Cagliari

Ci scrive Stefano: “Io c’ero: ecco come un autista del Ctm ha tenuto chiuso per più di mezz’ora in un bus un mio amico senegalese!”. Una cronaca tragicomica…

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

***

Ciao ragazzi, volevo mettervi al corrente di ciò che ho visto martedì mattina alle 10 40 circa. Avevo un appuntamento con un mio amico Mbaye, un ragazzo di 28 anni che vive in Sardegna da circa 5 anni, viene dal Senegal. L’appuntamento era nella fermata dell’8 vicino al cimitero di Monserrato. Mentre aspettavo con la mia utilitaria ho ricevuto una telefonata del mio amico che diceva che l’autista era passato dritto e non lo faceva scendere solo al capolinea. Prendo la macchina e raggiungo il capolinea al policlinico universitario e li mi trovo il pullman fermo e con le portiere chiuse, con al posto della scritta 8 un luminosissimo “fuori servizio”: dentro sei passeggeri,tra cui Mbaye e l’autista. Chiedo all’autista di aprire la portiera, ma lo stesso mi fa segno di avvicinarmi al finestrino della guida nel lato opposto.

“Desidera?”. Gli spiego che avrei un appuntamento col mio amico che è a bordo, ma lui mi dice che non può farlo scendere perché gli aveva dato del “coglione e del bastardo”. “Si, vabbé, ma non può tenerlo chiuso con gli altri passeggeri , tra l’altro”, gli dico io. “Sto aspettando i carabinieri “, mi risponde. Comunque non riesco a convincerlo a “liberarlo”, anzi a liberarli: erano tutti suoi prigionieri.

Decido di accomodarmi in macchina ed aspettare, ma nell’attesa e un po’ basito dalla situazione paradossale, decido di chiamare chiunque possa far pressione sull’autista per far cessare quel gesto folle: comincio dall’amico che lavora al Ctm per finire col sindaco di Cagliari.

Aspetto circa dieci minuti, comincio a preoccuparmi, ritento le trattative con l’autista. Mbaye mi guarda quasi teneramente: niente, l’autista ha deciso che il prigioniero deve essere consegnato alle forze dell’ordine. “Chiedo scusa, ma di cosa ha paura?”, gli chiedo. “Questo scappa!” mi risponde lui. Tento una scambio di prigionieri: “Senta, le do i miei documenti di identità, lo conosco bene, le do le sue generalità, il suo numero di telefono, ma lo faccia scendere? Anzi faccia scendere anche gli altri”.

Nulla da fare, l’autista è un duro! Sconfitto rientro in macchina e attendo, nell’attesa passeggio attorno al pullman, mentre guardo l’immagine di un’enorme donna, semi nuda, stampata nelle pareti del mezzo. Si avvicina un uomo sui 40 che mi chiede se quello fosse il 21, “No, è fuori servizio” gli rispondo un po’ distratto e assieme a lui passo davanti al finestrino dell’autista che in quel momento stava parlando alla cornetta della radio aziendale e sentiamo:”Ho detto che non posso farlo scendere, sto aspettando i carabinieri, poi ce un tipo, un amico del marocchino, fuori che mi sta minacciando, anzi no, ora sono due, deve aver chiamato un altro amico, sono circondato!”. Il ragazzo dopo avermi guardato incredulo mi domanda:”Ma parlava di noi?”. Non ho avuto il coraggio di rispondergli, ci ha lasciati per prendere il 21 dicendomi:”Ma cussu est sonau meda!”.

Dopo altri venti minuti Mbaye mi fa dei gesti per avvicinarmi al vetro dal quale ogni tanto incrociavamo i nostri sguardi sempre più increduli, mi avvicino e dal labiale capisco che ha necessità di far pipì. “Trattieni”, gli dico. Mi avvicino nuovamente dal giustiziere del Ctm e gli espongo il nuovo problema. “Ahahah! Ma credete che sono nato ieri? Non ci casco, stanno arrivando i carabinieri!”.

La mia pazienza comincia ad essere sostituita da un senso di impotenza e di vergogna, mi viene quasi da piangere, non mi sembra vero che mi trovi dentro una scena di questo tipo, tutto sembra surreale, l’autista inchiodato al suo posto di guida, una giovane ragazza siede al centro del pullman, ha uno sguardo perso, un po’ preoccupato, poggia la fronte continuamente sul vetro come se volesse uscirne per osmosi, una coppia di anziani parlando tra loro ogni tanto guardano il ragazzo di colore. Penso:”Chi sa cosa stanno dicendo…”. Ricevo una chiamata, è Giuseppe, il mio compaesano che lavora nel Ctm, che mi dice di aver pressato per far si che liberi i passeggeri..sempre più prigionieri, mi dice che quell’autista, è stato sempre uno tranquillo….

Decido di reagire, ormai so anche come si chiama: “Senti Aldo, credo che tu stia facendo un grosso sbaglio, rischi guai seri, interruzione di pubblico servizio e sequestro di persona” gli dico, quasi impettito, per aumentare la solennità delle parole gli aggiungo: “Se lo fai andare via ora ti prometto che non sporgerà querela”.

 “Ma bai a cagai…” mi risponde lui. “La ca in presoni nci accabara s’amighixeddu tuu”. Torno in macchina ancora più depresso e un po’ umiliato.

Mi squilla il telefonino, è Mbaye: non riesce più a trattenere la pipì. “Cazzo, e ora?”. Mi avvicino al finestrino, lui scuote la testa, non ce la fa più, gli consiglio se proprio non riesce, di farla nella parte posteriore del mezzo. Ascoltando il mio consiglio, si dirige all’angolo e comincia a sbottonarsi i pantaloni, l’autista giustiziere nel capire ciò che stava per fare abbandona il suo posto di comando e comincia ad urlare come un forsennato. Per fortuna proprio in quel momento è arrivata una panda con la scritta Ctm, dal piccolo abitacolo fuoriesce un omone in divisa aziendale con due mostrine fregiate di tre stelle. Aldo, notandolo abbandona il pisciatore abusivo per aprire, finalmente, le portiere.

Il graduato compresa la gravità della situazione prende per braccetto Mbaye e lo accompagna ad espletare i suoi bisogni in luogo più discreto, accompagnato dal monito di Aldo:”Mì di non farlo scappare”. Arrivati i rinforzi, Aldo congeda i malcapitati passeggeri-prigionieri-testimoni dicendogli:”I vostri nomi verranno consegnati ai carabinieri”, ma la ragazzina del finestrino nell’allontanarsi gli ha detto: “Lei mi ha fatto perdere l’appuntamento, io la denuncio”.

“È un suo diritto signorina” gli ha risposto lui, educatamente. Appena rimasti soli dopo avermi squadrato bene mi domanda:”E tu chi saresti?”. “Un amico di Mbaye, come le ho detto prima” gli rispondo. “Non fare il finto tonto con me, voglio sapere le tue generalità” mi apostrofa lui. Faccio finta di non averlo sentito e giro la faccia per vedere se il graduato è di rientro, ma Aldo, vedendosi negata l’informazione, si dirige verso la mia macchina e annota nello stesso foglio dove aveva segnato le generalità dei passeggeri-testimoni, i numeri della targa. “Vedrai che i carabinieri ti rintracciano, dato che non vuoi collaborare!” aggiunge infastidito.

Proprio in quel momento passa a pochi metri di distanza un’altro pullman del CTM, dal finestrino si affaccia un uomo sui 45 anni con un paio di occhiali da sole che chiede cosa fosse successo, Aldo in pochi secondi da una versione spettacolare dell’accaduto con finale pirotecnico:”Capito, aveva la pillona tra le mani, vengono a casa nostra e ci tirano fuori la pillona! E s’amigu (indicandomi) difendendolo”. L’altro autista scuoteva la testa in segno di indignazione e rivolgendosi a me aggiunge:”Vengono da noi, ci pisciano in casa e tu lo difendi?”.

“Ma lo ha tenuto dentro, contro voglia, quasi un ora!” gli dico io. Aldo: “Ma mi hanno autorizzato dalla centrale”. Autista con occhiali: “O bellixeddu, guarda che l’hanno autorizzato dalla centrale, è inutile che lo difendi …se ne devono tornare a casa loro, guarda che un giorno ce li troviamo a casa da mia moglie o dalla tua, questi!”.

Impietrito e stupefatto non ho trovato l’energia e il coraggio per controbattere. “Ma da cosa nasce quest’odio?” ho pensato. Dopo qualche secondo che il secondo autista ci ha abbandonato sono arrivati i carabinieri e ho visto lo sguardo di Aldo luccicare ardentemente. Ma in una sorta di delirio di onnipotenza appena i militari sono scesi dalla macchina, battendo l’indice destro sul polso sinistro ha cominciato un’altro show:”Ma vi sembra l’ora di arrivare? Ho dovuto tenere, per colpa vostra, delle persone quasi un ora nel pullman, ma cosa stavate facendo? Questa è un’emergenza!”.

Maresciallo dei carabinieri: “Ma devo spiegare a lei cosa stavamo facendo, si dia una calmata, anche perché altrimenti rischia di essere arrestato per oltraggio”. Aldo:”Arrestato? Io? Guardi che io sono un pubblico ufficiale che è stato insultato dal senegalese, voi dovete identificarlo subito e portarlo in caserma!”. Maresciallo:”Guardi che non funziona così, noi identifichiamo il ragazzo e poi se lei vuole ha 90 giorni per presentare la querela”.

L’autista per due minuti continuava a dare ordini ai due militari ai quali continuava a ripetere che era lui che aveva ragione. L’apice l’ha raggiunto quando rivolgendosi al maresciallo gli ha chiesto di qualificarsi, continuando a dirgli che non stavano facendo il loro mestiere e per questo li avrebbe segnalati ai loro superiori, ma vedendo che il maresciallo non rispondeva alle sue domande passa all’azione: estrae nuovamente il suo terribile taccuino e annota il numero della targa dei due malcapitati gendarmi!

Aldo ha evitato l’arresto grazie al fortuito rientro dell’omone del Ctm, il quale ha dovuto lavorare parecchio per farlo calmare. Siamo andati via dopo aver dato le nostre generalità e dopo aver ricevuto le scuse solo dall’omone graduato; non so se Mbaye poi querelerà Aldo, ma posso dire tranquillamente che a me piaceva molto di più quando l’acronimo era Act era più facile intonare il finale!

Quanto scritto su, anche se scritto male e non l’ho riletto, è quanto visto e sentito personalmente di persona da me, come dice uno che conosco: “Ve lo volevo dire”, se vi dovesse servire, fatene l’uso che volete, giornalistico, teatrale, etc. Di sicuro me ne assumo pienamente e totalmente la responsabilità, civile, morale, penale, etc. Infatti ve lo firmo:

Stefano Lai di Escalaplano

***

Sulla vicenda è intervenuto ieri pomeriggio il presidente della Provincia di Cagliari, Graziano Milia, che ha chiesto al Ctm di indagare su quanto successo. Il direttore del Ctm Ezio Castagna, rispondendo a Milia, ha invece rilasciato questa dichiarazione: “Si prendono queste   posizioni perché per definizione l’immigrato va tutelato di più rispetto ad un cagliaritano. Non vorrei che si trattasse di una persona che è stata vittima di intolleranze nella sua vita e a sua volta è diventata intollerante”.

 

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154 Comments

  1. Riccardo says:

    Non so cosa sia successo realmente, gli autisti del CTM che conosco io sono persone socievoli e gentili. In passato oltre alla quotidiana gentilezza e cortesia dimostratami con il loro comportamento esemplare, hanno dimostrato anche onesta e integrità morale, come quando ho smarrito il mio portafoglio con circa 100.000 lire dentro e me lo hanno restituito integro con documenti e senza che mancasse 1 lira, chiamandomi a casa dopo avermi rintracciato grazie alla carta di identità. Vero anche che non prendo l’autobus dal 2001 e quindi mi potrete dire che le cose in questi anni sono cambiati. Comunque, il mio intervento è limitato all’articolo che ho letto e prendendo per buono ciò che viene narrato:

    1) l’oltraggio a pubblico ufficiale reintrodotto dalla L. 15 luglio 2009 n. 94, è applicabile se e solo se tali offese sono sentite da terzi. Mi spiego, gli altri “ostaggi/testimoni/passeggeri” devono testimoniare di aver sentito gli insulti, e dopo aver letto ciò che è successo dubito fortemente che possa succedere. Se loro si rifiutano o dicono semplicemente, non ho sentito o non mi ricordo, dubito fortemente che l’autista potrà far valere le sue ragioni.

    2) Che un autista possa trattenere i passeggeri senza la presenza di un controllore mi suona nuova come cosa, che egli possa chiedere i documenti ai passeggeri è lecito ma vale la regola “chiedere è lecito rispondere è cortesia”, infatti, neanche i controllori hanno il potere di obbligare i passeggeri a mostrare i documenti, ed è per questo motivo che in caso di resistenza debbono chiamare le forze dell’ordine le quali hanno 5 diverse leggi che li abilitano a tale richiesta.

    3) Se l’autista ha fatto tali affermazioni che scrivi sull’articolo hai il diritto di querelarlo per insulti a sfondo razziale.

    4) Se effettivamente fossi stato rinchiuso nel bus in prima persona e avessi assistito a una tale situazione avendo un appuntamento o semplicemente volendo scendere avrei chiamato immediatamente i carabinieri, la polizia e la municipale affermando che ero in stato illegittimo di fermo da un pubblico ufficiale, o sedicente tale, non autorizzato a trattenermi avendo io un titolo di viaggio legittimo. O, visto il comportamento dell’autista il quale è descritto non come lucido nell’articolo avrei usufruito delle aperture di emergenza, giustificandomi semplicemente che il comportamento erratico dell’autista mi ha fatto dubitare della sua sanità mentale e in quanto mi sentivo in pericolo.

    Fortunatamente a Cagliari non ho necessità di utilizzare i mezzi pubblici per circolare e forse oramai non avrei neanche la pazienza di farlo. Io i nostri autisti li voglio ricordare così, come erano quelli che mi hanno portato da una parte all’altra di Cagliari dalla mia adolescenza all’età adulta e spero che ve ne siano ancora tanti. Persone cortesi, che fanno un lavoro difficile, che devono sopportare la maleducazione dei propri passeggeri e i soprusi della propria dirigenza che gli nega fin troppo spesso un adeguamento di salario.

    Leggendo l’articolo, non trovo difficile credere che un autista, probabilmente stressato dalle sue condizioni di lavoro, sentendosi insultare per una disattenzione, sia esploso e abbia avuto una reazione esagerata.

  2. Che ci siano degli autisti del CTM arroganti, non è una novità. Come ce ne sono tantissimi educatissimi e corretti. Ieri mattina, alle ore 6,42 circa, come è mio solito, ho atteso l’arrivo della linea 1 in via San Michele. Arriva il pullman e noto che l’autista si ferma molto oltre la fermata. Mi incammino e, lui non apre lo sportello anteriore. Busso e lui mi fa cenno di salire dietro. (Ho l’abbonamento mensile) Vado dietro, la portina è aperta e salendo gli dico: “grazie per la sua gentilezza”. Di rimando: “PREGO, LE COSTAVA MOLTO SALIRE DA DIETRO?” Gli rispondo: “Guardi che è un suo dovere aprire lo sportello anteriore”. – “E IO DOVREI APRIRE DAVANTI CON IL RISCALDAMENTO ACCESO E PRENDERE FREDDO? EVIDENTEMENTE LEI HA MOLTO CALDO”. – Allora gli faccio presente che farò la segnalazione al CTM e lui: “AHAHAHA CHE PAURA”. Ora mi chiedo: questo è ciò che meritano le persone che si affidano alla nostra Azienda Trasporti? Chissà se il direttore Dottor Castagna avrà il tempo e la voglia di lèggere questi nostri messaggi.

    • si l’autista ha sclerato, ma perchè non voleva farlo scendere? era senza biglietto? presumo che il problema sia questo.
      però mentre noi facciamo i giustizieri degli autisti senz’altro cafoni sta gente cirlona sugli autobus seza alcun titolo di viaggio, ai controlli non vogliono mai dare i documenti, e se li scendi pretendono di denunciarti….. ed noi si paga! non ti pare che dovrebbero quanto meno pagare il biglietto anche loro? oppure forse essendo stranieri e totalmente indigenti hanno il diritto di far ricadere sull’intera comunita’ i costi del servizio pubblico? e perchè se sono indigenti circolano col cellulare di ultima generazione? non lo sapeva il tuo amico che bisogna fare il biglietto per salire sui pulmann? oppure era sicuro che tanto nessuno avrebbe potuto fargli pagare alcun biglietto? be caro fattelo dire ne abbiamo le palle piene dei furbetti abusivi neri, bianchi, gialli che siano!

      • Ahaha, sono solo gli stranieri a non pagare il biglietto secondo te? Ma dove viaggi? Semmai è il contrario, quelli che viaggiano senza biglietto spesso sono i sardi…ma che discorsi del menga
        Se leggi bene, vedi che il problema non era la mancanza di biglietto, ma il fatto che si è rivolto all’autista in malo modo

  3. Anonimo says:

    A PRESCINDERE DAL FATTO CHE L’AUTISTA ABBIA RAGIONE O MENO MA LUI NON PUò SEQUESTRARMI SUL PULLMAN.. MENO MALE CHE NON è CAPITATO A ME CHE L’8 LO PRENDO SPESSO PER ANDARE AL POLICLINICO A LAVORARE.. MA STIAMO SCHERZANDO CHE NON MI FAI SCENDERE??? POI SI LAMENTANO CHE SUL 6 GLI DANNO UNA SCARDANCATA DI COLPI I RAGAZZETTI DI SANT’ELIA..

  4. MASSIMO says:

    vorrei solo lasciare un commento verso gli autisti ctm:
    In seguito a un incidente accaduto in ottobre 2011 un “sig.autista” che nn si era reso conto di aver urtato la mia macchina ,mi disse di prendere il numero sociale del bus e di rivolgermi al ctm x la pratica xchè lui nn poteva interrompere un servizio pubblico . Bene a oggi Il “Sig.autista ” nega di aver avuto l’incidente
    è proprio vero che essere civili e educati nn paga avrei dovuto fare il cowboy e farlo scendere dal bus .
    max

  5. Sergio di Quartu says:

    ahahah, che fossi un mezzo “teatrante” lo si era capito. e ti do pure ragione sul fatto che ” non esiste il comportamento dei “SENEGALESI”..o degli ITALIANI..ma quelli soggettivi”. E’ proprio quello il problema; che non possiamo più dare giudizi egualitari su atteggiamenti soggettivi per colpa delle persone come voi, che non hanno la minima conoscenza del significato di razzismo e di integrazione. Se una persona mi taglia la strada rischiando di farmi fare incidente, lo etichetto e apostrofo come, passami il termine, Coglione, che sia bianco nero giallo o rosso. Ed invece no! se è bianco lo posso apostrofare come coglione, se è nero no, o sarei razzista. Una persona apostrofa un lavoratore “coglione bastardo razzista” e vuole pisciare per protesta nel pulman; se è un bianco è un cafone maleducato che meriterebbe una lezione, se è uno di colore è “poverino”. E no! Non mi sta bene! Ma la cosa peggiore è essere etichettato come razzista quando nn lo sono.E te lo dico (ritornando al fatto che tu non sappia il significato di razzismo ed integrazione) perchè uno che parla come te non è mai stato dall’altra parte; non è mai stato la “mozzarella” in una nazione africana. E li ragionano in maniera giusta (non tutti, ma come in tutto il mondo del resto): se sei un coglione ti trattano da coglione sia che sia bianco sia che sia nero; se sei una brava persona ti trattano da tale indipendentemente dal colore della tua pelle. E lo stesso dovremo imparare a fare noi, o meglio voi. Se il tuo amico fosse stato sardo, l’autista avrebbe fatto la stessa cosa (come è già successo) e tu non avresti fatto tutto questo casino, perchè sei tu che vedi diverso Mbaye, non io.
    E po accabbai in brulla, perdonamì chi no pozzu andai a ti biri, m’ada praxi meda cumenzai a biri robba teatrali, poitta no ‘ndi cumprendu nudda. No sciu cummenti apparixai su prexeri. Ma chi benisi a Port harcourt in nigeria, o Duala, o “punta Niedda” in Congo, una Ngoc ti da pozzu cumbidai (S’Ichnusa chi eusu pottau d’eusu accabbara)

    Sergio Cadau di Quartu

  6. Stefano Lai di Escalaplano says:

    Leggere una replica di diretti interessati, che tra l’altro si firmano, dopo aver letto di tutto, non può che trovarmi stupito in positivo, quanto meno, il Sig. Marco(autista con gli occhiali da sole del QSA) esterna una sua versione di parte dei fatti da me raccontati, lui c’era, è una posizione legittima la sua, ci sta pure il Sig. Sergio da Quartu che dice che andrei denunciato per “istigazione all’odio”(..magari lui non c’era..ma ci sta uguale), ma leggere nei giornali che un sindacalista di nome Sandro Putzu dichiari: «Ci siamo informati, non c’è stato alcun sequestro, né episodio di razzismo. Il passeggero si è rivolto in modo spigoloso all’autista, c’è stato un litigio e il conducente si è spaventato» ..ma d’eita ses chistionendu?.Come vi siete informati?!..Com’è che io non sono stato sentito da nessuno?.
    Oppure Ezio Castangia direttore del CTM ad andkronos dichiara: “Non e’ un episodio che
    l’azienda ritiene debba essere trattato come un episodio di razzismo
    in quanto accaduto per un malinteso e poteva capitare a qualsiasi
    persona a prescindere dal colore e dalla razza”, preoccupante, non può succedere, ma soprattutto non DEVE succedere(a qualsiasi persona!) che si possa rimanere dentro un pullman per decisione arbitraria di un autista(..anche se questo è adirato!)..ma se succede, almeno chiedi scusa a nome dell’azienda!…i vertici devono gestire queste situazioni in modo RESPONSABILE, non devono fare il tifo!
    Caro Sig. Marco di sicuro posso asserire che lei ha fatto un’azione lodevole nello scrivere la sua posizione, tra l’altro non ha neanche provato a negare l’innegabile, ma questo non toglie che Aldo, il giorno, ha avuto un atteggiamento “penalmente perseguibile” e professionalmente scorretto, magari perché troppo adirato, o sotto pressione dal lavoro, ma sempre SCORRETTO!!!.
    Caro sig. Marco lei, nel modo in cui ha scritto (secondo me) si è comportato più correttamente del suo Direttore e di alcuni rappresentanti sindacali, credo che comunque in cuor suo, sa bene di aver esternato parole molto “scorrette” nei confronti di Mbaye, quel giorno, magari aiutato dalla versione di Aldo, ma pur sempre poco gentili, inoltre se rilegge il mio resoconto dell’accaduto non troverà mai la parola “razzismo”, perché credo di conoscerne il significato, parlo di “odio” invece.
    Paradossalmente mi vedo invece costretto ad usarla ora quella parola, infatti se va a rileggere ciò che ha scritto troverà due volte la parola “LORO”, che viene usata in modo “razzista” da lei!
    Magari in modo inconscio, ma ha sempre quella valenza, se lo domandi: chi sono “loro”, ma soprattutto, per logica dovrebbe esistere un “noi”?
    Mbay Kane è una persona, come lei e come me, e il suo comportarsi non può essere ricondotto ai suoi caratteri sommatici..e non perché è mio amico..ma perché non esiste il comportamento dei “SENEGALESI”..o degli ITALIANI..ma quelli soggettivi.
    Purtroppo stiamo diventando sempre più intolleranti e razzisti, ma non possiamo uscire da questa condizione se prima non ce ne rendiamo conto, credo che non giovi neanche negare in modo aprioristico, ne negare per difendere una categoria, credo!
    Per questo ho deciso di non comportarmi in modo “razzista” quando ho preso la decisione di raccontare, scrivendo, quanto avevo visto e sentito…
    Spero che la mia schiettezza non l’abbia urtata, in modo sincero, le mando un caro saluto e le auguro un buon lavoro, che so per certo sia duro quanto il mio..ma per fortuna c’è chi lo fa con vera passione..superando i brutti momenti in modo responsabile.

    Per non finire troppo “seriu” il messaggio …”d’accabu in brulla”:
    caro signor Sergio da Quartu, la ca mancai sia pastori, candu mi serbint “cinque giorni di visibilità”, sigumenti sono mezzo “teatrante”, vado e faccio spettacoli sui palcoscenici, si calincuna dia no tenis nudda eita fai…sesi beni arriciu….un imprassidu carinniosu puru a tui.

    Stefano Lai di Escalaplano
    P.S. si no teneis brontu o gana de scriri innoi mi podeis agatai in:
    stefanolaiescalaplano@gmail.com

  7. Sergio di Quartu says:

    ahahah io querelerei il signor Stefano Lai di Escalaplano per induzione all’odio… verso gli autisti. scrive ” Io c’ero…” ma non sembra abbia raccontato le cose come stavano. E’ facile passare dalla parte della ragione modificando il contesto, omettendo parecchi particolari, e cambiando le frasi dette dai presenti. Complimenti Stefano, hai avuto i tuoi 5 giorni di visibilità diffamando persone ( per il semplice fatto che non hai descritto obiettivamente l’accaduto) e dimenticando che gli passeggeri hanno dato ragione all’autista. Almeno te ne assumi pienamente e totalmente la responsabilità, civile, morale, penale di quello che hai detto

  8. io sono il collega di aldo che passava con il QSA e dopo la versione di aldo non mi sono assolutamente permesso di dire che se ne dovrebbero andare, perchè non sono assolutamente razzista avendo anche diversi amici di colore, ma ho fatto capire al signore che la storia del razzismo, anche a me è capitato, l’hanno sempre tirata fuori loro quando non riescono a scendere fuori fermata o dove vogliono loro inoltre riguardo alla “pillxxx fuori” ho chiesto all’amico come si fosse comportato se difronte a questo tizio ci fossero state la madre o la sorella. é facile cavalcare l’onda del perbuonismo cambiando le carte in tavola. io ho saputo in quell’arco di tempo di una “pillxxx in mano “all’interno del bus e una risposta da parte dell’amico della”pillxxx” che non poteva , il collega, trattenere le persone a bordo. Chiedo: é giusto che qualsiasi persona, bianca nera azzurra gialla che sia abbia questi modi di fare per ottenere quello che vuole senza aver rispetto per le persone che lavorano? saluti ora vado al lavoro a rischiare che mi diano del razzista perche non prendo le persone fuori fermata

  9. Massimo says:

    Di bene in meglio al CTM!

    (L’Unione Sarda del 6 ottobre 2011)
    CTM. Sotto accusa la selezione per assumere 30 persone
    «Concorso truccato»
    La maggioranza: strani criteri nel bando
    Un bando messo su per assumere i lavoratori delle agenzie interinali, selezionati con criteri diversi da quelli delle pubbliche amministrazioni: è la teoria di tutti i gruppi consiliari del centrosinistra, che chiedono maggior chiarezza sulla selezione del Ctm, che assumerà 30 persone con contratti a tempo determinato, indeterminato, part-time, full-time.
    «Nel bando – raccontano gli esponenti della maggioranza – tra i requisiti previsti per la selezione si richiede «l’esperienza nella posizione, di almeno 100 giornate anche non continuative, a partire da primo gennaio 2009 sino alla data di scadenza del bando».
    Questo sistema però «determinerebbe un privilegio per chi ha operato tramite le agenzie interinali, senza criteri pubblici di selezione».
    Secondo il capogruppo del Pd Davide Carta si tratta di «un fatto grave che contrasta con la nuova linea politica sul personale comunale, orientata alla valorizzazione del merito, dell’equità nelle opportunità d’accesso e della trasparenza nelle procedure di reclutamento del personale». La maggioranza dei centrosinistra ha presentato, unita, un’interrogazione urgente rivolta al sindaco e agli assessori, «chiamati a verificare i parametri adottati dal Ctm spa per la selezione del personale, al fine di garantire la massima trasparenza e pari opportunità di accesso per tutti i cittadini e gli eventuali candidati interessati».

  10. Marino Canzoneri says:

    Penso che le regole devono essere rispettate da tutti Italiani e Miigranti senza alcuna eccezione. E’ la regola base della civile convivenza il caso è semplice l’autista in questione va denunciato per sequestro di persona l’azienda e il suo rappresentante legale idem e spero che la magistratura li mandi in galera per un bel po’. sono un po’ stufo di questi cialtroni urlanti che in nome di non si sa che cosa si ergono a giustizieri…in galera e che non rompno quando commettono reati così come è evidente in questo caso…spero che il sindaco Zedda sappia far valere il buon nome della città

  11. Chimbantamizza says:

    L’importante è non creare delle categorie di “intoccabili” . Le regole di buona convivenza devono valere per tutti, Italiani e stranieri. Non devono esistere persone alle quali non si possa contestare nulla pena essere tacciati di “intolleranza” o peggio ancora di razzismo.

  12. Il comportamento di Aldo è da scoppiato, o forse da esasperato, autisti stressati sottopagati che hanno a che fare tutto il giorno con tossini, zingari, extracomunitari, cagliaritani maleducati e alle volte violenti.
    Se la vediamo in quest’ottica forse il suo comportamento è più giustificabile.
    Poi vorrei porvi una domanda, ma per esempio nei parcheggi del carrefour questi senregalesi danno noia solo a me e ai miei conoscenti o capita anche a voi che vi stressino per comprare qualcosa diventando anche straffottenti e alle volte mettendosi davanti per incasinarvi l’uscita dal parcheggio?

    • Riccardo says:

      No tranquillo sei in buona compagnia ed è per questo che io nel lunotto ho un adesivo fatto in casa con su scritto “il parcheggio lo vedo anche se non me lo indichi”

  13. Massimo says:

    CTM CONDANNATO PER COMPORTAMENTO ANTISINDACALE
    (AGI) – Cagliari, 28 set. – “Il Tribunale di Cagliari ha condannato per condotta antisindacale il CTM, accogliendo il ricorso presentato dalla segreteria provinciale Ugl Tpl Cagliari”. Lo rende noto il segretario regionale Ugl Trasporti Sardegna, Adriano Cabigiosu, spiegando – in una nota – che “l’azienda, pur avendo stipulato un contratto di secondo livello, negava sistematicamente i permessi sindacali ai nostri dirigenti per ‘esigenze tecnico-organizzative’. Il Giudice del Lavoro ha ritenuto infondate le motivazioni addotte dall’azienda per giustificare il proprio comportamento, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 30 dello Statuto dei Lavoratori”.

  14. "Chimbantamizza" says:

    Interessante la coda di commenti a questa vicenda, segno che l’argomento è sentito e quanto mai attuale. Mi lasciano perplesso però alcuni post schierati in maniera un pò troppo “appassionata” con il ragazzo Senegalese, commenti che lasciano intravedere a mio modesto avviso, un pericoloso segnale di intolleranza “reverse” vale a dire una presa di posizione quasi aprioristica dell’innocenza di Mbaye. Nessuno di noi che abbiamo scritto ha assistito in prima persona alla querelle Aldo vs Mbaye, possiamo solo farci una vaga idea di come siano andate le cose basandoci sui giornali e sulla testimonianza del suo amico; siamo d’accordo sull’inaccettabilità del comportamento di Aldo ma, mi chiedo, anzi lo chiedo agli ospiti più schierati del blog, nessuno di voi ha preso in considerazione che Mbaye-santo-subito abbia insultato per primo l’autista? Anche se fosse non cambierebbe la sostanza delle cose, il comportamento di Aldo, per quanto umanamente comprensibile, non sarebbe comunque giustificabile. Purtroppo in Italia esiste la particolare distorsione secondo la quale chi non dice “qualcosa di sinistra” sia automaticamente di destra e per paura di apparirlo perde di vista l’obiettività.

  15. Oh, sono arrivati gli sceriffi….i pubblici ufficiali! uhauahua
    Oh Aldo….ma salvarì!
    Sto cercando nel codice penale: io Mbaye lo avrei giustiziato al capolinea! 😀
    Ovviamente sto scherzando ma è una cosa incredibile!!! Qui la gente sta uscendo di testa.
    Veramente non so cosa commentare….è talmente incredibile che sembra un film dei Manetti Brothers.
    Sono d’accordo che forse forse, Castagna dovrebbe essere LEGGERMENTE essere messo sull’attenti….non per altro…ma solo per la cazzata che ha detto!
    Per carità!

  16. Daniele Addis says:

    Ma se questo senegalese era violento e irascibile, com’è che se ne è rimasto buono per mezz’ora sull’autobus alla mercè del conduttore? E se il conduttore è stato minacciato e pensava che il senegalese rappresentasse un pericolo, perché invece di mettere a rischio la propria incolumità e quella degli altri passeggeri non l’ha fatto scendere subito? Poteva anche chiedere le generalità sue e del suo amico e poi sporgere regolare denuncia avvalendosi della testimonianza degli altri passeggeri.
    Con tutta la solidarietà umana che posso avere per un lavoratore magari stressato, non riesco proprio a considerare giustificabile la condotta del conducente, da nessun punto di vista. Ancora meno mi sembra giustificabile la condotta delle autorità che lo giustificano invece di chiedere scusa per l’increscioso accaduto. Poi magari mi sbaglio io, ma la vedo così.

  17. QUANTO MATERIALE PER UNA TESI SOCIOLOGICA… è stato interessante leggere l’articolo, ma soprattutto i commenti dei cittadini e il modo in cui questi si relazionano fra loro ed interpretano come se fossero stati li in prima persona fatti ai quali sono del tutto estranei, basandosi solo su racconti soggettivi, il cui soggetto non corrisponde al proprio io. Il tema razziale enfatizza tutto, si parla di un ragazzo che manca di rispetto ad un autista, l’autista reagisce trattenendo lui e tutti i passeggeri terzi estranei al diverbio, e la cosa degenera ulteriormente in una escalation di odio e intolleranza. a posteriori ho letto di autisti eroi, di senegalesi che mancano di rispetto e fanno questo o quello… però in tutto questo c’è qualcosa che non va. perchè generalizziamo sempre? perchè se un ragazzo che parla male all’autista è africano, allora tutti gli africani sono pericolosi? perchè se un autista è scortese, ce la prendiamo con la categoria degli autisti? le persone sono una diversa dall’altra. ci sono africani deliquenti, autisti scortesi, africani scortesi e autisti delinquenti. come anche africani e autisti onesti e rispettosi delle regole, e dovremmo imparare tutti a valutare le vicende una per volta, senza mischiare tutto. e cercare TUTTI di avere delle reazioni proporzionate alle offese che riceviamo.se subiamo un’offesa, contiamo fino a dieci e prima di reagire, pensiamo al perchè ci hanno offeso. ci deve essere un motivo, e magari si risolve tutto senza guerre.proviamo tutti a rifetterci, io compresa, che sto riflettendo insieme a voi e non voglio fare prediche dal pulpito, perchè sbaglio spesso anche io. Proviamoci, altrimenti non riusciremmo mai a crescere davvero come popolo.

    • Realista says:

      Gentile FM, permettimi di applaudire con sincera condivisione al tuo intervento. Spero che tutti lo leggano e si rivisitino un attimo, a prescindere da come sia andata veramenta tra Aldo e Mbaye (perchè una verità ci sarà pure…).
      Il mondo che ci attende, ha bisogno che la tolleranza sia uno dei suoi tratti salienti, assieme ad altre caratteristiche importanti, ma nessuna meno importante di questa.
      Il mondo che ci attende si aspetta che quello accaduto sia un diverbio tra due persone, con una delle due più o meno dalla parte della ragione, ma fra due persone. Che una sia bianca ed un’altra nera, dovrebbe scomparire dai nostri pensieri, rimarrà al massimo nelle note di identificazione della vicenda, ma giusto per correttezza di chi queste compila.
      Ecco, nel mondo che ci attende, non ci sarà più spazio per un articolo come quello di Vito, perchè non ce ne sarà bisogno, non per le teoriche questioni di razza. Che secondo me, già oggi sono morte e sepolte, ma le si tiene in vita perchè l’intolleranza non finisce con la questione razziale. L’intolleranza è ancora tanta,multiforme, e zavorra la crescita sociale.

  18. Anonimo says:

    I nostri politici sono bravi a raccogliere e cavalcare qualalsiasi evento pur di raccimolare dei consensi sull’elettorato. L’ On.le Milia con le sue dichiarazioni a mezzo stampa non ha perso
    tempo nel giudicare e condannare un onesto lavoratore aggredito, minacciato e insultato da un gionae arrogante e maleducato, al di là del COLORE DELLA PELLE, non rispettoso della dignità della persona e del lavoro altrui.
    Tutti siamo pronti a sparare sul piccione-autista(arrestatelo, licenziatelo etc) e prima di dare dei giudizi e sentenze , sarebbe meglio documentarsi sul reale svolgimento dei fatti
    perlomeno sentire la testimonianza diretta dell’autista protagonista dell’episodio increscioso.

  19. Non essendo stata presente all’accaduto non posso dire tanto ma riflettere…L’unica cosa che posso testimoniare è il fatto che prendo l’autobus tutti i giorni anche 4 volte al giorno e vi posso assicurare che gli autisti non sono poi così cordiali.Ci sono coloro che nonostante uno si sbracci x farli fermare ti passano davanti come se nulla fosse perchè magari sta passando l’altro..ci sono coloro che si stressano solo perchè chiedi alcune informazioni su scioperi,vie o fermate…senza parlare di coloro che ti guardano male xchè magari devi comprare il biglietto sull’autobus..ci sono coloro che imprecano gli altri automobilisti..e poi ci sono coloro(IN MINIMA PARTE)che sono gentili e di tanto in tanto ti fanno dimenticare i maleducati del ctm.
    Per ciò che riguarda il trattenere le persone sull’autobus,beh è reato e mi auguro che qs tizio venga punito perchè lui deve tutelare i passeggieri presenti se vede che uno di questi può essere un soggetto “pericoloso”.
    Vorrei chiedere se anche i controllori possono essere accusati di ciò,ti tengono sull’autobus e passi solo se mostri loro il biglietto.Le portine devono essere aperte se uno prenota la fermata?….E non oso dilungarmi sul comportamento dei controllori…bleah
    Tutto ciò lo scrive una che fa volontariato e accoglienza agli immigrati.
    Il problema non è l’azienda ctm che deve educare i propri lavoratori,ma sono le persone a dover avere un minimo di educazione e pazienza,diversamente cambi lavoro!!

    • marino says:

      Senza nessuna polemica gp. Nei comportamenti descritti, tralasciando le imprecazioni agli automobilisti, hanno ragione; se fanno il favore è per cortesia, ma non sarebbero tenuti a farlo.
      Sull’autobus , vado a memoria sulle regole di viaggio:
      1.non si può parlare al conducente;
      2.il biglietto mi pare si possa comprare solo al capolinea maggiorato di prezzo(per ovvi motivi);
      3.il farti salire nel pullman successivo subito dietro è normale per non continuare ad accumulare grandi ritardi;
      4.è logico che se salgono i controllori debbano bloccare le uscite, controllare i biglietti della gente che scende a quella fermata, e poi quelli degli altri, altrimenti fuggirebbero tutti quelli non in regola.

      • parliamo di regole:

        1 al conducente non si può parlare,ma lui parla parla parla al cellulare..tanto che ho deciso di filmarli pure io;
        2 il biglietto si può comprare ovunque,in quanto non c’è scritto il contrario;
        3 l’autobus è costretto a fermarsi(e poi come è in ritardo lui,lo diventano di conseguenza anche gli altri,cosa che grazie a qs comportamento mi capito molto spesso);
        4 per quanto i controllori debbano svolgere la loro funzione,non ti fanno passare e questo è trattenere.Ad ogni modo qs dei controllori la rivedrò in quanto tempo fa da una persona inerente all’ambito ctm mi disse che nonostante tutto loro non possono trattenerti.

      • marino says:

        1.comportamento secondo me deprecabile,son d’accordo, ma purtroppo possono, art. 173 del Codice della Strada;
        2.i biglietti si possono comprare solo al capolinea, ci sono delle eccezioni che ora mi sfuggono, forse i giorni festivi, l’avevo letto nelle regole di viaggio del pullman; c’è pure scritto che per completare il viaggio hai 15 minuti oltre i 90 abituali, cosa che non sottolineano abbastanza;
        3.infatti quando scende qualcuno, il primo del gruppo si ferma 10 metri davanti di solito, per non far salire ulteriore gente;
        4.i controllori possono trattenere chi è sprovvisto di biglietto, risultano pubblici ufficiali, sentenza n.38389/2009 della Cassazione.

      • Ribadisco che mi accerterò sui pubblici ufficiali..hihihi..poveri frustrati controllori,forse è da tale nomina che pensano di essere chissà quale rappresentanza…quando dico che ti passano davanti,non è perchè sn tutti in fila ad una fermata ma sono in corsa ed in tal modo proseguono!Cmq non sto qui a parlare di controllori,fermate ecc.vorrei solo esprimere la mia opinione sul comportamento dell’autista:penso abbia sbagliato nel comportarsi così,per prima cosa avrebbe dovuto chiarire con il soggetto in questione ed ancor piu’ avrebbe dovuto cercare di chiarire la situazione con l’amico in quanto avrebbe sicuramente chiarito determinate sfumature essendo italiano,in poche parole avrebbe potuto mediare.Poi in alcuni autobus ci son le telecamere e mi auguro che questo mezzo ci siano x rivedere i filmati.
        Mi chiedo una cosa:e se fosse stato l’extracomunitario ad adottare il comportamento dell’autista?…LO AVREBBERO LINCIATO!
        L’autista non è un eroe ma neppure una vittima.
        GP:accoglienza agli immigrati e mensa caritas,volontariato puro!provate queste esperienze e vedrete che i nuovi cittadini non sono così male come alcuni pensano.Buona giornata

      • Anonimo says:

        ma se l’autista e’ veramente un criminale razzista come piu’ volte dichiarato secondo voi lo avrebbe fatto salire sul bus?

      • Angelo says:

        Caro GP, l’autista in questo caso ha sicuramente sbagliato, ma ricorda o ricordate che l’integrazione degli stranieri passa anche attraverso il rispetto delle regole comuni alle quali purtroppo anche moltissimi Italiani non ottemperano. Sbagliato è altresì ridicolizzare il ruolo di autisti (esauriti si, ma per l’enorme responsabilità che non sempre viene percepita da chi viaggia) e dei controllori che devono poter fare il loro dovere, altrimenti non ci si lamenti poi delle aziende che affondano nei debiti…

      • Massimo says:

        Vero, il conducente può parlare al telefonino, a condizione che abbia tutte e due le mani sul volante, di certo non può messaggiare…

        Vero, i controllori possono trattenere chi è sprovvisto di biglietto, ma solo i controllori adibiti a questo servizio e l’autista non è un controllore biglietti…

    • cittadina cagliaritana pacifista says:

      Beh forse gli autisti sono stressati perche’ una buona parte di quelli che prendono il pullman sono dei cafoni maleducati come questo senegalese!!
      Finalmente un autista onesto e laborioso ha deciso di farsi rispettare da questi maleducati e adesso lo accusano a lui di essere il colpevole?? ma siamo pazzi??!
      L’autista non ha sequestrato nessuno!! i passeggeri erano tutti consenzienti e loro stessi aspettavano le forze dell’ordine con l’autista!! non diciamo cavolate ora! grazie..

      • potrei scrivere un articolo al giorno sulle cose che accadono sugli autobus..e ti assicuro cagliaritana pacifista,che i soggetti degli articoli non sarebbero extracomnunitari ma sardi autisti compresi.Anzi mi sà che da adesso vi aggiornerò…

    • Carissima Gp, hai anticipato cio’ che volevo dire io. Questi sono i motivi per il quale ho deciso di acquistare un automobile e di non mettere piu’ piede dentro un autobus. Si puo’ capire che lavorare con la clientela non è facile, ma non si puo’ sempre e comunque trattare da delinquenti le persone, come sistematicamente fanno i controllori, che con i loro deliri di onnipotenza trattano anche le persone che per questioni pratiche non hanno potuto acquistare il biglietto, come dei delinquenti incalliti.

  20. Franciscu Zancudi says:

    Grazie Antonello Vinci! Un raggio di sole illumina questa discussione…certo è incredibile che il Comune di Cagliari, in quanto azionista di maggioranza (67/%) non abbia ancora pensato di fare un po’ di pulizia in un CdA del CTM “vecchio” e nominato dal “comitato d’affari” ante Zedda. CdA dove la Provincia, presieduta da Milia, esprime il vicepresidente. Pisapia a Milano e Demagistris a Napoli hanno già provveduto…

    Franciscu Zancudi

  21. pacman says:

    Per me la testimonianza dell’amico del senegalese vale zero quanto quella dell’amico dell’autista di qualche commento, forse bisognerebbe sentire delle “campane” al di sopra delle parti.
    Quanto al “difensore dell’utenza” Milia, mi chiedo dove fosse quando l’anno scorso al CTM furono decisi aumenti sproporzionati dei biglietti e degli abbonamenti. Forse avrebbe di meglio da fare che occuparsi di una bega fra un autista e un passeggero di un autobus.

    • Franco says:

      Per te che evidentemente di diritto comprendi quanto una medusa. La differenza tra i due e’ che uno ci ha messo la faccia e la firma, assumendosi la responsabilità di quello che ha denunciato, l’altro che difende l’autista non sappiamo che faccia ha, punto

      • pacman says:

        Meno male è arrivato l’esperto ad illuminarmi…No, mi dispiace per Lei(mi dà del tu e non siamo mai andati a bere il caffé assieme, mi pare), la confessione del ragazzo ad un sito vale 0,0, vale solo quella data ai carabinieri che vale quanto quella degli altri testimoni e dei carabinieri accorsi.
        Lei in una discussione prende per oro colato quel che dice una delle due parti, solo perché ci mette una firma?
        Lasci giudicare a chi di dovere di chi sia la “Verità”…
        L’autista ha le sue colpe perché, sostenendo di esser stato minacciato, si sarebbe dovuto limitare a far scendere il ragazzo senegalese dal pullman prima, continuando il servizio, sempre che la storia delle minacce sia vera.

      • Massimo says:

        Franco, hai ragione, anche se hai sbagliato su una piccola cosa: la medusa comprende di più. Comprende, ad esempio, la differenza che passa tra una “confessione”, sic, ed una denuncia pubblica. Ed ha compreso che quando uno denuncia pubblicamente un fatto, mettendoci la faccia, si prende una responsabilità mica da niente, perchè può essere querelato per diffamazione (che c’azzeccano i carabinieri? ma per carità!), Al caro pacman – scusa se ti do del tu, ma ad uno che si firma così non è possibile fare altro – solo una battuta: il sonno della ragione genera mostri. Come il pacman del videogioco. Peccato però che questo non sia un gioco.

      • pacman says:

        Gli esperti son diventati 2…
        I carabinieri posson interrogare, Le do questa notizia.
        Il giudice valuterà la veridicità del “virgolettato”(le frasi attribuite ai protagonisti) di Lai, lasci fare a loro. (p.s. io se faccio accuse pesanti, di solito mi rileggo quello che c’è scritto, ma lasciamo perdere)
        Se è la stessa persona che difende Milia sotto, mi segnali pure le battaglie di Milia per il miglioramento dei servizi; o si fanno lettere infuocate solo quando i protagonisti son collaboratori?
        Goya lo lasci dov’è e ricordi che non è con l’arroganza del proprio pensiero che si difendono le proprie idee.

    • dato che siete tutti contro l’autista, però volete comunque far chiarezza sull’accaduto, vi invito a leggervi l’unione sarda del 23/09/2011. Ora è la parola dell’autista e i due testimoni (andati a deporre a favore del conducente SPONTANEAMENTE) contro quella del senegalese e del caro amico Stefano Lai (che poco deve essere preso in considerazione)

      NON è STATO RAZZISMO “Altri due testimoni oculari dicono la loro sull’episodio denunciato l’altro ieri da Graziano Milia, secondo il quale l’autista di un bus Ctm avrebbe tenuto alcuni passeggeri chiusi dentro il pullman dopo un litigio con un senegalese (Mbaye Kane, 28 anni), che avrebbe anche ricevuto insulti razzisti. Una ragazza ha riferito ai militari della stazione di Monserrato che è stato l’extracomunitario a iniziare a insultare l’autista e che quest’ultimo ha risposto per le rime, senza tuttavia rivolgergli alcun insulto razzista. Il conducente, arrivato al capolinea, ha chiesto ai passeggeri di rimanere all’interno del pullman, e loro hanno accettato. Nessuna costrizione, dunque.”

      • Maria (avvocato penalista) says:

        Cara clara tu scrivi:”Il conducente, arrivato al capolinea, ha chiesto ai passeggeri di rimanere all’interno del pullman, e loro hanno accettato. Nessuna costrizione, dunque.”
        Forse non ti sei resa conto di quanto nello scrivere palesi una forma di “razzismo” inconscio e ignorante(mancanza di conoscenza del diritto!), probabilmente come quello dell’autista, proprio non ci arrivi al fatto che Mbaye sia una persona come le altre, quindi portatrice di diritti(dando pure per scontato che tutti i passeggeri fossero consenzienti..fatto improbabile!)..e per diritto, posso ricordarti, che a nessuno può essere negata la “libertà” di movimento da parte di individui non “autorizzati”(solo gli UPG..ufficiali di polizia giudiziaria.. possono farlo!..aldo non è un UPG!!!). Anche se fosse vero che Mbaye avesse insultato..o ..minacciato chi che sia..non lo si poteva trattenere contro voglia da parte di chi non ne ha il potere, lo dice la nostra costituzione!! Se proprio vuoi aiutare il tuo super eroe ti consiglierei di non ripetere i reati commessi dallo stesso, magari per ignoranza..ma pur sempre REATI.. e come recita il nostro diritto: la legge non ammette ignoranza!!!..Per tua fortuna(e di aldo) non eri presente..altrimenti lo avresti aiutato ad infossarsi più di quanto abbia già fatto.
        aldo deve solo sperare che Mbaye non lo quereli!Quindi se vuoi fargli un favore TACI..noi non ci lamenteremo.
        Senza rancore Maria
        P.S.: se un giorno dovesse servirti un avvocato..non cercarmi!

      • cara esaltata Maria!!! ….quello che ho scritto è tratto dall’unione sarda…( cioè non l’ho scritto io, ma l’ho solo riportato) quindi salvati!

      • Vincenzo Melis says:

        Le contraddizioni e le libere interpretazioni, così come le tifoserie, si sprecano. Per non dire dell’ignoranza in materia di diritto. E l’Unione Sarda va letta per benino (ma non solo l’Unione Sarda, ci sono altri 4 quotidiani a Cagliari), riflettendo su quello che scrive e magari mettendolo a confronto con gli altri quotidiani. Certo che i Carabinieri possono interrogare, ma se c’è un mandato a farlo da parte dell’autorità giudizia, se c’è un’inchiesta aperta, se sono state presentate delle querele o se i Carabinieri hanno colto qualcosa o qualcuno in flagrante. Ora, come hanno riportato gli altri quotidiani, nessuno ha presentato querela ai Carabinieri (solo questo è stato dichiarato dagli stessi) e loro, i Carabinieri, sono arrivati a vicenda conclusa, a porte aperte dell’autobus. E quindi? Quindi che i Carabinieri abbiano interrogato qualcuno, come sostiene pacman, è una illazione. I Carabinieri si sono limitati, come fanno sempre in questi casi, ad identificare tutti gli attori della vicenda, punto. Così come è una affermazione gratuita quella di Clara che afferma che “i due testimoni (e gli altri 4 che fine hanno fatto?) sono andati a deporre a favore del conducente, spontaneamente”. Da dove si ricavi questa certezza non è dato sapere, perchè neppure l’Unione Sarda la riferisce in questi termini. Per non dire del fatto che i Carabinieri, se avessero chiamato a deporre qualcuno di certo non avrebbero passato alla stampa il contenuto della deposizione, per comprensibili motivi di segretezza d’ufficio. Insomma, basta riflettere su quello che si legge, senza cimentarsi in fughe in avanti, tanto paradossali quanto ridicole. Sulla base di queste riflessioni, avendo anche qualche pluriennale esperienza giornalistica, a me pare evidentissimo che ciò che ha riferito l’Unione Sarda (bisogna leggerli bene gli articoli e riflettere sulle parole) siano “notizie” di seconda mano. Il giornalista non ha sentito direttamente i due testimoni (e gli altri 4 che fine hanno fatto?), bensì ha riferito che uno di questi (su quanto abbia riferito l’altro testimone però nulla dice il giornalista), la ragazza, avrebbe dichiarato ai militari che è stato l’extracomunicatrio ad iniziare ad insultare l’autista (ha iniziato l’extracomunitario, poi chi ha proseguito?) e che il conducente arrivato al capolinea avrebbe chiesto ai passeggeri di rimanere chiusi nel pullman e che loro avrebbero accettato. Non so, sono molto perplesso. Provo a fare qualche ipotesi. Come ho detto, i Carabinieri non rivelano a nessuno, se non all’autorità giudiziaria, il frutto del loro lavoro. Mi sa tanto che questa cosa è stata passata al giornalista dal CTM. E mi sa tanto che il CTM, appuntandosi nuovamente la stella di sceriffo, sta sentendo i testimoni della vicenda, e pure quelli che meglio crede. Ultima annotazione, riguardo al ridicolo: trovo assolutamente fuori logica che 6 persone, che pure avranno avuto altre cose da fare, decidano volontariamente di recludersi dentro un pullman per oltre mezz’ora. A che pro? E se anche fosse, questo vuole dire che anche l’extracomunitario ha deciso spontaneamente di farsi rinchiudere dentro il pullman? Basta solo questo per fare scattare il reato di violenza privata e – forse – sequestro di persona. Per non dire dell’arbitraria interruzione del servizio pubblico di trasporto. Io mi auguro che l’extracomunitario si decida a presentare querela nei confronti del CTM, così tutti i nodi verranno al pettine.

      • pacman says:

        Sto CTM sembra che abbia i poteri della CIA…
        A parte questo vada a fare le sue rimostranze al giornalista Dr.Cicero al signor Cherchi.
        La differenza fra me e Lei è che io non so chi abbia ragione, a parte il trattenere il ragazzo che è assodato non si potesse fare, mentre Lei ha già deciso che tutto quello scritto dal sig.Lai è vero.
        Oltre al sequestro di persona anche l’insulto può essere considerato reato, forse conviene ad entrambi darsi una stretta di mano.

  22. Certo che sono proprio tempi bui. La convivenza civile è sempre piu difficile e quando ci si trova gomito a gomito in spazi collettivi ristretti, i conflitti sono aspri e sempre piu sgradevoli. Quello che è successo è molto grave e l’autista del ctm potrebbe subire conseguenze pesanti dal suo gesto qualificabile, probabilmente, come sequestro di persona. Probabilmente, come qualcuno ha detto ha sbrroccato e in una condizione di stress invece di ragionare con freddezza ha usato la “pancia”. La condanna di un fatto così odioso è gia avvenuta e non aggiungerei altro. Ma come se ne esce da una situazione che probabilmente non riguarda solo l’autista in questione. Forse il ctm dovrebbe affrontare la questione con serietà invece di emettere comunicati farneticanti. Dovrebbe riflettere su come sonno organizzati i turni, fare dei corsi per integrare la formazione dei lavoratori, insegnando loro come ci si comporta in situazioni al limite come queste. I lavoratori, secondo me, ne hanno diritto. Vogliamo chiederci quali sono le condizioni di lavro all’interno del Ctm? I lavoratori, negli anni scorsi, hanno con scioperi e mobilitazioni, mostrato tutta il loro disagio nei confronti della dirigenza attuale.
    Sui bus ogni giorno salgono tantissime persone e il traffico cittadino è caotico e faticoso. Molti utenti non rispettano le regole minime di convivenza, E’ inutile fare esempi. Chiunque di noi abbia utilizzato i mezzi pubblici in altre città europee sa bene che cio a cui si assiste nella nostra città sarebbe inimaginabile altrove.
    Quando porto i miei amici stranieri sui nostri mezzi pubblici ricevo sempre commenti stupiti e divertiti circa il comportamento dei compagni di viaggio. Qualche volta c’è da divertirsi m a nella maggiorparte dei csi spesso si subiscono atteggiamenti veramente incivili.
    A me una volta è capitato di rimanere prigioniero sul bus (PF) perchè un giovane uomo si rifiutava di dare le sue generalità (non aveva il biglietto). Il tipo ha incominciato a “scaldarsi” e tutti noi (una decina?) eravamo costretti ha rischiare nostro malgrado di essere coinvolti in una rissa dagli esiti inimaginabili. Il tutto per un misero euro e venti.
    Evidentemente ci sono delle procedure da rivedere insieme ad una formazione adeguata del personale di servizio. DI pari importanza mi sembra utile una “campagna” che educhi tutti ad un maggior rispetto degli altri quando si prende un mezzo pubblico (anche degli autisti). La comunicazione puo fare veri miracoli. Il trasporto pubblico deve essere valorizzato, migliorato e reso appettibile. Solo così possiamo migliorare la qualità della nostra vita. Va bene avere mezzi nuovi e meno inquinanti ma bisogna affrontare anche altri aspetti che evidentemente l’attuale dirigenza non è in grado di afffrontare con competenza. Speriamo che il Zedda ci metta mano. A Cagliari serve un cambio di prospettiva radicale. Una prospettiva un po’ piu civile

    • mi limito ad un commento rapido su una sola cosa, Antonello. “cio’ a cui si assiste nella nostra citta’ sarebbe inimmaginabile altrove” e’ vero solo se intendi dire che “altrove” possono succedere cose ben peggiori. La cafonaggine dei cagliaritani (e non) sui bus e’ notevole, cosi’ come quella degli autisti. Ma dopo diversi anni a Londra, dove prendo diversi autobus tutti i giorni, ti assicuro che Cagliari resta, nel confronto, una scuola di bon ton. Non solo, a Cagliari io prendo l’autobus con molta tranquillita’, un po’ a tutte le ore. A Londra, in pieno giorno e in pieno centro, la mia coinquilina e’ stata pestata come una zampogna da due adolescenti sul bus solo perche’ “gli girava cosi'”. L’autista non solo non ha “tenuto i colpevoli dentro il bus”, ma non ha nemmeno rallentato/chiamato la polizia/accennato la minima reazione. Manco te lo dico, gli altri passeggeri leggevano il giornale. Credimi, l’erba del vicino spesso e’ piu’ verde solo perche’ e’ di plastica.

      • Gentile la Tru, grazie per aver commentato e letto il mio post. Le comparazioni ovviamente vanno fatte fra realtà omogenee. Pre brevità, l’ho dato per scontato, non ho esplicitato il mio pensiero nel dettaglio. Non intendevo paragonare Londra a Cagliari. Semmai sarebbe corretto paragonarla a città, o aree urbane di città della stessa consistenza demografica. Ovviamente il mio commento non ha nessuna pretesa scientifica…ma tutto si basa sulla mia esperienza e di quella dei miei citati amici. Parlo quindi di molte città (in alcune ci ho vissuto mesi e in alcuni casi anni) scandinave, tedesche, svizzere, spagnole, italiane, greche, austriache e inglesi. Tuttavia, avendo vissuto a Londra anche io per lungo tempo e andandoci assai frequentemente (una volta all’anno) non ho mai rilevato comportamenti meno che corretti. Io normalmente viaggio con figli piccoli e trovo gli utenti dei mezzi pubblici molto cortesi. Cagliari non è certo una città violenta e non è il caso quindi di esagerare… ma i maleducati ci sono e prendono i mezzi pubblici anche loro e spesso la qualità del servizio è assai mediocre. Ho l’impressione che il personale di bordo (ctm) non sia abbastanza preparato a svolgere il suo lavoro. Su quest, io penso che si possa lavorare perchè si migliori la situazione. I lavoratori hanno diritto ad essere formati e gli utenti hanno diritto di avere un servizio sempre migliore. Anche gli utenti devono utilizzare i beni collettivi consapevoli che bisogna osservare delle regole chiare e riconosciute da tutti se si vuole vivere (tutti) una vita migliore. Allora, si possono fare campagne che facilitino una situazione come questa? E’ utopia? Questo lavoro io penso debba essere svolto dal CTM. I suoi dirigenti invece emettono comunicati stampa … incomentabili. Forse abbiamo di gente all’altezza di questo prezioso servizio pubblico. O no? Poi, non essendo la nostra una comunità disanti è sempre possibile che qualcuno sbarelli e allora… la responsabilità penale e civile è individuale e ognuno risponde per gli atti che compie…

      • Dimenticavo! Per me cagliaritani sono tutti coloro che ci vivono a prescindere dal passaporto che hanno in tasca (permesso di soggiorno o meno). Sono stato emigrato per periodi piu o meno lunghi e mi sarei veramente risentito se ad Oslo (ad es) mi avessero fatto sentire ai margini della comunità.

      • apprezzo molto sia il tuo tono pacato che i contenuti dei tuoi commenti, il tuo chiarimento aggiunge valore alla discussione in corso. Sottoscrivo appieno quel che dici sulle responsabilita’ di utenti e fornitori di servizi, e anche sul fatto che il comunicato stampa del CMT sia incommentabile…! Saluti

  23. revolte' says:

    Bene bene, un poco di notorieta’ per alcuni e un episodio pieno di buchi, che faranno la differenza, giudizi affrettati da Milia, il razzismo va dimostrato e verificato, come le reazioni un tantino eccessive. Cagliari non e’razzista e tantomeno intollerante. Un lavoratore ha gestito forse non al meglio una situazione che anche il ragazzo emigrato puo’
    in qualche modo aver generato. Milia scrivera’ anche ogni volta che un autista CTM verra’ maltrattato? Mah…..il resto a voi…..e alla visibilita’ a buon mercato R

    • Massimo says:

      Basta metterlo alla prova Milia, prima di ironizzare. Al primo maltrattamento di autista che vedi prendi carta e penna e manda una nota a Milia. Poi vediamo cosa non fa e lo critichioamo tutti. Però mi raccomando, prenditi le tue responsabilità e firma la lettera con nome e cognome (veri), come ha fatto Stefano Lai, non col nik “revoltè”, capito?

  24. Testimoni hanno sentito dire dall’autista “Io cerco soltanto di arrivare a casa per la festa di mia figlia, e se nessuno si metterà sulla mia strada, nessuno si farà del male” mentre qualche ora dopo girava per le strade del centro in possesso di un bazooka.

  25. Pingback: Sequestrato per mezz’ora dentro un bus | Notizie Politica

  26. "Chimbantamizza" says:

    Caro amico, sii più preciso e scrivi “io-ero-fuori-dal-pullman-e-ho-visto-l’-autista-sclerare-ma-di-quello-che-è-successo-prima-conosco-solo-la-versione-del-mio-amico”.
    Battute a parte, condanno senz’altro la condotta dell’autista che, in ogni caso doveva “liberare” gli altri incolpevoli passeggeri. Consideriamo però che gli autisti del CTM svolgono un lavoro estremamente stressante sia per il traffico che per la responsabilità del trasporto passeggeri sia per la maleducazione di certi avventori. Io non c’ero e non voglio certo fare l’avvocato difensore di Aldo ma la mia teoria è che probabilmente è volata qualche parola grossa anche da parte del passeggero vuoi per incomprensione vuoi per malizia e che l’autista, probabilmente esasperato da chissà quanti battibecchi ha reagito nel peggiore dei modi. La verità la conoscono solo loro due.

    • francifranci says:

      UNIONE SARDA DEL 25/09/2011 DICHIARAZIONE DI MBAYE

      La vicenda che lo ha visto coinvolto ha scatenato un incidente diplomatico. Mbaye, il senegalese 28enne protagonista martedì scorso di un diverbio sul pullman con un autista, racconta la sua versione dei fatti dopo che un suo amico aveva dichiarato che l’extracomunitario era stato vittima di insulti razzisti. Il giovane conferma il brutto comportamento del conducente, ma allo stesso tempo è disposto a chiarirsi con lui.
      LA VICENDA «All’interno del pullman – dice il ragazzo – ho chiesto all’autista di avvisarmi quando il bus sarebbe arrivato al cimitero di Monserrato, ma lui affermava di non capire quello che stavo dicendo. Strano – commenta – perché c’erano dei passeggeri vicini a noi che invece comprendevano tutto. Comunque io gli ho detto che ero straniero e non parlavo in modo perfetto l’italiano, ma che l’importante era farsi capire». D’altronde chiunque si trova in un Paese straniero da pochi anni non può avere una pronuncia perfetta.
      CAPOLINEA Il bus arriva al Policlinico universitario, e a quel punto Mbaye capisce che l’autista non l’ha avvisato alla fermata in cui doveva scendere. «A quel punto mi sono arrabbiato, perché avevo un appuntamento importante e non volevo arrivare in ritardo». Nasce un battibecco, nel quale tutti e due non se le mandano certo a dire: «Capita di litigare, ma l’autista ha avuto un comportamento razzista nei miei confronti, su questo non ho dubbi».
      CHIARIMENTO Il senegalese lancia un messaggio al conducente: «Sono pronto a chiarire con lui e a chiudere questa storia con una stretta di mano. Posso capire che i conducenti vivano una situazione difficile, ma il loro lavoro gli impone un certo tipo di comportamento con i passeggeri».

      al Caro Mbaye – prima di tutto: con che coraggio ti permetti di arrabbiarti per una dimenticanza dell’autista, quando tu sull’autobus non ti sei preoccupato di scendere alla fermata giusta, ma anzi stavi giocando con ben 2 telefoni bello e tranquillo. Seconda cosa: l’autista non ha capito la tua pronuncia, ma non ha fatto ironie gratuite Terza cosa: ringrazia l’autista, perchè sta già facendo un favore ad ascoltarti, poichè sull’autobus c’è tanto di cartello che dice di non disturbare il conducente. Quarta cosa: se il lavoro degli autisti impone un certo tipo di comportamento, non ti da comunque nessuno diritto di aggredirlo.

      Un’altro consiglio: se proprio vuoi chiarire con l’autista, ti invito a fare un passo indietro. Continuare a dichiarare che l’autista è stato razzista (nonostante le testimonianze rilasciate in caserma dai due testimoni) è decisamente l’approccio più sbagliato per potergli stringere la mano. Quindi rifletti. Credo che l’unica cosa giusta che tu possa fare, è chiedere scusa all’autista e chiudere questo triste capitolo.

      • Neo Anderthal says:

        “Ben due telefoni”? E allora è tutto chiaro! Si tratta di un complotto buonista/razzistaalcontrario ai danni di un malcapitato generoso autista, al quale lo stress provocava gravi problemi di comprensione delle pronunce imperfette.
        Un “ragazzo” -di appena 28 anni- cui chiaramente si da del tu perché siamo tutti in gran confidenza- è stato usato dai Servizi Segreti del Senegal per creare l’Incidente Diplomatico.
        Benimindi Golfo del Tonchino!
        Qui finisce come dice l’altro autista: li lasciamo fare, ci invadono e magari ti trombano la moglie (a voi!).

  27. Pingback: Sequestrato per mezz’ora dentro un bus

  28. claudia says:

    art. 605 c.p. Sequestro di persona: chiunque priva taluno della libertà personale è punito con la reclusione da sei mesi a otto anni. La pena è della reclusione da uno a 10 anni se il fatto è commesso: […] da un pubblico ufficiale, con abuso dei poteri inerenti alle sue funzioni.

    inoltre dal punto di vista processuale è procedibile d’ufficio (non è necessaria la querela della persona offesa) con arresto facoltativo… io avrei arrestato l’autista e non aggiungo altro.

    • Anonimo says:

      cara claudia…fai pure la fenomena citando gli articoli… ma se i testimoni sono consenzienti, non è un reato!quindi io eviterei di fare commenti da guidice e non aggiungo altro.

      • Stardust says:

        non mi pare che i testimoni fossero consenzienti, stando a quanto detto dalla ragazza nell’articolo…

      • stefano lai di escalaplano says:

        quindi Mbaye era consenziente?..o dici che se gli altri erano consenzienti..in cricca..allora lo possono sequestrare?..mal comune mezzo gaudio!?..continuo a dire ma da dove viene tutto questo odio?

      • Anonimo says:

        se fosse stato sequestro sarebbe stato già in galera….e poi gliele faccio io un paio di domande…se l’ avessero minacciato di ammazzarlo cosa avrebbe fatto?sarebbe rimasto a guardare e se ne sarebbe andato?non credo proprio…l’autista ha chiuso il bus in attesa dei carabinieri che hanno tardato…troppo facile lasciar andare i delinquenti!!!e poi non parli d’odio e di razzismo, l’odio viene da mbaye che ha insultato l’autista gratuitamente e l’ha minacciato!poi se si leggesse i giornali, noterebbe che stanno già cambiando versione dopo aver ascoltato testimoni e conducente….e la prossima volta, la invito ad essere molto più preciso nelle descrizioni (non che non lo sia stato) ma scriva prima di tutto la verità, e non soltanto quello che fa comodo a lei.

      • Massimo says:

        L’anonimo ha colpito ancora….le meduse salgono di quotazione e di quoziente intellettivo…I giornali dovresti leggerli per benino e studiare un po’ di diritto….l’autista sarebbe già in galera se fosse stato colto in flagrante dai carabinieri, peccato che quando sono arrivati loro era gia giunto un ispettore del CTM che aveva liberato le persone dal bus, quindi in assenza di querela e denuncia (che non escludo…)…le tue sono solo fanfaronate, studia studia… I carabinieri, come hanno riportato i giornali, hanno dichiarato solo che nessuno si è presentato a sporgere querela, di certo non hanno reso alla stampa altre notizie, perchè non ne avevano titolo. Chi ha raccolto le testimonanze (due)? Come? A Quale titolo? Perchè? Ma soprattutto, che valore hanno le stesse? Te lo dico io, zero, nada. Che sarebbe ora che ognuno si cimentasse nel proprio mestiere, invece di appuntarsi la stella di sceriffo, avviando indagini private e interessate a ricostruire la vicenda per i propri comodi, manco fossero un agenti di polizia giudiziaria incaricati dalla Procura…quealcuno sta solo aggravando la propria situazione.

      • pacman says:

        Meno male c’è lui l’Illuminato, il Sommo Massimo, detentore della Verità assoluta, tutti gli altri son meduse, son stupidi, le testimonianze contro la “Verità” non han titolo.
        Si legga l’Unione e vedrà che le testimonianze son state rese ai militari di Monserrato, c’è la testimonianza del sig. Cherchi Gianni e della ragazza che valgono quanto quella del sig.Lai.
        Un piccolo esercizio di umiltà del “Sommo” non guasterebbe, in attesa di ulteriori sviluppi della vicenda

      • W GLI AUTISTI says:

        qui la stella di sceriffo se la sono appuntata tutti, chi ha detto “licenziatelo”, chi ha detto “arrestatelo”, chi ha detto “razzista”….e io ricostruisco la vicenda per quello che so, come ha fatto il sign. Stefano Lai..quindi la mia parola è contro la sua…e voi perchè credete a lui?solo perchè ha scritto un articolo e ha fatto la vittima?e se l’avessi fatto io l’articolo scrivendo quello che fa comodo a me?
        QUINDI RITENTA, SARAI PIù FORTUNATO

      • Vincenzo Melis says:

        certo che i difensori del CTM hanno tutti molta fantasia, tra un pacman, un anonimo ed un W GLI AUTISTI, ce ne fosse uno che si firmasse con nome e cognome ma soprattutto comprendesse la differenza che passa tra una testimonianza firmata e divulgata ai mezzi pubblici, che si assume la responsabilità di quello che denuncia (e che rischia quanto meno una querela per diffamazione) ed una libera interpretazione dei fatti – la loro – anonima, basata sul sentito dire e sull’unione sarda, ma dai, un minimo di senso del ridicolo no?

      • pacman says:

        Ancora??? Ma conta di più la testimonianza firmata resa a chi di dovere (le forze dell’ordine) o una autografata al blog del dr. Biolchini?
        Mi potrò firmare come mi pare oppure devo chiedere il permesso a Lei anche per questo?

      • Massimo says:

        Conta quello che è documentabile, carte alla mano (firmate). Quindi tira fuori e rendi pubblica “la testimonianza firmata resa a chi di dovere (le forze dell’ordine)” – che evidentemente conosci solo tu – oppure smettila di fare congetture o riferire solo quanto racconta il giornalista dell’Unione. Fino a prova contraria.

      • pacman says:

        La testimonianza resa dal sign. Lai su questo blog vale quanto quella resa all’Unione Sarda dal signor Cherchi…Fino a prova contraria…
        Ho già detto ripetutamente che l’autista non aveva poteri per trattenerlo, qualsiasi cosa esso abbia detto/fatto.
        Non capisco questo giochino, io non sostengo che l’uno o l’altro abbiano ragione, dico attendo il finale della vicenda per vederlo.
        E mi auguro che abbia la stessa risonanza mediatica perché se hai ragione Mbaye è passato per l’ineducato di turno che aggredisce verbalmente e minaccia l’autista, se ha ragione l’autista è passato per razzista fuori di melone.

      • Franco says:

        Ma no, era Mbaye a sequestrare l’autista e gli altri passeggeri ahahahah! A parte gli scherzi, questi non sanno più cosa inventarsi, vedrai se non finisce così…..

      • Maria Silvia Mura says:

        immaginiamo che fosse stato Mbaye ad essere stato insultato e minacciato dall’autista, che per questo, il ragazzo, avesse preso il comando del pullman lo avesse bloccato, trattenuto l’autista(magari anche con il consenso degli altri passeggeri!), dopo aver chiamato i carabinieri, sempre barricato nel mezzo, non apre se non all’arrivo delle forze dell’ordine.Pensateci bene: ma secondo voi Mbaye sarebbe rientrato a casa sua?..a me vengono in mente spiegamento delle forze dell’ordine con corpi speciali, blindati, elicotteri, giornalisti da tutte le emittenti…magari sono io che ho troppa fantasia

  29. Quanto mi sarei voluto trovare dentro quel pullman.

  30. anonimo, perchè non ti firmi? scrivi, giudichi, dici agli altri che non posono parlare, ma ti naascondi…ma lascia stare

  31. Fatti: Domenica 19 Settembre. Line Pq, Quartu- Cagliari. Ore 19.45 circa. L’autista rischia per ben due volte un tamponamento sul lungomare Poetto, frenando all’improvviso una corsa a velocità sproporzionata rispetto al mezzo e senza tenere alcuna distanza di sicurezza. Lo stesso autista è partito dalla fermata capolinea di Quartu con 15 minuti di ritardo. Nell’evidente tentativo di recuperare il tempo perso (fumava e leggeva come se nulla fosse, incurante dei passeggeri che gli chiedevano “A che ora parte?”), schiaccia il piede sull’acceleratore esageratamente, con brusche frenate a scatti, la gente si tiene stretta, inizia a preoccuparsi che l’autista non ci sia con la testa, anche perchè, lo stesso, sbraita con le macchine che ha davanti, suona per far cenno di spostarsi, impreca, e peggio, ad ogni fermata apre solo la portiera di dietro per far salire gli utenti alla fermata, quella davanti la tiene chiusa per non essere disturbato, nonostante la gente da fuori gli chieda di aprire anche davanti (il regolamento lo prevede, in salita si apre davanti e dietro, in uscita, al centro). Non basta. Se i passeggeri non salgano di corsa inizia a urla. Al punto che, ad un certo punto, sale un turista spagnolo alla fermata del D’Aquila… “Azziasa o ita faisi!!!!…” Gli urla contro. Il ragazzo, che attendeva che il flusso della gente salisse, riesce ad entrare… Si avvicina all’autista (che nel frattempo ha addirittura fermato il pullman, si è alzato dalla poltrona di guida, e urla contro il ragazzo), e gli chiede con un italiano imperfetto “Me dica…”
    L’autista, copn aria irosa: “Te ne devi muovere hai capito!!! Laga no seu in vacanza cumenti a tui… a cumprendiu!!!” Il ragazzo, quasi spaventato, cerca di spiegarli qualcosa, anche se forse non ci ha capito nulla di quello che gli è stato detto… E l’autista ancora: “Cittiu a sinunca ti fazu calai immoi… Ma la scallonisi…” Dopo di che, si siede e riparte come un razzo. La gente resta paralizzata. Anche perchè, ovviamente, in questa scenata, non c’era nulla di logico. L’arrivo in P.Matteoti mette fine al sipario. Eppure, di scene del genere se ne vedono tante ogni giorno, non esattamente come queste, ma simili. Fa riflettere che il Sindaco di Quartu intervenga poi su L’Unione Sarda per difendere l’indifendibile. Certo, da socio azionista del Ctm non può fare da meno. Ma quando senti certi politici come Contini, che non sanno neppure cosa significhi prendere un pullman del Ctm ( se non in campagna elettorale), e quindi subire i disservizi dell’azienda, la maleducazione degli autisti, la loro scortesia, le bande di bulli che non timbrano il biglietto e insultano rumeni e senegalesi (loro sì rispettosi e silenti)… Vogliamo parlare di cosa accade a Quartu in via Brigata Sassari? Dove il Ctm ha una postazione con delle macchinette obliteratrici automatiche che praticamente non funzionano da sei mesi: ovvero, tu inserisci i tuoi “1euro e 20”, e ti vedi mangiare i soldi senza avere il biglietto. Se poi provi a recarti al Ctm Point di via Trieste a Cagliari (dopo un ora di fila), per far presente il disagio (tuo e di tantissime persone) ti viene detto: dobbiamo verificare intanto faccia una domanda scritta, la contatteremo. Verificare? E cosa ci sarebbe da verificare, quattro macchinette che sono lì per fregare decine di persone ogni giorno? Ecco. Perchè di questo non si occupa il caro Contini, ma anche ora, il neo sindaco Zedda? La realtà parte da qui. Non da effimere dichiarazioni. La gente vive e viaggia sui pullman. Il razzismo è solo quello di un’azienda che non rispetta gli utenti e mette in giro una classe di autisti da “riformare”, professionalmente e civicamente. Con rispetto.

  32. kingeorge says:

    Tutti bravi a parlare e scrivere…penso che bisognava trovarsi nelle situazioni del collega…. e capitato anche a me che un senegalese mi mancasse di rispetto ma nn con un semplice vaffa…e tutto perche nn l ho fatto salire con la bottiglia di birra e il suo amichetto….devono rispettare le regole del paese in cui vengono ospitati e invece fanno quello che vogliono… ti parlano male per cose banali come bruciare una fermata (e siccome siamo umani anche noi.. la cosa puo capitare)…Vi farei provare cosa vuol dire essere insultati pesantemente quasi ogni giorno…non si possono sempre far scivolare le cose prima o poi la pazienza viene a mancare….

    • ilgiullare says:

      ricordo come fosse ora un episodio di qualche anno fa:salgo sul 3 in via scano, direzione san michele. in piazza giovanni sale un tossico malridotto che alla prima frenata ‘brusca’ cade in terra e inizia a frastimare l’autista. Questo prima fa finta di nulla, poi però la ‘pignegna’ gli si avvicina e inizia a insultare lui, la mamma, la moglie e i figli. L’autista non replica, ma in via dei donoratico apre solo dietro, dice a tutti di scendere perchè deve rientrare urgentemente in deposito….la gente perplessa scende…mentre il tossico fa per avviarsi, l’autista lo chiama e quando questo si rigira (il bus a quel punto era vuoto, c’era solo il drogato) salta sul seggiolino e riparte…trattenendo il tossico in pullmann ed entrando in deposito, dove si vocifera ci sia un meccanico di dimensioni spropositate che spesse volte venga usato per ‘far ragionare’ gli imbecilli….

      che dire..altri tempi…o forse no?!

    • Andrea says:

      tu le regole le rispetti sempre? le regole del paese in cui vivi? oppure siccome ci sei nato puoi scegliere se farlo o no? tenere chiuse delle persone in un autobus, anche solo per 5 minuti ha un nome, si chiama SEQUESTRO DI PERSONA, e il tuo collega non può essere giustificato perchè prima o poi la pazienza viene a mancare! prendo i bus raramente, ma quando mi capitava più spesso mi è capitato più volte che un tuo collega (o tu, perchè no?) mi passasse davanti alla fermata ignorando il mio braccio sollevato (a quanti non è mai capitato), o che corresse come un pazzo per recuperare il tempo perso, o che telefonasse allegramente mentre guidava. e se io avessi perso la pazienza e avessi messo le mani addosso al tuo collega? “devono rispettare le regole in cui vivono” bello da dire da parte di una persona che vive in una paese in cui impazza l’abusivismo edilizio e l’evasione fiscale. ma quali regole? quelle che ti fanno comodo ovviamente! il lavoro che fate è faticoso e stressante, pieno di problematiche che si accumulano nel tempo, nessuno lo nega e massimo rispetto. ma questo non può e non deve giustificare gesti folli. lavorare con il pubblico è sempre problematico e si ricevono tante batoste, se non sei in grado di reggere, cambia mestiere.

    • alex pacifista says:

      kingeorge for president!!!

  33. Mah… tra i commenti ho letto tante giustificazioni (più o meno di parte) sul comportamento dell’autista o sull’inadeguatezza degli immigrati rispetto alle regole basilari del vivere comune bla bla bla…
    Ma quello che nessuno di voi sembra capire (tranne pochi) è che NESSUNO può chiuderti dentro un autobus per ore!Ancora meno per un vaffa!
    L’autista ha sbroccato e anche in maniera patetica! Se fossi stato nei panni di Stefano (o peggio di Mbaye) probabilmente avrei reagito moooolto diversamente!
    Oh, ragazzi, svegliatevi: è sequestro di persona! L’autista ha commesso un REATO.
    Aldilà del colore della pelle di chiunque.

    • Andrea says:

      Trattenere una persona – anzi, un gruppo di persone – è sequestro di persona, oltre che un abuso gigante. Massimo rispetto per il disagio dell’autista, ma commettere un reato così plateale non aiuta, vi pare?

    • cittadina cagliaritana pacifista says:

      Innanzitutto non erano ore! Non esageriamo erano 30minuti e l’autista, se ascoltate la sua versione, ha dovuto chiudere le porte dell’autobus perche’ era stato attaccato verbalmente (a parolacce gravi)da questo passeggero che capita che in questo caso che sia un immigrato. Ma vi dico..questa e’ una questione di civilta’ e di buona educazione. L’Immigrato in questo caso ha abusato verbalmente l’autista e l’ autista spaventato ha deciso di chiudere le porte e aspettare per le forze dell’ordine che arrivassero. Inoltre, gli altri passeggeri sono tutti testimoni dell’accaduto e l’autista prima che chiudesse le porte li avrebbe chiesto se fossero daccordo che lui chiudesse le porte per una questione di sicurezza e che insieme aspettassero per l’intervento dei carabinieri. I carabinieri poi sarebbero arrivati in ritardo, ecco perche’ l’autista avrebbe dovuto tenere chiuse le porte per 30 minuti. L’autista inoltre ha dichiarato che dopo essere stato insultato e minacciato malamente dall’extracommunitario si sarebbe spaventato ancora di piu quando un amico dell’ extracommunitario si sarebbe avvicinato fuori dall’autobus. Insomma..non facciamo di tutta l’erba un fascio..e’ vero che episodi di razzismo esistono ma ASSOLUTAMENTE NO in questo caso. Invece, io vedo non un immigrato che e’ vittima ma solamente una persona maleducata che ha abusato ingiustamente di uno dei laboriosi e coscienziosi membri del servizio trasporti publico di Cagliari, CTM.

      • Soviet says:

        Scusa, ma “spaventato” e “ha deciso di chiudere le porte” non ti sembrano in contraddizione? Se io fossi stato spaventato le porte le avrei aperte eccome! Se invece fossi stato io “a spaventare” le porte le avrebbe aperte, eccome!

      • Neo Anderthal says:

        Cara pacifista: L’autista sarà laborioso, molto probabilmente, ma coscienzioso non parrebbe proprio. Per un suo punto personale trattiene -contro la loro volontà- anche persone estranee. Se questo non è un abuso cosa è?

        La osservazione che mi sento di condividere è quella di Antonello Vinci: quanto sono preparati gli autisti a mediare e intervenire con cautela? Quanto ha investito -e non parlo di quanto ha speso- il CTM per formare il personale?

      • cittadina cagliaritana pacifista says:

        l’autista in questo caso e’ un eroe cittadino che ha cercato di consegnare questo maleducato, prepotente alle forze dell’ordine per educarlo.. io direi GRAZIE AUTISTA SEI FORTE!!!! IL MONDO HA BISOGNO DI PIU PERSONE COME TE~

      • Neo Anderthal says:

        EROE CITTADINO? Se fossero vere -e io non ne dubito- la metà delle cose asserite da Stefano Lai, ci sarebbe abbastanza per giudicare severamente l’operato dell’Eroe, o al massimo per compatirlo per l’eccesso di stress, cui evidentemente non è stato preparato.
        E infatti alcuni che esprimono comprensione sottolineano che “ha sbroccato”.

        Vi faccio notare comunque, a proposito di testi consenzienti, la presenza della “ragazzina del finestrino” che lamentava di essere stata trattenuta contro la sua volontà e paventava una denuncia.
        Tutto regolare e corretto? Quindi ognuno di noi, quando sale su un mezzo pubblico, data la grande presenza di maleducati e prepotenti autoctoni o immigrati, deve mettere in conto la possibilità di essere coinvolto suo malgrado anche in una possibile rissa? Può essere tranquillamente trattenuto sul mezzo perché l’Eroe di turno si è sentito offeso e ha perso la pazienza?
        E se bloccano questo Eroe, per i soliti lavori pallosi, magari quando dopo avere coscienziosamente assicurato alla Giustizia qualche maleducato, allora l’Eroe, visto che è il vendicatore di noi tutti può fare roba del genere?
        http://www.youtube.com/watch?NR=1&v=wG7B9HttK9Q

        E meno male che qualcuno è pacifista.

      • Neo Anderthal says:

        …magari quando sta tornando a casa dopo…

      • cittadina cagliaritana pacifista says:

        stava cercando di consegnare questo maleducato, prepotente ai carabinieri..io direi ben fatto autista!! olle!

      • e meno male che ti definisci “cittadina pacifista”…..

  34. Franciscu Zancudi says:

    Sono un collega di Aldo, ho la fortuna di conoscerlo e di averci parlato più volte, una persona pacata e “squisita”. Martedì Aldo ha “sbroccato”, bai circa ita di esti pigau. Oltre che lavorare al CTM svolgo attività sindacale per la CGIL in azienda e attività politica (sono indipendentista) fuori da essa. Tutti i giorni al lavoro mi capitano delle “criticità” dalle quali vedo bene di starne alla larga, sono un conducente e non un poliziotto e anche perché nella migliore delle ipotesi “unu cartoni a facci” e “unu cunn’e mamma dua” sono assicurati! Solo nel caso i passeggeri si lamentino o mi segnalino la cosa ho l’obbligo di intervenire e cercare di gestire queste “criticità”, si tratti di senegalese, zingaro, de Saint Tropez, de Sant’Elia o bimbominkia dei quartieri “bene”. Capita sovente che il 90% di certe persone, quando riprese o rimproverate, si rifugino nella parolina magica…RAZZISTA!!! Al che rispondo: “Si! Sono razzista! Per me esistono svariate razze, chi è violento e chi violento non è, chi è maleducato e chi è educato, chi paga il biglietto e chi non lo paga, ecc.”
    Aiuto quanto “politically correct” e quanto luogocomunismo da tastiera ho avuto modo di leggere!

    Franciscu Zancudi

    PS Nel nostro lavoro capita di non poter mingere per svariate ore…l’importante è capire che tra le mani non abbiamo un estintore e per terra non c’è alcun incendio.

    • Soviet says:

      Franciscu, il problema qui è che può esserci un reato e reato grave. Il tuo lavoro è usurante e porta a livelli di stress pazzeschi, cosa che a mio avviso giustifica anche comportamenti a volte un po’ sopra le righe. Però in questo caso, come la giri la giri, resta che ha trattenuto contro la sua volontà diverse persone per quasi un’ora. Dispiace, se come dici tu, è una persona pacata e tranquilla, però la situazione la vedo un po’ complicata.
      Sul fatto poi che un sano razzismo nei confronti degli stronzi, qualsiasi colore essi abbiano, sia lecito siamo assolutamente d’accordo!

    • matteo murgia says:

      scusa franciscu, poco tempo fa è capitato che un tuo collega “sbroccasse” come dici tu nei miei confronti. la differenza e che a me non mi ha chiuso dentro il bus perche lui sarebbe finito dentro (le sbarre). se non l’ho denunciato è perche mi rendo conto che il vostro lavoro è un lavoro faticoso e perche sono da sempre solidale nei confronti dei lavoratori come te. a maggior ragione se hanno un direttore come questo castangia (e complimenti a graziano milia per averlo trattato come merita). io ho lasciato perdere. probabilmente anche il ragazzo senegalese lascerà perdere. però converrai con me che un autista non può “sbroccare” perche mette a repentaglio la vita di tante persone (magari mentre esce di testa si schianta contro un muro).
      a si biri

  35. avrei voluto vedere se questo vivace autista si sarebbe comportato cosi’ in via schiavazzi o in piazza san michele,!!! sardinian, sei pieno di luoghi comuni, e sei razzista verso chi risiede in quelle zone di cagliari ,sei razzista quanto l’autista del ctm,

    • sardinian observer says:

      Roby si vede che hai poca fantasia. Uno che fa il barroso con un ragazzo straniero è vigliacco perché sa che quello non può contare sull’aiuto di nessuno. Mentre di fronte a un ragazzo delle due vie che ho preso a esempio (nelle quali ho amici e parenti e so perfettamente di cosa parlo) in pochi minuti si sarebbe formato un gruppo in grado di liberare la vittima dell’autista e per quest’ultimo le cose si sarebbero messe davvero male. Roby razzista sei tu, che interpreti il pensiero degli altri basandoti su presunti luoghi comuni.

    • Un amico, carabiniere ausiliario, mi raccontò che un giorno entrò, nella caserma dei Carabinieri di Piazza San Bartolomeo a Cagliari, un pullman con un “burdo” che su la stava prendendo direttamente con l’autista.

  36. sardinian observer says:

    A prescindere da come sono andate le cose osservo un abisso tra Graziano Milia, che dignitosamente, fermamente e correttamente, interviene argomentando con serietà le sue posizioni, e gli altri due (Presidente Ctm e Sindaco di Quartu) che invece dimostrano una pochezza, un’insicurezza e una scorrettezza davvero vergognose specie per il ruolo che ricoprono. Avrei voluto vedere questo vivace autista in via Schiavazzi o in piazza San Michele se sarebbe stato capace di tanto coraggio.

  37. Graziano scatenato!

    Di sotto e in allegato la replica del presidente Graziano Milia alle dichiarazioni dei vertici di CTM S.pA.

    “Spiace dover rilevare che la vicenda di ieri, che ha visto coinvolte diverse persone all’interno e in prossimità di un autobus di CTM, non sia stata colta nella sua gravità da alcuni interessati commentatori. E spiace dover rilevare che il presidente del Consiglio di Amministrazione di CTM non abbia raccolto il nostro garbato invito: quello di porgere le immediate scuse dell’azienda a tutte gli utenti della linea 8 che, a diverso titolo, sono stati coinvolti nella circostanza. Evidentemente non ci riferiamo tanto al diverbio nato tra l’autista dell’autobus e il ragazzo senegalese, che resta una questione afferente a responsabilità personali. Ci riferiamo piuttosto a tutto quello che è accaduto dopo, non escluse le dichiarazioni rese con stupefacente leggerezza dai vertici di CTM. Per come vediamo noi le cose, l’azienda non avrebbe dovuto precipitarsi in una contraddittoria, corporativa e aleatoria difesa dell’operato del proprio personale. Se si fosse usato un minimo di buon senso e di intelligenza l’azienda avrebbe dovuto da subito promuovere un incontro chiarificatore tra i due, tra l’autista e il ragazzo. Sono sicuro che tra loro si sarebbero scusati per le offese reciproche. Insomma, molto probabilmente sarebbe bastata questa volontà ed una stretta di mani per mettere fine ad una parte della vicenda. Una parte. Perché poi l’azienda non può non cogliere la gravità del resto. Cioè il fatto che diversi utenti siano rimasti loro malgrado bloccati all’interno dell’autobus per una decisione arbitraria dell’autista, decisione che va sanzionata, fosse solo per evitare che possa ripetersi in futuro.

    In questa vicenda l’azienda può invocare tutte le attenuanti che ritiene opportune, anche le più inverosimili, ma non può esserci alcuna attenuante all’esercizio arbitrario di poteri. Per questo speravamo che l’azienda comprendesse la gravità dell’accaduto e la necessità di porgere le proprie scuse, immediate, agli utenti e anche al nostro collaboratore, colpevole solo di essere intervenuto civilmente per far ragionare il personale di CTM. Non è accaduto e la vicenda ora rischia di prendere una cattiva piega, ce ne dispiace. Così come ci dispiace dover rilevare che il razzismo spesso viene alimentato non tanto da questi episodi, piuttosto da certe uscite pubbliche, quelle di chi cerca di sminuire l’accaduto, con dichiarazioni che non fanno altro che complicare le cose. Su quest’ultimo punto mi soffermo con una piccola e garbata critica al direttore Castagna. Caro direttore, eviti di cimentarsi per il futuro in interpretazioni psicologiche dell’utenza CTM (sono utenti quelli che viaggiano sui nostri autobus, non clienti, lo ricordi direttore…). Riteniamo, infatti, inopportuna e gratuita la dichiarazione rilasciata dai vertici CTM dopo gli accadimenti. Dichiarazione che non ci risulta smentita, questa: “Si prendono queste posizioni perché per definizione l’immigrato va tutelato di più rispetto ad un cagliaritano. Non vorrei che si trattasse di una persona che è stata vittima di intolleranze nella sua vita e a sua volta è diventata intollerante”. Ci pare superfluo spiegare perché. Così come ci pare fuori dal seminato la dichiarazione che vedrebbe il CTM interrogare tutti i testimoni della vicenda, vestendo ancora una volta panni che non sono i propri e che dovrebbero far capo a ben altre autorità.

    Ci auguriamo che finalmente i vertici dell’azienda trovino il tempo per riflettere più seriamente su quanto accaduto, muovendosi soprattutto per riconciliare le parti e migliorare il servizio di trasporto pubblico. A vantaggio di tutti. E, naturalmente, restiamo in attesa delle scuse a tutti gli utenti di CTM che sono stati coinvolti nella circostanza. A questo punto non più derogabili”.

    Graziano Milia

    • Stefano reloaded says:

      Tutto giusto e condivisibile. Ma perché usa il plurale maiestatis?

      • Neo Anderthal says:

        Stefano: non è un plurale maiestatis, è il plurale “noraggreghis”…

    • Soviet says:

      Sinceramente, se il racconto è vero, cioè se i fatti si sono svolti come raccontato con un autista che tiene dentro un autobus per quasi un’ora alcuni passeggeri non basta una stretta di mano. Io non so se qui si sia trattato di attacco di follia di un autista, di ingiurie o di minacce. Ma devo dire che, anche per un principio di cautela, l’autista o è proprio “burdo burdo” oppure se è una persona normale (insomma meno burda ma più intelligente di accasioneri, non ci vuole molto anche se non c’entra nulla…) si trova con un soggetto pericoloso e violento a bordo, forse è il caso che lo faccia scendere subito a tutela sua e dei suoi passeggeri. Ma non mi pare sia consentito l’arresto da parte di un cittadino per ingiurie e quello che potrebbe configurerai è un vero e proprio sequestro di persona, che mi pare sia perseguibile d’ufficio…altro che minimizzare! Per altro, se autorizzato dalla centrale, anche con la complicità dei vertici aziendali. Insomma, è un pasticcio. I maldestri tentativi di sottovalutare una vicenda che rischia di avere conseguenze gravissime mi sembra patetica. Per quanto riguarda alcune dichiarazioni, come quella del sindaco di Quartu, sono frutto dello sdoganamento dell’ignoranza, per cui nessuno si vergogna più di dire qualsiasi cosa.
      Per quanto mi riguarda, credo che faremmo un grande passo avanti appena prenderemo coscienza che siamo tutti un po’ razzisti e lo siamo inconsciamente, perché portati a prendercela con chi e minoranza e diverso, da bambini se hai gli occhiali sei un quattrocchi e se sei grasso un cicciobomba, da adulti si passa all’etnia o alla religione. E che si può ridurre questo razzismo solo attraverso la cultura, il confronto e la conoscenza. Ma ripeto, quando l’ignoranza è sdoganata e nessuno più si vergogna delle cazzate che dice perché ogni opinione va rispettata, non si va da nessuna parte. Si rispettano le persone, ma le cazzate restano cazzate. E non è neppure così difficile smascherarle, a volerlo.

  38. Il racconto di Stefano è, giocoforza, di parte. Racconta molto ma non può dire tutto. Non può e non sa dirci, ad esempio, cosa abbia provocato lo scontro tra l’autista e il passeggero. Né ci spiega qual è stata la reazione degli altri passeggeri chiusi dentro il pullman. Quali che siano state le responsabilità dei singoli, io mi chiedo però se, davanti ad un burdo di Monserrato, l’autista si sarebbe comportato allo stesso modo. E in ogni caso, lasciatemelo dire senza apparire cerchiobottista: ma li prendete mai i pullman? Davanti a certi atteggiamenti dei passeggeri, gli autisti mostrano una calma olimpica, noi al posto loro faremmo una strage. Detto questo, attendiamo altri elementi per capirne qualcosa di più.

    • accasioneri says:

      eccolo qui, il burdo di monserrato. ho dunque i requisiti adatti per ipotizzare quel che avrebbe fatto l’autista-sceriffo dinnanzi alla barrosia paluesa: si sarebbe allegramente passato ;-)) (quasi come si passano quelli di sel quando sentono la parola “concorso”, anche se non c’entra nulla).

      solidarietà a Mbaye e, anche se mi costa parecchio dirlo, bravo Milia.

    • kratamma says:

      tipico del razzista:sfogarsi con quelli che vengono ritenuti più deboli…..extracomunitari…,ma potrebbero essere donne o anziani….come dici giustamente tu, Vito, contro il burdo si reprime la rabbia, si subisce…..contro i più deboli si sfoga la rabbia accumulata con i forti…..
      Chi ha vissuto le strade di città conosce queste dinamiche.
      Che tristezza.

      • Anonimo says:

        è facile parlare di razzismo, difficile è immedesimarsi nei panni dell’autista…ma adesso ti faccio una domanda..come reagiresti tu se una persona (a prescindere dal colore della pelle) minacciasse di ammazzarti? non chiameresti i carabinieri? non aspetteresti il loro arrivo? fate tutti i finti perbenisti….e poi se non avesse avuto ragione l’autista dubito che i passeggeri sarebbero rimasti a guardare senza far nulla…ciò vuol dire che erano consenzienti!!

  39. Anonimo says:

    leggendo la versione del signor Stefano anche io darei del pazzo all’autista…ma purtroppo so la versione dei fatti dell’autista, che nessuno sin ora ha mai ascoltato…il senegalese l’ha aggredito gratuitamente, perchè non si è ricordato di avvisarlo per scendere alla fermata del cimitero…l’autista si è scusato dicendo che era intento alla giuda e si è dimenticato…il senegalese ha risposto con insulti e con minacce come “TI AMMAZZO”, non solo a lui ma anche ai passeggeri testimoni. Vi assicuro che Aldo non è un eroe, è un autista del ctm come tanti, che molto spesso sono dei cafoni, ma appunto per questo non bisogna fare di tutta l’erba un fascio…perchè allora potrei farlo anch’io per tutti gli immigrati che sono qui , se li paragonassi a Mbaye. Certo do ragione a chi ha scritto che forse è stressato…stressato da persone come Mbaye che fanno gli arroganti, e che sono arrivati persino a sputarlo.

    • kratamma says:

      Non so se tu conosci meglio la versione dell’autista di quanto la conosciamo noi, ma ripeto se fosse stato un burdo di Monserrato i tizi del CTM avrebbero parlato di :
      “se ne devono tornare a casa loro, guarda che un giorno ce li troviamo a casa da mia moglie o dalla tua, questi!”
      oppure
      “Capito, aveva la pillona tra le mani, vengono a casa nostra e ci tirano fuori la pillona! E s’amigu (indicandomi) difendendolo”.
      per la serie sono bastardi, ci fregano e la passano liscia…………

      poi,
      l’essere stati consenzienti da parte dei passeggeri è tutto da verificare, (a meno anche tu hai informazioni che noi altri non abbiamo) ma non è che se non approvo qualcosa devo per forza impedirlo…non penso proprio che in quella situazione chiunque avrebbe voluto dire qualcosa l’avrebbe fatto, penso ad esempio alle persone anziane….no?

  40. Vendemmia says:

    boh tutta la storia a me sembra un po strana…

    sti passeggeri che non fanno nulla…voi che li lasciate andare senza manco chiedergli un contatto come testimoni…nessuno che usa le levette di emergenza per uscire..

    non so..mi pare manchi qualcosa.
    cmq se fosse vera io querelerei immediatamente…una querela educativa.

  41. Daniele says:

    Spero che questo autista “pubblico ufficiale” (ha capito tutto!) passi i guai legali che merita. Che vergogna. E poi l’Italia non è un paese razzista…Avesse trovato qualcuno un po più “sanguigno” al posto del ragazzo senegalese e degli altri pacifici passeggeri, “nci fiara stuppau issu cun pullman e tottu”.

  42. marcello says:

    bo, conosco anche io Mbaye, lo conoscono anche i miei familiari. una persona cosi a modo che mi pare difficile abbia potuto provocare qualcuno, anche se provocato. che storia becera.

  43. Ora Milia risponde a Contini!

    Di sotto e in allegato la replica del presidente Graziano Milia al sindaco di Quartu Sant’Elena.

    “Assume un contorno paradossale e grottesco la vicenda che ha visto coinvolto un ragazzo senegalese ed altri utenti di CTM, vicenda che abbiamo sollevato ieri alla riflessione – e sottolineiamo riflessione – del presidente del Consiglio di Amministrazione di CTM S.p.A, Giovanni Corona. Paradossale perché qualcuno la vuole circoscrivere – e non per caso – a fatti marginali, quelli su cui non ci siamo soffermati più di tanto proprio perché riconducibili a responsabilità personali, che saranno chiarite nelle sedi di giudizio competenti. Il grottesco, invece, attiene al fatto che alla nostra nota abbia risposto chi non era interpellato, né chiamato in causa. Un po’ come se alla contestazione di una multa alla polizia municipale l’usciere del palazzo si prendesse la briga di obiettare qualcosa. Ora apprendiamo dell’ultimo soccorso, azzurro, al CTM, la difesa d’ufficio materializzatosi con l’intervento del sindaco di Quartu Sant’Elena, Mauro Contini, che arriva a pontificare di “cultura dell’accoglienza”, di “processo lento e continuamente a rischio”, “dell’insofferenza e dei disagi manifestati dai cittadini di Lampedusa”, etc, etc (sic), tutte cose che nulla hanno a che vedere con gli addebiti che ieri abbiamo mosso al CTM e al servizio pubblico dallo stesso reso. Il sindaco di Quartu Sant’Elena ha perso tre stupende occasioni: quella di stare zitto su una vicenda che ha dimostrato di non conoscere nei dettagli e soprattutto nella sua completezza, quella di non avere capito la portata degli addebiti che abbiamo mosso con la nostra nota al CTM e, in ultimo, quella di non essere riuscito ad aprire bocca su questioni più congrue rispetto ai desiderata della sua comunità. Comunità che attende ancora di vedere realizzata nel centro abitato di Quartu Sant’Elena anche una sola corsia preferenziale per i bus di CTM, magari evitando che le piazzuole di sosta degli automezzi vengano sistematicamente occupate dalle automobili. Si faccia quindi sentire e rispettare nel Consiglio di Amministrazione di CTM e lasci perdere le disquisizioni sociologiche su argomenti come il razzismo e l’intolleranza, questioni sulle quali la Provincia di Cagliari, notoriamente, per riconoscimenti unanimi, anche nazionali, non ha certo nulla da imparare da lui. Gliene sarebbero grati i cittadini di Quarti Sant’Elena, senegalesi e non, ma anche gli autisti del CTM. Gli stessi che, in grandissima parte, garantiscono con serietà e pazienza, quotidianamente, il servizio di trasporto pubblico. Con stima e riconoscenza non solo del sindaco Contini, ma anche mie”. 

    Graziano Milia

  44. Non è il primo caso… Ricordo quando d’estate, da ragazzino, prendevo il pulman per raggiungere il poetto e certi autisti molto spesso passavano dritti davanti alla fermata dove ragazzi di colore facevano il segno per la fermata…… chiunque abbia frequentato i pulman CTM avrà sentito storie di qeusto tipo….

  45. Anonimo says:

    Aldo MedioMen!!!!!

  46. Anonimo says:

    …Non si può trattenere nessuno contro la propria volontà poi un Autista quale diritto ha.. però non cadiamo nel patetico lui ha la pelle nera poverino…non cadiamo nel commento più facile parlando di razzismo,parliamo invece di un popolo esasperato dalle ingiustizie che riceve ogni giorno…parliamo di chi paga il biglietto del bus e di chi no! il poverino dalla pelle nera o il povero o povera zingara,il povero indiano,albanese, marocchino, LO PAGANOO??? e se non lo pagano la multa gli viene fatta??? e se gli viene fatta dove viene recapitata??? e se arriva a destinazione la paga????? Se la multa la prende un povero cagliaritano e non paga la multa L equitalia non lascia perdere….io ho visto tantissime volte i controllori non mettere MULTE A EXTRACOMUNITARI che riempiono il bus con bustoni e bacheche ostruendo il passaggio…perbenisti e falsi moralisti.

    • Massimo says:

      Che palle questo tuo modo, barbaro e fuorviante, di argomentare: perchè non rimani ai fatti e a quanto ha raccontato stefano lai, prendendosi la responsabilità di quello che ha denunciato? Che c’azzeccano altre questioni?

    • Neo Anderthal says:

      @Anonimo: Sei sicuro? Dici? Non è che è il tuo il commento facile facile?
      Ma hai -per dire- una vaga idea di quanti -cagliaritanissimi- occupano alloggi popolari abusivamente?
      E quanti sono a vivere in case popolari e sono -anche senza nessun bisogno reale- morosi cronici?
      Quanti vengono sfrattati per questo? te lo dico io. Nessuno.
      Lo sai che ci sono decine -e quindi centinaia, se tieni conto delle rispettive- di persone che in paesi limitrofi a Cagliari vivono impunite di bracconaggio e non pagano una sola lira di multa perché figurano nullatenenti?
      Saranno davvero i poveracci con i bustoni, gente che scappa da una fame che gli fa sembrare pure la situazione tremenda che vivono un progresso, saranno loro il problema?

      • Anonimo says:

        e aggiungo per anonimo: hai un’idea della quantità di cagliaritani che non pagano una lira per servizi vari (sanitari ad esempio) con certificazioni fasulle? Hai un’idea della quantità di giorni di malattie farlocchi di migliaia di cagliaritani che occupano un qualsiasi posto pubblico? Hai un’idea delle migliaia di cagliaritani che non pagano una lira di tasse in tutti i settori in cui sia ancora facile evadere (non parlo di vendere accendini o fazzoletti all’Auchan). E noi ci dovremmo preoccupare di quattro poveracci che giungono disperati (perchè bisogna esserlo) nella nostra Isola? Il populismo leghista lascialo fare a Borghezio, lui è geneticamente portato all’idiozia, noi sardi no.

    • rosangela says:

      Embhè? solo perchè riceviamo ingiustizie giornaliere ci dobbiamo sentire in dovere e in diritto di prendercela con i più deboli ed emarginati? Prenditela con la società (di cui anche tu fai parte) e con quelli che come te fanno di tutto per emarginarli invece di cercare di integrarli.o abbiamo ancora paura dell”uomo nero”? Però non esitiamo a sfruttarlo per raccoglierci i pomodori non ci fanno schifo le badanti per pulire il sedere ai nostri nonni(tu glielo puliresti?) non esitiamo a comprare il CD da chi ostruisce il passaggio coi bustoni o a comprare le collanine dall’indiano,e, magari farci indicare il nostro vicino come artefice della nostra sfiga dalla lettura della mano….che popolo civile!!

    • Stefano reloaded says:

      Dove hai visto scritto, qui o nelle cronache dei giornali, un minimo accenno ad un biglietto pagato o meno? Perché dovremmo parlare di chi paga o non paga il biglietto? Cosa c’entra? Perché vuoi spostare l’attenzione dai fatti esposti?
      Per informazione: se ne ricorrono i motivi chiunque può essere trattenuto, anche contro la sua volontà, da parte di quelle figure alle quali la legge ne consente la facoltà e/o ne impone l’obbligo. Se l’autista è incaricato anche di funzioni ispettive (controllore), e solo in quel caso, può trattenere la persona che rifiuti di farsi identificare fino all’arrivo della Polizia Giudiziaria.

      • Massimo says:

        Ma per favore….e le altre 5 persone trattenute nel bus perchè sono state trattenute???

      • Stefano reloaded says:

        Chiedilo all’autista.
        Se rileggi con calma, ti accorgerai che non ho scritto che il conducente poteva trattenere le altre cinque persone. E non ho scritto neanche che poteva trattenere il signor Mbaye, visto che non conosciamo le qualifiche del conducente e, comunque sia, al signor Mbaye non veniva contestato alcunché in merito al titolo di viaggio.

    • Anonimo says:

      Ma cosa cazzo c’entra il pagare il biglietto o no in questo caso? Sei completamente fuori luogo, non è questo il caso di fare la tua predica da dementi. Come se poi ti venisse tolto qualcosa, che cazzo ti lamenti qui a fare? Invece il commento più facile è proprio quello di cui non vuoi parlare, ignorante!

  47. walter says:

    Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane.Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.
    Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.
    Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali”.

    Da una relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912.

    Aldo, Castagna,sindaco di Quartu,omone del ctm,autista con gli occhiali da sole……….. non vi sfiora nemmeno l’idea che, noi, siamo i figli degli uomini e donne descritte qui sopra?

    • Walter, scusa, questo pezzo te lo copio , mi piace assai! (se non ricordo male è tratto dal libro di Rzzo e Stella, l’Orda?)

  48. la cosa triste, leggendo di questo fatto, è che non mi sorprendo di nulla.
    di personaggi tristi come quell’autista ne circolano diversi,sdoganati socialmente e autorizzati a parlare dai successi elettorali dei fascio-leghisti di stampo mafioso, sdoganati politicamente a loro volta dal crollo della balena bianca, che di questi discorsi inondano le televisioni italiane.
    di fronte a simile pochezza si rimane senza parole come l’amico stefano.
    del direttore poi che dire? conoscendolo gli ho sentito dire anche di peggio: a quell’autista darebbe una nota di merito non fosse, per lui, un volgarissimo e sudicio conduttore di automezzi pubblici.

  49. Anonimo says:

    1) Aldo deve evidentemente ringraziare che gli altri passeggeri erano tutti calmi e sereni, altrimenti sarebbero partite telefonate di richiesta di aiuto ai carabinieri perchè questo si chiama sequestro di persona. Spero che qualcuno decida davvero di sporgere denuncia
    2) non so se si tratti proprio di razzismo, o di pessime abituni diffuse.Due anni fa, quando ancora (per mia sfortuna) utilizzavo i mezzi del CTM, un autista aveva minacciato e insultato violentemente una povera donna anziana che aveva l’unica colpa di avergli chiesto di farla scendere, per un malore, da un pullman bloccato nel corso vittorio emanuele…in quel caso, il mezzo era strapieno e il gran signore aveva rischiato il linciaggio

  50. Ma cos’è la versione di iscallonarasa del film speed?
    p.s. solidarietà a Mbaye, e a tutti i passeggeri del bus.

  51. La vicenda da qualsiasi parte la si veda ha del surreale. Ma veramente gli autisti del CTM credono di avere l’autorità di sequestrare, prendere nomi, targhe automobilistiche, credono davvero di essere i padroni dell’autobus e della libertà degli utenti? I passeggeri sequestrati invece di attendere pazientemente avevano il dovere di chiamare il 113, ma purtroppo – e lo dico da frequentatrice assidua degli autobus – si è creata una sorta di timore reverenziale (o di paura) nei confronti degli autisti che (la maggior parte) fanno tutto ciò che vogliono: si fermano o non si fermano alle fermate secondo come gli gira, corrono come pazzi nei rettilinei, frenano di colpo, parlano al cellulare degli affari loro, insolentiscono i passeggeri etc. Gli utenti stanno zitti, nessuno che protesti o reagisca, anzi le volte che io ho protestato mi hanno guardato come se fossi una povera pazza. Perché? Che cosa c’è dietro tutto questo?

  52. Anonimo says:

    mi stupisce come nessuno degli altri 5 si sia lamentato o abbia fatto qualcosa per scendere dall’autobus.. d’altronde è sequestro di persona!! in casi di emergenza cmq ci sn le leve per aprire le portiere dell’autobus manualmente.. è strano che nessuno ne abbia fatto uso. io la dentro probab non ci sarei rimasto

  53. Gianluca says:

    Una situazione incredibile. Mi è capitato varie volte di vedere autisti Ctm maleducati e negligenti, ma questa le supera di gran lunga. Spero vivamente che i malcapitati passeggeri lo querelino per sequestro di persona.

  54. ma perchè le persone all’interno del pulman non lo hanno minacciato di mettergli le mani addosso? Si sono fatte rapire, in SEI? Capisco che la violenza possa non piacere, ma non bisogna lasciare che il bulletto di turno faccia come vuole lui.

  55. Andrebbe però chiarita una cosa: cosa ha detto realmente Mbaye all’autista?

    • Massimo says:

      Qualunque cosa abbia detto – e su quello che ha detto sarà chiamato a rispondere – non si può giustificare la reazione dell’autista del bus, il fatto che abbia sequestrato il ragazzo e altri 5 utenti, per non dire dei suoi commenti col collega di lavoro.

  56. Se questo non è razzismo…
    Anche se a tratti sconfina nella malattia mentale,ma il ctm non fa dei test psicologici ai propri dipendenti?

  57. efisio.erriu@tiscali.it says:

    Quello che più mi rattrista, leggendo questo racconto, è che non mi stupisco di nulla.
    Come Stefano di fronte a certe cose,a certi gesti,rimango senza parole, ma fascisti mafiosi e leghisti sono al governo proprio facendo questi discorsi.
    I razzisti sono stati sdoganati dalla politica e dalla società e anziché suicidarsi osano parlare.
    Neanche l’uscita del direttore stupisce molto poco,sarà che lo conosco. E gli ho sentito dire anche di peggio.

  58. E il sindaco di Quartu?

    «Allarme razzismo eccessivo e fuori luogo»
    Dichiarazione del sindaco di Quartu Sant’Elena, Mauro Contini

    Quartu Sant’Elena, 22 settembre 2011 – «Lanciare l’allarme “razzismo” per episodi banali unicamente perché sono coinvolti cittadini non comunitari non aiuta il processo di integrazione in corso, oltre ad apparire sproporzionato e profondamente ingiusto nei confronti delle nostre comunità dove si sta affermando con grande senso di responsabilità e maturità la cultura dell’accoglienza».
    E’ quanto afferma il sindaco di Quartu Sant’Elena, Mauro Contini, in merito all’episodio accaduto nei giorni scorsi su un autobus di linea che ha visto coinvolto un cittadino del Senegal.
    «Il razzismo – spiega Mauro Contini – è qualcosa di esecrabile che dobbiamo combattere con tutte le nostre forze. Ma altra cosa sono i comuni episodi di incomprensione o maleducazione che possono accadere a tutti e che non possono essere considerati espressione del razzismo solo quando sono coinvolte persone provenienti da altre culture e aree geografiche.
    «L’integrazione – prosegue il sindaco di Quartu – è un processo molto delicato e complesso, che richiede la formazione di una cultura dell’accoglienza che deve vedere il coinvolgimento di tutte le istituzioni. Un processo lento e continuamente a rischio come stanno dimostrando l’insofferenza e i disagi manifestati dai cittadini di Lampedusa, che pure hanno sempre dimostrato grande solidarietà e generosità di fronte ai continui sbarchi sull’isola.
    «Sono convinto – conclude Contini – che l’episodio accaduto sull’autobus di linea sia frutto di una normale incomprensione. Vorrei sottolineare, tra l’altro, la grande sensibilità dagli operatori del Ctm che garantiscono quotidianamente il servizio di trasporto pubblico. Un servizio utilizzato largamente dai cittadini non comunitari»

    • Daniele Addis says:

      Il razzismo è alimentato non tanto da quegli episodi, quanto da uscite del genere che cercano di sminuirlo. Complimenti al sindaco di Quartu

    • Supercazzola?

    • Neo Anderthal says:

      Se il razzismo pratico, spiccio, quello travestito da buonsenso, vestito di una qualche constatazione “dei fatti così come sono”, esiste e prospera è anche perché dei modi ragionare -o piuttosto di reagire- non meditati e irrazionali sono stati sfruttati e incentivati da una intera industria e imprenditoria politica legata alle paure e alla ignoranza, alla indifferenza e alla avversione per i “diversi” chiunque siano.
      Però sono tutti pronti a dire “io non sono razzista”, solo perché è ormai scientificamente impossibile sostenere una gerarchia “delle razze” e nessuno, a parte le frange iperfasciste, la sostiene apertamente.
      La xenofobia allora si traveste da “motivata” avversione per i Rom, colpevoli di ogni nefandezza, per gli immigrati, perché “rubano il lavoro”, e allora per esprimere la xenofobia, che esiste come impulso profondo e si esprime in vari modi e livelli, si colgono occasioni come la incredibile discussione sulla festa di chiusura del Ramadam o sulla costruzione/allestimento di una Moschea, discussione che non dovrebbe neppure porsi in uno stato che garantisce i diritti elementari delle persone residenti.
      Il Sindaco di Quartu e il direttore del CTM la buttano, più che “a supercazzola”, a “superpuzzola”. Quanto puzzano di ipocrisia i loro argomenti?
      Le minimizzazioni e le banalizzazioni sono un aspetto non secondario del problema, quante volte abbiamo sentito dire “macché razzista, è solo un (scegliere tra:) maleducato/ignorante/esaurito”?
      Io chiedo: da quando in qua per essere razzisti è necessario essere colti, o educati, o magari compassati gentleman in pieno controllo dei propri nervi?
      Il razzismo vero, quotidiano, quello che agisce e fa male ogni momento è proprio quello che si dovrebbe combattere, e che invece è ridotto ad episodio -ogni volta “singolo” e singolo mille volte- dai due Signori in questione.

    • ivan_z says:

      Certo, quindi se si trattava di un cagliaritano l’autista si sarebbe comportato allo stesso modo? ma per favore.

  59. cernio says:

    non ho capito cosa ha detto Castagna. proprio non l’ho capito. ma ho capito che la parità di trattamento è una cosa poco chiara anche per Castagna.

  60. la posizione di Castagna è una grande, grandissima, strepitosa cazzata. Ma perchè zedda non lo boga illic et immediate?

  61. marina . says:

    indignazione!!!!……………. solo questo posso dire!!se è vero quello che scrive l’ amico di Mbaye io non farei passare in sordina un atto cosi
    deplorevole sicuramente l’ autista ha dei probemi ….o di forte stress, oppure una forte dose di intolleranza verso gli immigrati ( detta in parole povere “razzismo “”)……………

  62. I l fatto accaduto non mi stupisce per niente…Cagliari è una città perbenista e tollerante solo apparentemente. Il rispetto dell’altro si traduce sovente nell’ indifferenza più totale verso chi viene qui a cercar fortuna, con pochi mezzi e molti sacrifici.
    Quello che ha fatto e raccontato Stefano è encomiabile perché non è da tutti prestare aiuto ad un extracomunitario. Spesso non succede con un italiano figuriamoci se il malcapitato ha la pelle nera.
    Nondimeno il resoconto offertoci da Stefano fa evincere per l’ennesima volta quanta ignoranza e razzismo ci sia ancora a Cagliari e in Italia: insomma le stesse cazzate trite e ritrite “ci rubano il lavoro, ci insultano e ci trombano pure le mogli” è la solita solfa, la stessa litania che sottende il becero meccanismo mentale secondo cui il pericolo o la causa di buona parte delle sfortune di questo tempo siano sempre loro…gli extracomunitari che arrivano qui rifuggendo guerre, miseria e morte. Il razzismo del resto è come la gramigna puoi tentare di estirpare l’erba quanto ti pare ma basta un giorno di pioggia ed eccola di nuovo. Occorrerebbe, a mio avviso, un grosso lavoro dal punto di vista sociale per raccontare e spiegare alla gente che tipo di situazioni sono abituati a vivere queste persone, qual’è la loro cultura e come potrebbe arricchirci (cultura che spesso nonostante si dica il contrario non è così dissimile dalla nostra e i punti di contatto li si trova sempre). Non sarebbe certo fatica sprecata e Cagliari inizierebbe un percorso che forse, fra una ventina d’anni, la farebbe diventare una città in parte realmente cosmopolita. I sardi poi, lo vorrei sottolineare, si sono dimenticati di quando si era costretti a lasciare l’isola per la fame, ma quella vera e non perché non si poteva avere lo stesso tenore di vita e gli status symbol dei personaggi della televisione. E non mi si dica che noi però non portavamo delinquenza etc etc, perché esistono buoni e cattivi in tutti i gruppi sociali senza distinzioni o eccezioni. E poi se gli extracomunitari delinquono è perché il più delle volte trovano terreno fertile e dinamiche già collaudate dalla criminalità autoctona.

    PS senza generalizzare, sulla prestazione di alcuni autisti e sul servizio fornito dal ctm devo dire che sarebbe meglio stendere un velo pietoso.

  63. Massimo says:

    Trovo incredibile la dichiarazione di Castagna (ma del resto negli ultimi 10 anni ci ha abituato al peggio, Castagna riuscirebbe a vendere frigoriferi anche agli eschimesi…). Ora scopriamo un Castagna psicologo, che entrando nella vita privata di una persona si mette ad ipotizzare traumi di cui sarebbe stata vittima e, di conseguenza, reazioni intolleranti della stessa contro i suoi autisti. Siamo alla pazzia, qualcuno lo fermi! E poi: “Si prendono queste posizioni (quali? forse quelle di tenere un ragazzo chiuso per 50 minuti in un bus, insieme ad altre 5 persone? E se tra queste ci fosse stato un epilettico, un malato di cuore, come sarebbe finita?) perché per definizione l’immigrato va tutelato di più rispetto ad un cagliaritano”. Cosaaaa? Ma è proprio fuori di melone, ma chi pensa di essere Castagna?? Caro Castagna, cao sceriffo, lei ha convinzioni un tantinelle distorte e razziste: L’immigrato, in quanto persona, va tutelato nè più e nè meno di altre persone, cagliaritani compresi, che non sono una categoria. Si legga la Costituzione italiana (e magari quella universale dei diritti umani), E si vergogni un tantinello. Ma soprattutto, risponda a 4 semplici domande e non faccia lo gnorri: l’autista ha tenuto sequestrate nel bus, per circa un’ora, cinque persone cinque? E se sì (e provi a negare l’accaduto, provi…) in base a quale potere? Il CTM è una società, l’azionariato è totalmente pubblico (comune di cagliari, provincia di cagliari e comune di quartu), ci dice a quanto ammonta il suo stipendio, all’anno? No, così, solo per renderci conto quanto paghiamo un direttore del CTM che fa simili dichiarazioni, tanto per fare saltare sulla sedia chi non riesce ad arrivare a fine mese (alla faccia dei costi della politica). Ultima domanda: negli ultimi 10 anni, sulla base dei reclami dell’utenza CTM, ci dice quanti provvedimenti e quali sanzioni sono state applicate agli autisti della sua (anzi nostra) azienda? Grazie.

    • Anonimo says:

      Massimo se, come dici giustamente, ci fosse stato un malato di cuore o un epilettico … il nostro supereroe Aldo non avrebbe di certo esitato a definirli simulatori ed anche al verificarsi della peggiore delle ipotesi avrebbe sicuramente detto “cosa non si inventano pur di scendere dall’autobus”…
      Stiamo attenti a giudicare una persona solo dal colore della pelle o perchè straniero …

  64. Monica says:

    Com’è la frase che si dice in questi casi? Gli Italiani non sono razzisti? I Sardi non sono razzisti? Non è vera, semplicemente prima non sapevano di esserlo perchè i contatti con altre realtà e altre culture erano quasi inesistenti.Poi hanno fatto finta di non esserlo perchè pur essendo aumentati i contatti per un periodo si sono limitati a vedere gli altri come innocui animali addomesticati da trattare con benevola condiscendenza. Poi invece hanno scoperto di essere razzisti ma si sono vergognati di dirlo apertamente e hanno messo in moto una serie di comportamenti che hanno mostrato tutto il loro fastidio e il disprezzo nel venire a contatto con persone diverse, con il solo scopo di umiliarle. E adesso che anche i ministri della Repubblica hanno sdoganato il razzismo portandolo in campagna elettorale, fomentando la paura del diverso, chiunque si sente in diritto di esserlo, e se ne vanta e se ne fregia come se fosse un merito e non una dimostrazione di coglionaggine all’ennesima potenza. Naturalmente non sono tutti i sardi ne tutti gli italiani ad essere razzisti, ma se la destra xenofoba è al governo dell’Italia e i loro sodali sono al governo della Sardegna, probabilmente il fenomeno è molto più ampio e più preoccupante di quello che si vuol far credere.

  65. vittorio says:

    partendo dal presupposto che il racconto di Stefano Lai sia vero, mi chiedo, ma i sei passeggeri sono rimasti chiusi dentro il bus zitti e senza mettere le mani addosso all’autista? cApisco il ragazzo senegalese che magari rischiava di potersi trovare in guai peggiori, ma gli altri? I pulsanti per le uscite di emergenza erano fuori uso?

  66. ilgiullare says:

    naaaaaaaaaaaa o aldo…..ma non avrai la mantellina da supereroe?

  67. riccardo says:

    che tristezza! ma poi perchè tenere recluse nell’autobus gli altri passeggeri, assurdo, e se ci fossero stati bambini o donne in gravidanza?

  68. Serenamente…..pacatamente: LICENZIATELO !!!

    • Anonimo says:

      non avete visto niente e non potete parlare

      • Neo Anderthal says:

        Io posso parlare quanto mi pare e piace, sulla base di quello che puoi leggere anche tu.
        Tu cosa hai visto, e perché parli? Se non hai visto allora inizia tu a stare zitto, ma se hai altre notizie daccele, le leggeremo.

      • Grande Neo! 😉 Oh Anonimo…e bai e curri!

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