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Cose che capitano: il banchiere Giorgio Mazzella da mesi non paga gli stipendi ai dipendenti della sua tv, Sardegna Uno

So bene che c’è la crisi, lo so. Lavoro in una piccola emittente, e anche a me è toccato di dover aspettare lo stipendio. Ma l’editore di Sardegna Uno, Giorgio Mazzella, non è un imprenditore qualunque perché è anche il presidente della Banca di Credito Sardo, l’istututo locale che fa parte del gruppo Banca Intesa Sanpaolo. Leggere, in un documento sindacale, che dal mese di dicembre sta pagando solo gli acconti ai giornalisti e ai tecnici della sua tv, lascia senza parole e ci fa sorgere numerose domande sulla qualità dei nostri imprenditori, anche quelli più celebrati.
Consentitemi un’annotazione personale. Ho lavorato a Sardegna Uno molti anni fa, quando la proprietà era ancora della famiglia Ragazzo e il direttore Sandro Angioni. Tra mille difficoltà, l’emittente aveva una sua identità ed alcuni punti di forza: una redazione coesa, uno staff tecnico di primissimo ordine, un direttore competente, programmi credibili. Con l’arrivo di Mazzella, la televisione è letteralmente scomparsa adlle case dei sardi. Ricordo quanto l’editore impedì a Giacomo Mameli di invitare alla sua storica trasmissione l’allora segretario regionale della Cgil Giampaolo Diana per parlare di precariato: Mameli non accettò l’imposizione e non mise più piede in tv.
Al di là degli stipendi, è questo il dato più grave: che Mazzella con la sua gestione, ha di fatto, ridotto ai minimi termini l’importanza dell’emittente. Perché un conto è comprare una collina sul mare, costruirci villette e fare soldi, un conto gestire un’impresa editoriale. Ma questo non tutti l’hanno ancora capito. Tutta la mia solidarietà ai colleghi di Sardegna Uno.
Infine, nella pagina iniziale del sito http://www.giorgiomazzella.it/index.asp si legge: “Perché la personalità di un uomo riveli le sue qualità, è necessario poter osservare la sua azione nel corso del tempo. Nella coerenza e nella qualità di ciò che riuscirà a creare risiederà il suo valore al de là delle apparenze”. Appunto.

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All’Editore di Sardegna 1                      

Alla Direzione

Agli Organi d’informazione

Comunicato sindacale

 

Mazzella non paga gli stipendi a Sardegna 1. I dipendenti non ce la fanno più ad andare avanti

Solo acconti per dicembre, gennaio, febbraio, marzo e aprile: tecnici e giornalisti di Sardegna 1 denunciano pubblicamente l’insolvenza del proprietario dell’emittente, Giorgio Mazzella che, forse distratto dai suoi impegni di imprenditore turistico e di presidente della Banca di Credito Sardo (Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo), non assolve ai suoi obblighi.

Lo stato di crisi dipende certo da fattori esterni (calo generale degli investimenti pubblicitari e sperimentazione del digitale terrestre) ma soprattutto da un’accertata incapacità di gestire un’azienda che richiede professionalità specifiche.

A Sardegna 1 mancano sia il piano industriale che quello editoriale, richiesti più volte dai dipendenti come strumenti per definire una gestione corretta delle iniziative editoriali e le prospettive future dell’azienda.

Tecnici e giornalisti di Sardegna 1 chiedono pertanto l’immediato pagamento del saldo degli stipendi e un incontro urgente con la proprietà, non oltre giovedì 12 maggio. Proclamano fin d’ora lo stato di agitazione con il blocco totale degli straordinari e degli accordi sulla flessibilità del lavoro redazionale, riservandosi nuove e più incisive azioni di lotta a difesa dei posti di lavoro.

Approvato all’unanimità

L’assemblea dei lavoratori di Sardegna 1

SLC-CGIL    UILCOM-UIL   Associazione Stampa Sarda

Cagliari, 9 maggio 2011

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8 Comments

  1. Pingback: A Sardegna Uno la crisi non finisce mai: “Mazzella non ci paga gli stipendi e scambia i giornalisti per esattori!” « vitobiolchini

  2. Jorgiu Croce says:

    Non sono d’accordo nel generalizzare: operazione Soru-Unità docet !

  3. Mazzella o della Mazza Brutta!

  4. …ecco, è in casi così che possiamo iniziare a parlare di solidarietà…dove siete cappellacci, massidda e cicu vari?

  5. Riccardo Pittau says:

    Chi ci ricorda?

  6. complimenti al banchiere!

  7. BlekMacigno says:

    Quando c’è la “crisi” questa ci dovrebbe essere per tutti.
    Invece ho l’impressione che la “crisi” altro non sia che l’arma che consente a questi “signori” di lucrare persino sulla pelle dei propri collaboratori.
    Non credo che il sig. Mazzella abbia rinunciato a percepire i suoi emolumenti negli ultimi 5 mesi…

  8. E ta’ cazzu, ma allora è un vizio diffuso anche qui in Sardegna! Un mio amico che lavora in una scuola privata, con moglie e un figlio a carico, l’anno scorso a giugno non aveva ancora percepito 7 MENSILITA’, cos’e’maccusu!!

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