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Lo scandalo del College Sant’Efisio: in arrivo altri soldi pubblici per la Diocesi di Cagliari! In verità, in verità vi dico: alla fine si comprerà tutto la Regione…

Ci sono poche vicende che gridano vendetta come quella del College Sant’Efisio, realizzato dalla Curia di Cagliari con i soldi della Regione. Un articolo pubblicato oggi dall’Unione Sarda fa crescere la rabbia per una vicenda la cui conclusione, a mio avviso, è già evidente.

Ma di cosa stiamo parlando?

Qualche anno fa l’arcivescovo, mons. Giuseppe Mani, decise di trasformare gli enormi e ormai disabitati locali del Seminario di via Cadello in un college universitario. L’opera è stata finanziata prima dalla Giunta Masala, poi da quella Soru, infine dall’esecutivo guidato da Cappellacci. Le risorse passano attraverso il Comune di Cagliari, che con la Curia qualche tempo fa ha formato un Accordo di programma.

Vogliamo parlare di soldi? Sempre secondo l’Unione, il College ad oggi è costato 8 milioni e 800 mila euro, ma alla fine per tutto il complesso (164 stanze, auditorium, biblioteca e servizi sportivi) si spenderanno complessivamente sedici milioni di euro.

Una struttura a dir poco lussuosa: basta andare sul sito del College per rendersene conto.

Nei giorni scorsi, ci informa il giornale, il Comune di Cagliari ha dato il via libera all’appalto che, con tre milioni e 400 mila euro, consentirà il recupero di ulteriori quaranta stanze.

Nelle ottanta attualmente a disposizione, oggi gli ospiti del College sono solo quattro. Ma “non è giusto dire che siano solo quattro”, puntualizza il direttore della struttura, don Francesco Ibba, “semmai sono già quattro. E il prossimo anno contiamo di averne almeno una ventina”.

Così le cronache il giorno dell’inaugurazione, il 17 maggio del 2010:

Secondo monsignor Mani sarà “un luogo in cui si accolgono i ragazzi e se ne cura la formazione integrale”: con una retta base di 600 euro al mese, infatti, gli studenti potranno usufruire di vitto, alloggio, pulizia degli appartamenti, ma anche dell’aiuto di diversi tutor altamente qualificati, che li seguiranno nello studio e proporranno loro attività e progetti formativi. Prevista la cura dei rapporti internazionali, la formazione all’estero e l’accoglienza di studenti stranieri. Per il momento, il college sarà aperto solo agli studenti maschi”.

Niente ragazze nel College. Che schifo. Una struttura realizzata con soldi pubblici discrimina in maniera sfacciata: mi chiedo a cosa servano le Commissione Pari Opportunità del Comune e della Regione e perché non siano ancora intervenute.

Due proposte: perché non vincolare l’erogazione dei prossimi fondi alla presenza di un numero degli studenti pari almeno alla metà delle stanze a disposizione? Perché non azzerare l’Accordo di programma in caso di una mancata immediata apertura del College anche alle ragazze?

Detto questo, a me il gioco sembra chiaro. Volete che fra qualche anno qualcuno non proporrà l’acquisto da parte della Regione di questo College disabitato? Si sa che a Cagliari mancano gli alloggi per gli studenti fuorisede. Insieme alla realizzazione del nuovo Campus, perché non comprare anche questa struttura?

Vedrete che andrà a finire così: con la Regione che pagherà per avere un College già realizzato con i propri soldi. Scommettiamo? Conservate quest’articolo. Che schifo.

Post scriptum
Visto che il College è vuoto, perché la Diocesi non ospita nelle stanze dell’ex Seminario parte dei migranti che stanno arrivando a Lampedusa?

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24 Comments

  1. Florestano says:

    Sicuramente prima o poi la Regione comprerà tutto: previsione facilmente azzeccabile, forse non quanto l’altra che auspica la disponibilità di Mani a ricevere nel collegio profughi e migranti dal Mediterraneo meridionale.
    E nel frattempo l’episcopio di piazza Palazzo con finestre bucate e lavori lasciati a metà ? Chi pagherà per tutto ciò ?

  2. protettori poderosu
    de Sardigna immortali
    liberanos de Mani
    Efis martiri gloriosu

  3. la chiesa prende invece di dare!!! mentre la povera gente dorme nelle macchine la regione finanzia ristruturazioni ….ma non per tutti!!! è l’ennesima vergogna e tutto tace…

  4. Tiziana says:

    Visto che si parla di diritto allo studio (ancora una volta calpestato ahimè), come studenti universitari abbiamo preso posizione contro questo ennesimo assist alla diseguaglianza sociale (e stavolta anche di genere). Continueremo le nostre battaglie fino a che qualcuno si accorgerà che siamo 34 mila in città e che sosteniamo Cagliari non solo economicamente.
    Il nostro comunicato:
    http://www.facebook.com/#!/notes/unica-duepuntozero-cagliari/sul-college-di-santefisio/176161835767770

  5. GIUSEPPE says:

    CHE dire apprendo oggi di questo COLLEGE from MEN in the CAGLIARI CITY no WOMAN……..costruito con soldi della COMUNITA’ e non POCHI , in un PERIODO che TAGLIANO anche l’ARIA spendere tutti questi SOLDI per ospitare sic !! a 600 Euri cristiani , forse facevamo prima a mandarli in DUBAY con quello che COSTA questo COLLAGE NO WOMAN , exclusive MAN STUDENT and PRESTIGE FAMILY….itte zente de caridade , ma inue cherides andare cun custu COLLAGE de LUXURY standard….16 millionese furriadoso in..curia ,iscuru a nois …Pace e Bene cari cioffani e senza casa fostro Pastore di Anime fi pensa sempre….alleluja !!!

  6. Anonimo says:

    …il grande magna-magna continua ….certo che la Curia va a braccetto col governicchio….con tutto quello che riesce ad ottenere…!!

  7. Luca Olla says:

    a Cagliari le stanze agli studenti fuori sede vengono normalmente affitatte per 200-250 euro al mese ammobiliate spesso con mobili che nanche un rigattire accetterebe; quasi semper in nero. Che schifo! I fuorisede sono purtroppo visti come una vacca da mungere( per non paralre degli extracomunitari). L’operazione seminario, avvallata da destra e sinistra per evidenti motivi elettorali, è senza dubbio criticabile ma la chiesa non è solo Mani e Cagliari ( amministratori e cittadini) ha la coscienza sporca, l’humus ideale per far germogliare e prosperare simili operazioni.

  8. arrennegau says:

    a roma una roba del genere sarebbe già stata sotto il controllo proletario dei movimenti per la casa 🙂

  9. Alessandro Mongili says:

    Più che “che schifo”, “che spreco”!

  10. Stefano reloaded says:

    Secondo me ti sbagli di grosso.
    La Regione non acquisterà il college. Lo prenderà in affitto.

  11. A poche centinaia di metri dal College Sant’Efisi,esattamente in via Flumentepido,tre famiglie vivono in una ex scuola occupata,un edificio fatiscente;ancor più vicino,dietro la Circoscrizione,i tossici si dedicano al rito quotidiano della spada conficata nel braccio.Per risolvere questi problemi,edilizia popolare e sostegno ai più sfortunati,il comune,la regione e la chiesa che fanno?

  12. matteo murgia says:

    600 euro al mese. più o meno quanto un operaio in cassaintegrazione. ta bregungia..

  13. Ipazia says:

    Ma ancora ci meravigliamo di questo pastore? Ma non e’ colui che qualche anno fa a messo sulla strada una famiglia affittuaria di una casa di proprietà della diocesi? Questo qui secondo me ha confuso il “mestiere”…altro che costude e pastore delle anime! Questa chiesa cattolica e’ comandata da quelle stesse gerarchie ipocrite e farisee che hanno ammazzato Cristo. E poi parlano di crisi vocazionali! Se l’esempio da seguire e’ Mani…. Vi segnalo un link:
    http://www.michelamurgia.com/di-chiesa/teologia/nella-chiesa-ce-chi-dice-no

  14. un vero successo delle Giunte regionali Masala, Soru, Cappellacci. Grazie per la segnalazione 😉

  15. maniga says:

    Un moto di orrore, sì, proprio orrore. Che non è un rigurgito anticlericale. E’ proprio orrore per come il bene comune venga continuamente calpestato, e noi con lui. Non avviene solo in questa città. Ma qua avviene spesso e in un modo che sa di antichi privilegi scomparsi in società e comunità più progredite.
    Conserverò l’articolo che rappresenta bene la nostra attitudine storica alla sottomissione e la nostra paura atavica dell’autorità, checché ne dicano le finte “die de sa sardigna” e i poveri, isolati indipendentisti che si credono un esercito e sono un piccolo plotone scalcagnato.
    Inutile poi aspettare una voce da sinistra (paura di perdere voti).
    Mi pare che il “sistema” sia talmente profondamente mafioso che non c’è neppure il bisogno dei sistemi costrittivi che la mafia normalmente utilizza.
    No, non è una società sana quella cagliaritana, né quella isolana.
    Se lo dicono da sé, ma è malata, come si dice, fino al midollo.

  16. Io non manderei mio figlio ad essere “formato” là in quel collegio. Chissà che” forma” gli darebbero. L’assenza del sesso femminile la dice lunga sulla “forma” che verrebbe impressa a questi giovani collegiali.

  17. bruno casula says:

    ricordo che mons.bottofine 50-anni 60 girava incazzato perche i parrocchiani non si toglievano abbastanza pane dalla bocca per poter costruire quel seminario.lui voleva diventare cardinale e necessitava acquistare mediti.perche non diventa struttura pubblica?cosa lo impedisce?
    i soldi sono isciti sempre da quelle bocche

  18. zaccheo says:

    Qualche migrante anche a casa Biolchini, of course.
    Dai, che una stanza in più ce l’hai pure tu…

  19. Soviet says:

    Poi dicono che Sant’Efisio non fa miracoli…

  20. Delatore says:

    Dal 17 maggio del 2010 ad oggi hanno ospitato quattro (4) studenti!!!
    E contano di arrivare a venti???
    Per questo lo ampliano a 164 stanze???
    L’ennesima vergogna in una città ormai senza vergogna!

  21. silvia says:

    Che schifo.

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