Cagliari / Cultura / Giornalismo / Sardegna

Anfiteatro Romano, parte l’offensiva mediatica. Sardegna Concerti ci prova ancora e annuncia Paolo Conte nell’antica legnaia da smontare!

E’ un copione già visto, fidatevi. Mi sono letto tutti gli articoli sull’Anfiteatro Romano di Cagliari usciti dal 1996 ad oggi, ho capito su quali convenienze e quali complicità si è basata questa sconcertante scelta di distruggere un monumento così importante a beneficio di pochi. E me lo sentivo che ora sarebbe partita l’offensiva mediatica. Succede sempre così, è successo sempre così.

E infatti: dopo la presa di posizione dell’assessore comunale alla Cultura Giorgio Pellegrini, che ha affermato di aver diffidato le società organizzatrici di spettacolo dal vendere biglietti per l’Anfiteatro perché le gradinate devono essere smontate; dopo la lettera del sovrintendente archeologico Marco Minoja, che annuncia al Comune che non autorizzerà nessuno spettacolo la prossima estate; dopo l’annuncio dell’assessore comunale al Lavori Pubblici Raffaele Lorrai di aver già predisposto un progetto per lo smontaggio delle oscene tribune, ecco che Sardegna Concerti parte al contrattacco.

Poche ore fa nelle redazioni è arrivato un comunicato stampa: “Il 25 giugno Paolo Conte all’Anfiteatro Romano, da domani inizia la prevendita”. Ovviamente c’è anche scritto che “qualora, per motivi indipendenti dalla sua volontà, non venisse concesso l’Anfiteatro romano, il concerto di Paolo Conte si farà comunque a Cagliari in una sede alternativa in cui verrà mantenuto lo stesso ordine di posti a sedere con la stessa numerazione dell’Anfiteatro”.

Una vergogna, un atto di arroganza e spudoratezza inaudite da parte della società che per tanti anni ha avuto in gestione dal Comune l’Anfiteatro, e che per questo ora è sotto inchiesta da parte della magistratura, perché su quell’affidamento secondo i magistrati ci sono molte ombre.

Ora succederà questo: l’Unione Sarda monterà una campagna stampa sulla necessità di avere uno spazio per i concerti estivi e metterà sotto pressione l’amministrazione comunale e, più in generale, la politica.

Il sindaco Floris proverà a dire che, in assenza di un’alternativa, si resta all’Anfiteatro. Le alternative, ovviamente, il sindaco Floris, in quasi dieci anni di permanenza nella poltrona di primo cittadino, si è ben guardato dal crearle.

L’Unione Sarda fa salire i toni del confronto, interpella gli organizzatori di spettacolo e gli artisti, ovviamente tutti favorevoli all’uso dell’antico monumento. Ci scapperà qualche editoriale sugli “ambientalisti khomeinisti”. Se non basta, il giornale interpellerà i cagliaritani, magari con sondaggi, sms, e cose simili che danno un unico responso: “L’Anfiteatro deve continuare ad ospitare spettacoli, le gradinate vanno bene”.

L’opposizione di centrosinistra, come sempre, tace o spara cazzate (siamo pur sempre in campagna elettorale, pur di non perdere voti si è in grado di rimangiarsi tutto).

Se miracolosamente non tace o non spara cazzate, l’opposizione viene censurata. Perché Sardegna Concerti dispensa alle testate fedeli alla linea decine e decine di migliaia di euro di pubblicità all’anno.

Sul sovrintendente Minoja inizieranno le pressioni, compresi (temo) i tentativi di trasferimento operati da parte del centrodestra (il ministro è sempre Bondi).

Questo è il copione, il solito copione.

Certo, potrebbe anche essere tutto inutile: il Comune potrebbe immediatamente diffidare formalmente Sardegna Concerti dal pubblicizzare spettacoli in programma all’Anfiteatro Romano, Minoja potrebbe restare al suo posto e la legnaia essere smontata.

In ogni caso, Sardegna Concerti avrà fatto brillare lo specchietto per le allodole che convincerà molti cagliaritani a comprare i biglietti per il concerto di Paolo Conte all’Anfiteatro, ben sapendo che quasi sicuramente l’artista si dovrà esibire da qualche altra parte. La colpa poi sarà dei soliti ambientalisti. E, mi auguro, anche un po’ mia.

In conclusione: bisogna ricostituire il Comitato per la Difesa dell’Anfiteatro. Subito.

Tags: , , , , ,

20 Comments

  1. perchè non fare qualche sit – in davanti alle biglietterie che vendono fraudolentemente i biglietti, avvisando gli acquirenti?….

  2. Banana says:

    e io che avevo raccolto le firme per massimo palmas alle primarie del centrosinistra!

  3. Marco P says:

    Questa Giunta non è stata capace di risolvere neppure uno dei problemi che ha ereditato.. Esisteva dai tempi di Delogu il progetto di uno spazio spettacoli nel lungomare di sant’elia, quella che poi sarebbe divenuta l’ “area betile”. Ma si potrebbero trovare altre cento soluzioni, e invece nulla! Si va avanti di anno in anno con la solita melina..
    Floris, c’è da caccaiti via a calci nel sedere!!!

  4. Come diceva Mao: “Non mi interessa se il gatto è bianco o nero, mi interessa se cattura il topo”. Per cui, grazie Giorgio Pellegrini per queste tue dichiarazioni a Videolina.
    http://www.videolina.it/view/servizi/10534.html

    • Stefano reloaded says:

      Va bene, lasciamogli catturare il topo. Poi però facciamolo a succhittu, perché qualcuno dovra pur pagare per i danni subiti dal monumento.
      Cosa c’è scritto nel contratto(?) che affida il sito a Sardegna Concerti? C’è scritto che il Comune è obbligato a trovare l’alternativa al signor Palmas? O il signor Palmas si deve muovere e trovarsela lui?
      Spero che nessun politico, tra due o tre mesi, tiri fuori la storia che il Comune non può permettersi un contenzioso con Sardegna Concerti che, nel frattempo, avrà venduto i biglietti con scritto “ANFITEATRO”: da oggi, dopo le dichiarazioni di Pellegrini, quei biglietti sono potenzialmente farlocchi. Sarebbe meglio non metterli in commercio.

      • il topo a sukitu? mancu in gherra! in su ’43, cumenti narada yayu miu, su pisitu gi nc’est passau perou… e senza ancora conoscere Mao, non stavano li a distinguere tra bianco e nero: “non mi interessa se il gatto sia bianco o nero, l’importante è che sia a sukitu!”
        🙂

      • Stefano reloaded says:

        Hai ragione gentarrubia, volevo riferirmi al gatto pellegrino e al resto della colonia felina che popola Palazzo Bacaredda. Lo sanno tutti che nel ’43 le merdone si facevano a taccula e is mangonis (mi spiace per te) a cassola.

      • la ca su mangoni est tzacarrosu… 😉
        ma jai in su ’43 nci fiat sa gentarrubia in casteddu? e deu ki creemu ca ndi fiat lompia luegu po su “cambio climatico” 🙂

    • Massimo says:

      Vabbene il, seppur tardivo, pentimento, ma i danni non mi direte che lui non li deve pagare?

  5. matteo murgia says:

    o vito, ma i compagni di sardegna concerti? po cadidadi… scommettiamo che un candidato che mette sul suo programma che il comune di cagliari non concederà più ne spazi ne contributi alle organizzazioni che sono sotto processo proprio per quegli spazi e quei contributi lo troviamo? a foras..

  6. Sandra says:

    Ma Paolo Conte sarà informato di tutto ciò? E se gli inviassimo qualche articolo?

  7. comunque, l’Asse-sore trasvolatore sembra abbia letto il post: nell’intervista a Radio Press ha ripreso i concetti di Vito e ha diffidato dal comprare i biglietti…
    tutta scena? podit essi…però adesso effettivamente bisogna rispondere con una mobilitazione per mantenere l’attenzione costante. Gli esempi di Biolchini e Deliperi sono da seguire

  8. “I biglietti per gli spettacoli all’Anfiteatro non si possono vendere”. Pellegrini conferma che il monumento è troppo degradato.
    http://www.facebook.com/pages/Radio-Press/38663164780#!/notes/radio-press/i-biglietti-per-gli-spettacoli-allanfiteatro-non-si-possono-vendere-pellegrini-c/10150103267308670

  9. credo che sia necessaria una mobilitazione vera per impedire questa ulteriore presa per il culo!!!
    BASTA!!!!!

  10. barorerosso says:

    Smontare il terzo anello dell’Anfiteatro Romano non è uno scherzo e non si può fare con volontari, ma deve essere eseguito con tecniche e professionalità specifiche in base ad uno specifico piano di sicurezza con tanto di responsabile. Se poi si considerano le responsabilità legate alla tutela del sottostante monumento, credo sia necessaria l’assunzione di responsabilità da parte di un soggetto specifico e definito . La proposta dei volontari mi sembra comunque un ottima provocazione.

  11. Muttly says:

    Ma le altre volte non c’erano documenti che certificavano il pericolo crolli, ora si.
    Chi si prende questa responsabilità ?

  12. è interessante comunque l’iniziativa del Gruppo d’Intervento Giuridico: non ci sono i soldi? l’anfiteatro lo smontiamo noi.
    OD Olliera, ‘moi a tui e ad Ex-Buddone si tócat a ddu smontai diaderus a s’Anfiteatru. Io, mi rendo disponibile ad aiutarvi…

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.