito, dici il vero e chi chi ha visto ieri la trasmissione “Dentro la notizia” non può che confermare. Ugo si è lanciato spudoratamente nell’apertura della campagna elettorale. Mi è piaciuto quando in chiusura gli hai detto che si stava dando una smossa sulla zona franca solo a fine legislatura. (Praticamente non ha fatto un emerito… nulla nel frattempo.)
    Una cosa devo ammettere, quelli del pdl in fatto di comunicazione gli hanno trasmesso davvero tutto il Know-how!

  6. La Fine del Lirico says:

    Sicuramente Cappellacci terrà d’occhio le primarie del centrosinistra, per mandare gente a votare Soru. Così alle elezioni vere vincerà facile.

  7. enrico says:

    Articolo e analisi impeccabili! 🙂

    A parte la chiusura:
    “Meditate gente, meditate” (non ne posso più di sentire questa frase, che in bocca a molti suona anche un po’ spocchiosa) 😉

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