Ambiente / Cagliari / Giornalismo / Politica / Sardegna

Tuvixeddu: seguendo la pista delle notizie (vere e false). Una mia rettifica e qualche risposta a chi contesta quanto ho scritto riguardo Sardegna 24

Ieri il quotidiano Sardegna 24 ha pubblicato con grande risalto questa notizia:

“Caso Tuvixeddu, stop all’accordo. Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda non potrà concludere accordi con i privati prima delle conclusioni di un’inchiesta condotta da tre consiglieri della maggioranza”.

A tutti voi che leggete chiedo: è una notizia vera o è una notizia falsa? Non vi piacciono le parole vero e falso? Vi fanno paura? Allora la giro così: corrisponde al vero che “il sindaco di Cagliari Massimo Zedda non potrà concludere accordi con i privati prima delle conclusioni di un’inchiesta condotta da tre consiglieri della maggioranza?”. Esiste una “commissione d’inchiesta”?

Lo chiedo ai colleghi che si sono offesi, lo chiedo ai colleghi che sono intervenuti autorevolmente in questo blog, lo chiedo ai lettori secondo cui io agirei con fini diversi da quelli che dovrebbe avere un giornalista onesto e perbene.

A tutti costoro chiedo: risponde al vero che “il sindaco di Cagliari Massimo Zedda non potrà concludere accordi con i privati prima delle conclusioni di un’inchiesta condotta da tre consiglieri della maggioranza”, consiglieri che secondo Sardegna 24, farebbero parte di una “commissione d’inchiesta” costituita ad hoc?

Io penso di no. E lo pensano anche i capigruppo della maggioranza che ieri, dopo aver letto Sardegna 24, hanno mandato un comunicato stampa. Eccolo:

I gruppi della maggioranza di centrosinistra al Comune di Cagliari hanno voluto avviare un approfondimento tecnico per supportare l’azione della giunta e del Sindaco sul tema di Tuvixeddu.

Due righe, una notizia: nessuna commissione d’inchiesta, nessuno stop all’accordo, nessuna messa sotto tutela del sindaco. Continua il comunicato:

Abbiamo ritenuto di dover analizzare la materia considerando tutti gli atti che si sono succeduti nel tempo, ma soprattutto le deliberazioni della Giunta Comunale del 18 marzo u.s. e del Consiglio Comunale del 28 marzo u.s., approvate con una frettolosità sospetta come ultimi atti della scorsa consiliatura, in merito alla rimodulazione del Progetto Coimpresa su Tuvixeddu che prevedeva uno spostamento di cubature, nonché in relazione alla ultime due sentenze del Consiglio di Stato.

E ancora:

Abbiamo quindi chiesto ad alcuni colleghi consiglieri con competenze specifiche di svolgere un approfondimento sulla materia da un punto di vista tecnico giuridico e dello stato degli atti.
Nell’ambito di quest’attività di approfondimento abbiamo invitato alcuni autorevoli esperti del mondo ambientalista e della cultura che da anni si sono occupati di Tuvixeddu e abbiamo raccolto i loro pareri e suggerimenti. Prossimamente intendiamo incontrare anche le altre parti interessate.
Come si è proceduto fino ad ora crediamo che ci sarà una forte interazione e confronto tra maggioranza consiliare, giunta e sindaco per arrivare ad una decisione pienamente condivisa.
L’interesse dell’amministrazione e della maggioranza di centrosinistra è sicuramente quello di mettere un punto definitivo sulla vicenda Tuvixeddu valorizzando lo straordinario pregio ambientale, archeologico e paesaggistico del sito.

Questo è il comunicato stampa della maggioranza di centrosinistra al Comune di Cagliari. Esiste dunque una commissione d’inchiesta? No: è solo un gruppo di tre consiglieri che farà un “approfondimento tecnico”, perché i tre hanno “competenze specifiche di svolgere un approfondimento sulla materia da un punto di vista tecnico giuridico e dello stato degli atti”. Il sindaco Zedda dovrà aspettare le conclusioni dei tre prima di assumere altre decisioni? Sembra proprio di no. E allora di cosa stiamo parlando? Io di notizie, gli altri non so.

Anzi, lo so: “Caso Tuvixeddu, stop all’accordo. Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda non potrà concludere accordi con i privati prima delle conclusioni di un’inchiesta condotta da tre consiglieri della maggioranza”.

Secondo voi, una notizia data in maniera così imprecisa e scombinata, favorisce o danneggia l’azione del sindaco Zedda? Ripeto la domanda: una notizia del genere (falsa, sballata, imprecisa) favorisce o danneggia Zedda? Qualcuno può rispondermi, per favore?

Secondo me lo danneggia, ed è per questo che ho scritto l’articolo. Perché secondo me il sindaco su Tuvixeddu sta facendo benissimo e il suo sforzo va sostenuto.

Io do notizie, talvolta imprecise, è vero. Ha ragione il mio collega della Nuova Sardegna Mauro Lissia, che da anni si occupa autorevolmente di Tuvixeddu: su una cosa ho preso una cantonata. Ha ragione lui, non è vero che sta circolando la sentenza dell’arbitrato (ben lontano dall’essere concluso). Sta invece circolando il verbale della prima seduta del collegio arbitrale in cui ci sarebbe scritto che l’accordo di programma del 2000 è valido.

Non è una cosa da poco, visto che oggi Sandro Roggio su Sardegna 24 dice: “Si smetta di agitare l’inviolabilità dell’accordo di programma, perché ormai è chiarito che così non è”. Non è chiaro un bel niente, caro Roggio. Al punto che sia l’ufficio legale del Comune che il Gruppo di Intervento Giuridico ritengono che l’Accordo di Programma è invece ancora vigente. Anche Deliperi è un cementificatore?

Roggio nel suo editoriale dal titolo “Un pesante passato” conferma peraltro perfettamente la mia ipotesi che gli ambientalisti soriani vogliono che Zedda riprenda la battaglia di Tuvixeddu esattamente da dove l’hanno lasciata loro: “Chi ha compiti di governo fa bene a guardare avanti ma il passato non è mai facile da rimuovere”. Eccetera eccetera.

Maria Paola Morittu di Italia Nostra in questo blog si è offesa perché l’ho definita “ambientalista soriana”: pretende scuse ufficiali, manco avessi detto chissà che cosa (e speriamo che almeno Todde e la Mongiu non si offendano allo stesso modo). Le scuse le posso anche fare, per carità, per quanto il suo intervento (intelligentemente maleducato) meriti un analogo tono di risposta: ma non ne ho voglia e non sono in grado di sfoderare una prosa così colta, lo confesso. Chiedo scusa però se approfitto per fare una domanda: gentile signora Morittu, vorrebbe cortesemente spiegarci per quale motivo il sindaco Zedda non avrebbe dovuto partecipare alla riunione del Comitato di Sorveglianza dell’Accordo di Programma su Tuvixeddu? E quali sarebbero le mie illazioni contenute nel mio articolo “che lasciano intendere un interesse ulteriore, totalmente diverso da quello della difesa del Paesaggio e dei Beni Culturali”, e che “sono al limite della diffamazione”? Mi cita una sola mia mezza riga in cui io mi dichiaro favorevole alla cementificazione di Tuvixeddu e parlo bene di Cualbu? Me la cita, per cortesia? Può citare, se vuole, anche articoli usciti su altri giornali, locali e nazionali. E in radio mi ha mai sentito parlare di Tuvixeddu? E in occasioni pubbliche? E cosa dicevo?

Quanto al resto, gentile signora, da quello che scrive ho l’impressione che lei di giornalismo e di comunicazione ne capisca molto poco: perché quello che ho scritto non è contro di lei (per carità) ma contro una ricostruzione fantasiosa fatta da Sardegna 24. O anche lei crede al titolo “Caso Tuvixeddu, stop all’accordo. Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda non potrà concludere accordi con i privati prima delle conclusioni di un’inchiesta condotta da tre consiglieri della maggioranza”? Anche lei crede alla “commissione d’inchiesta”?

Una cosa è certa: su Tuvixeddu i “soriani” stanno mettendo sotto pressione Zedda. Prima su Sardegna Democratica, ora su Sardegna 24. E secondo me stanno sbagliando. Non siete d’accordo? Però è quello che penso. E lo dico.

Oggi il direttore di Sardegna 24, il mio amico Giovanni Maria Bellu, nel suo editoriale parla di una non bene identificata “radio privata” che grida “Fuori i soldi!”. Non posso perdere tempo a dimostrare la mia buona fede, a smarcarmi da una lettura dei fatti che mi vorrebbe parte di un progetto per mettere sotto pressione chissà chi e favorire Cualbu, garantendogli un risarcimento milionario di favore. Ognuno è libero di seguire tutte le piste che vuole, anche quella del denaro. Io mi accontento di seguire la pista delle notizie.

Tags: , , , , , , , ,

54 Comments

  1. Pingback: C’è il modo per salvaguardare Tuvixeddu, basta volerlo. « Gruppo d'Intervento Giuridico onlus

  2. Pingback: Il Sindaco Zedda deve già fare il compito in classe. Su Tuvixeddu. « Gruppo d'Intervento Giuridico onlus

  3. Gianluca Serra says:

    Vito, concordo sul fatto che la situazione sia intricata. E per questo mi faccio alcune domande senza voler essere o passare per forza per soriano integralista e senza entrare nelle polemiche giornalistiche e personali. Ma se è così intricata perché si è così sicuri dell’indennizzo? Non conosco nel dettaglio la vicenda Tuvixeddu come affrontata dalla giunta Soru ma so per certo che la linea della “mediazione politica” (in realtà era, e sarebbe anche ora, una mediazione economico-monetaria) fu tentata anche allora. Con una impresa andò in porto con Cualbu no. Quindi Soru non avrebbe SOLO bloccato tutto (è un argomento facile, ma un po’ inflazionato e da riverificare a giudizi chiusi). Mi chiedo poi se senza quei provvedimenti oggi ci sarebbe una sentenza del Consiglio di Stato. E mi chiedo anche un’altra cosa: se si fosse trovata allora la quadra economica con Cualbu soddisfatto, certamente superiore al valore attuale delle aree (perché ora di sicuro inedificabili), siamo sicuri che la domanda ora non sarebbe: perché Soru ha regalato i soldi a un imprenditore per indennizzarlo mentre avrebbe potuto agire in giudizio per far pronunciare la tutela integrale dell’area?
    Sono certo che Zedda fa e farà bene. Ma non mi sfugge che se qualcosa può fare c’è un motivo. Non credo che la sentenza del Consiglio di Stato sia capitata per caso.
    Grazie per le informazioni e buon lavoro.

  4. Gentile Biolchini, non ci sono né agende, né dettature e neppure accoglienze varie. Ma ci sono, come sempre, le regole e le leggi alle quali tutti, pubblica amministrazione compresa, devono ottemperare. Sbertucciare chi partecipa a questi “consessi” cercando di portare argomenti è desolante oltre che, evidentemente, maleducato. E lei, come tenutario del blog non dovrebbe né permetterlo ma neppure, sopratutto, permetterselo. Buon lavorìo.

    • Neo Anderthal says:

      tenutario e lavorìo…
      Ma ci sarà mai una volta che qualcuno -in questo caso Biolchini, ammesso che davvero sbagli- potrà valutare delle questioni in maniera diversa e “sbagliata” senza passare per “murigheri”?
      Nel frattempo si detta quello che si può e non si può pensare e dire.
      Mah.

    • p. nicola simeone says:

      il tenutario di un “anonimato” ha poco da sbertucciare…a prescindere;
      se sei convinto di quello che dici, e di come lo dici, perché non metterci la faccia e il nome, quello vero non quello d’arte

      • Neo Anderthal says:

        Gentile P.N., sono “completamente d’accordo a metà” con lei e ben comprendo il suo punto di vista.
        Premesso che per quanto posso intendere lei qui sopra si rivolge principalmente all’amico o amica Giovy, in effetti non sarebbe sbagliato mettere la faccia e il nome.
        Ma. Ci sono dei ma, e dei però e a rischio di ripetermi le elenco.
        La procedura ha qualche svantaggio, il primo è che chiunque può dotarsi anziché di un nick che esplicita l’anonimato, di un nome falso. È capitato più volte anche in questo blog di leggere interventi a nome di inconsapevoli -facile poi dire che si tratta di omonimi- o di inesistenti.
        Il secondo svantaggio riguarda la parità di trattamento: io quindi mi esplicito -con ciò attraendomi nel caso antipatie o avversioni, affiliazioni non richieste, e comunque possibili rotture di scatole- e gli altri no, anche con l’escamotage del nome verosimile ma falso (mi firmo con un nome comunissimo e via così).
        Un terzo è la autocensura.
        Vale a dire che è possibile che, nel caso in cui ogni identità debba essere espressa, ci si autolimiti molto di più nel comunicare le proprie opinioni e magari i propri dubbi, non avendo voglia o magari interesse alla discussione infinita con altri, compresi scocciatori seriali, e paventando quindi qualche seccatura, oppure essendo in condizioni di visibilità per altri motivi e non volendo confondere una propria figura professionale o personale con gli interventi, anche estemporanei, su un blog.
        Un vantaggio comunque garantito dalla possibilità di anonimato -che è garantito dalla tecnologia, innanzitutto- è che infine le opinioni si valutano per quello che valgono e/o per come sono esplicitate, senza timori reverenziali o preconcetti: se un illustre o discusso intellettuale -o anche un noto calciatore- intervenisse su un qualsiasi argomento ci sarebbero quasi inevitabilmente sia timori reverenziali che magari “sbertucciate” per principio. Una opinione “anonima” resta invece nuda e orfana. E la si può controbattere o accogliere senza la zavorra delle opportunità e del dazio da pagare a qualcosa o qualcuno.

        In ultimo, il generoso amico Vito Biolchini ci accoglie anche così, veramente falsi come me e il mio idiota ma innocente nickname, oppure falsamente veri come potrei essere io stesso se mi firmassi Giacomo Maria Spada o con qualunque altro nome, compreso il mio “d’anagrafe”.

  5. Un attimo di attenzione, prego!

    Oggi, intervistato da da Sardegna Quotidiano (il giornale che nessuno compra ma sempre più persone leggono), il sindaco Zedda in un’intervista ha dichiarato:

    D – Dicono che Renato Soru possa mettere bocca sulle sue decisioni…
    Ci parlo, come faccio con tutti. Ho incontrato tante volte Soru, ma mai mi ha detto cosa dovrei e non dovrei fare. Sono altri quelli che pretendono di dettare la linea.

    D – Chi, ad esempio?
    Per esempio gli ambientalisti che l’altro giorno sono stati accolti in Municipio dai consiglieri comunali della maggioranza, proprio per parlare di Tuvixeddu. Beh, sappiano che non mi faccio dettare l’agenda da nessuno.

    Passo e chiudo.

    • Massimo says:

      Bravo, stavo per ricordarlo anche io. Stai a vedere che ora si scopre che non solo non erano “soriani”, ma neppure “ambientalisti”. E che in verità Zedda ce l’ha con te, che gli tiri la giacchetta ogni giorno, cementificatore! 🙂 Attendiamo le reazioni degli ambientalisti e della “commissione d’inchiesta”, sic (ma io dubito che ci saranno). Nel mentre, vista la piccata reazione di qualcheduna, suggerisco alla stessa di non richiamare solo le sentenze che fanno più comodo, a testimonianza – non richiesta – del buon operato della Regione che fu, ma anche quelle (e sono molte) in qui la stessa ebbe a rimediare giudizi non proprio esemplari sulla trasparenza e buona conduzione della “pratica” Tuvixeddu. Con tanto dei costi di difesa “a perdere” sostenuti dalla Regione (una follia) . A buona intenditrice poche parole..Però allegria, su tutto il resto siamo d’accordo.

    • Stefano reloaded says:

      Vito cosa ti spinse a prendere posizione immediatamente e a fare questi commenti?

      http://vitobiolchini.wordpress.com/2011/06/04/anfiteatro-romano-cominciamo-bene-il-sindaco-zedda-ora-vuole-salvare-la-stagione-degli-spettacoli-ma-non-ce-la-fara/

      http://vitobiolchini.wordpress.com/2011/06/06/caro-sindaco-zedda-la-citta-vuole-una-nuova-politica-culturale-ecco-perche-e-importante-tenere-chiuso-agli-spettacoli-estivi-l%e2%80%99anfiteatro-romano-di-cagliari/

      Possono esistere persone che, come te, hanno passione e come te, su quello per cui si sono battute per anni, non vogliono transigere? Perchè pensare che il fine possa essere altro dall’ansia della tutela? Al netto degli errori terminologici.

      • Presi immediatamente posizione perché la situazione lo richiedeva. Quanto al resto, vedo che ancora non ci intendiamo. In questa vicenda ho voluto mettere in evidenza soprattutto l’atteggiamento del giornale. La signora Morittu può legittimamente dire quello che vuole su Tuvixeddu: ma se alla sua posizione si unisce una notizia scombinata, per lo più pubblicata dal giornale di Soru, allora amico mio c’è qualcosa che non va. Capisco il tuo ragionamento: se io non accetto di sentirmi dire che in me c’è dell’altro oltre all’ansia di tutela, non lo posso escludere per altri. E infatti non lo escludo. Poi però sui giornali escono notizie che non sono notizie. E sulla vicenda penso che l’ultima parola l’abbia messa il sindaco. A meno che non sia io a dettargli l’agenda…

      • Stefano reloaded says:

        O Vito! Laghe queste cose non le ho mai pensate. E ti ho difeso quando qualche altro amico, nella foga, ha detto cose del genere :-). Vedi i commenti qui:
        http://vitobiolchini.wordpress.com/2011/01/24/primarie-del-centrosinistra-ecco-le-risposte-di-antonello-cabras-del-pd-alle-tredici-domande-su-cagliari/

    • gentarrubia says:

      o Vito, ma non eri tu che dettavi l’agenda politica del centrosinistra?!
      😉

      Cordialmente

      • Stefano reloaded says:

        Vito doveva essere il Papa Straniero del centro-sinistra, altro che dettare agende!

    • Stefano reloaded says:

      Da Sardegna24 di oggi.

      DOMANDA (di Marcello Fois): Su un blog un ragazzo olbiese, di Sel, si dice addolorato. Chiede perché ha ritenuto opportuno dire “non ci faremo dettare l’agenda dagli ambientalisti”. Ha modificato la sensibilità?
      RISPOSTA (di Massimo Zedda): Ma no. Stiamo intervenendo su Molentargius e sulle passeggiate ambientali a Sant’Elia e Calamosca. Non c’è cambio di rotta. Più semplicemente la domanda era “le dettano l’agenda gli ambientalisti” e io ho risposto “no”.

      E’ divveeerso!

  6. Maria Paola Morittu - Italia Nostra says:

    Gentile Biolchini, possibile? Ancora non ha capito? “Le Sue illazioni, che lasciano intendere un interesse ulteriore”, sono le Sue illazioni nei MIEI confronti. L’ho detto e ripetuto in ogni post. Lei ha insinuato che la mia difesa della necropoli nascondesse il tentativo di proteggere Soru (che oltretutto non ha alcun bisogno di essere protetto visto che il comportamento della Regione è stato giudicato legittimo dal Consiglio di Stato). Non era così difficile da comprendere. Dove sarebbe altrimenti la diffamazione da parte Sua? Mai ho detto – e tantomeno pensato – che Lei avesse “interessi ulteriori” da proteggere. E’ Lei che ha fatto questa insinuazione nei miei confronti, non io. Per quanto riguarda la tutela dei colli penso che le “strade politiche” si debbano percorrere una volta stabiliti i presupposti giuridici e i rispettivi diritti e doveri. C’è una sentenza chiarissima in cui è detto testualmente che la tutela paesaggistica prevale sugli strumenti urbanistici, tra i quali, evidentemente, rientra anche l’accordo di programma. TUTTI i motivi che impedirebbero l’efficacia del vincolo nei confronti dell’impresa sono stati dedotti in giudizio – da quest’ultima e dal Comune – e RIGETTATI dal Consiglio di Stato che ha confermato la tutela, dichiarando che l’area, attualmente, è inedificabile. Nessuno, né qui né altrove, ha dato una spiegazione giuridicamente accettabile dei motivi del paventato risarcimento milionario nei confronti di Cualbu. La realtà è che si devono solo quantificare le spese sostenute per l’esecuzione degli accordi non più attuabili e stabilire l’entità dell’indennizzo da valutarsi sul valore di aree inedificabili. Senza contare che i palazzi costruiti sulla via Is Maglias, secondo giurisprudenza costante, sono illegittimi perché i permessi di costruire – rilasciati nel 2009 – sono successivi al vincolo apposto nel 2006. In una trattativa “seria” questi elementi dovrebbero essere presi in considerazione. Che senso ha, dunque, parlare di strada “politica”? Se Lei avesse vinto una causa contro qualcuno che pretendeva di innalzare un palazzo di sei piani a un metro dalle sue finestre, rinuncerebbe a esercitare il suo diritto solo perché il soccombente, contro ogni normativa, interpreta il dispositivo di accoglimento come uno di rigetto? Sceglierebbe anche Lei la “strada politica”, dicendo “vabbè ho vinto, ma siccome tu lo neghi e forse mi chiedi anche un risarcimento, mettiamoci d’accordo, costruisci solo tre piani e non ne parliamo più”?

  7. non è certo il caso di “tanto rumore per nulla”…l’argomento è di straordinaria importanza per cagliari e per la sardegna intera…ma il rumore, o, meglio, il tono di con cui se ne dibatte è davvero insopportabile:
    una via di mezzo tra il voler telecomandare un sindaco (che si sta muovendo bene) e l’ aprire processi alle intenzioni…già trovo una forzatura il fatto che partecipare a una riunione venga trasformato in “volontà di accordo con i privati”; ma il peggio è il tono da tifoseria calcistica e l’impegno da crociati che viene dispiegato a piene mani…
    possibile che non si trovino cause più degne ti cotanto impegno?
    nel mentre che la matassa giuridico-amministrativa viene dipanata, potrebbe servire una conferenza programmatica su tuvixeddu?
    in trasparenza e chiarezza delle intenzioni e dello stato dell’arte ad oggi

    • Troppo rumore? E quindi nientemeno che una conferenza programmatica? Quindi piu rumore! Ok.

      • p. nicola simeone says:

        spazio ai fatti, una volta si diceva separati dalle opinioni; niente di meno e niente di più per esaminare proposte concrete e congrue con le sentenze emesse

  8. Riprendo un passaggio dell’intervento della soprintendente Lorrai su La Nuova Sardegna del 9 settembre, a seguire alcune mie considerazioni semplici semplici.

    «Tuvixeddu, Zedda apra il tavolo»

    […]Secondo Lorrai è ovvio che l’accordo di programma stipulato un tempo fra Comune, Regione e privati debba essere modificato sulle linee di tutela affermate nel 2006 e ribadite dalla sentenza del Consiglio di Stato. Intanto nel dicembre 2010 la soprintendenza regionale ha firmato con l’ex sindaco Emilio Floris un accordo per «mettere in sicurezza il parco archeologico, ma quel documento deve essere ora ratificato dalla nuova giunta – continua la soprintendente -. Nel verbale si stabilivano alcune condizioni per la tutela archeologica e per l’apertura al pubblico, con l’indicazione esatta dei percorsi per i visitatori. Questa parte si potrebbe mandare avanti, assieme alla definizione, che, ripeto, resta urgente, delle fasce di tutela». Lorrai non ha dubbi: «Nell’esame di Tuvixeddu si deve partire dai vincoli, che sono indiscutibili: quello paesaggistico, quello archeologico e il minerario. E credo proprio che una volta per tutte si debba cominciare: la vicenda va conclusa, aperta fa male a tutti, Tuvixeddu per primo».
    http://www.ufficiostampacagliari.it/rassegnastampa.php?pagina=19252

    Ora, alla luce dell’accordo firmato a suo tempo dal sindaco Floris e dalla soprintendenza regionale, e delle affermazioni della soprintedente Lorrai -“questa parte si potrebbe mandare avanti”- mi chiedo e Vi chiedo, è davvero impensabile aprire alcuni percorsi, nell’area che sappiamo essere già di tutela integrale e in accordo con tutti i soggetti coinvolti, sovrintendenza in testa? Un intervento, si badi bene, conservativo, teso a rispettare lo stato dei luoghi, senza fioriere o altro, limitato a stabilire “alcune condizioni per la tutela archeologica e per l’apertura al pubblico, con l’indicazione esatta dei percorsi per i visitatori”. Niente di più niente di meno che mettere in sicurezza e rendere accessibile, limitatamente a ciò che potrà essere reso visitabile, il sito archeologico al pubblico.
    Non si tratterebbe della realizzazione del “parco”, ma del creare le condizioni per l’apertura al pubblico dei una parte dell’area. Mi pare che la città chieda questo e che tutti i soggetti, sindaco i testa dovrebbero concorrere a tentare di raggiungere, quantomeno, questo obiettivo minimo in tempi brevi.

  9. Ora basta. Credo che Vito sia stato ingannato da chi gli ha dato info sbagliate. Può ammetterlo e finisce questo massacro senza senso. In fondo Vito vuole cercare una soluzione contro i soriani che stanno esagerando. Se si ospitasse avv di coimpresa con suo diretto parere? Grazie

    • Ringraziamo Carlo che scrive da uno dei tanti ip di Remo Perandare. Perché cambiare nome? E’ così carino remo Perandare?

      • Remo e Carlo (Carletto) sono fratelli da sempre / 40 anni / e hanno lo stesso pc ma non le stesse idee. Su una cosa covergono senza litigare. Che stai facendo una figuretta da fare ridere pure nel bar di Gianni dove parlano solo di calcio e sesso. Ha stampato e messo sui tavoli uno di pirri che ama il gin. Gesuino il bidello ti ascolta alla radio e non si capacita. Scrivi di sport da stasera e facci sognare la serie a for ever. Altro che o soldi per Gualtiero.

      • Eja, allora manca un fratello perché gli ip da cui hai scritto sono tre. E lascia fuori dalla polemica Pirri che corri il rischio di venire travolto dalle fans di Marco Carta. Cordialità.

      • Poliziotto ragioniere. Ci arrendiamo al giornalista. Carlo Remo gianna e mussi ip 5422865432

  10. caro Vito finalmente uno che risponde fuori dal coro dei presunti intelletuali soriani ahaha, credo che sardegna24 di soru voglia proseguire in una campagna elettorale che ha dato gia’ i suoi frutti negativi infatti soru con assessori lecchini hannoperso ……..nella precedente consultazione , dove mi pare avessero gia’ commissionato un loro progetto su tuvixeddu che palle , deja’vu a questo punto credo che sia meglio ignorarli nn esistono nn rappresentano che se stessi Peccato Bellu voleva spiegare cose semplici che anche i bambini capiscono peccato che erano false

  11. Francesco says:

    Mamma mia Vito, non ti invidio per niente. Che fatica gestire e rispondere a commentatori PIU’ o meno interessati. Anche tu però, fare un bel pezzo sul nuovo ricco del gratta e vinci di Is Mirrionis no eh?!

  12. Stefano reloaded says:

    Vito io non ti ritengo un cementificatore. Ritengo però, al contrario del giudizio che tu ne dai, che l’incontro con i privati, in questa fase e al punto a cui si è riusciti ad arrivare, possa essere pregiudizievole per gli interessi, anche economici, della collettività dato che in questa trattativa la strategia del Sindaco mi appare al ribasso.
    Se è vero che l’accordo di programma è valido ed efficace (dire che un atto amministrativo formato è efficace, è come dire che il cavallo bianco di Napoleone è bianco) non è altrettanto vero e certo, e qui sta il punto, che possa avere esecutività (costruire parco, strada, palazzine, prati all’inglese e tutto il resto) immediata e a prescindere dalla sentenza del CDS (i Re d’Italia erano anche Re di Gerusalemme, contenti loro…). Come ha, inoltre, ricordato il Dott Deliperi: “Per raggiungere il risultato positivo per gli interessi pubblici della realizzazione del grande parco archeologico-ambientale a Tuvixeddu sono necessari la revisione del piano urbanistico comunale nel senso indicato dal Consiglio di Stato e la revisione dell’accordo di programma.”. Se è vero questo a me pare che decidere di fare (parco) e decidere di non fare (strada e cubature pubbliche) siano soggetti comunque alle revisioni citate. È dunque “violabile”, l’accordo di programma. E perché la prima cosa che fa il Sindaco non è mettere le parti davanti a questa eventualità?
    La commissione di inchiesta-commissione di indagine-informale gruppo-gruppo di tre consiglieri- tre uomini in barca o come comunque li si voglia chiamare, sono stati richiesti, dalla maggioranza, di portare avanti un approfondimento per essere di supporto al Sindaco. All’insaputa dello stesso Sindaco. Non voglio credere a una tale Armata Brancaleone. E il Sindaco? Si presenta a quella riunione senza interpellare la sua maggioranza su come muoversi, in totale solitudine? Se così fosse a molti dovrebbe ricordare almeno nei mezzi, nei fini chi lo sa, il “saltuario demagogo”. Preferisco formulare una tesi complottista e pensare che era tutto preordinato: il Sindaco tiene buoni i privati e nel frattempo, insieme alla sua maggioranza, si studia per bene cosa fare per fare il meglio.

  13. Gentile Vito, lo so, lo so che esistono giornalisti dei giornalisti. In qualche modo si deve campare. Inutile che mi faccia elenchi ed esempi. Nessun elenco potrebbe convincermi che questa operazione di discredito di un collega onesto sia una bella operazione. E questa esegesi esasperata di uno scritto apparso su Sardegna24 (che non compro e non leggo) non mi pare proprio uno scoop. Anzi. Oltretutto parliamo di giornali che hanno tirature molto ridotte e che, dunque, pochi leggono.
    Se invece, come ingenuamente continuo a sperare, ci allontaniamo – so che costa uno sforzo per tanti – dal clima di regolamento di conti o da quello demenziale a base di insulti e uahaha e torniamo ai fatti se ne gioverebbe il suo blog.
    Per qualche giorno, gentile Vito, provi a non fare scoop. L’astinenza da scoop fa bene, riduce la bile, non si hanno bruciori di stomaco, insomma, si vive sereni.
    Mi scusi, ma commentare un articolo come se fosse un canto della Divina Commedia, mi pare, le ripeto, un assurdo. E poi non è bello un attacco a un suo collega, non è bello. Tanto più se questo collega è una persona rispettabile.
    Quindi, se è d’accordo ripartiamo dalla sentenza di marzo, quella del Consiglio di Stato, perché da quella deve ripartire anche il Comune di Cagliari. Ci proviamo? Se entriamo nella logica dello schiamazzo da lavatoio, mi astengo volentieri.
    Saluti cordiali

      • Massimo says:

        E fai bene ad arrenderti, che non se ne può del politically correct col prosciutto negli occhi. Non c’è stato alcun discredito del collega onesto, nessun insulto, nessun attacco ad un collega rispettabile, nessun regolamento dei conti, anzi, semmai proprio il contrario. Si è criticato un giornalismo tribale e da “sentina”, per amore e rispetto della professione. Si è detto e dimostrato che è stata diffusa una serie imbarazzante di notizie prive di fondatezza (per non dire balle) da parte di un giornalista che, nonostante tutto, voglio continuare a credere onesto e rispettabile, ma ciò non toglie che lo stesso ha reso un cattivo servizio all’informazione, a se stesso e alla categoria, punto. Spiace che non lo si capisca. Un conto sono le opinioni personali, legittime e sacrosante, un altro conto è trasformarle in notizie non documentate al solo scopo di….vabbè, lasciamo stare, ognuno ha l’editore (occulto) che si merita. Insomma, non sempre chi ti mette nella merda ti vuol fare del male e non sempre chi ti tira fuori dalla merda lo fa perché ti vuol fare del bene, chiaro? Il pezzo in questione è stata una brutta scivolata, tutto qui, il classico processo alle intenzioni, quelle di Zedda. Non so quanto pilotato, so però quello che diceva Montanelli su questo genere di servizi e servizietti. Se il pezzo fosse apparso sull’Unione sarebbero partite accuse di killeraggio. Se un certo giornalismo non lo perdoniamo all’Unione non vedo perché si debba farlo quando occupa le pagine di Sardegna 24. E poi, ma chi l’ha detto che non è bello rimproverare (altra cosa del gratuito e non documentato attato personale) un collega? Smettiamo con queste convinzioni che appartengono ad un vecchio modo di esercitare la professione, dove ci si copre le spalle (e le responsabilità) vicendevolmente, alla la luce del sole, e poi e ci si accoltella nelle segrete stanze. Basta con questo stupido corporativismo che non rende onore all’intelligenza dei lettori . Se un giornalista sbaglia è bene farglielo sapere, punto. Anche con un risata, che non ha mai fatto male a nessuno. Tutto il resto, retorica e buonismo di facciata compresi, sanno di muffa e appartengono alla categoria del “chiagne e fotti”. Che poi è quello che emblematicamente ha cercato di raccontare Pansa nel suo ultimo libro, “Carta straccia, il potere inutile dei giornalisti italiani”.

      • Vito non ti arrendere. Ora cominciamo a divertirci. Replica ma fatti spiegare bene cosa dire. Altrimenti combatti senza il casco. Si capisce che sei in imbarazzo. Dai rilancia metti un altro argomento. Fai vedere la stoffa.

    • Apprezzo molto. Saluti cordiali.

    • Vito non ti arrendere. Ora cominciamo a divertirci. Replica ma fatti spiegare bene cosa dire. Altrimenti combatti senza il casco. Si capisce che sei in imbarazzo. Dai.

  14. Maria Paola Morittu - Italia Nostra says:

    Gentile Biolchini, forse non ha compreso il mio post. Forse. E nel dubbio spiego l’evidente. In primo luogo non ritengo che essere definita “soriana” sia un’offesa. Ho votato Soru e lo voterei ancora, anche se, ovviamente, non sempre ne condivido scelte e comportamenti. Ma non dimentico – e farebbe bene anche Lei a ricordarlo – che senza la decisione coraggiosa di apporre quel famoso vincolo, ora Tuvixeddu sarebbe solo “un nuovo quartiere nel cuore di Cagliari”. E’ chiaro, dunque, che non è questo il punto. Il punto, come Le ho già scritto, riguarda le Sue illazioni nei miei confronti, che lasciano intendere un MIO interesse ulteriore, totalmente diverso da quello della difesa del Paesaggio e dei Beni Culturali. E’ Lei che ha affermato: “Ecco perché gli ambientalisti soriani ce l’hanno con Zedda! Perché se lui segue un’altra strategia, Soru resta politicamente in mutande davanti alla richiesta di un risarcimento, in balia del centrodestra che a quel punto direbbe: “Avete visto? La Regione ora per colpa di Soru deve pagare tot milioni di euro”!! La mia posizione su Tuvixeddu, secondo la Sua fantasiosa ricostruzione, tenderebbe solo a proteggere Soru dalla richiesta di risarcimenti milionari e non a difendere un bene comune. E’ un vecchio trucco – usato spesso da chi resta a corto di argomenti – insinuare che l’avversario abbia un secondo fine per distogliere l’attenzione dalla forza dei suoi ragionamenti. Ai quali, Le faccio osservare, non ha ancora dato una risposta. Per il resto conosco e apprezzo il sindaco anche se, in questa occasione, avrei preferito avesse seguito le indicazioni della Direttrice Regionale: si deve partire dai vincoli non dalle richieste dei privati. Un saluto.

    • E’ vero, ha ragione e le chiedo scusa. Le ho attribuito una volontà che in realtà è tutta del giornale di Soru, cioè in ultima analisi, di proteggere lo stesso Soru dalla responsabilità politica di avere bloccato tutto a Tuvixeddu, causando un “danno” per Coimpresa che qualcuno alla fine dovrà risarcire. E la sua posizione di contestazione alla strategia di Zedda si sposa bene con la linea degli ambientalisti soriani (gli altri, non lei) e i soriani di stretta osservanza più in generale, per i quali difendere le posizioni di Soru su Tuvixeddu è più importante che aprire subito il parco, bloccare la strada e cassare le volumetrie di pertinenza del Comune. Come sta cercando di fare Zedda. E comunque ha ragione: c’è qualcuno che “tenderebbe solo a proteggere Soru dalla richiesta di risarcimenti milionari e non a difendere un bene comune”. Prendo atto che non è lei.
      Grazie per le risposte.

      • Maria Paola Morittu - Italia Nostra says:

        Caro Biolchini, doveva fermarsi al primo periodo: “E’ vero, ha ragione e le chiedo scusa.”. Tutto il resto è superfluo e lo dice Lei non io. E non solo non lo dico, ma non condivido neanche una sillaba. Tutt’altro. Le ripeto: il vincolo che Soru ha apposto con il PPR è LEGITTIMO e dunque non è dovuto nessun risarcimento. Aspetto da mesi che chiunque – con dati certi – dimostri il contrario. E ormai lo chiedono in tanti: non si trova neanche un avvocato – magari di Coimpresa – che ci spieghi l’arcano motivo per cui un atto lecito determina un obbligo risarcitorio? A questo punto, se non trova nessun’altro, credo proprio che dovrà spiegarlo Lei.
        Buona serata.

      • Cara Morittu, l’aspetto sconcertante di questa vicenda è il settarismo suo e degli ambientalisti soriani: secondo voi, chi sostiene la linea della trattativa con Cualbu lo fa solamente per garantire un indennizzo non dovuto al privato. E’ quello che fa intendere Bellu nel suo editoriale dell’altro giorno. Secondo voi, chi è per la trattativa è in combutta con Cualbu ed è un venduto. E perché? Solo perché non la pensa come voi, che siete gli unici, puri, difensori di Tuvixeddu.
        Io sono per la trattativa con il privato perché la situazione è talmente intricata che non può che passare ormai per una mediazione politica. Che non vuol dire pagare Cualbu a tutti i costi: vuol dire trattare, parlare, discutere per risolvere! Alla luce del Ppr e delle sentenze del Consiglio di Stato, mica azzerandole!!
        Ma lei e gli ambientalisti soriani questo non lo capite, ed è per questo che la mossa del sindaco Zedda non vi è per niente piaciuta. Ma secondo lei, io la penso diversamente da lei quando afferma che il vincolo del Ppr è legittimo? Assolutamente no! Ma la situazione è ancora bloccata ed è venuto il momento di trovare nuove strade: politiche (che non vuol dire per niente di comodo per i privati).
        Ma il suo settarismo arriva a far diventare nemici della necropoli tutti quelli che non la pensano come lei. Perfino io ai suoi occhi sono un nemico della necropoli. Si è permessa di scrivermi “Le Sue illazioni, che lasciano intendere un interesse ulteriore, totalmente diverso da quello della difesa del Paesaggio e dei Beni Culturali, sono al limite della diffamazione”. Ma come si permette? Ma non si rende conto di quanto si rende ridicola affermando una cosa del genere? Ma stia tranquilla che per una stupidaggine così manco gliele chiedo le scuse, sarebbe solo tempo perso. Rimanga con le sue certezze. Buona giornata.

  15. Franco says:

    Nell’ordine: @lissia, ci permetta di ribattere come meglio crediamo, con pseudonimi compresi, se non gradisce passi a letture più confacenti per lei, tipo il codice di procedura penale, che un nome ed un cognome su un post non assicurano l’identità di nessuno, come dovrebbe avere capito da tempo; @giovy, perché non ti occupi di quello che conosci? I giornalisti seri iniziano a lavorare la mattina occupandosi proprio dei giornali in cui non scrivono, quando se li trovano sulla propria scrivania (se il proprio editore assicura il servizio); @remo, embe’, Ferrara e’ un signor giornalista, che conosce il mestiere molto meglio di Lissia, quello che, come dice lei, e’ simpatico come sa essere (il morbillo), quello che si diletta a dare corpo alle proprie paranoie giustizialiste e che difende a mo’ di modello di giornalismo quei cronisti che raccontano fole, ma per carità, vi meritate dieci, cento, mille di questi cronisti.

  16. Gentile Vito, lei ha ragione ad occuparsi di quello che vuole. Di conseguenza le sue notizione sono giudicate per quello che valgono. Saluti.

  17. Remo Perandare says:

    Oh Vito. Se continua così rischi di sembrare giulianoferrara della sardegna postsoru. Arrenditi a lissia. Lo citi impropriamente e lui ti rimbrotta simpatico come sa essere. Leggi studia e ritorna in campo. Ma sereno però. Smack!

  18. Gentile Vito, i giornalisti si occupano dei fatti e non degli altri giornali. E chi vuole conoscere i fatti su Tuvixeddu non li trova certo in questo blog. Buon lavoro e saluti cordiali.

    • Gentile Giovy, i giornalisti si occupano di quello che vogliono, ed essenzialmente di ciò che ritengono una notizia: una notizia che ha conseguenze politiche è una notizia. “I giornalisti si occupano dei fatti e non degli altri giornali”, aggiunge poi. E’ sicuro? Vuole che le faccia qualche esempio di giornalisti che si occupano di altri giornali? Li vuole veramente? Infine, mi sembra evidente dire che “chi vuole conoscere i fatti su Tuvixeddu non li trova certo in questo blog”. Nessuno riesce a dare una visione completa di una vicenda molto complessa. Stiamo comunque in attesa di sapere a qual giornale dovremmo abbevararci, secondo lei, per sapere tutto su Tuvixeddu.

    • Francesco Sechi says:

      Gentile Giovy, io invece sto leggendo questi con molto interesse questi blog su Tuvixeddu proprio per informarmi. Non saprei in quale altro modo poterlo fare………. a meno che non mi facciano entrare nella “commissione di indagine” :-)). Ritengo inoltre molto importante che un giornalista si occupi di altri giornali, o meglio, di articoli di altri giornali perché evidenziano possibili inesattezze volute o non volute che noi lettori assorbiamo e reputiamo come vere.

    • Avviso ai naviganti: questo giovy è un abusivo: non è quello che ci ha ben spiegato tante cose su Tuvixeddu (che invece si firma Giovy).

  19. matteo murgia says:

    chiedo scusa, il mio commento era per il post di ieri. saluti.

  20. matteo murgia says:

    la prima amministrazione pubblica che blocco i lavori nel complesso di tuvixeddu è quella dell’ersu di cagliari con presidente solinas (attuale assessore ai trasporti) e di cui il sottoscritto faceva parte come consigliere d’amministrazione eletto dagli studenti. consiglio che è stato in carica da febbraio 2004 ad aprile 2007. all’epoca revocammo un provvedimento del commissario straordinario dell’ersu (tale silvaldo gadoni) che per 24.000.000 di euro costruiva 300 posti letto in via is maglias, nell’estremo inferiore della lottizzazione tivixeddu. all’epoca, essendo le delibere dell’ersu sotto controllo dell’assesorato alla pubblica istruzione (scusate i termini poco amministrativi) ci venne rimandata indietro dall’assessore pilia (nel frattempo soru vinse le elezioni) perche, in estrema sintesi, la nostra delibera poteva scatenare azioni legali dell’imprese (che si guardo bene dal farlo, chissa perche). delibera che noi reiterammo tale e quale a quella che fu rispedita al mittente (con parere dell’avvocatura dello stato). allora, per concludere, cualbu perse 24 milioni di euro grazie ad uno studente testardo che sapeva fare due più due (provate a dividere l’importo per 300 e saprete perche ero contraio). ora, senza presunzione, chiedo ai giornalisti perche non parlano mai di questo fatto e agli ambientalisti se nel giugno 2004 avevano gia preso posizione su tuvixeddu. cosi per curiosità, vorrei sapere se davvero sono arrivato due anni prima di soru e delle associazioni ambientaliste. senza polemica ovviamente, giusto per avere qualcosa da raccontare ai miei nipotini.

    • Matteo, nell’estate 1995, sotto un sole a padella che friggeva i nostri pochi neuroni, con Vito e tanti altri “ambientalisti” e semplici appassionati di culturale “storia” di questa splendida Città abbiamo portato migliaia di cagliaritani a visitare quella “terra incognita” ch’era (ed in parte è) Tuvixeddu. Allora regno di àliga, papponi e mattoni. Nonostante l’amministrazione Delogu (e loro rappresentanti furono “costretti” a partecipare) e le diffide delle società immobiliari. Da allora (e pure da prima) ‘sti “ambientalisti” si sono occupati di Tuvixeddu 😉
      Stefano Deliperi

      • matteo murgia says:

        sono arrivato tre anni dopo in città stefano. ed avendo sempre apprezzato il vostro lavoro non ne dubitavo. l’ho scritto perche una delle domande che mi facevo allora era come fosse possibile sentirmi “solo” in una questione di tale portata.. rimane l’orgoglio di aver sfilato 24 milioni da quell’affare.. a si biri..

      • hai fatto benissimo!
        Stefano Deliperi

  21. Massimo says:

    Uahahahahaha… tutto come previsto. Oggi Sardegna 24 si è esercitata in un doppio salto mortale carpiato, e pure all’indietro! Ricapitoliamo: ieri a pagina 10 il giornale titolava “Caso Tuvixeddu, stop all’accordo – Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda non potrà concludere accordi coi privati prima delle conclusioni di un’inchiesta condotta da tre consiglieri della maggioranza”. Prima balla. Infatti non ci può essere nessun stop all’accordo, perché l’accordo è ancora vigente ed efficace (e questo l’hanno stabilito negli anni scorsi il TAR e il Consiglio di Stato, dando in testa a Soru, sviamento di potere compreso), ma soprattutto perché uno stop può essere deciso solo dal Consiglio comunale (o da decisioni giurisdizionali), come dovrebbero sapere i cronisti ben informati e documentati in materia (diversamente vadano a seguire i lavori del Mercato del pesce di San Benedetto). Ma fosse solo questo…andiamo avanti, leggiamo quello che sempre ieri ha scritto Ennio Neri: “Sarà una commissione d’inchiesta, nominata dalla maggioranza….a far luce sulle sorti del grande intervento edilizio…”. Quindi, salta fuori una “commissione d’inchiesta” (prendete nota). E siamo alla seconda balla. Da che mondo è mondo le “commissioni d’inchiesta” non vengono nominate dalla maggioranza e soprattutto non sono composte solo da esponenti della maggioranza. Non c’è bisogno di spiegare il perché, o no?

    Veniamo ad oggi, che c’è da ridere. Il direttore di Sardegna 24, Giovanni Maria Bellu, pesa attentamente le parole. A pagina 2 scrive: “Non a caso i tre consiglieri-avvocati comunali che hanno costituito una sorta di commissione d’inchiesta sul caso…”. Avete notato? Scrive, giustamente, di una “sorta” di “commissione d’inchiesta”. Insomma, non è una “commissione d’inchiesta”, è una “sorta”. E già questo lascia in mutande Ennio Neri per quanto ha scritto il giorno precedente. Poi però il direttore si lascia andare e spara anche lui una balla clamorosa, in chiusura d’editoriale. Scrive: “Dunque, lasciamo lavorare gli esperti. Come ha deciso la nuova giunta di Cagliari”. Uahahahahah… decisione della giunta di Cagliari? Allora fuori la delibera, direttore!

    Ma andiamo avanti che il bello deve ancora arrivare. Sempre oggi, a pagina 9, l’ineffabile Neri corregge il tiro. E si copre di ridicolo. Si tratta sostanzialmente di una rettifica delle corbellerie scritte il giorno prima, si usa così in certe redazioni, per non perdere la faccia: mai palesare i propri errori, semmai ricamarci sopra. E allora ecco che le parole “commissione d’inchiesta” del giorno prima spariscono (e sparisce ogni riferimento, ridicolo all’impossibilità per Zedda di concludere accordi coi privati prima delle conclusioni dell’inchiesta condotta dai tre consiglieri di maggioranza). Infatti, ora il giornalista si limita a chiosare di una (sempre) fantomatica “commissione d’indagine”. Non più di inchiesta, ma d’indagine. E che si tratti di una “commissione d’indagine” lo scrive solo lui, nonostante i diretti interessati abbiano chiarito che si tratta di un semplice “approfondimento tecnico per supportare l’azione della giunta”. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. E infatti il giornalista, imperterrito, non rinuncia nel pezzo a chiosare di “commissioni d’indagine” ad ogni pie’ sospinto. Dimostrando di non conoscere, lui e il suo direttore, gli articoli 51 e 59 del Regolamento del Consiglio comunale. Beh, che se li vadano a leggere. Lui e il direttore. Scopriranno come si nominano (e come funzionano) le Commissioni d’indagine nel Comune di Cagliari. Ad essere obiettivi, tutta cultura. E informazione. Questa sì onesta.

  22. Francesco Ballero says:

    Siete tutti stimati professionisti e mi dispiace che si sia sollevata questa contrapposizione sulla decisione di approfondire la questione di Tuvivexuddu con il contributo di tre consiglieri (tra cui il sottoscritto) che vogliono solo rispondere all’interesse pubblico in coerenza con le leggi dell’ordinamento e dei legittimi interessi dei privati.
    i rapporti tra questo lavoro e quello del sindaco andranno a definirsi in corsa e credo che oggi sia prematuro, e controproducente, mettere etichette affermando che il sindaco sia interdetto come anche dicendo che egli sicuramente prescinderà da quello che sarà la valutazione del consiglio comunale. Il Sindaco è una persona intellegente e politicamente preparato per saper interloquire “politicamente” con la sua maggioranza.
    Anche per il campus universitario come per l’appalto di via Roma il Sindaco, in un rapporto di leale cooperazione, e con la responsabilità di dover fare poi sintesi, ha collaborato con la maggioranza.
    Auguro a Tutti voi un buon lavoro.

  23. mauro lissia says:

    caro Vito, grazie per l’autorevolezza che mi attribuisci ma non c’è: sono solo un cronista. le tue domande sono intelligenti e pertinenti, per quanto alla fine si arenino tutte su un punto. lo dico in breve, che i tuoi lettori si annoiano: gli accordi di programma sono due e non uno (fa nulla…) ma tu puoi spiegarmi quale efficacia può avere un accordo che preveda interventi edilizi su un’area inedificabile? e’ come se io progettassi di cambiare la tappezzeria a casa tua senza averne le chiavi e soprattutto senza il tuo consenso. allora: i tre consiglieri, debitamente “istigati”, rivisiteranno gli atti che riguardano tuvixeddu e se il sindaco è intelligente come credo li ascolterà. ma se anche non volesse ascoltarli, mi dici che cosa dovrebbe o potrebbe fare su tuvixeddu, visto che l’area è vincolata? rispondo io: nulla. ancora: siccome qualsiasi intervento si volesse progettare sul colle punico, dovrà essere autorizzato dalla sovrintendenza e la direttrice lorrai ha detto chiaramente come la pensa (il vincolo è efficace, la pensino come credono gli altri cui tu fai riferimento) mi spieghi chi sarà ad autorizzare questi fantomatici interventi? rispondo io: nessuno. aggiungo un altro dato, che forse i più dimenticano o non conoscono: il prossimo 19 settembre l’ex sovrintendente santoni, l’archeologa salvi e due dirigenti del comune di cagliari si ritroveranno davanti al giudice dell’udienza preliminare. quelli del comune sono finiti in tribunale perchè i lavori per il parco pubblico – il famoso parco archeologico e urbano – sono stati realizzati in modo non conforme rispetto al progetto. ricordi? le famose fioriere giganti costruite (scusando il termine) un po’ a cazzo. pensi che l’ottimo zedda o i dirigenti comunali siano disposti a rischiare un processo pur di avviare nello stesso sito storico lavori bloccati da un vincolo e basati su un progetto che è già costato accuse imbarazzanti ai propri colleghi? faccio come te e mi rispondo: credo proprio di no. infine, siccome un po’ di giornali nella mia vita li ho letti: quella di ennio neri (la commissione d’inchiesta eccetera eccetera) è una forzatura veniale sui termini, puoi insistere quanto vuoi ma di questo stiamo parlando. in quanto a giommaria bellu, lui è come quella signora del vecchio carosello sul sorriso durbans: col curriculum professionale che ha e bravo com’è può scrivere quello che gli pare e io continuerò a leggerlo – come diceva toto’ – a prescindere. ultima nota per questi signori che scrivono sul tuo blog con pseudonimi anche abbastanza idioti (gli pseudonimi): se vi fa piacere discutere con me (quelli che a me si sono rivolti) firmate i post con il vostro nome e cognome, come fanno le persone serie che non hanno timore di esprimere il proprio pensiero. grazie.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.