Le novità dell’informazione sarda sono tutte on line. E non potrebbe essere altrimenti, visto il gravissimo stato di difficoltà in cui versa il settore nell’isola. Gli investimenti pubblicitari sono crollati, le istituzioni aiutano se,pre i soliti e i costi tipografici stanno diventando insostenibili.
Ed è soprattutto per quest’ultimo motivo che Sardegna Quotidiano è ancora in bilico tra la riapertura e la scomparsa. Facciamo il tifo per il ritorno in edicola e nei punti free del giornale che aveva sospeso le pubblicazioni a luglio. Si sente la mancanza di una voce capace di raccontare la realtà in maniera diversa dai due quotidiani storici (L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna) e che ha avuto nella cronaca di Cagliari uno straordinario punto di forza.
Di sicuro non vedremo più invece Metro: l’editore ha deciso di non continuare a investire in Sardegna, ed è un peccato perché, vista la crisi economica, per tantissimi cagliaritani il giornale era diventato l’unico modo per accedere alle notizie. Informarsi non può essere un lusso, ma purtroppo lo sta diventando.
Il panorama dunque è deprimente: per una brevissima stagione Cagliari ha avuto la bellezza di cinque quotidiani, ora siamo tornati ai “soliti” due. Per fortuna che c’è il web.
E quindi, le novità. Un giornale on line sarà anche più economico di un giornale cartaceo ma questo non significa che non debba stare sul mercato e che non necessiti di una sua organizzazione complessa. Bisogna salutare dunque con grande entusiasmo la nascita di Sardinia Post e di Sardinia Online.
La prima è una creatura di Giovanni Maria Bellu, reduce dalla “drammatica” (come lui stesso l’ha definita) e controversa esperienza di Sardegna 24. Sardinia Post partirà lunedì primo ottobre, sarà un quotidiano on line che si nutrirà molto di tutti i contenuti che si trovano già sulla rete, e che di fatto costituiscono una sorta di “terzo polo” dell’informazione isolana.
Spiega Bellu sulla sua pagina facebook:
“Sardinia Post si propone di dare, in tutta la Sardegna, il suo contributo a rafforzare e a estendere questo “terzo polo” realizzando inchieste e anche rilanciando, in accordo con i colleghi, indagini e notizie svolte da altri. Siamo una struttura piccola ma determinata che unisce molti dei colleghi di Sardegna24 ma anche altri, nuovi, in Sardegna e in altre parti d’Italia”.
Sempre da facebook, qualche anticipazione su come sarà il giornale:
“Ci sarà una sezione che abbiamo chiamato “I conti”. Un contenitore dei “conti ancora aperti” (vicende di personaggi pubblici che, anziché spiegarsi, tacciono confidando nell’oblio); dei “conti che non tornano” (gli sprechi del denaro pubblico) e dei “conti da fare” (uno spazio aperto a tutti per segnalare storie sulle quali indagare)”.
Sardinia Post ha anche una sua pagina facebook, dove iniziare a segnalare spunti e notizie.
L’altra iniziativa, Sardinia Online, partirà invece nel mese di novembre ed è l’estensione di un’esperienza molto interessante come Casteddu Online. Il dibattito su questa testata è molto vivace, ma più di qualunque altra cosa penso che parlino i numeri e le notizie date. Chi vuole capire cosa sta succedendo in città, un occhio a questo sito ce lo deve sempre buttare.
Ma come sarà il nuovo giornale?
“Sardinia Online sarà un secondo giornale parallelo a Casteddu Online, che racconti anche la realtà di Sassari, Oristano, Nuoro, del Sulcis e della Gallura, del Medio Campidano e di tutte le altre zone, con la stessa formula già sperimentata a Cagliari. Punteremo tutto sulla cronaca delle città, ma vi forniremo un quadro dettagliato ogni giorno della politica regionale, già in fibrillazione per quelle che saranno le elezioni politiche e regionali più incerte della storia”.
La squadra in campo è la stessa di Casteddu: Maurizio Bistrusso direttore e Jacopo Norfo caporedattore. Il nuovo giornale ha già una nuova pagina facebook nella quale è possibile inviare commenti e suggerimenti.
Insomma, nel buio dell’editoria sarda qualche barlume di vitalità si intravvede. Resta comunque il disagio di un settore cruciale per la vita democratica. Bisogna far ripartire il dibattito, e un’opportunità sarà l’incontro organizzato da Articolo 21 sul tema “Sardegna – emergenza informazione: che fare?”. L’appuntamento è per venerdì 12 ottobre alle 18 nella sede dell’associazione Asibiri in via San Saturnino 7, a Cagliari.
Auguri a bellu per l’iniziativa: sarà anche old school come ha scritto qualcuno in passato, ma ha avuto il pregio, nella breve esistenza del quotidiano, di sollevare temi volutamente ignorati dall’unione
Aspetto curioso di vedere con che progetto e quale squadra si riproporrà
Sinceramente non vedo l’OT, nel mio post si parla del motivo per cui tante iniziative editoriali in Sardegna falliscano, forse perchè, per un mercato di un milione e mezzo di persone con una dei tassi di scolarizzazione in Europa, due quotidiani sono più che sufficienti?
Quanto a Radio Master, ti ricordo che Buongiorno Cagliari è la trasmissione radiofonica più conosciuta in Sardegna (e forse la più ascoltata). La mia è una domanda di un ascoltatore al suo ideatore e conduttore. Se Vito vorrà rispondere bene, altrimenti all’inizio ci soffrirò ma poi, alla fine, mi passerà 🙂
Quanto ai dati sull’Ugnone, datti uno sguardo al sito di Audipress.
Quanto al (presento) livore, ti faccio presente che il buon Vito è ampiamente in grado di difendersi da solo. Ciao
Sull’approfondimento del caso del giorno, nomina del sovrintendente del Lirico, al momento CagliariPad straccia tutti. E’ l’unica testata che stia approfondendo il perché e il percome i sindacati interni sono a dir poco perplessi sulla Crivellenti. Anche Casteddu Online non ha mancato di approfondire. Non c’è che dire, quanto alla capacità di stare sul pezzo è una testata eccellente. Sardinia Post in affanno. Dopo aver dato per primo la notizia ora tace. E il fatto che nel sito stiano già spuntando i blog di Massimo Dadea e di Lilli Pruna non fa ben sperare quanto a un deciso distacco rispetto al fallimentare modello Sardegna 24 (e Sardegna Democratica). Giovanni Maria Bellu è stato un magnifico giornalista d’inchiesta, se si concentrasse sulle cose che gli riescono meglio … a competere su questo terreno mi spiace, ma Maurizio Bistrusso e Guido Garau gli bagnano il naso.
Oh Vito ma non eri tu che lodavi il progetto di Sardegna Quotidiano come solido e affidabile in virtù del suo “business plan”? Erano i tempi del sodalizio con Radio Press contro il “rivale” Sardegna24 sulle stesse quote di mercato e adesso ci accorgiamo che entrambe le esperienze sono fallite assieme a Metro. Chi vince è la tanto bistrattata “Ugnone” a detta di chi scrive nel tuo blog, e non solo, non leggerebbe più nessuno (se non per sport e necrologi), non influenzerebbe più nessuno, non farebbe più paura a nessuno. Ma intanto è li, nella piazzetta di plastica a lei dedicata, con la tiratura di copie e il fatturato in costante aumento.
Tu, intanto, sei passato da Radio Press a Radio Master e ora a Radio X. A proposito: ma perchè te ne sei andato da Radio Master? Non senti l’esigenza di spiegarlo a tutti i tuoi lettori con un post, così come avevi fatto (con ben più di un post) quando sei andato via da Radio Press
Mah, guarda, anonimo, per quello che mi riguarda io non sento l’esigenza di sapere perchè Vito sia andato via da Radio Master…il tuo post trasuda livore, abbastanza off topic.
Poi, copie e fatturato in costante aumento, sarei curioso di vedere i dati da qualche anno a questa parte…oh, poi magari mi sbaglio io…
difficile, molto difficile, insidiare realmente il predominio dell’Unione. questo non significa che si debba rinunciare a provarci (la qualità è un altro discorso, affidiamoci al buon senso della ggente!). Saranno davvero dei nuovi “giornali”? daranno notizie o piuttosto commenti, letture della realtà alternative, e soprattutto…pagheranno chi ci lavora? (scusate, sempre a fare i conti della serva,io…)
Staremo a vedere. Per ora è comunque tutta salute avere qualche strumento di informazione/partecipazione in più.
Bellu non porterà niente di nuovo! Il vecchio che avanza! Per carità, in Sardegna abbiamo bisogno di ben altro….
se i giornali non avessero finanziamenti pubblici l’unione e la nuova chiuderebbero i battenti domani stesso…
Vito, visto che domani si riparte con “Buongiorno Cagliari” ( non biu s’ora ), potrete aggiungere queste testate online tra le fonti di notizie, tanto per fornire nuovi spunti che tu e Elio sapete mantenere tra la riflessione e la risata. Ammollaisinci.
Non c’è spazio in Sardegna per un terzo quotidiano distribuito capillarmente a livello de “L’Unione” e “La Nuova”. O si diventa proprietari di uno di questi due oppure a livello di carta stampata sarebbe bene che gli editori o aspiranti tali risparmiassero i loro capitali. Come diceva il buon gianno Trois, l’editore: “Le pecore non sanno leggere”.
Nel senso che chi già acquista e legge i giornali, in Sardegna è già assorbito dai due quotidiani di qui sopra. gli altri, come me, che vorrebbero leggere altro e in altro modo, devono andare sulla rete: quattro gatti di lettori non tengono in piedi una struttura industriale.
Gianni, non Gianno…
Però “Il Sardegna” quando ancora c’era la mano di Giorgio Melis, era un prodotto che poteva insidiare da vicino le due storiche testate. Cadde sulla raccolta pubblicitaria molto inferiore alle attese.
http://morumalu.altervista.org/2012/09/27/sardinia-post-il-bellu-di-riprovarci-in-rete/
Ovviamente è un’opinione, ma a mio modesto avviso Casteddu Online, salvo qualche lampo di schiettezza piacevole e un’efficienza superiore alla “concorrenza” nel dare le notizie appena arrivano, per certi versi è stata un’esperienza interessante circa come non si fa giornalismo. Editoriali troppo gridati, stucchevoli “sbentulate” (più divertenti del “Zacca e Poni” di CagliariPad, ma procurano anche più guai …), linea editoriale ondivaga. Con lo stesso staff, nulla lascia sperare che la versione “whole island” sia migliore. Si limitassero a fare un lavoro stile agenzia di stampa, forse renderebbero meglio e non sarebbero la testata online che vanta il maggior numero di imitazioni satiriche.
Vedremo all’opera Bellu, che è un professionista con ben altro pedigree. Ci si augura che abbia fatto tesoro degli errori di Sardegna24, soprattutto evitare il peso esorbitante di opinionisti e l’evidente impronta ad personam di certe campagne come quelle contro Maninchedda e Milia. Auguri, ma nonostante la banalità dei suoi editoriali, il mio preferito resta CagliariPad.
Piuttosto, di Sardegna Quotidiano si sa niente? Torneranno?