Ambiente / Cagliari / Politica / Sardegna

Caro sindaco Zedda, la città vuole una nuova politica culturale. Ecco perché è importante tenere chiuso agli spettacoli estivi l’Anfiteatro romano di Cagliari

Ora che in maniera sorprendente il nuovo sindaco di Cagliari Massimo Zedda ha rimesso in gioco la possibilità di riaprire agli spettacoli estivi l’Anfiteatro romano, è venuto il momento di dire chiaramente perché questa scelta sarebbe sbagliata.

Posto che sulla questione in tanti restano in attesa di parole più chiare (dichiarazioni sballate o mal riportate dai giornali sono ormai il pane quotidiano della politica), è bene però chiarire con una certa precisione i motivi per i quali in tanti sono contrari all’utilizzo del monumento e delle sue terrificanti gradinate come luogo di spettacolo.

Il primo motivo è molto semplice: la Soprintendenza archeologica (cioè l’istituzione preposta alla salvaguardia del monumento) ha comunicato al Comune di Cagliari fin dal mese di febbraio che quest’anno non avrebbe concesso alcuna autorizzazione per lo svolgimento di spettacoli estivi nell’antica arena. L’Anfiteatro versa infatti in condizione critiche, come peraltro certificato da una relazione dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro: ogni spettacolo mette ulteriormente a rischio il monumento. La Sovrintendenza ha cambiato idea? È pronta a barattare un’altra stagione di spettacoli con la certezza assoluta che da settembre si cambia? Allora lo dica chiaramente. E, con atti motivati, si assuma la responsabilità di questo dietrofront.

Ma la questione è anche un’altra. Intorno alla posizione della Soprintendenza in questi ultimi mesi c’è stata una durissima battaglia politica. Non possiamo infatti dimenticarci del tentativo maldestro del Pdl di delegittimare il sovrintendente Minoja, con tanto di ricorso al Tar da parte dell’ex sindaco e senatore Mariano Delogu (sostenuto peraltro anche da qualche associazione di spettacolo beneficiaria diretta dell’uso dell’Anfiteatro). E le incredibili dichiarazioni del deputato del Pdl Mauro Pili, che ha trattato Minoja alla stregua di un giudice della procura di Milano, ce le vogliamo dimenticare?

Al di là dell’aspetto legato alla tutela del monumento, in questi ultimi mesi a Cagliari la battaglia per l’Anfiteatro è diventata soprattutto una battaglia per il rispetto delle istituzioni e del concetto di legalità. Infatti ha ripreso slancio in procura l’inchiesta che mira ad accertare eventuali abusi, senza dimenticare quella che riguarda le opacità nella gestione. Riaprire in questa situazione l’Anfiteatro agli spettacoli significherebbe accettare la posizione della parte più reazionaria del Pdl, quella che anche in Sardegna vede i difensori della legge come pericolosi eversori.

Il terzo motivo è invece legato alle politiche culturali che sono state portate avanti a Cagliari negli ultimi quindici anni.

L’Anfiteatro romano è infatti il simbolo della sciagurata politica dei “grandi eventi”. È per i grandi eventi della lirica che il monumento è stato massacrato: invano, perché poi già dal 2001 le opere e i concerti sono stati ospitati al Teatro di via Sant’Alenixedda: una beffa.

È poi per i grandi eventi pop che l’Anfiteatro è stato dato in gestione alla società Sardegna Concerti, i cui vertici sono ora sotto inchiesta perché si ipotizza che abbiano beneficiato (a proposito dell’utilizzo dell’Anfiteatro) di indebiti favori da parte del Comune.

Diciamo le cose come stanno: così come in altri settori, anche in quello dello spettacolo e della cultura alcuni soggetti privati hanno orientato pesantemente le scelte politiche attuate dalle amministrazioni comunali di centrodestra. In maniera evidente, e non sempre trasparente.

Massimo Palmas di Sardegna Concerti è un grande organizzatore. A lui la città deve molto, e anche l’ultima edizione del Jazz Expo’ ha dimostrato le sue capacità. Però è stato l’assessore occulto dello Spettacolo a Cagliari e, benché abbia dei trascorsi giovanili nella militanza di sinistra, per mantenere la sua rendita di posizione non ha esitato anche recentemente a far sostenere la sua lotta da politici come Mauro Pili (vi siete dimenticati la fiaccolata notturna all’Anfiteatro?).

La politica dei Grandi Eventi poi è miseramente fallita e non ha portato nulla a Cagliari, se non un impoverimento di tanti gruppi e associazioni che costituiscono la vera spina dorsale dell’offerta culturale in città.

Qui dunque non c’entrano né destra né sinistra, né si mettono in discussione le evidenti capacità di nessuno. Ma anche il mondo della cultura e dello spettacolo hanno bisogno a Cagliari di una gestione trasparente. L’Anfiteatro è il simbolo di una politica culturale su cui molti si interrogano, perfino la magistratura. È chiaro che nessuno va demonizzato: ma nemmeno premiato se non se lo merita.

Poi c’è un quarto motivo. Con la vicenda dell’Anfiteatro, nel 2000, si è consumata la rottura tra la cosiddetta “società civile” cagliaritana (associazioni culturali ed ecologiste ed intellettuali) e i partiti di centrosinistra che, per difendere il soprintendente dell’Ente Lirico, il maestro “compagno” Mauro Meli, rimasero in silenzio davanti alle proteste contro le gradinate in legno. E anche in altre occasioni (penso a Tuvixeddu) la posizione del centrosinistra è stata fin troppo blanda e poco attenta alle voci di chi si opponeva veramente.

Ora, grazie al questa nuova comune battaglia sull’Anfiteatro quell’antica frattura si stava finalmente ricomponendo. Per questo riaprire il monumento quest’estate agli spettacoli vuol dire sconfessare le battaglie fatte da tante associazioni e intellettuali che in questi anni hanno combattuto a mani nude la destra. Vuol dire riportarli in una condizione di marginalità laddove invece ci si aspettava un maggiore ascolto.

La posta in gioco, come vedete è molto alta. Dalle scelte sull’Anfiteatro capiremo se Cagliari avrà finalmente una nuova politica culturale. Se finalmente verranno abbattute le rendite di posizione, ridimensionate le attese delle solite consorterie, premiate le idee innovative: o se tutto continuerà praticamente come prima.

La cultura a Cagliari ha bisogno di un deciso cambio di passo. Senza penalizzare nessuno, ma senza nemmeno premiare ingiustamente i soliti nomi. Tutto alla luce del sole. Perché di assessori occulti, allo spettacolo come all’urbanistica, non se ne può più.

Tags: , , , , ,

60 Comments

  1. Baustelle says:

    Idem per quanto riguarda il Poetto… l’organizzazione e la direzione artistica va un tantino monitorata e salvaguardata in nome della cultura SARDA.. ovvero produzioni di musica inedita e un limite massimo di coverbands alla settimana, che appiattiscono la creatività. Basta con le tribute bands! Se c’è da sacrificare una stagione chi se ne frega… e soprattutto un gran controllo sulla regolarizzazione dei contratti sui dipendenti dei chioschi e così via.. si può fare!

  2. Baustelle says:

    Ci vuole oltreuttto una nuova politica dei finanziamenti pubblici, c siamo rotti le scatole delle stesse agenzie che fanno sempre le stesse identiche cose. Ci sono un sacco di associazioni nascenti che hanno tante idee e che andrebbero valorizzate per la qualità, piuttosto che per la propensione al guadagno

  3. arrogutottu says:

    spaccare il capello in quattro, amplificare, ricamare sopra qualsiasi cosa lanci in pasto ai suoi numerosi ascoltatori-lettori il Vito casteddaio è una cifra di questo blog.
    Zedda ci è già passato in campagna elettorale (soprattutto nella fase post primarie) ci è passato fantola (nella fase post primo turno) e ci passeranno ancora in tanti. Va bene così.

  4. Soviet says:

    L’articolo pubblicato oggi su La Nuova credo chiarisca bene il pensiero del sindaco sull’Anfiteatro. Non una dichiarazione spot, ma un ragionamento articolato.
    Io sono convinto che nella comunicazione la responsabilità maggiore ce l’abbia “l’emittente” (a meno di “riceventi” interessati a capire male e mi pare ce ne sia più d’uno), ma in questo caso si è fatto un vero processo alle intenzioni.
    Il masochismo di sinistra non sta, come qualcuno ha scritto, nel provare e cadere, ma come plasticamente rappresentato dal personaggio di Tafazzi, nel martellarsi i cosiddetti a prescindere, senza bisogno alcuno.
    Da subito non si è voluto dare al nuovo sindaco neppure il beneficio d’inventario, doveva per forza essersi venduto a qualcuno.
    Io credo che si stia sottovalutando Massimo Zedda, pensando che sia capitato lì per caso. Forse qualcuno pensa che se ce l’ha fatta lui a diventare sindaco, tutti possono esserlo. La verità è un’altra ed è provata dai fatti: Massimo è un politico espertissimo, talmente esperto che non ha mai mancato un’elezione.
    Il travisamento delle sue intenzioni non è novità, basta rileggersi in ordine cronologico i post di Vito: la sua posizione è mutata col tempo e pure lui ci ha messo un po’ a capire che si faceva sul serio.
    Quindi l’invito alla calma ci sta semplicemente perché è dimostrazione di buon senso.
    Dalla lettura dei commenti sembra che l’Anfiteatro sia “il problema” di Cagliari. In verità è uno dei problemi e neppure quello più sentito dalla maggioranza dei cittadini. C’è un effetto ottico dovuto forse al fatto che sulla questione dell’Anfiteatro Vito ed Elio hanno costruito una legittima e da me condivisa battaglia di civiltà. Ma non possiamo correre il rischio di opporre la tutela del monumento alla fame di lavoro che c’è in città, perché sarebbe una posizione che parte sconfitta. Un sindaco non può dire: “si liberi l’Anfiteatro dal legno e al diavolo tutto il resto!”, un sindaco deve trovare soluzioni praticabili.
    La soluzione Anfiteatro non è mai stata praticabile, aldilà delle interpretazioni maliziose e della volontà di “contrasto preventivo” del suo utilizzo. È comprensibile che un’Amministrazione comunale che da decenni ha perso qualsiasi credibilità sia oggetto di diffidenza anche quando cambia radicalmente. Comprensibile ma non pienamente giustificabile nei confronti di chi ha maggiori strumenti di conoscenza e analisi.
    Su questo blog si è molto generalizzato, si molto sparato sul mucchio e qualcuno ha pure approfittato dell’occasione per prendersi una infima rivincita, un “ve l’avevo detto io” rimasto strozzato in gola dal risultato impressionante del ballottaggio.
    Ma è giusto così in fondo, io ho sempre ritenuto questo blog come la pancia dell’elettorato del centrosinistra cagliaritano (la maggioranza di coloro che frequentano questo blog credo siano da ascriversi in quell’area), uno dei luoghi privilegiati per saggiarne l’umore.
    Da questa vicenda si possono trarre alcune lezioni salutari: per il sindaco, evitare dichiarazioni che possono essere travisate, mal interpretate e strumentalizzate. Maggior attenzione alla comunicazione e maggior attenzione anche alla valenza simbolica che alcuni temi hanno; per gli elettori del centrosinistra, prima di lanciarsi nel linciaggio dei propri amministratori, approfondire i fatti, leggerli con maggiore intelligenza e non farsi prendere dalla frenesia del pre-giudizio.
    Per il resto, l’unica carica che prevede l’infallibilità – per altro esclusivamente su temi specifici – è quella eletta dal Conclave in Vaticano.
    Io credo che a un sindaco possa anche sbagliare senza per questo essere crocifisso, ma tanto meno si devono piallare legni e preparare i chiodi quando l’errore neppure c’è.

  5. Alessandro Mongili says:

    Premetto che condivido in toto l’opposizione a usare l’Anfiteatro romano per fare concerti dei Pooh, le Necropoli puniche per fare condomini e gli amati nuraghi per fare muretti a secco sfondi di festival jazz, mi sorprende che si chiami “cultura”, nel discorso giornalistico, la serie di eventi culturali e il consumo degli stessi, con eventuale estensione a pratiche accademiche o scolastiche. Ma le pratiche culturali non coincidono con il consumo, con eventi culturali in cui ci sia un palco e in cui ci sia un pubblico silente, e spero che prima o poi esista una nuova politica culturale che miri proprio ad esse, a diffonderle e ad agevolarle, e a sviluppare il protagonismo culturale di un numero sempre più elevato di persone.

  6. Sottoscrivo in pieno l’intervento iniziale di Biolchini. L’Anfiteatro di Cagliari non è e non può essere usato come l’Arena di Verona e la “dignità” e la tutela del monumento/sito archeologico va preservata a prescindere dalla “economicità” o meno della sua fruibilità; d’altraparte se prima a richiedere la sua visita erano rari turisti solitari, oggi ce ne sono frotte che non si capacitano di vederne lo scempio da dietro le inferriate e che, col pagamento di un ticket di ingresso, sarebbero in grado di garantire al Comune un forte contributo per il pagamento del lavoro di alcune guide turistico-culturali. Va sostenuto il ripristino della legalità e non ci può essere comparazione con la situazione “baretti del Poetto” (posto che anche lì c’è da ripristinare principio e pratica del rispetto del bene ambientale e della sua fruizione compatibile) in nome di un “salvare la stagione” per non rischiare la perdita di nessuna occasione di lavoro, seppur precaria. Le alternative al “contenitore Anfiteatro” ci sono e sono più d’una e non penso che si possa essere disponibili a sostenere i “capricci” di artisti poco sensibili. Spero quindi che la frase del nostro sindaco Zedda sia stata solo “male espressa”, e che smentisca presto i nostri dubbi comunicando alla città che non cercherà assolutamente di forzare il ripristino della legalità e che a breve verrà avviato lo smontaggio della legnaia. Se così non fosse, oltre la disillusione, penso non resti altro che proclamare lo “sciopero dai concerti”.

    • Non sono d’accordo sul punto riguardante il poetto, il mio modesto parere: chiuderli subito, sacrificare la stagione ed iniziare la demolizione/ricostruzione ad ottobre; a meno che i gestori non si mettano in regola per ciò che attiene il lavoro sommerso, le norme igienico sanitarie etc etc. Certo, nella prima ipotesi i turisti rimarrebbero delusi così come i gestori ( poverini) nella seconda invece non solo si darebbe la possibilità a molti giovani di avere un contratto regolare e congruo rispetto alle ore lavorate, contributi e sicurezza sul lavoro. Inoltre, così facendo, il nuovo sindaco darebbe un segnale forte, educativo, sulla tutela dei diritti di ogni lavoratore e di quanto sia importante preservarli. Al poetto, va ribadito, non si tratta di precarietà ma di LAVORO NERO.

      • Scusate riscrivo e correggo: Non sono d’accordo sul punto riguardante il poetto, il mio modesto parere: chiudere i chioschetti subito, sacrificare la stagione ed iniziare la demolizione/ricostruzione ad ottobre; a meno che i gestori non si mettano in regola per ciò che attiene il lavoro sommerso, le norme igienico sanitarie etc etc. Certo, nella prima ipotesi i turisti rimarrebbero delusi così come i gestori ( poverini) nella seconda invece non solo si darebbe la possibilità a molti giovani di avere un contratto regolare e congruo rispetto alle ore lavorate, contributi e sicurezza sul lavoro ma, così facendo, il nuovo sindaco darebbe anche un segnale forte, educativo, sulla tutela dei diritti di ogni lavoratore e di quanto sia importante preservarli. Al poetto, va ribadito, non si tratta di precarietà ma di LAVORO NERO.

      • valentina says:

        Esiste l’ispettorato del lavoro, che dovrebbe controllare la regolarità dei contratti di chi lavora nei chioschetti, e non da oggi. Non c’è bisogno del ricatto del sindaco, sarebbe ridicolo. Le strutture vanno regolarizzate, ma chiudere adesso sarebbe veramente un disastro per tutti: per chi ci lavora, per i cittadini e per i turisti (che tanto fatichiamo a far arrivare nella nostra città).

      • matteo says:

        parti quindi dal presupposto che tutti i lavoratori dei chioschi siano in nero, non conosco personalmente la loro posizione assicurativa, ma le norme in materia sono molto chiare e rigide, non solo, la competenza sui controlli è affidata ai vari istituti in primis all’ispettorato del lavoro, l’inps, ed il nucleo dei carabinieri presso il ministero del lavoro, inoltre possono effettuare controlli sulla regolarità dei contratti di lavoro anche le forze dell’ordine segnalando sempre alla DPL i lavoratori presenti in azienda. Il problema dei chioschi al poetto non mi pare sia la presenza di lavoratori in nero, o quanto meno non ho mai letto che sia stata chiesta la chiusura delle attività cosi come già previsto dalle norme, mi pare ci sia un problema di concessioni edilizie e di abusi edilizi. in sintesi, ritengo che ognuno di noi prima di esprimere un giudizio o di dare un consiglio su come risolvere il problema, ed anche prima di giudicare l’operato altrui, faccia gli opportuni approfondimenti, ricordiamoci inoltre che le leggi esistono e sono anche troppe, bisogna conoscerle ed applicarle.

    • Federico says:

      Perché non è e non può essere usato come l’Arena di Verona?

  7. arrogutottu says:

    Unione Sarda. contrordine di Zedda: “No ai concerti all’Anfiteatro”

    http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/225341

  8. Alessandro Valentini says:

    Leggo tanti commenti che invitano i dubbiosi a prendersi una pausa di riflessione, io dico che una pausa di riflessione avrebbe potuto prendersela anche il sindaco prima di esternare, e su non delle linee di principio generali, ma su delle azioni concrete e specifiche; altrimenti il rischio è il solito, che non sbaglia chi dice, ma chi fa rilevare ciò che quel qualcuno ha detto, di Fra Intesi ne abbiamo già molti!. Cosa che è normale in campagna elettorale, ma nel ruolo istituzionale, secondo me meno, soprattutto se ancora non esistono Consiglio e Giunta con i quali il sindaco si deve confrontare non essendo un monarca assoluto.

  9. Radio Londra (nonostante Er Ciccio) says:

    Ragazzi……
    prendiamoci una pausa di riflessione perché forse è il caso di non essere troppo precipitosi.
    Tutte le osservazioni, le critiche e quant’altro trovano la loro dignità ma, in fondo, cosa sono pochi giorni rispetto a un lustro?
    Aspettiamo almeno che si insedi per davvero e che presenti una Giunta.
    Io ritengo che una discontinuità rispetto alle Giunte precedenti per quanto riguarda la legna dell’Anfiteatro ci sarà in ogni caso e, prima di lanciarmi lancia in resta ancora prima che l’arbitro dia inizio alla partita, preferisco aspettare atti concreti.
    O siamo convinti davvero che fossero meglio i centrocampisti metodisti che difendevano le scelte lignee con esplicite azioni di contenimento, di raddoppio e di appoggio alle punte contro la soprintendenza?
    Prima o poi motiverà quanto scritto sul grande formato e allora potremo parlare con cognizione di causa.
    Calma e gesso.

  10. Valerio says:

    20 anni di destra imbrogliona. ADESSO TOCCA A VOI fregare la gente

  11. arrogutottu says:

    visto il polverone, Zedda avrebbe potuto rettificare, se quanto riportato dall’unione non era corretto, oppure chiarire meglio la sua posizione.. E’ sindaco, dovrà abituarcisi.
    Domani i giornalisti avranno occasione di porgergli domande.

  12. ZunkBuster says:

    Cari signori, la questione Anfiteatro, e magari un domani la questione Bastione, sono terreni su cui si scontra la buona fede di tanti militanti di sinistra, ma anche elettori di destra delusi, che hanno scelto Massimo Zedda in nome di un vero cambiamento, e l’arroganza di certa sedicente “sinistra” che comincia a digrignare i denti e che è portatrice neanche troppo sana di interessi particolari. E’ naturale che non si vada d’accordo su queste cose. E direi che è salutare per la democrazia. Per quanto mi riguarda l’onestà, la moralità e la legalità non sono valori negoziabili e non sono né di destra né di sinistra, e mi auguro che Zedda sappia resistere e magari compiere un gesto rivoluzionario. Riservando il posto in giunta che quella sedicente sinistra sicuramente pretende a un esponente onesto e privo di conflitti di interesse dell’opposizione.

  13. Ipazia says:

    La stanchezza e’ la giustificazione utilizzata quando si dichiarano cavolate. Anche Fantola quando parlo’ di Pisa, di bulloni e di vela fu difeso con la storia della stanchezza per via della lunga campagna elettorale. Il problema non e’ la sua non presenza su fb ma il fatto che le dichiarazioni fatte fanno preoccupare e inducono un disorientamento tra il pre e il post elezioni e va oltre il problema anfiteatro. Come diceva qualcuno, cio’ che piu’ entusiasma di questo vento di cambiamento e’ la sensazione di un andare versi il riappropriassi del rispetto della legge da parte di amministrazioni che per lungo tempo hanno fatto a loro piacimento e in funzione del loro “bene”.
    Qui non si sta valutando l’operato, ci mancherebbe altro, ma si sta in allerta, perche’ se la destra per anni ci ha preso in giro, non e’ che perche’ la sinistra e’ al governo della citta’ gli si da carta bianca, in silenzio, con la certezza che tutto verra’ fatto per il bene delle collettività. Eh no! Qui vale la pena vigilare e far sentire il fiato sul collo a sindaco e futura giunta perche’ siano sempre consapevoli che il loro operare e’ sotto stretto controllo. Io ho votato Zedda  perche’, tra le altre cose che mi sono piaciute del programma, ha assicurato a me e a tanti altri, che l’anfiteatro non sarebbe stato utilizzato già da questa estate in forza di quanto dichiarato dagli organi preposti. Se oggi lui apre degli spiragli all’utilizzo per poi smontare a settembre avrei potuto votare Fantola che proponeva limpidamente questa soluzione!

  14. Proprio non si può sentire questa storia che zedda deve respirare, che non si può dar contro al sindaco alla prima dichiarazione, dopo appena due giorni dall’ insediamento, che “noi di sinistra” (e chi l’ha detto poi che anche chi di sinistra non è, chi proprio non si riconosce in questa politica, non debba comunque votare, prima, e far il tifo, poi, per zedda?!?) così facendo ci facciamo del male con le nostre mani, che ieri stavamo festeggiando e oggi non possiamo già ‘litigare’ etc etc…MA PER FAVORE!E’ proprio questa la differenza tra una democrazia sana e quella malata in cui ci siamo abituati a vivere. Se vogliamo partecipare tutti alla gestione dei beni comuni dobbiamo scontrarci, chiarirci e trovare la soluzione più adatta a tutti (” senza penalizzare nessuno, ma senza nemmeno premiare ingiustamente i soliti nomi”) correndo il grandissimissimo rischio di impantanarci senza trovare quella soluzione che prima o poi con la buona volontà verrà….se non vogliamo accettare questo rischio e preferiamo starcene un po’ a disparte e zitti, magari per non disturbare il nuovo sindaco, decidendo, chissà, di dare fiducia ad una o poche persone che decidano per noi, in fretta e di certo, beh…allora perchè cavolo sostenere zedda??!! Non c’è neanche bisogno di ricordare che l’accusa di masochismo nei confronti della sinistra è sempre venuta da chi della democrazia malata ne è sostenitore ed utilizzatore…e io personalmente ogni volta che sento quelle parole proprio non le capisco, le trovo illogiche, è come farti un complimento insultandoti…meglio cadere, e ricadere e ancora ricadere inseguendo un giusto principio (e per questo essere pure sbeffeggiati) piuttosto che imitare il gioco di chi ha sempre vinto mangiando e dandoti da mangiare m***a facendotela passare per minestrone (sapete…c’è solo questo..!). E adesso?! c’è chi, come qualcuno che ha commentato l’articolo, che vorrebbe di sua sponte bere quella finta minestra?! ma siamo sicuri che stiamo sostenendo tutti la stessa persona per gli stessi ideali? uuhmmm…
    Vito non hai fatto bene, di più!! Da giornalisti come te deve venire il buon esempio, e tu lo stai dando. Non riaddormentiamoci appena svegli, cerchiamo di fare sempre meglio, discutendo sui fatti e non di noi stessi, senza paura di farci male. Per esempio. Io penso che zedda abbia fatto bene a dire quello che ha detto. Penso che ‘salvare’ la stagione di chicchessia (non credo si parli solo di soliti nomi, pronto a ricredermi) non potrà deturpare più di così l’anfiteatro. Penso che la sua uscita non abbia alcun significato particolare che vada al di là di una risposta concreta. Penso, anzi, che un’uscita così non possa che essere apprezzata anche da chi il cambiamento lo vorrebbe ma, per status acquisito o idee antiquate e sedimentate, ha paura di invocarlo.

  15. Ma vi rendete conto di quello che state dicendo?

    A iniziare da Vito e per finire con Sky, sembra che ora l’Unione Sarda sia diventato il migliore giornale del mondo.

    Vi bevete il titolone, vi bevete i nomi che danno sulla giunta e QUINDI – vero Sky? – Zedda SI RIMANGIA quello che ha detto in campagna elettorale?

    Ma non scherziamo, dai. E’ lì da due giorni e lo criticate come se fosse lì da sei mesi. Ma dove vogliamo andare? Tafazzi regna!

    • Chiedo scusa, intervengo per riportare le cose nella loro oggettività, perché ho parlato con il giornalista che ha fatto la domanda specifica al sindaco Zedda sul caso anfiteatro. E quanto riportato dall’Unione Sarda è corretto. Poi possiamo anche aver capito male, ma, una volta tanto, non prendiamocela con il Grande Formato.

    • @ mm :

      ma infatti quello che ho detto è semplicemente che in questo momento, causa aspettative ENORMI dopo una vita di governo di destra ( o pseudo destra ), il sindaco dovrebbe essere PRESENTE e non vacante, e spiegare il perchè ed il percome delle cose, dicendo a chiare lettere alle persone come me e tantissime altre, che sono dichiarazioni FALSE. Tutto qui. Io sono prontissimo a chiedere scusa per i miei dubbi… ma per ora.. non vedo CHIARE smentite.
      Da grandi aspettative nascono grandi responsabilità Se il cucciolo d’uomo non ha le spalle forti per reggere neanche l’inizio.. siamo messi male. Io in ogni caso ho fiducia.. anche se traballante, ho fiducia. Spero di cuore di essere smentito dai fatti.

  16. ZunkBuster says:

    Ma il problema è “a monte” come diceva sempre l’onorevole Farfallonis, il non meglio identificabile (o forse si) capo dei DS caricaturizzato nei divertentissimi fumetti di Fisietto Pistis.
    Il problema è che “Soru in politica è un perdente. Spinto alla guida della Regione da un vasto sommovimento popolare, in cinque anni ha dilapidato questo immenso patrimonio ed è stato cacciato “a son’è corru“, come si dice proprio a Cagliari. La vittoria di questi giorni, per chi non lo avesse ancora capito, ne spiega anche il perché: il popolo di centrosinistra vuole istituzioni aperte, trasparenti, vuole amministratori e amministrazioni accoglienti, gentili: questi sono i modi della democrazia e dei democratici. L’esatto contrario dello stile e della sostanza del governo Soru.”
    http://www.democraziaoggi.it/?p=2019#more-2019
    O professor Pubusa, pitticca s’analisi politica …. MA TI POZZU TOCCAI?

  17. mi sa tanto che ci sono degli infiltrati, qui scrivono degli anti zedda, e degli anti soru ,fanno finta di dare delle opinioni ,ma sono solo dei poveri trasseri del centro destra , vito,non cadere nelle loro provocazioni .

    • ZunkBuster says:

      Per quanto mi riguarda W ZEDDA e SORU FOREVER … ma non possiamo essere ciechi e non notare gli strani movimenti che si notano in una certa “sinistra” rispetto alla quale avrei preferito senza esitazioni Massimo Fantola. O roby mì che gli elettori di sinistra incazzati funti malusu, altro che pidiellini!

  18. valentina says:

    aspettiamo dichiarazioni ufficiali, che, se non ho capito male, ancora non ci sono.

  19. Soviet says:

    Ed io che pensavo che il tafazzismo fosse una malattia dei dirigenti politici, invece pare sia diffusa proprio in tutto il corpo elettorale. Ma si può? Questo è appena stato eletto, non si è neppure insediato il consiglio, ancora non c’è giunta e siamo già alla delusione? Per cosa poi, perché ha detto che bisogna preservare gli eventi già programmati? Mi sembra un grande processo alle intenzioni e la valutazione politica sull’operato di un’amministrazione è meglio farla quando si hanno gli elementi. Ma cosa si pretende, la bacchetta magica?
    Intanto, se il sindaco sta un po’ meno su facebook e più a occuparsi dei problemi di Cagliari, credo che sia meglio per tutti (a meno che non si valuti un sindaco da come usa fb…ma credo sia troppo stupido anche per noi). Poi, prima di giudicare la politica della nuova amministrazione aspettare e dare almeno il tempo di fare qualcosa.

  20. alessandro says:

    Sembrate zittelle mestruate… e che cazzo, si è inseditato DUE GIORNI FA! Sarà fuori di testa dalla stanchezza, non ne potrà più le basette di facebook, pressioni, stimoli e sollecitazioni eccitate, non ne potrà più di vedere un milione di persone al giorno… fatelo respirare per un paio di giorni…

    • Massimo says:

      Posso dire che avrei voluto scriverlo io ma è comparso sullo schermo un attimo prima che lo facessi?
      Keep calm!

    • Alessandro se già ritieni che dopo soli pochi giorni Massimo Zedda soffra per la mancana d’aria siamo molto mal messi! Penso che sarebbe il caso che si facesse avanti a chiarire se quanto gli viene attribuito dal giornalista dell’Unione sia esatto o no … dal silenzio pesante di questi giorni temo , fortissimamente temo, che possa aver detto quanto abbiamo letto. Per quanto mi riguarda non c’è tempo da prendere e non ci sono questioni da esaminare, ci sono solamente disposizioni da rispettare! Non si può più tollerare l’uso che fino ad ora si è fatto del monumento, utilizzato alla stregua di un qualsiasi teatro tenda privato …

      • perfettamente d’accordo con te. Ho scritto più volet sul sito di zedda due semplici parole: FATTI VIVO.
        E’ pieno di gente ignorante ( nel senso che ignorano certe manovre di palazzo ) come me e tanti altri. Quindi: risorgi e illuminaci !!

  21. zia pina says:

    ma, non sarà un po’ presto?

  22. Petit Bon Bon says:

    Mah….avere attribuito ad uno come Zedda il grande ruolo del sovvertitore dell’ordine costituito mi sembra come sempre l’errore degli elettori del PD che alla fine si ritrovano davanti a cocenti delusioni (vedi Soru) o a rassegnarsi al fatto che, in fondo, sono meno peggio degli altri ma in realtà sono le solite mezze calzette….era meglio fare una scelta più radicale come il movimento 5 stelle p.e.
    Vedrete che con Zedda sbruncherete anche perchè la sua giunta è a trazione PD con gente abituata a fare gli interessi di partito….Vedrai Biolchini….ti ricrederai come hai fatto con Soru…

  23. non penso che ci siano margini di manovra: lo ripeto, la “legnaia” è abusiva e va rimossa “senza se e senza ma” (vds. http://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2011/05/25/volontari-per-l%E2%80%99anfiteatro-romano-no-grazie/).
    Massimo Zedda, da consigliere comunale e da consigliere regionale, ha fatto atti concreti in questo senso. Sono sicuro che da Sindaco sarà coerente.
    Sarebbe folle non esserlo, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero. Non credete?

  24. Cristina says:

    Bravo Vito! è sempre un piacere per chi ti stima trovare nei tuoi articoli il senso profondo di “libertà” del vero giornalista.
    Al di là del fatto che quanto dichiarato dal Sindaco sia o meno quello che noi abbiamo capito/non capito, l’unica considerazione che mi sento di fare è che effettivamente smantellare il cappottino di legno dell’Anfiteatro ha per questa città un forte valore simbolico: quello di un’amministrazione che finalmente ritorna al rispetto delle regole, della legittimità e della equità nel trattamento riservato a tutti gli operatori culturali cittadini. Speriamo bene…

  25. Alessandra says:

    Il voto è una manifestazione di volontà dettata da molte variabili. Abbiamo votato e con questo abbiamo dato mandato politico ad una persona di compiere gli atti che lui riterrà più idonei a svolgere il proprio incarico politico.
    Gli atti.
    Troppi cuochi guastano la cucina, diceva mia nonna.
    A voi non danno fastidio quelli che mentre guidate vi dicono sempre cosa avreste dovuto fare e sobbalzano ad ogni apparentemente prossimo incidente ” mortale” con strilletti del cavolo?
    A me SI! Take it easy, friends. Se no, me ne scendete tutti al prossimo incrocio. 🙂

  26. Ipazia says:

    Una settimana fa eravamo tutti in Piazza del Carmine a viverci un nuovo inizio, una nuova era per Cagliari e, in qualche modo, per la nostra nazione Italia. Una ventata di ottimismo, quella freschezza emotiva che percepiamo quando siamo proietati verso il nuovo, verso il meglio… Ieri, dopo tanti anni ho incontrato un caro amico, che mi sarei aspettata di incontrare lunedì scorso alla festa. Gli ho chiesto il perche’ della sua assenza e lui molto candidamente mi ha detto: “sei veramente così ingenua da credere a questa balla del cambiamento? Io ho certezza che niente cambierà in termini di modalità di gestione del potere. Certo nuovi volti per Cagliari, ma soliti poteri più o meno occulti, paralizzeranno anche questa amministrazione”. Io voglio ancora credere che questa sia la solita visione pessimista e distrofica ma se per caso fosse invece la realtà, e’ quanto di peggio potesse capitare. Tanti continuano a ripetermi “visto…pensavi che Fantola e il cdx fossero il peggio per Cagliari, zedda vi ha fregato, ha portato avanti un programma politico opposto per poi adeguarlo, non appena eletto, a quello degli altri”. Spero che il nostro Sindaco si degna di fare qualche dichiarazione, e’ un dovere nei confronti di quanti lo hanno sostenuto e si sono spesi per la sua elezione!

  27. Giorgio Polo says:

    Assolutamente d’accordo: Cagliari ha bisogno di una politica culturale nuova. Da troppi anni nella nostra città le cose vengono gestiste secondo logiche di favori e spartizioni. Nel settore dell’urbanistica, dei servizi sociali, and last but also lastima, della cultura.
    Troverei “ORRIPILANTE” il fatto che Zedda si rimangiasse quanto detto circa l’anfiteatro in campagna elettorale. Principalmente per due motivi. Il primo è che sarebbe ora di vedere una politica rivolta maggiormente a tutto ciò che di bello e di buono si muove nel “sottobosco” cagliaritano (avrei una lunghissima lista). La seconda, ancora più importante: l’anfiteatro è un Evento di per sè. Un Grande Evento regalatoci dalla storia. E’ pazzesco pensare che tantissimi giovani caglairitani praticamente non lo conoscono. Pazzesco pensare che continui ad essere celato ai turisti. Perchè l’immagine del grande preservativo ligneo che lo ricopre non ha nulla da spartire con l’originaria bellezza.

  28. Mauro Peppino Succiabrebei says:

    “L’Anfiteatro romano è infatti il simbolo […]”

    Nossi, oBBiolchini, castia chi no’esti aicci! Non potresti lasciar perdere i “simboli”? Poniamo che sciuscia tottu sa burrumballa in tre giorni, che fai, scrivi “Viva Zedda”?
    Ma andiamo: davvero vuoi uno che lavora coi simboli? Io ne faccio volentieri a meno: valuterò su Sindigu (maiuscolo) in base alle capacità di gestione e, se non cederà di fronte alla necessità di cravare i “simboli” in prima pagina, ne sarò felicissimo! Poi, se del caso, scriverò su sindigu (minuscolo) e la prossima volta farò il tifo per un altro! I miracoli e i simboli li lascio volentieri dove devono stare: a’ccresia!
    BBiolchini vice-sindigu? No, grazie: ci sarebbe un buon giornalista in meno e un pessimo politico in più!

    • ZunkBuster says:

      Ovviamente, fino a un certo punto, era una battuta, penso che Vito stia benissimo dove sta … anche se di persone indipendenti nell’amministrazione cittadina abbiamo davvero un bisogno bestiale.

      • Mauro Peppino Succiabrebei says:

        L’amministrazione cittadina ha bisogno di buoni amministratori, onesti e indipendenti. Ciascuna delle condizioni è necessaria ma non sufficiente!!!!
        Con le buone intenzioni, i gesti simbolici – e basta – non si gestisce un’amministrazione pubblica.
        E neppure con la demagogia, abbattendo in tre giorni la porcheria dell’Anfiteatro.
        Se l’avesse fatto, i miei commenti sarebbero stati identici: voglio vederlo lavorare.

      • ZunkBuster says:

        Sul non ricorrere alla demagogia sono d’accordo, resta il fatto che le decisioni del Tar e della soprintendenza non possono formare oggetto di dibattito politico, vanno eseguite e basta, attenzione che in questo periodo la Procura della Repubblica sta molto in guardia tra l’altro … è su un’altro punto che forse Zedda dovrebbe rompere il silenzio … dal momento che qualcuno ha adombrato l’ipotesi di pressione di “amici degli amici”, dovrebbe con atti concludenti seccamente smentire queste malignerie.

  29. anonimo says:

    splendido intervento di Biolchini
    Zedda sia coerente

  30. Vendemmia says:

    per me state tutti correndo un po troppo…

  31. ZunkBuster says:

    E intanto gli anti-Soru gettano la maschera alla grande
    http://www.democraziaoggi.it/?p=2019
    Renato Soru forever!!!!!!!!!!!

  32. per adesso l’unica cosa che ho visto REALEMNTE buona è stata l’apertura di questo sito http://oratoccaanoi.ideascale.com/ dove i cittadini , previa registrazione, possono proporre e votare le idee dei cagliaritani stessi. Spero non rimanga inosservato e Non letto da su sindicu.

  33. ZunkBuster says:

    Beh dopo questo post … vogliamo Vito Biolchini vicesindaco!!! E cmq oltre alle vicende dell’Anfiteatro non trascurerei quelle de su Bastioni dove regna ed impera il figlio di un noto storico notabile del vecchio PCI … anche se non c’è nulla di illegale, certi modelli di sviluppo di “sinistra” non hanno proprio niente, e da questo punto di vista il primo sindaco “comunista” di Cagliari non può certo dare il segnale di lasciare tutto così com’è.

  34. Ma quale Fantola!
    Dai, mischino! Stiamo facendo il processo a quello che non ha (ancora) detto e a quello che non ha (ancora) fatto!
    Se poi i fatti confermeranno quello che si mormora in giro….lui finirà come e peggio di Floris.
    Di certo non faremo sconti: a nessuno!

  35. Realista says:

    Penso che tutti coloro i quali amano questo monumento meraviglioso, siano in sintonia: qualunque cosa si faccia, l’anfiteatro deve essere preservato, rigorosamente. Poi ci si chiede: quale uso lo danneggia? Metterci dentro le persone? Aggrapparci una gradinata in ferro legno? Sollecitare le strutture lapidee intaccate dai millenni con onde sonore troppo potenti?
    Direi che sulla gradinata non ci sono dubbi: danneggia sicuramente, altera il microclima del sito, è brutta e sgradita ai più. Via per sempre, anche se tecnicamente, non era mal pensata.
    Le persone dentro potrebbero andare solo in visita, godendo di questa possibilità, inebriandosi di sensazioni antiche con la suggestione che siano i nostri avi a rimandarcele. Ma la cosa migliore sarebbe farlo rivivere per il suo scopo originale: i leoni sono in via di estinzione ma mi vengono un sacco di nomi di persone da dargli in pasto…
    I concerti, l’opera, dovranno trovare un altro spazio. Nè l’anfiteatro fu costruito per loro.
    Salviamolo, rispettiamolo, portiamoci dentro le persone a visitarlo ed a studiarlo. Rimarrà il solito problema: in questa versione non produce, o produce poco, e la crisi della società di gestione sarà dietro l’angolo. L’idea di salvaguardia quindi, dovrà contenere una strategia che gli consenta di sopravvivere agli appettiti imprenditoriali (anche nel mondo della cultura non mancano…), garantendosi un’autonomia economico-organizzativa che possa difendere il bene intero stabilmente. Non sarà facile

  36. arrogutottu says:

    ben vengano i grandi eventi purchè non drenino il grosso delle risorse pubbliche e delle attenzioni degli aministratori e purchè vengano allestiti in spazi idonei, che l’amministrazione uscente in 10 anni ha mancato di individuare. Mettiamo a correre le risorse e le energie dei privati, senza favoritismi, con procedure trasparenti, che premino iniziative meritevoli e capacità, e non solo i soliti noti. Cagliari deve diventare la città delle opportunità per chi vuole investire in cultura.
    Ogni riferimento a persone o fatti non è puramente casuale

  37. Radio Londra (nonostante Er Ciccio) says:

    Si dice da sempre che le scelte impopolari vanno fatte subito perché, più passa il tempo, più è difficile metterle in atto.
    In questo caso però, visto che Zedda è stato eletto sull’onda di un entusiasmo quasi impensabile per una piazza “controllata dai soliti noti”, forse l’ideale sarebbe dar seguito a quella voglia di cambiamento e andare in controtendenza partendo proprio dalle “SCELTE POPOLARI” che hanno portato a un risultato storico, perché è risaputo che la luna di miele è unica, irripetibile e bellissima ma di solito è intensa ma dura poco e, successivamente, necessita confrontarsi con la dura realtà della vita e con i problemi quotidiani.
    Speriamo che Zedda dimostri con i fatti di non essere troppo “piccioccheddu” perché altrimenti la prima volta della sinistra a Cagliari passerà come una meteora e sarà anche la prima e l’ultima.
    Siamo noti per essere spesso troppo pibinchi e ipercritici con noi stessi e su queste cose la destra ci ha sempre sguazzato da morire ma…. a chi e a cosa giova lasciare ancora li “sa linna po su fogu”, dopo che la Sovrintendenza si è pronunciata in maniera chiara e che quella legna potrebbe essere perfino utilizzata a scopi benefici regalandola, ad esempio, a molte famiglie povere che hanno difficoltà a passare un ‘inverno un po più confortevole del solito?
    Rimango ancora sulle mie perché spero di non essere ancora abbastanza informato ma le battaglie ideali hanno sempre un senso e una ragione.
    E, se così non fosse, vuol dire che io non ci ho capito nulla.
    Capita anche nelle migliori famiglie ma speriamo che si tratti di un equivoco.
    L’anfiteatro è già guastato ma perseverare non ci sembra davvero il caso.
    Massimo….. no ti fazzasta ponni in mesu!!!!!!!!

  38. Purtroppo, come ho già scritto sul sito facebook di Zedda, i delusi iniziano ad essere tanti. Zedda sembra essere in mano alla ” vecchia nomenclatura ” . E’ sparito dalle pagine facebook troncando la comunicazione con chi, come me, hanno fatto carte e quarantotto per farlo votare. Si rimangia le parole date in campagna elettorale ( vedi anfiteatro, chisoschi, donne e giovani “veri ” non gente di 50 – 60 anni..) proprio come la classe politica del pdl o del pd. Spero di cuore che sia una piccola defaiance di Zedda… ma deve fare molta attenzione. E’ salito fragorosamente alla ribalta e rischia di PRECIPITARE altrettanto fragorosamente, mettendo la parola fine alle future amministrazioni di sinistra. Ma soprattutto odierei sentirmi dire da altri : avevo ragione a votare fantola !!!

    • Federico says:

      Onestamente, mi sembra che Zedda sulla sua pagina facebook non sia MAI stato presente.
      Voi, i suoi sostenitori, sì; lui no.

    • sergio says:

      i delusi iniziano ad essere tanti ?….e rispetto quali numeri, scusa? …dopo 6 giorni dall’elezione del nuovo Sindaco? sparito dalle pagine facebook?……ciccio, la campagna elettorale è finita, ora si governa, mica le riunioni di colazione o la giunta le fai creando i gruppi su Facebook………………………qui ci sono dei post a dir poco deliranti………………….

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.