Cagliari / Cultura / Sardegna

Teatro Lirico, il Ministero gela Zedda: “La Crivellenti non è sovrintendente, atti irricevibili”. E Roma minaccia il commissariamento…

Zedda-Crivellenti

“La Crivellenti è stata nominata regolarmente”, “il sindaco Zedda ha finalmente il coraggio di decidere e ci mette la faccia”, “a non volere la Crivellenti sono quei poteri forti che contrastano il rinnovamento della politica a Cagliari”, “noi siamo per la legalità”, “i sindacati non possono decidere il sovrintendente”, e altre banalità simili. Quante ne abbiamo lette in questi mesi?

Che la nomina della Crivellenti avesse dei profili di dubbia legittimità l’ho scritto addirittura lo scorso 2 ottobre (Teatro Lirico, la nomina della Crivellenti diventa un giallo). Non ci voleva un genio a capirlo, ma bastava qualche cretino a cercare di confutarlo con argomentazioni inverosimili e lessico da trivio. Amici di Sel, sceglieteli meglio i vostri consulenti per la cultura, i vostri spin doctor non sanno distinguere un teatro lirico da una raffineria. Io ci provo a spiegarvi come stanno le cose ma voi continuate a deludermi. Forse perché anche voi non sapete distinguere un teatro lirico da una raffineria.

Come, non sapete la novità? Oggi in via Sant’Alenixedda è arrivata una nota del Ministero che ritiene quello di sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari un “incarico non formalmente coperto”. Perché? Perché a Roma Zedda ha mandato verbali senza firme, sostanzialmente irricevibili.

Ecco la lettera: la prima pagina e la seconda pagina. Ad un certo punto si fa riferimento ad una norma di legge: questa.

L’autorità di Governo competente in materia di spettacolo, anche su proposta del Ministro del tesoro, può disporre lo scioglimento del consiglio di amministrazione della fondazione quando:
 a) risultano gravi irregolarità nell’amministrazione, ovvero gravi violazioni delle disposizioni legislative, amministrative o statutarie, che regolano l’attività della fondazione.

Il ministero sta cioè avvertendo il sindaco che (così come ampiamente previsto dal sottoscritto lo scorso 17 dicembre in questo post) il teatro va verso il commissariamento.

E adesso cosa succede? Quale altra straordinaria interpretazione di questo casino darà il nostro sindaco? E i suoi piccoli e anonimi fans?

Il sindaco he sempre detto che su questa vicenda della nomina di Crivellenti ci metteva la faccia. Ora la sta progressivamente perdendo: quindi cosa succede, in pratica? Facciamo finta di niente?

Ma sì, facciamo finta di niente. Tanto i cagliaritani mica stanno pensando al Lirico…  Io purtroppo sì, e continuo ad essere amareggiato nel vedere una amministrazione che continua a farsi del male da sola. C’è veramente poco da gioire.

 

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93 Comments

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  3. stefano says:

    qualcuno mi sa dire quali sono la procedura e la tempistica per il comissariamento? nel caso in cui si addivenisse a tale soluzione?

    • BBQueen says:

      La formula più usuale di commissariamento è una richiesta che parte dal Presidente della Fondazione per una serie di motivi disciplinati in maniera ferrea dalla legge e dagli statuti. Un’altra maniera è più inusuale ed è quella che prevede il rilevamento da parte dell’organo di controllo (il MIBAC) di una serie di gravi e ripetute irregolarità procedurali e amministrative da parte del CDA.
      È proprio questo secondo caso cui fa riferimento il MIBAC nella lettera a Zedda (ddl 367, Art. 21, comma 1, lettera a).
      La lettera del Ministero adombra chiaramente il sospetto che nella faccenda in questione si possano ravvisare gli estremi per tale soluzione.
      Comunque sia, in caso di commissariamento, il Ministero dichiara decaduto il CDA nella sua interezza (compreso il presidente sindaco della città), nomina immediatamente un commissario il quale ha pieni poteri gestionali fino allo scadere del suo mandato, in genere il tempo necessario a ripristinare la regolarità degli atti.
      Il commissariamento ha effetto immediato, appena deciso dal Ministero. la sua durata varia da tre a sei mesi, a un anno o anche più. Dipende.
      Al termine del commissariamento deve essere nominato un nuovo CDA.

      • alberto says:

        non credo sia così la procedura. Nel caso di Palermo ho letto di un iter preciso, ovvero
        1. dichiarazione dell’inizio della procedura di commissariamento da parte del ministero
        2. tot giorni dati alla fondazione x fare le sue controdeduzioni
        3. tot giorni al ministero per scegliere il commissario.
        in tutto mi sembra circa un mese dall’inizio della dichiarazione di commissariamento

  4. Anonimo says:

    Caro Biolchini, non credo esista in natura qualcuno che crede alla legittimità della nomina della Sovrintendente.

  5. SLC CGIL Cagliari says:

    COMUNICATO SINDACALE
    “Noi stiamo cercando di salvare il Lirico, di risolvere i problemi che le gestioni passate hanno causato al teatro. Se chi ci lavora vuole il fallimento continui pure così”
    Questo il commento del Presidente del CDA del Lirico di Cagliari , riportato dal quotidiano L’Unione Sarda il 10 Gennaio 2012, al nuovo intervento da parte del Ministero che giudica irricevibili gli atti di nomina del Sovrintendente dell’Ente Lirico di Cagliari.

    Non riuscire a gestire una situazione complicata può essere pure comprensibile, ma voler attribuire ai lavoratori responsabilità che sono di qualcun altro appare quantomeno inopportuno.
    Non sarà certamente la frattura tra il Presidente ed i lavoratori del Lirico che determinerà il commissariamento del Teatro ma l’incapacità di cogliere la grande generosità e disponibilità dei lavoratori a far parte di un progetto di rinascita e di rilancio del Teatro nel segno della trasparenza e del rigore, così come promesso in più occasioni dall’attuale Presidente.
    Tutto ciò è mancato e col tempo è invece cresciuta una certa insofferenza verso questi lavoratori “privilegiati” , preoccupati da una situazione di stallo che faceva intuire un drammatico epilogo.
    E’ vero, oggi avere un contratto e uno stipendio, è considerato un privilegio : noi continuiamo a pensare che questi siano diritti e non privilegi e che avere un contratto e uno stipendio quando si lavora debba essere la normalità e non l’eccezione.

    Questo è l’ultimo atto : quella che poteva essere una bella iniziativa di rilancio dell’Ente Lirico di Cagliari è stata gestita in totale assenza di chiarezza e trasparenza, persino con dilettantismo politico.
    Si abbia almeno la dignità di riconoscere il proprio insuccesso senza scaricare le proprie responsabilità sui lavoratori.

    Cagliari 10 Gennaio 2013
    La Segreteria
    SLC CGIL Cagliari

    • senzasenso says:

      a questo punto si può dire che SEL non difende i lavoratori? o che zedda non ha a cuore i lavoratori? oppure che non ha a cuore i lavoratori del settore cultura? o ancora che non difende alcuni lavoratori che operano nella cultura?

      Ma siete sicuri che la frase “Se chi ci lavora vuole il fallimento continui pure così” non sia di marchionne (riferita ai lavoratori FIOM)?

  6. gengis canu says:

    certo che ci vuole proprio un genio come primo sindigo di sinistra di casteddu per arrivare a suicidarsi politicamente scegliendo una pipilla di Gianni Letta !

    • stefano says:

      se fosse una pupilla di Letta, Nastasi non avrebbe MAI scritto una nota come quella che ha scritto…..

      • Peppino says:

        Proprio qui sta il problema, ed il dubbio che mi tarla da un po’ le meningi è questo: ma non è che Zedda è caduto nel trappolone politico di chi lo consiglia (trasversalmente), a parole per il suo bene, nei fatti per il suo male, perchè proprio bene non gli vuole? E Nastasi scemo non è.

      • Anonimo says:

        …ma dai siete così ingenui da cadere anche voi vittime del teatrino politico? Ci si prova ma dinnanzi ad indagine della Procura e ad irregolarità varie si è anche pronti a dissociarsi eventualmente, magari disposti a sacrificare il meno protetto… Non mi stupirei affatto anche perché nel nostro Paese le farse sono piuttosto di moda, o forse no?!

      • senzasenso says:

        Vedendolo da esterno e profano in effetti l’atteggiamento del MIBAC è mutato.
        Il dubbio è che qualcuno avesse promesso al MIBAC che per la nomina non ci fossero problemi, a seguito delle irregolarità il Ministero si è tutelato (ricordate la prima lettera sugli accessi agli atti che Vito ha postato? il Ministero con quella lettera modificava la posizione rimarcando il mancato rispetto della normativa sugli accessi agli atti da parte dell’Amministrazione comunale.

  7. Anonimo says:

    Nella storia dei teatri dell’intero pianeta non è mai accaduto che un direttore d’orchestra, un direttore artistico o un sovrintendente potessero permettersi di avere contro l’orchestra. Si arrese perfino Riccardo Muti quando pochi anni fa lasciò il teatro perché costretto dall’orchestra e dal coro. Neppure le personalità più autorevoli (non autoritari) si sono mai sognate di dichiarare guerra a quelle che in teatro si chiamano masse. L’elenco sarebbe lungo.
    Figuriamoci se una persona priva di titoli (non verrà nominata soprattutto per questo motivo) e di autorevolezza come l’infrangibile Signora Crivellenti potrebbe resistere. E’ sconfitta ancora prima di incominciare, è chiaro. Anche per amministrare un condominio serve un minimo di armonia.
    Ma, questo premesso, ci sono, nella sgrammaticata lettera del Mibac, tutti gli elementi per comprendere come il Presidente/Sindaco della Fondazione sia in una condizione simile alla paralisi. Le firme in quei verbali non verranno apposte da almeno tre consiglieri e i verbali risulteranno nulli. Da questo discende anche la nullità della nomina.
    Questi i fatti nudi e spogli di ogni commento.
    Qualcuno suggerirà che si può ricominciare da capo l’iter di nomina. Ma, ammesso che nel CdA il Sindaco abbia ancora la maggioranza (il rappresentante del Mibac deve ancora essere nominato e quello della Regione non è certo schierato a favore del Sindaco), ammesso che gli attori di questa vicenda possiedano la faccia tosta di riprendere una strada che porterebbe la Sovrintendente a condizioni di lavoro terribili, è necessario ricordare che la Procura sequestrerà gli atti e nessuno, ma proprio nessuno, avrà più l’animo di ricominciare questa brutta recita.
    Insomma, il Teatro verrà commissariato e questa non è una buona notizia anche se è molto meglio di un prospettiva di gestione da parte di un Sovrintendente privo di titoli.
    Tante altre considerazioni sono possibili. Ma per ora limitiamoci a questa e tiriamo un sospiro di sollievo. Magari in Teatro arriva un buon amministratore e magari anche qualche buon amministratore per la città.

  8. Anonimo says:

    Sempre meno notizie, sempre gli stessi argomenti, tutto raccontato in modo molto opinabile e poco obiettivo.
    Ci sono tanti modi per leggere i fatti, soprattutto quelli che intercorrono tra le pubbliche amministrazioni, dato che spesso, dietro ad una “irricevibilità” si nascondono pure difformità formali. E difatti..

    • Bruno Ghiglieri says:

      Cari anonimi supporters, ma non provate nemmeno un po’ di vergogna a difendere l’indifendibile?

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  10. De Ghisciu says:

    Notoriamente quando qualcuno tiene tanto all’effettività di una decisione, sapendo di essere perlopiù circondato da persone di cui, per un motivo o per l’altro, non può pienamente fidarsi, tralascia di curare personalmente che i relativi adempimenti esecutivi vadano a buon fine. E, notoriamente, se un dirigente del MIBAC butta lì una citazione della norma che prevede i presupposti per il commissariamento, lo fa tanto per dare aria alla bocca. Le spiegazioni del sindaco sono assolutamente credibili, davvero molto credibili, e non è vero che tutti in Consiglio hanno fatto finta di credergli perché molto più interessati, al momento, alla questione dei baretti del Poetto.

  11. Peppino says:

    Poichè posso rivendicare la primogenitura della notizia, da me postata alle 12 e 45 di ieri, e fornitami direttamente da fonti del ministero, che con molta cortesia mi “aiutano” a capire meglio le dinamiche legali-burocratiche, mi permetto, se pure in punta di piedi, di lanciare qualche sasso nello stagno, nella speranza che i cerchi nell’acqua così prodotti vadano a lambire qualche cervello e un pò lo scuotano, giusto il tanto necessario a mettere in discussione idoli e deità che, come purtroppo noto, governano ostinatamente i suoi processi logici. Premetto che sono stato un convinto sostenitore della candidatura di Zedda e ho anch’io festeggiato la sua elezione il 30 maggio 2011. Finalmente, mi ero detto, a Cagliari regnerà la legalità, e per quanto riguarda la cultura, così tanto bistrattata dalle amministrazioni precedenti, si volterà definitivamente pagina, Al teatro lirico, per esempio, non potrà mai più accadere che, in barba a qualunque diritto, il Gianni Letta di turno possa far assumere con una semplice telefonata, senza concorso, senza titoli, senza esperienza, tale Crivellenti, e per di più a livelli dirigenziali, come se fosse una cosa normale e priva di conseguenze. Mai più, pensavo, e finalmente legalità e trasparenza saranno il cardine del buon governo. Sappiamo tutti che invece le cose , mi riferisco qui esclusivamente alla cultura, non sono andate esattamente così. Sono andate in un modo talmente diverso da come ci si aspettava che qualunque sospetto, dalla semplice incompetenza alla volontà di affossare la fondazione lirico-sinfonica, è diventato ammissibile. Fin dall’inizio a quanti si sono pubblicamente lamentati di questo “tradimento” agli ideali espressi in campagna elettorale si è risposto con granitiche affermazioni da “pensiero unico” di infausta memoria, nel tentativo di convincere la parte più sprovveduta o meno informata dell’opinione pubblica a schierarsi sulle posizioni del sindaco, che cercava semplicemente di dare una risposta politica a “quella fogna a cielo aperto” che sarebbe il teatro lirico, sentina di tutti i vizi, Sodoma e Gomorra dove i lavoratori crapulano, i sindacati si spartiscono il tesoro e gli orchestrali mangiano i bambini. Ma lasciatelo lavorare, i frutti si vedono alla fine, quante volte l’abbiamo letto? Così allo stesso modo si è cercato di isolare gli addetti ai lavori, quelli che hanno un’idea compiuta della musica e del suo utilizzo, maturata tra studi e interessi ben coltivati, attaccandoli con proditoria virulenza anche e soprattutto sul piano personale, senza peraltro mai entrare nel merito delle critiche. Ci aggiungiamo poi l’ambiguo comportamento dello stesso sindaco, solerte nell’enfatizzare, sempre, i passaggi a lui favorevoli nella cospicua documentazione finora prodotta con il ministero dimenticandosi, però, di riferire quelli a lui ostili e che cambiano completamente il senso dell’argomento trattato. Ne è esempio lampante la nota giunta or ora dal ministero. A parte il fatto che la documentazione incriminata è stata spedita dagli uffici di via roma e non dal teatro, quello che Nastasi chiede è il vero verbale dei cda del primo e 15 ottobre, sottoscritto da tutti i partecipanti. E quello non si può avere, perchè non esiste. Ne esiste una parodia, ma ne abbiamo già diffusamente parlato nelle precedenti puntate. Adesso, quando pare chiaro a tutti che i nodi inizino a venire al pettine, la controffensiva agit-prop sposta il tiro: la vicenda lirica ha preso a noia, provoca orchite anche alle signore. Le certezze finora maturate, frutto della convinzione che nulla e nessuno può mettere i classici bastoni nelle ruote primocittadinesche, iniziano a venire meno, e ci si aggiusta a fare come i mariti colti in flagrante adulterio: negare tutto, minimizzare, appigliarsi agli aspetti più marginali, rivolgersi alla pancia degli arrabbiati e dei disperati, confondere le idee, scambiare i sindacati con i padroni, i lavoratori con gli amministratori. Anche lo sputacchiante portavoce ufficiale, l’angelo di lino vestito e mano sinistra di Dio, perde incredibilmente colpi e si affanna impotente davanti alla realtà che non riesce a interpretare, ergendosi a ultimo, disperato e ridicolo baluardo contro l’ormai strabordante autorevolezza del giornalista-materassi, fonte di perenne e corrosiva invidia anche nel momento in cui una tale clamorosa sconfitta avrebbe dovuto rendere almeno un po’ meno presuntuosa la sua incommensurabile spocchia. Chapeau Vito per la tua signorilità. Ora il compito che attende chi ha a cuore il destino di una tanto attesa amministrazione di sinistra è chiaro. Capire i motivi che hanno portato Zedda a infilarsi in questo suicidio politico. Mi riprometto di rifletterci seriamente, anche in maniera propositiva, ma inizio ad avere il sospetto (tanti sono gli indizi) che l’ingenuità del nostro sindaco sia stata usata, ed in maniera trasversale, da chi il potere vero lo conosce e lo vorrebbe esercitare attraverso le vie contorte, ma per altri versi chiarissime, della politica. Quella con la P maiuscola, fatta da pochi e per pochi.

    • Anonimo says:

      Peppino, fa veramente sorridere questo “tutto a posto, mancavano solo due firme, la mia e quella del segretario”.

    • Caro Peppino,
      nessuno vuole spostare il tiro.
      L’orchite endemica non è prodotta dal Lirico in sé, che vive un momento di confusa incertezza, ma dal modo strumentale con cui qualche blogger cavalca e addomestica le notizie, in chiave autoreferenziale e trionfalistica.
      Della serie: “ve l’avevo detto io… avevo ragione io… avevo previsto tutto… che figura di guano…”
      Non se ne può più.

    • Però vede, signor Peppino, ci sono alcune cose che non tornano.

      La prima quando lei dice, virgolettato: “Mai più, pensavo, e finalmente legalità e trasparenza saranno il cardine del buon governo. Sappiamo tutti che invece le cose , mi riferisco qui esclusivamente alla cultura, non sono andate esattamente così”. Secondo il suo ragionamento, in cui dice chiaramente che sul Lirico non c’è stata legalità e trasparenza, il mondo della cultura è esclusivamente legata al Teatro. Ecco, io non credo che sia così.

      Spero davvero che lei non sia un lavoratore del Lirico, perchè questo suo ragionamento sembra in contrasto con quanto mi pare dica dopo: e cioè che qualcuno cerca di “isolare” i lavoratori del Lirico. Così lo fa lei, e se per caso il suo pensiero fosse condiviso dentro la Fondazione, lo farebbero anche gli altri.

      O no? Boh, sono uno pieno di dubbi.

      Cosa intende quando parla di trasparenza? Il fatto che la Crivellenti non avesse presentato domanda in tempo per la manifestazione di interesse? Beh (non boh, in questo caso), ricordo di un cda al Lirico in cui si decise di allargare la platea degli interessati alla nomina anche ad altri curricula. E in cui si decise un tot di tempo in cui tutti i componenti del cda avrebbero potuto esaminare tutti i curricula e poi fare la proposta. Una ne arrivò: quella del presidente sulla Crivellenti. Poi votata all’unanimità, c’è la delibera.

      Cosa chiedeva ieri il ministero? Documenti ricevibili, dopo aver richiesto le bozze dei verbali a metà dicembre in attesa del cda in cui si sarebbero firmati i documenti ufficiali. Documenti firmati il 20 (dopo le dimissioni di alcuni componenti, ma è la delibera che conta) validi. Perchè i verbali e la delibera sono cosa diversa. Sul perchè non siano partiti il 20, boh, questo sì che è un dubbio: ma lo tengo per me. Poi il sindaco dice in Aula consiliare, non in strada, non agli amici, che il firmatario della lettera del ministero gli ha chiesto di dire in quella sede che la cosa è chiarita. C’è da non credere al presidente, in questo caso sindaco, su questa affermazione? Non credo.

      Ancora, e torno alla sua prima affermazione. Mi pare, anche questo uscito nei giornali sotto silenzio, ché la polemica è sempre meglio, che le visite a Palazzo di Città, internalizzato e quindi gestito dal Comune, siano passate nel 2012 da 3000 a 18000. Oh, con la programmazione dell’assessore alla Cultura, quella tanto discussa. E solo a Palazzo di Città, eh.

      C’è un nuovo regolamento per i contributi alle associazioni culturali, magari non perfetto ma che va incontro alle richieste degli operatori: la possibilità di programmare per più anni, regole chiare e buone per tutti. Il fatto che ci fossero pochi soldi, quest’anno, è sinonimo di poca trasparenza o legalità? C’è tanto altro, in campo: soprattutto un modello nuovo, che non è poco.

      Ma, boh, io sono uno pieno di dubbi. Però, per favore, questo me lo tolga: ho sbagliato l’interpretazione della sua affermazione che ho riportato all’inizio? La prego, mi tolga questo dubbio. Smentendomi.

      • Anonimo says:

        Vedrà che i suoi dubbi saranno presto sciolti.

      • Aspetto. Soprattutto su quella affermazione. Che a ora continua ad essere dubbio.

        Non per altro, ma solo perchè tende a allargare il fosso tra chi crede che il Teatro possa contribuire alla crescita culturale della città, ma aprendosi a esperienze nuove, e chi dice “ma come? Il Comune versa oltre due milioni di euro al Teatro e solo 400mila euro per tutte le altre associazioni?”

        Perchè questo è il rischio.

        Invece, ma magari sbaglio, è un altro dei miei dubbi, più gente entra in quel teatro più io sono contento. A sentire cosa? Qualunque cosa faccia crescere consapevolezza in un cittadino, e capacità critica e amore per la musica e la cultura.

        Troppo? Boh, ma a occhio e croce credo di no.

      • Peppino says:

        Vede, signo Boh, Lei mi attribuisce pensieri che nel post non ho espresso, ma comunque, dato che che rispondere alle domande è cortesia, provo a farlo. Innanzi tutto si tranquillizzi. Non lavoro al teatro lirico. La mia passione per la musica è cosa privata, e fa compagnia alla passione per la lettteratura, a quella per il teatro, a quella per il cinema, a quella per l’arte. Passioni private che, per mia natura, approfondisco con studi seri e sudatissimi. Altrimenti che passioni sarebbero? In secondo luogo non ritengo affatto che la cultura sia, a Cagliari o dove Lei vuole, legata esclusivamente al teatro lirico. Quando affermo che “mi riferisco esclusivamente alla cultura” dico semplicemente che mi attengo al merito della riflessione che si sviluppa su queste pagine, e quindi di quello parlo, chè se si stesse parlando di parcheggi a Santa croce di quello ragionerei. D’altronde è chiaro che non si possa in ogni intervento riepilogare il proprio pensiero e le proprie posizioni, che non la finiremmo più, dato oltretutto che lo ho chiaramente espresso su questo blog negli ultimi mesi. Per restare al teatro lirico, e a quelle che per Lei e per altri sono soltanto “formalita”, mi permetta di dirLe che della legalità è stata fatta carne di porco. Della trasparenza le posso dire che è la base di qualunque diritto democratico: un atto trasparente è quello in cui ci si vede attraverso, perchè non ha doppi fini, non nasconde nulla, non maschera le intenzioni. Come si dice oggi, una filiera leggibile da tutti, che, nel caso di una nomina, preveda la valutazione delle competenze, capacità, sapere di tutti i candidati, e li valuti con criteri oggettivi e da tutti leggibili. Questo ci si aspetta dalla sinistra, e non l’intuitu personae. Se questo poi dovesse determinare una diminuzio del potere del sindaco o della sua credibilità. le consiglio di leggere il passo di Tommaso d’Aquino sul “contrapasso” (Summa theologiae, II, 61, 4). Ma sicuramente Lo conosce meglio di me, visto che ha fatto del dubbio “L’unica ragione”.

      • Bene, grazie per la risposta. Sul serio, avevo capito male.

        E grazie per il suggerimento. Ho dubbi e sono onesto: non conosco quel passo, andrò a cercarlo.

        Però non mi pare che avere dubbi e cercare di levarseli sia malaccio.

    • Anonimo says:

      “Al teatro lirico, per esempio, non potrà mai più accadere che, in barba a qualunque diritto, il Gianni Letta di turno possa far assumere con una semplice telefonata, senza concorso, senza titoli, senza esperienza, tale Crivellenti, e per di più a livelli dirigenziali, come se fosse una cosa normale e priva di conseguenze.” Perdonate l’intrusione, riporto un periodo dell’intervento precedente di Peppino, ma non vi pare questo “particolare” sufficiente a causare indignazione, sdegno e raccapriccio? Si ammette che venga premiata con ruolo di vertice massimo chi possiede questi trascorsi??? Ottimo messaggio: mortifichiamo i meriti e premiamo le scorciatoie, la politica può tutto! Uno schiaffo a chi acquista competenze con fatica direi… Un po’ differente da quanto asserito in campagna elettorale…

  12. Vibrissa says:

    Ma Broz, è credibile che non sia stato controllato l’operato degli uffici in una situazione così delicata in un momento così decisivo ? La responsabilità è comunque Sua caro Broz.

    • Non so, a me pare credibile che non si controlli che si mandi il verbale giusto. E che si dia per scontato. E pure che si possa sbagliare e mandarne uno sbagliato, una bozza come dichiara il sindaco.
      Poi si può pure non crederci.

      Un saluto

      • figaro says:

        I verbali “giusti”…che sarebbero quelli di cui parla Zedda, non esistono!!!

  13. A proposito di Teatro Lirico.

    Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, mi ha mandato il 17 dicembre 2012 una nota in cui si chiedevano i verbali del 1 e 15 ottobre non appena fossero stati approvati dal Cda del Teatro.

    Ho dato per scontato che gli uffici, come da me richiesto, avessero immediatamente provveduto all’invio degli atti sollecitati dal Ministero e approvati il 20 dicembre dal Cda.

    Oggi ricevo una nota del Ministero, a firma del direttore generale, in cui si sostiene che gli atti che il Teatro ha inviato sono “irricevibili” perché mancanti della mia firma e di quella del segretario verbalizzante. Contattato il Teatro, ho verificato che quanto richiesto da Roma non era stato spedito e che ciò che avevano ricevuto erano solo delle bozze. Ecco, dunque, il perché della nota di oggi.

    Dal Teatro non sono stati inviati i verbali firmati.

    Ho immediatamente dato disposizioni affinché i verbali venissero trasmessi subito via fax. E così è stato fatto. Nel pomeriggio ho anche sentito telefonicamente il direttore generale del Ministero con cui abbiamo chiarito il disguido. Ricordo anche che nel frattempo abbiamo approvato il bilancio previsionale e la programmazione artistica: nel caso non l’avessimo fatto, allora sì che il Teatro sarebbe stato a rischio.

    Vorrei, dunque, tranquillizzare chi, in queste ore, è preoccupato per la sorte della Fondazione.

    Massimo Zedda

    • Anonimo says:

      Mancava la firma?

      • alberto says:

        lo hanno fatto apposta dall’interno del teatro.. è chiaro! ed è da lì che escono tutte le notizie riservate finendo sui tavoli di giornslisti e sindacati…

      • Cervellini verdi a scabecciu says:

        Ad andare a fare compagnia alla benpensante Made in Asia sul sito dell’oracolo di guano di piccione non ci ha pensato sig. Alberto? Siete così carini laggiù a fare il tifo per le disgrazie altrui ed esaltare il Pinocchio di SEL.. Graziosi, proprio così: piccoli fan crescono..

      • Peppino says:

        Alberto rassegnati. Avete voluto la guerra e. come si suol dire, a la guerre comme a la guerre. Arrampicarsi sugli specchi porta solo a cadute spesso dolorose. Detto in termini sportivi. la cultura della scofitta non vi dice niente?

      • alberto says:

        la lascio a voi..la cultura della sconfitta…perchè non ditemi che un commissario è una vittoria

      • Peppino says:

        O s’abogau, rispetto alla Crivellenti (che in questi giorni sta dimostrando quanto vale, ma è solo gossip e lo tengo per me), l’arrivo di un commissario sarebbe una vittoria dal punteggio tennistico.

    • Cervellini verdi a scabecciu andati a male says:

      Grazie per l’amplificazione dell’incompetenza di questo Pinocchio ! Com’è possibile stare tranquilli visto il suo operato lo possono sapere solo gli adepti della setta, notoriamente in perenne atto contemplativo e con il tasto delle sinapsi poggiato sull’OFF.
      Grazie Broz, sei quasi unico (in buona compagnia, a quanto pare) !

      • Sempre più bello il blog di Vito. Ormai si può scrivere di tutto.

  14. Di Cemento-Amianto says:

    Tutta questa telenovela del Lirico è sempre più interessante … oh yeah …

  15. Anonimo says:

    a questi signori dell’ente lirico ci vorebbe una passara de renato soru !

  16. Pruppugiudeu says:

    IL SINDACATO E’ MORTO !!!! E’ MORTO A CAUSA DELL’INCAPACITA’ DI ADEGUARSI AI PROBLEMI DEI NUOVI LAVORATORI. !!!! Lo scrivo con le maiuscole che nel Galeteo Web equivale ad un urlo !!! E se URLO deve essere, URLO SIA!!! Ho visto e sentito Sindacalisti continuare ad esprimersi con un lessico tipico degli anni 70 , Ma che fiducia possiamo avere noi cittadini nei confronti di quelle figure allegoriche che continuano ad urlare da un microfono parole come : RINASCITA; RICOSTRUZIONE; RESTAURAZIONE…. !!!!! Ma daai OD SINDACALISTI, il MONDO, è Cambiato !!! Il Mondo Lavorativo è fatto di persone che hanno una partita IVA e che come me quest’anno hanno quadagnato 3000 Euro (LORDI)! Il Mondo è fatto di persone che non hanno nessun diritto, OMBRE NERE che si muovono nel BUIO TOTALE , FIGURE invisibili di cui tutti sono a conoscenza ma , per un OSCURO DESTINO,confinati nel LIMBO degli INVISIBILI, dei dimenticati. E la mattina quando ascolto il Giornale Radio sento che I SINDACATI LOTTANO per i LAVORATORI!! Ma i Lavoratori non sono solo quelli che hanno la tessera CGL , i lavoratori sono tutti quelli che come me hanno lavorato e studiato da una vita, I LAVORATORI cari SINDACALISTI sono le prersone INVISIBILI per le quali le FAMIGLIE hanno speso SOLDI e fatto sacrifici IMMENSI per poter garantite un FUTURO ai propri Figli! , I LAVORATORI SIAMO NOI , LAUREATI E SPECIALIZZATI che la domenica Mattina ci alziamo alle 3 del Mattino per andare a Vendere Masserizie al Mercatino di VIALE TRENTO !!! Per noi nessuna tutela, nesssun sindacato !!! Ho passato anni della mia vita girando in campagna da solo, in posti pericolosissimi, sarebbe bastato un passo falso e sarei precipitato in un pozzzo minerario e sarei MORTO come un cane e nessun GPS o sistema elettronico sarebbe stato in grado di individuarmi. DOVE CAVOLO erano la CAMUSSO e i suoi microfoni , le belle bandiere colorate quando la mia Compagna cadeva e si rovinava il Palmo della Mano , e impossibilitata a svolgere il suo lavoro ( DA INGEGNERE ) subiva le umiliazioni del datore di lavoro??? !!

    • Anonimo says:

      Benvenuto nel Movimento 5 Stelle

    • Anonimo says:

      Signor Pruppu, lei ha subito ingiustizie, non c’è dubbio. Per questo non dovrebbe sostenere l’illegittimità di un atto importante come la nomina di un Sovrintendente di una Fondazione importante.

    • Pruppu… il tuo racconto mi ha fatto venire i brividi, perché è drammaticamente vero.
      I sindacati oggi si sono trasformati in società per azioni, in fornitori di servizi altamente remunerativi, in monopolisti di settore.
      La fonte non è delle più obiettive, ma aiuta a riflettere.
      http://www.ilgiornale.it/news/giro-d-affari-2-miliardi-ecco-giungla-sindacati-spa.html

      • Di Cemento-Amianto says:

        [/ Di Cemento-Amianto mode off]

        Potresti però cortesemente trovare una fonte più commestibile del giornalaccio di Sallusti e di Feltri? Non ci vuole molto sforzo … Fornero … Ichino … Renzi …

        [Di Cemento-Amianto mode on]

        Pruppugiudeu dice fesserie, perché notoriamente i sindacati, e in particolar modo la CGIL, hanno molto a cuore le sorti dei precari, e li tutelano con priorità assoluta rispetto ad ogni altra categoria, impedendo che diventino, quali soggetti privi di diritti, carne da macello per i politicanti demagogici dalla promessa elettorale pronta, che non hanno mai appoggiato le misure antisociali di Monti astenendosi totalmente dal dare dei populisti a coloro che non ci stavano … oh yeah!

      • enrico says:

        sciapò 😉

      • Signor Cemento Amianto dalla parola così facile, faccia molta attenzione quando parla di precari con precari veri e gente veramente senza soldi: lei non sa neanche di cosa sta parlando! La CGIL ha a cuore la sorte dei precari? Ma davvero? La conosce la curiosa espressione tutti froci col culo degli altri? Dato che sappiamo benissimo chi è e cosa fa, non si metta dall’alto del suo lavoro, della sua casa di proprietà eccetera a parlare con gente che combatte ogni giorno per tutto, che deve inventarsi come vivere e fare 20 mestieri diversi. Perchè lei la parola precario non sa nemmeno cosa vuol dire, ma se vuole posso farle assaggiare un pò di questa minestra che io vivo ogni giorno, e vediamo se le piace. E tiri fuori i cosiddetti e si firmi, una buona volta.
        Maria Bonaria Dentoni

      • Matteo says:

        Ma ne volete gente che non capisce l’ironia? Ahahahahah e rilassatevi un secondo!
        Leggete prima il commento, poi il nick. Magari capire. Mode off = dico quello che realmente penso; mode on = dico esattamente l’opposto.
        Perspicacia questa sconosciuta.

      • Pruppugiudeu says:

        Di Cemento Amianto, non capisco se il tuo vuole essere un commento ironico o al contrario una malcelata Sparagnata di Fosforo, ( Cammilericamente parlando) . Il Sindacato, negli anni passati ha fatto grandi progressi per il migliorare le condizioni dei lavoratori , poi ad un certo punto si è seduto sugli allori e incurante dei cambiamenti che il mondo del lavoro subiva, ha continuato a condurre una battaglia basata su un concetto di LAVORATORE che nel frattempo è profondamente cambiato. Negli anni 60-70 il lavoratore da difendere era la TUTA BLU, IL METALMECCANICO; IL MINATORE , adesso oltre a questi, ci sono coloro che hanno la Partita IVA , costretti ad aprirla da un sistema che si è rivelato oltemodo disumano e perverso! Caro amico, mi chiedo perchè per un operaio ci deve essere la cassa integrazione e per uno che ha la partita IVA e che non incassa niente, al pari dell’operaio, non ci deve essere nessuna tutela ne ammortizzatore sociale? Perchè ilo mio amico Sulcitano per avere lavorato nei Cantieri Forestali ha diritto alla disoccupazione e io che quest’anno ho quadagnato 3000 Euro Lordi devo chiedere soldi ai miei familiari per poter andare avanti? Dove sono i Sindacati che difendono i LAVORATORI ???? Non sono anche io un Lavoratore??? Non lo sono quando la mattina prima di andare al lavoro passo al mercato a comprarmi il cibo , perchè a me che sono UNA PARTITA IVA nessun sindacato mi da i BUONI PASTO. E Mi chiedo dove erano i sindacati quando mi sono fratturato il piede e non ho potuto finire il lavoro che mi era stato commissionato??? Dove erano le bandiere colorate della GIGILLLECISLEUIL???? Dove sono andati a finire i difensori dei lavoratori???? Perchè anche noi che abbiamo per nostra DISGRAZIA aperto una P. IVA siamo dei Lavoratori .

      • Di Cemento-Amianto says:

        [/ Di Cemento-Amianto mode on ]

        Cribbio, come ha detto sopra Matteo che invita a leggere nick e commenti contestualmente, le ho esattamente dato ragione, e idem per Maria Bonaria Dentoni. Capisco che ci sia gente che soffre ma pazienza, se l’ironia stile “Di Legno” per intenderci pare fuori luogo, non sarete ulteriormente tediati, anche dato che questa questione del Lirico mi ha abbondantemente fracassato i testicoli. Cordiali saluti …

        [Di Cemento-Amianto mode on]

        In questo blog l’ironia gode di grande riscontro.

      • Di Legno says:

        I militanti ed elettori di Sel hanno notoriamente un grande senso dell’ironia. Soprattutto a Cagliari.

      • Caro signor Cemento, sa che anche Berlusconi molte volte dopo avere detto delle cose diceva che erano gli altri a non capire la sua ironia o ad avere frainteso????

      • Pruppugiudeu says:

        Di Cemento – Amianto l’ironia è stata la compagna della mia vita e se non ci fosse stata a quest’ora sarei su un cornicione di qualche edificio pubblico a minacciare un finto Suicidio. Ma come ben tu sa,i non sono tipo da inscenare Pantomimme eTragedie! Per rapportarmi a chi non ha il mio stesso Pensiero mi rimane la DIALETTICA, E sul piano DIALETTICO sento di potermi confrontare con TE che GRAZZIASADEUSUSU sesi UNU CHE NE SA’ . ( Ma SA si scrive con o senza accento???) . CIAO AMICO !

      • Di Cemento-Amianto says:

        No, gentile Pruppugiudeu, non lo so perché non la conosco, e temo che stia equivocando sull’identità. Le decritto la frase, così ci capiamo meglio. Forse ho dato per scontato che si fosse compresa la logica dei messaggi precedenti, evidentemente avevo sbagliato.

        Frase in “Di Cemento-Amianto mode on” (antifrastico)

        “Pruppugiudeu dice fesserie, perché notoriamente i sindacati, e in particolar modo la CGIL, hanno molto a cuore le sorti dei precari, e li tutelano con priorità assoluta rispetto ad ogni altra categoria, impedendo che diventino, quali soggetti privi di diritti, carne da macello per i politicanti demagogici dalla promessa elettorale pronta, che non hanno mai appoggiato le misure antisociali di Monti astenendosi totalmente dal dare dei populisti a coloro che non ci stavano … oh yeah!”

        Traduzione:

        “Pruppugiudeo dice la verità, perché notoriamente i sindacati, e in particolar modo la CGIL, se ne infischiano dei precari, e preferiscono tutelare altre categorie, facendo si che diventino, quali soggetti privi di diritti, carne da macello per i politici demagogici dalla promessa elettorale pronta, che magari hanno appoggiato le misure antisociali di Monti dando dei populisti a coloro che non ci stavano”.

        Spero che ora sia chiaro, e comunque, non equivochi. Non possiedo case di proprietà, pago l’affitto e talora rimango anche indietro di una o due mensilità. Comunque, per MaryBonny, cortesemente respingo al mittente l’assimilazione a Berlusconi: voto a sinistra praticamente da quando sono nato, un po’ tutti i partiti di sinistra escluso il PSI che non lo è mai stato. Mai votato Silvio Berlusconi, lo detesto.

        Mi scuso per tutto, cordiali saluti. Mi spiace ma non sono interessato a discutere in questa sede se non sul filo dell’ironia, ed evidentemente non è il caso né il momento, dato che questo sta diventando uno sfogatoio di risentimenti personali contrapposti e intrecciati in cui è sempre più difficile restare sereni.

        Gli argomenti seri, senza parafrasi o antifrasi, li riservo ai dialoghi face to face.

        Farewell.

        [Di Cemento-Amianto mode on]

  17. Questa storia del lirico (a “puntate”… in tutti i sensi) sta cominciando a far venire l’orchite anche alle signore.
    Non parliamo poi della pletora di scommesse tra i vari blog…
    Orcopneumociclosi assicurata.

    • Cervellini verdi in salsa di idrocarburi says:

      Signora benpensante Made in Asia, perché non va a deporre – con fiori acclusi – la sua lamentazio sul sito del vecchietto esperto di industria chimica e merda di piccione? Forse trova platee più plaudenti di questa.

  18. Pieru Picchedda says:

    Ecco la replica, che dire? Non so proprio cosa pensare di tutta questa vicenda, tra l’altro ho notato che pure la libreria del lirico ha chiuso…

    http://www.castedduonline.it/zedda-sgonfia-giallo-lirico-solo-stamattina-spediti-verbali-cda

  19. Simplicius says:

    (Parlando dei verbali del cda dell’1 e del 15 ottobre) “atti di cosi conclamata delicatezza devono ottenere I’approvazione di tutti i soggetti partecipanti alle sedute rnedesîme e recarne traccia formale, oltre il nornale limite dello scrupolo”. C’è scritto nella lettera del Ministero. Zedda non può fornire questi documenti. Perché non esistono.

    • alberto says:

      e infatti li ha mandati lui per fax subito al ministero xchè qualcuno dei dilettanti corrotti collusi che stanno in quella fogna di teatro non l’aveva fatto quando doveva. Zedda ha chiarito di persona con il ministero. ora pulizia! davvero e a casa chi ha cercato di danneggiare il teatro non facendo il suo lavoro.

      • alberto says:

        mandati i verbali Floris. mandati…o tu sai qualcosa che noi non sappiamo.. eh?

      • Adbuster says:

        “Zedda ha rilasciato in consiglio delle dichiarazioni dicendo che i verbali firmati da lui e dal segretario sono stati prontamente reinviati stamattina al Ministero.
        Ma Zedda NON FA CENNO al fatto che a tali verbali mancheranno le approvazioni dei partecipanti e cioè di Felicetto Contu, di Oscar Serci e di Gualtiero Cualbu i quali sostengono che quanto inserito nei verbali da Zedda e da Gianni Lai non corrisponde a quello che è accaduto nelle due riunioni.
        È questo il problema adesso. È sempre stato questo il problema”.

      • Mettiamola cosí: se un consigliere regionale vota per l’approvazione di una delibera e il giorno dopo va in Parlamento e si dimette dal Consiglio regionale, per il verbale che si approva nella seduta successiva (perchè funziona cosí, i verbali si approvano in ogni organo collegiale)deve tornare a votare? E quella delibera è valida o non è valida? È valida, è valida.

        Al Lirico è lo stesso. Un paio del cda si sono dimessi dopo aver approvato una delibera. Il verbale è altra cosa. Magari sbaglio, ma boh.

        Dopo di che, qualcuno mi spiega perchè sino a qualche tempo fa, sino prima del finanziamento del Consiglio regionale, a nessuno interessava la sorte del Teatro? Il presidente e i lavoratori se ne interessavano. Gli altri, boh: pure molti del cda erano silenziosi. A parte Contu, mi pare, che di sicuro si è speso in Consiglio regionale.

        Ma gli altri? Di nuovo, boh.

      • figaro says:

        Signor Boh, ti sei perso un passaggio intermedio:alla seconda seduta del CDA (quella della ratifica di nomina) Cualbu,Contu e Serci sono andati via prima che venisse votata (comunque in modo illegittimo!!!) la candidatura della Crivellenti, seguiti subito dopo da Porcelli.Nella precedente seduta si era votata la fiducia al Sindaco e non la candidata.In seguito si sono dimessi Contu e Serci.Di cosa stiamo parlando quindi?
        Come già qualcuno ha detto prima di me: “informarsi prima di scrivere”.

      • Mmm…boh…cioè, in un cda del lirico si vota la fiducia al sindaco? Suvvia, non può essere. Si votò la proposta del sindaco, non la fiducia al sindaco.

        Poi spero che lei non fosse tra coloro che applaudirono Serci e Cualbu quando abbandonarono quella seduta. Perchè vorrei ricordarle che i due erano nel cda già quando si creò il famoso buco da decine di milioni di euro che stava portando il teatro non al commissariamento ma al fallimento. Non includo Contu perchè, sono certo, niente dubbi, si è impegnato in Consiglio regionale.

        Oh, poi sempre boh!

      • Peppino says:

        Mi scusi signor Boh, ma se non si è informati i dubbi vengono, e ti rendono la vita grama, anche dovendo decidere che la scarpa sinistra si accompagni al piede sinistro o a quello destro. Si rilegga tutto, a partire dall’ultima settimana di settembre, e poi ne riparliamo. Perchè se lei cade dal pero ad ogni piè sospinto (oggi ce l’ho con i piedi) ci sarà pure un motivo. Lo cerchi e vedrà che lo trova.

      • Sarà. Boh. Però distinguo bene la destra dalla sinistra, si fidi.

      • figaro says:

        Gentile Sig. Boh, io i verbali della seduta del 1 ottobre li ho visti e letti (a questo punto si sarà capito che sono un lavoratore della Fondazione) e le posso tranquillamente garantire che ne sono circolate due versioni. Nella prima i consiglieri del CDA votavano “la fiducia!!!” al sindaco sulla proposta di nomina, e questa è la versione che riporta quanto successo in realtà. Nella seconda, diciamo “addomesticata”, si metteva a verbale che i consiglieri a maggioranza assoluta votavano la nomina proposta dal sindaco. Questa è la versione palesemente falsificata che ha fatto infuriare i consiglieri che hanno poi abbandonato la seduta, e in questo modo definitivamente reso illegittima la nomina proposta dal sindaco.
        Per la precisione io ero tra coloro che hanno applaudito i consiglieri che abbandonavano il CDA!!! Da uomo di sinistra devo dirle che ho visto porcherie fatte dalla destra, quando governava anche in teatro, molto ma molto più dignitose!!!

      • un buco di 20 milioni di euro è effettivamente una cosa molto più dignitosa…

      • figaro says:

        Gentile Sig. Tato, hai ragione, un buco da 20 e passa milioni di euro, fatto nel corso di circa 15 anni di gestione del Lirico, non è per niente dignitoso, sopratutto per noi che ne stiamo pagando le conseguenze!!! Infatti non l’ho detto e non lo penso. Mi riferivo a quanto promesso dal sindaco in campagna elettorale ai lavoratori, salvo poi parlarne definendoli dei privilegiati e viziati che “incredibilmente” prendono ancora lo stipendio e quindi devono stare zitti!!! Imponendo una nomina “illegittima” e certamente inadeguata per la mission del Lirico. Le porcherie di cui parlo io sono descritte nei post precedenti e sono in totale contrasto con quanto promesso. Io c’ero, l’ho sentito di persona durante gli incontri.
        Comunque sia, la nota inviata dal Ministero non lascia spazio a interpretazioni di nessun genere. Inoltre fra qualche giorno vederemo anche cosa ne pensa la magistratura che si occuperà dell’aspetto penale.
        Infine l’argomento di cui parli tu, non ha niente a che vedere con il focus del post pubblicato da Vito.

      • Non zittite gli altri.. says:

        Iniziando dall r.s.u,perché l’esposto in procura stranamente l’hanno inviato subito.”ma loro non sapevano…”

      • Osservatore says:

        Potresti chiarire meglio cosa vuoi dire? Non si capisce!

      • Simplicius says:

        Chiedi a “Claudia” 😉

      • Osservatore says:

        A saperlo chi é Claudia…
        Claudiaaaaaa !!! Se ci sei, facci capire!

      • enrico says:

        però dai, o si parla chiaro o non si parla per niente, ste cose del “io so, tutti sanno, ma nessuno dice” non valgon nulla. I sottintesi i nomi buttati li. Se si vuole dare un’informazione la si da completa, altrimenti non vale nulla

      • ASIAquellaVERA says:

        dilettanti…collusi…corrotti…fogna di Teatro…….ma come si permette???????? ride ben che ride ultimo signor alberto……….pinocchio si brucerà i piedi …… e una risata vi seppellirà !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  20. Anonimo says:

    Per la memoria di chi segue il blog:

    CRIVELLENTI: “Voglio un teatro aperto a musica e cultura”. Zedda: “Ho scelto io”.

    “Lo dico già, il mio sarà un modello di rottura, per un teatro innovativo aperto alle diverse forme di musica e cultura”. Si presenta così il nuovo sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari, Marcella Crivellenti che nella serata di ieri ha incontrato la stampa.
    Quarant’anni, nata a Bari ma residente a Cagliari, Crivellenti ha annunciato che nel giro di poche settimane presenterà al cda la squadra che la affiancherà e che poi si metterà al lavoro sul piano industriale.
    Il sindaco Zedda, presidente della Fondazione, ha respinto tutte le critiche piovute negli ultimi giorni: “Ho scelto io, come ho fatto con gli assessori”. “Faranno ricorsi contro la nomina? Li vinceremo”. Resta lo scontro totale con i sindacati. Crivellenti oggi ha convocato i rappresentanti dei lavoratori per presentarsi e fare un primo giro di consultazioni. I sindacalisti, però, non si sono presentati e hanno convocato per venerdì mattina l’assemblea generale dei lavoratori.
    “Trovo inutile la loro contestazione aprioristica – ha commentato la neo Sovrintendente – la guerra della maestranze mi ricorda molto la guerra preventiva di Bush, che non ha fatto bene al mondo. Bisogna stare attenti perché poi si rischia che resti colpito dal fuoco amico chi la guerra preventiva l’ha cominciata”.
    Attacchi al sindaco e a Crivellenti anche da parte dell’ex sovrintendente Falqui che, statuto alla mano, ha sostenuto che le regole per la scelta del sovrintendente non sono state rispettate. ”In tal caso – ha replicato Zedda – il direttore generale del ministero dei Beni culturali sarebbe intervenuto a sanzionare il cda e invece è intervenuto per approvare la scelta e sostenerla”.
    Incalzato anche dai giornalisti Zedda ha continuato a difendere la nomina della Crivellenti: “Non conosco nomine che non scatenino polemiche: era iniziato un lungo lavorio per logorare e far cedere il sindaco. Ma la nomina è arrivata in sei ore quindi la tattica è crollata. Dicono le cose più disparate, che non abbia scelto io ma Vendola, il centrodestra, il ministero, ho letto che avrei fatto accordo con Oppi e Cappellacci, che la nomina sia dovuta a rapporti di parentela e amicizia. La realtà è molto più semplice: come altre volte, ho scelto una persona che non risponde a logiche di segrete stanze e ho valutato capacità e competenza in linea con la mia idea di teatro. Questo è il senso”.
    Il primo cittadino ha poi spiegato le ragioni di una scelta che ha ignorato le manifestazioni di interesse da lui stesso richieste lo scorso giugno: ”Leggendo i curricula non è scattato quell’intuitu personae che ha mi ha fatto pensare che ci fosse il profilo giusto. Anche se erano tutti titolatissimi“.

    “E’ un dovere del teatro restituire alla città quanto prende, – ha aggiunto il sindaco – considerato che ogni anno riceve 2 milioni e 400 mila euro e tutti gli altri insieme solo 400 mila. Tutti devono essere messi in condizione di lavorare: entro due settimane verrà convocato il cda al completo in modo che il sovrintendente possa presentare squadra e linee guida”.

    Ma quella di ieri è stata soprattutto l’occasione per conoscere Marcella Crivellenti. ”Vengo dal teatro – ha detto – ho iniziato giovanissima è ho scelta questa strada perché il teatro è ‘fare insieme agli altri’. In carriera ho lavorato con persone straordinarie come Kiarostami, che è anche il mio idolo. Sono arrivata qui con un’idea precisa di squadra – ha aggiunto la neosovrintendente – Ci sono molte persone che stimo nel teatro, le vedo bene anche in ruoli nuovi. La presentazione dei miei collaboratori arriverà in occasione del prossimo cda. Poi lavoreremo al piano industriale, l’obiettivo sarà continuità nella programmazione. Non voglio dirvi molto di più per evitare le critiche preventive che ho visto essere già molto vivaci”.

    Allora ci ha pensato ancora una volta il sindaco a tratteggiare i contorni del Lirico che verrà: ”La lirica – ha detto Zedda – non deve essere la sola mission. Il teatro può aprirsi a tutti i tipi di arte, compresa la settima arte, e vivere ogni giorno, coinvolgendo i giovani. Per la prima volta il ministero è intervenuto ad approvare scelta. La mia idea è che le fondazioni sinfonico-liriche come la nostra devono aprirsi all’esterno. Non possono avere caratteristiche di egocentrismo e supponenza rispetto alle altre arti. Il Lirico deve svolgere un ruolo di fabbrica di cultura per la Sardegna”.

  21. Anonimo says:

    E ancora, per i più renitenti a comprendere, manca il pronunciamento della magistratura.

  22. Cervellini verdi pudriausu says:

    “E ta cazzu mi n’di frigara?? Puru custusu callonisi del Ministero ci volevano… Mo’ ci cravo un altro documento firmato con le firme messe a sputo con Photoshop, e ne voglio vedere la reazione, ne voglio.. Fanculo a tottusu, Fanculo.. Magari chiedo aiuto agli amici di Rosneft, che hanno già fottuto i Moratti. Cazzo che bravi che sono stati a fregargli l’impresa. No? Non era un accordo di vendita? Ah… Era una creazione di una joint venture per aumentare le potenzialità di lavorazione del greggio in Sardegna grazie alle competenze dei russi ? Va beh, e chi se ne fotte! Tanto posso dire, scrivere e far scrivere quello che mi pare, tanto sono tutti coglioni… Viva i lavoratori della Saras, dell’Alcoa, delle miniere del Sulcis !!! Dove cazzo avete messo il casco da minatore che ne vengo fuori stravanato e Figo con quel casco in testa?? Fanculo i lavoravacche del lirico, pustole borghesi da spazzare via con la spugna e aceto… Minkia, cosa mi avete fatto bere ieri??”

  23. Anonimo says:

    E glielo avevamo detto in tutte le salse. Ora sarebbe un buon segno riconsiderare le altre decisioni prese in base agli istinti e non in base alla ragione, alla conoscenza, allo studio e, dunque, alle norme che regolano la vita delle istituzioni. Baloccarsi e gingillarsi non porta lontano.

  24. Pruppugiudeu says:

    ZEDDA puo’ anche avere sbagliato dal punto di vista giuridico , legale e istituzionale , ma a LUI va la mia totale e incondizionata simpatia personale per aver cercato di fare pulizia di tutta quella Fogna rappresentata dai sindacati e da tutte quelle appendici putride che cercano di condizionare lo sviluppo di una società libera!

    • Anonimo says:

      Signor Pruppu, si contenga, le fa male. Pensi a studiare e non alle pulizie.

    • Matteo says:

      Ti sei dimenticato “dal teatro lirico” alla fine del tuo pensiero. Comunque, scrivere ”ZEDDA puo’ anche avere sbagliato dal punto di vista giuridico , legale e istituzionale, ma..” (con Zedda maiuscolo, che fai, urli solo il nome?) da ragione a quanti sostengono che le leggi sul Poetto sono stupidi cavilli. La legalità o la si rispetta sempre oppure si cade in estrema contraddizione.

  25. Anonimo says:

    io avevo detto…., io avevo previsto ……., anche un cretino l’aveva capito……., sono tutti incompetenti……, sembri quasi contento. lo sei stato anche per le vicende Soru. sei troppo rancoroso, avvelenato, ti piace cavalcare le difficoltà altrui, di chi ci mette la faccia e non sta dietro un blogghino a tirare sassi. se continui con questa voglia di “sangue” rimarrai sempre e solo un blogghista. Hai altre capacità, rasserenati un pò e collabora costruttivamente, di demolitori ce ne sono abbastanza.

  26. figaro says:

    come ci resoconta Vito…non ci voleva un genio per capire che sarebbe finita così!!!…e questa è solo la prima “bussinara”. Personalmente ne aspetto altre due forse ancora più pesanti per la già incerta credibilità del nostro geniale Massimo. Ora, aspettando il prossimo comunicato del M.I.A.O. che non tarderà a insaporirci l’esistenza, e considerando tutte le “zappulate” che ci sta prendendo il Massimo, ci sono due strade percorribili: la prima è che si dimetta per sopraggiunto limite della lesa dignità di tutta la sinistra, alla quale ho la presunzione di appartenere; la seconda, che la stessa sinistra lo “boghi” per lo stesso motivo di cui sopra.

  27. Nikosimo says:

    Il suicidio politico di Zedda è compiuto, ma che…
    Ciao

  28. Matteo says:

    Ma dai? Davvero? Che sorpresa! (mi piacerebbe firmarmi Di Legno, ma non sono io e rispetto il copyright).
    p.s. Particolarmente apprezzato il riferimento alle raffinerie.

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