Cagliari / Cultura / Sardegna

Ci scrive Roby: “Ok, non parliamo più dell’Anfiteatro: ma uno spazio per i concerti a Cagliari lo vogliamo trovare o no?”

Ricevo e volentieri pubblico. Leggo oggi sui giornali che il Comune renderà note le sue proposte giovedì prossimo. Nel frattempo una sana discussine non guasterebbe.

 ***

Egregio Vito, possiamo parlare di musica e di concerti a Cagliari?

Eccoci al dunque, credo e spero che tu sia d’accordo nell’identificare e trovare uno spazio nel tuo blog, per aprire una conversazione sull’annosa questione relativa alla location estiva, e non solo, nella città di Cagliari.

“Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po’”, avrebbe detto il grande Lucio, e ti garantisco che distrarsi sarebbe molto più salutare che continuare a combattere in modo donchisciottesco contro la realtà dei fatti attuali.

Se sei d’accordo cerco di spiegare come la penso, entrando in punti di piedi, dopo aver letto le innumerevoli diatribe relative agli spazi cagliaritani di cui vi siete occupati tu e una buona parte dei tuoi interlocutori.

Parlare del passato, ha un senso? Per me no!

Questo è il motivo per cui chiedo cortesemente a tutti di non tornare sulla questione Anfiteatro romano, che sinceramente ha stancato, cercando di dimenticare, almeno momentaneamente, ciò che è stata l’evidenza dei fatti, che non potrà aiutarci a risolvere le questioni dell’oggi. Solo un’unica annotazione, ci avevano garantito uno spazio alternativo dignitoso, al momento non è pervenuto!

Parliamo del presente, possibilmente con un po’ di lungimiranza che in questi casi non guasta.

È giusto che una città come Cagliari non abbia uno spazio dedicato ai concerti? Dimentichiamo l’odiata terminologia “Grandi Eventi”, pensiamo a situazioni spettacolari usufruibili per tre/quattromila persone, ecco il punto: la nostra città deve avere si o no uno spazio accogliente degno di questo nome? E deve averlo novanta giorni o tutto l’anno? Oppure neanche un giorno all’anno.

Dispiace prendere atto che la questione sembrerebbe non interessare praticamente a nessuno, ma allora alle decine e forse centinaia di migliaia di spettatori che amano i concerti chi glielo spiegherà? Perché la nostra città non inizia a pensare ad una seria pianificazione, per risolvere questo che alla prova dei fatti è diventato un problema irrisolvibile?

Ci sono diverse soluzioni al vaglio, la prima potrebbe essere una tensostruttura per tutto l’anno che d’estate sarebbe parzialmente aperta per sfruttare le nostre fantastiche notti stellate, poi se nel corso della stagione servirà per uno o due giorni uno spazio per diecimila persone, non sarà difficile identificarlo. Una cosa è certa: abbiamo bisogno di una location dignitosa che vada bene agli artisti che si esibiranno, ma sopratutto al pubblico che paga il biglietto.

Scartiamo a priori le proposte indecenti di pseudo-operatori che si ergono a salvatori della patria, indicando in giro per l’Italia soluzioni sulla carta (realizzate con photoshop, visibili solo su siti internet che raccontano favole) irrealizzabili nella pratica. Diamo voce, almeno inizialmente, a chi ha già dimostrato, rischiando la stragrande parte delle risorse in proprio, di essere un professionista del settore.

Sinceramente essendo giunti a metà marzo, credo che il 2012 (se non ci sarà l’annunciata fine del mondo) verrà ricordato come l’anno della fine dei Concerti a Cagliari.

Dopo trent’anni, sarebbe un gran peccato! Sopratutto se si tiene conto che Cagliari ha tutte le caratteristiche per essere alla pari con città sulla carta molto meno importanti e strategiche della nostra, che hanno serate musicali di alto pregio e livello. Un esempio: Livorno ha uno spazio al chiuso con ottomila posti disponibili, con il dovuto rispetto ribadisco Livorno non New York.

La domanda è la seguente: è compito degli operatori dello spettacolo occuparsi dell’organizzazione generale di uno spettacolo, oppure dobbiamo anche costruire i teatri?

In conclusione sembra di avere appreso da come vanno le cose, che il settore dell’entertainment (vedi tempo libero, intrattenimento ecc.) dal calcio agli spettacoli, sia al capolinea, almeno dalle nostre parti, eppure fatte salve le tante problematiche che angustiano i nostri tempi che hanno sicuramente la precedenza, una serata di distrazione o divertimento non ha mai fatto male a nessuno, anzi ha sempre aiutato.

Cordiali saluti a tutti

Roby Massa

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16 Comments

  1. ..e intanto stamattina, mentre l’assessore annunciava la possibile area per i grandi concerti, l’autore della lettera era assente…

    • ho letto l’articolo sulla possibile area concerti nello sterrato tra il s.elia e il mare…
      così di primo acchito trovo che sia una buona idea, non solo perchè si trova finalmente
      uno spazio per i concerti, ma anche perchè si può provare a valorizzare un punto della città potenzialmente bellissimo ed ora abbandonato…
      Ovviamente spero che il progetto sia affiancato alla realizzazione di una passeggiata lungomare sullo stesso spazio…
      Staremo a vedere…

  2. rispondo a ZunkBuster: noi abbiamo protocollato varie soluzioni, con impianti nostri… nè l’ammnistrazioe Floris nè quella Zedda, ci hanno mai permesso il dilogo e il confronto sulle progettualità che proponiamo, avendo noi individuato l’area che pssa funzionare 365 gg/anno per gli eventi, la cultura e lo sviluppo del comparto turistico, attorno al progetto Teatro del Mare, condividendolo non solo con gli operatori culturali, ma con le varie forze rappresentative dellevarie categorie presenti in città.

  3. Frank Sinatra says:

    Si parla di locations per i concerti e si arriva alle cassiere dell’Auchan, giusto dare ai giovani spazi adatti per suonare e magari registrare, ma un cavolo di posto dove si possa fare un concerto, (che sia di Amoroso o di Joe Perrino non saranno certo i censori a deciderlo), in questa città, che sta diventando una città per morti, si riuscirà a trovare? Se la crisi è generale, per quale motivo solo Cagliari deve piangere? Mi auguro che quando Zedda realizzerà finalmente che è lui il sindaco eletto, qualcosa faccia.

    • ZunkBuster says:

      Si magari riaffidare tutto ai Palmas vero? Se ne sono fatti di concerti alla Fiera, chi fa i concerti per guadagnare quattrini a palate, in attesa del riassetto dell’Anfiteatro, può tornare lì. Pagando gli spazi. Tanto già non si fanno pagare i biglietti, per spettacoli spesso e volentieri mediocri. Far risparmiare gli organizzatori di un concerto della Amoroso anziché di Noemi o altri pseudoartisti da talent show NON E’ un problema di cui il Comune debba farsi carico, fornire spazi per gli artisti giovani che cercano solo un posto dove poter suonare e provare SI. E stia tranquillo Frank Sinatra o Massimo Palmas, nessuno le imporrà di ascoltare Joe Perrino, che beninteso non è che faccia impazzire neppure me (Alberto Sanna si invece), semplicemente adoperarsi perché qualche altro artista cagliaritano VERO, non i Marco Carta, possa riuscire a venir fuori.

      • @zunkbuster – solo una piccola precisazione, I dischi di Alberto Sanna sono prodotti “dai Palmas” e dall’etichetta S’ardmusic…e non mi pare l’unico artista sardo (giovane o meno) in catalogo.

  4. Filippo says:

    Rispondo al Sig. Massa

    Se non si rinnova il vecchio non si potrà ottenere il progresso per il futuro. Quindi propongo a tutti coloro che sino ad oggi hanno avuto il titolo da grandi organizzatori, pur non avendone diritto nonostante le loro recenti grandi imprese da art director, propongo, consiglio di ritirarsi in silenzio. Propongo un ritiro in virtù del fatto che in tutto questo tempo non sono mai riusciti a dare una soluzione per la collettività, ma hanno soltanto portato avanti i loro interessi privati.
    Questa gente dalle passate amministrazioni hanno avuto tutti i mezzi a disposizione, anfiteatri, fiere, soldi pubblici e privilegi, ma nonostante tutto non sono mai stati capaci di creare un futuro per il settore, ne per loro ne per la collettività, hanno solo distrutto il settore monopolizzandolo, ed impadronendosi di strutture pubbliche impedendo a gli altri di fare impresa.
    Oggi gli stessi trovano il coraggio di mettersi di traverso e propongono soluzioni uguali alle nostre, tanto da cercare di copiarne il contenuto, ma senza capirne il significato, propongono oggi un’idea che se realizzata risulterebbe un altro flop degno del passato, esempio Arena Beach.
    Mentre dall’altra parte, sin dal 2005 ad oggi sono state portate avanti delle battaglie di contenuto serio fatto di concrete logiche, inserite perfettamente nel mercato in sintonia con ciò che oggi rappresenta il business dell’intrattenimento. Le battaglie alle quali faccio riferimento sono quelle portate avanti dal il Sig Andrea Caldart, lo stesso che insieme a noi oggi porta avanti l’ormai noto TEATRO DEL MARE, un progetto serio capace di sostenersi senza che i contributi pubblici ne finanzino il 50% delle attività. Ma diversamente a ciò che ha rappresentato il passato, creato da i vecchi organizzatori, IL TEATRO DEL MARE infatti non è una soluzione a tempo, stagionale e basta, ma rappresenta una soluzione permanente capace di stare aperta tutto l’anno soddisfando l’esigenze del settore a disposizione per tutti non solo per noi. Tale progetto a pieno regime sarebbe in grado non solo di risolvere tali problematiche, ma creerebbe 300 nuovi posti di lavoro, cosa non trascurabile. Quindi tengo a evidenziare, per coloro i quali continua a starci di traverso, che non vanno sono contro i nostri interessi, ma vanno contro il diritto al lavoro, intaccandone le fondamenta principali della nostra costituzione. Chi impedire al privato di creare lavoro, dovrebbe almeno trovare il coraggio di assumersene le responsabilità in maniera pubblica, spiegando le ragioni per le quali si trova in diritto di negare il lavoro a noi ma anche a 300 persone.
    Filippo Serra.

    • ZunkBuster says:

      Ho letto anche su Facebook qualche post a firma “Teatro del Mare”, ma per capirci: l’amministrazione ha bocciato il progetto oppure semplicemente non l’ha mai preso in considerazione? E se la situazione è quest’ultima vale anche riguardo all’amministrazione Zedda? Giusto per comprendere la situazione …

  5. Stefano reloaded says:

    Non ho capito una cosa: serve solo un’area o la richiesta è per uno spazio attrezzato di tutto punto? No, perché il Comune sta ancora piangendo i pochi soldi spesi per il capodanno e, per ora, soldi per mettere in piedi una struttura fissa ce ne sono pochi.
    Ma la Fiera fa così schifo? Quest’estate sono stato trascinato a vederci Zucchero e non mi è sembrata una cosa così orribile. E in passato ho assistito ad altri concerti e non sono morto.
    A parte la Fiera che è gestita dalla Camera di Commercio, il Comune possiede aree proprie che potrebbe mettere a disposizione; possiede anche un palco, quello dell’Anfiteatro, che, con una modifica alla convenzione stipulata con la Regione, potrebbe essere utilizzato per gli spettacoli estivi (chissà in quale magazzino lo tiene, il Comune). A questo punto è possibile pensare che anche gli organizzatori di spettacolo, che sono quelli che ci guadagnano, possano investire del loro e affittino quattro sedie e due tribune?
    In altri posti, tipo provincia di Livorno, che non è New York, i privati (organizzatori e sponsor) si sono uniti e hanno realizzato un’arena da 4500 posti (aumentabili fino a 7000). Ribadisco rispettosamente: Livorno, non New York.

    http://www.ognisette.it/news/casg
    http://www.bolgherimelody.com/interna.aspx?idSezione=150

  6. Anonimo says:

    concerti a cagliari ! semplice si fanno in piazza santa gilla, ormai a cagliari si fa tutto da quelle parti, sono talmente forti che anche SANT’ EFISIO………..

    • Gianfranco Carboni says:

      ahahahah bene anonimo hai fatto bingo. Dopo Cancioffali Sant’Efisio ecc ecc

      • Anonimo says:

        visto che non riescono a vendere le case della santissima piazza santa gilla, secondo me ci saranno grandi sorprese nei prossimi mesi tempo al tempo!

  7. desidero ricordare al Sig. Massa che noi del Teatro del Mare, abiamo protocollato ben 6 progetti diversi in altrettante area della Città di Cagliari negli ultimi 7 anni!!! il problema non è discutere dell’Anfiteatro, per quello la magistratura sta già all’opera da molto, il problema è che non si vuole il privato che, come nel nostro progetto, può dar lavoro tra diretti ed indiretti fino a 300 nuovi posti, o meglio non si vuole il Teatro del Mare. Si vuole continuare a non trovare la soluzione, così nella logica dell’emergenza, faranno affari sempre i “soliti noti”. Noi continueremo nella “Difesa Sociale” del nostro progetto che è aperto a tutti nell’unica area disponibile che ha la Città di Cagliari per destinazione urbanistica!!! se poi non lo si vuole, bhe non lamentatevi!!!
    Andrea Caldart per il Teatro del Mare

  8. ZunkBuster says:

    Ok, uno spazio per i concerti è importante, ma vogliamo pensare piuttosto a degli spazi per i tanti giovani che a Cagliari amano fare musica, e senza pretese di farsi notare da qualche squallido talent show cercano, appunto, semplicemente degli spazi in cui possano esibirsi pubblicamente e fare le prove, senza che il rompicoglioni di turno del condominio chiami la polizia? Penso che un’amministrazione che voglia fare un discorso di qualità sul tema musica debba considerare prioritariamente questa esigenza, non certo di trovare uno spazio per un concerto di perfette nullità artistiche come Alessandra Amoroso. Negli anni ’80 alla Fiera si sono tenuti concerti affollatissimi, ricordo Eros Ramazzotti che era ancora quasi agli inizi ma già popolarissimo, Claudio Baglioni, e soprattutto Lucio Dalla al cui concerto c’era la gente appollaiata sui tetti degli stand. E vorrei ricordare che allora chi organizzava (per le feste dell’Unità) era uno di quelli che oggi fa il pianto greco, Massimo Palmas. Perché mai adesso non andrebbe più bene? Questi signori famosi i concerti li fanno per guadagnare quattrini a palate, che si paghino la Fiera e i concerti li facciano lì. I soldi pubblici spendiamoli per i giovani che più che “affermarsi” vogliono innanzitutto riuscire ad essere artisti senza dover sgomitare per trovare uno spazietto. Poi, non ci lamenteremo che quando si pensa a un cantante di Cagliari si pensa a quell’altra nullità di Marco Carta, mentre Joe Perrino e Alberto Sanna i giovanissimi manco sanno chi siano.

  9. All'improvviso uno sconosciuto... says:

    Ma con i negozi e le aziende che chiudono, la gente che può che scappa dalla Sardegna, i politici che blaterano senza nulla concludere, un presidente della regione che avrebbe dovuto fare il cabarettista, c’è proprio bisogno di pensare ad uno spazio concerti adesso? Ci dissero sulle città mercato: assumeranno personale e daranno lavoro. I contratti erano sempre a tempo determinato, ora con le casse automatiche una cassiera ne fa 4 ed il personale non è così tanto da bilanciare il numero di negozi che hanno chiuso. Si ma lì conviene perchè la roba costa meno (con la scorrettezza del sottocosto che se lo fa il commerciante normale si prende una di quelle multe che se non ha chiuso per la crisi…). Ma il problema è trovare uno spazio concerti. I parcheggi del Sant’Elia non bastano?

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