Cultura

Amiche! I vostri volti per il progetto “Uccidi anche me. Donne che non esistono più”. Ci state?

Oggi si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Delle tante interessanti iniziative in campo, vi segnalo quella di due amiche (Fiorella Sanna e Francesca Madrigali) che stanno curando il progetto fotografico “Uccidi anche me. Donne che non esistono più”. In cosa consiste esattamente? Come spiega Francesca nel suo blog, “le donne che hanno partecipato e quelle che parteciperanno vengono ritratte per poi donare una parte del loro volto per creare una donna diversa. Perché ognuna di noi potrebbe essere Claudia, Matilde, Francesca, Laila, Antonina: cinque vittime del  2012, cinque come le donne che compongono il volto che vedete in questo post”.

I particolari del progetto li trovate qui di seguito, per contattare Francesca e Fiorella e per aderire a “Uccidi anche me. Donne che non esistono più” potete inviare una mail agli indirizzi fiorsa@gmail.com e madrigali.f@gmail.com

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25 novembre: Uccidi anche me

Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.  

A cosa serve “una  giornata”? Serve a sensibilizzare le persone su un argomento, a far parlare, discutere, a innescare domande e magari qualche risposta. 

L’argomento è terribile, molti reagiscono con fastidio o perplessità solo a sentirlo chiamare con il suo nome: femminicidio. Cioè, l’omicidio praticato su una particolare categoria di persone, le donne appunto. Sono 113 le donne uccise dall’inizio dell’anno, almeno 73 dal proprio partner. I motivi sono di volta in volta diversi, ma è evidente che si tratti di un problema sociale, non di semplice cronaca nera o occasionali raptus di pazzia.

In Italia, il paese che ha eliminato il cosiddetto “delitto d’onore” solo nel 1981, ancora oggi capita che i mezzi di comunicazione di massa parlino di “delitto passionale”. Le donne e gli uomini che vivono relazioni sane sanno bene che la passione è un’altra cosa.

Le donne, inoltre, ancora una volta sorprendono per la forza e lucidità con cui affrontano il tema: non soltanto con la partecipazione ad associazioni, comitati, e i diversi eventi volti ad informare e sensibilizzare sulla piaga del femminicidio, ma anche con iniziative che le mettono in gioco con quello che immediatamente le rappresenta, il loro volto.

Proprio il viso delle donne è il soggetto della ricerca fotografica di Fiorella Sanna per il progetto Uccidi anche me. Donne che non esistono più, al quale io collaboro per i testi. Abbiamo scelto un titolo volutamente provocatorio per sottolineare la forza delle donne che si fa solidarietà verso le altre donne, quasi a sfidare una violenza che crediamo sia soprattutto il prodotto di modelli e suggestioni  culturali sbagliati.

Le donne che hanno partecipato e quelle che parteciperanno – perché Uccidi anche me è un “work in progress” che finora ha raccolto molte adesioni appassionate– vengono ritratte per poi “donare” una parte del loro volto per creare una donna diversa. Perché ognuna di noi potrebbe essere Claudia, Matilde, Francesca, Laila, Antonina: cinque vittime del  2012, cinque come le donne che compongono il volto che vedete accanto.

Grazie, dunque, a Diletta, Silvia, Kathryn, Beatrice e Maria per aver partecipato, e grazie alle donne che vorranno ancora farsi ritrarre e parlare con noi per contribuire al progetto “Uccidi anche me”.

 

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4 Comments

  1. http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=28861

    questo è un chiaro esempio di come la politica sia a destra che a sinistra, non sia qualcosa al servizio del cittadino, ma qualcosa al servizio della visibilità del politico.

    I miei più vivi complimenti a tutti i protagonisti di questa vicenda ed alle profonde ragioni che hanno spinto gli uni a presentare la proposta (propaganda politica per denigrare le consigliere del centro sinistra che non avevano fatto alcuna proposta di questi tipo) ma soprattutto gli imbarazzanti motivi per cui gli altri l’hanno respinta (una volta colte in castagna, anche se l’iniziativa poteva essere buona va respinta non perchè sia negativa ma perchè non l’abbiamo proposta noi)… meno male che sono persone di sinistra…
    un tema delicato come la violenza sulle donne usato come terreno di ripicche politiche ci fa capire quanto piccoli siano molti dei sopravvalutati personaggi che abbiamo in comune (e non sto parlando dei vecchi…)…

  2. grazia pintore says:

    Più che volentieri,questa è un’ottima iniziativa.

  3. MammaTigre says:

    Bello!!!

  4. Lucia Crobu says:

    Good idea,,,,quasi quasi

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