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Comunali a Cagliari: o Nizzi, no tocchis nudda e dona a pappai a sa scimmia! Come il boss gallurese del Pdl sta incasinando il partito, già allo sbando di suo

Certo, non è bello stare ad osservare un moribondo che si contorce tra mille dolori e spasmi, ma questo è uno sporco lavoro e qualcuno lo dovrà pur fare. Perché, Ruby o non Ruby, il Pdl è proprio al capolinea. Soprattutto in Sardegna, dove ieri, in un solo giorno, il fresco vice coordinatore dei berlusconiani Settimo Nizzi, ha messo a segno due colpi clamorosi, facendo rimpiangere a molti l’immobilismo catatonico del suo predecessore, Claudia Lombardo (anche un orologio fermo due volte al giorno segna l’ora esatta).

Cos’ha dunque combinato Nizzi? Dopo aver passato una vita (politica) a sbandierare la sua galluresità e a dire “Noi non siamo cagliaritani”, è sceso in città e ha fatto l’olbiese. Cioè si è permesso di concedere un’intervista all’Unione Sarda (vi rendete conto??) in cui detta le condizioni al Pdl e agli altri partiti in vista delle prossime elezioni comunali a Cagliari! Come se fosse l’unico boss berlusconiano della “Capitale del Mediterraneo”. Come se lui, l’ultimo arrivato, avesse titolo a parlare!!!

Apriti cielo! Secondo me il senatore Mariano Delogu, ex sindaco e attuale coordinatore regionale del Pdl, quando ha visto l’Unione deve aver avuto voglia di prendere Nizzi e di fargli rimangiare l’intervista (nel senso di fargli ingoiare tutte le copie vendute ieri in città).

Perché il Pdl è in un vicolo cieco e parlare a vanvera di liste civiche si o no, come ha fatto ieri Nizzi, rischia di far precipitare la situazione. Il gallurese evidentemente non ha capito nulla e non ha capito soprattutto che Cagliari non è Olbia, dove lui e Sanciu comandano e gli altri ubbidiscono, e se non lo fanno, saltano. I poteri cagliaritani sono più articolati: c’è Floris e c’è Cappellacci, ci sono Massidda e Farris che già litigano per un ipotetico posto da vicesindaco, c’è Sanjust, c’è Ada Lai, c’è Delogu. Poi c’è la Regione, ci sono i giornali e le tv.

E poi il Pdl cagliaritano è in un vicolo cieco e questo Nizzi sembra non averlo ancora compreso. Il partito è in caduta libera e oggi vale tra il 15 e 20 per cento. Nonostante questo, fa la voce grossa con il candidato sindaco Fantola chiedendo già da subito il posto da vicesindaco e assessorati importanti. Fantola è stato chiaro: “Vediamo quanto prendono le singole liste e poi ne riparliamo”. Per questo il Pdl ora è contro le liste civiche, che pure avevano consentito a Floris di essere trionfalmente rieletto: perché il partito a maggio potrebbe valere quanto i candidati messi in campo da Massidda o Farris e alla fine poter pretendere pochi assessorati: una tragedia.

Ma senza liste civiche la competizione è dura, perché allora quelle messe in campo dai Riformatori farebbero il pieno di voti. Bel casino.

Allora che si fa? Si va ad una rottura con Fantola? Follia! Le conseguenze sarebbero disastrose, soprattutto alla Regione. È per questo che a Roma hanno dato il via libera al leader dei Riformatori, perché la Giunta Cappellacci non avesse ripercussioni (e infatti due mesi fa proprio il presidente della Regione aveva appoggiato la candidatura di Fantola).

E se la situazione nazionale precipita? Se si va ad elezioni anticipate? In quel caso il Pdl in città non potrebbe che correre da solo, essendo inverosimile una doppia campagna elettorale dove da una parte i finiani sono alleati e dall’altra nemici!

Per questo motivo Fantola sta zitto e fermo e attende il cadavere del Pdl passare nel canale di Mammarranca: o i berlusconiani accettano le regole del leader dei Riformatori (e in caso di vittoria verrebbero fortemente ridimensionati), oppure, dopo averlo indicato, decidono di correre da soli, rischiando così di perdere e di scomparire. Ora  Fantola è nella straordinaria posizione di forza di lasciare il cerino in mano ai berlusconiani.

Che fare dunque? E chi lo sa? Per questo Mariano Delogu sta cercando di prendere tempo in attesa del miracolo dell’ultimo minuto (perché stavolta Berlusconi ha veramente altro a cui pensare). Nizzi invece non ha capito una basetta e ieri ha pontificato con sicumera imperdonabile. Peraltro nel giorno in cui lo stesso faceva saltare per aria la Giunta Giovannelli, costringendo il sindaco di Olbia alle dimissioni.

E questo è il secondo capolavoro nizziano: far comprendere platealmente a tutta la Sardegna, in piena campagna elettorale, che il suo feudo è allo sbando, che nella città sconvolta da attentati dinamitardi inquietanti, il Pdl suo e di Sanciu (che ancora resta contemporaneamente senatore e presidente di Provincia, una vergogna) pensa a fare fuori il sindaco con una congiura di palazzo incomprensibile ai più.

È evidente che il sistema di potere del Pdl in Sardegna si sta sbriciolando e che una fase storica (iniziata nel 1994) sta per concludersi. Ma consentire che questa pochezza politica diventi un’arma in mano ai propri nemici è veramente da dilettanti della politica.

Chi lo sa, forse Nizzi pensa che questo suo atteggiamento da boss gallurese può servire a riportare il Pdl alla vittoria a Cagliari. Ma vedrete che presto qualcuno del partito gli racconterà la famosa barzelletta casteddaia: “O Settimo, no tocchis nudda, aparra firmu e dona a pappai a sa scimmia!”.

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26 Comments

  1. Settimino quando era all’università non perdeva un minuto per la politica . allora era solo volontariato e chi la faceva ci metteva tempo e denaro per un’ideale . Poi quando è comparso il denaro , parla solo di politica pon la p non dico minuscola ma microscopica.

  2. bandidu says:

    Quando è diventato sindaco per la prima volta, Nizzi è andato a riverire un vecchio dirigente politico D.C. di Ozieri che lo aveva portato a battesimo quando stava percorrendo i primi passi in politica(si fa per dire). Costui in quel momento stava tenendo una lezione di catechismo e all’entrare del novello sindaco recitava i 10 comandamenti al punto “settimo non rubare”, purtroppo a nulla è servito! Visto che velo trovate spesso a Cagliari, perchè non ci fatte un favore e velo tenete, però rinchiuso in gabbia, possibilmente con un orango. Chissà che, con le buone o le cattive, riesca a inculcargli le buone maniere!

  3. Fate male a trattare con ironia Nizzi. Lui è un ambientalista ed è ecocompatibile. E, quando sarà il momento, perfettamente biodegradabile. E saremo infelici senza egli. Ci mancherà.

  4. Senza bisogno di leggere nelle viscere degli uccelli e neppure nei fondi dei caffè, il sindaco di Cagliari sarà ineluttabilmente Massimo Fantola perché una certa, ben identificabile città è rappresentata da Fantola e sarà sarà contenta “con egli”, come direbbe Nizzi, possibile assessore alla cultura e alla pubblica istruzione perché si deve importare un po’ della grande cultura gallurese anche a Cagliari.
    Però.
    Però sarebbe molto importante, almeno quanto una vittoria, se in questi mesi si costituisse una vera opposizione alla cui assenza, carenza, mancanza, debolezza, cointeressenza e ambiguità di alcuni si deve il cattivo governo di queste ultime legislature.
    Una vera opposizione è uno strumento per governare davvero, anche stando nei banchi della minoranza. Consiglieri che, davanti alle innumerevoli “porcate”, lavorino con fermezza e chiarezza contro.
    Chiedano gli atti, li sottopongano a vaglio critico, facciano le pulci, ricorrano quando è possibile ai tribunali, se ne freghino di equilibri e alchimie e stabiliscano una netta linea di demarcazione tra chi amministra e chi fa affari. Oggi questa linea non esiste ed è questa la malattia della città: l’aministrazione non è distinguibile dall’impresa. Non deve più accadere che, per esempio, Zuncheddu ottenga in 36 ore una variante di destinazione d’uso mentre un cittadino figlio di nessuno impiega anni per ottenere il permesso di fare una grondaia, quando lo ottiene.
    Un banco di prova sarà la grande quantità di affari in pentola per la città. Ci sarà da difenderla la città, ogni nuovo mattone andrà avversato, e bisognerà battersi per ogni albero, arbusto, fiore, metro quadro libero, ogni pezzetto di orizzonte libero. Le dismissioni, una cinquantina di ettari per i quali già luccicano gli occhi di quelle due o tre imprese che hanno un accesso facilitato agli uffici tecnici, saranno un’occasione per le opposizioni. Tutti immaginiamo cosa vogliano fare di quelle aree di grande pregio. Il Poetto, già distrutto, andrà difeso metro per metro dal tentativo di trasformarlo in un puttanaio dove si mangia, si beve e si balla. Il Piano particolareggiato per il centro storico deve soffocare sotto le obiezioni a partire dal fatto che esiste un Puc e un Ppr e che i vuoti non sono là per essere costruiti da quattro palazzinari che pensano solo al proprio vantaggio. Il Piano regolatore del porto andrà combattuto per il cemento nelle zone inedificabili e sarà faticoso mettersi contro i numerosi gruppi che eserciteranno grandi pressioni sulla Giunta.
    Insomma gli obiettivi non mancano a un’opposizione seria, solida, giuridicamente agguerrita, purché possieda un’idea e un progeto complessivo per la città nel quale la tutela sia un cardine e il recupero dell’esistente sia l’ago magnetico che guida le scelte.
    Un’opposizione capace conta più di un governo incapace.

    • Neo Anderthal says:

      Ester, sono molto d’accordo con gran parte delle argomentazioni, ma dissento su un punto decisivo.
      Cagliari NON è destinata ad essere sempre e comunque feudo della destra.
      Non sta scritto da nessuna parte. Sarà senza dubbio difficile, ma non è impossibile, se sapremo canalizzare l’insoddisfazione generale per lo stato di cose presenti verso una soluzione praticabile.
      Per questo motivo votare è importante, è importante che nessun voto sia perso, dimenticato, smarrito. L’alternativa l’hanno indicata gli elettori più attivi del centrosinistra.
      Tra l’altro mi pare ingeneroso accreditare troppe responsabilità all’opposizione in questi anni. L’opacità della gestione Floris/AdaLai ha superato ogni limite precedente, vedi concorsi e vincitori “insiders” etc. etc. e non sono mancate le attività costanti come quella, senza fare pagelle, di Andrea Scano, di Depau, di Claudia Zuncheddu e dello stesso Massimo Zedda.
      Sono mancate, per lo più, le mobilitazioni della “società civile”, invece.
      In ogni caso anche la linea “nessun mattone” risulterebbe perdente. Costruire si può e si deve, demolendo per ricostruire con attenzione nelle zone di degrado, senza buttare giù neanche una sola pietra storica (vedi la villa abbattuta in via S.Benedetto), ristrutturando e riqualificando in patrimonio esistente, realizzando opere e infrastrutture pubbliche di utilità reale e comprovata.
      Il Poetto deve essere restituito a tutta la città, magari anche di notte, ma senza che sia lasciato in balia dei vandali e degli speculatori e tenendo ben presente che si tratta di un bene naturalistico e ambientale oltre che un volano economico e turistico (personalmente sogno da decenni l’abbattimento almeno delle “ali” degli stabilimenti storici, con la sola tutela dei corpi centrali, lo sgombero delle servitù militar/balneari, con solo servizi leggeri e smontabili).
      C’è moltissimo da fare, e a farlo non potrà essere Fantola.

  5. Alessandro Mongili says:

    Ma di Nizzi gaggio-inside esistono altre storielle divertenti? In effetti il personaggio mi aveva colpito quando, per esempio, aveva joliment minacciato di morte Soru.

  6. Carlo Asili says:

    OT (ma non tanto):

    Una volta, tanti anni fa, papa Giovanni XXIII disse rivolto ai fedeli: “Quando tornate a casa, fate una carezza ai vostri bambini e dite loro che è la carezza del Papa” ; oggi Berlusconi dice agli italiani: “Quando tornate a casa, mettete una mano in culo alle vostre figlie e dite loro che è la mano del Papi”.

    Un caro abbraccio a Vito

  7. La Gallura, grazie a persone elevate come Nizzi, ha prodotto un mostro urbano in pochi anni dove prolifera ogni tipo di delinquenza di città perfettamente innestata con quella più agreste derivata dal feroce inurbamento. Ci sono i reati connessi alla malavita organizzata, una capillare delinquenza legata al traffico di stupefacenti, gli attentati connessi a interessi edilizi loschi e diffusi, c’è una prostituzione molto avanzata e molto moderna, c’è tutta l’apparenza dorata della malavita che traffica in ogni cosa. Una miscela esplosiva e non sempre solo in senso figurato. Il tutto sullo sfondo di una città orribile, inguardabile e di una regione, la Gallura, che fonda tutto su un economia, il mattone turistico, lì lì per crollare. Meridiana e i suoi 900 esuberi, l’edilizia che arranca e cade, il mortale turismo mordi e fuggi che distrugge tutto quello che tocca, un “modello” fatto solo di apparenza e destinato allo scoppio.
    I responsabili di tutto questo hanno dei nomi e tra tutti spicca quello di Nizzi, ragazzo spazzola della politica locale.
    Cagliari, nella sua torpidità, condivide da anni con Olbia alcuni comandamenti. Primo: costruire. Restano però alcune differenze e sono legate alla tradizione di città che Cagliari, con i limiti che tutti vediamo, comunque possiede ancora benché asfissiata e ripiegata su se stessa. Cagliari è una città, borghese, provinciale, chiusa, mediocre, ma è una città.
    Ora, che Nizzi abbia espresso un suo parere è irrilevante. Ha l’aria di un parvenu che parla di tutto pur di parlare. Non gli sembra vero. Ma sarebbe rilevante se qualche sua esternazione avesse davvero un peso.
    Non è accettabile infatti che si cerchi di importare nella Cagliari che già agonizza perché dominata dagli affari il modello,si fa per dire, della Gallura dei maistr’e muru diventati maestri di pensiero.
    Anche la Gallura sarebbe felice senza di egli.
    Basta la barzelletta della scimmia e del sardo.

  8. Oggi su Videolina, intervista a Nizzi: “Giovannelli? La nostra città sarebbe più felice senza di EGLI”.
    http://www.videolina.it/view/servizi/10355.html
    Vi svolta la giornata.

    • Insider says:

      Il lessico forbito di Nizzi denota una certa colta frequentazione con l’Accademia della Cozza. Chapeau!

    • Massimo says:

      Oh Vito dimmi che non è vera! Neanche la mente, peraltro feconda, di Elio sarebbe riuscita a creare un testo simile. Se la adattate, che so traducendola in gallurese porceddino, è pornto uno dei nuovi personaggi di Buongiorno Cagliari. Togo pure Olandi, non credi?

  9. Per capire meglio la situazione ad Olbia, vi segnalo questo articolo di Grancesco Giorgioni uscito su Area 89:
    http://www.area89.it/post/2011/02/17/Il-Settimo-comandamento.aspx

  10. xFelix says:

    la barzelletta della scimmia non la conosco, qualcuno me la racconta? 🙂

    • Neo Anderthal says:

      Te la faccio breve.
      Per il primo viaggio italiano nello spazio, negli anni ’60, vengono addestrati una scimmia e l’appuntato Carabiniere Pistis. Dopo il lancio la scimmia riceve i comandi e gira manopole, solleva levette, etc.etc., mentre Pistis chiede “deu itta deppu fai?”. La scena si ripete più volte fino a quando Pistis sbotta: “non pozzu fai nudda! Moi mi pongu deu a sa guida!”. Allarme rosso alla base spaziale a terra e pronto ordine: “PO CARIRARI! Lassa stai O Pistis, tui no tocchis nudda e dona a pappai a sa scimmia!

  11. Pardon, gli anni di squalifica erano SOLO 2….!!!

  12. Oh Piccioccusu, dello straordinario GAGGIUMINE GADDHURESE di Nizzi, abbiamo traccia già una quindicina di anni fa quando, da medico sociale dell’Olbia Calcio, prese a pugni un arbitro con il risultato di essere squalificato per 8 anni!
    Settimo nostro, è GAGGIO INSIDE, e per come lo conosco io non gliene frega nulla di andare a buscarle: lui non torna indietro.
    Vito ha ragione: lui non ha capito che Cagliari non è Olbia.
    Innoi du piganta a puntera de pei a culu!
    Ma forse da ieri la sua salvezza, e forse anche quella di Mariano, sarà quella di avere qualche altra cosetta da fare, visto che, immagino sarà nuovamente lui il candidato a Olbia.
    Staremo a vedere!

    • Massimo says:

      Ma quella squalifica gli sarà sembrata, come minimo, un titolo onorifico per poter fare carriera nel cdx sardo. Secondo me se la gioca a stoccadasa con i nostri paleoassessori comunali sul gaggiumine! Perderebbe, ma di misura, con quel consigliere comunale di Pirri….

  13. Milozzi says:

    L’Ottavo Nizzi

  14. settimo says:

    biolchini, fantola che attende il cadavere del pdl passare nello stagno di mammarranca è la cosa più geniale che abbia sentito negli ultimi 10 anni.. mi sembra di vederlo!ahahahahah!!

  15. Arrubiu says:

    Ci sarebbe da capire cosa alberga nella mente di Piergiorgio Massidda, chissà se non riesca a far perdere al centrodestra anche le comunali di Cagliari, dopo avergli fatto perdere le provinciali!!

  16. Soviet says:

    La Sardegna non credo, ma Cagliari comincia a sorridere….

  17. delle disgrazie del PDL poco mi importa, tantomento del PDL olbiese.

  18. marieddu says:

    Nizzi, ses tottu accallonau! (senza offesa onorevole).
    Se il Pdl cercava un modo per farsi del male da solo c’è riuscito, la stravagante superbia del Nizzi non è stata ben vista in città… soprattutto nell’ambiente di centrodestra.
    E Fantola? Gode: popolarità crescente a fronte di un partito che tra ragazzine, processi e coordinatori inetti si sta autoeliminando.

  19. Banana says:

    se ci fosse uno svetonio qualsiasi, un fatto come settimo nizzi dotato di un qualche potere diventerebbe simbolico come il cavallo di caligola fatto senatore

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