Politica

“11 settembre: dieci anni dopo, vi racconto un’altra storia”: intervista a Pino Cabras, direttore di Megachip

Questa intervista è stata pubblicata oggi su Sardegna Quotidiano con il titolo “Ecco come andò l’11 settembre nell’altra storia di Pino Cabras”.

***

“Beh, sì: raccontata così è proprio un’altra storia”. L’11 settembre non è uguale per tutti. E se avete qualche dubbio sulla versione ufficiale, fatevi una chiacchierata con Pino Cabras, oppure leggetevi i suoi libri, “Strategie per una guerra mondiale: dall’11 settembre al delitto Bhutto” e il recentissimo “Barack Obush”, scritto insieme a Giulietto Chiesa. Cabras vive a Cagliari, nella vita fa il funzionario della Sfirs ma da anni è un punto di riferimento dell’informazione alternativa on line che si ritrova sul sito Megachip, di cui è direttore.

Allora, cos’è successo l’11 settembre?
La versione ufficiale è questa: «È stato Osama Bin Laden».

E come ha fatto?
Nel 1996, mentre era ancora pienamente legato ai servizi segreti statunitensi, comincia a pianificare l’attacco. Recluta appena venti volontari, suddivisi in quattro piccoli commando. In ogni commando è presente una persona che, dopo un opportuno addestramento, sarà in grado di pilotare aerei di linea commerciali. Gli altri realizzeranno il dirottamento, dopo aver passato senza problemi i controlli di sicurezza negli aeroporti. Gli allievi piloti si addestrano negli Usa, dando molto nell’occhio e lasciando gli istruttori di stucco perché pilotano male. Gli impatti sulle due torri causano il crollo totale a velocità quasi di caduta libera di tre grattacieli.

Perché tre grattacieli?
Quel giorno, pur non colpita da nessun aereo, crolla in 7 secondi una terza torre di acciaio di 47 piani, l’edificio 7 del WTC. Ufficialmente per un incendio. Mai accaduto prima di allora né dopo di allora che un incendio facesse crollare totalmente la struttura di un grattacielo.

Perché la poderosa macchina da guerra americana non ha impedito che gli aerei venissero intercettati?
In quei giorni erano in corso moltissime esercitazioni militari che hanno praticamente svuotato i cieli della costa orientale degli Usa. E le procedure di risposta ai dirottamenti erano state cambiate il 1° giugno 2001, sottraendo il potere discrezionale ai comandanti in campo per metterlo unicamente nelle mani del Segretario della Difesa, Rumsfeld. Il quale, per tutto il tempo dell’attacco, non si faceva trovare.

L’attentato più misterioso è quello al Pentagono. A differenza delle torri gemelle, non esistono immagini chiare.
E sono molto strane anche le immagini del dopo impatto. Si vedono pochissimi rottami. Un Boeing 757 normalmente lascia molte più tracce. Il foro di entrata sul Pentagono non ha convinto molti esperti: troppo piccolo per un aereo di quelle dimensioni.

Conclusione?
Mentre la teoria ufficiale rigetta per principio l’ipotesi che l’11 settembre sia stato opera di settori deviati dei servizi segreti, questa ipotesi investigativa emerge potentemente agli occhi di conosce la storia del terrorismo stragista. In questi giorni a Toronto c’è una conferenza che cerca di fissare un metodo investigativo rigoroso sulla materia, e vi partecipa attivamente anche un grande magistrato come Ferdinando Imposimato.

Lei è un complottista.
Finora la parola “complotto” definiva una congiura di pochi individui, ossia una cosa molto diversa dalle complicate pianificazioni che possono mettere in campo gli Stati potenti, i “poteri forti”. Un apparato statale fa strategia e agisce, non complotta. E un modo per non rispondere è definire chi pone le domande come “complottista”.

A dieci anni dall’evento, che immagine danno i media dell’11 settembre?
Le rievocazioni che non mettono in discussione nulla. Però di recente Minoli con “La Storia siamo Noi” ha fatto domande che a lungo erano state un tabù nella tv italiana. E questa settimana l’Espresso diffonde il film “Zero”. Perdono terreno quelli che dicono: “E’ tutto già chiarito, non facciamo domande”.

Però Bin Laden è morto.
Nessun dubbio, Bin Laden è morto. Solo che le testimonianze di tanti funzionari ci dicono che lo è da molti anni. E senza un corpo, senza testimoni, senza immagini, la versione ufficiale non potrà mai più essere controllata. La farsa del seppellimento in mare “islamico” è una storiaccia inverosimile.

Tags: , ,

57 Comments

  1. Christian says:

    Se volete sapere come sono andati i fatti leggete “Where did the Towers go?” scritto da Dr. Judy Wood. Parla esclusivamente del crollo delle torri e parla solo di fatti, niente congetture! Cercate Dr. Judy Wood anche su youtube e internet!

  2. Mi scuso pubblicamente con Pino Cabras per aver utilizzato il termine di “negazionismo”. Anche se l’uso che ho fatto di questo concetto era molto largo e non direttamente riconducibile al significato corrente, si presta facilmente a confusione e può effettivamente risultare offensivo per una persona di grande sensibilità intellettuale e politica come Pino.
    Quindi spero che voglia accettare le mie scuse
    Marco Pitzalis

    • Ringrazio Marco, gradisco assai la sua precisazione. Una parte significativa delle discussioni dell’ultimo decennio in materia di terrorismo e potere, data la dimensione dei fenomeni, verte sulle parole adatte a definirli, in un conflitto ancora irrisolto fra cronaca e storia. Ho fiducia sul fatto che il respiro storico delle riflessioni porterà parole condivise.

  3. Daniele Addis says:

    @ Pino Cabras: ha ragione, inizialmente il mio era solo un banale esempio di come spesso chi crede a un complotto tende a credere anche ad altri, ma non avevo intenzione di spostare il fuoco della discussione dall’11 settembre. Però si è scatenato il finimondo e ho sbagliato a non troncare subito quel filone, quindi me ne scuso.

    La certezza assoluta che l’attacco battereologico non provenisse dal medio oriente ce l’avevano anche gli investigatori USA, anche se l’attentatore aveva cercato maldestramente di farlo apparire tale. I giornali alimentarono quella pista per un po’ di tempo perché il terrorismo islamico faceva più notizia (dei giornali italiani poi non ne parliamo).

    Poi, come ho già detto, che la versione ufficiale non convinca tutti lo trovo abbastanza normale. Quello che dico è che applicando anche criteri meno severi alle versioni alternative diffuse in rete, basate tutte su prove indiziarie selezionate ad arte e con criteri del tutto personali, queste risultano ancora meno credibili.

  4. katie morosky says:

    già il mitico paolo attivissimo, me lo sono visto a matrix all’indomani dell’altra bufala: il rito islamico del sepellimento in mare dell’uomo più odiato del mondo dopo l’11 settembre.L’ologramma Bin Laden.
    Attivissimo interviene sulla domanda di Chiesa sul terzo edificio collassato, del quale non si spiegano le cause del crollo nel rapporto ufficiale.
    Attivissimo Interviene e deride Chiesa affermando:

    «Un dato di fatto che chiunque da casa può controllare. In realtà quello che ha detto Giulietto Chiesa sull’assenza del World Trade Center 7 dal rapporto della Commissione Ufficiale è purtroppo un errore, non ha studiato adeguatamente, perché basta leggere il rapporto per sapere che il World Trade Center 7 è citato con il suo nome dell’epoca, il Solomon Building. Questo è quello che fa un buon ricercatore, verifica i fatti. Evidentemente Giulietto Chiesa in questo caso ha preso una cantonata».

    Bene, chiunque può verificare. Dal link si può scaricare il Rapporto Ufficiale della Commissione sull’11 settembre 2001 (568 pagine),gratuito, in pdf e chiunque può scaricarlo.

    http://www.9-11commission.gov/report/911Report.pdf

    Con la funzione “cerca” come sappiamo tutti,si può selezionare una parola da ricercare. La ricerca della parole “WTC7” non dà risultati. Nessun risultato anche per “WTC 7” e “World Trade Center 7”.

    Purtroppo per Paolo Attivissimo, all’interno del documento non c’è traccia neppure di “Solomon Building”, né di “Solomon Brothers Building 7”, Mentre cercando “Solomon” viene fuori “John Solomon interview (June 4, 2004)” che non ha nulla a che fare con il Building di cui stiamo parlando. Attivissimo come fa allora a “verificare i fatti”?
    In realtà bastava far credere di aver letto tutto il rapporto ufficiale… Ha detto infatti:”basta leggere il rapporto”….

    Attivissimo, da vero e qualificato calunniatore, ha poi allungato la balla per evitare di smentirsi e ha ammesso che nel Rapporto Ufficiale non c’è cenno al “Solomon Building”. Quindi è lui che ha “preso una cantonata”. In faccia.

    Ma c’è di peggio! Cercando di coprire il danno, rimbalzato in rete immediatamente, all’indomani della messa in onda, ne aggiunge un altro affermando che, EFFETTIVAMENTE, nel rapporto si parla del WTC 7 , quindi non di Solomon Buildign..
    Dice che se ne parla alle pagine 284, 293, 302, 305. Sì, se ne parla.
    La questione è, però, di COME se ne parla.
    Nel caso specifico il WTC 7 viene citato in quanto sede del quartiere generale della dell’OEM (Office of Emergency Management).
    Cioè, come ricordava Chiesa, NON SI PARLA DELLE CAUSE DEL SUO CROLLO e di tutti gl’interrogativi che circolano nel mondo sulla sua causa. Il rapporto ufficiale non fa nemmeno cenno alcuno ai danni che il WTC 7 avrebbe subito a causa del crollo della Torre Nord. Niente di niente. Infine nel rapporto non vi è cenno nemmeno del crollo del WTC 7!

    Insomma Attivissimo DI SOLITO FA QUESTO COME HA FATTO nella trasmissione di Matrix del 5 maggio2011 con Giulietto Chiesa.
    Attivissimo trucca le carte.
    E DIMOSTRA CHE LA VERsIONE UFFICIALE CHE DIFENDE DAI “COMPLOTTISTI” NON LA CONOSCE MANCO LUI!

    • Che senso ha copiare e incollare un articolo del Sig.Chiesa,fra l’altro gia postato nel link da altro utente,che fra l’altro e’ gia’ stato ulteriormente e a sua volta sbufalato in tutte le salse?

  5. Consiglio di leggere la nutrita rubrica sull’11 settembre di PaoloAttivissimo.
    Smentisce in modo circostanziato e puntuale le tesi alternative,anche del filmato “Zero”.
    Cordialmente

  6. Soviet says:

    Io ho letto il libro di Pino appena uscito e l’ho trovato interessante, anche perché ha riportato materiale che in lingua italiana non era ancora stato tradotto. L’idea che mi sono fatto io è che ci siano molti fatti che non tornano e che ad oggi non sono stati ben spiegati. Come James Randi o il Cicap in Italia per i fenomeni sul paranormale, negli USA mi pare che un signore piuttosto benestante abbia messo in palio un milione di dollari per chi sarebbe riuscito a spiegare in maniera logica e scientificamente dimostrata una serie di incongruenze della versione ufficiale. Ad oggi non mi risulta che quella somma sia stata assegnata.
    Su come poi i fatti sono ricomposti e dotati di senso possiamo discutere. Su chi ha guadagnato da tutta questa vicenda neppure: la destra fondamentalista America che ha potuto tentare – fallendo miseramente – l’avventura del nuovo secolo americano. Il fondamentalismo islamico, che ha potuto vantarsi di un’impresa molto al di sopra delle sue possibilità, dimostrando che Allah è grande e gli islamisti sono il loro profeti.
    Chi ha perso? I tremila morti in USA e il milione di morti fatti dagli USA nella loro personalissima versione dell’occhio per occhio, dente per dente…

  7. Daniele Addis says:

    Come ho già detto, rimanere perplessi di fronte ad un evento del genere lo considero piuttosto normale. Quello che considero meno normale è il lasciarsi andare a dietrologie suffragate da fonti selezionate e unidirezionali che negli anni hanno detto tutto ed il contrario di tutto. Anche il paragone con la strategia della tensione e gli anni di piombo lo trovo poco pertinente, perché l’undici settembre è molto diverso da una bomba messa in una stazione, su un treno o in una piazza. Là nessuno ha recriminato la paternità degli attentati e chi ne è stato accusato continua a negare ogni suo coinvolgimento. Al Qaeda ha rivendicato la paternità di quegli attentati sin dal primo momento e lo ha fatto sempre per tutti gli attentati che gli sono stati imputati, sia prima che dopo. Ora, se si sostiene che Al Qaeda altri non sia che la CIA mascherata che si diverte a fare attentati in tutto il mondo, soprattutto nei paesi arabi, bisognerebbe anche portare una qualche prova per ciascuno di quegli attentati.
    Non si capisce neanche perché il mondo arabo non si prodighi per dimostrare che Al Qaeda altro non è che un’invenzione americana.
    Facendo un calcolo approssimativo, considerando tutti i volontari, i testimoni, i tecnici, gli scienziati etc… che corroborano la tanto osteggiata “versione ufficiale”, quante persone dovrebbe coinvolgere questo complotto per farsi l’auto attentato? Si è mai provato a demolire un edificio attraverso l’uso della fantomatica nano termite (l’articolo pseudo scientifico che ne sostiene l’uso si basa sull’analisi di 4 campioni di polvere, mentre le analisi “ufficiali”, condotte da diversi laboratori e coinvolgenti decine di tecnici e scienziati si basa su migliaia di reperti)?
    Si mette in dubbio la credibilità dei testimoni che si sono visti passare sopra la testa l’aereo che ha colpito il pentagono? Possibile, sono poco più di un centinaio, ma si abbia almeno il coraggio di accusarli con nome e cognome di essere dei complici dell’auto attentato.

    Non mi sono mai considerato un filo americano quindi quando hanno cominciato a saltare fuori le versioni “complottiste” dell’11 settembre gli ho dato anche un certo credito. Il problema è che se anche la “versione ufficiale” non convince, le teorie alternative non rispettano i principi elementari della logica. Se poi si aggiunge che chi ci crede e/o le diffonde crede anche a boiate come scie chimiche (chiedere a Giulietto Chiesa), HAARP che modifica l’atmosfera e causa terremoti (chiedere sempre a lui), signoraggio (su questo no so cosa ne pensi Giulietto Chiesa) e finto sbarco sulla luna (per non parlare di alieni, illuminati e NWO) allora la credibilità di tali fonti, almeno per me, è sotto lo zero.

    • Pino Cabras says:

      Daniele, sono moltissime le prove che dovrebbero far diffidare della “genuinità” di Al-Qa’ida, impossibile riassumerle qui. Ma consiglio di leggere le interessantissime dichiarazioni dell’ex capo dell’antiterrorismo francese, Alain Chouet: http://www.megachip.info/finestre/zero-11-settembre/2850-un-ex-capo-degli-007-francesi-demolisce-il-mito-del-pericolo-bin-laden.html.
      Quanto ai tanti che riescono a mantenere un segreto, ricopio qui una illuminante risposta data dal magistrato Roberto Scarpinato al giornalista Marco Travaglio che gli chiedeva come mai certi segreti italiani duravano tanto nonostante coinvolgessero moltissimi individui:
      “Molte stragi d’Italia nascondono retroscena che coinvolgono decine, se non centinaia di persone. Pensi a Portella della Ginestra: la banda Giuliano, i mafiosi, i servizi segreti, esponenti delle Forze dell’ordine, il ministero dell’Interno. Pensi alle stragi della destra eversiva. Così quelle politico-mafiose del 1992-93. La storia insegna che quando un segreto dura nel tempo sebbene condiviso da decine e decine di persone, è il segno che su quel segreto è impresso il sigillo del potere. Un potere che cavalca la storia riproducendosi nelle sue componenti fondamentali e che eleva intorno al proprio operato un muro invalicabile di omertà, perché è così forte da poter depistare le indagini, alimentare la disinformazione, distruggere la vita delle persone, riuscendo a raggiungerle e a eliminarle anche nel carcere più protetto.”
      Credo che si debba ragionare allo stesso modo per l’11/9 e per gli attentati di Londra del 2005. Aggiungo che molti che hanno operato nei segmenti delle azioni legate agli attacchi non avevano la visione d’insieme, non potevano averla, e intervenivano persino in buona fede, come nelle esercitazioni che inquinavano la scena del crimine (decine e decine).

      • Daniele Addis says:

        Secondo me è qua che sta l’errore, ossia il trattare il resto del mondo come una grande Italia, con tanto di mafia, potere corrotto, istituzioni incapaci e cittadini omertosi. Ripeto: una cosa è un gruppo deviato dei servizi segreti che, con al massimo una decina di persone, mette delle bombe o organizza una sparatoria tra persone inermi; altra cosa è organizzare lo schianto di 4 aerei costringendo i cittadini che erano là a dire di aver assistito a cose che non sono successe. Va bene pensare che gli statunitensi siano più bravi degli altri, ma secondo me li si sopravvaluta di molto.

      • In realtà proprio un magistrato di straordinaria esperienza come Ferdinando Imposimato vede un’analogia metodologica nel tipo di indagini da condurre sul fenomeno terroristico e i suoi legami con l’intelligence, compreso il caso dell’11 settembre. Lo esplicita senza possibilità di fraintendimenti in questa intervista: http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3838.
        Credo che non abbia senso aggiungere anche Imposimato alla lista dei cittadini da contrassegnare con il “label” onnicomprensivo di “complottista”.

      • Daniele Addis says:

        Si, guardi, per me lo potrebbe dire anche un premio nobel (e infatti diversi premi nobel si sono poi lasciati andare a sparate assurde e poco scientifiche facendo leva sul principio di autorità), ma sta di fatto che a tutte queste fantastiche deduzioni e ricostruzioni mancano prove concrete e attendibili ( tra le quali “lo dice Imposimato o Chouet” non figurano). Se poi lo scopo è quello di comunicare al mondo che la si sa più lunga degli altri (che si considerano un po’ delle vittime lobotomizzate da TV e media) allora si continui pure.

      • Soviet says:

        Senza entrare nel merito della questione, ma se si invoca la fallacia “ricorso all’autorità” bisogna maneggiarla come tale. Il ricorso all’autorità è un errore logico quando l’autorità richiamata non è competente nella materia in cui interviene: ragion per cui un nobel per la medicina può dire grandissime stupidaggini sui temi dell’etica, dell’economia o su altri argomenti non attinenti alla sua sfera di competenza. Viceversa, un nobel per la medicina che parla di medicina è probabile che qualcosa ne capisca e che necessiti di qualcuno di pari competenza per essere smentito. Ma certo non il rilevare una fallacia per ricorso ad autorità. Le “autorità” richiamate da Pino, ma a leggere la bibliografia del suo volume Pino stesso una certa competenza l’ha maturata, sono esperti nel campo del terrorismo, delle tecniche terroristiche, dei metodi di lotta antiterroristica. Quindi l’appunto mosso non è logicamente giustificato. I fatti in sé non significano nulla senza la capacità di farli “parlare” e li si fa parlare attraverso la costruzione di ipotesi plausibili e – perché abbiano dignità scientifica – falsificabili. Tutta la parte sulla lobotomizzazione e sul dimostrare che si sa di più è quella che viene definita “fallacia ad hominem”: io posso dire che 2+2 fa 4 per dimostrare che ne so più degli altri e posso addirittura pensare che gli latri siano meno intelligenti di me, ma ciò non toglie che 2+2 faccia 4…

      • Daniele Addis says:

        Veramente diversi premi Nobel si sono lasciati andare ad autentiche castronerie proprio nel loro settore: Kary Mullis, premio Nobel per la medicina nel 1993, sostiene che l’HIV non causa l’AIDS e avvalora la tesi del complotto di Duisberg; Watson, padre del DNA, sostenne che i neri sono inferiori ai bianchi… in base al principio di autorità nel suo campo gli si dovrebbe dare un certo credito; Linus Pauling era straconvinto che la vitamina C potesse curare tutte le malattie; Montagnier sostiene che l’AIDS può essere curato con l’alimentazione e parla di una terapia alternativa sull’autismo. Il problema non è che questi siano premi Nobel, ma che pretendono di avere ragione senza che sia necessario portare prove riproducibili e inconfutabili al resto della comunità scientifica.
        Ora, un super esperto di terrorismo può pure dire che l’11 settembre è stato un autoattentato, ma questo non lo esime dal dover portare delle prove di ciò che afferma.

      • Soviet says:

        Infatti, si limitano a rilevare contraddizioni e a confermare che esistono – nell’esperienza storica – complotti, azioni false flag e altre amenità del genere. Per quanto attiene il ricorso a autorità nessuno nega che ci siano Nobel che abbiano detto castronerie anche nel loro campo, ma resta valido il fatto che se uno è un’autorità riconosciuta nel suo campo dovrebbe godere di una certa autorevolezza nelle sue considerazioni almeno fino a prova contraria. Altrimenti arriviamo al paradosso che tra Nobel in medicina e uomo della strada non c’è differenza riguardo al campo specifico della medicina…francamente mi sembra un pochino troppo.

      • Daniele Addis says:

        Su questo sono d’accordo, ma mi riferivo al confronto tra persone competenti nello stesso settore. Se un esperto di terrorismo sostiene che si sia trattato di un auto attentato e altri 10 dicono il contrario, pur considerando anche legittima l’opinione del primo la prenderei con le pinze.
        L’uomo della strada invece seleziona le parti delle teorie dei vari esperti che gli piacciono di più e ne costruisce una tutta sua. Prendiamo ad esempio Chouet, altro esperto di terrorismo citato in questa discussione: lui non sostiene minimemente che si sia trattato di un auto attentato, dice solo che Al Qa’ida è finita nel 2002 in Afghanistan e quella che ha continuato ad operare dopo è un’organizzazione più vasta chiamata “fratellanza musulmana”, della quale Al Qa’ida era solo un’appendice. Un altro esperto di terrorismo italiano invece sostiene l’ipotesi di coinvolgimento dei servizi segreti, ma non porta prove a riguardo. Ora, in base a quale criterio si reputerebbe vera una parte della teoria di Chouet e falso tutto il resto?
        Quandi uomini della strada sono poi diventati tutt’a un tratto dei massimi esperti di demolizioni controllate? Danilo Coppe, veramente esperto in demolizioni controllate, sostiene invece che non si è trattato di una demolizione controllata, e non è certo l’unico esperto del settore a dirlo.

      • Questa storia di Chouet è illuminante. Chiesa la blatera in ogni occasione. Non dovremmo credere a nulla di quello che ci racconta la CIA, la nato, i governi, ecc., ma dovremmo credere a uno sbirro francesce solo perchè fa il paio con le teorie di Chiesa. Questa cosa è piuttosto curiosa. Selezione ciò che mi piace, fa comodo e supporta la mia teoria e butto all’aria il resto.

      • Daniele Addis says:

        Comunque la sua teoria è interessante: Al-Qa’ida è finita nel 2002 in Afghanistan (quindi a quanto pare l’attacco degli USA è stato portato nella direzione giusta, almeno secondo Chouet) e il pericolo arriva dai “fratelli musulmani”… in pratica secondo lui bisognerebbe aumentare il controllo verso le comunità musulmane in Europa.

    • Quindi, se uno non crede ce un manipolo di arabi sia in grado di dirottare un aereo e centrare a oltre 200 KM/h due grattacieli, deve per forza credere anche alle scie chimiche? o che noi siamo stati creati dagli alieni togliendo 2 cromosomi dalle scimmie e altre baggianate simili?
      Non ci saranno prove, ma gravi indizi si.

      • Daniele Addis says:

        Ecco, allora provate a fare il passo di dimostrare ciò che dite, senza spacciare i “gravi indizi” per verità assolute.

    • Tullius says:

      Più che dubitare di ciò che scrivono gli altri bisognerebbe che incominciassi a dubitare di te stesso caro Addis visto che dai per certe falsità assolute, anche con un pizzico di infida capziosità. Non è affatto vero che Giulietto Chiesa diffonde/crede “boiate sulle scie chimiche” (dice semmai che per confortare dei dubbi che lui ha sull’attività di certi aeromobili si dovrebbe affrontare un’inchiesta seria con la collaborazione di esperti e scienziati. Ben lontano dal credere/diffondere ma molto vicino a quello che dovrebbe fare qualsiasi giornalista che vuole approfondire una questione), diffonde/crede che HAARP modifica l’atmosfera e causa terremoti (ha solo fatto un’interrogazione al Parlamento europeo insieme a tanti altri eurodeputati per chiedere agli USA di permettere di approfondire quale funzione possa avere l’installazione di HAARP che non c’entra nulla con i terremoti e il clima di cui blateri) e tutte le cretinate che hai aggiunto di sbarchi sulla luna ecc. che hai aggiunto come corollario per screditare il tuo “nemico” dimenticando forse gli Alieni e qualche altra amenità (tipico strumento dei presunti “debunkers”). Dimostraci per favore con dei documenti scritti di pugno da Chiesa o dei filmati dove afferma quello che dici altrimenti sei un complottista che immagina che il baffuto Osama Bin Chiesa con un manipolo di Pinicabras armati di coltellino stiano cercando di drogare l’informazione italiana.

      • Daniele Addis says:

        Già, un po’ come dire che se io credo alla befana allora bisogna istituire una commissione di inchiesta, pagata dai cittadini, per fugare i miei dubbi. Qualcuno informi Giulietto chiesa che la letteratura scientifica sulle scie di condensa è amplissima e che se proprio non si fida degli scienziati può chiedere a delle fattucchiere.

        Per quanto riguarda HAARP, Chiesa non si sarà sbilanciato a sparare le boiate sui terremoti in prima persona, ma sul suo megachip le si è sparate eccome http://www.megachip.info/tematiche/guerra-e-verita/5829-siamo-proprio-sicuri-che-tutti-questi-terremoti-e-tsunami-siano-di-origine-naturale.html

        E comunque il progetto HAARP è talmente militare e segreto che il suo sito è online http://www.haarp.alaska.edu/

      • Tullius says:

        Vabbè, hai confermato di aver detto una serie di corbellerie e, infatti, non hai riportato i documenti che chiedevo. Chi è il complottista che crede/sostiene cose false? Fino a prova contraria tu!

      • Daniele Addis says:

        “Innanzitutto volevo ringraziarLa per la Sua celere risposta.
        Perdoni la mia poca chiarezza, ma ieri Le ho scritto in preda a rabbia e disgusto, dopo che, uscendo dal lavoro e alzando gli occhi al cielo, ho visto questo solcato da scie chimiche.
        Andando sul Suo sito ho letto diverse lettere aventi per tema le scie e così ho pensato di lasciarLe il mio recapito mail e la città dove risiedo. In particolare vorrei fare qualcosa di concreto per fermare questa piaga ma non so da dove cominciare. Informare, si sa, è il primo passo ma andando oltre cosa posso fare di ancora più efficace? Mi riferisco a raccolte firme, incontri coi responsabili comunali, provinciali, appelli all’aeronautica militare..

        La ringrazio per il Suo aiuto.
        Giuseppe Iannone

        Caro Iannone,
        io sono convinto che il problema esiste e non è inventato. Ho scritto, e ripeto, che io stesso ho osservato evidenti anomalie, ripetutamente, nei cieli di Roma e di Bruxelles. Anomalo è anche il fatto che quando si chiedono chiarimenti alle autorità, italiane ed europee, si incontrano risposte evasive.
        L’unica risposta possibile è fare un’inchiesta indipendente. Io ho provato a mettere in piedi un gruppo di lavoro che desse risposte a numerosi quesiti ancora irrisolti e che raccogliesse elementi di documentazione difficilmente smontabili. Queste sono le premesse per una azione legale e politica. Ma, senza di essi, si resta impotenti.
        Per ora il gruppo di lavoro si è arenato, per molte cause che qui non posso analizzare. Conto di riprendere la questione non appena potrò. Per il momento l’unica cosa da fare è moltiplicare le pressioni dal basso su amministratori locali, regionali e sul parlamento, perchè rispondano in modo documentato e spieghino cosa sta succedendo nei nostri cieli e, cosa non meno importante, chi organizza questi voli.
        Tutto quello che farò in questa direzione sarà comunque reso noto attraverso il mio sito.
        Cordiali saluti”

        Il buon giulietto “è convinto”, alla faccia dei dubbi… lui lo sa già che si tratta di esperimenti militari, la commissione d’inchiesta gli serve solo per confermarlo. Già, un metodo scientificissimo devo dire. E poi sapete a me quanto me ne sbatte se date retta a Giulietto Chiesa e non a me beandovi del fatto che Voi conosciate la verità al di là dell’opinione della comunità scientifica (metereologi, chimici, fisici… a parte Penna che delle teorie del complotto ha fatto un lavoro)? Eh, a voi non la si fa, i matusa e i governi non vi fregano!

      • Tullius says:

        E questa sarebbe la prova che Giulietto Chiesa crede/diffonde cose sulle scie chimiche? Io credo che l’Addis abbia dimostrato, al contrario, la serietà di un giornalista attento che ritiene di dover analizzare, studiare e approfondire un argomento che considera meritevole d’attenzione prima di “credere/diffondere”. Ma il povero TafAddis su una richiesta di documentazione sulle sue corbellerie di credenza/diffusione da parte di Chiesa su UFO, atterraggi sulla luna e terremoti….deve essere annegato nella sua insipienza tanto da fare la figura del complottista che vede la necessità di attaccare Giulietto l’Alieno Verde che nei suoi sogni malati minaccia l’umanità con le sue pericolose credenze/diffusioni. La prego di continuare così TafAddis, più va avanti e più fa la sua porca figura da Attivissimo da strapazzo (e già Attivissimo è parecchio “da strapazzo”) dimostrando il contrario di quello che vorrebbe vomit……volevo dire… sostenere.

      • Daniele Addis says:

        Caspita, un vermicello anonimo che insulta e si arrabbia perché ho osato dire che Chiesa crede alla bufala delle scie chimiche. Bhe, si tenga pure questo tipo di giornalisti seri allora

      • Daniele Addis, qui fa come il Menico dei Promessi Sposi che giocava a rimbalzello perché era bravo nel fare volare i sassi sull’acqua. Ciascuno fa sempre quello che sa fare meglio. Quorum ego, sia chiaro. Lei ha una passione per le scie chimiche e vuole portare lì il discorso, ma rispetto alla questione dell’11 settembre è un tantinello “off topic”, lo ammetterà. A me sembra proprio un fuori tema gigantesco, che lei usa conme argomento “ad hominem”, un trucchetto che non è difficile sgamare. Perché se uno vuole fare collegamenti “a latere” dell’11/9, ci sarebbero cose ben più interessanti. Ad esempio la questione dell’antrace, ricorda? Era l’ottobre 2001, una campagna terroristica subito legata al clima dell’11 settembre, con un attacco batteriologico di cui abbiamo l’assoluta certezza che non provenisse dal Medio Oriente. Eufemismo, per dire che abbiamo l’assoluta certezza che proveniva da laboratori militari statunitensi. Grazie a quell’attacco il Congresso rimase chiuso e riaprì solo per votare – praticamente a scatola chiusa – il Patriot Act, una legge liberticida ancora in vigore. Ora, lo dico anche al commentatore che ha dichiarato la sua “fede nella razionalità e nella analisi hegeliana delle dinamiche storiche” che non può più essere messa in discussione “da nessuna teoria del complotto”, li facciamo per davvero questi benedetti ragionamenti storici, con tutti i collegamenti del caso, anziché puerili discussioni sul complotto (a proposito, la versione ufficiale E’ una Teoria del Complotto da manuale). Cerchiamo di vedere il funzionamento delle classi dirigenti legate alla Casta del complesso militare-industriale, cerchiamo di analizzare la costruzione di un sistema che rappresenta un elemento di consunzione della democrazia, l’uso massiccio del segreto (un quarto delle spese militari non sono rendicontate), l’inquinamento del sistema informativo. Questi non sono complotti. Sono sistemi, sono poteri opachi, dotati di strategie e spregiudicatezza, oltre che di risorse enormi, su scala imperiale, che non appartengono all’uomo della strada. Inoltre teorizzano, e applicano massicce operazioni psicologiche su cui investono risorse paragonabili alle spese più visibili nel warfare fisico dei bombardieri e dei missili. Chi governa una parte di questi flussi, che cumulano negli anni trilioni di dollari, può aver partecipato a costruire lo show omicida dell’11/9? Questa per me è la domanda chiave, se voglio analizzare il modo in cui si è organizzato il potere di questi ultimi anni, con i suoi miti, le sue guerre di civiltà, la scelta delle priorità economiche, i suoi conflitti, il modo di affrontare la più grande crisi del capitalismo. Tutti elementi su cu il richiamo fondante alla Pearl Harbor del XXI secolo utilizzato dalle classi dirigenti occidentali ha condizionato tutto.

      • Tullius says:

        Dubito caro Pino che il TafAddis riuscirà a comprendere qualcosa che vada oltre le sue allucinazioni da lettore di fumetti Marvel. Sono sicuro che adesso risponderà tirando dal suo cilindro da mago Mimmo qualche coniglio verde venusiano che fa le scie chimiche.

      • Daniele Addis says:

        Comunque TafAddis è carino come soprannome… a volte i codardi anonimi tirano fuori delle peerle. 😉

      • matteo murgia says:

        scusami addis ma tra giulietto chiesa e te io so chi scegliere.. passaridda beni..

      • Supercarrucciu says:

        Calma e gesso. Un articolo ripreso da un blog e a firma Quaglia non significa “Chiesa ha detto”. I sillogismi sono un arma spuntata.
        Anche il generale Fabio Mini, che spesso scrive su Repubblica quando c’è da parlare di cose militari, si è detto sicuro che esistono armi per provocare terremoti, in un suo famoso articolo su Limes: http://service.users.micso.net/FSI/Downloads/Owning_the_weather-Fabio_Mini.pdf. Come dire: è un dibattito molto aperto, che si affaccia sui giornali e va discusso. Mentre attribuire specifiche dichiarazioni a chi non le ha pronunciate è manipolazione.

      • Neo Anderthal says:

        Bolis biri che sono quasi del tutto d’accordo con D. Addis, questa volta?
        Le spiegazioni con i retroscena “ad oltranza” non mi convincono.
        Osservare che gli atti terroristici dell’11 settembre sono risultati funzionali alla creazione di un clima di guerra -valutazione politica- non equivale a credere che possano essere stati organizzati dalla CIA o da altre organizzazioni riconducibili ai “poteri forti” degli USA.
        Sempre in tema di valutazioni politiche si potrebbe pensare che il contrasto a certe organizzazioni sia stato trascurato, volutamente o per motivi oscuri.
        Quanto alle obiezioni tecnico-scientifiche sulla “versione ufficiale” di questo o quel particolare della dinamica degli eventi, riconosco di non avere nozioni sufficienti a vagliarne la attendibilità, ma sono abbastanza restio a credere che le versioni alternative propugnate da Chiesa e dalla sua corrente di pensiero siano per principio più veritiere o credibili di quelle vagliate dalla comunità internazionale degli scienziati -esattamente come per le fantomatiche scie chimiche-.

      • Daniele Addis says:

        “Bolis biri che sono quasi del tutto d’accordo con D. Addis, questa volta?”
        A volte capita 😉

      • Daniele Addis says:

        E, ma neanche il principio di autorità invocato da Chiesa è un’arma spuntata. Parlare di “commissione europea” e “esperti” senza entrare nei dettagli e dando per scontato che ci sia qualcosa sotto (quando installazioni scientifiche analoghe ce le hanno anche gli europei e i russi oltretutto) pone i lettori di fronte ad un atto di fede. Per non parlare dell’uso artefatto di brevetti e pubblicazioni scientifiche che ci si premura di tradurre per gli ignoranti dicendo che è possibile provocare cataclismi etc…

        Poi, tipeto, che voi crediate a lui e non alla comunità scientifica non me ne può sbattere di meno.

        P.S. spiegazione di cosa intendo con “comunità scientifica”: convergenza di tanti istituti di ricerca e scienziati di fronte a delle prove teoriche e sperimentali di ciò che si afferma. Poi gli errori ci stanno anche da aprte loro, ma dubito che a smascherarli sia qualcuno che di quei temi non ne capisce nulla e, non vedendo accettata la propria ipotesi, parla di complotti.

  8. A Marco – che si proclama mio amico – suggerirei di usare con estrema parsimonia la parola “negazionismo”: il grande silenziatore, la parola che getta un’ombra a forma di svastica anche sul più laico portatore di dubbi. Negazionismo è la parola normalmente usata per il seguente concetto: “revisionismo dell’Olocausto”. No grazie. Usare con cura certe parole solo nel loro contesto.
    Poi la perla: «Pino ha fatto del negazionismo un mestiere». Prego? Ma di cosa parla? Ho scritto libri che argomentano una interpretazione dei fatti collegati all’uso del terrorismo come “instrumentum regni”, usando criteri analoghi a quelli usati per decenni in Italia di fronte agli evidenti segni di copertura statale sugli atti terroristici. Un tempo si parlava di ‘strategia della tensione’ soltanto in Italia, ossia solo nell’ambiente che ospitò il suo più lungo precedente esperimento, quello delle stragi e degli anni di piombo. Con l’11 settembre e quel che ne è seguito occorre parlare di ‘strategia della tensione’ anche a livello internazionale per definire un esperimento in corso ben più vasto e altrimenti difficile da descrivere.
    Non si doveva credere al Bruno Vespa in bianco e nero che nel 1969 annunciava in diretta la colpevolezza del povero Valpreda per la strage di Piazza Fontana. E nel 2001 non ho creduto al Bruno Vespa a colori che annunciava la storia di Osama, Atta e soci. E ho fatto bene.

  9. Qua, gentile Biolchini, si sente puzza di scoop. Saluti cordiali.

  10. Uno straccio di prova documentale? niente?

    O basta il fatto che si tenga una conferenza a Toronto?

    Ormai ognuno si crea una propria verità, conforme alle proprie convinzioni.

  11. pino ti ricordavo nella FGCI e nella pantera sempre in posizione ultramoderata e guarda un po’ come ti ritrovo. Se fossi complottista direi gli alieni che ti hanno sostituito con un altro!!!!

    • Pol, non è che gli alieni hanno messo un baccellone a casa per rimpiazzarmi con un ultracorpo: io sono come vent’anni fa, è sgualcita solo la busta. È che forse sbagliavi allora a considerarmi “ultramoderato”, e sbagli ora a considerarmi “complottista”, che a ben vedere sono etichette, più che parole adatte a definire una posizione politica. Un’analisi critica sulla versione corrente dell’11/9 può benissimo essere molto pacata. Per chiarire una volta per tutte cosa ne penso della parola “complottismo”, rimando a questa riflessione: http://pino-cabras.blogspot.com/2008/02/complotti-e-complottismi.html.

      • Tullius says:

        Cos’è questa volgare levata di scudi con chi diffonde informazione non intonata con l’orchestra del mainstream mediatico? Stupisce tristemente il livore e l’omologazione dei vecchi sinistrosi incatenati al mondo fasullo descritto dalla Bibbia Repubblica, inginocchiati sull’Altare del TG3. Anche le persone vissute nella grande scuola della politica che era il vecchio PCI, dove veniva insegnato come sfuggire alla propaganda di regime mantenendo la necessaria lucidità e capacità critica. Ripeto, tristemente si sono convertiti alla religione mediaticoliberista, una versione aggiornata di quel vecchio nemico che era il complesso militare industriale USA e che predica il suo Credo quotidianamente dal piccolo e grande schermo a colpi di immagini di Sacro Consumo. Una realtà televisiva dove far sfogare la propria ira ai novelli intellectual/prolet producendo il Nemico Rivoluzionario Perfetto: Lex Osama Bin Lutor Goldstein e i 20 dirottatori. Ogni capacità critica, se mai c’è stata, annega nella brodaglia delle menzogne più ridicole che una società ormai allo sbando non riesce più neanche a rendere minimamente credibili. Ma ormai l’incredibile, agli occhi dei neoproletpiddìsardegnademocratica, diventa passivamente la Realtà. E chi non crede alle realtà Ufficiali è immediatamente marchiato a fuoco come complottista! Complottista chi mette in dubbio l’utilità della TAV, addirittura negazionista chi vede l’assurdità in quella favola moderna che è la versione ufficiale sull’11 settembre, pazzo maniaco chi rimane coerentemente pacifista e fedele alla Costituzione(il nostalgico Marco non lo è più, la Repubblica gli ha fatto venire il gusto per le bombe) e crede che sia un diritto “divino” risolvere a suon di bombe le controversie internazionali. Deve vedere gli Alieni chi si mette lo scrupolo di verificare le notizie che vengono da un apparato mediatico sempre più evidentemente trasformato in un megafono del potere e pura arma di distrAzione di massa. Ma no, i dubbi sono pericolosi…..lo dice la Televisione. E fra i commenti vedi i soliti “risponditori compulsivi” che girano per i blog copincollando storie del tipo “ci vogliono le prove!”. Quelli che non si prendono la briga di constatare che le prove ci sono eccome e sono di gran lunga superiori per numero e più circostanziate delle non prove della favoletta Ufficiale. Simpatici anche i commenti scapicollati dei cerchiobottisti che, con incomprensibili piroette, riescono a definire stolti coloro che credono alla versione ufficiale e pazzi (questo il vero significato in neolingua di “complottista) chi la mette in dubbio. “La Verità sta sempre nel mezzo” dicevano le due chiappe :)). In mezzo ai fedeli della religione mediatica ufficiale! Purtroppo chi con coraggio osa porsi dei sacrosanti dubbi deve essere attaccato…anche nella maniera più vile. Solo i vili sentono conforto nel paternalismo mediatico e vedono il nemico negazionista in tutti coloro che osino porsi il pericoloso dubbio. Sono pazzi complottisti coloro che dicono che centrodestra/centrosinistra ci sta portando nel baratro col loro mito per la Crescita Economica Infinita. Erano matti negazionisti coloro che non credevano che il caso Lehman Bros segnava l’inizio del tracollo del Sogno Globalista. Malati di mente erano coloro che dicevano che gli USA stavano perdendo la guerra in Afghanistan e quelli che negavano la legittimità della guerra in Iraq a causa delle “armi di distruzione di massa di Saddam”. Per fortuna i malati di Megachip esistono e queste cose le dicevano, non hanno sempre la verità in tasca…ci mancherebbe, ma spesso ci azzeccano e instillano il necessario dubbio che, De Crescenzo insegna, è patrimonio delle persone intelligenti. Lo dimostrano le decine di articoli pubblicati che si prendono l’onere (di onore come si vede bene dal livore di certe risposte ce n’è ben poco) rivelare le menzogne propinate quotidianamente dall’orchestra dei media mainstream. Ma Marco il problema non se lo mette, lui legge Le Monde e insulta chi non la vede come lui e Sarkozy.

  12. Per chi non l’avesse ancora letto consiglio :”Il lato oscuro del potere. Associazioni politiche e strutture paramilitari segrete dal 1946 a oggi” di Giuseppe De Lutiis nel quale si riportano i rapporti in originale della CIA dall’immediato dopoguerra a gli anni 80: vi renderete conto di cosa possono essere capaci gli apparati parastatali.

  13. quello di prima says:

    invece prendi per buona qualsiasi versione farlocca basta che sia buona per avvalorare la tesi della cospirazione pluto-giudaica.

  14. katie morosky says:

    Gli USA ricordano le 3.000 vittime degli attacchi alle torre gemelle. Dimenticandosi quelle scaturite da loro.

    Dieci anni dall’11 settembre. Quando un volo di aerei negli Usa provocò una tempesta di bombe in Afghanistan e in Iraq.

    Per commemorare le vittime, i detenuti di Guantanamo saranno picchiati con mezz’asta.

    Biden: “Gli eroi del volo 93 hanno protetto la democrazia Usa, permettendoci di esportarla.”

    Obama legge il salmo 46 della Bibbia.
    Quello in cui Dio si vendica degli empi con le sue portaerei.

    George W. Bush ricorda quel giorno.
    “C’era una capretta che…”

    Obama accolto timidamente, ma grandi applausi per Bush. Giusto, è lui il vero ispiratore della bellissima cerimonia.

    Commemorazioni a Washington: sono passati dieci anni da quando nessun aereo di linea si è abbattuto sul Pentagono.

    I due crateri lasciati dall’attacco terroristico sono stati riempiti d’acqua. Uno si chiama Hiroshima, l’altro Nagasaki.

    Donald Rumsfeld, “il mondo ora è un posto migliore”.

    Obama: “I terroristi volevano trascinarci in una guerra senza fine.
    Poi noi l’abbiamo fatta, ma non certo per merito loro”.

    Il papa: “tragedia aggravata dalla pretesa di agire in nome di Dio”

    Sono già passate dieci guerre dall’11 settembre.

    11 SETTEMBRE 2001/2011. Cazzo! È già dieci anni che non si parla più del G8 di Genova?

    Mai tante persone si sono riunite per ricordare Allende.

    11 settembre, un dolore che migliaia di afghani e iraqeni morti non hanno affievolito.

    Dieci anni fa il più odioso attentato alla libertà americana: l’approvazione del Patriot Act.

    A distanza di 10 anni ci sono ancora degli stupidi che sostengono la teoria del complotto, ovvero, gli attentanti sarebbero stati commessi da dei cammellieri con una coperta arrotolata in testa.

    Sono passati dieci anni dagli attentati alle Torri Gemelle.
    Giusto il tempo per fare morire più americani in Iraq ed in Afghanistan che a New York.

    Per commemorarlo a dovere il decennale dell’11 settembre, gli Usa hanno ancora 5 giorni per scegliere uno Stato da bombardare

    Grande iniziativa dei maggiori giornali europei: “Dove ti trovavi l’11 settembre?”.
    Tranquillo Kissinger, si parla del 2001, non del 1973.

    Dove eravate l’11 Settembre?
    Dopo 10 anni stanno ancora cercando quelli senza alibi.

    “Dove ti trovavi l’11 settembre?
    Per ora prevale la risposta “Nello stesso mondo di merda”.

    http://www.spinoza.it

  15. Franco Anedda says:

    Vito, mi pare che i debunkers, oggi, vogliano la loro rivincita e credo sia opportuno lasciarli alle loro illusioni.

    Si potrebbe fare così: ogni 9/11, giorno della commemorazione, prendiamo tutti per buona la versione ufficiale, gli altri giorni dell’anno, invece, continuiamo a non credere alle tante assurdità di tale versione.

    Anche per altri eventi, pure nostrani come il DC 9 di Ustica, si potrebbe fare la stessa cosa.

    Tanto tra complottisti e debunkers è inutile discutere, la fede non può essere oggetto di discussione: ognuno ha la sua.

  16. a proposito del wtc7 la dinamica non interessa soltanto il nostro Pino, ma anche giudici, assicurazione e avvocati. Dietro c’è una storia di milioni di dollari di risarcimenti.
    Quindi c’è gente che ha interesse a scoprire la verità. In particolare le assicurazioni. E infatti il problema del crollo viene individuato nella progettazione e nel fatto che le taniche di gasolio erano sotto il palazzo, queste hanno causato un incendio…
    http://www.assinews.it/articolo.aspx?art_id=2462

  17. Il mio amico Pino ha fatto del negazionismo un mestiere. A dire che abbiamo inziato insieme con il pacifismo…
    L’elemento che più mi affascina in tutto questo è il procedimento logico che si mette in campo (che è lo stesso delle trasmissioni sui misteri, gli ufo… ecc.), che è quello dell’adduzione.
    Inoltre Pino ha la tendenza a spacciare le sue ipotesi per verità. Questa non è controinformazione ma pseudoinformazione.
    Per Bin Laden: tutti i giornali si sono riempiti in riferimento alla crisi tra Usa e Pakistan proprio in riferimento a quell’operazione.
    Suggerisco la lettura dell’articolo di oggi su Le Monde
    http://www.lemonde.fr/11-septembre/article/2011/09/09/11-septembre-pourquoi-tant-de-rumeurs_1569862_1569588.html

  18. Ishmael says:

    La vicenda del “buco troppo piccolo” al Pentagono e della velocità di caduta libera del grattacielo sono delle panzane che girano da anni, e quasi subito sono state dimostrate come false. Suggerimento per il primo “mistero”: qualcuno ha visto tutte le foto? E secondo voi un aereo che impatta su un muro lascia una impronta come quelle dei cartoni di Wyle Coyote? Nel secondo caso, ci tra i complottisti mi sa definire la velocità di caduta libera, ed è in grado di produrre un video in realtime in cui me la misura su uno dei detriti? Ho rispetto per tutte le opinioni, però quando certa gente continua ormai da dieci anni a dire le stesse cose, etichettandole come inspiegabili, salvo poi sviare ogni richiesta di confronto con le spiegazioni scientifiche, allora bisogna anche finirla.
    Chi ha voglia di leggere un po’ di analisi serie vada sul blog di Paolo Attivissimo, e provi a farsi delle idee. Non pretend che si prenda per oro colato ogni affermazione, ma che semplicemente la si valuti e che poi ciascuno tragga le sue conclusioni.

  19. katie morosky says:

    letto stamattina!Grande Pino!

  20. Il complottismo è figlio del nostro tempo. Abbiamo bisogno che ci sia un “grande complotto”, che è anche un “Grande Fratello” che ci controlla e che decide tutto delle nostre vite e della storia del mondo. Il complottismo, finita l’era dei lumi con la fiducia cieca nella razionalità, riappare come tendenza naturale dell’uomo che cerca di affidarsi a qualcosa o qualcuno di onnipotente.
    Io sono vecchio ormai, e la mia fede nella razionalità e nella analisi hegeliana delle dinamiche storiche non può più essere messa in discussione da nessuna teoria del complotto.
    Su internet accade qualcosa di nuovo nella storia: che puoi trovare nelle tue ricerche quello che vuoi trovare. Così i bisognosi di complotto troveranno tantissimo materiale che ai loro occhi comprova la teoria.
    Ma questo non vuol dire che la teoria sia vera.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.