Giornalismo / Sardegna

“Questi sardi devono essere ubriachi!”. Il Daily Mail contro l’inglese maccheronico utilizzato all’aeroporto di Alghero!

Quentin Letts è un giornalista del Daily Mail, un quotidiano che, a dar retta a Wikipedia, sarebbe (nel suo piccolo) il secondo più venduto in Inghilterra dopo il famoso “The Sun”.

Nella versione on line del quotidiano londinese, Letts qualche giorno fa ha pubblicato un post dal titolo inequivocabile: “These Sardinians must be sozzled!”, ovvero, “Questi sardi devono essere ubriachi!”.

“L’aeroporto di Alghero, in Sardegna, ha prodotto del materiale pubblicitario in (io penso) lingua inglese”, scrive il giornalista. Che propone, a seguire, il testo incriminato, scritto in un inglese evidentemente maccheronico.

In Italiano suonerebbe più o meno così:

“In linea di massima l’aeroporto di Alghero si è sviluppato grazie all’impulso dello sviluppo turistico soprattutto Europeo Nord. Grazie ai finanziamenti che ti concede la Regione Indipendente della Sardegna l’Aeroporto di Alghero Fertilia ha fornito la consapevolezza della nuova conoscenza gli arrivi dotati di nuovi nastri dare indietro i bagagli, all’adattamento del conoscere le partenze e alla consapevolezza del sistema centralizzato di climatizzazione, oltre a numerosi altri investimenti. Nell’ottico [INTESO NEL SENSO DI STRUMENTO OTTICO!] dello sviluppo del mercato, per consentire lo spargimento sempre maggiore di materiali aerei, l’Aeroporto di Alghero Fertilia ha collegato relazioni di collaborazione con nuovi fornitori, tra i quali enuncia, Ryanair, che permette di collegare lo scalo algherese con numerose destinazioni nazionali ed internazionali in maniera soddisfacente per il cliente. Per offrire un servizio amministrato con la massima professionalità, il Sogeaal spa [NB: IN INGLESE CON SPA SI INDICANO LE TERME; FORSE I PUNTI TRA LE LETTERE QUI CI SAREBBERO STATI BENE] ha iniziato l’iter che trasporterà il secondo all’acquisizione del Certificato di Qualità norma ISO 9000.”

Grazie a Claudia per questa fantastica traduzione. E grazie ad Irlandesu che mi ha segnalato l’articolo, e di condivido il suo commento:

Vito, si tenis gana de ligi calicuna cosa de interessanti ca pensant is inglesos asuba de is sardus, ant traduidu su materiali de donai a is turistas ca arribant in s’Alighera dae s’italianu a s’inglesu perou su problema est ca is frasias no tenint sentidu in sa lingua de albione, seus propiu ghettaus a pari, e mancu mali ca s’inglesu du istudiant fintzas a s’universidadi. Sa iscola/universidadi italiana de sardigna no imparant su sardu ma po caridadi a su mancu s’inglesu…

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51 Comments

  1. Andrea Tuveri says:

    Quattro cose – generali – dalla mia esperienza di traduttore:
    1) quando sono stato contattato da enti turistici, alberghi, ristoranti e altri attori del settore nel 70% dei casi ho faticato a spiegargli che avrebbero dovuto lavorare con un traduttore di madrelingua inglese e non con me perché da italiano lavoro solo verso l’italiano.
    2) quando ho proposto un collega di madrelingua inglese in molti casi la trattativa si è arenata sul prezzo e – direi diverse volte – il potenziale cliente ha detto che se ne sarebbe potuto occupare invece un nipote/amico ecc. che aveva vissuto in Inghilterra.
    3) in generale trovo che queste traduzioni – assolutamente strategiche – in Sardegna più che in altre regioni siano artigianali e quindi nocive per il settore.
    4) i pochi lavori di traduzione professionale che ho visto andare in porto sono merito di un amico grafico che ha avuto la capacità e competenza di persuadere i suoi clienti e si è occupato lui di acquistare traduzioni professionali da fatturare poi al suo cliente senza ricarico, accollandosi in pratica senza guadagno una parte di lavoro, pur di non vedere il suo lavoro grafico svalutato da testi improvvisati.

    E’ un mercato nel quale personalmente non posso lavorare, come madrelingua italiano, ma ogni volta che vedo questi siti ecc. provo un dispiacere enorme perché so quanto scoraggiano i potenziali clienti.

    • straniera says:

      Andrea, sono stata ad un tuo seminario (alla facoltà di lingue), e so quanto sei professionale. La tua analisi è assolutamente accurata ed è per questo, purtroppo, che continuiamo a fare queste figure del cavolo.

    • Come ho detto sotto, non ho mai capito perché il lavoro di traduzione è considerato una bazzecola. Azzeccare e non Sapere le parole giuste per uno slogan o parole chiavi è come fare una campagna pubblicitaria sbagliata e contribuisce spesso a sostenere certi stereotipi nazionali.

  2. Alessandro Mongili says:

    Le lingue straniere in tutt’Italia sono molto utilizzate per distinguersi ma sostanzialmente non si conoscono. Fra spending review e briefing, non si è capaci di seguire neanche 5 minuti di tg della CNN. Questo fa parte della nostra situazione di “monolinguismo isterico” che tanti danni ha fatto a noi sardi. Il problema è invertire l’ottica (non nel senso della traduzione porceddina summenzionata) e pensare il multilinguismo come una situazione più naturale, sempre esistita, e oggi urgente da sviluppare. In Sardegna poi, è una mia impressione, la gente spende energie considerevoli nel parlare un cosiddetto “buon italiano” inesistente altrove, magari anche con corso di dizione incorporato, sostanzialmente grottesco, e nessuna a sviluppare abilità in più di una lingua. Se fate una prova, la maggior parte di chi è ostile al sardo, all’interno del ceto intellettuale, è rigidamente monolingue. Monolingue isterico.

    • Alessandro hai ragione ma chi è monolinguista è chi ha fatto una pseudo-riforma scolastica che ha escluse le lingue straniere. Alle medie dove si fanno 3 ore di lingue 2 ore d’inglese e 1 ora di una seconda lingua e ai superiori dove si fa solo la lingua inglese per due ore a settimana e meno male che la ministra Gelmini voleva arrivare al livello madrelingua a fine percorso scolastico. Certo che in Italia pensano che i docenti di lingua straniera devono avere una bacchetta magica. Così si che arriveremo ai livelli europei!!

  3. Secondo me molto del problema è nella traduzione. Come traduttrice ne so qualcosa. Il nostro lavoro è sempre visto come l’ultima cosa da considerare dopo i bagni funzionanti. E le volte che non veniamo pagati perchè sai l’andazzo è: Che vuoi che sia tradurre un libro, tu la lingua la conosci bene! Il lavoro si fa dormendo secondo tutti. Una pagina A4 vuol minimo un’ora e mezza di lavoro se sei un traduttore bravo e hai conoscenza dei linguaggi specifici. Non c’entra niente con tutto il discorso sopra ma volevo farvi sapere dato che in questo paese non si ha mai rispetto per il lavoro altrui. Buona giornata.

    • straniera says:

      tutto vero purtroppo Tina!

    • Claudia says:

      Concordo con te Tina. Sono io la Claudia che ha tradotto dall’Inglese maccheronico al corrispondente italiano il pezzo, e devo dire che nel farlo mi sono fatta delle grosse risate, perché l’Inglese è a dir poco pietoso e sicuramente frutto di una traduzione fatta da google. Mi sono fatta le tue stesse domande, e mi sono chiesta come mai le autorità aeroportuali di Alghero non avessero avuto il buonsenso di sborsare una spesa minima per una traduzione corretta ed efficace che gli farebbe evitare moltissime brutte figure. Ho impiegato si e no 5 minuti per tradurre il pezzo dall’Inglese all’Italiano!

      • E già. Non sai quante volte dico ai proprietari dei siti che ho tradotto quanto sia inutile spendere una fortuna per un servizio fotografico e poi far fare la traduzione al figlio/figlia dell’amico che ‘sa’ la lingua o era brava al liceo ecc. La foto attira l’attenzione ma la traduzione invoglia il cliente ad entrare a prenotare o comprare perchè il cliente sa dalla cura della traduzione che l’azienda cura tutti i particolari e quindi sarà trattato bene. Non badare al mio italiano (non la mia madrelingua!).

  4. Quello è niente, a Bosa si usa dare i depliant in italiano ai tedeschi: http://www.sanatzione.eu/2012/11/bosa-nel-castello-la-leggenda-dei-tre-morti-ed-ecco-come-i-sardi-allontanano-i-turisti/
    Non si sforzano neppure di tradurre (male).

  5. Marco Nieddu says:

    Wikipedia alla voce lingua sarda è più o meno dello stesso livello, anche quella in italiano “impresentabile”

  6. Che ridere! Questa è peggio di “from sheep to a doggy style” usata per il formaggio pecorino; sembra una delle tante mail di spam che mi arrivano su Tiscali; di sicuro hanno usato un traduttore automatico.

  7. enrico-sgavo says:

    mmmm sapete come si dice aliga in inglese?? rubbish…
    … è una tra le espressioni di questa cultura millenaria che colpisce molto i turisti… infatti spesso mi dicono, al momento di andare via: you’re very lucky, you live in such beautiful island, but, you’ ve got a big problem with rubbish, isn’t it?
    forse non c’entra un cazz ma ogni volta è molto imbarazzante spiegare che ai sardi importa molto della loro cultura, lingua, tradizioni etcetc che sono vittime di secoli -millenni di colonizzazione ma funti una surra’e caddozzus…la sardegna sta diventando una discarica.

  8. robespierre says:

    La realtà è che sul web ci sono tanti siti pseudo-ufficiali che sono zeppi di notizie errate, orari e informazioni sui mezzi di trasporto sbagliati, fotografie rubate qua e la, infine con traduzioni nelle varie lingue come questa citata da Vito.

    • Scusate però di che stiamo parlando? Sito pseudo-ufficiale che nel whois contiene i seguenti dati (tratti dal link che ho inserito prima):
      Registrant
      Name: Antonio Franco Baldino
      Organization: So.Ge.A.Al. S.p.a.
      ContactID: SOGE107
      Address: Regione Nuraghe Biancu sn
      ALGHERO
      07041
      SS
      IT
      Created: 2007-03-01 10:34:23
      Last Update: 2011-02-16 10:34:19

      Admin Contact
      Name: Antonio Franco Baldino
      ContactID: AFB12
      Address: SO.GE.A.AL S.p.a.
      Fertilia
      07040
      SS
      IT
      Created: 2000-10-20 00:00:00
      Last Update: 2009-11-30 11:11:57

  9. grilloparlando says:

    vabbé, risolto il problema
    http://www.algheroeco.com/cronaca/figuraccia-dellaeroporto-di-alghero-o-abbaglio-giornalistico.html

    il giornalista parrebbe aver visitato un sito non istituzionale, e allora si spiega l’utilizzo – evidente – di google translate.
    Vito scusato perché ha correttamente citato la fonte, seppure non ha controllato la fonte primaria 🙂

    • Vito Biolchini says:

      E infatti io non mi sono lanciato in nessun tipo di accusa contro l’aeroporto di Alghero, e ho fatto mio il commento di Irlandesu: i sardi non sanno parlare l’inglese. E comunque nessuno dovrebbe detenere il dominio aereoportodialghero.it senza essere realmente l’aeroporto di Alghero! La Sogeaal questo non lo dovrebbe permettere. Quindi secondo me neanche il giornalista inglese ha sbagliato.

      • Il dominio è registrato a nome di una persona che si è qualificata come rappresentante della Sogeaal … oltre tutto nel “footer” del sito ci sono tutti i contatti della Sogeaal. Se il tutto è abusivo, perché non è stata fatta un’azione legale per inibire tutto ciò?

        http://whois.domaintools.com/aeroportodialghero.it

      • grilloparlando says:

        no zunk, confondi anche tu !
        quello oggetto dell’articolo è .com, mentre tu hai linkato il whois del .it che in effetti è quello ufficiale, registrato a nome del sindaco di alghero quale legale rappresentante (!)

        quello che ci interessa è registrato da tale max serra che dichiara residenza a Falstaff Court, London ed è parte di una catena di siti che non riportano mai i riferimenti dei titolari.

        In questi casi Sogeaal dovrebbe avviare le procedure per assegnazione d’ufficio del dominio tramite le ADR del registrar, ma presupporrebbe scrivere una lettera in inglese !!!!

      • ma quindi non è aeroportodialghero.it? qual’è il dominio incriminato?

      • E comunque sarebbe divertente fare una analisi sull’inglese parlato dagli assistenti di volo italiani. Soprattutto con attenzione alla pronuncia del loro personalissimo «itanglish». “iu ar càindli riquested tu fasten ior sitbelt”.

      • anna_addis says:

        Le hostess dell’Alitalia, al momento di servire un caffè o una bibita, chiedono se il cliente preferisca, come accompagnamento, dei biscotti o dei cracker. In inglese, invece di dire, “do you prefer cookies or crackers / a savoury snack?” per pigrizia o ignoranza intimano ai malcapitati: “sweet or salty?” – che uno magari pensa gli vogliano mettere il sale nel caffè…

  10. Di Legno says:

    Prima di tutto a scuola i sardi devono imparare il sardo.

    • Riccardo76 says:

      Prima di tutto i sardi a scuola dovrebbero imparare molto bene l’italiano e l’inglese: l’italiano ci consente di parlare con altri 60 milioni di connazionali (oltre ad essere la vera lingua comune tra noi sardi,ciascuno col suo micro dialetto,accettiamo l’evidenza dell’utilità dell’italiano), l’inglese invece ci consentirebbe di parlare col mondo, se studiato bene…

  11. Mi ricorda il mio compagno di banco al liceo, quando scrisse testualmente su un compito in lingua: “Everything was not roses and flowers” ….

    • Ai miei tempi, qualcuno aveva tradotto “…Catilina, amans bella intestina…”, nell’affascinante affermazione che vedeva lo stesso Catilina come “…amante dei piacevoli visceri…”.
      Il tutto sostenuto a colpi di Campanini e Carboni.
      Quanto al Greco, se si partiva male, si finiva peggio…

  12. Anonimo says:

    Tell you what Quentin, when you can write something in fluent Italian explaining how investment is helping an airport to develop, you’ll be in a place to poke fun. What is this, the 1950s where non-English speakers trying to speak English are mocked as being stupid or in this case, drunk?

  13. Margherita says:

    Anche io leggendo il testo ho pensato che abbiano usato Googe Translate (ve ne accorgete anche dall’uso dell’articolo per “Sardinia”, oltre che da tanti altri dettagli, magari più ovvi per chi lavora con le lingue come me e meno per gli altri)… Non credo che una persona, anche madrelingua italiana che ha studiato inglese, potrebbe produrre un’obbrobio del genere… Ha ragione “straniera” a specificare che tipo di giornale il Daily Mail è e ha altrettanta ragione nel commentare che ha una pool di lettori di vedute limitate ma con una tiratura nazionale di rilievo. Indi per cui, la pessima figura da parte dell’aeroporto di Alghero è ben meritata…. Ma vale davvero la pena di risparmiare sul traduttore se poi si va in giro per il mondo a fare queste figure???

    • straniera says:

      esattamente Margherita! Si spendono tanti di quei soldi per pagare i consulenti vari, “esperti” in turismo che non sanno nemmeno suggerire che una buona traduzione è veramente alla base di tutto.

  14. Siamo sicuri che il vero problema stia nella traduzione, e non nel contenuto?

  15. Su bixinu says:

    Secondo me è un gombloddo! Ci sono in mezzo massoneria internazionale, ebrei, bildemberg, obama e qualcuno che non si può neanche dire!

  16. Anonimo says:

    incredibile questi algheresi catalani, che non si sentono ne sardi e ne italiani, chissa’ de itta stoccara funti.

  17. Piccolini i burricchi! E adesso,ovviamente,offendiamoci perche’ hanno parlato male di noi.

  18. straniera says:

    Il “Daily Mail” è un tabloid, ossia un giornale semi scandalistico di bassa qualità, (che conta comunque due milioni di lettori al giorno): quello che scrive quindi, ha poco valore. Considerate anche che è estremamente patriotico, anti-immigrazione, anti-UE etc. Appare chiaro che per loro, trovare del materiale (di qualsiasi tipo) scritto in un inglese maccheronico è quasi un insulto. Detto ciò, io sono una traduttrice e mi vergogno come una ladra quando vedo siti ufficiali, cartelli turistici (per non parlare di hotel 5 stelle) etc, tradotti così male, che a chi come me ha studiato traduzione, fanno seriamente ribollire il sangue.
    È veramente vergognoso che la Sardegna (istituzioni, attività turistiche, etc) che ha la pretesa di definirsi meta per l’elite, non investa in traduzioni fatte da professionisti (sempre sotto pagati anche se professionisti) in modo da evitare di fare queste figure di M.

  19. Anonimo says:

    macché google translate

    chiediti piuttosto quanto hanno pagato il materiale pubblicitario bilingue
    penso se ne scoprirebbero di belle

  20. Marco Nieddu says:

    Ecco i risultati del modello monolingue imposto alle nostre scuole. Vogliamo subito inglese e sardo in tutte le scuole del Regno. Basta ascoltare gli accademici anonimi monolingui amici di Ainis. Aria per favore, basta con l’italianismo spinto

  21. Concordo con Congiu, anche se a mio avviso ci hanno messo pure del loro. Spero che nei conti della Sogeaal non risultino uscite per servizi di traduzione …

  22. Leggendo lo stile, secondo me hanno usato un servizio di traduzione automatica come Google translate.

    • Neo Anderthal says:

      Resta da vedere quanto e a chi lo hanno pagato, questo bel servizio di traduzione (perché forse penso male, ma forse indovino benissimo, e di sicuro qualcuno sarà stato pagato, se non per la traduzione almeno per la redazione di questa ciofeca).

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